Mag 12 2019

FATTURA 57.000 EURO E PAGA L’83% DI TASSE. È LO STATO LADRO ITALIANO

Unico di Stefan Dario 

 

 

di LEONARDO FACCO

 

Nessun parassita riuscirà mai a comprendere cosa significhi vivere in un inferno fiscale! Il parassita non produce ricchezza, semmai la consuma, ergo non ha la percezione reale di quanto sia vessatorio, ed umiliante, essere costretti a cedere oltre i 3/4 del frutto del proprio lavoro.

Ieri, un amico mi ha segnalato lo sfogo di Dario Stefan, apparso sulla pagina Facebook di “Veneto Libero”. Lo riporto integralmente:

 

“Grazie Italia!!! Oggi, sono andato dal commercialista a fare Unico 2015 (foto) ed ho scoperto che ho un utile di 57.050,00 € (ma dove cazzo sono che non li ho visti). Comunque il bello è che mi trovo a pagare, entro fine anno, 47.460,00€ di tasse (83%) quindi mi trovo un netto di 9.590,00 € netti dividendoli per 12 mesi. Vuol dire che ho preso 800€ al mese. E che il negozio che pensavo fosse mio in realtà è solo mio al 17%!!! Mi spiace non solo per me stesso, ma per tutti gli italiani, perché una cosa del genere è inaccettabile e uno stato cosi ti costringe o a chiudere o a espatriare con la conseguenza che la gran parte degli imprenditori chiudono con il susseguirsi di un aumento di disoccupazione. Grazie ancora Italia, grazie di avermi fatto capire che qui da te non è più possibile investire per farti crescere!!!”.

Due settimane fa, ho scritto di un tizio bastonato anche peggio del signor Stefan(e chissà quanti altri ne esistono), considerato che anziché un “modico” 83% di tasse, è stato costretto a sborsare agli estorsori italici il 111,6%dei 75.000 euro fatturati (VEDI QUI). 

 

 

Non voglio tediarvi con commenti da assatanato ed improperi da scaricatore di porto, gli unici che mi verrebbero da proferire. Non voglio nemmeno stare a citare studiosi e intellettuali, come spesso m’è capitato di fare, che hanno passato la loro vita offrendoci gli strumenti utili a difendere legittimamente la libertà, oltreché a spiegare perché il collettivismo porta dritti alla miseria.

Purtroppo, posso solo constatare quanto ho sempre temuto: lo Stato italiano mantiene le sue promesse criminali e, incapace di riformarsi ed autolimitarsi, non può far altro – come del resto fa da almeno 20 anni a questa parte – che espropriare con ferocia i propri cittadini, che, al netto delle zecche che vivono di denari pubblici, sono tanto mansueti quanto patetici borbottoni in cerca di un eroe della patria.

 

Non appena nominato alla presidenza del Consiglio, Mario Monti ebbe l’ardire di affermare che“l’Italia era in uno stato di guerra” (VEDI QUI) per colpa dell’evasione fiscale. Chi gli ha dato corda, e ha creduto a cotante fanfaronate, va annoverato tra i complici e gli aguzzini a libro paga dello Stato italiano. La verità è altra ed è che, purtroppo, “l’Italia è talmente statalista che per colpa degli evasori fiscali c’è ancora un po’ di ricchezza in circolazione”. E il governo ne è consapevole!

 

Senza indipendenza dall’Italia, l’imprenditore veneto non avrà alcuna speranza, se non quella di vedersi spogliato sempre di più dei suoi averi. L’Italia è un’espressione geografica in cui il socialismo è pressoché reale. Non è un paese per imprenditori, è l’eden dei prenditori!

 

Fonte:  srs di Leonardo Facco, da Miglioverde  del 2015

Link: https://www.miglioverde.eu/fattura-57-000-euro-e-paga-l83-di-tasse-e-lo-stato-ladro-italiano/

 


Apr 21 2019

LE COOP E I NUOVI SCHIAVISTI

 

Buongiorno Jobob,
 
colgo l’occasione, fornita da Lidia A., che in una lettera accenna alle cooperative (in teoria) sociali, per raccontarti la mia esperienza e fornire uno spunto di riflessione.
Ho lavorato presso un’azienda di logistica terziaria della provincia Verona. Questa azienda, come la maggior parte dei colossi della logistica terziarizzata si serviva di coop per il personale di facchinaggio e magazzino. 
Le coop assumono soprattutto personale extracomunitario. Il contratto che stipula una coop con un suo futuro dipendente generalmente è assimilabile a quelli previsti dal Ccnl. Nel caso di una coop che opera nel settore logistico, il contratto sarà Ccnl Logistica e Trasporti. Con qualche piccola differenza: le ferie e la malattia non sono pagate (la malattia solo dal 3 giorno in poi e le ferie rientrano nello stipendio giornaliero lordo), il tfr è versato in busta a decimale. Il contratto può essere anche a tempo indeterminato, ma se in un magazzino non c’è da lavorare, perché ad esempio si è in bassa stagione, i dipendenti possono stare a casa senza percepire stipendio; se il contratto tra coop e azienda logistica terziaria termina, la coop ha la facoltà di lasciare a casa i propri lavoratori, ovviamente senza stipendiarli; se l’azienda logistica terziaria sposta il proprio magazzino o deposito, i lavoratori coop si spostano nella nuova sede (nel contratto è esplicitamente richiesto di sottoscrivere la disponibilità al trasferimento), ovviamente senza percepire rimborso spese o usufruire di appartamento aziendale. 

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Apr 14 2019

BARNARD: JULIAN ASSANGE VERSO LA MORTE. E VOI CODARDI, ZITTI

 Julian Assange 

 

Ci ha rivelato verità indicibili, rendendoci più consapevoli e quindi più liberi. Ma ora Julian Assange può crepare, nella sua stanzetta-prigione, senza che nessuno muova un dito per salvarlo: giornali, attivisti, intellettuali, politici, governi. Si è immolato per tutti, con le esplosive rivelazioni affidate a WikiLekas. Sperava di suscitare un’ondata di protesta capace di scuotere il potere. E immaginava che l’indignazione lo avrebbe protetto dalla vendetta dell’establishment. Ma si sbagliava: Julian Assange sta morendo giorno per giorno: l’ambasciata ecuadoregna di Londra, che finora l’ha tenuto al riparo dall’estradizione, potrebbe non tutelarlo più. È così forte, la pressione degli Usa – sull’Ecuador, e sulle autorità britanniche – che le teste di cuoio inglesi potrebbero fare irruzione nella sede diplomatica e caricare Assange, il martire dell’informazione libera, sul primo volo per Washington. È sconvolgente il report che Paolo Barnard fornisce da Londra, dove ha trascorso le feste natalizie presidiando il “carcere” di Assange, agitando vistosi cartelli. Desolazione e solitudine. Peggio: i giornalisti del “Guardian”, i primi a presentare Assange come un eroe, ora confessano di essere intimiditi e ricattati. Per questo nessuno rimetterà in prima pagina il direttore di WikiLeaks. Julian Assange è praticamente già morto. Alla faccia dei diritti civili e dei diritti umani di cui l’Occidente si vanta.

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Mar 08 2019

IL GIALLO INTERNAZIONALE DI ARGO16

I resti di Argo 16

 

 

Argo16, il caso che coinvolse SID/SISMI, Mossad e i servizi segreti libici

 

Quell’incidente di 43 anni fa poteva cancellare Marghera e Mestre. SID/SISMI, Mossad e i servizi segreti libici risultarono coinvolti. Mandanti e cause ancora avvolti dalle nebbie della laguna.

La tragedia di Argo16 senz’altro avrebbe potuto cambiare il futuro dell’Italia intera e la geografia di Venezia-Mestre/Porto Marghera, ma quanti Veneziani e Veneti si ricordano di quella tragedia e dell’apocalisse sfiorata?

 

Ho cercato di mettere assieme quei fatti pescando dalle cronache di allora e dalla memoria personale (allora abitavo a una decina di km dal disastro).Onestamente non ricordo come i media descrissero la drammaticità di quegli eventi e delle conseguenze evitate per puro caso, come non correlandoli al fatto che erano avvenuti una settimana dopo la fine della guerra del Kippur e dell’accordo tra Italia e Arafat (lodo Moro). Inoltre le proteste di tutti lavoratori di Porto Marghera che chiedevano la chiusura del deposito di fosgene furono fatte passare per normali rivendicazioni salariali.Se fosse esploso, qualche decina di migliaia di mestrini e veneziani non potrebbero ricordare quel fatto. Per gli effetti scampati, provate pensare alla tragedia di Bhopal in India del 1984 dove morirono direttamente e indirettamente circa 15.000 persone per la fuoriuscita di isocianato di metile che si ricava industrialmente dalla reazione fra metilammina e fosgene.Purtroppo, per il segreto di Stato, il quadro d’insieme è ancora avvolto dalla nebbia.Ho tentato di ricostruire gli scenari degli anni ‘70 e ‘80 in cui l’Italia venne coinvolta nei fatti terroristici degli arabi medio-orientali, tuttavia ai quei tempi pochissimi giornalisti erano riusciti a dimostrare i collegamenti esistenti.

 

LA SCIA DI SANGUE LASCIATA DAL TERRORISMO MEDIO-ORIENTALE LUNGA DODICI ANNI: Continua a leggere”IL GIALLO INTERNAZIONALE DI ARGO16″


Mar 03 2019

COME SI DOVEVA LAVORARE PER MORIRE A MARGHERA (1917-2017)

 

 

Oggi l’ambientalismo è un argomento che coinvolge tutti. Le manifestazioni di inciviltà sono all’ordine del giorno: dalla scoperta di discariche abusive di rifiuti tossici alla discarica urbana lungo le strade con tutto ciò che riempiva cantine e soffitte.

Tra tutti quelli che parlano di salvaguardia dell’ambiente quanti sono quelli che conoscono i disastri che l’uomo ha fatto progettando gli insediamenti industriali, come quelli di Marghera, con lo sconvolgimento di un territorio delicato a cavallo tra laguna e terraferma, solo per il potere e per arricchimento in nome del progresso.

E’ vero che, alla fine del 1800, il futuro economico di Venezia si trovava ad un bivio. O rimanere in laguna e morire per mancanza di spazi e soccombere all’incalzante sviluppo tecnologico/industriale che avveniva nel nord Europa abbinato al tramonto degli scambi con il Medio Oriente, oppure lasciare la laguna per tentare la strada della terraferma (sarebbe stata la prima volta negli oltre mille anni della sua storia che Venezia usciva dall’isolamento garantito dall’acqua).

Senza entrare nel merito delle origini delle società finanziarie e delle componenti politiche che avviarono il processo di insediamento e di sviluppo, mi permetto raccontare quello che successe sulla base delle memorie familiari, delle cronache del tempo e delle notizie trovate in occasione del centenario della sua fondazione. Diventa fondamentale non perdere le memorie sulle condizioni di lavoro a cavallo delle due guerre mondiali.

 

Alla MONTECATINIFERTILIZZANTI  l’operazione di riempire i sacchi del concime veniva dato in appalto a ditte esterne essendo considerata pericolosa per i dipendenti.

 

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Feb 10 2019

LA DEMOCRAZIA È UNA QUESTIONE DI STOMACO

 

ATTENZIONE: questo articolo è pericoloso, può far venire dei dubbi a chi abbocca ancora alla chiamata alle armi per esportare la ‘democrazia’.

 

Eduardo Galeanososteneva che:  ogni volta che gli Usa “salvano” un popolo lo trasformano in un manicomio o in un cimitero.

 

VENEZUELA. I BASTONCINI E LE NATICHE AL VENTO DI GUAIDÒ

 

 

Quanto sta succedendo intorno al Venezuela ricorda un vecchio esperimento di psicologia sociale esaminato tanti anni fa e, per la sua apparente grossolanità, liquidato come “un’americanata”.

 

L’esperimento consisteva nel mettere un bastoncino obliquo in mezzo a tanti altri dritti e sottoporre l’insieme a un gruppo di 21 persone di cui 20 addestrate a fingere di vederli tutti uguali. La ventunesima persona, oggetto dell’esperimento, dopo aver insistito un po’ circa la posizione obliqua di uno degli elementi in osservazione, si lasciava convincere di essere in errore e accettava la verità del gruppo, rifiutando spontaneamente la verità oggettiva che si trovava di fronte agli occhi.

 

L’esperimento veniva ripetuto con 200 campioni e di questi, grazie all’abilità dialettica dei 20 persuasori apparentemente sconosciuti gli uni agli altri, meno di una decina manteneva la propria convinzione facendo affidamento sui propri sensi. Ma questa decina di irriducibili finiva emarginata! A questo punto scattava la seconda fase e gli “irriducibili” venivano sottoposti a un nuovo esperimento, collegato al primo, per valutarne la capacità di resistenza alle opinioni altrui in situazione di emarginazione e verificare quanti avrebbero ceduto finendo per autoconvincersi della bugia accettandola come verità. Alla fine dell’esperimento restava fedele alla realtà oggettiva meno dell’1% del campione iniziale.

 

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Feb 08 2019

USA E TRATTATO INF: MENTONO…MENTONO SEMPRE

 

MoD russo Mostra FOTO del set di impianti statunitensi per la produzione di missili banditi da INF

 

Dopo la decisione degli Stati Uniti di sospendere i propri obblighi ai sensi del trattato INF, il ministero della Difesa russo ha dichiarato che Washington ha iniziato i preparativi per la produzione di missili a medio e corto raggio proibiti dall’accordo INF due anni prima di accusare Mosca di violare l’accordo.

 

I militari russi hanno rilasciato immagini satellitari della fabbrica della Raytheon Corporation, dove i preparativi per la produzione di missili vietati dall’accordo INF sono in corso da due anni, secondo il ministero della Difesa russo.

 

L’immagine, risalente al 3 dicembre 2018, mostra la fabbrica che misura 4150 × 2300 metri. Secondo il ministero della Difesa, il complesso contiene tre unità di produzione di attori e una che è ancora in costruzione, così come un’area di prova, una stazione elettrica e strutture di stoccaggio semi-sotterranee.

 

© Foto: Ministero della Difesa russo

Immagine satellitare della fabbrica Raytheon nello stato dell’Arizona

 

Fonte: Da Veterans Today  del 2 febbraio 2019

Link: https://www.veteranstoday.com/2019/02/02/russian-mod-shows-photo-of-us-plant-set-to-produce-missiles-banned-under-inf/

 


Feb 04 2019

SMETTIAMO DI FARE I PERBENISTI: IL DC-9 DELL’ITAVIA A USTICA FU ABBATTUTO DAI CACCIA FRANCESI MENTRE CERCAVANO DI UCCIDERE GHEDDAFI. COSÌ DICE IL LIBRO DEL GIUDICE ROSARIO PRIORE…

 

 

La gente si straccia le vesti sull’ingerenza francese in Libya e sui migranti fatti arrivare abusivamente in Italia. Peccato che gli stessi che oggi si agitano non facciano i compiti a casa, non studino: il giudice Priore nel libro “Intrigo Internazionale – Perchè la guerra in Italia”  – Chiarelettere, del 2010 – indica chiaramente che furono i francesi ad abbattere il DC-9 nell’Itavia nelle more di una operazione di guerra internazionale molto simile a quella che portò alla fine di Gheddafi 30 anni dopo. Come disse il capo dei servizi segreti francesi Alexandre de Marenches, pg. 154, “il leader libico doveva essere messo nelle condizioni di non nuocere più, e farlo era il dovere di più governi“. Questo perchè la politica estera di Gheddafi, certamente troppo filo-Italia (il Rais aveva attinenze materne italiane; ricordiamo tra le altre cose il salvataggio della Fiat alcuni anni prima coi soldi libici) dava molto fastidio a Parigi.

 

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Gen 28 2019

UNA CERTA IPOCRISIA AFFARISTICA DIETRO LA GIORNATA DELLA MEMORIA

 

 

Di Mondo Informazione Geopolitica, 27 Gennaio 2018

 

Il 27 gennaio 1945 il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche durante la loro rapida avanzata invernale dalla Vistola all’Oder. Il primo reparto che entrò nel campo faceva parte della LX Armata del generale Kurockin del 1° Fronte Ucraino del maresciallo Ivan Konev.

 

Furono trovati circa 7.000 prigionieri ancora in vita. Inoltre, furono trovati migliaia di indumenti abbandonati, oggetti vari che possedevano i prigionieri prima di entrare nel campo e otto tonnellate di capelli umani imballati e pronti per il trasporto. Si svelò, quello che molti già conoscevano.

 

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Gen 23 2019

SIRIA: LA GUERRA CHE NON HAN VOLUTO DIRCI

La democrazia era la scusa; la guerra, l’obiettivo.

( prima parte)

 

Quartier deserté. Photo Guillaume Briquet

 

 

Il conflitto nel paese mediorientale è basato su bugie: le grandi potenze difendono i loro interessi politici ed economici. Il popolo subisce.

 

di Alberto Rodrìguez

traduzione di Gb.P.  per OraproSiria

 

In Siria nel 2011 non ci sono state rivoluzioni.  

 

La guerra in Siria è il risultato di un conflitto tra due sistemi; la laicità socialista del partito Baath contro l’islamismo – liberale nell’aspetto economico- dei Fratelli Musulmani.

Si tratta di un confronto che dissangua la Siria a partire dagli anni Sessanta, quando i baathisti presero il potere per la prima volta, e che si è intensificato quando gli islamisti in tutto il mondo nel 2012 hanno risposto alla chiamata alla jihad fino a provocare un conflitto che, tra lotte di potere e fuoco incrociato, ha trasformato la Siria in un puzzle di centinaia di milizie, organizzazioni e interessi che si reggono sulla morte.

 

Fin dall’inizio, la guerra si è basata sulle bugie. L’America cerca di mantenere l’egemonia dei suoi alleati nella regione in modo che le sue società continuino a operare nel mercato delle risorse. Insieme agli Stati Uniti, Francia, Qatar e Arabia Saudita avevano bisogno di manipolare l’opinione pubblica a loro favore in modo che questa supportasse l’intervento diretto in Siria fornendo supporto logistico, militare e finanziario ai ribelli. In nessun momento ci si domandò quale fosse la percentuale della popolazione locale favorevole al proprio governo e quale percentuale fosse favorevole a rovesciarlo, perché semplicemente non aveva importanza.

 

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Gen 12 2019

LA PACE? PER I PRIGIONIERI BASCHI, QUELLA DEI CIMITERI

 

 

by Gianni Sartoridel 11/01/2019

 

Chiamatela resa, chiamatela scelta consapevole, chiamatela come vi pare… ma dalla definitiva rinuncia alle armi di ETA non sembra sortire granché. O almeno per gli etarras prigionieri. Basta fare un confronto con quanto era avvenuto nel secolo scorso prima in Sudafrica e poi in Irlanda, dove almeno le porte delle celle si erano aperte e gli ex combattenti avevano potuto rientrare a casa loro.

 

Ma non in Spagna. Sarà la cultura cattolica dell’espiazione, sarà che lo Stato spagnolo è geneticamente fascista e vendicativo… non so. Resta il fatto che l’idea di lasciarli crepare dietro le sbarre (a guerra finita, ricordo) a Madrid pare non dispiacere.

 

In prigione il tempo passa lentamente, ma passa. E si invecchia.

 

Per questo le condizioni di salute dei prigionieri sono andate via via peggiorando. Al punto che molti di loro sono in pericolo di vita. Una percentuale, quella di chi è afflitto da malanni fisici o psichici, notevolmente aumentata negli ultimi anni. Con conseguenze immaginabili.

 

Senza retrocedere troppo nel tempo (i casi sarebbero decine), l’anno scorso nel carcere di Puerto si era suicidato Xabier Rey (rappresentante sindacale del LAB, sottoposto a tortura), mentre a Badajoz, in giugno, era morto Kepa del Hoyo (a causa di una precedente crisi cardiaca non adeguatamente diagnosticata né tantomeno curata).

 

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Dic 31 2018

ERANO CRIMINALI E SAPEVANO DI ESSERLO

 

ISTRUZIONE

DEL DIRETTORIO ESECUTIVO

AL CITTADINO SCHERRER

General in Capo dell’Armata d’Italia

 

L’importante Commissione che vi affida  la Patria, cittadino Generale, non tende a  niente  meno,  che a rendere per l’avvenire la Repubblica  Francese arbitra del destino delle Nazioni  dell’ Universo. Sin dal momento della caduta di Cartagine previde Roma la conquista dell’ Oriente; nella  totale sommessione  dell’ Italia sono compresi li nuovi trionfi riservati all’ eroismo della  gran Nazione  dalla forza  insuperabile del destino.  Li soldati che andate voi a comandare, contano le vittorie  col numero delle battaglie che han date; non è permesso  dubitare per un solo  momento  del felice successo delle nostre armi:  continuate intanto ad incoraggiare le truppe con tutti que’ modi proprj, e condurle a de’ nuovi trionfi.

 

Le Provincie e le Città da sottomettersi  abbondano di tutto.   Elleno vi offrono degli innumerevoli mezzi per ricompensare li pericoli, e le fatiche dei soldati della Repubblica, e noi ve ne facciamo un dovere di servirvene in nome   della Patria.

Ma non basta che li   Tedeschi  siano scacciati dal suolo italiano;   è necessario trarre  da questa bella parte d’Europa tutto il possibile  vantaggio  per l’ ingrandimento ulteriore della Repubblica.

La Francia, non ha bisogno di braccia forestiere  per soggiogare, li suo; nemici, ma  ha ella bisogno delle ricchezze dei popoli  vinti.  Li Figli della gran  Nazione devono occuparsi, che di fare la guerra e di comandare, tocca alle Nazioni conquistate il mantenerli, e obbedire.

 

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Dic 18 2018

13 DICEMBRE….IL GIORNO DI CRISTINA PAVESI

Cristina Pavesi

 

 

Ci ho pensato su qualche giorno prima di pubblicare questo post perché il suo contenuto è un po’ delicato, “sensibile” avremmo detto qualche anno fa.

 

Prima mi sono consultato. 

 

Poi mi sono detto che vale la pena comunque di pubblicarlo, perché voglio recuperare la memoria di una ragazza, Cristina Pavesi, trevigiana di Conegliano, vittima prima della mafia del Brenta (non è la “mala” del Brenta, no: quella è la Mafia del Brenta) e poi dell’oblio.

 

Ed è un oblio tutto veneto, terribilmente veneto, quello che non ha mai voluto riconoscere il radicamento e la diffusione di associazioni mafiose, provenienti dal sud Italia, e ramificate non solo lungo la riviera del Brenta ma anche ad Eraclea, a Caorle, a Venezia, a Mestre…

 

In breve, questa è la storia di Cristina, una di noi: il giorno di santa Lucia del 1990, Cristina Pavesi, ragazza di Conegliano, ventidue anni, studentessa universitaria. 

 

Tornava, in treno, a casa quel giorno dopo aver concordato la tesi con il suo relatore. Ore 18.30: un rumore assordante, un’esplosione secca.

 

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Dic 15 2018

LA STORIA DEI BUSH… HITLER…KENNEDY…11 SETTEMBRE

 

 

Hitler, Kennedy, 11 Settembre: è nera la storia dei Bush

 

 

Se c’è un motivo per cui si insiste sull’importanza dell’omicidio Kennedy, dopo oltre 50 anni dall’evento, non è certo per “cospirazionismo congenito”, ma per un fatto molto più semplice e tangibile: la stessa persona che era a Dallas il 22 novembre 1963 dormì alla Casa Bianca il 10 settembre 2001. E ciò per sua stessa ammissione, in ambedue i casi. Anzi, nel primo George Herbert Bush, padre-padrone del Nuovo Ordine Mondiale – oltre che del futuro presidente, George Walker Bush – si premurò di informare direttamente l’Fbi della sua presenza a Dallas quel giorno, proprio nelle ore in cui il corteo di Kennedy si presentava all’appuntamento con la storia in Dealey Plaza.

 

Nelle stesse ore Richard Nixon, presente a Dallas da tre giorni per «motivi personali» – peraltro mai accertati – ripartiva alla volta di New York, dove avrebbe appreso dell’avvenuto omicidio di John Kennedy. Sarebbe diventato l’unico uomo al mondo a non ricordarsi del momento esatto in cui apprese la notizia, fornendone negli anni ben tre versioni differenti: all’aeroporto, durante il tragitto in taxi, sotto il portone di casa. «Diventano così tre, contando anche Johnson che lo sarebbe diventato quel pomeriggio, i futuri presidenti che erano a Dallas quel giorno. Un curioso crocevia della storia, se non altro».

 

Lo afferma Massimo Mazzucco, riproponendo su “Luogo Comune” una scheda sulla dinastia dei Bush all’indomani della scomparsa di “Bush padre”, George H., spentosi a Houston il 30 novembre all’età di 94 anni.

 

Dei Bush “segreti” parla diffusamente Gioele Magaldi nel bestseller “Massoni” (Chiarelettere, 2014), svelando che – dopo la sconfitta subita da Reagan alle primarie repubblicane nel 1980 – Bush senior fondò la Ur-Lodge “Hathor Pentalpha”, detta anche “loggia del sangue e della vendetta”.

 

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Dic 01 2018

IN PRINCIPIO FU IL WEB LIBERO

 

 

 

Il  fenomeno Grillo è forse il più importante esperimento della creazione di un partito totalitario a partire dal controllo del web e dell’universo mentale che esso ha creato

 

In Italia vi fu un periodo, alla fine degli anni Novanta, in cui il web apparve un nuovo stupendo mezzo ai giovani, agli intellettuali e a tutti coloro i quali volevano parlare, esprimersi, fare proposte.

 

In quel periodo i giovani più attivi hanno costruito il loro blog per comunicare a tutti gli uomini del mondo ciò che pensavano, che sognavano, per costruire insieme il futuro. È stato questo il clima culturale in cui si è incominciato a pensare a una democrazia più partecipata e a una crescita culturale mondiale.

 

Poi avvenne una crisi economica in cui si sono imposte le produzioni dei paesi a basso costo, le imprese hanno delocalizzato, ha cominciato a scendere la qualità e il web è stato colonizzato dalle società sovranazionali come Google, Facebook e Amazon che ne hanno preso il controllo imprigionando il pubblico con una rete di algoritmi segreti, grazie ai quali prima vengono a sapere tutto dei suoi gusti e poi lo indirizzano come pecore a fare le scelte che vogliono loro.

 

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