Basilica di San Lorenzo fuori le mura
Nella basilica di San Lorenzo fuori le mura si nasconde un capitello sul quale sono scolpite una lucertola e una ranocchia. Le due piccole sculture sarebbero considerate semplici decorazioni, se uno scritto di Plinio il Vecchio, giunto fino a noi, non avesse fornito una chiave di lettura sorprendente.
L’erudito romano parla di due architetti spartani del II secolo a.C., di nome Sauro e Batraco che edificarono, per ordine di Quinto Metello, 2 templi all’interno del grande portico di Ottavia. Si trattava di templi dedicati a Giove Statore e Giunone Regina.
Altre fonti ritengono che costoro, essendo già molto ricchi, provvedessero a loro spese a finanziare i lavori, perchè speravano di essere segnalati in una iscrizione; fatto stà che, in un caso o nell’altro, tale concessione fu loro negata, ma ottennero lo stesso il loro scopo.
I due non si persero d’animo ed escogitarono un astuto stratagemma per lasciare comunque la loro traccia scolpita e destinata all’eternità.
I loro nomi in greco significano lucertola (sauros) e rana (batracos), così su uno dei capitelli dei templi scolpirono una ranocchia ed una lucertola, lasciando una sorta di antico rebus arrivato fino a noi.
Il caso ha voluto che proprio quel capitello, prelevato dalle rovine dei templi e di cui oggi non rimane più nulla, sia stato riutilizzato per la costruzione della chiesa di San Lorenzo fuori le mura. I due animaletti si trovano scolpiti sull’ottava colonna che divide la navata sinistra da quella centrale.
San Lorenzo dopo il bombardamento anglo americano del 19 luglio 1943.
Fonte: da facebook, Amanti delle Storia Romanadi