Lug 17 2012

ALCUNE ISCRIZIONI PRESENTI SU UNA SEPOLTURA ANTICA DI 2000 ANNI POTREBBERO FORNIRE INFORMAZIONI UTILI RIGUARDO ALLA MORTE DI GESÙ.

Ossario di Miriam

Il contenitore funerario in calcare, definito come un ossario, potrebbe rivelare quale fosse la patria di Caifa, il sommo sacerdote coinvolto nella crocifissione di Gesù.  L’autorità israeliana per le antichità, che confiscò l’ossario da alcuni saccheggiatori tre anni fa, lo ha poi consegnato al prof. Yuval Goren, del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Tel Aviv, che ha condotto il tentativo di autenticazione.

“Al di là di ogni ragionevole dubbio, si tratta di un’iscrizione autentica”, ha affermato Goren, dopo aver condotto un esame approfondito sul contenitore che, oltre all’iscrizione, presenta anche alcune rosette decorative.

Le scoperte di Goren dimostrano che questa insolita iscrizione getta luce su uno degli uomini dietro alla morte di Gesù. L’iscrizione completa recita: “Miriam, figlia di Yeshua figlio di Caiaphus, sacerdote di Maaziah da Beth Imri,” citando quindi il defunto, con tre generazioni di parenti e una potenziale posizione di riferimento.

Continua a leggere”ALCUNE ISCRIZIONI PRESENTI SU UNA SEPOLTURA ANTICA DI 2000 ANNI POTREBBERO FORNIRE INFORMAZIONI UTILI RIGUARDO ALLA MORTE DI GESÙ.”


Lug 06 2012

ANTIOCHIA. ANTICA MALEDIZIONE CONTRO UN FRUTTIVENDOLO

Lo studioso Alexander Hollmann dell’Università di Washington ha tradotto un’antica maledizione scritta 1.700 anni fa sui lati di una sottile tavoletta di piombo: essa doveva affliggere non un re o faraone, ma un semplice fruttivendolo nella città di Antiochia.

Scritta in greco, la maledizione chiedeva a Iao (la forma greca per Yahweh, il Dio dell’Antico Testamento) di tormentare un fruttivendolo di nome Babylas. La tavoletta elenca anche il nome di sua madre Dionysia, “nota anche come Hesykhia”.

O Iao che scagli lampi e tuoni, colpisci, lega Babylas il fruttivendolo”, recita l’inizio della maledizione. “Come colpisci il carro del Faraone, così colpisci l’offensività (offensiveness) di Babylas“.

O Iao che scagli lampi e tuoni, come uccidi i primogeniti d’Egitto, uccidi il suo [bestiame?] tanto quanto…” (La parte successiva è perduta).

 

È inoltre possibile che il fruttivendolo fosse cristiano: “Esiste un vescovo di Antiochia molto importante chiamato Babylas che è stato uno dei primi martiri”, ha detto Hollmann.

L’uso di metafore prese del Vecchio Testamento aveva inizialmente suggerito a Hollmann che chi scrisse la maledizione fosse ebreo. Ma dopo aver studiato altri antichi incantesimi magici che utilizzano le metafore, si è reso conto che la cosa potrebbe non essere così scontata: “Non credo che ci sia necessariamente un collegamento con la comunità ebraica”, ha detto. “La magia greca e romana a volte inseriva testi ebraici senza comprenderli molto bene”.

Oltre all’utilizzo di Iao (Yahweh) e al riferimento alla storia dell’Esodo, la tavoletta cita anche la storia dei primogeniti d’Egitto:

O Iao che scagli lampi e tuoni, come uccidi i primogeniti d’Egitto, uccidi il suo [bestiame?] tanto quanto…” (La parte successiva è perduta).

“Potrebbe essere semplicemente che l’Antico Testamento è un testo potente, e la magia ama utilizzare testi e nomi potenti”, ha spiegato Hollmann. “Questo è ciò che fa funzionare la magia o fa credere alle persone che funzioni”.

Il manufatto, che ora si trova al Princeton University Art Museum, era stato scoperto negli anni ’30 ma finora non era stato completamente tradotto. La traduzione dettagliata è stata pubblicata sulla rivista Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik.

 

Fonte: da Il fatto Storico  del 21 gennaio 2012

Link: http://ilfattostorico.com/2012/01/21/decifrata-unantica-maledizione-contro-un-fruttivendolo/

Fonte: Live Scienze

Link: http://www.livescience.com/17589-ancient-curse-translated-greengrocer.html

 


Giu 29 2012

AUTENTICA LA FIBULA PRENESTINA CON LA PIÙ ANTICA ISCRIZIONE LATINA

Category: Archeologia e paleontologia,Arte,Storia e dintornigiorgio @ 10:37

 

Roma – La spilla “prenestina”, risalente al VII secolo a.C., da un secolo era oggetto di una disputa accademica

Roma – La “Fibula prenestina”, risalente alla metà del VII secolo a.C. e recante la più antica iscrizione latina prevenutaci, è autentica e adesso ci sono anche le prove scientifiche.

Si chiude così un dibattito che va avanti dal 1887, quando la preziosa spilla etrusca venne rinvenuta a Palestrina dall’archeologo tedesco Wolfgang Helbig, suscitando accese polemiche sulla sua effettiva attendibilità. Controversie che raggiungessero il culmine nel 1979, quando la celebre epigrafista Margherita Guarducci la dichiarò apertamente un falso e ne attribuì l’iscrizione allo stesso Helbig.

A mettere la parola fine al “giallo” sono state le indagini condotte dall’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr e dalla Sapienza, che hanno fugato ogni dubbio. Gli accertamenti condotti da Daniela Ferro dell’Ismn e dal restauratore Edilberto Formigli, che da anni conducono analisi multidisciplinari sulla tecnologia orafa antica, ne hanno confermato l’attendibilità. Il gioiello d’oro, lungo 10,7 cm ed esposto al Museo nazionale etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, sulla parte esterna della staffa riporta l’incisione “Manios med fhefhaked Numasioi”. In latino classico, “Manius me fecit Numerio”, ovvero “Manio mi fece per Numerio”.

Continua a leggere”AUTENTICA LA FIBULA PRENESTINA CON LA PIÙ ANTICA ISCRIZIONE LATINA”


Giu 28 2012

ISRAELE. OSSUARIO CON I RESTI DI UN PARENTE DEL SACERDOTE CAIFA

Il Mercoledì 29 Giugno 2011 è stata annunciata, dagli archeologi israeliani Boaz Zissu e Yuval Goren, la scoperta di un ossuario di circa 2000 anni, appartenuto a un parente del sacerdote Caifa. L’identificazione è stata possibile per mezzo della traduzione, a opera di Boaz Zissu, di un’iscrizione in aramaico incisa sull’ossuario stesso:

“Maria, figlia di Gesù figlio di Caifa sacerdote di Maaziah di Bet ‘Imri”

Continua a leggere”ISRAELE. OSSUARIO CON I RESTI DI UN PARENTE DEL SACERDOTE CAIFA”


Giu 27 2012

ERANO PADANI I PRIMI ABITANTI D’ITALIA

Category: Archeologia e paleontologiagiorgio @ 13:51

Ricostruzione dell’ambiente naturale originario del sito di Ca’Belvedere a Monte Poggiolo. Illustrazione di Gabriele Nenzioni

Una nuova datazione conferma il sito di Monte Poggiolo come la più antica testimonianza della presenza umana in Italia. I primi ominidi arrivarono in Pianura Padana, circa 850 mila anni fa, in seguito a un drastico cambiamento climatico

I primi ominidi giunsero in Italia probabilmente seguendo le rotte migratorie dei grandi mammiferi, come l’elefante africano, che dalle savane africane si spostarono verso l’Europa meridionale alla ricerca di un “buen retiro”.

Continua a leggere”ERANO PADANI I PRIMI ABITANTI D’ITALIA”


Giu 26 2012

NEANDERTHALIANO
DI AVESA «RIVELA»
IMPORTANTI SEGRETI: NEL DNA DEL NEANDERTHALIANO VERONESE
I SEGRETI DELLA RESISTENZA AI MORBI INFETTIVI

Ricostruzione del neanderthaliano  scoperto vicino ad Avesa

DNA. Scoperte mutazioni genetiche immunitarie

Verona. Arriva dal Dna dell’uomo di Neanderthal il segreto della sopravvivenza alle malattie infettive, determinante nell’evoluzione dell’uomo moderno.

È quanto emerge da una ricerca condotta con un importante contributo dell’Italia e che fa risalire a circa 100.000 anni fa un evento che portò alla drastica riduzione della popolazione a poche migliaia di individui stanziati in Africa.

La ricerca, pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, è stata coordinata dalla Scuola di medicina dell’Università della California a san Diego assieme al gruppo del dipartimento di Biologia evoluzionistica dell’università di Firenze guidato da David Caramelli e all’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Continua a leggere”NEANDERTHALIANO
DI AVESA «RIVELA»
IMPORTANTI SEGRETI: NEL DNA DEL NEANDERTHALIANO VERONESE
I SEGRETI DELLA RESISTENZA AI MORBI INFETTIVI”


Gen 04 2010

Romani in America

Category: Archeologia e paleontologiagiorgio @ 01:38

romani-in-america-676

di Osvaldo Carigi

La scoperta nel 1886 in Texas di un antico natante romano e la presenza nello stesso territorio di monete imperiali romane dello stesso periodo suggerirebbero un antico contatto tra romani e nativi americani nel IV secolo d.C. Un incontro le cui tracce resterebbero nell’antica lingua dei Karankawa, la tribù del posto oggi estintasi.

Continua a leggere”Romani in America”


Gen 04 2010

L’America? La scoprirono i romani

Category: Archeologia e paleontologiagiorgio @ 01:35

moneta-romana-restaurata

La scoperta dell’America non è soltanto l’esempio più eclatante di «serendipità», ossia il rinvenimento di qualcosa di imprevisto mentre si sta cercando qualcosa d’altro, come la “formula segreta” della Coca-Cola, saltata fuori mentre si stava preparando ricetta per uno sciroppo per la tosse; o come appunto il Nuovo Mondo, incocciato “per caso” mentre si stava esplorando una diversa via per le Indie.

Continua a leggere”L’America? La scoprirono i romani”


Dic 17 2009

Herxheim – Germania meridionale: Un cannibalismo di massa

Category: Archeologia e paleontologiagiorgio @ 01:28

mass-cannibalism-278x225

F. Haak, GDKE Rheinland-Pfalz, Direktion Archaologie, Speyer

F. Haak, GDKE Rheinland-Pfalz, Direktion Archaologie, Speyer

Secondo uno studio condotto da Bruno Boulestin e pubblicato su Antiquity, nell’insediamento Herxheim (Germania meridionale), in pochi decenni centinaia di persone vennero macellate come animali e mangiate prima che se ne buttassero i resti in fosse ovali.

Il sacrificio rituale sarebbe avvenuto durante (presunte) cerimonie che interessavano schiavi, prigionieri di guerra o altri. I ricercatori sospettano che una crisi sociale o politica abbia innescato varie forme di violenza, tra cui questa.

Continua a leggere”Herxheim – Germania meridionale: Un cannibalismo di massa”


Dic 10 2009

I primi mattoni: a Gerico 10.500 anni fa costruivano i muri con i mattoni

Category: Archeologia e paleontologiagiorgio @ 10:11

Gerico-Tell-Torre-Big

L’edificio di mattoni piu’ antico del mondo e’ stato scoperto quest’anno da un archeologo italiano, Lorenzo Nigro, a Gerico: risale a dieci millenni e mezzo fa, ossia al periodo neolitico pre-ceramico (prima, cioe’, che si fabbricassero oggetti di terracotta).

“E’ il muro di una torre circolare, costruito con mattoni crudi, con paglia e fango”, ha rivelato Nigro in uno dei convegni della Borsa Mediterranea del turismo Mediterraneo, conclusasi ieri sera a Paestum; “E’ il primo caso di architettura modulare, con i mattoni montati a corsi alterni, che hanno la forma di un filone di pane e sono tenuti insieme da una malta di cenere e fango”.

Continua a leggere”I primi mattoni: a Gerico 10.500 anni fa costruivano i muri con i mattoni”


Dic 09 2009

Giovanni Todesco scoprì Ciro un baby di Scipyonix… e come ricompensa… una denuncia

Category: Archeologia e paleontologia,Verona cultura variagiorgio @ 20:39

giovani todesco

Giovanni Todesco davanti a foto di Ciro, come battezzò il fossile di baby dinosauro Scipyonix  che trovò a Pietraroja  di Benevento.  Dopo 16 anni, non ha avuto neanche il calco del reperto

Paleontologo   dilettante di San Giovanni Ilarione di Verona, identificò  in un fossile  da lui scavato  un raro cucciolo di dinosauro Scipyonix;  sembrava un visionario quando riconobbe nel film Jurassic Park il suo Ciro.  Gli davano del matto e invece…

Continua a leggere”Giovanni Todesco scoprì Ciro un baby di Scipyonix… e come ricompensa… una denuncia”


Dic 09 2009

Monteforte di Verona: I dinosauri nelle pietre – 
Solo Antonio Bogoni li sa vedere

Category: Archeologia e paleontologia,Verona cultura variagiorgio @ 10:26

antonio bogoni

Antonio Bogoni con una pietra che dice che è un femore di dinosauro

Paleontologo, libero ricercatore, autodidatta, sfida l’ironia dei benpensanti: «Sotto questa casa c’è uno Stegosauro lungo 9 metri»

Antonio Bogoni ha 3.000 reperti per dimostrare la sua teoria «Dentro queste colline sono stesi colossali animali del passato»

L’Indiana Jones dei dinosauri è un montefortiano, si chiama Antonio Bogoni e fa il muratore. Sa benissimo che qualcuno gli darà del matto, ma sull’argomento non teme confronti: «Macchè trasformati in uccelli: i dinosauri si sono estinti in seguito a una sconvolgente pioggia meteoritica. E le rocce delle nostre colline sono il loro cimitero».

Continua a leggere”Monteforte di Verona: I dinosauri nelle pietre – 
Solo Antonio Bogoni li sa vedere”


Dic 09 2009

Il crollo delle civiltà – Morte nell’Età del Bronzo

Category: Archeologia e paleontologia,Storia e dintornigiorgio @ 00:01

maschera d'oro detta di Agamennone dalle tombe reali di Micene, 1600 a.C., h 20,5 cm, Atene,

Il crollo delle civiltà – Morte nell’Età del Bronzo.

Fu un cataclisma di proporzioni immense: verso la fine del XIII secolo a.C., le grandi civiltà dell’Età del Bronzo nell’Egeo e nel Vicino Oriente improvvisamente crollarono.

Nell’ultima parte della Tarda Età del Bronzo (1400-1200 a.C. circa) la civiltà Micenea fiorì in Grecia ed a Creta. Gli Ittiti controllavano la maggior parte dell’Anatolia e del nord della Siria dalla loro capitale Hattusa (la moderna Bogazkoy, a circa 125 miglia ad est di Ankara). Il Nuovo Regno Egizio imperava non solo nella Valle del Nilo ma anche in Palestina e nel sud della Siria. Il commercio scorreva sulle rotte commerciali che si incrociavano su terra e mare. Una nave della fine del XIV secolo a.C., dissotterrata presso il promontorio Uluburun nel sud della Turchia, per esempio, portava merci provenienti da Cipro, Canaan, l’Egitto, l’Anatolia, e la Grecia micenea.

Un secolo più tardi, tutte queste civiltà avevano cominciato a sfasciarsi. Le città bruciarono, i commerci diventarono quasi inesistenti, e larghi gruppi di popolazione migrarono da un luogo all’altro.

Quando ritornò la calma, era sorto un nuovo mondo. Al risveglio delle civiltà della magnificente Età del Bronzo, crebbero nuovi popoli, inclusi i Greci classici e gli Israeliti biblici;  due dei precursori più significativi delle moderne civiltà occidentali.

Continua a leggere”Il crollo delle civiltà – Morte nell’Età del Bronzo”


Dic 05 2009

Valcamonica. Cavalieri dell’età del Ferro dipinti su una parete delle Scale di Paspardo

Category: Archeologia e paleontologiagiorgio @ 08:20

cavalliere-eta-del-ferro

Cavalieri dell’età del ferro

In seguito alla segnalazione di B. S. Hansen, collega danese che ha individuato una parete con dipinti sulle Scale di Paspardo (pubblicato in Adoranten 2009), una prospezione del nostro Dipartimento, con lo stesso Hansen, ha appurato la presenza di quattro eccezionali nuclei dipinti in rosso, fra cui si distinguono 3 cavalieri, un grosso volto ed una sagoma antropomorfa in bianco: le immagini sono poste in un’unica placca di arenaria, in un punto particolarmente scosceso, di difficile accesso, sul lato destro della forra del torrente Re di Tredenus.

Continua a leggere”Valcamonica. Cavalieri dell’età del Ferro dipinti su una parete delle Scale di Paspardo”


Set 24 2009

Peter John Hudson chi è.

Peter_.Hudson1.400

L’archeologo  Peter John Hudson

 

Dai suoi scavi durati vent’anni una messe enorme di reperti

 

Peter John Hudson è nato a Manchester il 26 settembre 1954, nella stessa città e nello stesso anno dell’altro famoso «inglese di Verona», lo scrittore Tim Parks (ma non si frequentano e l’unica cosa che li unisce è che a volte Peter legge gli articoli di Tim sul «Guardian», compresi quelli sportivi da cui è stato tratto il discusso libro sui tifosi del Verona). Peter è figlio unico. Il papà comprava tessuti per la Cooperative Society, la più antica catena di supermercati di Manchester, e amava il cricket; la mamma faceva la segretaria part-time in studi d’avvocato del centro.

Continua a leggere”Peter John Hudson chi è.”


« Pagina precedentePagina successiva »