Set 21 2024

PERCHE’ I VENETI NON SONO ITALIANI?

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DALL’ACCADEMIA DELLA CRUSCA:

Così scrive il geografo O.Marinelli (1923): ….Il nome antico “Venetia” è tratto dall’etnico veneto “Veneti o anche Venedi o Vendi” e vuol dire “terra o luogo dei veneti”…..

Il corrispondente greco Ένετοί….Enetoi-eneti-venetoi-veneti.

Un tempo (all’epoca di Cesare Augusto) con tale denominazione “la Venetia” si indicava tutta l’area popolata dai veneti, dall’Istria, alla Carinzia, all’Adda poi intorno al VII/VIII sec. d.C. con tale termine si è incominciato a indicare la città lagunare propriamente detta.

Successivamente l’area complessiva dei veneti adriatici si è indicata anche con il plurale “le venetie” da cui “triveneto e trevenezie”.

Oggi Venezia è in lingua italiana quello che Venesia o Venessia è in lingua veneta.

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Gen 08 2016

STORIA VENETA – 146: STORIA DI VENEZIA E DEL VENETO. INDICE GENERALE DEI CINQUE VOLUMI

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:06

vita veneziana

 

SULLA SCORTA DELLE CRONACHE E DELLE STORIE E SECONDO I COSTUMI

 

Espressa in più di centocinquanta tavole (trenta per volume) inventate e disegnate da Giuseppe Gatteri, incise da Antonio Viviani e dai migliori artisti veneziani.

 

I testi di Francesco Zanotto (l’opera è stata edita nel 1860 in Venezia da Giuseppe Grimaldo) sono stati ripresi e curati in chiave moderna dalla dott.ssa Laura Poloni mentre supervisione editoriale, grafica e impaginazione elettronica sono a cura  di Giorgio Marenghi.

 

Edizione SCRIPTA EDIZIONI

 

 L’opera consta di cinque volumi di 64 pagine ciascuno.

 

INDICE  DELL’OPERA

 

VOLUME I

 

1) – STORIA DI VENEZIA ILLUSTRATA. INTRODUZIONE  E PIANO DELL’OPERA

link. https://www.veja.it/2015/04/25/storia-veneta-1-storia-del-veneto-e-di-venezia-illustrata-introduzione/

 

2) – L’IRRUZIONE DI ATTILA (452). I VENETI SI RIPARANO NELLE ISOLE LAGUNARI

link: https://www.veja.it/2015/04/26/storia-veneta-2-lirruzione-di-attila-i-veneti-si-riparano-nelle-isole-lagunari/

 

3) – NARSETE CHIEDE AIUTO AI TRIBUNI (552). I BIZANTINI INTERPELLANO IL GOVERNO VENETO

link:  https://www.veja.it/2015/04/27/storia-veneta-3-narsete-chiede-aiuto-ai-tribuni-i-bizantini-interpellano-il-governo-veneto/

 

4) – IN FUGA DAI LONGOBARDI (639). GLI ALTINATI SI RIPARANO NELLE ISOLE REALTINE

link: https://www.veja.it/2015/04/28/storia-veneta-4-in-fugga-dai-longobardi-gli-altinati-si-riparano-nelle-isole-realtine/

 

5) – SI LASCIA AQUILEIA (640). IL VESCOVO PAOLO FUGGE CON CLERO E POPOLO

link:  https://www.veja.it/2015/04/29/storia-veneta-5-si-lascia-aquileia-il-vescovo-paolo-fugge-con-clero-e-popolo/

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Gen 07 2016

STORIA VENETA – 145: LE CIFRE DI VENEZIA. UOMINI E MATERIALI DELLA GRANDEZZA DELLA REPUBBLICA

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:18

territori della repubbica veneta

Territori che composero il Dominio della Repubblica di Venezia nei secoli

 

 

120 – Tanti furono i dogi di Venezia.

 

400.000 – il totale in marchi del bottino rastrellato a Costantinopoli dai veneziani e dagli altri crociati franchi nel 1204 nel corso della quarta crociata ..

 

10.000 – le armature.

 

5000 – furono i veneziani fatti prigionieri nella battaglia contro Genova di Curzola. Fra loro anche Marco Polo (1298).

 

200 – erano i rematori della nuova galea commerciale veneziana inaugurata poco dopo il 1300.

 

200.000 – erano approssimativamente gli abitanti di Venezia attorno al 1330.

 

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Gen 06 2016

STORIA VENETA – 144: I FATTI E GLI EPISODI PIU’ IMPORTANTI DELLA STORIA VENEZIANA

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:07

 

potere ducale.1200

 

 

410 – Alarico re dei Goti scende in Italia provocando le prime ondate di fuggiaschi veneti verso le isole della laguna considerate allora, probabilmente, solo un riparo temporaneo.

 

453 – Attila capo degli Unni devasta la pianura veneta con conseguente nuova ondata di profughi che vanno in parte ad occupare l’isola di Torcello e le isole immediatamente contigue.

 

568 – I Longobardi scendono in Italia guidati dal loro re Alboino scontrandosi presto con i Bizantini sotto la cui giurisdizione rientravano anche le isole della laguna veneta.

 

586 – Inondazione spaventosa delle isole dovuta a mutamenti idrografici dei fiumi veneti.

 

610 – I Longobardi conquistano la ”bizantina” Padova provocando una nuova ondata di profughi verso le isole destinata a durare anche negli anni successivi mano a mano che i nuovi invasori conquistavano altri territori ai Bizantini .. Malamocco, Olivolo, Murano vengono via via occupate dai profughi. Sarà poi anche la volta di Rivus Altus, Rialto.

 

697 – Secondo la tradizione viene eletto il primo duca (doge) veneziano, Paulicio Anafesto, quale presunta espressione di una autonoma volontà politica e sociale dei lagunari.

 

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Gen 05 2016

STORIA VENETA – 143: GLI ORGANI DEL POTERE DELLO STATO VENEZIANO

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:05

 il-doge

 

IL DOGE

  

Rappresentante supremo dello stato veneziano, il doge in origine veniva acclamato da una sorta di assemblea (la Concio Generalis o Placito) dove confluivano i rappresentanti di tutte le classi sociali e del clero. Già nel XII secolo però, la sua elezione venne affidata a 11 elettori scelti dall’allora nascente Consiglio Maggiore (Consilium Sapientum), elettori che dal 1178 diventano 40, uno per ciascuna famiglia dell’alta aristocrazia, ed infine 41.

Solo nel 1268 si stabilì un complicatissimo sistema di elezione rimasto sostanzialmente in vita fino alla caduta della repubblica e tradizionalmente attribuito a Ruggero Zorzi, sempre basato sui 41 elettori, eletti a loro volta in seno al Maggior Consiglio e su di un sistema di estrazione.

Il doge in origine convocava il Placito, ma a questa assemblea doveva anche rispondere, eleggeva i tribuni e convocava i concili del clero, ma questi poteri si definirono diversamente nel corso dei secoli con tutta una serie di nuove ed aggiornate promissioni che il doge al momento dell’ascesa doveva giurare di rispettare.

Il doge così, presiedeva obbligatoriamente a tutte le sedute del Maggior Consiglio – con diritto di voto e di proposta -, del Senato e del Consiglio dei Dieci.

Il candidato non doveva avere meno di trent’anni, almeno fino al 1772, e doveva appartenere alla più alta e consolidata aristocrazia veneziana.

Una volta designato non poteva rinunciare al dogato, ma da questo poteva essere destituito su ordine del Maggior Consiglio. Non poteva scrivere ad altri sovrani o al Papa, non poteva cioè amministrare personalmente la politica estera e già dal XII secolo non gestiva più direttamente le casse statali. Doveva vestirsi in un certo modo, partecipare a determinate cerimonie, rispettare naturalmente le leggi e rendere giustizia

 

IL MAGGIOR CONSIGLIO

 

Al 1143 risale la notizia di un nuovo organo nella vita politica veneziana, il Consilium Sapientum, o dei Savi, con caratteri deliberativi e consultivi creato, sembrerebbe, per durare un certo tempo e a seguito di particolari, non conosciute circostanze.

Ad esso partecipavano anche i giudici ed era presieduto dal doge e le deliberazioni avevano effetto esecutivo venendo solo ratificate dalla stessa assemblea “popolare”. Forse i suoi membri venivano eletti da quest’ultima, in origine in numero di 35.

Nel 1268 si stabilisce che gli elettori ducali vengano scelti in seno al Consiglio stesso in numero di 30 dando origine ad un complesso meccanismo elettorale che escluse per sempre l’intervento popolare nell’elezione del doge che si esauriva così nel Consiglio Maggiore.

Nel corso del secolo poi, il numero dei membri arrivò a 100 quando nel 1297 si stabilì per decreto che potevano entrare nel Consiglio Maggiore solo coloro che vi avevano partecipato nel quadriennio precedente o che fossero figli o discendenti di persone che già avevano ricoperto questo ruolo (Serrata del Maggior Consiglio). Solo le nuove ammissioni restavano per elezione previa convalida a maggioranza dei due Consigli, Minore e Maggiore. ll numero così divenne illimitato fino a stabilizzarsi successivamente sui 500 membri.

 

IL CONSIGLIO DEI QUARANTA

 

Organo eletto fra il 1207 e il 1220 dall’ assemblea popolare con competenza di legittimità anche preventiva su ogni iniziativa legislativa e amministrativa. Era presieduto da tre capi scelti nel proprio seno che facevano parte anche del Consiglio Minore. La sua competenza si restringerà al campo giurisdizionale.

 

IL CONSIGLIO DEI DIECI

 

A seguito del tentativo di rivolta da parte di Marco Querini e Bajamonte Tiepolo nel 1310 venne creato questo nuovo organismo. Doveva avere un carattere provvisorio, giusto il tempo di riportare la calma e l’ordine dopo il fallito tentativo dei due irrequieti nobili, diventando invece uno dei più potenti organi della repubblica. Di matrice politica e prettamente poliziesca che si svilupperà nei secoli riguardando anche la politica estera e intere branche dell’amministrazione fino allo stesso controllo sulla persona del doge, cosa che venne regolamentata e limitata già ad iniziare dal 1458.

 

IL CONSIGLIO DEI ROGATI POI SENATO

 

Creato probabilmente attorno al 1229 con compiti specifici relativi ai traffici internazionali ed eccezionalmente politici con competenza solo consultiva. I suoi membri facevano parte del Maggior Consiglio. Via via però assorbirà buona parte dei compiti del Consiglio dei Quaranta comprendendo così problemi di ordine militare, di guerra, politici e finanziari. Così congiunti i due organi composero da un punto di vista politico il corpo unico del Senato.

 

Fonte: srs di Giuseppe Gatteri, Antonio Viviani, Francesco Zanotto, Giuseppe Grimaldo, Laura Poloni, Giorgio Marenghi; da STORIA VENETA, volume 5, SCRIPTA EDIZIONI

Link: http://www.storiavicentina.it

 


Gen 04 2016

STORIA VENETA – 142: 1797 – DOPO MILLE ANNI LA FINE. GLI ULTIMI ISTANTI DELLA REPUBBLICA

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:07

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

“Senonchè il furor popolare essendo un mar in burrasca senza freno, tale tumulto era per minacciare la intera città, e involger nella mina e nel lutto gl’innocenti cittadini. La patria era caduta, nè rimaneva altro che salvarla da quegli orrori minacciati da una plebe irata e senza legge. A ciò accorse la carità di un suo cittadino, il nobile Bernardino Renier, il quale, investito subitamente del potere di domare il tumulto, coll’indomito suo coraggio e accutezza di mente, raunati quanti più potè ufficiali e soldati, scorse le vie della Merceria, ed avviatosi al ponte di Rialto, pensò d’impedire il transito per quello a’ tumultuanti … ”

  

ANNO 1787

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

Indebolita ed impoverita politicamente, incapace di un reale e profondo rinnovamento sociale ed infine vittima della sua stessa scelta “neutralista”, la repubblica di Venezia alla fine del Settecento cede il passo all’incalzare della storia che porta il nome ed il volto di Napoleone Bonaparte.

 

LA SCHEDA STORICA – 142

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Gen 03 2016

STORIA VENETA – 141: 1792 – ANGELO EMO SI RITIRA A MALTA E VI MUORE. VENEZIA UNA CITTA’ IN LUTTO

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:12

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

“Lo accompagnarono essi fino alla Scuola Grande di San Marco, luogo destinato per compiere gli ultimi onori funebri. – Quindi il dì’ appresso, 25 maggio, posto il corpo dell’illustre sopra un palco con istrato di nero velluto, e coperta la bara con aureo manto, sottoposta all’ ombrello d’oro a sei mazze, che serviva a’ funerali dei dogi, dopo la messa, dalli canonici della Marciana fu recitato il notturno dei morti; indi levato il feretro, si avviò la processione lungo le Fondamenta Nuove, in capo alle quali erasi costrutto un ponte sopra barche di tavole, che giungeva, per la Sacca della Misericordia, fino alla Scuola grande … ”

 

ANNO 1792

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

Dopo le armi il Senato veneziano preferisce trattare con i signori africani che appoggiavano la pirateria. Angelo Emo, al quale viene tolto il comando della flotta, muore solo a Malta, ma i suoi funerali a Venezia si dimostreranno tra i più splenditi mai celebrati.

 

LA SCHEDA STORICA – 141

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Gen 02 2016

STORIA VENETA – 140: 1785 – VENEZIA REAGISCE AGLI ATTACCHI CORSARI. ANGELO EMO BOMBARDA SFAX

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:11

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

“Bensì l’Emo poto penetrarvi sino a due miglia di distanza dalla città, e scagliarvi una cinquantina di bombe; e poscia perchè l’effetto corrispondesse vie meglio alle sue intenzioni, immaginò di costruire delle batterie galleggianti, ognuna delle quali portava un cannone da quaranta, ed accostolle quanto più potè a Biserta e ad altri luoghi sulla spiaggia di Goletta; pensiere del tutto nuovo, e che fu molto lodato da’ migliori guerrieri del tempo suo. Molte abitazioni con questo mezzo, distrusse, e molti di quegli abitanti vi rimasero uccisi o sotto le rovine delle lor case, o per il continuo tuonare delle fulminatrici artiglierie”.

 

ANNO 1785

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

  

Dopo la firma di numerosi trattati di non aggressione con i signori nord africani, Venezia si vede costretta passare alle maniere forti dato il mancato rispetto dei patti.

  

LA SCHEDA STORICA  – 140

 

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Gen 01 2016

STORIA VENETA – 139: 1766 – RIESPLODE IL PROBLEMA DELLA PIRATERIA. VENEZIA E IL BEY DI TRIPOLI

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:10

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

” Dignitoso fu il modo con cui il Nani presentossi dinanzi a quel porto, intimando al bey, che se entro breve periodo di giorni non avesse condegnamente risarcito i Veneziani del danno, avrebbe egli operato l’eccidio di que’ luoghi e di quelle coste. La minaccia non era di vane parole; imperocchè con ogni facilità avrebbe il Nani potuto ottenere l’effetto delle sue minaccie. Impaurito quindi il Bey di Tripoli, recossi egli stesso a bordo della nave dell’ammiraglio, ed acconsentì ben presto alle condizioni che gli vennero imposte”.

  

ANNO 1766

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

Con la scomparsa delle grandi battaglie navali nel Mediterraneo, la pirateria, appoggiata dai signori nord africani, diventa un insopportabile problema per i traffici delle navi europee e veneziane.

 

LA SCHEDA STORICA – 139
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Dic 31 2015

STORIA VENETA – 138: 1759 – DOPO ALCUNE TENSIONI COL PAPATO. IL DONO DEL PAPA Al DOGE

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:10

 

”Fissato il giorno 3 giugno alla solenne funzione della pubblica consegna della Rosa, imbarcati nei peattoni dorati della Signoria quaranta senatori, tra’ quali erano i due cavalieri Giovanni Alvise IV Mocenigo, e Giovanni Antonio Diedo, e giunti alla abitazione del predetto nunzio apostolico, ed unitisi ivi col nunzio prefato e col portatore della Rosa monsignor Firrao, trasferironsi quindi nella Basilica di S. Marco, ove trattenuto si il nunzio per assumere i paludamenti sacerdotali affine di celebrare solennemente i divini misteri, recaronsi i senatori ed il Firrao nel Ducale Palazzo … “.

 

ANNO 1759

 

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Giuseppe Gatteri

 

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

  

Chiuso lo scontro con i Turchi Venezia trova subito nuovi problemi in Italia dove si rifanno tesi i rapporti con il Papa. Alla fine però, sarà Venezia a dover cedere.

 

LA SCHEDA STORICA – 138

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Dic 30 2015

STORIA VENETA – 137: SI AVVIA A CONCLUSIONE LO SCONTRO COI TURCHI. LA MORTE DELL’ULTIMO EROE

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:01

 

Dal testo di Francesco Zanotto

  

“Sul rompere dell’alba del dì appresso, uditi alquanti colpi di cannone, si tenne che il nemico non fosse lungi: ordinò pertanto il Flangini moribondo di scioglier tosto la flotta, e dar la caccia a’ nemici. – E perchè i suoi ordini non soffrissero dimora, quantunque presso a morte, volle essere recato sopra il cassero della propria nave per ordinare egli stesso le manovre e la pugna; ma nello scuotimento del mare e della nave spirò egli tra le braccia de’ suoi soldati, lasciando un nobilissimo esempio di valore … “.

  

ANNO 1717

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

Nel 1717 si avviava verso la fine il secolare scontro tra Venezia e i turchi. La Repubblica paga il suo ultimo tributo di sangue per la salvaguardia di un impero ormai inesistente …

   

LA SCHEDA STORICA – 137

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Dic 29 2015

STORIA VENETA – 136: 1716 – RIPRENDE ANCORA LO SCONTRO CON I TURCHI. SI DIFENDE CORFU’

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:09

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

” Fulminava dalle mura il cannone, la moschetteria non faceva mai tregua: erano lanciati sui Turchi sassi, bombe, granate … Durava già da sei ore quell’ostinata tenzone, e i Turchi raddoppiavano l’impeto. Allora il valoroso Schoulembourg si pose alla testa di ottocento uomini ed andò ad assalirli di fianco; cosicchè non potendo costoro resistere al nuovo conflitto, a cui costringevali il prode comandante, si diedero alla fuga abbandonando il rivellino. Vi si trovarono venti bandiere e duemila morti: i fuggitivi furono inseguiti fino alle loro trincee”.

   

ANNNO 1716

 

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Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

Con il Settecento Venezia inaugura in Europa una politica di neutralità ritrovandosi invece nuovamente impegnata nelle acque egee contro i turchi che riconquistano gran parte dei territori persi 15 anni prima. A Venezia non resta che difendere l’ultima roccaforte …

  

LA SCHEDA STORICA – 136

 

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Dic 28 2015

STORIA VENETA – 135: 1698 – DOPO GLI ONORI RIPRENDONO LE BATTAGLIE. VITTORIA A METELLINO!

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:06

 

Dal testo di Francesco Zanotto

  

”Non è a dire qual nuovo e sanguinoso combattimento si ridestasse giacche’ prossimi i barbari a montare sulla puppa, facean cadere i marinai ed i soldati che resistevano. Nulla però valse loro per conseguirla; imperocchè animati tutti dall’intrepido valore del Cornaro, col fuoco incessante dei bronzi e dei fucili non poterono vincerla, e si chè gloriosamente uscita da quella orrida mischia, potè collo aiuto del Cielo e per l’indomito animo de’ suoi difenditori, giungere ed unirsi alla flotta ormai per lungo tratto da essa divisa”.

 

ANNO 1698

 

giuseppe-gatteri-1698-battaglia-navale-di-metellinoGiuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

  

Dopo la morte di Francesco Morosini, Venezia prosegue nello scontro contro i turchi nell’Egeo. A procurare una straordinaria vittoria alla Serenissima il nuovo comandante Jacopo Cornaro

 

LA SCHEDA STORICA – 135

 

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Dic 27 2015

STORIA VENETA – 134: 1690 – E’ VENEZIANO IL NUOVO PAPA ALESSANDRO VIII . ONORI PAPALI Al DOGE

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:25

 

Dal testo di Francesco Zanotto

   

Quindi apparecchiata la Basilica di S. Marco a festa, il dì 7 maggio 1690, discese il Morosini dal Palazzo Ducale. Allora l’arcivescovo lesse le preci di metodo sul rituale sostenuto dal proprio cappellano che faceva l’ufficio di suddiacono, ed il diacono lesse poi il breve pontificio, datato 2 aprile 1690, col quale Alessandro conferiva al Doge quell’onore, e quindi pose in capo al donato il pileo; intanto che Michel Angelo Conti che stava alla destra del celebrante, denudato lo stocco, attendea che si compisse quell’atto per cingerlo poi al fianco del Doge medesimo.

   

ANNO 1690

  

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Giuseppe Gatteri 

 

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

   

Nel 1689 saliva al soglio pontificio il veneziano Pietro Ottoboni che pochi mesi dopo invierà al doge Morosini le onorificenze dello stocco e del pileo quale riconoscimento del suo decennale impegno in difesa della cristianità. Giusto il tempo di ricevere i due doni benedetti, che Morosini dovrà ripartire per un nuovo, estremo impegno bellico nell’Egeo …

   

LA SCHEDA STORICA – 134

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Dic 26 2015

STORIA VENETA – 133: 1690 – MOROSINI E’ IL NUOVO DOGE. VENEZIA RINGRAZIA IL SUO COMANDANTE

Category: Storia di Venezia e del Venetogiorgio @ 00:17

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

Il Senato ed il popolo veneziano preparato era a riceverlo con tutta la pompa dovuta al suo grado ed ai suoi meriti. […] Sbarcava quindi il Doge venuto al Lido, al suono festivo de’ sacri bronzi, ed al tuonare delle artiglierie de’ legni pubblici e del castello di Santo Andrea; ed era incontrato dall’abate di quel monastero di San Nicolao, e dal corpo intero de’ Senatori; e ivi giunto il bucintoro, questo saliva, al continuo fragore de’ bronzi guerrieri. Vestiva egli ricchissimo manto aurato, ed avea sul capo il berretto in costume di generale supremo del mare, ed il bastone, accennante cotal grado, impugnava nella destra.”

 

ANNO 1690

 

 giuseppe-gatteri-1690-morosini-rientra-a-venezia-da-doge

Giuseppe Gatteri

  

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

 

L’11 gennaio del 1690, Francesco Morosini fa finalmente rientro a Venezia dove lo aspetta un accoglienza trionfale. A ritornare infatti non era solo un comandante, ma anche il nuovo doge.

  

LA SCHEDA STORICA – 133

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