Nov 28 2013

IO NON CREDO NELLA SUA INNOCENZA, IO NON CREDO NELLA MAGISTRATURA

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Nov 28 2013

MAGISTRATURA DEMOCRATICA: IO, EX TOGA MD VI RACCONTO COME I GIUDICI DI SINISTRA SONO DIVENTATI UN PARTITO

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La magistratura non è più un ordine costituzionalmente riconosciuto, bensì un disordine legato soltanto dalla velleitaria individuazione di quello che appare di volta in volta il nemico comune da combattere.

 

Magistratura democratica nacque nel 1964, coagulando intorno a sé magistrati genericamente «di sinistra» o «progressisti»: i suoi aderenti erano particolarmente motivati dall’affermazione della piena autonomia ed indipendenza dell’ordine giudiziario rispetto al potere politico ed alla struttura gerarchica dei giudici. Il 30 novembre 1969, tuttavia, la formazione si spaccò: ne uscirono tutte le componenti moderate, accusando la frazione di sinistra di essere troppo sbilanciata a favore dei nuovi movimenti operai e studenteschi sorti nel ’68.

L’occasione della rottura fu rappresentata dal «caso Tolin». Francesco Tolin era direttore del periodico Potere Operaio, che il 30 ottobre 69 pubblicò un articolo dal titolo Sì alla violenza operaia, che portò successivamente alla condanna del direttore a 17 mesi di carcere senza condizionale. Una parte di Md si schierò in difesa dell’articolo contro i reati di opinione, e successivamente criticò con toni molto duri la sentenza di condanna: atteggiamenti che non furono tollerati dalla parte moderata di quel raggruppamento, che diede successivamente vita alla corrente «Impegno Costituzionale».

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Nov 27 2013

FINE DELLA LIBERTA’

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Nov 25 2013

NAPOLITANO RICATTA

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Il presidente Napolitano passa alle minacce. Chi scenderà in piazza mercoledì e magari nei giorni successivi che cosa rischia? La galera, il fermo di polizia, la schedatura come sovversivo?

 

E fin qui, nulla di nuovo. Il salto di qualità arriva subito dopo. Se qualcuno vorrà manifestare contro la decadenza di Berlusconi – aggiunge l’inquilino del Quirinale – stia ben attento ai modi e alle parole.  Siamo all’avvertimento, all’intimidazione. Perché, presidente, a che cosa dovremo stare attenti? Chi scenderà in piazza mercoledì e magari nei giorni successivi che cosa rischia? La galera, il fermo di polizia, la schedatura come sovversivo?

 

Ecco, allora si accomodi fin da subito perché le dico già ora che lei è il capo di una cospirazione che sta cercando di sovvertire la volontà popolare.

Lei è un vecchio inacidito e in malafede indegno di occupare la più alta carica dello Stato.

Lei vuole zittire milioni di italiani come ha zittito la Procura di Palermo che aveva trovato le prove delle sue malefatte.

Lei ha il pallino di zittire i cittadini che manifestano per la libertà (le ricordo che ha sulla coscienza migliaia di ungheresi trucidati dai russi con il suo consenso morale e politico).

Lei per scalzare Berlusconi ha comperato prima Mario Monti con la carica di senatore a vita, facendolo pagare a noi fin che campa.

Fallita la missione ci ha riprovato comperando un pezzo della dirigenza Pdl, quello più debole, compromesso e ricattabile.

Ha taciuto sulle nefandezze della magistratura, ha venduto il Paese a Stati esteri, Germania in primis.

Noi non ci faremo intimidire dalle sue minacce.

Lei è un golpista, perché usa il suo potere al servizio della vecchia causa comunista oggi rivista e corretta in salsa lettiana.

 

Noi scenderemo in piazza, contro la magistratura, contro la sinistra e contro di lei che rappresenta il peggio di questo Paese. Che le piaccia o no dovrà ascoltare. Come ai tempi dell’ascesa di Grillo, dirà che non ha sentito. E allora urleremo più forte.

Perché noi, a differenza sua e dei suoi tristi cortigiani, siamo uomini liberi.

 

 

Fonte: srs di Alessandro Sallustida, Il Gioenale.it,  di Lunedì 25 novembre 2013

Link: http://www.ilgiornale.it/news/interni/970513.html

 


Nov 21 2013

QUOTE LATTE: IL MINISTERO SBAGLIO’ I DATI, GLI ALLEVATORI AVEVANO RAGIONE, PECCATO CHE ORAMAI SONO FALLITI E NELLE MANI DI EQUITALIA

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Quote latte, allevatori del Friuli beffati

La procura di Roma apre un fascicolo per l’ipotesi di falso sui dati di Agea. Oltre 400 gli imprenditori locali danneggiati

UDINE. Multati, trattati da truffatori per aver sforato le quote latte. Costretti a chiudere le aziende. Eppure innocenti. Ma non c’erano sforamenti. E quelle multe non erano dovute.

 

La denuncia. Per almeno mezzo migliaio di allevatori friulani si profila una svolta storica sulla travagliata vicenda delle Qri (quote individuali di riferimento disciplinate dalla legge 469/92).

 

Dopo la denuncia presentata da 150 allevatori delle province di Udine, Pordenone e Gorizia, e da realtà consortili come quella di Cospalat, Cooperativa Nord Est, Cospa Interregionale e Latteria San Giacomo, rappresentati dall’avvocato Cesare Tapparo, ora le indagini dei carabinieri delle politiche agricole e alimentari coordinate dalla magistratura sono approdate a una svolta.

 

Il gip. Il gip Giulia Proto di Roma, cui sono confluite le indagini avviate dalla procura di Udine e di Pordenone assieme a quelle di quasi una settantina di procure italiane dove sono approdate le denunce degli altri allevatori, ha disposto il rinvio degli atti al pm di Roma affinchè valuti in merito a un’iscrizione a carico dei funzionari della Agea per il reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.

 

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Nov 21 2013

SOLO COINCIDENZE….

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Fonte:facebook


Nov 19 2013

APOLOGIA DEL GENOCIDIO

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GEORGIA GUIDESTONES

Mantieni l’Umanità sotto 500’000’000 in perenne equilibrio con la natura.

 

 

THOMAS MALTHUS, SAGGIO SUI PRINCIPI DELLA POPOLAZIONE  

“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti … pertanto … dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”.

 

 

ARNE SCHIOTZ WWF, DIRETTORE DELLA CONSERVAZIONE, 1984

“Malthus ha avuto ragione, finalmente la realtà lo conferma. Il Terzo Mondo è sovrappopolato, versa in un disastro economico, e non c’è modo che ne esca data la sua rapida crescita demografica”

 

 

THOMAS LOVEJOY, VICE PRESIDENTE WWF USA, 1984

“Il problema maggiore è costituito da quei maledetti settori nazionali di quei paesi in via di sviluppo. Credono di avere il diritto di sviluppare le loro risorse come pare loro opportuno. Vogliono diventare delle potenze”.

 

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Nov 18 2013

INQUIETANTE SENTENZA CORTE DI GIUSTIZIA UE: I GIORNALISTI NON POSSONO RICHIEDERE DOCUMENTI SULLA BCE

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Nel più assoluto silenzio dei media e, naturalmente, della politica impegnata in una faticosa opera di autoreferenzialità, almeno in Italia, la Corte di Giustizia della Comunità Europea mette il lucchetto al diritto di informazione sulle scelte e sulle valutazioni finanziaria ed economiche della BCE. Con la sentenza resa nella causa T590/10 viene stabilità la legittimità del rifiuto, da parte della BCE, di fornire a due giornalisti britannici documenti relativi alla crisi economica in Grecia. Costituisce quindi facoltà della Banca Centrale negare l’accesso ai suoi documenti adducendo il “pregiudizio” alla politica economica europea che ne deriverebbe dalla pubblicazione.

 

La decisione resa dalla Corte di Giustizia è inquietante perché sicuramente lesiva del diritto di informazione e di conoscenza del cittadino. Quel cittadino che sta pagando, in Grecia come in Spagna ed in Italia, errori, incapacità, inadeguatezze e forse anche comportamenti criminali ascrivibili alle scelte finanziarie ed economiche di “poteri” autorizzati ad agire senza il controllo della Politica.

 

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Nov 11 2013

ECOMAFIE: INCROCI, PARALLELISMI E SUBORDINE

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Autore Nicoletta Forcheri

 

E mo’ me lo voglio togliere un sassolino.

 

All’epoca avevo fatto un’indagine, mai scritta né pubblicata, in seguito a un report della Gabanelli sullo scandalo dei rifiuti nei campi flegrei e litorale domizio attorno a Napoli.

 

Avevo già scoperto da tempo che funziona così: una ditta riceve la commessa e poi da in subappalto alla mafia, la quale viene incriminata di tutti i mali.

 

In realtà succedette così: la Jacorossi Imprese SpA riceve la commessa dalla Regione Campania (nel 2001) con tanto di finanziamento, 117 di milioni di euro, e un capitolato: assumere 380 lavoratori socialmente utili per bonificare i terreni dei campi flegrei e litorale domizio, e per organizzarne la raccolta (http://www.caleno24ore.it/wordpress/1503/la-controversa-storia-della-jacorossi-la-societa-proprietaria-dellilside.html).

 

La Jacorossi che fa? Assume i 380 lavoratori costringendoli a incrociarsi le braccia e dopo cinque anni li licenzia, in barba alla convenzione. Non organizza la raccolta e non bonifica i terreni, anzi subappalta a ditte più o meno mafiose per inquinare ancora di più i terreni.

 

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Nov 11 2013

LIBERTÀ DI PAROLA: CHE DIRITTO E’?

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Posso anche non condividere la tua idea, ma darei la vita affinché tu la possa esprimere.”

(Voltaire)

 

Per libertà di parola si intende il più ampio diritto di parlare, manifestare, scrivere, ed esprimersi come noi riteniamo  più opportuno, nella convinzione che l’atto di pronunciare un pensiero, una opinione, non sia mai un crimine.

 

Questo diritto non è un diritto naturale di per sé ma deriva anch’esso dal diritto di proprietà.

Noi abbiamo il diritto di fare ciò che vogliamo con il nostro corpo (incluse le corde vocali) dove vogliamo (se è nostra proprietà).

 

Parlare liberamente non significa quindi dire quello che vogliamo dove ci pare ma solamente dire quello che vogliamo dove ne abbiamo diritto (a casa nostra, in un posto affittato per l’occasione, a casa di un nostro amico compiacente, ecc…).

 

Allo stesso modo libertà di stampa non significa poter scrivere sui muri di proprietà di altri, ma sul muro di casa nostra, su volantini o spazi pubblicitari regolarmente pagati.

 

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Purtroppo nella realtà, questo bel principio presente in tutte le costituzioni occidentali, nella stessa costituzione europea e nella dichiarazione dei diritti universali dell’uomo, viene costantemente violato dagli stessi governi che lo hanno sottoscritto, emendandolo con una serie di leggi volte a limitare fortemente la libertà di espressione.

 

Oggi in realtà la libertà di parola viene limitata per mille motivi: il segreto di Stato, la mancata appartenenza all’ordine dei giornalisti, il ricatto, la diffamazione, il razzismo ed altre discriminazioni, l’apologia di reato, il procurato allarme, l’ingiuria, ecc…

A tutto questo dobbiamo aggiungere una limitazione della libertà di parola de facto a causa dell’imposizione mediatica del linguaggio politically correct   (di cui abbiamo accennato in precedenza).

 

Di alcune di queste limitazioni, come nel caso delle opinioni discriminatorie, abbiamo già parlato. Di seguito analizziamo i “reati di parola”.

 

Fonte:  visto su FRONTE PAGE  del 9 maggio 2012

Link: http://www.thefrontpage.it/2012/05/09/cos’e-il-diritto-alla-liberta-di-parola/

 

 

 


Nov 10 2013

GIUSTIZIA: SE NON CREDETE A BERLUSCONI SULLA GIUSTIZIA, CREDETE ALMENO A DOMENICI, EX SINDACO ROSSO DI FIRENZE MACIULLATO INGIUSTAMENTE DA PM E GIORNALI

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La migliore documentazione dell’improrogabilità di una riforma della giustizia in Italia, probabilmente, non arriva dai berluscones né da un Silvio Scaglia qualunque, ma da Leonardo Domenici, predecessore di Matteo Renzi sulla poltrona di sindaco di Firenze e oggi eurodeputato di sinistra, alle spalle tutta una carriera di totale osservanza “rossa”: dal Pci al Pd passando per Pds e Ds.

 

INCATENATO DAVANTI ALL’ESPRESSO.

 

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Come racconta in una lettera imperdibile inviata al Corriere della Sera, Domenici nel 2008, quando era appunto sindaco di Firenze, finì maciullato nel perverso meccanismo mediatico-giudiziario che abbiamo imparato a conoscere molto bene. Forse a qualcuno sono rimaste impresse nella mente le foto di lui incatenato per protesta sotto la sede del gruppo editoriale L’Espresso, gesto disperato che all’epoca – ricorda l’esponente democratico nella lettera al Corriere – gli fece ottenere «un po’ di attenzione» e «qualche attestato di stima e un po’ di solidarietà» (per altro «sottotraccia»), ma nulla più. E infatti quell’inchiesta costerà a Domenici, nemmeno indagato, altri cinque anni di calvario.

 

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Nov 09 2013

NON CI SARÀ MAI STABILITÀ SENZA GIUSTIZIA. LO STRAPOTERE DEI PM HA UCCISO LO STATO DI DIRITTO

 

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Novembre 2, 2013 Luigi Amicone

 

La giustizia da vent’anni a questa parte agisce in un quadro “tecnicamente politico”, a prescindere dalla buona o cattiva fede del singolo magistrato

 

 

Caso Scaglia&C. Perché amministratori di una grande azienda quotata in Borsa che dà lavoro a migliaia di italiani, un bel giorno vengono presi, buttati tra i reprobi e, dopo anni di massacro delle loro vite private, gogna pubblica e carcere preventivo, escono completamente assolti “per non aver commesso il fatto”? Perché è quello che capita a tanti innocenti – manager, politici, comuni cittadini – nel paese della “Costituzione più bella del mondo”. Capita da un ventennio a questa parte. E continuerà a capitare.

 

Se, come i referendum radicali fanno finalmente presagire, non si troverà una riforma della giustizia che preveda almeno la responsabilità civile dei magistrati, la riforma del Csm, la separazione delle loro carriere (anche da quelle dei giornalisti).

Ma perché la riforma della giustizia non è ancora stata fatta? Semplice: perché fino a oggi hanno comandato i magistrati.

Perché il parlamento e la politica sono stati ricattati da un potere giudiziario “democratico”, sostenuto da giornalisti “democratici”.
 E perché giornali “democratici” hanno campato di scoop giudiziari.

Infine, perché la politica del Pci-Pds-Ds-Pd è stata subalterna ai magistrati e ai giornalisti “democratici” che hanno riempito le file parlamentari del Pci-Pds-Ds-Pd o comunque sono stati alleati nella guerra dei vent’anni: contro la Dc e Bettino Craxi prima, contro il centrodestra e Silvio Berlusconi poi.

 

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Nov 06 2013

DA QUANDO GIULIA LIGRESTI HA BENEFICIATO (CON LA CANCELLIERI) DEI DOMICILIARI, 30 DETENUTI MORTI (SENZA AIUTO) IN GALERA

Category: Giustizia Legula e Legulei,Società e politicagiorgio @ 14:45

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Sono intervenuta per una detenuta che rischiava di morire, non siamo tutti uguali davanti alla legge? Escludo che ci siano detenuti di serie A e di serie B. Rispondo sempre a chiunque mi telefoni per sollecitarmi un caso importante“. Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, 2 novembre 2013

 

Un morto suicida ogni settimana, un morto per malattia (vaga e indefinita) ogni dieci giorni. L’Unione Europea, dopo aver capito che l’Italia non soltanto non avrebbe mai risolto ma neppure risposto alle continue sollecitazioni per risolvere la cosiddetta “emergenza carceri” ha avviato regolare procedura di infrazione grave -con pene pecuniarie pesantissime e immediate- contro la Repubblica Italiana, nazione definita “totalmente negligente” nell’applicare i parametri base di rispetto umano di una società civile.

 

In Europa, l’Italia è considerata una nazione autoritaria che pratica la tortura. Vedi caserma Diaz, più di dieci anni fa. C’è chi, in Europa, vuole portare il caso al Consiglio Europeo, alla Commissione Europea e al Parlamento di Strasburgo per denunciare la Repubblica Italiana per “crimini contro l’umanità”.

 

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Nov 06 2013

SONO STATI CAPACI DI PARTORIRE UN MOSTRO POLITICO…

Category: Giustizia Legula e Legulei,Società e politicagiorgio @ 14:11

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Non ce ne stiamo accorgendo ma, nel giro  di poche settimane,l a repubblica di Napolitano e della Boldrini, del ministro Kyenge e dei volenterosi manovali  del parlamento, sta stravolgendo  lo stato  di diritto e il senso della giustizia  col plauso  dei media.

Viene introdotto  il  reato *omofobia*, nasce cioe’ un reato  dedicato  in esclusiva; viene introdotto  il *femminicidio*, cioe’  viene  stabilito  che c’e’ un omicidio piu’ omicidio degli altri; viene negato il reato di immigrazione clandestina e dunque la cittadinanza non ha piu’ valore; viene introdotto  il reato  di negazionismo valido solo per la shoah.

Vengono cosi’ stravolti i principi  su cui si fonda  ogni civilta’ giuridica: l’universita’  della norma  che deve valere  per tutti, il principio piu’ volte sbandierato  e poi di fatto  calpestato, della legge uguale per tutti, viene punito  col carcere  il reato *d’opinione* , e colpendo solo  certe  opinioni ; viene sancita la discriminazione  di genere, a tutela  di alcune minoranze; e’ vanificata  l’opera del giudice nell’individuare eventuali  aggravanti  nei reati giudicati   perche’ vengono  indicate  a priori  quelle  rilevanti e dunque  sono suggerite  pure quelle irrilevanti.

Usano l’eccezione  per colpire  la norma, piegano le leggi a  campagne  ideologicoemotive  e le rendono  variabili.

Sfasciano  la giustizia  col plauso  dei giustizialisti, uccidono  la liberta’ e l’uguaglianza, il diritto  e la tolleranza  nel nome della liberta’ e dell’uguaglianza, del diritto e della tolleranza.

UN MOSTRO. E SE PROVI A DIRLO, IL MOSTRO DA ABBATTERE SEI TU, A SUON DI LEGGE..

 

Fonte: visto su La  voce dei  senza voce del  27 ottobre 2013

Link: http://lavocedeisenzavoce.myblog.it/archive/2013/10/20/temp-f551f8fb1634b28dbb1b52f12b50413a-5735292.html

 


Nov 06 2013

SNOWDEN E SPIONAGGIO: DIRE LA VERITÀ NON È UN REATO

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Edward Snowden ha avvertito che lo spionaggio di massa “non pone solo una minaccia alla privacy ma anche alla liberta’ di espressione e alle societa’ aperte”. In un articolo per lo Spiegel intitolato “Manifesto per la verita’”, la talpa del programma di sorveglianza della National Security Agency americana ha scritto che “l’esistenza di tecnologie di spionaggio non deve determinare le politiche” dei governi.

 

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