Nov 03 2014

C’È UN POSTO NEL MONDO DOVE LA LIBERTA’ HA UN SENSO: IL NEW HAMPSHIRE

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GIOVANNI BIRINDELLI

 

Una delle cose che mi sono rimaste più impresse del referendum scozzese è stato un tweet che lessi del tutto casualmente: una donna aveva piantato nel suo giardino davanti alla casa un cartello a favore del “SI”. Il vento lo aveva buttato a terra mentre era in ufficio. Il suo vicino di casa, che invece aveva piantato un cartello a favore del “NO”, risistemò il cartello caduto, piantandolo a terra più solidamente di quanto potesse fare la donna.

 

C’è un mio caro amico di vecchia data, Tobia, con cui ‘litigo’ spesso quando parliamo di politica in quanto lui ha idee opposte a quelle liberali classiche/libertarie. Tuttavia mi ha appena mandato il seguente link al sito del Free State Project. Non lo conoscevo. Questo sito elenca alcuni fatti del New Hampshire. Ne riporto solo alcuni qui sotto in italiano (per l’elenco completo in inglese e le fonti vedere il link citato).

 

 

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Il New Hampshire…

 

 

«Il New Hampshire non ha la tassa sui consumi (general sales tax).

 

Il New Hampshire non ha la tassa sul reddito. I dividendi e i tassi d’interesse sono tassati solo al 5% [comunque troppo, n.d.r.].

 

Il New Hampshire non ha alcuna tassa sul capital gain.

 

Il New Hampshire non ha alcuna tassa di registro.

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Nov 01 2014

OPPRESSIONE FISCALE: CHI NON PAGA LE TASSE VA IN PARADISO

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di LEONARDO FACCO

 

Poco fa, mi ha favorevolmente colpito questa notizia: “Si registra un deflusso allarmante dei capitali dall’Italia, tra agosto e settembre. Si tratta di 67 miliardi di euro”. Un secondo dopo, un amico mi ha girato una circolare del prefetto di Genova che lascio leggere a voi, la trovate nella foto qui sotto a sinistra. Infine, un altro amico mi ha segnalato che il magistrato Bruno Tinti, imperversa su tutte le tv a far prediche contro l’evasione. Data la coincidenza temporale nel vedermi apparire sotto gli occhi i tre fatti di cui sopra, ripubblico un mio vecchio articolo, che elogia chi ha il coraggio e la forza di salvaguardare il frutto del proprio lavoro!

 

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Ott 31 2014

MASSACRO SOCIALE EUROPEO: 4.068.250 PERSONE IN ITALIA CHIEDONO AIUTO PER MANGIARE, I NAZISTI ERANO MENO SUBDOLI

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Quattro milioni e 68.250 persone, in Italia, costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013, con un aumento del 10% cento sull’anno precedente. Lo ha calcolato la Coldiretti, sulla base della relazione che riguarda il “Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti” realizzato dall’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, in riferimento ai dati Istat sulle famiglie senza redditi da lavoro.

Numero approssimato per difetto: tiene conto soltanto di chi ha chiesto aiuto attraverso canali più o meno ufficiali, trascurando chi si è rivolto a famiglie, genitori e amici. «Se mettessimo in fila quelle persone, dando a ciascuna soltanto mezzo metro di spazio, si formerebbe una fila che parte da Reggio Calabria e finisce a Bruxelles», scrive “Come Don Chisciotte”.

Bruxelles, cioè la città «in cui ha sede il meccanismo di dominazione tirannica basato sullo smantellamento delle istituzioni democratiche e sull’impoverimento generalizzato che si definisce Unione Europea».

 

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Ott 31 2014

IL MITO DELLA DOMANDA: LA SPESA A DEFICIT NON CREA ALCUNO SVILUPPO!

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:04

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di Gerardo Coco

 

I media ripetono ossessivamente che per far ripartire la crescita bisogna far aumentare i consumi. Mirabile dictu, quanto l’affermazione che per non morire di fame bisogna mangiare.

 

La preoccupazione per il calo dei consumi e la necessità di «rilanciare la domanda» viene auspicata anche dal presidente della BCE che recentemente ha detto: «le azioni della banca saranno più efficaci se i governi metteranno in atto altre politiche per indirizzare la domanda».

 

La grande macchina della produzione, senza la quale il consumo non sarebbe possibile, cioè l’offerta, evidentemente è un fatto scontato. La teoria che sia la domanda il motore dello sviluppo è una delle più grandi e pericolose fallacie economiche e risale ad un errore di Malthus, che Keynes risuscitò per farne il pilastro del suo pensiero, diventato purtroppo la pietra angolare dell’ortodossia contemporanea.

 

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Ott 30 2014

L’EVASORE E’ UN PATRIOTA! BARNARD LO DICE SENZA CAPIRE PERCHE’

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:09

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di MATTEO CORSINI

 

Ogni tanto mi viene segnalata qualche prodezza di letteratura economica di Paolo Barnard, alfiere italiano della Modern Money Theory (MMT).

In un suo recente pezzo, dal titolo “Il tiranno e l’evasore”, Barnard conclude che “lo Stato monopolista della moneta che ci tassa obbligatoriamente in quella moneta ma che fa il pareggio di bilancio è un TIRANNO. L’EVASORE, in queste condizioni, è un PATRIOTA, che lotta per far sopravvivere l’economia contro il TIRANNO”.

Ho solo messo le parole di Barnard in corsivo, mentre suo è l’uso del maiuscolo, delle sottolineature e del grassetto. Anche nel prosieguo riporterò in questo modo le affermazioni di questo profeta della MMT.

 

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Ott 30 2014

IL PAESE PIÙ CORROTTO DELL’UE? L’ONESTA E CORRETTA GERMANIA

Secondo un rapporto di Visa Europa, l’economia sommersa tedesca è la più consistente d’Europa: 351 miliardi di euro, 20 in più rispetto all’Italia

 

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I tedeschi, si sa, sono sempre pronti a fare la ramanzina all’Italia. Chiunque a Berlino si sente titolato a puntare il dito.

Se non è la cancelliera Angela Merkel, è il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz. Eppure i numeri dicono tutt’altro. Secondo un attento studio di Visa Europa, riportato oggi da ItaliaOggi, in termini assoluti l’economia sommersa tedesca è la più consistente di tutta l’Unione europea. Supera addirittura i 350 miliardi di euro ed è pari al nero di Gran Bretagna, Belgio, Svezia, Irlanda e Austria messe insieme. Eppure nessuno ci fa caso.

 

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Ott 30 2014

I LAVORATORI AUTONOMI PAGANO PIÙ TASSE

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:08

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Sono oltre 5 milioni i lavoratori autonomi presenti nel nostro Paese. Essi costituiscono solo il 12,5% del totale dei contribuenti Irpef, ma versano all’Erario il 13,4% (in termini assoluti pari a 19,6 mld €) del totale di questa imposta. I lavoratori dipendenti e pensionati, invece, costituiscono l’87,1% del totale dei contribuenti soggetti all’Irpef, ma versano nelle casse dello Stato l’82,4% (pari a 120,7 mld di €) del totale dell’imposta sulle persone fisiche.

 

Secondo una elaborazione della CGIA di Mestre, è del tutto infondata l’ipotesi che la stragrande maggioranza delle imposte è carico del mondo del lavoro dipendente e dei pensionati. Gli autonomi, infatti, versano percentualmente di più di quanto incidono sul totale dei contribuenti Irpef .

 

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Ott 29 2014

LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO CHE DIVORO’ SE STESSA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:56

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Da Paolo Cardena’

 

 

Trovo che il dibattito politico sull’articolo 18 e, più in generale, quello sul Job Act, si fondi sul nulla.

 

Vi chiederete perché affermo questo, immagino. Lo affermo per il semplice fatto che tutto dipende dal mondo in cui viviamo e dal modo in cui vogliamo viverci. Il mondo è globalizzato, l’economia è globalizzata e i mercati lo sono ancora di più. Le nostre aziende (quelle rimaste) si trovano a competere con economie che hanno modelli di business del tutto deregolamentati (vedi Cina, ma anche tante altre economie). Davvero vogliamo credere di poter competere con altri competitors modificando l’art 18?

 

Con le riforme del mercato del lavoro,  in estrema sintesi, si tende a creare più flessibilità che, per forza di cose, si riflette anche sul costo del lavoro, che diminuisce.

 

Ok, facciamo tutte le riforme del mercato del lavoro possibili: rendiamolo più flessibile, tagliamo i salari e rendiamo il lavoro più competitivo. Di quanto vogliamo farlo diminuire? Lo vogliamo portare ai livelli cinesi, indiani, vietnamiti o altro? Ammesso che ci si riesca,  poi, che facciamo? Tutto risolto? Neanche per sogno!

 

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Ott 29 2014

CARO RENZI, NIENTE RIPRESA CON MONETA PRESA A CREDITO.

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:11

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«Alla luce dei fallimenti sistematici degli ultimi governi rispetto alle loro promesse», secondo Marco Della Luna ogni premier dovrebbe pubblicamente svolgere un “compito in classe” di economia politica.

 

E’ in grado di spiegare, Renzi, con quali misure sia possibile mantenere l’equilibrio finanziario di uno Stato nelle condizioni di quello italiano?

Bollettino di guerra: il rifinanziamento del debito pubblico si avvale solo dei titoli di Stato e quindi dei mercati speculativi, il debito pubblico supera il 130% del Pil ed è in costante crescita, la spesa pubblica è oltre il 50% del prodotto interno lordo e anche la pressione fiscale è sopra il il 50.

Senza contare la disoccupazione che galoppa superando il 12%, la situazione di declino economico pluriennale in accelerazione, il costo dell’energia e della pubblica amministrazione superiore ai paesi concorrenti, la fuga di imprese e capitali. Pesa come un macigno l’impossibilità di aggiustamento del cambio valutario, bloccato a livelli elevati grazie all’euro.

 

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Ott 28 2014

NESSUNA AZIENDA IN EUROPA PAGA TANTE TASSE QUANTO IN ITALIA

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:15

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Tra tasse, contributi previdenziali e burocrazia le imprese italiane sopportano un costo annuo di 248,8 miliardi di euro. Un vero e proprio macigno che, in linea di massima, non ha eguali nel resto d’Europa.

A denunciarlo è l’Ufficio studi della Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre, che ha stimato il contributo fiscale e i costi burocratici di cui le nostre imprese si fanno carico ogni anno. ”In nessun altro Paese d’Europa – evidenzia il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – viene richiesto un simile sforzo fiscale.

Nonostante la giustizia civile sia lentissima, il credito sia concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione rimanga la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, la fedeltà fiscale delle nostre imprese è massima”.

 

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Ott 28 2014

LO STATO MENTE: NON DICE LA VERITA’ SUL FISCO

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:14

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La rabbia nasce tutta da un numero che lui ritiene una clamorosa presa in giro: 31,4%.

Secondo l’Agenzia delle Entrate la tassazione sul reddito d’impresa raggiungerebbe questo valore percentuale.

 

Lui, Fabrizio Castoldi, 70 anni, presidente del gruppo Bcs, 800 dipendenti, attivo nella produzione di trattori agricoli (dà lavoro a mezza Abbiategrasso, provincia di Milano), ritiene si tratti di un numero totalmente fuori dalla realtà perché prende in considerazione soltanto i coefficienti iniziali (cioè la somma dell’Ires al 27,5% e Irap al 3,9%). Anzi in questo dato rinviene persino un raggiro nei confronti degli investitori esteri che immaginano sia il dato puntuale della pressione fiscale nel nostro Paese. Per suffragare la tesi ha elaborato un prospetto – uscito dal suo ufficio contabilità – che potete vedere qui.

 

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Ott 27 2014

IL NUOVO GOVERNO GLOBALE: TTIP – TTP e TISA – ITALIANO NON HAI PIU’ SCAMPO

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Fanatici della privatizzazione: che ora vi toglierà anche la casa, amanti del politico del cielodurismo genitale, del bunga bunga politico, delle veline dell’ ignoranza resa status symbol, rei di aver distrutto uno dei paesi più belli del pianeta.

 

Et voilà, l’ Italietta degli straccioni ora è una realtà, il simpatico maccheronico, laconico italiano ora può continuare a piangere all’ infinito, col permesso delle Corporazioni ovviamente, visto che in questo secolo è stata la sua dote migliore: piangere e fregarsene di tutto, finanziando guerre e devastazioni del proprio territorio.

 

Nuovi Trattati, già firmati ed in atto devasteranno questo paese riducendo la colonia di fantasisti della truffa, ideologi del nulla, Santi e bevitori di qualsiasi stronzata in particelle sub atomiche. 

 

Paese di Santi e Bevitori di cazzate…. benvenuti nel reale Nuovo Ordine Mondiale.

 

Bene cominciamo a vedere con quali passi verrà massacrato, smembrato e stritolato ogni italiano pezzo per pezzo.

 

 

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Ott 27 2014

TOMMASO PADOA-SCHIOPPA E “GLI INSEGNAMENTI DELL’AVVENTURA EUROPEA” (1999)

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Tommaso Padoa-Schioppa,

 

Riportiamo integralmente l’articolo a firma di Tommaso Padoa-Schioppa, dal titolo “GLI INSEGNAMENTI DELL’AVVENTURA EUROPEA”, apparso nell’autunno del 1999 sulla rivista francese “Commentaire” (n° 87/1999), ringraziando il socio Rocco Ricciarelli (ARS Umbria) per la traduzione.

 

Si tratta di una testimonianza sconcertante dell’ideologia antidemocratica-elitaria e del fanatismo liberista-antistatalista che costituiscono le fondamenta immodificabili di tutta la costruzione dell’Unione Europea.

 

Un Padoa-Schioppa a ruota libera apriva, inoltre, una finestra inquietante sulle prospettive future del continente, fra l’esigenza di garantire una parvenza di democratizzazione della struttura istituzionale dell’Unione e l’aspirazione al completamento ed alla definitiva cristallizzazione del modello desiderato, caratterizzato da una netta preponderanza dell’economico sul politico.

 

Il tutto condito dalla consueta ed ipocrita retorica pacifista, che lo spingeva ad affannarsi nell’imputare alle pulsioni degli Stati nazionali la responsabilità degli eventi bellici, retorica che le vergognose imprese dell’Unione Nobel per la pace hanno clamorosamente smentito!

Solo per stomaci forti!!!

Buona lettura…

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Ott 26 2014

QUESTA È L’EUROPA DEGLI OLIGARCHI, UNA PIOVRA CHE SOFFOCA I POPOLI

 

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di Giuliano Augusto

 

Questa Europa non ci piace. Questa Europa non ci appartiene così come noi non sentiamo di appartenere a questa Europa. L’Europa che abbiamo costantemente davanti ai nostri occhi, e della quale subiamo la morsa dei suoi lunghi tentacoli, ci appare come una piovra che vuole soffocare i popoli europei nella sua morsa.

 

L’Europa che abbiamo di fronte è quella dell’Unione di Bruxelles e di Strasburgo, è la Commissione Europea di Bruxelles che, attraverso la sua burocrazia ottusa e criminale, continua ad emettere direttive valide per tutte i Paesi membri e alle quali ci si dovrebbe tutti attenere.

 

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Ott 26 2014

L’EUROPA SI STA SUICIDANDO. PRECISO PIANO POLITICO O INCAPACITÀ DI CHI CI GOVERNA?

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Da anni le leadership europee infliggono ai paesi membri una terapia nel segno dei tagli e delle tasse per rimettere in moto la crescita. Ma nonostante i risultati vanno in direzioni completamente opposte si prosegue ciecamente su questa linea. A che scopo?

 

Il fiscal compact sta strangolando l’Europa.  A suon di riforme l’Ue si sta avvicinando verso la fine come peraltro già accaduto nel secolo scorso dopo la caduta di Wall Street, nonostante l’esempio degli stati Uniti di marchio roosveltiano che “qualcosa” in materia capitalistica capivano.  I capi di Sato ed i banchieri sembrano però allergici a questa chiave di lettura fallimentare nonostante i numeri parlano chiaro e la crisi dilaghi in tutta Europa.

 

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