Io sono Astor
A Natale mia figlia mi ha regalato uno di quegli “aggeggi” elettronici con i quali la tecnologia moderna riempie la nostra vita: il navigatore satellitare. «Sai papi, hai una certa età e …così sai sempre dove ti trovi, e poi… basta che schiacci l’icona della casetta e lui ti porta sempre a casa….». Benedetta gioventù!!!
E’ stato un regalo che metterà in pensione, causa anche la sua età, il mio affezionato e devoto vecchio “navigatore”, che, da quasi dieci anni, mi accompagna nelle mie scorribande turistiche: Astor, modello Pomerania.
E sì, proprio lui, lo Spliz della Pomerania che, una decina di anni fa, la figlia “si è regalata” e lui, memore di essere stato per secoli il “cane dei carrettieri” di mezza Europa, ha subito adottato l’auto come il principale mezzo di locomozione.
Sulla plancia di comando
Il suo posto non è nel bagagliaio dentro una gabbia e, malgrado ne abbia cambiato vari modelli, riesce solo a sentirla come un devastante mezzo di tortura, così, in barba a tutte le normative stradali, tassativamente si accomoda nei posti anteriori, anzi, se è possibile, sulla plancia di comando, sempre in eterna competizione con gli invadenti intrusi che vogliono sedersi “a tutti i costi” sul sedile anteriore.
I viaggi con lui sono stati sempre sereni e rilassanti; ad Astor non piace correre, ama i percorsi tranquilli, effettuati ad una velocità che gli permette di osservare il paesaggio e, naturalmente, ogni oretta una pausa per far pipì, sgranchirsi le gambe ed “annusare il panorama”.
Certo, per programmarlo è un po’ laborioso, deve memorizzarsi il percorso facendo un viaggio ma, una volta visto, basta dirgli il nome della località dove si deve andare e lui diventa un “navigatore” infallibile o quasi.
Beh….qualche volta è andato in standby
Astor …scollegato
Ogni tanto ha perso il segnale.
Dove sono….
Ma poi, arrivato all’incrocio, basta andare dove punta il naso, ed è fatta.
Dritto…Dritto…
Naturalmente, a un chilometro dall’ arrivo, inizia un abbaio che parte piano, ma termina alla meta con un’ intensità da far impallidire un Pavarotti.
I nuovi navigatori GPS saranno perfetti, affidabili, si esprimono nella tua stessa lingua, si aggiornano quando vuoi, ma non hanno l’anima; il piacere e la tranquillità che mi dà viaggiare con il mio vecchio Astor rimangono sempre irraggiungibili e impagabili.
Astor in pensione
Adesso, che è vecchio, e la vista non è più quella di una volta, il suo posto se l’è trovato lì, incastrato tra i due sedili, non più ad osservare il paesaggio, ma a dimostrami che resta sempre il mio migliore compagno di viaggio.
(VR 28 dicembre 2009)