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ALCUNE NOTE INVIATE DA FAUSTO CALIARI PER RICORDARE IL PERCORSO CHE HA PORTATO L’INTERA AREA DEGLI EX MAGAZZINI GENERALI A TRASFORMARSI DA ZONA PRODUTTIVA, A CULTURALE E INFINE TERZIARIO-DIREZIONALE.
RISULTA CHIARO IL RUOLO AVUTO DALLA FONDAZIONE CARIVERONA IN QUESTA OPERAZIONE CHE HA PRIVATO VERONA E I VERONESI DI UN’OTTIMA OPPORTUNITA’ DI RIQUALIFICAZIONE .
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LA PROFEZIA DELLA LOCOMOTIVA COSMICA SI È TRISTEMENTE AVVERATA.
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Dopo la ristrutturazione la magnifica Stazione Frigorifera n°10 appare come un effimero guscio vuoto, violentemente scarnificato, addomesticata e imbellettata per asservire al meglio le nuove
funzioni commerciali, spogliata dei preziosi elementi caratterizzanti che la elevavano potentemente a luogo immaginifico dell’anima, e che proprio per questo ne giustificavano il vincolo integrale originale, perché con il tempo era divenuta opera d’arte; vincolo ribadito con ben due sentenze del consiglio di Stato purtroppo rimaste lettera morta. Ora si può davvero dire che sia spenta e abbandonata in un deserto di idee, lontanissima dalla sua energia primordiale.
Infine, va purtroppo ribadito che in città sono pochissime le voci che si sono opposte a quella che agli occhi di noi cittadini si rivela in fondo una speculazione edilizia, o quantomeno un fallimento:
la dimostrazione della profonda incapacità di tutti gli enti pubblici coinvolti (Fondazione, Comune e Soprintendenza) di affrontare temi delicati e complessi come il riutilizzo di beni immobili pubblici
dismessi e la loro restituzione alla città, visti anche gli esiti dei precedenti interventi su gioielli cittadini e il prossimo in centro con il piano Folin. In altre città italiane e soprattutto europee analoghe a Verona, gli esiti di simili operazioni hanno avuto esiti decisamente migliori perché concertati con la cittadinanza.
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CRONOLOGIA DELLA TRISTE FINE DEGLI EX MAGAZZINI GENERALI, UN TEMPO DESTINATI A POLO CULTURALE
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1930 inaugurazione della Stazione Frigorifera n°10, progetto di Pio Beccherle, esempio di architettura ibrida classico/futurista ispirato alla rotonda ferroviaria di Chambéry, al vicino forte Clam (poi demolito) e alle opere sammicheliane cittadine.
1982 dismissione delle attività della Stazione Frigorifera n°10.
1982 trasferimento dell’Ente Magazzini Generali di Verona al Quadrante Europa e conseguente dismissione dell’intera area degli ex Magazzini Generali (MG).
1987 cessione dell’area degli ex MG al Comune di Verona.
1993 Interzona inizia la propria attività culturale presso la Stazione Frigorifera n°10.
1994 Interzona organizza nella Stazione Frigorifera Locomotiva Cosmica, evento di cine installazioni, per sensibilizzare alla valorizzazione e al recupero culturale dell’edificio.
1996 Interzona fa presente alla Soprintendenza la necessità di vincolare come bene culturale la Stazione Frigorifera.
1999 l’intera area degli ex MG viene vincolata come bene di archeologia industriale nei suoi aspetti materiali (planimetrici, architettonici e di arredo funzionale) e immateriali (cultura del lavoro).
1999 Interzona riceve il premio nazionale UBU dall’ETI (Ente Teatrale Italiano) per il sapiente utilizzo della spettacolare Stazione Frigorifera in occasione di produzioni teatrali originali.
1999 il Comune di Verona si oppone con un ricorso al vincolo e vorrebbe abbattere tutti gli edifici salvo la Stazione Frigorifera.
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2000 il TAR regionale del Veneto conferma i vincoli e il Comune fa di nuovo ricorso al Consiglio di Stato.
2000 il PRUSST di Verona Sud definisce ufficialmente la destinazione d‘uso dell’area a polo culturale.
2002 il Comune di Verona cede l’area (sdemanializzazione) per 16 milioni di euro alla Fondazione Cariverona, con il vincolo di realizzare un polo culturale: l’area è dismessa ma non abbandonata.
Al suo interno operano diverse realtà culturali e sociali: dall’Ente Lirico alla Caritas al teatro Tenda in gestione a Estravagario Teatro, e naturalmente Interzona. Più di metà degli edifici risultano
assegnati benché sotto utilizzati.
2006 il Consiglio di Stato respinge il secondo ricorso del Comune ribadendo il vincolo integrale di bene legato alla cultura industriale, nei suoi aspetti materiali e immateriali.
2007 prime demolizioni degli edifici.
2009 Mario Botta presenta il primo progetto di “restauro” della Stazione Frigorifera, che comprende la realizzazione di un auditorium previo sventramento dell’edificio.
2011 nel suo bilancio annuale la Fondazione Cariverona denuncia perdite del 30%.
2011 la Fondazione Cariverona ottiene i primi cambi di destinazione d’uso da culturale a direzionale.
2011 Mario Botta presenta il secondo progetto di “restauro” della Stazione Frigorifera, che prevede la ristrutturazione interna dell’edificio, la bonifica, il consolidamento statico delle murature e la distruzione sistematica di tutti gli elementi funzionali e d’arredo vincolati come beni culturali, compresi l’enorme e spettacolare cella frigorifera, la sala macchine, l’impianto di produzione del ghiaccio nel corridoio principale, gli apparati di controllo del freddo posti all’interno della cupola e la suggestiva disposizione radiale delle stanze interne.
2012 modifica del vincolo e delle obbligazioni legate al contratto di alienazione dell’area. In sostanza, la Soprintendenza regionale (non quella veronese) stabilisce che l’auditorium che non verrà mai realizzato, e l’archivio di Stato sono sufficienti a definire l’area polo culturale. Ricordiamo che l’archivio di Stato versa un canone di più di 400000 € annui e prima del suo trasloco nell’area MG occupava un edificio di proprietà pubblica.
2013 la Fondazione Cariverona ottiene ulteriori cambi di destinazione d’uso da culturale a terziario.
2013 ultimi abbattimenti nell’area. Dei 28 edifici del prezioso compendio di archeologia industriale ne rimangono meno della metà. Rimosse anche le rotaie che giustificavano la caratteristica e
funzionale disposizione planimetrica ad albero degli edifici.
2014 anche la Stazione Frigorifera perde la destinazione d’uso culturale e viene destinata a funzioni commerciali.
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2014 inizia la ristrutturazione della Stazione Frigorifera. Si salva solo l’involucro esterno.
2015 la Fondazione Cariverona fraziona e rivende l’area a un fondo immobiliare denominato Torre Sgr con sede a Roma, e successivamente a una sua consociata denominata Patrizia, con sede in Lussemburgo, per 80 milioni di euro. Gli edifici rimasti vengono ristrutturati alcuni quasi demoliti e ricostruiti, mai restaurati, e immessi sul mercato immobiliare con affitti a prezzo pieno.
2016 Interzona con i suoi 6000 soci è sfrattata dall’area dopo 23 anni di attività. Senza risposta i numerosi appelli al Sindaco e ai vertici di Fondazione Cariverona firmati da diverse realtà culturali
europee con cui l’associazione collaborava.
Nel 2020 la Fondazione Cariverona percepisce 4 milioni di euro di redditi da affitti (circa il 40% dei redditi da affitti di tutte le grandi fondazioni bancarie italiane e oltre il doppio della seconda fondazione).
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2022 inaugurazione di Eataly all’interno della Stazione Frigorifera n°10. L’edificio è diventato un
suggestivo supermercato con soprastante spazio espositivo.
2022 dopo quasi 20 anni di cantieri e di sottrazione dell’area (lo ricordiamo, sottoposta a vincolo) agli utilizzi possibili da parte dei cittadini veronesi, quest’ultima è irrimediabilmente compromessa,
e la necessità che Verona abbia un vero polo culturale rimane ancora una questione aperta e sentita.
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Fonte: Da facebook di di Gio Massignan, del 13 settembre 2022