Apr 10 2020

VERONA. LE GALLERIE SOTTO LE TORRICELLE … LE MINIERE DI “TERRA GIALLA”

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Le miniere di “Terra gialla” delle Torricelle sono state tra le più importanti d’Europa. Sono cavità naturali riescavate in epoca romana per l’estrazione di ocre gialle e rosse, utilizzate come terre coloranti. 

La rete di condotti si sviluppa su circa 2 kmq ed è estesa per oltre 20 km con gallerie lunghe centinaia di metri e larghe appena 50cm, comunicanti con l’esterno attraverso una serie di pozzi artificiali profondi 5-30 metri. Il pozzo artificiale più profondo (-72 m) è all’interno dei terreni del “Santuario Nostra Signora di Lourdes”. 

A cavallo tra gli anni ’70 ed ’80 la quasi totalità degli ingressi alle miniere è stata chiusa per motivi di sicurezza. Il maggior sfruttamento minerario è avvenuto dalla fine dell’800 alla Seconda Guerra Mondiale, quando dalle miniere veronesi si estraeva la metà della produzione nazionale destinata per le colorazioni murarie e per la composizione di smalti e pitture ad olio.

Fonte: da  Facebook; La me bela Verona del 1 aprile 2020 

Link: https://www.facebook.com/groups/454563944580329/

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MINIERA DI TERRA GIALLA SOTTO LE TORRICELLE

 

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Le Colline Torricelle si trovano ai margini meridionali della Lessinia e arrivano a lambire il centro storico di Verona. È noto che sotto le Torricelle si sviluppano decine di chilometri di gallerie, frequentate sin dall’antichità da minatori intenti ad estrarre dalle viscere delle colline la preziosa ocra gialla, un’argilla composta principalmente da idrossidi di ferro e utilizzata come pigmento naturale nella realizzazione di opere pittoriche e in architettura. I minatori, con il loro lavoro, hanno riportato alla luce gallerie naturali, testimonianza di fenomeni carsici risalenti ad epoche remote.
Le grotte, per la loro ocra, furono utilizzate già nel Paleolitico, poi in epoca romana, medioevale, rinascimentale fino a giungere all’età moderna. L’utilizzo di terre coloranti è antichissimo.

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La “terra gialla” di Verona è stata richiesta fino a qualche decennio fa e non solo dai colorifici veronesi, ma anche da quelli nazionali. Essa può essere utilizzata sia al naturale, sia dopo essere stata sottoposta a calcinazione. Questa procedura, come ho ricordato sopra, consiste dal punto di vista chimico nell’ossidazione ad alta temperatura dell’idrossido ferrico ad ossido ferroso


Dopo la metà del secolo scorso l’estrazione mineraria si riduce sempre più, per molteplici motivi: l’entrata in vigore della normativa relativa alla sicurezza in ambiente di lavoro, le difficoltà nell’escavazione, l’avvento dei colori sintetici ben più economici e l’impossibilità di uno sfruttamento su larga scala


All’interno di queste grotte si trovano preziose testimonianze dell’attività mineraria. Una scritta dall’ortografia incerta, in particolare, ci riporta indietro di 79 anni, ad un periodo storico del nostro Paese contrassegnato dall’affermarsi del Regime fascista e dal consenso generato dalla sua politica coloniale. 

Il minatore che l’ha tracciata sulla roccia ha lasciato una testimonianza della microstoria, che si intreccia con le vicende geologiche millenarie e con la grande storia, che ha cambiato profondamente il destino dell’Italia.

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Fonte: da  facebook, Historica Legio, del 11 novembre 2019 

Link: https://www.facebook.com/associazione.historicalegio/posts/1610568582416223

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