Gen 17 2025

UN ALBERO DI 42000 ANNI FA

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Un albero sepolto per 42.000 anni ha offerto agli scienziati una visione senza precedenti del campo magnetico terrestre durante un evento di quasi inversione.

L’antico albero, dissotterrato durante l’espansione dell’impianto geotermico a Ngāwhā, misura 65 piedi di lunghezza e 8 piedi di diametro.

La datazione al radiocarbonio rivela che è vissuto tra 41.000 e 42.500 anni fa, durante un periodo noto come Escursione di Laschamp, quando i poli magnetici della Terra vacillarono ma non si invertirono completamente.

Gli anelli di crescita del kauri hanno preservato una cronologia dettagliata di questo sconvolgimento magnetico, offrendo spunti su come i cambiamenti nel campo magnetico terrestre influenzano il pianeta.

Durante tali eventi, il campo magnetico indebolito consente un aumento delle radiazioni cosmiche, ponendo rischi per la vita e la tecnologia moderna.

Chris Turney, paleoclimatologo presso l’Università del Nuovo Galles del Sud, sottolinea l’importanza dell’albero: “Questo enorme albero solitario è cresciuto per circa 1.700 anni durante un periodo straordinario nella storia della Terra”.

Analizzando i suoi anelli, gli scienziati mirano a comprendere la velocità e gli effetti degli spostamenti del campo magnetico, conoscenze fondamentali data la recente accelerazione del polo nord magnetico e il suo potenziale impatto sulle infrastrutture di comunicazione.

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IL DRAMMATICO EVENTO NELLA STORIA DELLA TERRA DI 42000 ANNI FA

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Secondo un nuovo studio internazionale coordinato dall’ Università del Nuovo Galles del Sud (UNSW), Sydney e dal South Australian Museum (SAM), la temporanea scomparsa del campo magnetico terrestre avvenuta circa 42000 anni fa produsse notevoli cambiamenti climatici, a loro volta sfociati in forti variazioni globali e in grandi estinzioni di massa di organismi viventi.

Questo drammatico avvenimento nella storia della Terra – caratterizzato da tempeste elettriche, aurore boreali diffuse e piogge di radiazioni cosmiche – fu innescato dall’inversione dei poli magnetici e dalle mutazioni dei venti Solari

I ricercatori hanno chiamato questo periodo Adams Transistional Geomagnetic Event o, più in breve, Adams Event, in omaggio allo scrittore di fantascienza Douglas Adams che, in The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy aveva indicato il ’42’ come la risposta alla vita, all’universo e a tutto il resto.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science.

“Per la prima volta siamo stati in grado di datare con precisione i tempi e le ricadute dell’ultimo interruttore del polo magnetico”, afferma Chris Turney, professore dell’UNSW Science e principale co-autore dello studio. “I risultati ottenuti sono stati resi possibili dalle analisi degli antichi alberi di kauri della Nuova Zelanda, conservati nei sedimenti fossili per oltre 40mila anni. “Solo esaminando questi alberi secolari abbiamo potuto misurare e datare il picco dei livelli di radiocarbonio atmosferico causato dal collasso del campo magnetico terrestre”.

Si sapeva di questa inversione, nota anche comeescursione di Laschamps, ma non se ne conoscevano gli effetti sugli organismi terrestri.

Tuttavia, analizzando gli anelli di crescita degli antichissimi alberi di kauri, è stato possibile ricostruire una scala cronologica dei cambiamenti atmosferici. 

Secondo Alan Cooper, ricercatore presso il SAM, gli alberi di kauri sono paragonabili alla Stele di Rosetta in Archeologia, dato che consentono di collegare i cambiamenti ambientali avvenuti in grotte, nuclei di ghiaccio e torbiere a livello mondiale, con conseguenti raffronti e verifiche.

Confrontando la scala cronologica ricostruita con le registrazioni di tutto il Pacifico in una modellazione climatica globale, si potrebbero far risalire all’evento Adams sia la crescita dei ghiacciai in Nord America che i grandi spostamenti delle fasce dei venti e delle tempeste tropicali.

42mila anni fa, la megafauna australiana subì estinzioni simultanee, in coincidenza con la grande siccità in cui era improvvisamente piombato l’ambiente.

E’ possibile che altre conseguenze dell’evento Adams siano state l’estinzione dei Neanderthal e l’improvvisa comparsa di arti figurative nelle grotte di tutto il mondo. 

I poli magnetici (sia il Nord che il Sud) non hanno una posizione fissa, ma oscillano a causa dei movimenti dinamici all’interno del nucleo terrestre e talvolta cambiano posizione anche drasticamente, come è successo circa 42mila anni fa quando si sono scambiati i posti.

L’escursione di Laschamps – come è stato definito l’evento, è stata l’ultima volta in cui i poli magnetici si sono capovolti”, afferma Turney. 

“L’inversione è durata 800 anni, prima che i poli tornassero alle posizioni precedenti.

Finora, la ricerca scientifica aveva indagato i cambiamenti avvenuti quando i poli erano già invertiti e il campo magnetico era indebolito al 28% della sua forza attuale. 

Secondo i risultati del nuovo studio, invece, la parte più drammatica si verificò durante l’inversione, quando il campo magnetico si era praticamente azzerato.

“Sostanzialmente, non avevamo più alcun campo magnetico e il nostro scudo di protezione dalla radiazione cosmica era sparito”, dice Turney.

Fortunatamente si trattò di un periodo in cui l’attività solare fu tranquilla; e tuttavia la radiazione non filtrata provocò la rottura di notevoli quantità di particelle d’aria, separando gli elettroni dagli atomi e quindi ionizzando l’atmosfera.

“L’aria ionizzata provocò un’ondata di cambiamenti climatici su tutta la Terra, causando straordinarie aurore boreali e tempeste elettriche un po’ ovunque, con la comparsa di veli 

scintillanti e lenzuola colorate nel cielo, fenomeni belli ma impressionanti, cui assistettero con stupore i primi esseri umani che, forse spinti dalla paura, si rifugiarono nelle grotte, dando così origine all’arte rupestre.

Due anni fa, a Northland, è stato riportato alla luce un enorme albero kauri vissuto durante l’evento Laschamps. 

“L’albero è ben conservato, con la corteccia attaccata” afferma, il dendrocronologo dell’UNSW Jonathan Palmer, che ha usato la datazione al radiocarbonio per monitorare i cambiamenti nei livelli durante l’inversione dei poli magnetici, costruendo così una scala cronologica degli eventi ambientali e delle estinzioni verificatisi.

Venendo ai nostri giorni, con gli spostamenti attuali del polo magnetico (9 per cento, negli ultimi 170 anni) qualche studioso prevede un’imminente nuova inversione.

“Se oggi si verificasse un evento simile, le conseguenze per la nostra società sarebbero enormi. La radiazione cosmica distruggerebbe le nostre reti elettriche e satellitari”, dichiara Turney, auspicando che la crisi climatica sia già di per sé molto grave così com’ è, senza dover sottostare ad un secondo evento Adams. “Abbiamo bisogno di ridurre le emissioni di carbonio, prima che si ripeta un evento così casuale, che avrebbe, ora come ora, conseguenze senza precedenti”, conclude lo scienziato.

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Fonte:  srs di Leonardo Debbia. Da Gaianews.it del 21 marzo 2021

Link: https://gaianews.it

LInk: https://gaianews.it/scienza-e-tecnologia/fisica/62158-62158.html 

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