Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento. Tutti contemplano le stesse stelle, un solo cielo ci è comune, un solo universo ci circonda. Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo? – domandò Simmaco – Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande.
(Quinto Aurelio Simmaco, Relatio de ara Victoriae III,10)
Tacito scrisse di una persecuzione contro i Cristiani sotto Marco Aurelio, di una seconda con Decio e Valeriano e di una terza, detta la “grande persecuzione”, con Diocleziano. Finirono con l’editto di Nicomedia del 311 emanato dall’imperatore Galerio, confermato dall’editto di Milano del 313 promulgato da Costantino I.
I Cristiani avrebbero potuto evitare il martirio sacrificando agli Dei romani senza rinunciare alla propria fede, mentre ai pagani questo non fu concesso, essi dovevano cancellare la propria fede e convertirsi. Ai pagani non avrebbe dato fastidio un Dio in più, ce n’erano parecchie di divinità straniere a Roma, nelle caserme e nei circhi c’erano sacelli dove ognuno pregava al suo Dio, con una tolleranza che fece di Roma un faro di civiltà. Il martirio più grande fu quello riservato ai pagani e riguardò l’intero impero romano, d’occidente e d’oriente.
Nelle fonti agiografiche cristiane si ricordano, tra la seconda metà del I sec. e gli inizi del IV, 10 principali persecuzioni contro i cristiani, avvenute sotto gli imperatori: Nerone, Domiziano, Traiano, Marco Aurelio, Settimio Severo, Massimino Trace, Decio, Valeriano, Aureliano e Diocleziano.
La prima persecuzione, quella di Nerone, testimoniata anche da Tacito, scoppiò nel 64 quando i cristiani furono accusati di avere appiccato il Grande incendio di Roma che distrusse gran parte della città di Roma. Secondo la tradizione, in questa persecuzione furono uccisi gli apostoli Pietro e Paolo.
Nei successivi due secoli e mezzo il cristianesimo rimase sempre una religione illegale e i cristiani rei di empietà quando rifiutavano i sacrifici agli Dei romani. Ma alle dieci “grandi persecuzioni” sopra elencate si alternarono periodi di tranquillità e tolleranza. Le stime dei martiri cristiani non sono chiare. Le fonti agiografiche in genere non forniscono dati attendibili e nel I e II secolo non vi fu alcun decreto imperiale che ordinasse una persecuzione organizzata dei cristiani a causa delle loro fede. Le uccisioni e le condanne furono episodi circoscritti, legati a colpe concrete che venivano loro attribuite, e furono accompagnate anche da atteggiamenti favorevoli in qualcuno degli imperatori.
La grave crisi del III secolo dell’impero fu invece causa di un atteggiamento in generale di maggiore ostilità, anche per il maggior peso assunto dalle comunità cristiane, soprattutto nelle regioni orientali dell’impero. Le persecuzioni cessarono con l’editto di Milano del 313, nel quale Costantino I riconobbe la libertà di culto ai cristiani, pur permettendo la professione del paganesimo. Giuliano l’Apostata, ultimo imperatore pagano di Roma, non vietò il culto cristiano, perchè sosteneva la libertà di culto. Solo vietò ai cristiani di insegnare la letteratura greca e romana, che i cristiani avversavano e condannavano, spesso in modo violento, tanto che un altro elemento del dissidio cristiano con l’imperatore Giuliano fu una condanna a pagare la ricostruzione di uno dei templi pagani incendiati dai cristiani. Nel 380 l’imperatore Teodosio I emanò l’editto di Tessalonica con il quale proclamava il cristianesimo religione ufficiale dell’impero romano, vietando drasticamente ogni altro tipo di culto sotto pena di morte e di confisca di tutti i beni familiari, dando inizio così alla persecuzione dei pagani.
Anno 40 d.c. –
A causa dei tumulti tra Cristiani ed Ebrei l’imperatore Claudio li fece cacciare entrambi da Roma. Ebrei e Cristiani infatti predicavano il loro credo come unico e vero, per cancellare qualsiasi altra religione. Nessuna delle religioni pagane si era mai imposta con la forza, nè aveva cercato di abolire le altre religioni. La persecuzione di cristiani ed ebrei nacque da questo, perchè predicavano contro le altre religioni e pretendevano di abolirle, compreso il culto dell’imperatore, il che rappresentava una minaccia allo stato.
Anno 64 d.c. –
Si pensa sia stato Nerone a ordinare l’incendio di Roma, ma non ci sono prove a riguardo. Fattostà che per stornare i sospetti la colpa venne data ai cristiani. Pur essendo stati espulsi da Claudio, a causa dei tumulti continui tra cristiani ed ebrei, molti cristiani erano rimasti a Roma fondando una importante comunità, aderita soprattutto da schiavi e liberti. Prima sarebbero stati arrestati quanti confessavano e in seguito, su denuncia di questi, ne sarebbero stati condannati moltissimi altri. La persecuzione fu feroce e sanguinosa. Secondo la tradizione fu allora che San Paolo venne decapitato e San Pietro fu crocefisso a testa in giù.
Anno 95 d.c. –
Flavio Clemente, fratello dell’imperatore Vespasiano, e sua moglie Flavia Domitilla, vennero fatti uccidere da Domiziano. Dione Cassio: “Domiziano mandò a morte con molti altri, Flavio Clemente, allora console, benché fosse suo cugino e avesse in moglie Flavia Domitilla, sua parente. Entrambi furono condannati per il delitto di ateismo. Secondo questi capi di accusa furono condannati molti altri, che avevano seguito i costumi giudaici: molti uccisi, altri puniti con la confisca dei beni.” La condanna per ateismo non esiste nel diritto romano, e per giunta l’evento non è suffragato da altri storici, mentre si suppone che Flavio avesse ordito insieme alla moglie e altri una congiura contro l’imperatore.
Anno 126 d.c. –
Con un decreto Adriano vietò la circoncisione, la pubblica lettura della legge mosaica e l’osservanza del sabato. In una lettera inviata al proconsole della provincia d’Asia, l’imperatore stabilì che il cristiano, incriminato per la sua fede, doveva essere processato solo se l’accusatore dimostrava con prove concrete la trasgressione delle leggi (e la condanna doveva essere in rapporto al reato effettivamente commesso), altrimenti sarebbe stato il querelante a subire i rigori della legge.
Anno 250 d.c. –
Plinio il giovane, in qualità di legato nella provincia di Bitinia, riportò gli ordini di Decio Traiano sull’obbligo per tutti i cittadini romani di sacrificare agli Dei dello Stato; in cambio avrebbero ricevuto un libellus attestante l’avvenuto sacrificio. Comunque l’ordine non voleva colpire proprio il Cristianesimo, perchè riguardò tutti i culti, anche egizi e asiatici. Coloro che si rifiutavano venivano accusati di empietà, con l’arresto, l’imprigionamento, la tortura e la morte.
Secondo lo scrittore cristiano Eusebio di Cesarea, Traiano agì contro il predecessore Filippo l’Arabo che era stato cristiano, ma anzitutto la notizia sembra falsa, poi l’imperatore volle solo restaurare la religione degli avi, senza però precludere che accanto alla religione di stato ognuno potesse vivere la propria.
Anno 257 d.c
Valeriano emanò un primo editto che imponeva a vescovi, preti e diaconi di sacrificare agli Dei, pena l’esilio, e proibì inoltre ai cristiani le assemblee di culto.
Anno 258
Un secondo editto inasprì le pene per chi rifiutava il sacrificio e aggiunse la confisca dei beni per i senatori e cavalieri, con un provvedimento destinato soprattutto a rimpinguare le casse statali.
Gravi persecuzioni afflissero il Nord Africal nel III sec. spaccando la comunità cristiana in fedeli e lapsi, coloro che avevano temporaneamente abiurato la loro fede per salvarsi. Il martirio era d’obbligo per cui a Cartagine si tennero consigli e si fecero lotte sul rientro dei lapsi nella comunità religiosa. Dapprima si discusse se il martirio potesse equivalere al suicidio e pertanto un peccato mortale, poi si decise che i martiri erano esempi da seguire perchè Dio amava chi si faceva martirizzare per Lui. I martiri divennero santi e i lapsi traditori per molti.
I Novaziani
Questo fanatismo fece sorgere in quest’epoca i Novaziani, anch’essi cristiani ma perseguitati in seguto dall’imperatore cattolico Costanzo II, per cui Cristo non era della sostanza di Dio, come affermavano i Novaziani, ma solo simile a Dio.
In Anatolia i Novaziani uccisero i soldati inviati dall’imperatore per costringerli ad accettare il suo credo.
Dopo la morte di Costanzo i Novaziani furono protetti dall’imperatore Giuliano che era pagano, mentre l’ariano e cristiano Flavio Valente li perseguitò di nuovo e l’imperatore Onorio nel 412, li iscrisse come eretici, quindi punibili con la morte.
Anno 257 d.c. .
L’imperatore Valeriano emise un editto che imponeva a vescovi, preti e diaconi di sacrificare agli Dei, pena l’esilio, e proibì inoltre ai cristiani le assemblee di culto. Nel 258 inasprì le pene per chi rifiutava il sacrificio e aggiunse la confisca dei beni per senatori e cavalieri.
Anno 260 –
L’imperatore Gallieno, a differenza del padre, che aveva perseguitato i cristiani, promulgò editti in cui concedeva la libertà di culto, concesse a tutti i cristiani di rientrare dall’esilio e restituì alle chiese i loro beni. Eusebio di Cesarea loda Gallieno per i suoi editti di libertà religiosa.
La “pace” instaurata da Gallieno con i cristiani durò fino alle persecuzioni di Diocleziano nel 303. Inoltre la promulgazione di editti riconobbe anche la comunità cristiana, cosa mai accaduta in precedenza.
Anno 303 d.c. –
Sotto Diocleziano, la persecuzione fu molto violenta nella parte orientale dell’impero, sotto il dominio del Cesare Galerio. Venne ordinata la distruzione di chiese e libri sacri e a tutti i cittadini venne richiesto di sacrificare agli Dei.
Le persecuzioni terminarono nel 311 con l’editto di Nicomedia, emanato dagli augusti Galerio, Costantino I e Licinio.
PERSECUZIONI CONTRO PAGANI ED ERETICI
Le persecuzioni della chiesa contro i pagani sono più pesanti di quanto non abbiano fatto i pagani contro di loro. Molte persecuzioni furono contro gli stessi cattolici, a volte per credo un po’ diversi, o per piccole differenze nel credo.
Questo perchè la religione cristiana attinse da diversi miti. La Triade divina ad esempio, presente a Roma, in grecia, tra gli etruschi e nei paesi orientali, aveva una divinità dominante e due divinità minori, per cui fu difficile pensare che le tre persone della trinità fossero dello stesso potere. Inoltre la trinità era composta da elementi maschili e femminili, mentre la trinità cattolica era solo maschile.
Per giunta il Cattolicesimo nacque come corrente eretica che determinò lo scisma tra la chiesa d’oriente, quella originaria e ortodossa e quella d’occidente, la cosiddetta del Filioque. Per cui la chiesa eretica perseguitò le eresie.
Anno 54 d.c.
L’apostolo Paoloattacca il culto di Diana Efesina, difesa dai proseliti che gridarono ovunque: Grande è Diana Madre degli Efesini. Il culto fu così sentito che nei secoli in cui impazzò l’eccidio e il martirio dei Greci affinchè si convertissero al culto cristiano, si ritenne opportuno fondare nel posto della Diana Efesina il culto della Madonna, culto che la Chiesa cattolica non aveva affatto contemplato, essendo una religione maschile e, diciamolo pure, maschilista.
Anno 250 circa – Eresia di Saturnino
Saturnino di Antiochia, discepolo di Simone Mago e di Menandro, sostenne che il Padre Celeste creò gli angeli e le anime umane. Il Demiurgo, essere celeste perverso e malvagio, sorta di cattivo angelo invidioso, che Saturnino identifica con il feroce dio ebraico Jahwé, volle imitarlo creando il mondo fisico e i corpi umani.
Quando le anime decaddero dalla loro condizione originaria, furono imprigionate dal malvagio Demiurgo nei corpi materiali che egli stesso aveva creato. Per Saturnino i suoi discepoli non si dovevano nutrire di carne, non dovevano sposarsi nè procreare. La setta gnostica di Saturnino venne perseguitata e sterminata.
Anno 301 –
Gregorio di Parzia il proselitista, durante una calamità naturale, sfruttando la superstizione orientale, riuscì a battezzare cristiano il re dell’Armenia Tridat III che ordinò il massacro dei sacerdoti pagani e la conversione in chiese o case di predica di tutti i templi dell’Anaitide, di Mithra, d’Ormousd e delle varie divinità greco-romane. Tutte le biblioteche dell’Armenia, fondate dai sovrani ellenisti, furono incendiate in quanto “arche di sapere demoniaco“. Gregorio fu incoronato primo vescovo del paese.
Anno 313 –
Licinio vinse il 30 Aprile il pagano Augusto dell’Oriente Maximus Dea, col suo esercito che cantò il Summe Sancte Deus! (Supremo e Santo Dio). Lo sconfitto Dea dopo alcuni giorni emise l’ordinanza di Nicomidia con la quale si applicò totale libertà religiosa a tutti coloro che semplicemente erano sudditi dell’Impero Romano. Perseguito intanto da Licinio, il Dea si suicidò avvelenandosi. Dopo la morte, tutti i suoi scritti e le statue furono distrutti da Licinio, e dai cristiani.
Nel 313, Ario, fatto presbitero dal papa e chiamato a condurre una chiesa di Alessandria, combattè e perseguitò varie eresie come lo Gnosticismo e il Modalismo o Sabellianismo, ma nel 319 entrò in contrasto col nuovo vescovo, Alessandro, accusandolo di insegnare che il Figlio fosse identico al Padre, mentre Ario pretendeva fosse di natura inferiore. Il vescovo fece scomunicare Ario accusandolo di eresia, ma Ario fuggito in Palestina, fu accolto a braccia aperte insieme alle sue dottrine da Eusebio di Nicomedia.
Anno 314 –
Immediatamente dopo la sua piena legalizzazione, la chiesa cristiana attaccò i pagani: il concilio di Ancirra denunciò il culto della Dea Artemide, come culto stregonico e adoratore del demonio. Costantino attaccò e perseguitò i Donatisti, cristiani che non riconoscevano i sacramenti somministrati da preti che avevano abiurato per salvare la pelle ed erano poi tornati cristiani.
L’imperatore Costantino desiderava nelle sue mani il potere sia civile che sacro, come era accaduto prima del cristianesimo dove l’imperatore era anche Potefice Massimo. Però con il cristianesimo le religioni entrano in conflitto, perchè esso dichiara false tutte le altre. Allora Costantino per decidere il conflitto raduna i suoi consiglieri e chiede quale religione stabilire come unica ufficiale, quindi degna di essere pagata dallo stato, nei sacerdoti, nei templi e nei riti. I consiglieri sono dibattuti tra la religione mitraica e la cristiana che hanno pressappoco uguale seguito, ma la mitraica è esclusa alle donne e in più ha un lato misterico che molti non sono in grado di comprendere. Così Costantino dichiara il cristianesimo religione ammessa al pari delle altre pagane.
Anno 315 –
Il 13 Agosto si svolge una gara tra dodici rabbini Ebrei ed il noto “esorcista” vescovo Silvestro, grande persecutore di pagani, fatto santo per questo, proveniente da Roma, per decidere se l’imperatore Constantino, e sua madre Elena, adotteranno l’ortodossia Giudea oppure il cristianesimo. Silvestro vince la previsione, ed Elena meravigliatasi lo fa diventare suo personale “spirituale”, incurante del fatto che egli fa il guaritore, e pertanto è stregone.
Inizia la persecuzione agli Dei pagani e ai suoi fedeli, a Didima, in Asia minore, viene saccheggiato l’oracolo del Dio Apollo e i sacerdoti pagani vengono torturati sino alla morte. I pagani vengono allontanati dal Monte Athos e sono distrutti tutti i templi greci del luogo.
Anno 319 –
Constantino esonera la chiesa completamente dalle tasse ed i preti cristiani dai doveri militari.
Anno 324 –
Costantino dichiara il cristianesimo l’unico culto ufficiale dell’Impero. La religione pagana non è bandita perchè si propugna in teoria la libertà religiosa, ma la cristiana è l’unica sostenuta a spese dello stato. Saccheggia l’oracolo di Apollo nella città di Didima in Asia minore, tortura tutti i sacerdoti e li uccide, con l’accusa di alto tradimento. Nel sacro Monte Athos uccide i sacerdoti e i civili pagani distruggendone tutti i templi e santuari.
Anno 325 –
L’imperatore Costantino convocò un concilio a Nicea, il primo concilio cattolico, per dirimere la questione fra cattolici ortodossi e ariani. La maggioranza dei vescovi aderì al “Credo Niceno”, in cui la natura di Cristo era consustanziale, col Padre, da lui generato, e non creato. L’arianesimo fu condannato, gli Ariani perseguitati e uccisi. Ario fu mandato in esilio e i suoi libri vennero bruciati.
Anno 326 –
L’imperatore Costantino, per volere di sua madre Elena, che viene proclamata santa, ammazza la sua prima moglie Fausta. Elena si recò coi suoi “padri spirituali” a Gerusalemme, dove, anche se la legislazione in Giudea prevedeva l’incenerimento di tutte le croci dopo le esecuzioni, scoprì la cosiddetta “santa croce” dove era stato crocifisso secondo la tradizione cristiana il rabbino Jeshua.
Sempre per suggerimento di Elena, suo figlio rade al suolo il tempio del Dio della medicina Asclepio in Aiges di Cilicia ed usa le sue colonne per costruire chiese. Inoltre distrugge il tempio di Venere a Gerusalemme perché sovrastante l’ipotetica tomba del rabbino Jeshua, ma anche il tempio di Venere e Cupido e di Asclepio a Roma, e quello di Asclepio in Aigeai, in Cilicia e molti templi della Dea Afrodite in Gerusalemme, Afaka, Mambre, Feniciea, Baalbek, ecc.
Anno 330 –
L’imperatore Costantino ruba i tesori e le statue dei templi pagani della Grecia per decorare la Nuova Roma, Costantinopoli, la nuova capitale dell’impero. I cristiani intanto saccheggiano e incendiano a Bayeux il santuario del Dio Celto-Romano, Apollo di Bayeux e linciano i suoi sacerdoti.
Anno 334 –
Un nuovo decreto ordina la chiusura di tutti i templi pagani. Alcuni di questi sono profanati e trasformati in bordelli o sale da gioco per disprezzo alla religione pagana. Sono giustiziati molti sacerdoti pagani. Un nuovo editto di Costantino ordina la distruzione dei templi pagani e l’esecuzione di tutti gli idolatri. Primi roghi di biblioteche in varie città dell’impero. Le prime fabbriche di calce vengono costruite vicino ai templi pagani già chiusi, facendo a pezzi statue e decorazioni marmoree per trasformarle in calce. Il tempio di Venere e Roma sulla via Sacra farà questa fine insieme a tanti altri.
Anno 335 –
Anno della famosa “Donazione Costantiniana“, dove Costantino avrebbe donato a papa Silvestro I, dignità e diritti imperiali su Roma, l’Italia e l’occidente. La falsificazione viene scoperta nel 1440 da Lorenzo Valla, confermata oggi dai nuovi metodi di indagine scientifica sulla carta della dichiarazione che la fanno risalire all’VIII sec. e fornita nonchè stilata dagli abati del conventi di Cluny.
L’imperatore Costantino saccheggia molti templi Pagani dell’Asia Minore e della Palestina e ordina l’esecuzione per crocifissione di “tutti i maghi e indovini”. Vengono così crocifissi come colpevoli del cattivo raccolto di quell’anno tutti gli “oracoli e gli accusati di magia”. Con loro è martirizzato anche Sopatrus, filosofo neoplatonico che aveva difeso il paganesimo e la filosofia. Inizia così il secolare processo alle streghe, continuato in Europa con l’ultimo rogo nel XVIII sec. in Francia.
Anno 337 –
Muore Costantino e sembra che prima di morire si sia convertito all’arianesimo (dottrina eretica), ma la chiesa, nonostante i massacri le persecuzioni e i familiari uccisi, tra cui la moglie e il figlio, lo fa santo.
Intanto Patrizio, capo della setta dei Patriziani, sostiene che i corpi umani non furono creati da Dio ma dal Maligno per imprigionarvi dentro le anime che l’Altissimo aveva inviato sulla Terra. Egli infatti riteneva che le anime tendono verso la Luce, ma imprigionate negli involucri di carne finiscono col peccare. Con la morte l’anima riacquisterà la libertà tornando alle eterne beatitudini celesti.
Perciò, affermava Patrizio, la morte era un evento lieto, liberatorio, e la sua predicazione eretica raccoglieva adepti e proseliti soprattutto tra i poveri, gli emarginati, per i quali la vita era un peso insopportabile.
Molti suoi seguaci giunsero a suicidarsi e a darsi spontaneamente la morte pur di affrettare la liberazione della propria anima. Ma quando si suicidarono alcuni giovanissimi di nobili famiglie, le autorità imperiali lo fecero arrestare e processare. Condannato come “corruttore di giovani menti”, “istigatore al suicidio” e “perturbatore dell’ordine pubblico”, anche Patrizio, venne condotto al patibolo, dove fu decapitato, e la sua setta venne perseguitata e dispersa con tale violenza che, nel volgere di pochi decenni, si estinse del tutto.
Anno 341 –
L’imperatore succeduto a Costantino, Flavio Giulio Costanzo perseguita “tutti gli indovini e gli ellenici”. Molti pagani greci sono imprigionati o giustiziati. Con un editto proibì i sacrifici pagani, poi fece chiudere tutti i templi pagani proibendone l’accesso, ma molti proseguivano in privato il culto pagano.
Quando l’usurpatore Magnenzio vinse Costante ne revocò le leggi antipagane, permettendo la celebrazione di sacrifici notturni, ma dopo la sua sconfitta nel 353 da parte di Costanzo II tali riti furono nuovamente proibiti.
Nonostante le proteste e le preghiere dei senatori, Costanzo fece rimuovere l’altare della Vittoria dalla curia del Senato romano a seguito delle proteste dei senatori cristiani. Questo era un altare storico di culto di Stato, dove dai tempi della repubblica c’era la statuina tutta d’oro della Nike, o Dea Vittoria. Secondo la tradizione tutti i giorni ogni senatore, prima di entrare nel Senato faceva un’offerta all’altare sotto forma di incenso e vino. L’altare fu successivamente riposizionato dopo la partenza di Costanzo, forse in segreto o per ordine dell’imperatore Giuliano, ma intanto la preziosa statuina venne fusa.
Anno 346 –
Nuove persecuzioni su larga scala contro i pagani di Costantinopoli. Viene bandito il famoso oratore Libanius, accusato di essere un “mago”.
Anno 353 –
Un decreto di Costanzo ordina la pena di morte per tutti coloro che pratichino sacrifici e idolatria.
Anno 357 –
Costanzo tuttavia celebrò i suoi vicennalia (venti anni di regno) visitando la città di Roma e in qualità di pontefice massimo, conferì titoli sacerdotali e confermò i privilegi delle Vestali; venne inoltre emanata una legge che confermava le prerogative dei sacerdoti pagani.
Però, soprattutto nelle regioni orientali dell’impero, si operò la distruzione di sculture di divinità pagane ad opera di gruppi di cristiani fanatici, che secondo la propaganda cattolica, vedevano demoni negli Dei pagani. La Dea Venere, chiamata anche Luxfero, cioè “sono portatrice di luce”, diventò Lucifero, Astarte detta anche Astaroth divenne un demone, e la Dea Fortuna Mammona divenne Mammona il diavolo citato nei vangeli. Furono distrutte così montagne di statue greche e romane di incomparabile valore e bellezza, un capitale culturale ed artistico sottratto all’umanità.
Anno 357 –
Costanzo proibisce tutti i metodi di divinazione, compresa l’astrologia.
Anno 359 –
In Skytopolis, Siria, i cristiani organizzano il primo fra i tanti campi di concentramento per la tortura e l’esecuzione dei pagani arrestati in qualsiasi parte dell’Impero. L’adorazione dei Dioscuri è dichiarata fuori legge perché fondata sulla magia, cosi si sigillano i santuari e si uccidono i sacerdoti.
Anno 361 fino al 363 –
La tolleranza religiosa e la restaurazione dei culti pagani sono nuovamente dichiarate a Costantinopoli, il 1° dicembre 361, dall’imperatore Flavio Claudio Giuliano, il successore di Costanzo II. Per quanto educato alla fede cristiana, egli rimase pagano nel cuore nascondendo il suo credo, come si evidenzia nelle sue lettere, per paura di venire ucciso dai cristiani. Confessò nelle sue lettere di aver trovato molta più pietà e giustizia tra i pagani che tra i livorosi cristiani.
In seguito si fece iniziare ai Misteri della Grande Madre Cibele e a quelli del Mitraismo, ripristinò i culti tradizionali e ne tentò una riforma, chiamando il nuovo culto “Ellenismo”, ma le sue riforme non ebbero successo, forse anche a causa della brevità del suo regno. Egli era per la libertà di culto.
Assassinio dell’imperatore Giuliano ad opera di un cristiano del suo seguito, che lo ammazzò a tradimento mentre combatteva contro i Persiani. Ricominciano le persecuzioni.
Anno 364 –
L’imperatore Flavio ordina di bruciare la biblioteca di Antiochia, e l’11 settembre, ordina la pena di morte per tutti i pagani che praticano il culto antico degli Dei ancestrali o praticano la divinazione (“sileat omnibus perpetuo divinandi curiositas”). Tre decreti differenti (4 febbraio, 9 settembre, 23 dicembre) ordinano la confisca di tutte le proprietà dei templi pagani, punendo con la pena di morte tutti coloro che praticano rituali pagani, inclusi quelli fatti privatamente.
Anno 365 –
Un decreto imperiale, del 17 novembre, proibisce ai funzionari pagani di comandare i soldati cristiani.
Anno 370 –
L’imperatore Valente ordina una tremenda persecuzione contro i pagani in tutta la parte orientale dell’Impero. Ad Antiochia si giustizia, in mezzo a molti altri pagani, l’ex governatore Fidustius e i sacerdoti Hilarius e Patricius e vengono torturati o ammazzati migliaia di innocenti i quali semplicemente si rifiutano di tradire il culto tradizionale dei loro avi. Si bruciano numerosi libri nelle piazze delle città dell’Impero dell’est. Si perseguitano tutti gli amici di Giuliano (Orebasius, Sallustius, Pegasius, ecc.). Viene bruciato vivo il filosofo Simonides e decapitato il filosofo Maximus.
Anno 372 –
L’imperatore Valente ordina al governatore dell’Asia, Fisto di sterminare tutti i Gentili e distruggere le loro opere. Persone terrorizzate incominciano a bruciare da soli le loro librerie per scampare il pericolo. Gli altri sono consegnati ai boia. Infinite le delazioni, il clima è di terrore.
Anno 373 –
Nuova proibizione di tutti i metodi di divinazione. Il termine “pagano” è introdotto dai cristiani per disprezzare i gentili.
Anno 375 –
San Martino completa la distruzione dei Templi Gentili della Galatia e sulle macerie costruisce monasteri. I cristiani dell’impero orientale sigillano il santuario di Asclepio ad Epidavros e penalizzano anche le manifestazioni del culto locale, comprese le interpretazioni teatrali.
Anno 380 –
Il 27 febbraio, un editto dell’imperatore Flavio Teodosio converte il cristianesimo in religione esclusiva dell’Impero Romano, proclamando: “tutte le nazioni che sono soggette alla nostra clemenza e moderazione devono continuare a praticare la religione che fu introdotta ai romani dal divino apostolo Pietro”. Vieta tutte le religioni tranne quella cristiana e tutti i non cristiani sono “schifosi, eretici, stupidi e ciechi“. Il vescovo di Milano Ambrogio (poi fatto santo) è autorizzato a distruggere tutti i Templi dei Gentili e costruire chiese sulle loro fondamenta.
La folla cristiana sobillata dai preti attacca il santuario greco di Eleusina, lo profana e minaccia di linciare i sacerdoti Nestorius e Priskus. Il novantacinquenne ierophante Nestorius, pieno di tristezza e indignazione, chiude gli antichissimi Misteri Eleusini (durati ben 1500 anni) e preannuncia l’inizio sulla terra del regno del buio spirituale. L’imperatore Teodosio in una sua ordinanza chiama “non sani di mente” tutti coloro che non sono d’accordo con la dottrina cristiana della Santa Trinità e vieta ogni disaccordo con il volere della Chiesa.
Anno 381 –
12 maggio, Teodosio priva di tutti i loro diritti i cristiani che tornano a praticare la religione pagana a cui sono stati obbligati. In tutta la parte orientale dell’Impero si saccheggiano o si bruciano i templi e le biblioteche pagane. Il 21 dicembre, Teodosio proibisce anche la semplice visita ai templi ellenici. A Costantinopoli il tempio della Dea Afrodite diventa, in segno di disprezzo, un bordello, mentre il tempio di Helios e Artemide una stalla.
Anno 382 –
L’imperatore d’Occidente Graziano ordina lo spegnimento “dell’eterno” Sacro Fuoco della Dea Vesta. Il cospicuo patrimonio delle sacerdotesse imprigionate, si trasferisce alla Chiesa. L’ultima di esse, prima di chiudere il tempio brucia il Palladio, la sacra immagine lignea dell’antica Pallade-Atena perchè non cada in mani nemiche.
Anno 384 –
L’imperatore Teodosio ordina al prefetto pretoriano Maternus Cynegius, un devoto cristiano, di cooperare con i vescovi locali e distruggere i templi dei pagani nel nord della Grecia e in Asia Minore. I gentili Vezio Agorio Pretextatus (governatore di Pretorio) e Aurelio Simacho (governatore del Asti), autorizzati dal Senato, chiedono all’erede di Graziano, Valente II, di reinstallare l’altare della Vittoria. Il vescovo Ambrosio minaccia di scomunica il giovane imperatore e la richiesta viene respinta. L’illuminato Pretextatus muore in tristezza pochi mesi dopo. Teodosio ordina al prefetto pretoriano dell’Oriente il fanatico Maternus Cynegius il quale in cooperazione con i vescovi delle varie località, recluta eserciti di monaci e laici per la distruzione dei Templi Gentili della Grecia del Nord e dell’Asia Minore.
Anno 385 fino al 388 –
Maternus Cynegius, animato dalla sua fanatica sposa e dal vescovo (Santo) Marcellus, percorre con le sue bande tutto il paese, sequestrando e distruggendo cento templi ellenici, santuari e altari. Tra questi fu distrutto il tempio di Odessa, il Cabeireion di Imbros, il tempio di Zeus ad Apamea, il tempio di Apollo a Dydima e tutti i templi di Palmyra. Migliaia di innocenti pagani in tutto l’Impero vengono martirizzati nel campo di concentramento di Skythopolis.
Nei campi della morte di Skithopolis decine di migliaia di gente innocente subisce il martirio: “E dalle più remote località del Impero trascinavano incatenati innumerevoli cittadini di ogni età, e classe sociale. E molti di loro morivano nel percorso ò nelle prigioni locali. E coloro che riuscivano a sopravvivere, finivano a Skithopolis, una remota città della Palestina, dove avevano piazzato i strumenti delle torture e delle esecuzioni” scrive Marcellino Amiano.
Contemporaneamente subisce la prima condanna Priscilliano, per cui questo mondo è creato dal demonio ma ogni anima umana è legata ad un astro e questo, con i suoi benefici influssi, può aiutarla a sottrarsi alla prigionia della materia. Per lui le anime, per elevarsi verso la sfera spirituale, devono mortificare il corpo immondo attraverso l’abbrutimento dei piaceri carnali, ma non si sa se ciò era davvero pensato da Priscilliano e dai suoi o fu infamato per giustificarne la condanna. Priscilliano venne arrestato e condannato, prima dal potere ecclesiastico e poi da quello imperiale, nonostante fosse stato nominato Vescovo di Avila.
Nel 380 subì una prima condanna e fu incarcerato. Nel 385, fu condotto a Treviri, in Germania, al cospetto dell’imperatore, l’usurpatore Magno Massimo, davanti al quale fu accusato di empietà, eresia e stregoneria. Sottoposto, insieme ai suoi più stretti seguaci, ad efferate torture tramite le quali i suoi carnefici ottennero una totale confessione delle colpe richieste, Priscilliano venne condannato a morte dall’imperatore. La condanna fu eseguita tramite decapitazione e insieme a Priscilliano furono uccisi anche i suoi seguaci Armenio, Eucrocia, Felicissimo, Latroniano, Aurelio e Assarino.
Anno 386 –
L’imperatore Teodosio proibisce, il 16 giugno, il restauro dei templi pagani saccheggiati. Ancora catture di Gentili e incendi di biblioteche private.
Anno 388 –
Per volontà di Teodosio si proibiscono i dibattiti pubblici sui temi religiosi. Il vecchio oratore Libanius spedisce una famosa Epistola “Pro Templis” a Teodosio, con la speranza che quei pochi templi ellenici rimasti vengano rispettati e risparmiati.
Anno 389 fino al 390 –
Si proibiscono tutte le feste che non rientrano nei calendari cristiani. Orde di eremiti fanatici, provenienti dal deserto, invadono le città del Medio Oriente e dell’Egitto distruggendo statue, altari, biblioteche, templi e linciando i pagani. Il Patriarcha di Alessandria Teofilo incita le masse cristiane fanatizzate inducendole a compiere grandi persecuzioni contro i Gentili. Converte in chiesa il Tempio del Dio Dioniso, incendia il Mithreo e distrugge il Tempio di Giove. Il sacerdote di Giove, Hellanius, scampa al linciaggio uccidendo nove aggressori. La folla conduce i sacerdoti Gentili a gruppi in una processione di beffa, uccidendoli in seguito mediante lapidazione. I simboli sacri e le statue si consegnano alla profanazione e beffa dei cristiani, che li portano in ridicolizzante processione su degli asini prima di distruggerli.
Anno 391 –
Il 24 febbraio, un nuovo decreto di Teodosio non solo proibì la visita ai templi pagani, ma anche solo di guardare le statue deturpate. Nuove e terribili persecuzioni per tutto l’Impero. In Alessandria i pagani, liberati dal filosofo Olympius, organizzano una rivolta e dopo alcuni scontri si rinchiudono nel tempio fortificato del Dio Seraphide (il Serapeion). Dopo un violento assedio, i cristiani prendono l’edificio, lo distruggono, uccidono tutti i rivoltosi, bruciano la sua famosa biblioteca e profanano le immagini di culto. Eunapio, storico dell’ultimo periodo neoplatonico, scrive: “senza una ragione plausibile, senza il minimo rumore di guerra, il tempio di Serapide venne distrutto. Le statue e le offerte votive furono rubate. Solo il pavimento del tempio non venne asportato, dato che le pietre erano troppo pesanti. E dopo quella distruzione si vantavano di aver distrutto gli dei. In seguito, introdussero in quei luoghi sacri i cosiddetti monaci, uomini nella forma ma porci nel vestire e nel mangiare“.
In questi scritti la folla dei cristiani viene descritta utilizzare tattiche militari per giungere alla distruzione del Serapeo rubando tutto ciò che non viene distrutto. Scheletri umani di criminali e di schiavi, spacciati per i cristiani uccisi dai pagani, vengono posti nelle chiese e venerati come martiri.
Anno 391 -392 –
I decreti dell’imperatore Teodosio avevano proibito ogni genere di culto pagano come lesa maestà punibile con la morte.
Socrate Scolastico narra che il vescovo Teofilo premette presso l’imperatore per ottenere la massima intolleranza e persecuzione: “per sollecitudine di Teofilo, l’imperatore ordinò di distruggere i templi degli elleni in Alessandria e questo avvenne per l’impegno dello stesso Teofilo“. Fu risparmiato solo il tempio di Dioniso che venne trasformato in chiesa come d’altronde divenne chiesa il tempio di Augusto. Nella Galatia, furono sgozzati tutti i sacerdoti e si confiscarono i patrimoni dei Templi Gentili i quali in seguito si danno in fiamme o si distruggono fino alle fondamenta.
Anno 392 –
L’8 novembre, l’imperatore Teodosio proibisce tutti i rituali non cristiani e li chiama “superstizioni dei Gentili” (gentilicia superstitio). Nuova persecuzione su grande scala contro i pagani. I Misteri di Samotracia sono proibiti e vengono assassinati i sacerdoti pagani.
A Cipro il vescovo locale (San) Epifanio e (San) Tychon distruggono quasi tutti i templi dell’isola e sterminano migliaia di pagani. I misteri locali della Dea Afrodite vengono censurati. Nell’editto di Teodosio si dichiara: “quelli che non ubbidiranno al padre Epifanio non avranno diritto di vivere in quest’isola“. I pagani si rivoltano contro l’imperatore e la Chiesa a Petra, Aeropolis, Rafia, Gaza,
Anno 393 –
In oriente Teodosio proibisce i Giochi di Pythian, i Giochi di Aktia e i Giochi Olimpici considerati come parte dell’idolatria ellenica. I cristiani saccheggiano i templi di Olympia.
Ma il nuovo imperatore, Eugenio, arriva in Italia, dove l’intellettuale generale Virio Nicomacho Flaviano reinstalla l’altare della Vittoria nell’aula del Senato, e ristabilisce il culto dei Dei Tradizionali. E’ completamente ristabilito il modo di vivere Gentile Romano, nell’impero Occidentale. Flaviano, come Console Supremo di Roma, sostenuto moralmente da sua moglie, riabilita tutti i culti perseguiti e aboliti dai cristiani. Ad Ostia riapre il Santuario d’Ercole. Il 27 Marzo, il 1 Aprile ed il 28 Aprile fino al 3 Maggio, i Romani festeggiano di nuovo e con splendida e maestosa celebrazione di Kiveli, la festa di Venus Verticortia, i Megalisia e i Floralea. Migliaia per volta i cristiani ritornano al culto Gentile temendo la fine definitiva del cristianesimo.
Anno 394 –
Si scontrano gli eserciti, dei Gentili di Flaviano e dei cristiani di Teodosio nella valle del fiume Frigdo. I gentili, numericamente di molto inferiori furono sconfitti e massacrati. L’imperatore Eugenio è catturato, torturato, decapitato e la sua testa conficcata cristianamente in cima ad un palo fa il giro dell’Impero Occidentale perché il popolo deve capire l’esempio. Flaviano si toglie la vita per non cadere in mano ai cristiani.
Anno 395 –
Due nuovi decreti, del 22 luglio e del 7 Agosto, causano nuove persecuzioni contro i pagani. Rufinus, l’eunuco Primo ministro dell’imperatore Flavius Arcadius, dirige le sue orde di battezzati goti, guidati da Alarico, in Grecia. Animati dai monaci cristiani, i barbari saccheggiano e bruciano molte città (Dion, Delphi, Megara, Corinto, Pheneos, Argos, Nemea, Lycosoura, Sparta, Messene, Phigaleia, Olympia, ecc), massacrano o schiavizzano innumerevoli pagani ellenici e diroccano tutti i Templi. Bruciano il Santuario di Eleusi e bruciano vivi tutti i sacerdoti pagani, incluso il sacerdote Mithras Hilarius.
Anno 396 –
Il 7 dicembre, un nuovo decreto dell’imperatore Arcadius ordina che il paganesimo sia trattato come atto di alto tradimento. Vengono incarcerati i pochi sacerdoti pagani rimasti.
Anno 397 –
“Demoliteli!”. L’imperatore Flavio Arcadius ordina la demolizione di tutti i templi pagani rimasti ancora in piedi.
Anno 398 –
Il Quarto Concilio Ecclesiastico di Cartagine proibisce a tutti, inclusi i vescovi cristiani, lo studio dei libri pagani. Porfirius, vescovo di Gaza, demolisce quasi tutti i templi pagani della città, eccetto nove di loro che rimangono attivi. Il Quarto Sinodo della chiesa a Cartagine proibisce a tutti, vescovi cristiani inclusi, di leggere i libri dei Gentili. “San” Porfirio, il vescovo di Gaza, sigilla la maggior parte dei Templi Gentili della sua città. In Occidente e Oriente innumerevoli libri filosofici e scientifici del mondo precristiano svaniscono nel rogo. Il generale cristiano Vandalo Stilicone è in prima fila nelle distruzioni di Santuari Gentili gli omicidi di sacerdoti e di popolo Gentile. Con Ordinanza di Arcadius si autorizzano le autorità locali di poter picchiare i monaci fanatici che abitualmente attaccano i soldati per prelevare i Gentili catturati dalle loro mani e linciarli.
Anno 399 –
Con un nuovo editto, del 13 giugno, l’imperatore Flavio Arcadius ordina la distruzione immediata di tutti i templi pagani principalmente nelle zone rurali.
Anno 400 –
Il vescovo Nicetas distrugge l’oracolo del Dio Dionisio a Vesai e battezza a forza tutti i pagani di quell’area.
Anno 401 –
A Cartagine la popolazione cristiana lincia i pagani e distrugge templi e idoli. Anche a Gaza il vescovo locale, (Santo) Porfirio, ordina ai suoi seguaci il linciaggio dei pagani e la demolizione dei nove templi rimasti attivi in città. Il quindicesimo Concilio di Calcedonia ordina la scomunica dei cristiani che mantengono buone relazioni con i loro parenti pagani.
Anno 405 –
Giovanni Crisostomo invia le sue orde di monaci vestiti di grigio e armati con mazze e bastoni di ferro a distruggere gli idoli di tutte le città della Palestina.
Anno 406 –
Il santo Giovanni Crisostomo raccoglie fondi con l’aiuto delle ricche mogli cristiane per finanziare la distruzione dei templi ellenici. Ad Efeso si ordina la distruzione del famoso tempio della Dea Artemide. A Salamis, a Cipro, il “Santo” Ephiphanius e Eutychius continuano la persecuzione dei pagani e la distruzione dei loro templi e santuari.
Anno 407 –
Un nuovo decreto proibisce una volta per tutte gli atti di qualsiasi culto non cristiano.
Anno 408 –
L’imperatore dell’Impero occidentale Onorius e l’imperatore dell’impero d’oriente Arcadius, ordinano che tutte le sculture dei templi pagani siano distrutte o confiscate, proibendo anche il possesso privato di qualsiasi scultura pagana. I vescovi locali dirigono nuove e dure persecuzioni contro i pagani e si ardono al rogo i loro libri. Si perseguitano anche i giudici che mostrano pietà per i pagani. Augustine (fatto santo) massacra centinaia di protestanti pagani a Calama, in Algeria.
Anno 409 –
Ancora una volta un decreto ordina che si castighi con la pena di morte chi pratica l’astrologia e ogni altro metodo divinatorio.
Anno 415 – IPAZIA
Socrate Scolastico: “Per la magnifica libertà di parola e di azione che le veniva dalla sua cultura, accedeva in modo assennato anche al cospetto dei capi della città e non era motivo di vergogna per lei lo stare in mezzo agli uomini: infatti, a causa della sua straordinaria saggezza, tutti la rispettavano profondamente e provavano verso di lei un timore reverenziale”
Damascio: “era pronta e dialettica nei discorsi, accorta e politica nelle azioni, il resto della città a buon diritto la amava e la ossequiava grandemente, e i capi, ogni volta che si prendevano carico delle questioni pubbliche, erano soliti recarsi prima da lei, come continuava ad avvenire anche ad Atene. Infatti, se lo stato reale della filosofia era in completa rovina, invece il suo nome sembrava ancora essere magnifico e degno di ammirazione per coloro che amministravano gli affari più importanti del governo”
Ad Alessandria la popolazione cristiana, istigata dal vescovo Cirillo, a pochi giorni dalla pasqua giudaico-cristiana, martirizzò, smembrandone da viva il corpo verginale, la famosa Ipazia di Alessandria, capo scuola della saggezza alessandrina, grande matematica, astronoma e filosofa. I pezzi del suo corpo, portati per le vie di Alessandria dai cristiani della città, vennero bruciati insieme ai suoi libri nella piazza chiamata Cynaron. Cirillo fu fatto santo.
Il 30 agosto cominciarono nuove persecuzioni contro tutti i sacerdoti pagani del nord Africa, che finiscono crocifissi o bruciati vivi.
A Costantinopoli venne condannato a morte il governatore Anatolius ed altri pagani, dati in pasto ai leoni. Poichè le belve non li sbranarono, forse già sazie di altre stragi, vennero crocefissi ed i loro cadaveri furono trascinati per le strade dalle folle cristiane e lasciati insepolti nella polvere. (Però nessuno gridò al miracolo quando le belve non li azzannarono come accade se si tratta di cristiani)
Anno 416 –
L’Inquisitore Hypatius, chiamato “La spada di Dio”, stermina gli ultimi pagani di Bithynia. A Costantinopoli, il 7 dicembre, vennero dimessi tutti gli ufficiali dell’esercito, gli impiegati pubblici e i giudici non cristiani.
Anno 423 –
L’imperatore Teodosio II, l’8 giugno, definì la religione dei pagani “il culto del demonio” e tutti coloro che la seguivano dovevano subire il carcere e la tortura.
Anno 429 –
Venne saccheggiato il tempio della Dea Atene (Parthenon) sull’omonima Acropoli e vennero perseguitati i pagani ateniensi.
Anno 435 –
Il 14 novembre un nuovo editto dell’imperatore Teodosio II ordinò la pena di morte per gli “eretici” e i pagani dell’Impero.
Anno 431 –
Il Culto di Maria, madre di Gesù, e l’uso dell’espressione «Madre di Dio» a lei applicato, ebbe origine in quest’anno nel Concilio di Efeso, quando la Chiesa capì che avrebbe dovuto sterminare tutti i Greci che morivano in nome di Diana efesina, se non sostituiva la Grande Madre Efesina Diana con la Grande Madre Maria.
Anno 438 –
L’imperatore Teodosio II emise un nuovo decreto, il 31 gennaio, contro i pagani, considerando la loro “idolatria” causa della recente peste.
Anno 440 fino al 450 –
I cristiani demolirono tutti i monumenti, gli altari e i templi di Atene, Olympia e altre città greche.
Teodosio II ordinò che si brucino tutti i libri non cristiani. Anche l’arte fu bandita come strumento del diavolo, a meno che non servisse a propagandare ed esaltare la religione cristiana. Vennero demoliti tutti i templi di Afrodite, città della Dea Afrodite, e si bruciarono tutte le librerie della città, rinominata Stavroupolis (Città della Croce).
Anno 451 –
Un nuovo decreto dell’imperatore Teodosio II, del 4 novembre, riaffermò che l’idolatria deve essere castigata con la morte.
Anno 457 fino al 491 –
Persecuzioni sporadiche contro i pagani nella parte orientale dell’Impero. Tra i giustiziati ci sono il medico Jacobus e il filosofo Gessius. Vennero torturati e incarcerati Severianus, Herestios, Zosimus, Isidorus e altri. Il predicatore cristiano Conon e i suai seguaci sterminarono gli ultimi pagani dell’isola Imbros, nel nord est del Mar Egeo. Vennero giustiziati a Cipro gli ultimi adoratori di Zeus Lavranius.
Anno 482 fino al 488 –
Vennero sterminati la maggior parte dei pagani dell’Asia minore, a causa di una disperata rivolta contro l’Imperatore e la Chiesa. Molti sacerdoti pagani che erano rimasti in clandestinità vennero scoperti, arrestati, scherniti, torturati e giustiziati ad Alessandria.
Anno 515 –
Il battesimo diventò obbligatorio anche per quelli che si dichiaravano già cristiani. L’imperatore di Costantinopoli, Anastasius, ordinò il massacro dei pagani nella città araba di Zoara e la demolizione del tempio locale del Dio Theandrites.
Anno 527 –
Nell’Impero romano d’Oriente, la repressione contro i manichei fu terribile. Dapprima furono perseguitati da Costantino e Teodosio, poi da Giustiniano, il quale, nel 527, promulgò un editto che prevedeva la pena di morte per i manichei e per tutti i seguaci delle eresie dualistiche (bardesaniti, arcontici, pauliciani), dando il via ad un vero e proprio soffocamento del libero pensiero teologico.
Anno 528 –
L’imperatore Giustiniano proibì i giochi olimpici sostituiti da quelli di Antiochia, ed ordinò l’esecuzione, tramite il rogo, la crocifissione o lo smembramento mediante artigli di ferro, di tutti coloro che praticavano “la stregoneria, la divinazione, la magia o l’idolatria”, proibendo tutti gli insegnamenti dei pagani affermando: “…è una sofferenza davanti alle insane bestemmie degli ellenici”.
Anno 529 –
L’imperatore Giustiniano chiuse l’Accademia di Filosofia di Atene, dove aveva insegnato Platone, e confisca le sue proprietà.
In reazione al fatalismo e all’immoralismo manicheo, Pelagio, un monaco inglese, esaltava l’eccellenza della creazione, la libera responsabilità dell’uomo, la potenza della volontà per raggiungere il bene. Minimizzò invece la portata del peccato originale ed il ruolo della Grazia di Dio. Pelagianesimo e il Semipelagianesimo furono condannati al Concilio d’Orange del 529, con persecuzione di entrambi.
Anno 532 –
L’inquisitore Ioannis Asiacus, un monaco fanatico, indice una crociata determinata allo sterminio dei pagani dell’Asia minore.
Anno 542 –
L’imperatore Giustiniano permette all’inquisitore Ioannis Asiacus di convertire con la forza i pagani di Phrygia, Caria e Lydia, nell’Asia Minore. In 35 anni, 99 chiese e 12 monasteri furono edificati sopra i resti dei templi pagani distrutti.
Anno 546 –
Centinaia di pagani sono condannati a morte a Costantinopoli dall’inquisitore Ionnis Asiacus.
Anno 553 –
Viene dichiarato eretica la dottrina di Origene, per cui sia il Figlio che lo Spirito Santo sono della stessa sostanza di Dio ma subordinati a lui.
Anno 556 –
L’imperatore Giustiniano ordina al terribile inquisitore Amantius di andare ad Antiochia per arrestare, trovare e sterminare gli ultimi pagani della città e distruggere tutte le biblioteche private. Così sono andati in fumo un patrimonio di pensiero, riflessione, saggezza e civiltà, affinchè l’uomo non pensasse ma obbedisse.
Anno 562 –
Arresti di massa, torture ed esecuzioni dei pagani ellenici ad Atene, Antiochia, Palmira e Costantinopoli.
Anno 578 fino al 582 –
I cristiani torturano e crocifiggono i pagani ellenici in tutta la parte orientale dell’Impero e sterminano gli ultimi pagani di Heliopolis (Baalbek). Gli inquisitori cristiani attaccano un tempio segreto di Zeus ad Antiochia. Il Sacerdote del tempio si suicida e vengono arrestati il resto dei pagani presenti. Tutti i prigionieri, incluso il vice governatore Anatolius, sono torturati e mandati a Costantinopoli per comparire in giudizio. Là vengono condannati a morte e dati in pasto ai leoni, tuttavia nel vedere che i feroci animali non erano intenzionati ad attaccare i condannati, vennero crocifissi. I cadaveri furono trascinati per le strade e lasciati poi senza sepoltura tra le immondizie.
Anno 583 –
Nuova persecuzione contro i pagani ellenici da parte dell’Imperatore Mauricius.
Anno 590 –
In tutto l’Impero d’Oriente cristiani denunciano continuamente “scoperte” di cospirazioni dei “Pagani”. Nuove esecuzioni con impalamenti, crocifissi e decapitazioni. Sul trono Del Papa sale il Papa Gregorio detto “il Grande”, il quale tra poco brucerà la biblioteca del Palatino Apollo “perché la sua saggezza estranea non possa impedire ai fedeli di entrare nel Regno dei Cieli“.
Anno 600 –
La Chiesa Cristiana, per bocca di Pappa Gregorio, annuncia nuovamente la imminente fine del mondo. Terrorizzati moltissimi padroni di schiavi e proprietari terrieri si affrettano a regalare servi e proprietà alla chiesa e a vestirsi da monaci.
Anno 601 –
L’Imperatore Mauricius ordina la conversione forzata al Cristianesimo di Carran. Tra decine di martiri Gentili, si crocifigge anche Acindinos, il capo delle forze militari della città in seguito a una spiata dei suoi collaboratori. Papa Gregorio, ordina la “purificazione” di tutti i luoghi di culto Gentile e consiglia la lenta e sistematica azione dei proselitisti per non provocare reazioni violente. “Non si può salire in cima ad un monte con un solo salto, ma bisogna farlo piano, con metodo, passo dopo passo… attenti a non far arrabbiare gli idololatri, e di non distruggere i loro Templi. Dobbiamo distruggere solo gli idoli e dopo di annaffiare il posto con acqua santa e metterci dentro sante reliquie… Se questi sono ben costruiti, ci conviene di convertirli da luogo di culto di demoni in luogo di culto del vero Dio”.
Anno 609 –
Nuovi massacri di Gentili in Inghilterra, Illiria, Medio Oriente ed Asia Minore. Il Pantheon Romano fu trasformato in Chiesa della “Santa Maria Rotonda”.
Anno 692 –
Il Concilio di Costantinopoli proibisce le restanti celebrazioni pagane/dionisiache come le Calende, Brumalia, Anthesteria, etc.
Anno 726 –
L’imperatore Leone III in una campagna di riforma della Chiesa, dichiarò il culto delle immagini sacre alla stregua di quello di idoli e ordinò la distruzione di queste immagini nelle chiese. Seguirono disordini di piazza e persecuzioni nei confronti dei monaci recalcitranti nei confronti dell’editto imperiale.
Papa (San) Gregorio II, convinto dell’efficacia delle immagini, si oppose mise in crisi l’autorità imperiale in Italia: fu scomunicato l’esarca Paolo, che cercò inutilmente di arrestare il Papa e da questo periodo i Papi iniziarono a considerarsi i “sovrani” del Ducato romano, la regione sotto il loro controllo.
Anno 754 –
Costantino convocò un concilio a Costantinopoli, al quale si rifiutarono di partecipare il Papa e i patriarchi di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme, e che ovviamente si concluse con la conferma della condanna delle immagini sacre e diede luogo ad una persecuzione nei confronti dei monaci senza precedenti. Ancora una volta i cristiani perseguitarono i cristiani.
Anno 804 –
I pagani ellenici di Mesa Mani (Cape Tainaron, Lakonia, Grecia) resistono strenuamente e con successo al violento tentativo di Tarasius, patriarca di Costantinopoli, di convertirli al cristianesimo.
Anno 809 –
Carlo Magno convoca un concilio ad Aix-la-Chapelle, durante il quale papa Leone III proibì l’utilizzo del filioque sotto minaccia di anatema e ordinò che il Credo Niceno venisse scolpito su tavole d’argento cosicché il testo non subisse variazioni.
Anno 814 –
L’imperatore Leone V fece rimuovere le immagini sacre da chiese e edifici pubblici, convinto che le sfortune dell’impero erano da attribuire alla collera di Dio per la venerazione delle immagini. Fu esiliato anche San Teodoro Studita, ideatore del concetto dell’equivalenza tra iconoclastia e monofisismo, poiché ambedue negavano, a loro modo, la natura umana di Cristo.
Leone V fu assassinato in una congiura di palazzo nel 820, ma i successori Michele II il Balbuziente e Teofilo, ambedue iconoclasti, perseguitarono accanitamente i cattolici adoratori di immagini.
Anno 850 fino all’860 –
Conversione violenta degli ultimi pagani ellenici di Mesa Mani da parte dell’armeno (San) Nikon.
4.500 Sassoni sono decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico.
Anno 965 –
24 ribelli romani sono condannati a morte su ordine di papa Giovanni XIII a Roma.
Anno 1014 –
Il Flioque, che determinò lo scisma dalla chiesa d’oriente ad opera del patriarca di Costantinopoli Fozio, per allontanarsi dall’eresia cattolica, compare ufficialmente per la prima volta in quest’anno, nella liturgia di incoronazione dell’imperatore Enrico II da parte di papa Benedetto VIII.
Anno 1054
Nasce ufficialmente il Cattolicesimo, cioè l’eresia filioquista, per la quale il padre e il figlio, da cui lo spirito procede, vengono posti sullo stesso piano, mentre secondo gli ortodossi figlio e spirito sono simbolicamente “le due mani di dio”. Con questa eresia per la prima volta la chiesa, che rappresenta Cristo, si pone sullo stesso piano dell’imperatore, che rappresenta dio, mentre in area bizantina il patriarca, nelle questioni politiche, restava nettamente subordinato al basileus. Questa eresia porta lo scisma tra cattolici e ortodossi.
Anno 1079 –
Il celibato dei preti fu decretato da Papa Gregorio VII in quest’anno, in modo che i beni dei sacerdoti non andassero più al difuori della chiesa, nonostante molti apostoli, tra cui San Pietro fossero sposati, e San Paolo prescrisse che i vescovi dovessero avere famiglia.
Anno 1095 –
Papa Urbano II indice la I Crociata per riconquistare Gerusalemme; la spedizione, che sarà poi chiamata “Crociata dei Pezzenti”, fu guidata da Pietro l’Eremita e si concluse non solo con il massacro dei cristiani ad opera dei musulmani, ma degenerò nel massacro degli Ebrei. La guerra è benedetta dal papa come santa.
Anno 1096
800 ebrei sono massacrati dai cattolici a Worms in Germania.
Anno 1096
700 ebrei sono massacrati dai cattolici a Magonza in Germania.
Anno 1098
4.000 ungheresi sono massacrati dal crociati in marcia verso la Palestina.
Anno 1099, 15 luglio
40.000 ebrei e musulmani sono massacrati dai crociati a Gerusalemme.
Anno 1101 – I Crociata
I cavalieri crociati fuggirono dai turchi, lasciandosi dietro donne e preti, che vennero uccisi o fatti schiavi.
Anno 1145 –
120 ebrei sono massacrati dai cattolici a Colonia e Spira in Germania.
Anno 1146 –
100 ebrei sono massacrati dai cattolici a Sully e Ramerupt in Francia.
Anno 1147 – II Crociata
Il monaco Bernardo di Chiaravalle dichiara che: “chi uccide un uomo intrinsecamente cattivo, quale è chi si oppone a Cristo, non uccide in realtà un uomo, ma il male che è in lui; dunque egli non è un omicida bensì un malicida“. La guerra è benedetta dal papa come santa e Bernardo viene fatto santo.
Anno 1170 –
Valdo, mercante lionese, come S. Francesco, donò tutti i suoi averi ai poveri e iniziò a predicare il Vangelo, si diffuse in tutta Europa e prevalentemente tra i lavoratori e gli artigiani del campo tessile. In Italia e in Francia nel XIII secolo la parola tixerand, tessitore, era sinonimo di eretico.
Nel 1179 i suoi seguaci, i Valdesi, chiedono approvazione ecclesiastica a Roma incontrandosi anche con il pontefice Alessandro III il quale dimostrò apprezzamento per il loro proposito di vivere in maniera povera e conforme al dettato evangelico, ma non fu disposto a riconoscere la loro richiesta di essere predicatori della Parola.
Anno 1171
18 ebrei sono arsi vivi a Blois in Francia.
Anno 1179 –
Concilio Lateranense III, in cui si legittima la scomunica e l’avvio di crociate contro gli eretici. Il procedimento inquisitorio fu formalizzato nella giurisdizione ecclesiastica da papa Lucio III nel 1184 con il decreto Ad abolendam.
Anno 1184
Nasce l’Inquisizione nel Concilio di Verona da papa Lucio III e dall’imperatore Federico Barbarossa, con la costituzione Ad abolendam diversarum haeresum pravitatem, perfezionata poi da Innocenzo III, Onorio III e Gregorio IX, per reprimere il movimento cataro, diffuso nella Francia meridionale e nell’Italia settentrionale, e contro i diversi movimenti spirituali non canonici.
Il papa stabilì il principio, sconosciuto al diritto romano, che si potesse formulare un’accusa di eresia contro qualcuno e iniziare un processo a suo carico, anche in assenza di testimoni attendibili. La norma venne poi ribadita nel 1215 dal Concilio Lateranense IV che dava vita all’istituzione di «procedure d’ufficio». Si poteva, cioè, instaurare un processo sulla base di semplici sospetti o delazioni. Non solo: chiunque fosse venuto a conoscenza di una possibile eresia doveva immediatamente denunciare il fatto al più vicino tribunale dell’Inquisizione, altrimenti sarebbe stato considerato corresponsabile.
I Valdesi, molto simili ai francescani, vengono scomunicati e dichiarati eretici. Per loro c’è la caccia, l’abiura e il rogo.
1189 – III Crociata
Papa Gregorio VIII dichiara che la caduta di Gerusalemme è il castigo di Dio per i peccati dei cristiani in Europa. I Romani pagani avrebbero dato la colpa ai cattivi generali. La Crociata fallì e Il 20 agosto, quando però fu chiaro che il Saladino non avrebbe rispettato i termini del Trattato di Acri, Riccardo fece sterminare più di 3000 prigionieri musulmani fuori dalle mura di Acri, in modo che il macabro spettacolo fosse visibile anche dall’accampamento del Saladino.
Anno 1191
100 ebrei sono massacrati a Bray-sur-Seine in Francia.
Anno 1198 – IV Crociata
Papa Innocenzo III sancisce la IV crociata appena nominato pontefice. I crociati non arrivano neppure alla Terra Santa ma visto che il nuovo Cesare non paga quanto ha pattuito con loro per il suo ritorno al trono, i crociati si ripresero Costantinopoli e l’impero bizantino venne spartito tra i crociati.
Anno 1208 –
20.000 catari e loro fattori sono massacrati dai crociati solo a Beziers, nel sud della Francia, con donne e bambini, anche neonati. Quando il capitano dei soldati chiede al papa come farà a distinguere i catari dai cattolici, per non massacrare anche questi, il papa rispose: “Tu ammazzali tutti, Dio riconoscerà i suoi.”
Anno 1209 –
Prosegue lo sterminio dei Catari, il legato del papa annuncia a Innocenzo III:
“poiché i nostri non guardarono a dignità o al sesso o all’età, in quasi ventimila furono passati per le armi. Fatta così una grandissima strage di uomini, la città fu saccheggiata e bruciata: in questo modo la colpì il mirabile castigo divino”.
La sorte toccata a Beziers tocca ora ad Agen, Albi, Castres, Fanjeaux, Gaillac, Lavaur, Mirepoix, Moissac, Montégut, Montferrand, Montrèal, Pamiers, Puivert, Saint Antonin, e Termes (per citare alcuni tra quelli più importanti). Tutti questi centri conobbero saccheggio e roghi, dove vennero bruciati centinaia di eretici.
Anno 1211 –
Prosegue il genocidio dei catari.
Un episodio per tutti: la conquista di Lavaur nel 1211 con il rogo di ben 400 catari (o presunti tali) e l’uccisione di Giraude di Lavaur, nobile e sorella del comandante della guarnigione, stimata da tutti i suoi concittadini, anche cattolici, gettata in un pozzo e lapidata a morte dai crociati. Ogni signore locale che prese parte alla lotta, per la sopravvivenza del suo casato, passava per un faydit, ovvero eretico o protettore di eretici, e i suoi terreni venivano confiscati e spartiti tra i crociati.
Anno 1215 –
Papa Innocenzo nel Concilio Laterano del 1215 impone la confessione dei peccati fatta ai preti, cui spetta il diritto di assolvere o meno dai peccati, determinando un aumento prodigioso del potere clericale.
Sancì inoltre promosse la repressione e l’isolamento degli eretici: equiparando la dissidenza religiosa al delitto di lesa maestà, che prevedeva la morte e la confisca dei beni dei condannati.
Anno 1217 – V Crociata
Fallita con un grande dispendio di vite umane.
Anno 1219 –
5.000 catari e loro fautori furono massacrati dai crociati a Marmande nel sud della Francia.
Anno 1227 – VI Crociata
L’unica senza spargimento di sangue, perchè Federico II sposò l’erede al trono di Gerusalemme, ottenendo il dominio della città.
Anno 1244, 16 marzo –
Gli assedianti, agli ordini del siniscalco di Carcassonne, Hugues de Arcis, conquistarono il castello dove si erano asserragliati gli ultimi dissidenti, e nel marzo del 1244 bruciarono sul rogo ben duecento catari che si erano rifiutate di abiurare insieme a 50 Valdesi. (la località dell’esecuzione ancora oggi ne rievoca la tragedia: Pratz dels crematz, prato dei bruciati).
Anno 1249 – VII Crociata
Stavolta è il re di Francia a bandirla con la benedizione del papa. Il re guerriero è Luigi IX, ovvero S. Luigi dei francesi, che appunto fu fatto santo. Fallì anche questa.
Anno 1250 –
Pietro di Verona dell’ordine dei Predicatori, che la tradizione vuole di famiglia catara, viene ucciso nel 1252 a causa della sua crudele attività di inquisitore da sicari assoldati dagli eretici che stava perseguitando. Viene fatto santo.
Anno 1252 –
Con la bolla Ad Estirpanda Innocenzo IV autorizzò l’uso della tortura e Giovanni XXII estese i poteri dell’Inquisizione nella lotta contro la stregoneria.
Anno 1279 – VII Crociata
Di nuovo è indetta una crociata da San Luigi IX, pressato da papa Clemente IV, contro i musulmani dell’Africa del nord. Per quanto benedetto l’esercito fu decimato dalla peste e la dissenteria.
Anno 1278 –
267 ebrei sono impiccati a Londra a seguito di false accuse di omicidio rituale ai danni dei cattolici.
Anno 1278, 13 febbraio
200 catari e valdesi furono arsi vivi nell’arena di Verona per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1307 –
I seguaci di Fra Dolcino, gli apostolici, agirono nell’area del vercellese in lotta con la chiesa gerarchica di cui profetizzavano la fine per il 1305. Dopo la loro sconfitta nella crociata organizzata dal vescovo Raineri Avogadro, Dolcino fu arso come eretico con i suoi seguaci a Vercelli nel giugno del 1307.
Anno 1308 – 1319 –
Rivive l’eresia catara, 650 accusati e nelle deposizioni vengono menzionati anche altri 300 o 400 credenti e simpatizzanti, per un totale di circa 1000 persone attivamente coinvolte nell’eresia. Nel 1310, 28 ribelli di Massafiscaglia (Ferrara) furono massacrati dai mercenari pontifici.
Bernard Gui a Tolosa (il famoso inquisitore de Il Nome della Rosa di Umberto Eco) potè individuare e imprigionare Pierre Authier e gran parte dei suoi seguaci. Il grande predicatore cataro fu condannato al rogo nell’aprile del 1310, assieme al fratello Guillaume, al figlio Jacques e a Prades Tavernier.
Pierre insegnò la pratica dell’endura, il suicidio per digiuno, che veniva adottato quando un cataro, in fin di vita o gravemente ammalato e che aveva già ricevuto il consolament, si lasciava morire per non essere costretto a delazionii.
Anno 1370 –
20 ebrei sono arsi vivi dai pii cattolici a Bruxelles.
Anno 1377, 3 febbraio –
2.500 abitanti di Cesena sono massacrati dai mercenari pontifici in quanto ribelli antipapali.
Anno 1391 –
4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna.
Anno 1397 –
100 valdesi di Graz in Austria sono impiccati e bruciati per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1400 –
30 cittadini romani furono condannati a morte per ordine del governo pontificio in quanto ribelli.
Anno 1405 –
12 cittadini romani furono massacrati dai mercenari pontifici guidati dal nipote di papa Innocenzo VII.
Anno 1416 –
300 donne accusate di stregoneria furono arse nel comasco per ordine dell’Inquisizione cattolica.
Anno 1485 –
49 persone furono giustiziate per ordine dell’Inquisizione a Guadalupe in Spagna.
Anno 1485 –
41 donne accusate di stregoneria furono bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1486 –
31 ebrei furono giustiziati a Belalcazar in Spagna per ordine dell’Inquisizione. Nei primi 150 anni, dopo la conquista dell’America da parte degli spagnoli, centinaia di migliaia di persone morirono per non essersi convertiti.
Anno 1505 –
14 donne accusate di stregoneria furono ammazzate a Cavalese su ordine del vicario del vescovo di Trento.
Anno 1507 –
30 persone accusate di stregoneria furono bruciate a Logrono in Spagna per ordine della Santa Inquisizione.
Anno 1513 –
15 cittadini romani furono massacrati dalle guardie svizzere del papa.
Anno 1514 –
30 donne accusate di stregoneria vennero bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1518 –
80 donne accusate di stregoneria furono bruciate in Valcamonica per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1542 –
Per combattere più efficacemente la Riforma Protestante Paolo III emanò la bolla Licet ab initio, con la quale si costituiva l’Inquisizione romana, ossia la “Congregazione della sacra, romana ed universale Inquisizione del santo Offizio“. Mentre nell’800 gli Stati europei soppressero i tribunali dell’Inquisizione, questa fu mantenuta dal Vaticano assumendo nel 1908 il nome di “Sacra Congregazione del santo Offizio”, finché nel 1965 assunse l’attuale nome di “Congregazione per la dottrina della Fede”.
Esempio di strumenti di tortura usati dal Sant’Uffizio:
la pera: strumento in legno o in bronzo a forma di pera, che poteva essere aperto ed espanso con un sistema di viti e bulloni. Lungo la superficie aveva lamine di ferro e scanalature studiate per strappare e lacerare. Veniva impiegato contro le presunte streghe durante il processo di tortura ed inserito sia nella bocca, nella vagina oppure nell’ano. Successivamente veniva aperta e fatta ruotare all’interno del corpo ed infine brutalmente estratta, procurando dolore tremendo, lacerazioni gravi e spesso la morte. Questo metodo di tortura veniva impiegato nei confronti di coloro i quale erano accusati di aver avuto rapporti carnali con i demoni.
Ma ce n’erano molti altri altrettanto crudeli.
Anno 1545, aprile –
Nel Trattato sulla tolleranza Voltaire descrive una persecuzione di cui i valdesi furono vittime nell’aprile del 1545:
“Poco tempo prima della morte di Francesco I alcuni membri del Parlamento di Provenza, sobillati da alcuni ecclesiastici contro gli abitanti di Merindole di Cabrieres, chiesero al re dei soldati per appoggiare l’esecuzione di diciannove persone di questi paesi, da loro condannate: invece ne fecero sgozzare 6000, senza risparmiare né donne, né vecchi, né bambini; ridussero in cenere trenta villaggi. Queste popolazioni, fino allora sconosciute, avevano il torto, senza dubbio, di essere valdesi: era questa la loro unica malvagità. Da trecento anni vivevano in deserti e montagne che avevano reso fertili con un lavoro incredibile. La loro vita pastorale e tranquilla ricordava l’innocenza attribuita alle prime età del mondo. Le città vicine non erano conosciute da loro che per i prodotti che vi andavano a vendere; ignoravano i processi e la guerra. Non si difesero: furono sgozzati come degli animali in fuga, che si spingono in un recinto e si uccidono.”
Anno 1555 –
Papa Paolo IV revocò tutti i diritti concessi agli ebrei romani ed ordinò l’istituzione del ghetto, chiamato “serraglio degli ebrei”, facendolo sorgere nel rione Sant’Angelo, dato che la comunità ebraica, che nell’antichità classica viveva soprattutto, in Trastevere, vi dimorava ormai prevalentemente e ne costituiva la maggioranza della popolazione.
Oltre all’obbligo di risiedere all’interno del ghetto, gli ebrei, come prescritto dalla bolla papale, dovevano portare un distintivo che li rendesse sempre riconoscibili: un berretto gli uomini, un altro segno di facile riconoscimento le donne, entrambi di colore glauco, e veniva loro proibito di esercitare qualunque commercio ad eccezione di quello degli stracci e dei vestiti usati.
Anno 1559 –
15 protestanti furono arsi vivi a Valladolid in Spagna su ordine dell’Inquisizione.
14 protestanti furono arsi vivi a Siviglia in Spagna su ordine dell’Inquisizione.
Anno 1561, giugno –
2.000 valdesi vennero massacrati dai cattolici in Calabria (Guardia Piemontese, San Sisto e Montalto). Altri ne vengono uccisi in Puglia.
Anno 1562 –
300 persone accusate di stregoneria vennero arse a Oppenau in Germania.
Anno 1562 –
63 donne accusate di stregoneria furono bruciate a Wiesensteig in Germania su ordine dell’Inquisizione.
Anno 1562 –
54 persone accusate di stregoneria furono bruciate a Obermachtal in Germania su ordine dell’Inquisizione.
Anno 1567 –
17.000 protestanti delle Fiandre vennero massacrati dagli spagnoli cattolici.
Anno 1572 –
Papa Gregorio XIII impose agli ebrei romani l’obbligo di assistere settimanalmente, nel giorno di sabato, a prediche al fine di convertirli alla religione cattolica. L’obbligo fu revocato solo nel 1848 da Pio IX.
Anno 1573 –
5.000 servi della gleba croati in rivolta furono massacrati per ordine del vescovo cattolico Jurai Draskovic.
Anno 1580 –
222 ebrei vennero condannati al rogo per ordine dell’Inquisizione in Portogallo.
Anno1572, 24 agosto –
10.000 protestanti vennero massacrati dai cattolici a Parigi e nel resto della Francia.
Anno 1620, 29 luglio –
600 protestanti vennero trucidati dai cattolici in Valtellina.
Anno 1655, aprile –
1.712 fedeli valdesi furono massacrati dai cattolici .
Anno 1680 –
20 ebrei furono condannati al rogo a Madrid per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1686, maggio –
2.000 valdesi vennero massacrati dai cattolici penetrati nelle loro valli alpine per sterminarli.
Anno 1691 –
37 ebrei furono bruciati a Maiorca in Spagna per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1697 –
24 protestanti furono giustiziati dai cattolici a Presov in Slovacchia.
Anno 1680 –
20 ebrei furono condannati al rogo a Madrid per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1691 –
37 ebrei furono bruciati a Maiorca in Spagna per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1766 –
Lo studente diciannovenne Cavaliere de la Barre fu orrendamente suppliziato e messo al rogo per non aver salutato una processione.
Anno 1808 –
Napoleone invase la Spagna ed un suo ufficiale polacco, il colonnello Lemanouski, lasciò una relazione nella quale si dice che i Domenicani, a Madrid, si asserragliarono nel loro monastero. Attaccato e preso il monastero, i frati negarono l’esistenza di camere di tortura, ma i soldati francesi le ritrovarono invece nei sotterranei. Le camere erano piene di prigionieri, completamente nudi ed in parte impazziti per le indicibili sofferenze patite. Persino le truppe di Napoleone, abituate alla crudeltà ed al sangue, non poterono tollerarne la vista.
Anno 1870 –
Papa Pio IX stabilì il dogma della Infallibilità Papale. Cioè stabiliì che lui non poteva sbagliare.
Anno 1965 –
il Concilio Vaticano II ha promulgato, nel 1965, il documento Dignitatis Humanae, che ha ufficialmente riconosciuto la repressione degli eretici non più politicamente corretta. La sola inquisizione spagnola in 4 secoli fece circa 135.000 vittime per eresia. Non politica scorretta ma crimine contro l’umanità.
Fonte: Visto su IMPERVM ROMANVM
Link: http://www.romanoimpero.com/2010/10/persecuzioni-religiose.html
Link: http://www.romanoimpero.com