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Padre nostro vecchio e nuovo. «Quel “non abbandonarci alla tentazione” è un cedimento al buonismo dilagante nella Chiesa.
La vecchia traduzione resta la migliore».
Parla monsignor Nicola Bux
by Aldo Maria Valli
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«E non ci indurre in tentazione» oppure «e non ci abbandonare alla tentazione»?
Fra tanti motivi di divisione già esistenti, ora i cattolici italiani ne hanno un altro, che riguarda addirittura la preghiera insegnata da Gesù. Ma perché si è voluto cambiare? Che cosa ha spinto i vescovi a questa decisione? E ora che succederà?
Ne parliamo con monsignor Nicola Bux, liturgista, già consultore dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche di Benedetto XVI, consultore della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e docente di Liturgia orientale e Teologia sacramentaria nella Facoltà teologica pugliese.
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