Apr 13 2015

L’AUTODEMOLIZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA. 1. È VERA CRISI

Category: Chiesa Cattolica,Libri e fontigiorgio @ 00:56

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Iniziamo oggi la pubblicazione a puntate, del libro inedito di Quirino Maestrello: “L’autodemolizione della Chiesa Cattolica”. Una grande esclusiva di Radio Spada. Buona lettura!

 

PREFAZIONE

 

Ero “nel mezzo del cammin” (come scrisse il sommo poeta), coinciso esattamente con la famosa rivoluzione culturale del popolo di sinistra; un turbine furioso che ha cambiato i connotati dell’Italia e dell’Occidente. Ero presente in quella selva in cui nubi tenebrose si addensavano ogni giorno più minacciose fino all’oscuramento della ragione, fino allo scorrere del sangue e alla rivolta dell’ordine naturale, poiché ancor oggi, dopo più di 45 anni se ne vedono gli amari frutti.

 

Per quanto mi riguarda, “la diritta via” non l’ho smarrita nonostante le difficoltà di orientamento per chi viaggiava con la targa di cattolico, tra le nebbie che avvolgevano ormai anche la Chiesa (cattolica).

 

Cos’era successo? In Francia avvenne la rivolta femminista: le antiche suffragette misero gli artigli e scesero in piazza minacciose. Le corrispettive italiane non persero tempo e fecero il verso alle francesi. Tutto il mondo della cultura e della politica, della scuola e del lavoro sindacalizzato, tutte le donne stanche di essere sottomesse ai “maschietti”, questi e quant’altri mondi legati al laicismo più radicale, insorsero. I partiti politici specie quelli dell’area massimalista soffiavano sul fuoco e fornivano milizie molto abili a maneggiare le bombe Molotov e le P 38.

 

Dall’Università Cattolica venne il segnale e arrivò la rivoluzione anche nella Chiesa..

 

Ma come, cosa c’entra la Chiesa, la religione, con quest’altre faccende? Fino ad allora la Chiesa stava a guardare, stava calma, non si immischiava in quelle cose. Si, ma a quel punto, investita dalla bufera doveva pure difendersi e schierarsi. Schierarsi vuol dire creare divisioni, ed è stato inevitabile. Al vento di tramontana che soffia inesorabile fin dai tempi in cui il Capostipite disse : “Se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi”, un’altro, non meno gagliardo formatosi all’interno, investì la Chiesa di effetti venefici. La Chiesa dunque tra la rivoluzione (in)civile che non dissimulava propositi anticristiani, che proveniva dall’esterno, e un’implosione contigua al suo interno sospinta dal vento dell’apertura al mondo, enunciata dal Concilio Vaticano II da poco concluso: una minaccia interna che si è sovrapposta a quella permanente esterna.

 

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Apr 05 2015

PASQUA DI PACE PASQUA D’AMORE

Category: Chiesa Cattolica,Veja migiorgio @ 12:34

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Mar 23 2015

DON MILANI E IL COMUNISMO

Category: Chiesa Cattolica,Società e politicagiorgio @ 00:08

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Don Lorenzo Milani sul comunismo, il 31 luglio 1966, ebbe a dire:

Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, ad una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.

 

 

QUEL “COMUNISTA” DI DON MILANI

 

 

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Nemmeno la Chiesa esce incolume dall’infelice suddivisione del mondo tra “destra” e “sinistra”, categorie che gli studiosi della politica reputano defunte da oltre un decennio ma che continuano, come se nulla fosse, a contaminare il lessico comune.

Accade così che alcuni preti siano tutt’ora accreditati come comunisti ed altri come fascisti, quasi che il Vangelo possa essere guardato, a seconda di chi lo predica, come un inserto speciale dell’”Unità” o de “Il Giornale”.

Ora, si da il caso che il sacerdote più gradito negli ambienti di sinistra sia quel don Lorenzo Milani passato alla storia come il priore di Barbiana.

Non è mia intenzione deludere nessuno, né tanto meno pronunciarmi sull’appartenenza politica reale o presunta di Milani.

 

Reputo invece utile lasciare la parola a quest’ultimo che, in una lettera indirizzata all’avvocato Corrado Bacci scritta il 27 dicembre del 1961, a proposito del mondo politico di sinistra annotava:

 

Nelle Case del Popolo si vedono camerieri in giacca bianca che servono ai tavolini. E negli incontri sindacali non si riesce dai vestiti né dalla maniere a capire quali sono gli oppressori e quali gli oppressi[…] ho visto una foto di Togliatti all’Opera in smoking con dama ingioiellata accanto”.

 

In un’altra lettera spedita a Alessandro Mazzarelli, che col priore di Barbiana intrattenne una fitta corrispondenza, possiamo leggere:

 

Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire ad una classe dirigente parassitaria e brutale la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.

 

Ancora:

 

Gli intellettuali comunisti, quasi tutti borghesi, soni i nostri nemici. Sono loro che vogliono quel laido “compromesso” fra gli sfruttati e gli sfruttatori. Lo vogliono in nome di Cristo e di Marx. Sono proprio dei figli di puttana […] i capi del comunismo affermano che la loro ideologia viene da lontano e andrà lontano. Non è vero. Il comunismo viene da pochi decenni di storia e va avanti strisciano e speculando tra le innumerevoli miserie della terra”.

 

Niente male, per un prete “comunista”.

 

 

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Fonte: da Liberta e Persona, del 16 maggio 2009

Link: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2009/05/quel-comunista-di-don-milani-1267/


Mar 11 2015

LA MASSONERIA, IL COMUNISMO E LA CORRUZIONE DELLA GIOVENTÙ

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«La musica è il principale interesse della gioventù moderna. Non ha alcuna importanza se gli anziani non lascoltano, poiché essi sono finiti in ogni modo».

l’ex beatle George Harrison (1943-2001)

 

«Abbiamo associato giovinezza, musica, sesso, droga e rivoluzione con tradimento: è molto difficile andare oltre».

 

Jerry Rubin (1938-1994), attivista politico comunista americano

«Corromperemo così tanto lOccidente che puzzerà».

 

Willy Münzenberg (1889-1940), teorico della Scuola di Francoforte

Distruggere il cattolicesimo

 

 

Quali fini si prefigge la setta massonica? Secondo tutti gli studiosi più accreditati di questa piovra sotterranea e per ammissione di numerosi suoi adepti, si tratta in sintesi dei fini perseguiti da tutte le altre Società Segrete e dagli altri movimenti che gravitano intorno ad essa, ovvero l’edificazione del «Tempio di Salomone», la realizzazione della «Grande Opera», che altro non è che la creazione di una «nuova natura umana» 1 e l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale (quello che i mondialisti chiamano One World) sotto l’egida della setta.

 

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Mar 11 2015

PAOLO VI: IL FUMO DI SATANA SONO I SACERDOTI CHE CELEBRANO LA MESSA COME FOSSERO I PADRONI

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:04

Interessante intevista di “Petrus”:

 

il Cardinale Virgilio Noè

Il Cardinale Virgilio Noè

 

 

CITTA’ DEL VATICANO –  Parla con un filo di voce e a volte l’affanno è talmente pesante che deve fermarsi. Ma la mente è lucida e il cuore buono. L’intervista con il Cardinale Virgilio Noè (nella foto), 86 anni, Maestro delle Cerimonie Liturgiche sotto i Pontificati di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, già Arciprete della Basilica di San Pietro e Vicario del Papa per la Città del Vaticano, si rivela commovente e, al tempo stesso, avvincente. Il porporato, che ha abbandonato da molto la vita pubblica a causa degli acciacchi propri dell’età, ci aiuta, portandoci per mano, a conoscere meglio un Pontefice – a torto – dimenticato in fretta dalla storia: Giovan Battista Montini. E rivela per la prima volta a cosa si riferiva precisamente Paolo VI quando, nel 1972, denunciò la presenza del fumo di Satana nella Chiesa.

 

 

Eminenza, chi era Papa Paolo VI?

 

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Mar 09 2015

INCURSIONE MUSULMANA CONTRO ROMA (846)

Category: Chiesa Cattolica,Cristiani e Cristianesimo,Islamgiorgio @ 08:51

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La Battaglia di Ostia, Raffaello Sanzio e allievi (1515)

 

 

Già nell’830 pirati saraceni avevano devastato le aree abitate della campagna romana, giungendo fino alle basiliche di San Pietro e San Paolo e penetrando fino a Subiaco dove venne distrutto l’abitato e il Cenobio. Analogamente a questi eventi, nella notte tra il 24 e il 25 agosto dell’846 i pirati saraceni, dopo aver attaccato e saccheggiato Centumcellae, Civitavecchia, Porto e Ostia, si spinsero fino a Roma.

 

Questo è l’antefatto di una guerra che fu il jihad, con una sua lunga e terribile contabilità fatta di centinaia di attacchi, raids e scorrerie, sul mare come all’interno che interessano non solo il Sud Italia, ma tutta la costa e le isole tirreniche, dalla Calabria al Lazio fino alla Lunigiana, a Genova, alla Sardegna, alla Corsica. E l’Adriatico: la Puglia, con tutte le sue città, Ancona, le foci del Po, Grado, la Dalmazia. E i saraceni penetrano anche nell’interno, dal nord della Puglia fino agli Abruzzi e al ducato di Spoleto. Con incursioni che raggiungono il Piemonte, la Val di Susa, Asti. Ingaggiando numerose battaglie di terra e di mare, importanti o meno, tra cui Ostia e Milazzo.

 

«Nel mese di agosto 846 – scrive Prudenzio di Troyes – i saraceni e i mauri investirono Roma devastando la basilica del beato Pietro principe degli Apostoli, asportando insieme all’altare che sovrastava la sua tomba tutti gli ornamenti e i tesori. Alcuni duchi dell’imperatore Lotario furono empiamente tagliati a pezzi».

 

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Mar 08 2015

PERCHÈ PAOLO VI MODIFICÒ LA LITURGIA? E CHI ERA MONS. BUGNINI?

Category: Chiesa Cattolica,Cristiani e Cristianesimogiorgio @ 13:31

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Josè-Apeles Santolaria de Puey y Cruells

 

 

Quanto segue è tratto dal libro: “Papi in libertà” di padre Josè-Apeles Santolaria de Puey y Cruells  (Barcellona 1966).

Sacerdote, avvocato e giornalista è laureato in Giurisprudenza e Diritto Canonico e presso la Scuola Diplomatica spagnola si è diplomato in Studi Internazionali.

E’ inoltre Cappellano dell’Ordine di Malta ed è collaboratore di Radio Vaticana ed è inoltre autore di notevoli studi e articoli sulla storia della Chiesa e sulla storia dei Pontefici.

 

QUESTA PREMESSA È IMPORTANTE PER POTER INTERPRETARE CORRETTAMENTE IL TESTO CHE SEGUE….

 

Riporterò il racconto rispettandone il contenuto (ossia senza aggiungere nulla di mio) ma non la sequenza delle parole stesse, sia per un problema di lunghezza, sia per rendere, in un forum, la lettura più scorrevole…..

Chi volesse riprodurre i testi nei propri forum o blog può farlo, ma pregandovi vivamente di riportare sia questo avviso, magari anche con un link, sia il riferimento al libro citato….e fraternamente senza estrapolare singole parti per usarle diversamente dall’originale….

 

 

LA RIFORMA PIÙ CONTRADDITTORIA DELLA STORIA DELLA CHIESA, LA MESSA

 

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Palo VI, Concilio Vaticano II 

 

 

Forse pochi sanno che l’indulto a celebrare la Messa antica nel mondo anglosassone, lo ottennero grazie alla passione di Paolo VI per i “Racconti in giallo” della scrittrice Agatha Christie la quale aveva firmato la petizione patrocinata dalla Latin Mass Society… Paolo VI che all’inizio non voleva concedere l’indulto, quando vi lesse il nome prestigioso della scrittrice, non volle farle uno sgarbo e “firmò l’indulto inglese“…

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Mar 08 2015

“ALTO TRADIMENTO” ALLE SPALLE DI PIO XII ? QUALE RUOLO EBBE MONTINI IL FUTURO PAOLO VI?

Category: Chiesa Cattolica,Cristiani e Cristianesimogiorgio @ 00:02

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Montini alle spalle di PioXII 

 

 

Quanto segue è tratto dal libro: “Papi in libertà” di padre Josè-Apeles Santolaria de Puey y Cruells  (Barcellona 1966).

 

Sacerdote, avvocato e giornalista è laureato in Giurisprudenza e Diritto Canonico e presso la Scuola Diplomatica spagnola si è diplomato in Studi Internazionali.

E’ inoltre Cappellano dell’Ordine di Malta ed è collaboratore di Radio Vaticana ed è inoltre autore di notevoli studi e articoli sulla storia della Chiesa e sulla storia dei Pontefici.

 

Questa premessa è importante per poter interpretare correttamente il testo che segue….

 

da pag. 255 a pag.261 c’è una meticolosa, seppur condensata, descrizione del difficile rapporto fra Pio XII e l’allora Vescovo Montini, futuro Paolo VI….

 

Padre Josè, pur sottolineando che “le ragioni” di un certo ben risaputo rapporto non felice fra i due, non è stato mai chiarito, egli avanza tuttavia con dei fatti ben conosciuti nell’ambiente…..

 

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Mar 07 2015

LA MASSONERIA IN VATICANO E L’ATTENDIBILITA’ DELLA LISTA DI MINO PECORELLI… CHE LA GENTE SAPPIA IN CHE MANI È STATA LA CHIESA DURANTE E DOPO IL CONCILIO VATICANO II

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HUMANUM GENUS LETTERA ENCICLICA di Leone XIII

 

Da questi brevi cenni si scorge chiaro abbastanza, che sia e che voglia la setta Massonica. I suoi dogmi ripugnano tanto e con tanta evidenza alla ragione, che nulla può esservi di più perverso. Voler distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso, e da Lui assicurata di vita immortale, voler dopo ben diciotto secoli risuscitare i costumi e le istituzioni del paganesimo, è insigne follia e sfrontatissima empietà. Ne meno orrenda e intollerabile cosa egli è ripudiare i benefizi largiti per Sua bontà da Gesù Cristo non pure agl’individui, ma alle famiglie e agli Stati; benefizi, per giudizio e testimonianza anche di nemici, segnalatissimi. In questo pazzo e feroce proposito pare quasi potersi riconoscere quell’odio implacabile, quella rabbia di vendetta, che contro Gesù Cristo arde nel cuore di Satana.

 

Similmente l’altra impresa, in cui tanto si travagliano i Massoni, di atterrare i precipui fondamenti della morale, e di farsi complici e cooperatori di chi, a guisa di bruto, vorrebbe lecito ciò che piace, altro non è che sospingere il genere umano alla più abbietta e ignominiosa degradazione.

 

 

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Feb 25 2015

BUGNINI ERA MASSONE! LO CONFERMA UN MONSIGNORE A INSIDE THE VATICAN

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Bugnini Annibale

 

Sull’ultimo numero della principale rivista cattolica in lingua inglese “Inside the Vatican“, il giornalista Robert Moynihan racconta della sua intervista con un “monsignore” anonimo indicatogli dal Cardinal Gagnon poco prima che quest’ultimo morisse. Il “monsignore” è il depositario del mistero relativo all’affiliazione massonica di Bugnini (noto anche agli addetti ai lavori come nome in codice “BUAN”).

 

Ma non solo! Sappiamo infatti anche dal libro di Mons. Marinelli (Via col vento in Vaticano) che Gagnon fu redattore di un dettagliatissimo dossier sui Massoni in Vaticano (vedi pagg.57-59). Commentano “i Millenari”: “Il materiale raccolto fu interessante e rivoluzionario. Il presidente della commissione monsignor Gagnon stette per tre mesi impegnato a stendere una voluminosa relazione che alla massoneria vaticana apparve subito scottante e pericolosa: si facevano i nomi e le attività occulte di certi personaggi di curia.”

 

Questo dossier fu rubato fra il 31 maggio ed il 1 giugno del 1974 dalla scrivania di Mons. Mester (collaboratore di Gagnon). Il Cardinale così rifece il dossier di suo pugno e chiese udienza. Non gli fu accordata, capì l’antifona e dopo qualche anno se ne tornò in Canada.

 

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Feb 25 2015

SUL “MASSONE” ANNIBALE BUGNINI

Category: Chiesa Cattolica,Conoscenza varie,Religioni e rasiegiorgio @ 00:04

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Annibale  Bugnini

 

 

di Francesco Colafemmina

 

La notizia della certa affiliazione di Bugnini alla Massoneria, emersa da Inside the Vatican, sta suscitando nella rete diffidenze e interrogativi. Anzitutto quelli di persone esperte che non hanno mancato di evidenziare la “debolezza” della “tesi della valigetta”. Sono in molti infatti a domandarsi come fosse possibile che dei monsignori affermati se ne andassero in giro per il Vaticano con delle lettere firmate dal Gran Maestro della Massoneria Italiana.

Ebbene qui si rendono necessarie due precisazioni.

 

Anzitutto sul caso Bugnini ed il suo esilio in Iran. La tesi di “Via col vento in Vaticano” pare sia la più probabile e documentata:

 

All’epoca postconciliare del Vaticano II, molti indagarono a fondo per appurare da dove potesse provenire l’ordine di sconquassare le antichissime tradizioni liturgiche, patrimonio intoccabile della Chiesa, le cui radici secolari prendevano origine fin dai tempi apostolici e questi dall’Antico Testamento del popolo eletto. Seguirono le mosse dell’artefice principale di gran parte delle rimanipolazioni liturgiche, l’arcivescovo Annibale Bugnini, segretario del Dipartimento pontificio per il culto divino.

 

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Feb 24 2015

ANNIBALE BUGNINI: “LA RIFORMA LITURGICA, C’EST MOI!”

Category: Chiesa Cattolica,Cristiani e Cristianesimogiorgio @ 00:08

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Annibale Bugnini: “La riforma liturgica, c’est moi!”

 

 

Rorate caeli ha pubblicato un estratto di un recente libro di P. Anscar Chupungco OSB, ex Presidente del Pontificio Istituto liturgico in Roma, liturgista vecchio stile, quindi, critico fervente di Liturgiam Authenticam (il documento pontificio che ha tentato, con poco successo, di riportare ordine nel novus ordo) e ancor più del motu proprio Summorum Pontificum, nonché indiscusso guru della camarilla liturgistica nelle Filippine (eh sì, ogni paese ne ha una, così come ogni paese ha la propria delinquenza, le proprie calamità naturali, i propri alcoolisti). In questo testo, intitolato What, Then, Is Liturgy? Musings and Memoir, l’unica parte degna di menzione (il resto pare essere la solita risciacquatura di piatti di idee vecchie spacciate per ‘aggiornamento’ ad un mondo che nel frattempo è cambiato) è quella contenente indiscrezioni sul dietro le quinte della riforma liturgica sotto Paolo VI e Giovanni Paolo II, come pure estese riflessioni sulla liturgia mescolata con critiche delle politiche dell’attuale pontificato. Il libro contiene anche proposte di Chupungco per demolire quel che resta del rito romano, onde continuare ciò che egli considera come il programma incompiuto della riforma liturgica post-conciliare. Ecco un estratto dalle pagine 3-4 del testo, edito dalle pubblicazioni claretiane (Padre Augé potrà essere fiero dei suoi confratelli filippini…). Nel leggere di Bugnini, non dimentichiamo che la superbia è il peccato più inviso a Dio e gradito al demonio.

 

Dopo diversi decenni dalla riforma liturgica ci sono ancora contrastanti opinioni su ciò che il Concilio aveva veramente intenzione di realizzare. Ho avuto l’occasione di chiedere al padre Cipriano Vagaggini, un altro dei miei mentori e uno degli artefici della Costituzione liturgica, che cosa significasse “sostanziale unità del rito romano”. La frase è oscura, e tuttavia cruciale per l’inculturazione. La sua risposta è stata assai rivelatrice: “Ho posto la stessa domanda quando stavamo stendendo la Costituzione, ma nessuno in commissione aveva una risposta!” Strane invero sono le vie dello Spirito durante il Concilio e sicuramente dopo il Concilio. Ma a cercar proprio una consolazione, la tensione può essere considerata un segno incoraggiante che l’interesse per la liturgia non è diminuito nel corso degli anni. Quando Gut Benno, Abate Primate della Confederazione Benedettina, fondò il Pontificio Istituto liturgico a Roma nel 1962, i professori di teologia, come profeti di sventura, lo avvisarono che la liturgia era una moda che non avrebbe superato la durata della loro vita.

 

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Feb 23 2015

IL CAPITOLO CANONICALE DELLA CATTEDRALE DI VERONA

Category: Chiesa Cattolica,Chiesa veronesegiorgio @ 00:13

 

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La Cattedrale di Verona

 

 

Origine e significato della parola «Capitolo» e «Canonica»

 

Il Capitolo canonicale viene definito anche nell’attuale Codice di diritto canonico (c. 503)

«il Collegio di sacerdoti al quale spetta assolvere alle funzioni liturgiche più solenni nella chiesa cattedrale…, inoltre adempiere i compiti che gli vengono affidati dal diritto o dal Vescovo diocesano».

 

Il Capitolo trae origine dall’antico presbyterium, dall’insieme cioè del clero locale che fin dai primi secoli costituì il senato del vescovo per quanto concerne la liturgia della cattedrale e l’amministrazione della diocesi.

 

I rapporti tra Capitolo e vescovo furono disciplinati lungo i secoli da varie disposizioni giuridiche di carattere generale e particolare.

 

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Feb 12 2015

DON MILANI INDIPENDENTISTA: VENTIMILA SANMARINI, LA PROFEZIA DELLA SOVRANITÀ DEI POPOLI. DA DON MILANI A SALVADORI –

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 La scuola di don Milani

 

 

Nella bella Sala Paladin del Palazzo Moroni, si è tenuta nei giorni scorsi la presentazione del saggio “Ventimila Sammarini” – “ La Profezia sulla inevitabile sovranità dei Popoli di tutto il mondo, vista da Don Milani, da Don Giussani e dalla Toscana” (Ed. Il Cerchio”, Rimini 2014)

 

Ha aperto i lavori il dott. Manrico Casini Velcha,  Segretario Generale del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana di Vicchio di Mugello (Fi). L’oratore ha illustrato le parti salienti della vita del Profeta di Barbiana, dalla agiata e ricca giovinezza al Seminario, mettendo in evidenza il grande Servizio che ha reso – da Sacerdote fedelissimo – alla Chiesa, anche promuovendo la Scuola di Barbiana. Ma Don Lorenzo Milani oggi emerge, soprattutto, per le Profezie testimoniate da Alessandro Mazzerelli.

 

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Feb 01 2015

CHE COS’È UNA MOSCHEA E CHE COSA VUOL DIRE COSTRUIRE UNA MOSCHEA

Category: Chiesa Cattolica,Informaticagiorgio @ 00:10

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Lì si prega e insieme si fa politica. Le avvertenze di un grande esperto gesuita. Pubblicate dalla “Civiltà Cattolica” ma anche, un mese prima, dal giornale della Lega.

 

FIRMA di Khalil Samir S.I.

 

(s.m.) Le seguenti “Note sulla moschea” sono apparse sull’ultimo numero della “Civiltà Cattolica”, la storica rivista dei gesuiti di Roma. Ciò che distingue la “Civiltà Cattolica” è che prima di andare in stampa le sue bozze passano l’esame della segreteria di Stato vaticana. La quale taglia, modifica, aggiunge quanto ritiene opportuno. Per questo ogni articolo che appare su questa rivista è da considerarsi “autorevole”. In quanto autorizzato dai vertici della Chiesa, di cui riflette il pensiero.

Ebbene, un dato curioso di questo articolo è che esso non era un inedito. Ma era già uscito quasi per intero su un altro giornale un mese prima. Quest’altro giornale è “la Padania”, il quotidiano della Lega. E la Lega è il partito che si è battuto nei mesi scorsi, con molto rumore, contro la cessione da parte del comune di Lodi di un terreno alla comunità musulmana, per costruirvi una moschea.

La “Padania” ha pubblicato l’articolo il 15 febbraio 2001 nella pagina intitolata “Le idee”. Premettendo che le era stato «segnalato da un lettore di Sesto Calende» che a sua volta l’aveva letto in una ancor precedente pubblicazione. Nella versione uscita sulla “Padania” figurano anche alcune righe che non si ritrovano nel testo della “Civiltà Cattolica”: «Non si capisce bene in base a quale ragione un’amministrazione locale dovrebbe regalare il terreno o una parte della costruzione».

Sta di fatto che ai capi della Lega l’articolo è piaciuto. Così come è piaciuto ai gesuiti della “Civiltà Cattolica”. E ai vertici vaticani… In effetti è un testo di grande interesse, che davvero esige d’esser letto, indipendentemente dal suo strano pellegrinare da testata a testata.

 

Khalil Samir, l’autore, è un gesuita arabo, nato in Egitto. È fondatore e direttore del Centro di documentazione e ricerche arabe cristiane dell’università Saint Joseph di Beirut, dove insegna all’Istituto islamo-cristiano. A Roma, insegna islamologia al Pontificio istituto orientale e al Pontificio istituto di studi arabi e di islamistica. Ecco, integrale, il suo scritto, per gentile concessione della “Civiltà Cattolica”:

 

 

NOTE SULLA MOSCHEA: CHE COS’È UNA MOSCHEA E CHE COSA VUOL DIRE COSTRUIRE UNA MOSCHEA

 

 

di Khalil Samir S.I.

(da “La Civiltà Cattolica” del 17 marzo 2001, pagine 599-603)

 

Che cos’è una moschea

 

Ultimamente si è parlato di moschee in Italia; ma sull’argomento continua a permanere una cappa di genericità e approssimazione. Quando si discute sull’opportunità di costruire una moschea o di concedere terreni a questo scopo, è necessario anzitutto non dare per scontata la conoscenza dell’oggetto della discussione. La moschea non è una “chiesa” musulmana, ma un luogo che ha nell’islàm la sua funzione e le sue norme. Perciò si deve guardare all’islàm per capire che cosa essa è.

 

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