Mar 30 2015

GLI ANTICHI ROMANI PIÙ BRAVI DI NOI NEL TUTELARE AMBIENTE, PAESAGGIO, ARCHITETTURA E NEL SCONFIGGERE GLI SPECULATORI E I LORO PROTETTORI POLITICI

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La Postumia a Verona, sullo sfondo la porta romana di  Porta Borsari

 

 

Tutto il mondo, dall’America all’Europa, ha adottato i principi dell’antica roma per sconfiggere gli speculatori e i loro protettori politici

 

Un modello insuperabile di razionalità legale: così rimane il sistema messo a punto dagli antichi giuristi romani per proteggere ambiente, paesaggio e architettura. «Res omnium gratissima»: già nell’antica Roma qualsiasi singolo cittadino poteva agire legalmente in nome del populus Romanus. Gli americani e l’Europa hanno recepito l’insegnamento romano. Ma in Italia speculatori e politici ignorano o fanno finta di aver dimenticato quello che da sempre è riconosciuto un diritto universale.

 

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Feb 26 2015

CORTE CONTI ASSOLVE RENZI PERCHÉ ‘INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE’

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SPASSOSA LA SENTENZA CHE ASSOLVE RENZI PER LE ASSUNZIONI ILLEGITTIME

 

Le motivazioni della sentenza della Corte dei Conti che assolse in appello Renzi, in primo grado condannato a pagare 14mila euro per le assunzioni illegittime quand’era presidente della Provincia di Firenze, sono peggio di una condanna.

 

Lo hanno assolto, spiegano i giudici, perché il “Collegio ritiene di poter rilevare l’assenza dell’elemento psicologico sufficiente a incardinare la responsabilità amministrativa, in un procedimento amministrativo assistito da garanzie i cui eventuali vizi appaiono di difficile percezione da parte di un ‘non addetto ai lavori’”.

 

In sintesi: è troppo scemo per capire di avere frodato i contribuenti.

 

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Feb 15 2015

IL REFERENDUM DEL 1946? MAI TERMINATO: LA REPUBBLICA ITALIANA LEGALMENTE NON ESISTE

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Anche il 2 giugno 2014  si festeggerà la vittoria del “SI'”  a favore della Repubblica contro la Monarchia del referendum del 1946. Peccato che non sia mai avvenuto per certo!

 

Infatti risulta  dalle leggi del tempo che prima di proclamare la vittoria  dovevano ancora votare Istria, Dalmazia e isole adriatiche, territori veneti ancora legalmente italiani, che avrebbero potuto ribaltare il risultato.

 

Non solo i risultati non potevano essere ancora dichiarati come definitivi, ma nella notte dello spoglio 2 milioni di voti pro-repubblica comparvero all’improvviso dopo una strana interruzione per ore nello spoglio.

Ed in effetti  circa 1,5 milioni di schede di voti pro-monarchia sono state rinvenute  a Napoli ufficialmente 50 anni dopo, schede che state fatte distruggere dal governo Dalema del 1998.

 

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Feb 11 2015

E’ NATA PRIMA LA MAFIA O L’UNITÀ D’ITALIA

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Teano: Garibaldi incontra Vittorio Emanuele II

 

 

di Valerio Rizzo

 

Prima dell’Unità d’Italia esisteva la Mafia?

Saviano, durante la trasmissione “Vieni via con me” andata in onda su Rai 3 lo scorso anno, ha narrato la leggenda dei tre cavalieri: Ossso, Mastrosso e Carcagnosso, ma questa è appunto una leggenda!

 

Partiamo dalle parole del giudice Rocco Chinnici che, negli anni ’80, durante un’ intervista affermò:

 

prima di occuparci della mafia del periodo che va dall’unificazione del Regno d’Italia alla prima guerra mondiale e all’avvento del fascismo, dobbiamo brevemente, ma necessariamente, premettere che essa come associazione e con tale denominazione, prima dell’unificazione non era mai esistita, in Sicilia. La mafia nasce e si sviluppa subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia”.

 

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Gen 28 2015

BASTA OPPRESSIONE? VOLETE UNA RIVOLUZIONE? D’ACCORDO! MA SIETE CONSAPEVOLI CHE….

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Basta oppressione? Volete attuare una sommossa? Una insurrezione? Una rivoluzione? D’accordo! Ma siete consapevoli che….

 

E’ vero, come diceva Publio Cornelio Tacito che Il desiderio di resistere all’oppressione è radicato nella natura umana‘.

 

Ma, erano altri tempi. Ora le cose sono cambiate e c’è qualcosa che vi sfugge e che dovete sapere per avere consapevolezza di quel che dite e di quel che fate.

A questo proposito prendiamo in prestito le parole che nel marzo 1993, Norman Franz, economista Senior della FAMC, First American Monetary Consultants, scrisse in un documento dal titolo “Un governo mondiale per assenso o asservimento”. In questo documento si legge:

“Le pressioni per un governo mondiale continuano da secoli ma non abbiamo mai raggiunto prima il livello a cui siamo arrivati oggi, l’ingrediente chiave di questa formula è mandare in bancarotta finanziaria la macchina internazionale.

 

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Gen 20 2015

LA DEMOCRAZIA È IL GOVERNO DEI CRIMINALI

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Nota personale:

 

La democrazia è semplicemente il governo dei criminali, che ingannando il popolo riescono a prenderne il potere, a discapito dei giusti e del resto delle masse, che per loro ignoranza avvalorano i loro stessi boia. Su questi troni dove siedono gli incapaci e i vili, prospereranno i peggiori oppressori dell’umanità intera.

 

Per quanto si sforzino gli idioti a dimostrare che la democrazia sia uno strumento di libertà, tutti i fatti esaminati a mente lucida dimostrano invece i gravi danni che le società hanno subito adottando tali forme di governo, e che in questo tipo di società proprio la libertà tanto propagandata è quella che invece viene a mancare.

 

Non è un caso se i criminali e i corrotti possano avere modo di prosperare solo nella democrazia, come un parassita può prosperare solo finché non è riconosciuto come tale.

 

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Gen 14 2015

DEPENALIZZAZIONE DEI REATI MINORI

Category: Giustizia Legula e Leguleigiorgio @ 01:37

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E’ stata approvata la depenalizzazione dei reati minori attraverso il Decreto legislativo di attuazione della Legge delega 67/2014 varato dal Consiglio dei Ministri; cosa comporterà questo? Un aumento dei criminali a piede libero.

Sono in tutto 112 i reati che non faranno più andare in carcere chi li commette:

 

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Dic 17 2014

PIAZZA FONTANA, OMERTÀ DESTRA E SINISTRA

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http://www.pierolaporta.it/piazza-fontana-omerta-destra-e-sinistra/

 

Piazza Fontana, 12 Dicembre 1962, attentato senza colpevoli dopo mezzo secolo. E’ davvero così?

 

A sentire le solite campane, la responsabilità è dei servizi segreti deviati, della massoneria, delle trame internazionali, del Grande Vecchio e chi ne ha più ne metta. Alla fine del giro si conclude “piazza Fontana è un mistero”, come d’altronde il caso Moro, piazza della Loggia, la stazione di Bologna, Ustica, Capaci, via D’Amelio e via seppellendo i morti e la nostra memoria con loro. Eppure basterebbe tirare un filo delle migliaia che s’intravvedono per avvicinarsi alla verità Anzi c’è uno che alla verità s’è avvicinato moltissimo, ma…

 

Nel 2009 e di nuovo nel 2012, Paolo Cucchiarelli pubblicò “Il Segreto di Piazza Fontana”, un libro che dovrebbero imporre fra i testi scolastici. I venerati maestri del giornalismo e della cultura un tanto al chilo finsero di non capire. Taluni fecero peggio, come vedremo. Pochi ricordano che molti di costoro cofirmarono la “lettera aperta”[1] che isolò il commissario Luigi Calabresi e lo additò ai killer di Lotta Continua. Sentiremo, sentimmo, sentiamo questi cofirmatari chiedere scusa? Le parole sono pietre, talvolta pallottole.

 

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Dic 11 2014

STRAGE USTICA, IL SUPERTESTIMONE NELLA SALA OPERATIVA: “ECCO COSA SUCCESSE CON IL MIG LIBICO, I DUE MIRAGE E IL TOMCAT”

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“Fu all’inizio degli anni Ottanta. Una domenica in cui giocava l’Italia. Partii da Roma armato, con una scorta armata, e questo documento classificato segretissimo nella cartella. Una relazione completa sulla strage di Ustica che doveva essere controfirmata dal ministro della Difesa Giovanni Spadolini e trasmessa urgentemente al presidente del Consiglio Bettino Craxi. Arrivai alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, da lì una gazzella dei carabinieri mi portò nella sua residenza a Pian dei Giullari. Spadolini mi ricevette in biblioteca, indossava una vestaglia da camera rossa. Mi conosceva bene, lavoravo già da qualche anno nella sua segretaria particolare, mi chiamava per nome. Gli consegnai il documento. Lui si sedette, cominciò a leggere. Erano sette o otto pagine: il resoconto dettagliato di ciò che era accaduto quella sera, con allegate alcune carte del Sismi, il servizio segreto militare. Si parlava di due Mirage, di un Tomcat, si parlava del Mig. Mi resi subito conto che quello che c’era scritto non gli piaceva, scuoteva la testa. Finché a un certo punto sbattè un pugno sulla scrivania. Era infuriato. Ricordati, Giuseppe – mi disse – non c’è cosa più schifosa di quando i generali si mettono a fare i politici. Ma alla fine, controvoglia, firmò”.

 

Il maresciallo Giuseppe Dioguardi oggi ha 53 anni, ha prestato servizio in Aeronautica fino al 2008. Alla scadenza del suo nullaosta di segretezza, il Cosmic, che è il livello più alto, è stato ascoltato da Maria Monteleone ed Erminio Amelio, i due magistrati della Procura di Roma che indagano sulla strage di Ustica. Parte dell’interrogatorio è ancora secretato, ma il maresciallo ha accettato lo stesso di raccontare quello che sa. E sa molto. Nei 33 anni che ha trascorso nell’arma azzurra e alla Difesa, in posizioni di estrema responsabilità e delicatezza, un filo rosso lo ha tenuto sempre agganciato, spesso da supertestimone, a questa storia. Fin da quella sera del 27 giugno 1980, quando si trovò nella sala operativa della Prima regione aerea a Milano. Esattamente negli istanti in cui il DC9 Itavia veniva abbattuto nel cielo di Ustica.

 

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Nov 15 2014

INDIPENDENTISTI ARRESTATI PER AVER ESPOSTO LA BANDIERA DUOSICILIANA

In occasione della sfilata storica dei bersaglieri sulla collina di Pizzofalcone due indipendentisti che hanno seguito la manifestazione “armati” di una bandiera delle Due Sicilie sono stati arrestati dalla Digos. 

 

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Due indipendentisti, Ferdinando Ambrosio e Nicola Terlizzi, nella mattinata di ieri sono stati tratti in arresto dalla Digos e saranno processati per vilipendo alla bandiera italiana. La colpa dei due? Aver esposto una bandiera del Regno delle Due Sicilie in occasione della sfilata dei bersaglieri sulla collina di Pizzofalcone. Come hanno testimoniato le due persone arrestate non sono stati srotolati striscioni ne tantomeno sono stati intonati cori offensivi. Gli indipendentisti si sono limitati a seguire il corteo fino alla caserma Nino Bixio dove sono entrati al seguito di altri spettatori.

 

I due arrestati si difendono “non stavamo facendo niente di male, abbiamo solo esposto una bandiera”

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Nov 13 2014

LA “MAGGISTRATURA” È LO SPECCHIO DELL’ITALIANITÀ, STORIA DI “SINISTRE CARRIERE”

Category: Giustizia Legula e Leguleigiorgio @ 00:33

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di GILBERTO ONETO

 

Si fa un gran discutere attorno al cattivo funzionamento e alla politicizzazione della maggistratura.

Gran parte della polemica ruota attorno alle vicende di Berlusconi e soci: un argomento piuttosto ambiguo che non aiuta a fare chiarezza.

Alla gente comune poco interessa delle questioni di Ruby e delle tasse della Fininvest. La gente comune un suo giudizio sulla magistratura se l’è fatto indipendentemente da queste porcherie, se l’è fatto leggendo le cronache giudiziarie e – soprattutto – sulla propria pelle.

A chi – anche la persona più tranquilla e onesta – non è capitato almeno una volta nella vita di avere a che fare con un tribunale italiano, come imputato, testimone o parte lesa? L’esperienza è tale da formare una solida e devastante opinione anche senza le cronache delle grandi vicende politiche.

Varcare una soglia di Palazzo di giustizia è come scendere di un paio di paralleli, è come entrare in un film di Totò, è traversare un portale spazio-temporale e vivere una esperienza extracorporea, surreale e da incubo. Lo scandire del tempo si misura su parametri diversi che rasentano la ricerca dell’eternità, vigono regole e rituali che ai comuni mortali sfuggono, per i padani è un viaggio esotico in cui si spera di fare un salvifico incontro con Lawrence d’Arabia.

 

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Nov 13 2014

DIRITTO NATURALE ALLA RIBELLIONE: L’ARTICOLO SCOMPARSO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE

 

« Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino »

 

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Esiste per un popolo i cui diritti sono stati violati il diritto a ribellarsi? Quando lo Stato non è più espressione dell’interesse comune è giusto insorgere? E’ un nostro diritto? Quando ho sentito le notizie che declamavano la firma dell’accordo che cambierà la nostra Costituzione inserendo l’obbligo del pareggio di bilancio ci ho pensato. Ho pensato che può anche andar bene che – per sottomissione ai tedeschi – si inserisca questo obbligo di bilancio in Costituzione.

Ma ho pensato che se il costo di sacrifici, lacrime e sangue dovesse diventare intollerabile dovremmo avere anche il diritto a ribellarci ad uno Stato massacratore della felicità di suoi cittadini.  E ho pensato che questo diritto dovrebbe essere – lui pure – sancito dalla Costituzione.

 

Il caso ha voluto che in un convegno che trattava un’altra materia, il relatore citasse questo diritto alla resistenza. Un rapido accenno che ho cercato di approfondire. Ho scoperto così che l’articolo 50 della Costituzione – diventato poi l’attuale articolo 54 – aveva un secondo comma poi scomparso. Il comma recitava:

 

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Nov 12 2014

GIUSTIZZIA ALL’ ITALIANA: LECCO, MULTATO IL SINDACO DI BELLANO PERCHE LA CASCATA DELL’ORRIDO È TROPPO RUMOROSA”

Mille euro di sanzione dopo il ricorso di un cittadino e le rilevazioni acustiche dell’Arpa. Il primo cittadino si dichiara sconcertato e chiede ai tecnici di ritirare il provvedimento contro il Comune

 

 

Orrido di Bellano

L’Orrido di Bellano 

 

 

Sindaco multato per una cascata troppo rumorosa. Una sanzione da circa mille euro è piovuta sulla scrivania di Roberto Santalucia, primo cittadino di Bellano, in provincia di Lecco, paese che ospita un orrido (una gola scoscesa attraversata da un fiume che tra balzi e cascate crea un complesso spettacolo naturale) tra i più famosi in Italia, meta di 30mila visitatori ogni anno. La vicenda parte dal reclamo di un cittadino che, evidentemente infastidito dal suono dell’acqua, ha chiamato l’Arpa perché effettuasse analisi acustiche.

 

Detto fatto: la cascata è risultata tanto rumorosa da superare i limiti concessi dalle norme. Così non solo la sanzione è arrivata in Comune ma, per aggiungere danno a beffa, ha innescato anche un incredibile cortocircuito burocratico. “Ho ricevuto la multa – spiega Santalucia – e una lettera dove Arpa mi dava due alternative: pagare oppure preparare degli scritti difensivi. Scritti che, però, avrei dovuto presentare a me stesso, poiché sono l’autorità competente in materia”.

 

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Nov 04 2014

«IO, VINCENZO IMPERATORE, DIRIGENTE BANCARIO PENTITO VI SVELO I TRUCCHI DELLE BANCHE»

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di Luciano Pignataro

 

ROMA – «Due sono i peccati che può compiere un banchiere: uno, veniale, è fuggire con la cassa, l’altro, mortale, è parlare».

 

C’è questo detto di Enrico Cuccia, uno dei pochissimi di cui si ha notizia, in testa al libro di Vincenzo Imperatore, bancario pentito che confessa pubblicamente le sue colpe ai clienti e ai lettori. Lui dunque ha fatto peggio che parlare, ha scritto, un po’ come in «Storia di un impiegato» di De Andrè si rivolta al sistema e lancia la sua bomba al «ballo mascherato della celebrità».

La bomba è un libro, «Io so e ho le prove, confessioni di un ex bancario» (edizioni Chiarelettere).

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Nov 04 2014

PASCAL SALIN: L’EVASIONE FISCALE NON E’ IMMORALE (intervista esclusiva)

Category: Economia e lavoro,Giustizia Legula e Leguleigiorgio @ 00:03

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DI GIOVANNI BIRINDELLI

 

Riporto la sintesi di un’intervista al Professor Pascal Salin, economista francese della Scuola Austriaca. Il video integrale dell’intervista, in inglese, può essere trovato QUI.

 

Origine della crisi.

La crisi è stata prodotta dal fatto che per molto tempo i governi europei, e in particolare quelli dei paesi oggi maggiormente esposti (Grecia, Spagna, Italia, Portogallo, Irlanda e, aggiunge il Professor Salin, Francia) hanno speso molto di più di quello che potevano permettersi. La crisi è adesso peggiorata per due ragioni. In primo luogo, la recessione economica ha ridotto le entrate fiscali. In secondo luogo, molti governi, adottando politiche keynesiane, hanno reagito alla crisi spendendo di più, non di meno: in altre parole, essi hanno reagito al problema aumentando il ricorso all’interventismo economico che ha creato il problema.

 

È giusto parlare di “crisi dell’euro”? 

Quella che viene comunemente chiamata “crisi dell’euro” non è quindi una crisi dell’euro, ma piuttosto una crisi dei debiti pubblici e quindi dei governi che li hanno prodotti. Non solo, ma “in linea di principio, non c’è nessuna ragione per cui questa crisi dei debiti pubblici sia collegata all’euro”. Salin fa l’esempio degli Stati Uniti (che però sono, a differenza dell’Europa, un unico paese, per quanto federale): “quando c’è un problema in uno stato americano (come l’anno scorso è accaduto per esempio nello stato del Minnesota che non è stato capace di rimborsare il proprio debito) nessuno parla di un problema del dollaro. Perché allora, quando c’è una crisi prodotta dal fatto che alcuni paesi come la Grecia, l’Italia, la Francia e così via hanno un debito pubblico insostenibile, generalmente si dice che questa è una crisi dell’euro?” La ragione per Salin è puramente politica: questa situazione di crisi dei debiti pubblici di alcuni paesi viene vista come un pretesto per rinforzare il processo di centralizzazione politica ed economica di cui l’euro era uno dei primi passi.

 

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