Nov 24 2013

TABELLA INDICATIVA PER L’INSERIMENTO DEGLI ALIMENTI NELLA DIETA DEL BAMBINO*

Category: Alimentazione e gastronomia,Società e politicagiorgio @ 20:02

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da Giulia Fulghesu, Alimentazione naturale dallo svezzamento all’adolescenza, Milano, Tecniche Nuove, 2001

 

 

Alimento Età
Cereali e derivati
Avena crema 8 mesi
Avena fiocchiAvena integrale chicchi 10 mesi36 mesi
Frumento fiocchi 10 mesi
Frumento glutine o seitan 10 mesi
Frumento pastina 8 mesi
Frumento semolino 8 mesi
Grano saraceno cremaGrano saraceno decorticato chicchi 7 mesi12 mesi
Grano saraceno fiocchi 9 mesi
Grano saraceno pasta 12 mesi
Mais chicchi 24 mesi
Mais cremaMais fiocchi 6 mesi9 mesi
Miglio chicchi 12 mesi
Miglio crema 6 mesi
Miglio fiocchi 9 mesi
Orzo crema 8 mesi
Orzo decorticato 18 mesi
Orzo fiocchi 10 mesi
Orzo mondo 36 mesi
Orzo perlato 12 mesi
Riso crema 6 mesi
Riso fiocchi 9 mesi
Riso graffiato (o sbiancato) chicchi 12 mesi
Riso integrale chicchi 36 mesi
Riso semintegraie chicchi 18 mesi
Segale crema 8 mesi
Segale fiocchi 9 mesi
Segale pasta 12 mesi
 Frutta
Albicocca frutto maturoAlbicocca succo naturale 12 mesi10 mesi
Arancia succo naturale 7
Arancia succo 8 mesi
Banana purea 7 mesi
Mandarino succo naturale 7 mesi
Mela pureaMela succo naturale 6 mesi6 mesi
Mela tagliata a fettine 12 mesi
Pera purea 6 mesi
Pera succo naturale 8 mesi
Pera tagliata a fettine 12 mesi
Prugna polpa 18 mesi
Prugna purea 12 mesi
Prugna succo naturale 12 mesi
Frutta intera 18 mesi
Tutte le varietà di frutta 18-24 mesi
Verdura
Carciofo 12 mesi
Cardo 12 mesi
Carota 6 mesi
Cavolo 12 mesi
Cetriolo 18 mesi
Cicoria 24 mesi
Cipolle 9 mesi
Coste 8 mesi
Erbe aromatiche 12 mesi
Erbette 8 mesi
Fagiolini verdi 10 mesi
Finocchio 10 mesi
Funghi 36 mesi
Lattuga 7 mesi
Melanzane 24 mesi
Patate 6 mesi
Peperoni 36 mesi
Piselli freschi 24 mesi
Pomodori interi 30 mesi
Pomodori privati di semi e buccia 18 mesi
Porri 8 mesi
Sedano 8 mesi
Spinaci 9 mesi
Zucca 7 mesi
Zucchine 6 mesi
Tutte le varietà di verdura 18-24 mesi
Legumi  
Borlotti interi 24 mesi
Borlotti purea 9 mesi
Borlotti schiacciati con la forchetta 18 mesi
Ceci interi 24 mesi
Ceci purea 12 mesi
Ceci schiacciati 18 mesi
Fagioli altri tipi come i borlotti
Fagioli dall’occhio come i borlotti
Lenticchie decorticate (in purea aggiunta alla pappa) 7 mesi
Lenticchie decorticate intere 9 mesi
Lenticchie di Rodi (o rosse) decorticate (solo nei brodo) 6-7 mesi
Lenticchie di Rodi intere (solo nel brodo) 8 mesi
Lenticchie di Rodi intere 18-24 mesi
Lenticchie di Rodi intere in purea 9 mesi
Lenticchie verdi intere come lenticchie di Rodi
Piselli decorticati 30 mesi
Piselli interi 36 mesi
Soia fiocchi 9 mesi
Soia formaggio (tofu) 7 mesi
Soia gialla fagioli interi 24 mesi
Soia latte 4 mesi
Soia tempeh 12 mesi
Latte e latticini
Formaggi grassi stagionati 36 mesi
Formaggi magri freschi dopo i 7 mesi
Formaggi semigrassi freschi dopo i 7 mesi
Formaggi semigrassi stagionati 12 mesi
Latte caprino dopo i 10 mesi
Latte vaccino dopo i 12 mesi
Parmigiano reggiano dopo i 6 mesi
Ricotta caprina dopo i 7 mesi
Ricotta vaccina dopo i 7 mesi
Yogurt naturale intero dopo gli 8 mesi
Yogurt naturale magro dopo i 7 mesi
Pesce
Acciuga fresca 12 mesi
Aragosta 48 mesi
Calamaro 48 mesi
Carpa 12 mesi
Cefalo 18 mesi
Dentice 12 mesi
Merluzzo 9 mesi
Nasello 9 mesi
Orata 10 mesi
Palombo 12 mesi
Pesce spada 48 mesi
Sardina (pesce azzurro) 12 mesi
Seppia 48 mesi
Sogliola 9 mesi
Spigola 10 mesi
Tonno 36 mesi
Triglia 12 mesi
Trota 9 mesi
Uovo
Intero fine degli 8 mesi
Tuorlo fine dei 7 mesi
Carne e derivati
Carne bianca 12 mesi
Carne rossa 36 mesi
Bresaola 24 mesi
Prosciutto cotto 18 mesi
Prosciutto crudo 24 mesi
Salumi altri tipi 5 anni
Condimenti e integratori alimentari  
Aceto di mele o di vino 3 anni
Burro 8 mesi
Burro di sesamo (tahin) 12 mesi
Cioccolata 4 anni
Germe di grano polvere e fiocchi 12 mesi
Lecitina di soia fiocchi e granuli 36 mesi
Lievito di birra polvere e fiocchi 12 mesi
Miele d’acacia 7 mesi
Olio extravergine d’oliva 5 mesi
Olio di semi di girasole di prima spremitura a freddo 6 mesi
Altri tipi di olio di semi di prima spremitura a freddo 6 mesi
Salsa di soia (tamari) 12 mesi
Sesamo al sale (gomasio) 18 mesi
Zucchero di canna integrale 7 mesi

 

* Il libro di Giulia Fulghesu è molto ben fatto e si presenta come uno strumento validissimo per lo svezzamento vegetariano (con consigli, approfondimenti sugli alimenti e i nutrienti, ricette, ecc.); pur non essendo, infatti, in modo specifico un libro di alimentazione vegetariana, in esso si caldeggia la svezzamento e la nutrizione vegetariana nell’infanzia. Come risulta evidente dai miei interventi sullo svezzamento, non concordo completamente con l’età di introduzione di alcuni cibi. Combinando le indicazioni di medici come il dr. Proietti con la mia esperienza personale, mi pare più corretto introdurre come prima fonte di proteine legumi quali lenticchie rosse, piselli spezzati, azuki e miso, piuttosto che il seitan (glutine del frumento); inoltre posticiperei l’introduzione del grano in tutte le sue forme, ma soprattutto dei latticini (anche del parmigiano) che rendono più difficoltoso l’assorbimento del ferro e contengono proteine di difficile digestione per il neonato (consiglio per entrambi l’introduzione al compimento dell’anno, per i latticini è meglio cominciare comunque con ricotte o ancora meglio cagliate fresche fatte in casa -vedi ricette-, piuttosto che con il parmigiano, formaggio troppo saporito e stagionato). [n.d.c.]

 

 

 

Fonte:  da Giulia Fulghesu, Alimentazione naturale dallo svezzamento all’adolescenza, Milano, Tecniche Nuove, 2001


Set 06 2013

UMBERTO VERONESI, IL CONSUMO DI CARNE E’ CAUSA DI QUASI TUTTE LE MALATTIE DEGENERATIVE

umberto veronesi

 

LA CARNE È CANCEROGENA…..ED È ANCHE CAUSA DI QUASI TUTTE LE MALATTIE DEGENERATIVE, ELIMINATELA O LIMITATENE IL CONSUMO.

 

Molti mi chiedono il  motivo per cui le popolazioni non sono informate su questo, perchè i medici non ne parlino e perchè l’opinione comune è di tutt’altra realtà.

La base è che viene fatta un informazione errata, dalle università alle riviste medico scientifiche. I professori nelle università insegnano cose errate sull’argomento alimentazione, gli studenti a loro volta insegneranno non in maniera corretta i loro futuri alunni o pazienti e così via.

Le riviste medico scientifiche più accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche e pubblicano solo ciò che è consentito loro di pubblicare o ciò che è imposto loro dalle suddette multinazionali.

Molti medici e ricercatori, sulla base anche di numerose ricerche, per la maggior parte “insabbiate”, sono coscienti degli effetti dannosi del consumo di carne, ma hanno le mani legate.

Io, che sono uno scienziato di fama internazionale, posso prendermi il lusso di fare queste affermazioni, se lo facessero loro, probabilmente non lavorerebbero più.

L’industria alimentare e le multinazionali farmaceutiche viaggiano di pari passo, l’una ha bisogno dell’altra e queste due entità insieme, generano introiti circa venti volte superiori a tutte le industrie petrolifere del globo messe insieme…potete quindi ben capire che gli interessi economici sono alla base di questa disinformazione.

Se tenete conto che ogni malato di cancro negli stati uniti fa guadagnare circa 250.000 dollari a suddette multinazionali, capirete che questa disinformazione è voluta ed è volta a farvi ammalare per poi tentare di curarvi”.

 

Tratto dal libro “Verso la scelta vegetariana – il tumore si previene anche a tavola” di Umberto Veronesi

 

Fonte: visto su Non Solo Animali  di giovedì 5 settembre 2013

Link: nonsoloanimali-franci.blogspot.it

 

 

Veja 5 settembre 2013

 


Mag 19 2013

LA CONFESSIONE DI UN EX PRODUTTORE DI OGM

Thierry Vrain Courtenay

Dottor Thierry Vrain Courtenay

 

I DISCUSSI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI

Notizia tratta da una “lettera al direttore” del media canadese Vancouversun 

http://www.vancouversun.com/health/Genetically+modified+food+rapped/8308415/story.html

Come preambolo alla pubblicazione di questa confessione leggiamo sul quotidiano on line:

una studio  sul cibo geneticamente modificato ha suscitato reazioni critiche, tra i quali quello di un ex scienziato dell’agricoltura canadese che ha cambiato i suoi punti di vista sulla sicurezza di questi prodotti”.

Traduzione a cura di https://www.facebook.com/LaNostraIgnoranzaELaLoroForza

 

“Sono andato in pensione 10 anni fa, dopo una lunga carriera come ricercatore per l’agricoltura del Canada. Quando ero sul libro paga, ero lo scienziato designato del mio istituto per affrontare i gruppi pubblici e rassicurarli che le colture e gli alimenti geneticamente modificati sono sicuri.

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Apr 20 2013

LO SVEZZAMENTO

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 00:01

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QUALCHE APPUNTO

 

Quando iniziare lo svezzamento? E’ una decisione che potete prendere solo voi.

Bisogna essere pronti a fare diverse prove, a veder respingere una pappa preparata con cura e provare a rifarla dopo qualche giorno.

Cercate di scoprire quali verdure  o frutta preferiscono e dategliele più spesso.

Al principio basta mezzo cucchiaino: se lo mangia, siate contente.

Non preoccupatevi però se sputa fuori una parte: il rifiuto è dovuto alla novità.

E’ importante usare il cucchiaio perché aiuta il vostro bambino a mangiare in un modo nuovo.

Se il vostro bambino rifiuta un nuovo alimento o si soffoca, provate con un altro alimento per qualche giorno e poi riprovate con quello precedente. Vi sorprenderà il fatto che probabilmente questa volta gli piacerà.

 

REGOLE GENERALI PER PREPARARE LA PAPPA

 

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Apr 16 2013

DIETA DEI GRUPPI SANGUIGNI: INTERVISTA INTEGRALE AL DOTTOR MOZZI – MEDICI DI NOI STESSI

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Le Mogliazze

 

La dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi è molto più di un semplice regime alimentare: è un invito a riappropriarsi della salute imparando ad ascoltare i messaggi del corpo. Ma in questa intervista Mozzi non ci parla solo di salute, ci racconta anche la sua esperienza di coltivatore biologico che da oltre trent’anni porta avanti con la cooperativa Le Mogliazze

Tutto sembra, fuori che un medico: il dottor Mozzi ha l’aspetto, la schiettezza e il modo di fare diretto degli uomini che lavorano la terra – non sarà un caso che abbia dato vita oltre trent’anni fa alla cooperativa agricola Mogliazze – e la voglia di condividere e divulgare il sapere in maniera gratuita delle menti illuminate dall’intelligenza del cuore.
Il suo libro ” La Dieta del dottor Mozzi. Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari” ha scalato la classifica macrolibrarsi.it grazie all’efficacia dei contenuti, che mettono il lettore nella condizione non di seguire semplicemente una dieta, ma di imparare ad autogestire la propria salute attraverso un ascolto preciso e paziente dei segnali inviati dal corpo in seguito all’ingestione di determinati alimenti.
 Mozzi ci insegna a curarci da soli, a ritrovare il benessere e la vitalità perdute, ad aver fiducia nelle risorse del corpo e nelle nostre capacità di ascolto e analisi: una bella sferzata di empowerment che ci mette sulla buona strada per poter diventare i primi medici di noi stessi.
Sono stato nella sua azienda agricola, a Mogliazze, per incontrarlo: ecco un resoconto della nostra lunga chiacchierata!

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Apr 15 2013

COME LA COCA COLA (NON) INVENTÒ IL BABBO NATALE CHE CONOSCIAMO

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 00:07

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La Coca Cola è probabilmente la bibita più conosciuta e diffusa al mondo e per certi versi è una vera e propria icona sia del Made in USA che della logica del consumismo, della pubblicità e del potere delle grandi multinazionali.

MITI – E’ inevitabile, quindi, che sia al centro di numerosi miti e leggende, come quella secondo cui sarebbe inadatta ai più giovani per il suo contenuto di caffeina (in realtà la bevanda ne contiene meno di quanta se ne trovi nella cioccolata che tutti i bambini consumano abitualmente) o che conterrebbe cocaina (in effetti un infuso aromatico di foglie di coca fu utilizzato solo fino al 1903) o ancora, che la bevanda sarebbe corrosiva. Tra l’altro, a proposito dell’utilizzo della coca, va ricordato che la prima bevanda a farne uso commerciale fu il Vin Mariani, un cocktail tutto europeo a base di vino rosso francese e foglie di coca, realizzato ben prima della Coca Cola e dal quale quest’ultima trasse ispirazione. A ben vedere la Coca Cola è solo una bibita gasata, colorata, zuccherata e aromatizzata come migliaia di altre regolarmente commercializzate, e proprio come tutte le altre bibite della categoria (aranciata compresa) non è certo un prodotto salutare né per i grandi né per i bambini: molto meglio dissetarsi con acqua o succhi di frutta naturali e non zuccherati.

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Apr 14 2013

COSA SUCCEDE IN UN BICCHIERE DI COCA COLA? CE LO RACCONTA IL SITO BLISSTREE

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 00:07

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23/06/2010    La compagnia di Atlanta ha rimosso quasi cento anni fa le ultime tracce di cocaina nella ricetta della più famosa bevanda bevanda. Ecco perchè.

The Coca-Cola company avrebbe rimosso già da lunghissimo tempo le tracce di cocaina nella ricetta della più famosa bevanda al mondo: perchè? Era inutile, “sovrabbondante”, rispetto all’effetto che la bevanda ha sull’organismo anche senza “l’aiutino” della sostanza stupefacente. Ce lo racconta Blisstree, sito di alimentazione e tendenze, che ci spiega passo passo quello che succede nel nostro organismo quando beviamo un bicchiere di Coca Cola.

PRIMI VENTI MINUTI – Bevuto un bel sorso della nostra fresca bevanda, “dieci cucchiaini di zucchero colpiscono il sistema (più o meno il 100% della vostra razione giornaliera consigliata)”. La troppa dolcezza viene neutralizzata dall’acido fosforico contenuto nella bevanda, che “sopprime” il sapore impedendoci di “vomitare all’istante”. Nei successivi dieci minuti tutto questo zucchero finisce nel sangue, causando “una bomba insulinica”; il fegato provvede “convertendo tutto lo zucchero che trova (e ne trova moltissimo) in grasso”.

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Apr 11 2013

A TAVOLA CON L’ASSASSINO

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 00:11

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Articolo di ripreso da “Internazionale“,  n° 993  del 29 marzo 2013,   l’originale su Der Spiegel

Grassi, sale e zucchero. Sono i tre ingredienti base che l’industria alimentare usa nelle merende e in altri prodotti di largo consumo, che creano dipendenza e danneggiano la salute. Un libro appena uscito negli Stati Uniti denuncia le responsabilità delle grandi multinazionali

Il sacchetto si apre con un fruscìo. L’aroma di carne affumicata sale nel naso. Ed eccole, le allettanti patatine: sottilissime, vaporose, spolverizzate di rosso. Appena la prima tocca la lingua, in bocca si diffonde un piacevole gusto salato, che però svanisce rapidamente. Cric, croc.  Si scioglie in bocca, e in un attimo è già finita. Resta solo un leggero retrogusto. E la voglia di mangiarne ancora. La mano corre di nuovo al sacchetto. Milioni e milioni di persone ogni giorno cedono alla tentazione degli snack a base di patate. Ma nessuna ha idea di quanti studi si nascondano dietro a questa semplice esperienza, a cui spesso non riesce a resistere neanche chi sa benissimo che le patatine fritte sono uno dei cibi ipercalorici più malsani. I tedeschi ne consumano quasi 400 milioni di confezioni all’anno. Perché perdiamo tanto facilmente il senso della misura quando ci mettono sotto il naso un sacchetto di patatine fritte? Non può dipendere dalle patate: finora nessuno ha mai sentito parlare di orge a base di patate sbucciate. E poi le patatine fritte confezionate hanno poco a che fare con le patate vere. Nel processo di produzione, quasi nulla è lasciato al caso: sono un prodotto artificiale raffinato che grazie a una serie di trucchi induce le persone a mangiarne il più possibile e il più spesso possibile.

Prendiamo per esempio il concetto scientifico di “punto di rottura”. Le industrie alimentari hanno scoperto che la maggioranza dei consumatori preferisce una patatina che si spezza sotto una pressione di 276 millibar.  È così che il croc dà il massimo del gusto e fa venir voglia di mangiare subito un’altra patatina. Anche il fatto che il boccone si disfi all’istante, dissolvendosi sotto i denti, è frutto di un calcolo. Tutti infatti tendiamo a credere che un cibo che si scioglie rapidamente sulla lingua contenga poche calorie. E così sgranocchiamo una patatina dopo l’altra fino a vuotare il sacchetto.

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Mar 16 2013

LA MELA: IL FRUTTO DAL VOLTO UMANO

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 00:05

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TRADIZIONI E LEGGENDE LEGATE ALLA MELA PER STIMOLARE LA CURIOSITÀ

 

 

Carlo Sirtori, medico e scienziato di fama internazionale ha definito la mela “il frutto dal volto umano“.
Dalle analisi comparate con altri frutti ipotizzò che fosse l’unico frutto con biochimica massimamente idonea al corpo umano.
La sua analisi confermerebbe il rapporto di specie-specificità che si instaura tra una specie animale e una specie vegetale.
Ultimamente sto approfondendo studi sulle proprietà della mela, sto portando avanti sperimentazioni e approfondendo simpatici racconti storici, leggendari e mitologici che ne parlano.
Mi sono reso conto che la simbologia che ha a che fare con la mela è interminabile.
Anche se i miti non sono paragonabili ad una pubblicazione scientifica, dietro la mitologia spesso si celano punti di vista che fanno parte di una saggezza popolare.

 

Probabilmente non è un caso che nelle favole, nelle leggende e in molti testi sacri da migliaia di anni venisse dato tutto questo interesse ad un frutto così umile.
Ma ora parliamo dei miti e delle tradizioni che la citano.

 

Il “pomo della discordia” o mela della discordia è l’oggetto lanciato da Eris, dea della discordia, sul tavolo dove si stava svolgendo il banchetto in onore del matrimonio di Peleo e Teti. La dea, per vendicarsi del mancato invito alla festa, incise sul pomo la frase “Alla più bella”, causando così una lite furibonda fra Era, Afrodite, e Atena.
Anche se nella Bibbia non viene mai citata la mela, essa è comunque divenuta popolarmente il frutto di Adamo ed Eva.
Alcune tradizioni ebraiche dicono che Adamo ed Eva vissero nell’Eden 900 anni e la transizione tra l’Eden e il mondo terreno avvenne tramite una mela. Solo dopo aver abbandonato il Paradiso terrestre Adamo ed Eva ebbero figli, infine morirono 50 anni dopo la loro cacciata.

 

Da una mia deduzione metaforica nasce l’ipotesi che rimanda anche al diverso tipo di contatto sessuale che poteva esserci tra i due: prima più tantrico e spirituale, poi più animalesco e legato all’energia del primo chackra.
A pensare a questo passo della Bibbia mi è venuta in mente un’altra transizione… i neonati mediamente vengono svezzati su consiglio di tutti i pediatri proprio con la mela. 

 

Newton ebbe un’illuminazione sulla legge di gravitazione universale quando gli cadde una mela in testa… chissà, quella mela potrebbe essere stata indirizzata non solo metaforicamente nella testa?

 

Alessandro Magno alla ricerca dell’”Acqua della Vita”, tra le tante scoperte che fece individuò in India delle mele che prolungavano la vita dei sacerdoti fino a 400 anni (così recitano alcuni testi che narrano dei suoi viaggi).
In uno di questi racconti si riporta che egli fosse solito mangiare la mela durante le sue campagne persiane, da qui l’appellativo: “mela persiana“.
Curiosando in alcuni siti internet ho trovato inoltre una simpatica notizia: per lui esistevano 2 tipi di mele, la mela della vita e della longevità e la mela che portava alla comune morte, che secondo lui era quella dorata.
Chissà perchè lungo la vallata del Nilo il faraone Ramsete II (XIII secolo a.C.) diede ordine di coltivare enormi distese di meleti? Il faraone a quel tempo era privilegiato nell’avere accesso ad insegnamenti e conoscenze scientifiche avanzatissime anche per i giorni nostri.

 

Pensiamo a Biancaneve; ne l’Iliade Paride diede in premio ad Afrodite una mela d’oro poiché ella era, secondo lui, la più bella dea dell’Olimpo; la mela che secondo la leggenda venne posta sulla testa del figlio di Guglielmo Tell affinché egli la colpisse con una freccia; New York viene chiamata la “grande mela”, per non parlare del famoso detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

 

Ma non finisce qui. Avalon, l’ “isola delle mele”, è l’isola mitica dove Artù fu curato da sua sorella Morgana, dopo la battaglia di Camlon.

 

Sapete che proprio sotto un melo insegnava Mago Merlino?

 

In una leggenda celtica, il dio Lug porta in dono al gran re Cormac un ramo dell’Altro Mondo: è un ramo adorno di tre mele ed è l’insegna della regalità.

 

Caratteristiche della mela e sperimentazioni personali
Ora vi parlerò della mia esperienza personale e di un gruppo di amici vicini a me, ma vi invito a confrontarvi con un medico o nutrizionista prima di modificare in qualunque modo l’alimentazione.Le diete fai da te non sono mai consigliabili!

 

Da sperimentazioni personali e di un gruppo di studio amicale tale frutto sembra essere capace di mantenere inalterato il pH urinario di un fruttariano a 7,4.
Tutto ciò è evidente dopo aver fatto una graduale transizione fruttariana.
Il pH del succo della mela rossa Stark inizialmente è 4.0; una volta entrato nel corpo, a seguito di innumerevoli reazioni biochimiche ed enzimatiche, in sinergia con l’acido malico, la buccia, la bassissima concentrazione di glucosio, l’altissima concentrazione di antiossidanti, sali minerali, vitamine, garantisce un pH urinario che tende ad avvicinarsi al valore di 7,4.

 

Normalmente ogni cibo che ingeriamo modifica il pH urinario (il pH del sangue subisce oscillazioni millesimali) in maniera più o meno evidente.
Sembra che la mela rossa Stark in particolar modo, (più ricca di antocianine) oltre a mantenere pressochè stabile il pH urinario offra enormi vantaggi di risparmio energetico e una riduzione dei fabbisogni indotti grazie ad una minimo rapporto Glucosio/Fruttosio.
Già solo questo elemento la potrebbe classificare come il cibo elettivo per l’uomo (il più biocompatibile tra tutti i frutti).
Le mele gialle e verdi, non a caso più aggressive nei confronti dei denti, non sono paragonabili perchè hanno diverse concentrazioni di acido citrico, glucosio, antiossidanti.
La mela rossa ha altre caratteristiche importanti: l’acido citrico è autodetergente per i denti e non è aggressivo per le gengive.

 

Altri dati interessanti: ha l’85% di acqua (la quantità di acqua contenuta nel corpo di un neonato), la massima concentrazione di polifenoli e pectine, alte quantità di carotene e retinolo ed è l’unico frutto che stimola la peristalsi attiva intestinale.

 

Dubbi e domande sul cibo più idoneo all’uomo: la frutta?

 

Può l’uomo considerarsi originariamente principalmente fruttivoro per costituzione anatomica?
Effettivamente pare siamo strutturati anatomo-fisiologicamente per mangiare principalmente frutta, ma riusciamo certamente ad adattarci a tutte le condizioni con chiare ripercussioni sulla nostra salute.

 

Studiando l’effetto che hanno certi cibi su denti, gengive, ossa, muscoli, intestino, stomaco… quale è il cibo più adatto a noi?
A questa domanda la scienza sembra aver già risposto tramite la fisiologia comparata e l’anatomia comparata: la frutta.
Dopotutto la nostra dentatura bunodonte (buno=collina, arrotondata) sembra essere idonea a masticare la frutta. La dentatura degli erbivori è seledonte (selenio=luna). La dentatura dei carnivori è secodonte (sega).

 

Dalla mia sperimentazione e dai racconti delle persone che ho a fianco  ho notato che la migliore disintossicazione (breve periodo disintossicante) avviene con la mela: i fastidiosi sintomi di disintossicazione sono minori e ludicità e forza sono maggiori rispetto alle altre disintossicazioni.

 

Ciò non vuol dire che l’uomo debba vivere di solo mele, ma dai miei approfondimenti e dalle mie sperimentazioni in una dieta tendente al fruttarismo i risultati sono stati migliori ponendo al centro dell’attenzione la mela rossa prima di altri frutti (mai in senso esclusivo).

 

Dopo aver sperimentato il fruttarismo e gradualmente diversi brevi periodi con abbondanza di mele, (continuando ad allenarmi e lavorare) posso dire la mia.
Effettivamente i risultati ottenuti non erano paragonabili: sintomi di disintossicazione ridotti enormemente, peso forma stabile, incrementata rapidità di cicatrizzazione, minore sudorazione, maggiore elasticità di tessuti e articolazioni, incrementata resistenza allo sforzo, solo per fare degli esempi.

 

Ho potuto notare che un buono stato mentale, fisico, emozionale e livelli di stress e gradualità sono fondamentali per un sano percorso di salute e benessere.
Ora possiamo porci una domanda in più, che ci può spronare a studiare l’uomo e il suo vero potenziale con maggiore passione.
Quale tipo di frutto non dovremmo farci mai mancare tra tutti? Quali sarebbero i potenziali e i vantaggi?
Queste sono domande lecite che ogni ricercatore della salute dotrebbe porsi.

 

Continuiamo a ricercare e sperimentare con la massima umiltà tenendo sempre a mente l’importanza della tolleranza e dell’amore nei confronti di chi abbiamo a fianco.

 

 

Fonte: da Salute e  Libertà si conquistano ogni  giorno. 23 marzo  2011

Link: http://contiandrea.wordpress.com/2011/03/23/la-mela-il-frutto-dal-volto-umano/

 

 

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Steve Jobs 

 

“A quel tempo in realtà ero un fruttariano. Mangiavo solo frutta. Ora sono un bidone della spazzatura come tutti gli altri. E siamo stati circa tre mesi in ritardo per depositare un nome di business di fantasia così ho minacciato di chiamare la società Apple Computer a meno che qualcuno non avesse suggerito un nome più interessante entro le cinque di quel giorno. Sperando di stimolare la creatività. E niente si è mosso. L’interesse mi è nato leggendo le opere di Arnold Ehret. Ed è per questo che ci chiamiamo Apple. ”

Steve Jobs

 

 

 


Mar 14 2013

GLI HUNZA, LA POPOLAZIONE PIÙ LONGEVA AL MONDO

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Il popolo degli   Hunza

Con questo articolo completo la tematica iniziata tramite l’articolo “Digiuno terapeutico, nutrimento per l’anima”

Tempo fa iniziai una ricerca sul popolo più longevo al mondo e scoprii dati molto interessanti.
 E’ il popolo degli Hunza: questa popolazione non solo vive in media 130-140 anni ma non conosce neppure le nostre tanto temute patologie degenerative, il cancro, malattie del sistema nervoso, ecc…

Vivono al confine nord del Pakistan all’ interno di una valle sulla catena Himalayana e sono la popolazione in assoluto più longeva della terra.
La nostra élite medica si vanta di tenere in vita i nostri anziani fino agli 80 anni e oltre. Ebbene, gli Hunza, senza ricorrere ai prodigi della nostra scienza mendica, a cento anni sono vivi, incredibilmente attivi, lavorano ancora nei campi e curano i loro figli con estrema vivacità e vitalità. Le donne Hunza sono ancora prolifiche anche oltre i novant’anni. Chiaramente per riuscire a concepire a tale età, il loro fisico è ancora piuttosto giovanile e non ha nulla a che vedere con le nostre novantenni.
 Gli strumenti indiscutibilmente più utili alla loro longevità paiono essere il lungo digiuno a cui sono sottoposti ogni anno, l’alimentazione vegetariana e l’acqua alcalina presente nelle loro terre.

 

DIGIUNO E PRODOTTI VEGETALI

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Gli Hunza vivono infatti dei frutti della natura e soffrono anche un lungo periodo di carestia nei mesi invernali. Adottano forzatamente quello che i naturopati definiscono “digiuno terapeutico”.   L’altopiano su cui vivono, in Pakistan, è un luogo in gran parte inospitale e non dà raccolto sufficiente per alimentare i 10.000 abitanti Hunza per tutto l’anno.
 Coltivano orzo frumento, miglio, grano saraceno e la verdura da orto: pomodori, cavoli, spinaci, rape, piselli e avevano numerosi gli alberi di noci e albicocche, ciliegie, more, pesche, pere e melograni.  Fino a marzo però, quando matura l’orzo, digiunano anche per settimane intere (fino a due mesi in semi digiuno) per poter razionare i pochi viveri rimasti in attesa del primo raccolto.

Il bello è che questa “bizzarra” consuetudine, che secondo vecchi concetti di nutrizionismo porterebbe a debolezza, morte e distruzione, al contrario nel corso degli anni ha prodotto nella popolazione straordinarie capacità di vigore.
Ralph Bircher evidenzia che, se necessario, un Hunza in 24 ore può arrivare a marciare per 200 km a passo spedito senza mai fermarsi per mangiare o dormire.
Le forti doti di resistenza sono conosciute in tutto l’oriente, tanto che nelle spedizioni Himalayane, erano assoldati come portatori.

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Feb 06 2013

DIETA ALCALINA: 6 ALIMENTI DA MANGIARE PER UNA SALUTE DI FERRO

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 00:06

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 Verdura con radice, le carote,

 

La dieta alcalina privilegia l’assunzione di alimenti alcalini – come vegetali, frutta fresca, tuberi, noci e legumi – limitando gli alimenti acidi, come cereali, carni e formaggi. Per mantenere un buon equilibrio bisognerebbe assumere l’80% di alimenti alcalini ed il 20% di alimenti che fanno acidità.

Il nostro corpo deve bilanciare i livelli di pH del sangue a un livello leggermente alcalino di 7,365 per essere in salute. Ecco un elenco di cibi alcalini che possono essere inseriti in una dieta quotidiana.

1. Verdure con radice

Sono ricche di minerali. Fra queste consigliamo i ravanelli, le barbabietole, le carote, le rape ed il rafano. Pronte da mangiare dopo una cottura a vapore di soli 15-20 minuti.

2. Verdure “a croce”

Sono verdure che tutti conosciamo e amiamo. Fra queste i broccoli, i cavoli, i cavolfiori, i cavolini di Bruxelles e simili.

3. Verdure a foglia verde

Questi includono bietole, cime di rapa e spinaci. Conosciute soprattutto per la ricchezza di vitamina K, gli spinaci sono ricchi anche di vitamine, minerali, sostanze fitochimiche, antiossidanti e fibre, che aiutano a migliorare la digestione.

4. Aglio

L’aglio migliora la salute cardiovascolare e rafforza il sistema immunitario, riduce la pressione sanguigna, pulisce il fegato.

5. Peperoncino di Caienna

E’ tra i cibi più alcalinizzanti. E’ noto per le sue proprietà antibatteriche ed è ricco di vitamina A, che lo rende un agente utile per combattere i radicali liberi nocivi.

6. Limoni

Un disinfettante naturale, può guarire le ferite ma anche fornire sollievo per iperacidità e sintomi come la tosse, il raffreddore, l’influenza ed il bruciore di stomaco.

 

Fonte: da Cado in Piedi

Link: http://www.cadoinpiedi.it/2013/01/04/6_alimenti_da_mangiare_per_una_salute_di_ferro.html

 


Nov 25 2012

IL MANGIARE E IL BERE NELLE RELIGIONI


Category: Alimentazione e gastronomia,Mondo,Religioni e rasiegiorgio @ 08:10

 

“Specchio” del 16 ottobre 2004, ha dedicato la copertina a “Il cibo da salvare” con l’obiettivo di promuovere una nuova coscienza alimentare(Torino, Salone del Gusto, 21- 25 ottobre 2004) attraverso la presenza di 1194 comunità che vanno dai maestri birrai tedeschi, ai produttori di cacao e caffè del Sudamerica, dagli allevatori polacchi, ai coltivatori della vainiglia del Madagascar…

 

Ciò significa che tuttora nel mondo, l’alimentazione riveste un ruolo non indifferente cui senz’altro le religioni hanno dato il loro contributo, a seconda del credo professato.

 

Se solo riflettiamo sulla religione cristiana, bisogna dire che un suo evento sacro (l’istituzione dell’Eucarestia) si svolge attorno a un tavolo, mentre si sta celebrando la pasqua ebraica con il consumo dei suoi elementi tipici (l’agnello, il pane azzimo, le erbe amare, frutta varia).

 

Però nelle le tre religioni abramitiche, esistono notevoli differenze nell’assunzione dei cibi. Ne elenco le più comuni.

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”


Nov 22 2012

IL GRANO MODERNO È VELENOSO, PER TUTTI. PAROLA DEL DOTT. DAVIS

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 00:10

 

In una intervista alla CBS il dott. William Davis ha definito il grano moderno un  “veleno cronico perfetto” . Il  cardiologo americano ha pubblicato un libro su tutte le varianti di questo cereale dal titolo Wheat Belly (Pancia da grano), un best seller secondo il New York Times.

 

Davis ha affermato che il grano che mangiamo nei nostri giorni non è il grano che mangiava la nonna

 

E ‘una pianta alta 18 pollici creata da una ricerca genetica negli anni ’60 e ’70

ha detto al programma “CBS This Morning“, ed ancora

 

ha molte particolarità di cui nessuno ti ha parlato, ad esempio c’è una nuova proteina  chiamata gliadina. Non è glutine. Non mi sto riferendo alle  persone con sensibilità al glutine e celiachia. Sto parlando di tutti gli altri, perché tutti sono sensibili  alla proteina della gliadina, che è un oppiaceo. Questa interagisce con i recettori oppiacei nel cervello e nella maggior parte delle persone stimola l’appetito, in modo tale da farci consumare 440 calorie in più al giorno, 365 giorni all’anno.

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Nov 15 2012

CASTAGNE: ENERGIA E FORZA PER IL CORPO E LA MENTE

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 08:40

 

Sono il frutto invernale per eccellenza. Contengono energia e micronutrienti come pochi altri elementi.

Sono le castagne, autentico alimento della salute dall’eccezionale valore nutrizionale.
 Ricche di fibre, amidi, vitamine e oligoelementi, le castagne sono un formidabile ricostituente psico-fisico naturale, in grado di sostenerci in un periodo dell’anno in cui il freddo e la diminuzione delle ore di luce possono aumentare la stanchezza e indebolire il sistema immunitario.

E non è un caso che, come sempre,  la Natura ci regali un alimento simile nel momento esatto in cui ci serve!

In passato le castagne erano considerate un dono preziosissimo della natura perché potevano sfamare negli inverni più rigidi, si conservavano a lungo, si prestavano a moltissime ricette e addirittura venivano usate come moneta di scambio. I boschi venivano tenuti puliti proprio in attesa della loro caduta, e la raccolta era uno dei momenti più vivaci e allegri delle comunità montane.

Fino a qualche decennio fa le castagne rappresentavano la base dell’alimentazione quotidiana delle popolazioni di montagna, in seguito, con l’arrivo del “benessere” il loro utilizzo è stato ridotto di molto a favore di prodotti più raffinati.

La castagna è un frutto che è in grado di soddisfare la crescente voglia di cibi naturali e genuini dato che deriva da una coltura che non richiede uso di fitofarmaci e risponde pienamente ai canoni dell’agricoltura biologica.

Spesso si tende a consumarle come spuntino, o a fine pasto, ma il loro profilo nutrizionale suggerirebbe di collocarle come portata principale del pasto stesso. Più che a un frutto (che non sono, essendo la castagna il seme contenuto nel riccio), le si dovrebbe paragonare ai cereali, cui somigliano molto.

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Ago 21 2012

PRIMA DI ENTRARE IN UN SUPERMERCATO RICORDATI QUESTE 8 COSE

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 09:06

 

Fare la spesa nel supermercato sembra una attività innocua.  Tutti facciamo la spesa almeno una volta a settimana senza però prestare troppa attenzione a ciò che accade dietro le quinte del supermercati.

Il nostro modo di comprare è diventato una scienza fra le più studiate e con il maggior numero di ricercatori nel mondo.

“I ricercatori del marketing hanno lavorato per anni per essere sicuri che l’acquirente comune guardi più prodotti possibili durante la spesa, perché più vedono, più comprano”, questo è ciò che ha detto Marion Nestle, autrice di What to Eat: An Aisle-by-Aisle Guide to Savvy Food Choices and Good Eating.

Quindi se vuoi essere un acquirente intelligente leggi questi trucchetti e segreti nascosti nel supermercato.

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