Gen 23 2013

SUN TZU
 L’ARTE DELLA GUERRA

Category: Cultura e dintorni,Libri e fontigiorgio @ 14:16

Sun-Tzu

 

L’ARTE DELLA GUERRA

Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento, ma bensì sottomettere il nemico senza combattere

La vittoria è prevedibile, ma non sicuramente attuabile. L’invincibilità sta nel sapersi difendere, e la possibilità di vincere sta nel saper attaccare

In ogni  conflitto, le manovre regolari portano allo scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria

 

VALUTAZIONE
 DI BASE

 

1.  
La guerra è di somma importanza per lo Stato: è sul campo di battaglia che si decide la vita o la 
morte delle nazioni, ed è lì che se ne traccia la via della sopravvivenza o della distruzione. Dunque è indispensabile studiarla a fondo.

 

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 L’ARTE DELLA GUERRA”


Dic 27 2012

L’IMPRONTA MAFIOSA SULLE ECONOMIE E SULLE SOCIETÀ DEL SETTENTRIONE: INTERVISTA CON L’EX PM E SENATORE GIUSEPPE AYALA

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Giuseppe Ayala

 

QUELLA LINEA SILENZIOSA CHE AVANZA

 

Lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia, più di cinquant’anni fa, utilizzò la metafora della Linea della Palma per descrivere l’espandersi della Mafia al Nord.

Un incontro con l’ex PM del maxiprocesso di Palermo ed ex Senatore e Sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Ayala ci aiuta a capire le strategie e le intenzioni di Cosa nostra, ‘ndrangheta e Camorra.

 

La limpidezza e la fermezza nell’esporre e nel raccontare vicende storiche, anche drammatiche, che hanno accompagnato la sua lunga carriera di magistrato e di politico, come l’uccisione dell’amico fraterno Giovanni Falcone, del collega Paolo Borsellino e degli uomini della scorta, o nel descrivere situazioni di forte tensione come il clima pesantissimo che si respirava in Parlamento dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, e con il ciclone Tangentopoli che in quegli anni avrebbe spazzato via la prima Repubblica, fanno emergere chiaramente il carattere forte e deciso di Giuseppe Ayala.

 

L’ex magistrato, noto per aver ricoperto il ruolo di Pubblico Ministero al maxi- processo di Palermo (10 febbraio 1986 – 16 dicembre 1987), considerato il primo vero colpo inflitto dallo Stato a Cosa Nostra, è stato ospite il 21 novembre scorso a un incontro a Santa Maria in Stelle, organizzato dalla Parrocchia. Durante la serata, in una chiesa gremita di persone, Ayala ha presentato la sua ultima fatica editoriale intitolata “Troppe coincidenze”, un volume edito da Mondadori che ripercorre alcune passaggi fondamentali della politica italiana nel biennio 1992- 1994. In quei mesi si susseguirono numerosi avvenimenti (“coincidenze” per l’autore, ndr) che resero evidente l’esistenza di una trattativa tra Stato e Mafia per cercare di mettere fine all’ondata di sangue iniziata il 21 luglio 1979 con l’assassinio del capo della Squadra mobile di Palermo Boris Giuliano.

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Set 22 2012

L’INDOVINELLO VERONESE

 

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Se pareba boves, alba pratalia araba

Albo versorio teneba, et negro semen seminaba.

Gratias tibi agimus onnipotens sempiterne Deus.

 

L’Indovinello veronese è un testo in corsiva nuova vergato tra l’VIII secolo e l’inizio del IX in forma d’appunto, a margine di una pergamena contenente un codice più antico[1].

È forse il più antico testo pervenuto che usi lingua romanza (i Giuramenti di Strasburgo sono datati a cinquant’anni più tardi) e rappresenterebbe un possibile atto di nascita del volgare in Italia, ma non tutti gli studiosi sono concordi e alcuni ritengono che si tratti ancora di latino (pur se con le evidenti aberrazioni[2]).

Il codice fu originariamente redatto in Spagna all’inizio dell’VIII secolo e giunse a Verona non troppo tempo dopo. Le due postille furono individuate nel 1924.

Fu Vincenzo De Bartholomaeis a scoprirne per primo il senso, con l’aiuto di una studentessa universitaria del I anno.[1] Al testo dell’indovinello si accompagna un testo (riga 3), stavolta in latino più sorvegliato: si tratta di una formula canonica di benedizione in latino, esterna all’indovinello, ma che gli studiosi hanno utilizzato, talvolta in maniera contrastante, per avallare le proprie ipotesi linguistiche.

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Set 14 2012

SANT´EUPREPIO, IL PRIMO VESCOVO 
DI VERONA CHE CONVERTIVA CON L´ESEMPIO: SAGGIO DI DON SEGALA CHE CRITICA IL PARCHEGGIO DI SAN ZENO, NEL CUORE DELLA CRISTIANITÀ

SANT´EUPREPIO: PER SECOLI, IN SUO ONORE, IL 21 AGOSTO ERA GIORNO DI RIPOSO NEI CAMPI

 

 

Don Franco Segala è uno dei più fini intellettuali della Chiesa, non solo veronese. Ed è l´autore di un nuovo saggio su Sant´Euprepio primo vescovo di Verona, quarantaseiesimo volume della collezione Studi e Documenti di Storia e Liturgia, pubblicato con il solito scientifico rigore dall´Archivio storico della Curia diocesana.

Novanta pagine che fanno tremare per la loro forza, per l´invito al riconoscimento di una vera fede; di più, per l´invito a rispettare le tracce e le tradizioni di questa fede presenti nel territorio veronese.
Senza tema, con basi storiche e riferimenti precisi, il sacerdote ci porta in questo testo a rivivere la nascita del cristianesimo nella città, che dopo dieci secoli diventerà scaligera.
Una città, che nel II e III secolo, ancor prima del Concilio di Nicea, trova un contatto preciso con l´insegnamento cristiano che viene da Roma e dall´Oriente e che qui trova un incrocio imprescindibile tra la fede che corre tra Milano e Aquileia e l´insegnamento di Pietro che si diffonde tra Roma e il nord.

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DI VERONA CHE CONVERTIVA CON L´ESEMPIO: SAGGIO DI DON SEGALA CHE CRITICA IL PARCHEGGIO DI SAN ZENO, NEL CUORE DELLA CRISTIANITÀ”


Lug 27 2012

DANILO QUINTO: COSI’ IL LUCIFERINO PANNELLA E’ RIUSCITO A RUBARMI LA VITA”

Category: Chiesa Cattolica,Libri e fonti,Società e politicagiorgio @ 13:01

Danilo Quinto si converte e subito viene trasformato in impostore: “Ho portato 45 milioni di euro in 10 anni: vi racconto come li sperperava”

di Stefano Lorenzetto

 

Il re è nudo. Nudo come quella volta che ricevette un attonito Gaetano Quagliariello, facendosi trovare in ammollo nella vasca da bagno a piagnucolare: «Vorresti dimetterti proprio ora e lasciarmi così? Non ti rendi conto del dolore che mi dai?», e l’attuale senatore del Pdl non riuscì a dire nulla, «capii solo che dovevo sottrarmi e scappare», avrebbe confessato anni dopo.

È devastante il ritratto di Marco Pannella che esce dalle 208 pagine del libro Da servo di Pannella a figlio libero di Dio, scritto da Danilo Quinto, per dieci anni tesoriere del Partito radicale, edito da Fede & Cultura e dedicato alla «più formidabile macchina mangiasoldi della partitocrazia italiana», così il sottotitolo, «una famiglia allargata dove tutto ciò che era privato diveniva anche pubblico, dove ci si accoppiava e ci si cornificava fra di noi, dove il massimo della gratificazione era salutare Pannella baciandolo sulle labbra quando si presentava alle riunioni mano nella mano con l’ultimo dei suoi fidanzati ventenni e lo imponeva come futuro dirigente o parlamentare». Anche Quinto a un certo punto della propria vita ha capito che doveva svincolarsi dall’abbraccio soffocante del suo attempato pigmalione e fuggire.

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Giu 23 2012

IL MITO DEL POTERE MASCHILE: TESI POLITICAMENTE SCORRETTE

Category: Conoscenza varie,Libri e fontigiorgio @ 12:35

di Warren Farrell.

 

UNA VISIONE COMPLESSIVA. QUANDO UN SESSO SOLTANTO VINCE,  ENTRAMBI  I  SESSI PERDONO.

Nell’ Ottocento, negli Stati Uniti, se a commettere un delitto era una donna, chi andava in prigione era il marito. E per la legge inglese, se una famiglia contraeva dei debiti, era il marito a essere rinchiuso nella prigione per debitori. Nelle questioni maschio-femmina, l’ inconscio legiferare degli uomini era programmato in modo da proteggere le donne. Quasi sempre le leggi erano fatte dagli uomini, ma non per gli uomini.

In questo capitolo scopriremo che in un’ epoca di pretesa indipendenza femminile le leggi, una dopo l’ altra, finirono per essere fatte tenendo talmente conto della necessita’ di proteggere le donne che, qualora i diritti costituzionali di un uomo entrino in conflitto con la protezione di una donna, nella maggior parte dei casi tali diritti non verranno rispettati.

Questo è ciò che accade legalmente. Ma ciò che accade legalmente quasi sempre riflette ciò che accade a un livello psicologico più profondo. Come vedremo, se il divorzio lasciava la donna priva del marito-salvatore, molte donne si cercavano sostituti salvatori; e se il divorzio lasciava l’uomo senza una fonte di amore, gli uomini gareggiavano per ottenere l’amore di una donna, trovando modi nuovi per salvare le donne.

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Set 30 2009

VERONA 1187: ATTO DI CONSACRAZIONE DEL DUOMO DI VERONA

Category: Chiesa veronese,Libri e fonti,Verona storia e artegiorgio @ 08:10

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Duomo di Verona

 

Storia della chiesa di Verona

 

(F. Unghelli,  Italia sacra, Venezia 1720 da originale perduto esistente nell’archivio dei canonici della Cattedrale di Verona)

 

Domenica 13 settembre, in Verona, davanti alla chiesa maggiore di Verona. In presenza dei signori cardinali di Santa Romana Chiesa, cioè, Tebaldo vescovo di Ostia, Enrico vescovo di Albano, Pietro de Bona, maestro Laborante, Adelardo, e maestro Graziano, maestro Pietro da Piacenza e maestro Rodolfo, Riprando vescovo di Verona, il vescovo di Voi vescovo scozzese, Adriano arciprete della chiesa maggiore di Verona, Uguccione presbitero, Adelardo presbitero cantore, Viviano presbitero, Marchesio maestro presbitero, Lotesio, Claribaldo, Andrea presbitero, canonici di questachiesa veronese e moltissimi altri chierici e laici e donne.

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Giu 10 2009

Verona vista da Marin Sanuto

Di Vittorio Zambaldo

STORIA. RISTAMPATI GLI «ITINERARI» DEL CRONISTA VENEZIANO, RESOCONTO DEL VIAGGIO NEL TERRITORIO DELLA SERENISSIMA COMPIUTO NEL 1483

DA MARIN SANUTO

«Boteghe 12 de pani bianchi infiniti; le altre viene per questi afitade; et è murata atorno con mure alte et si sera; qui s’è molti pani, adeo che tuti qui vieno a comprar si per il bon mercado qual per la bontà. Et oltra le altre cosse bellissime in questa cità, le becharie sono monde, et sopra l’Adexe». Così appare al giovane veneziano Marin Sanuto, nel 1483, il centro di Verona, con «dodici botteghe di pane bianco in infinite forme e gusti ed altre vengono affittate grazie al movimento che queste procurano; la zona è recintata da alte mura e alla notte si chiude; si possono trovare tanti tipi di pane, cosicché tutti vengono qui a comprare sia per il buon prezzo sia per i buoni prodotti. Oltre alle altre cose bellissime, in questa città le macellerie sono pulite e tutte sulla riva dell’Adige».

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Mag 18 2009

Costalunga di Monteforte: 14 giugno 2009 presentazione del libro: Verona origini storiche ed astronomiche

Category: Libri e fontigiorgio @ 07:56

 

Invito tutti alla  presentazione del testo : “Verona origini storiche ed astronomiche”  di Adriano Gaspani .

L’incontro sarà alle ore 15,30 del 14 giugno 2009, presso l’azienda vinicola  

LA CAPPUCCINA 

http://www.lacappuccina.it/

Via San Brizio, 125

37032 Costalunga di Monteforte d’Alpone (Verona)

 045 6175036  

 045 6175755

 

Come raggiungere La Cappuccina

 

Uscita autostrada (A4 MI-VE) al casello SOAVE, girare a sinistra in direzione di Vicenza (SS 11) fino ad arrivare ad un cavalcavia, girare subito a destra per Monteforte d’Alpone. Arrivati ad un incrocio con al centro una chiesetta, girare subito a destra seguendo il cartello per Bolca  (si è nella circonvallazione di Monteforte d’Alpone).

 

Arrivati al semaforo, proseguire sempre diritto per circa 5 km direzione Bolca), costeggiando sulla sinistra il torrente Alpone. Dopodichè girare a sinistra, seguendo il cartello blu per Costalunga, su per una salita, si attraversa il ponte sull’Alpone, si gira al primo portone a destra e si è

arrivati. Dal casello dell’autostrada a Costalunga sono in tutto 8 km.

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Mag 14 2009

Straniero nella Valle dei Re – I faraoni ebrei dell’antico Egitto

Category: Bibbia ed Egitto,Libri e fontigiorgio @ 05:15

 

di Ahmed Osman

 

Piu volte il sangue dei patriarchi di Israele si è mescolato con quello delle dinastie dei Faraoni

 

Quando capii che ero sul punto di risolvere un problema cui molti studiosi avevano invano consacrato le loro menti per più di un secolo, mi sembrò quasi un’ispirazione improvvisa, un inatteso istante di rivelazione.

Si trattava di stabilire con certezza se uno dei principali personaggi biblici corrispondeva ad un’importante figura storica egizia. È un enigma cui ho dedicato 25 anni della mia vita. Fra l’altro, per compiere questa ricerca ho lasciato la mia terra natia, l’Egitto, e mi sono trasferito a Londra, allettato dalle migliori strutture che il Regno Unito offre per svolgere studi biblici e storici.

Una fredda notte di quindici anni fa, non riuscendo a dormire, mi alzai dal letto, mi preparai del tè e mi accomodai davanti al caminetto per leggere, come facevo spesso, le storie della Bibbia. L’aprii nel punto del Libro della Genesi in cui è narrata la vita di Giuseppe il Patriarca.

Nella Bibbia e nel Corano si afferma che il Patriarca Giuseppe fu venduto come schiavo in Egitto. Furono i suoi stessi fratelli a cederlo ad una carovana di mercanti, perché erano gelosi del fatto che Giuseppe fosse il figlio prediletto del loro padre Giacobbe. Un ufficiale egizio comprò il giovane ragazzo ebreo e lo nominò sovrintendente della sua casa ma, qualche tempo dopo, la padrona lo accusò ingiustamente di aver tentato di sedurla e Giuseppe fu mandato in prigione. Due anni più tardi, Giuseppe fu rimesso in libertà grazie al faraone che, a sua volta, lo nominò proprio ministro quando Giuseppe riuscì ad interpretare correttamente un suo sogno premonitore.

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Apr 16 2009

LA DIDACHE’

Category: Chiesa Cattolica,Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 00:16

 

 

La Didaché è uno scritto antichissimo: si tratta del primo testo in assoluto del Cristianesimo, ed è stata scritta verso il 50 d.C., in Oriente (Siria, Palestina o Egitto),l’autore è sconosciuto ma è certamente qualcuno che aveva seguito le predicazioni di Gesù Cristo ed è probabilmente antecedente agli stessi Vangeli di Matteo, Marco e Luca.

 

La si può ritenere “la regola della comunità”, un riassunto delle massime morali più importanti ad uso dei Catecumeni. E’ una sorta di compendio dei precetti insegnati da Cristo e contiene in sintesi tutti i principi trasmessi dall’Antico e dal Nuovo Testamento.

 

E’ l’esaltazione della semplicità: con un linguaggio estremamente lineare ed in pochissimi tratti passa dalla Genesi all’Apocalisse, cioè dall’inizio della vita caratterizzata dal dono di Dio che è la libertà al ritorno di Cristo che è misericordia e giustizia.

 

Ci fa vedere quale era il vero spirito dei cristiani delle primissime comunità, dandoci la possibilità di assimilarci ad esso, semplicemente seguendo i suoi essenziali insegnamenti.

 

La DIDACHE’ è citata da Erma nel Pastore, Clemente Alessandrino ed Origene che ritengono Scrittura Sacra. Sant’Atanasio la consiglia per istruire i catecumeni.

All’inizio del V secolo è incorporata nelle Costituzioni Apostoliche.

 

itenuta perduta da secoli, fu riscoperta  nel 1873 dal metropolita di Nicomedia, Filoteo Bryennios, a Costantinopoli in un codice greco, scritto nel 1056 contenente la DIDACHÉ, le due Lettere di San Clemente Romano e l’ Epistola di Barnaba.

 

Fu pubblicata nel 1883 in “L’editio princeps della DIDACHÉ”

In uno studio di Jean-Paul Audet si afferma che la DIDACHÉ è:

” Una raccolta d’istruzioni e di usanze della Chiesa primitiva, fatta da un ministro itinerante del Vangelo”, datandola nel 50 d.C., periodo in cui si iniziano a scrivere  i Vangeli e le Lettere di S. Paolo. Il luogo della sua composizione è indicato in Antiochia (Siria) e l’autore è un cristiano di provenienza giudaica

 

 

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Apr 14 2009

OPPEANO DI VERONA CULLA DEL VENETO

Category: Libri e fonti,Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 13:40

 

ARCHEOLOGIA: Fin  dalla seconda meta’ del secolo XIX il paese si è rilevato uno dei principali centri di testimonianza dell’età de ferro.

 Di Marco Cerpelloni

 

Oppeano, riaffiora la cultura del primo «mondo Veneto». 

Noto fin dalla seconda metà del XIX secolo come uno dei principali centri dell’età del Ferro, Oppeano ha festeggiato il 130esimo anniversario dalla scoperta del famoso elmo di bronzo. 

Con l’occasione è stato presentato il volume “Oppeano vecchi e nuovi dati sul centro protourbano” (Regione del Veneto, edizioni Quasar-Canova), curato da Alessandro Guidi e Luciano Salzani con la collaborazione di Massimo Saracino

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Apr 02 2009

Tutti i manoscritti trovati nel 1945 a Nag – Hammadi

Category: Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 23:11

I manoscritti

Gli atti di Pietro e dei dodici apostoli

Allogeni

Apocalisse di Adamo

Prima apocalisse di Giacomo

Seconda apocalisse di Giacomo

Apocalisse di Paolo

Apocalisse di Pietro

Apocrifo di Giacomo

Apocrifo di Giovanni

Asclepio 21-29

L’insegnamento autorevole

Il libro di Tommaso, il contendente

Il concetto del grande potere

Il dialogo del Signore

Il discorso dell’otto e del nove

Eugnostos il Santo

Esegesi dell’anima

Il Vangelo degli Egiziani

Il Vangelo di Filippo

Il Vangelo di Tommaso

Il Vangelo di Verita’

Ipostasia degli arconti

Hypsiphrone

L’interpretazione della conoscenza

La lettera di Pietro a Filippo

Marsanes

Melchizedek

Sulla unzione

Sul battesimo parte A

Sul battesimo parte B

Sull’eucarestia parte A

Sulleucarestia parte B

L’origine del mondo

La parasfrasi di Shem

Platone: La Republica 588A-589B

La preghiera dell’apostolo Paolo

La preghiera di Ringraziamento

Il secondo trattato del Grande Seth

Le sentenze di Sesto

La Sophia di Gesu’   Cristo

L’insegnamento di Silvano

La testimonianza di Verita’

L’insegnamento di Norea

Le tre steli di Seth

Il Tuono, perfetta mente

Il trattato della resurrezione

Protennoia trimorfica

Il trattato tripartito

Una esposizione Valentiniana

Zostrianos


Apr 02 2009

Elenco dei Manoscritti Apocrifi del Nuovo Testamento

Category: Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 07:10

 

Codex Askewianus, alias Pistis Sophia


(data: V secolo). 

Redatto in lingua copta tebana o saidica.  Si trova al
British Museum dal 1785.



 

Codex di Bruce


(data: IV o V secolo). 

Comprende il Libro del gran trattato secondo il
Mistero. Si trona nella Bibliothèque Bodlèienne. E’ scritto in copto
tebano e fu scoperto nel 1769.



 

Codex Beroliniensis 8502


(data: V secolo). In copto tebano. Fu acquistato al Cairo nel 1896. Nel
1945 si trovava ancora a Berlino. Conteneva un Vangelo di Maria, il
Libro segreto di Giovanni, La Sophia di Gesù, gli Atti di Pietro.



 

Protovangelo di Giacomo.


Ricostruito dagli esegeti con l’aiuto di manoscritti ripartiti tra il V
ed il XV secolo. Manoscritti dispersi in numerose biblioteche.



 

Vangelo di Pietro


(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Apocalisse di Pietro


(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Vangelo dello pseudo-Matteo


(data: VI o VII secolo). Non è che un rimaneggiamento del Protovangelo
di Giacomo.



 

Racconti dell’Infanzia del Signore
 detto anche Pseudo-Tommaso 

(data: V secolo). Ha dato origine al Libro
armeno dell’Infanzia, del VI secolo, ed al Vangelo arabo dell’Infanzia,
del VIII secolo.



 

Vangelo di Nicodemo
detto anche Atti di Pilato 

(data: IV secolo). In varie versioni copte e
sirine.



 

Vangelo di Gamaliel


(data: secondo i manoscritti, almeno del VII secolo). Scritto in lingua
copta e etiopica.



 

Testamento di Galilea, del N.S.J.C.


(data: secondo i manoscritti, dell’VIII secolo). Versioni in copto e in
etiopico.



 

I Miracoli di Gesù


(data: secondo i manoscritti, almeno dell’IX secolo). Redattto in
etiopico.



 

Vangelo dei Dodici Apostoli


(date: diverse, secondo i manoscritti). E’ citato in quelli di Rufino (V
secolo), traduttore di Origene, come uno dei più antichi vangeli
apocrifi.



 

Vangelo di Bartolomeo


(data: V secolo). Non ne restano che dei frammenti, redatti in copto.



 

Atti di Giovanni


(data: IV secolo). Redatto in greco. Non ne rimangono che i due terzi.



 

Atti di Pietro


(data: V secolo). Redatto in greco. Non se ne possiede che la fine.
L’inizio ci è noto per un frammento copto, e gli Atti, detti di
Vercelli, in latino.



 

Atti di Paolo
detti anche Atti di Paolo e di Tecla


(data: VI secolo nelle loro versioni sirina, slava e araba). Esiste una
pergamena del V secolo con frammenti della versione greca.



 

Atti di Andrea


(data: VI secolo). Redatto in latino. Esistono frammenti manoscritti in
greco.



 

Atti di Tommaso


(data: VI secolo per la versione latina). Esistono delle versioni greche
e sirine anteriori, probabilmente del V secolo.



 

Apocalisse di Paolo


(data: V secolo). Redatta in greco. Ne esiste una versione posteriore,
in latino.




 

Omelie Clementine


(data: V secolo). Redatte in greco. Il testo greco delle Omelie ci è
stato conservato, ma quello delle Riconoscenze (la sua seconda parte) è
andato perduto. Non se ne possiede che la versione latina di Rufino.


 

 

Fonte: il tredicesimoapostolo


Apr 02 2009

Tutti i manoscritti del Nuovo Testamento e degli Apocrifi

Category: Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 05:54

Elenco dei  più antichi manoscritti e frammenti  del Nuovo Testamento  e Apocrifi

 

 

Frammenti del nuovo testamento su papiro.


 

Le più antiche versioni complete della bibbia conosciute sono nel  Codex Vaticanus e nel Codex Sinaiticus. 

I manoscritti più antichi sono frammenti di versi o di capitoli dei libri biblici. 

A molti di essi é stato attribuito un nome ma altri sono stati semplicemente numerati da P1 (papiro numero 1) al  P5300. 

Ecco la lista dei più antichi:

 

Papiro di Rylands (P52)

E’ uno dei più vecchi frammenti di papiro del Nuovo Testamento, é in forma di codice (scritto da ambo il lati) e contiene Giovanni 18:31-33 and 37-38. 

E’ stato ritrovato in Egitto ed é stato datato intorno al 125 A.D. 

E’ attualmente conservato presso il Giovanni Rylands Library di Manchester, Inghilterra.

 

Il papiro di Bodmer (P66, P72-75)

E’ una collezione costituita da una cinquantina di manoscritti in greco scoperti da   M. Martin Bodmer nel 1955-56, é sono stati datati al intorno al 200 A.D. 

La parte principale della collezione é conservata presso la Bibliotheca Bodmerianasi Colonia (nei pressi di Ginevra). 

L’unica eccezione é costituita dal papiro VIII (che contiene Pietro 1 e 2), che fu offerto in dono a Papa Paolo VI nel 1969; il testo é conservato nella libreria Vaticana. La raccolta fu scoperta in Egitto . 

Essa contiene sia codici (scitti da ambo i lati) che rotoli (scritti su una sola facciata); la maggior parte di essi sono papiri, mentre tre di essi sono pergamene (Pap. XVI, XIX, and XXII). 

I manoscritti comprendono brani del vecchi e del nuovo testamento insieme a scritti della chiesa delle origini.

Il papiro P75 (vangelo di Luca e Giovanni) appare virtualmente identico al testo del   Codex Vaticanus.

Esso sembra richiamare Giovanni 6:58-71

 

Il papiro di  Chester Beatty  P45 

Datato al 200-250 A.D.,

Fu reso pubblico nel 1931, contiene i quattro Vangeli e gli Atti, in quaderni da due fogli. Purtroppo è in pessimo stato di conservazione;

Non rimane che: Matteo (XX, da da 24 a XXI, 19; XXV, da 41 a XXVI, 33),

Marco (IV, da 36 a IX, 31; XI, da 27 a XII, 28), Luca (VI, da 31 a VII,

7; IX, da 26 a XIV, 33).

 

Il papiro di Magdalen (P64)

Il papiro é stato conservto nella biblioteca del Magdalen College per più di 90 anni. 

Esso fu donato alla biblioteca dal cappellano inglese, Rev. Charles Huleatt, che lo aveva acquistato in un antico percato di Luxor in Egitto. 

Utilizzando un microscopio a scansione accompagnato dalla analisi papirologica convenzionale, il prof. Thiede lo ha ridatato intorno alla metà del secondo secolo, tra il 30 and 70 A.D.

In questo papiro il nome di Gesù é scritto  “KS”, abbreviazione delle parola greca  Kyrios, cioè Signore. 
Matteo 26

 

Il papiri Oxyrhynchusi 

Metà del secondo secolo, 

Contiene detti di Gesù che sono paralleli a quelli dei quattro vangeli. 

Più di 200o papiri provenienti dall’ Oxyrhynchus in Egitto, sono stati pubblicati, molti di essi non sono testi biblicil. 

I passaggi biblici si pensa siano stati copiati da un antico manoscritto databile, probabilmente, al 110-130 D.C.

 

 

Qumran Grotta 7

 

7Q4 1,2 

Attribuito alla prima lettera a Timoteo 3:16-4:3, successivamente unito ai frammenti 8 e 12 dal papirologo E.Muro é stato, invece, attribuito a 7Q4I Enoch 103:3-8 

 

7q8 

Attribuito alla epistola di Gicomo 1:23-24 é, come detto, stato assembrato insieme a 7Q4 1,2 e riattribuito ad Enoch

 

7q6 1,2 

is Marco 4:8 and Atti 27:38

Restano ancora in piedi le ipotesi:

 

7Q61 

Marco 4,28

 

7Q62 

Atti 27,38

 

7Q9 

Romani 5,11-12

 

7Q10 

Pietro 2 1,15

 

7Q15 

Marco 6,48

 

Rese varie, 

A questo punto, improbabili le datazione per  le  ridottissime dimensioni e dai lavori di Puech e Muro sui rimanenti frammenti, oltre che dalla difficoltà storica della collocazione del NT in area esseno-qumramiana

 

 

Qumran grotta 7

 

7q5 

E’ stato attribuito a  6:52-53 

ma anche a Gen 10:10
Gen 46:20
Gen 46:21
Deu 1:36
Jos 21:12
1Sa 26:7
1Es 6:26
Hos 5:7
Joh 9:32

L’attribuzione più probabile sembra esser Ge. 46:20 anche se Muro contesta, attraverso una complessa analisi, tutte le attribuzioni sostenendo che il papiro in questione é frutto di una sovrapposizione di più papiri.

 

 

Varie 

 

P67

 Barcelona; datato 200D.C. ; contiene (Mt 3:9, 3:15, 15:20-22, 15:25-28).  

 

P1 

università della Pensilvania a Filadelfia;terzo secolo; contiene (Mt 1:1-9, 1:12-20, 1;23).  

 

P3 

 (data: VI secolo). Contiene Luca (capitolo VII, da 36 a 45 e X, da38 a 42).  

 

P4 

Biglioteca nazionale di Parigi;terzo secolo; contiene brani del Vangelo di Luca. 

Secondo altre fonti classificato come parte del P64 insieme al papiro P67

 

P37 

 (data: III o IV secolo). Università del Michigan Biblioteca Ann Arbor; terzo o quarto secolo; contiene 33 versi tratto dal capitolo 26 di Matteo (capitolo XXVI, da 19 a 52).

 

 

Elenco completo dei frammenti di papiro del Nuovo Testamento

 

Pap.  –  Secolo  –  Conservato presso  –  Contenuto

 

P1  –  III  – Filadelfia   – Matteo 1:1-9, 12 and 13, 14-20

 

P2  –  VI – Firenze – Parte di Giovanni

 

P3 – VI/VII- Vienna Parte di Luca

 

P4 –  III –Paris- Parte di Luca…secondo un’altra ricostruzione é parte di P64 insieme a P67

 

P5- III –London- Giovanni 1:23-31, 33-41; 16:14-30; 20:11-17, 20:19-25.

 

P6 –IV Stasburgo Parte di Giovanni

 

P7 –IV/VI(?)- Kiev- Parte di Luca

 

P8 –IV –Berlino –Parte di Atti

 

P9 –III –Cambridge, Mass. – I Giovanni 4:11-12, 14-17

 

P10- IV –Cambridge. Mass. – Parte di Romani

 

P11 –VII –Leningrad –Parte di I Corinzi

 

P12 –III –New York –Ebrei 1:1.

 

P13 –III/IV –Londra e Firenze – Ebrei 2:14-18; 3:1-19; 4:1-16; 5:1-5; 10:8-22, 29-39; 11:1-13, 28-40; 12:1-17.

 

P14 –V –Sinai –Parte di I Corinzi

 

P15 –III –Cairo –I Corinzi 7:18-40 (verso) aned 7:40 – 8:1-4 (recto).

 

P16 –III/IV –Cairo – Filippesi 3:9-17 (recto) e Philippians 4:2-8 (verso).

 

P17 –IV –Cambridge –Ebrei 9:12-19.

 

P18- III/IV –London –Apocalisse 1:4-7

 

P19 –IV/V –Oxford –Parte di Matteo

 

P20 –III –Princeton –Giacomo 2:19-3:2 (recto) e Giacomo 3:3-9 (verso).

 

P21 –IV/V –Allentown, Pa. – Parte di Matteo

 

P22 –III –Glasgow – Giovanni 15:25-16:2 e Giovanni 16:21-32

 

P23 – III –Urbana  Ill.-  Giacomo 1:10-12 (verso) e Giacomo 1:15-18 (recto).

 

P24 –IV –Newton Center Mass. –Apocalisse  5:5-8 (recto) e 6:5-8 (verso).

 

P25 –IV – Berlino – Parte di Matteo

 

P26 – ca. 600 – Dallas – Parte di Romani

 

P27 – III – Cambridge – Parte di Romani

 

P28 – III – Berkeley – Parte di Giovanni

 

P29 – III – Oxford – Parte di Atti

 

P30 – III Client – Parte di I and II Tessalonicesi

 

P31 – VII-  Manchester – Parte di Romani

 

P32 – ca. 200 – Manchester – Tito 1:11-15 (recto) and Tito 2:3-8 (verso).

 

P33 – VI – Vienna Parte di Atti

 

P34 – VII – Vienna – Parte di I and II Corinzi

 

P35 – IV(?) – Firenze – Parte di Matteo

 

P36 – VI – Firenze – Parte di Giovanni

 

P37 – III/IV – Ann Arbor. Mich. – Parte di Matteo

 

P38 – ca. 300 – Ann Arbor. Mich. – Parte di Atti

 

P39 – III Chester, Pa. – Parte di Giovanni

 

P40 – III Heidelberg – Portions Romani

 

P41 – VIII – Vienna – Parte di Atti

 

P42 – VII/VIII – Vienna – Parte di Luca

 

P43 – VI/VII – London – Parte di Apocalisse

 

P44 – VI/VII – New York – Parte di Matteo and Giovanni

 

P45 – III – Dublin – Parte di Matteo, Marco, Luca, Giovanni and Atti

 

P46 – ca. 200 – Dublin – Parte di Romani, I and II Corinzi, Galatians, Ephesians,Colossesi, I Tessalonicesi and Hebrews

 

P47 – III – Dublin – Parte di Apocalisse

 

P48 – III – Firenze – Parte di Atti

 

P49 – III – New Haven, Conn. – Parte di Ephesians

 

P50 – IV/V – New Haven, Conn. – Parte di Atti

 

P51 – ca. 400 – Oxford – Parte di Galatians

 

P52 – II – Manchester – Parte di Giovanni

 

P53 – III – Ann Arbor – Parte di Matteo and Atti

 

P54 – V/VI – Princeton – Parte di Giacomo

 

P55 – VI/VII – Vienna – Parte di Giovanni

 

P56 – V/VI – Vienna – Parte di Atti

 

P57 – IV/V – Vienna – Parte di Atti

 

P59  –VI –New York – Parte di Giovanni

 

P60 – VII – New York – Parte di Giovanni

 

P61 – ca. 700 – New York – Parte di Romani, I Corinzi, Filippesi. Colossesi. I Tessalonicesi, Tito and Filemone

 

P62 – IV – Oslo – Parte di Matteo

 

P63 – ca. 500 – Berlino – Parte di Giovanni

 

P64 – ca. 200 – Oxford  e Barcelona – Parte di Matteo

 

P65 – III – Firenze – Parte di I Tessalonicesi

 

P66 – ca. 200 – Colonia – Parte di Giovanni

 

P68 – VII(?) – Leningrado – Parte di I Corinzi

 

P69 – III – Oxford – Parte di Luca

 

P70 – III – Oxford – Parte di Matteo

 

P71 – IV – Oxford – Parte di Matteo

 

P72 – III/IV – Colonia – Parte di I and II Pietro, and Giuda

 

P73 – ? – Colonia-  Parte di Matteo

 

P74 – VII – Colonia – Parte di Atti, I and II Pietro, Giacomo, I, II and III Giovanni and Giuda

 

P75 – III – Geneva – Parte di Luca

 

P76 – VI – Vienna – Parte di Giovanni

 

P77 – II/III – Oxford – Parte di Matteo

 

P78 – III/IV – Oxford – Parte di Giuda

 

P79 – VII – Berlino – Parte di Hebrews

 

P80 – III – Barcelona – Parte di Giovanni

 

P81 – IV – Barcelona – Parte di I Pietro

 

P82 – IV/V – Stasburgo – Parte di Luca

 

P83 – VI – Louvain – Parte di Matteo

 

P84 – VI – Louvain – Parte di Marco and Giovanni

 

P85 – IV/V – Stasburgo – Parte di Apocalisse

 

P86 – IV – Colonia – Parte di Matteo

 

F87 – III – Colonia – Parte di Filemone

 

P88 – IV – Milano – Parte di Marco

 

P90 – II – Oxford – Recto: Giovanni 18:36 – 19:1. Verso: Giovanni 19:2-7.

 

P91-  III – Milano –  Atti 2:30-37, 46-47; 3:1-2.

 

P92 – III/IV – Cairo – Efesini 1:11-13, 19-21. II Tessalonicsi 1:4-5, 11-12.

 

P93 – V/VI-  Firenze-

 

P94 – V/VI – Cairo-

 

P95 – III – Firenze – Giovanni 5:26-29, 36-38.

 

P96 – VI – Vienna-

 

P97 – VI – Dublino-

 

P98 – II-  Cairo-

 

P99 – V – Dublino – Apocalisse  1:13-2:1.

 

P100 – III/IV-  Oxford – Verso, Giacomo 4:9 – 5:1. Recto, Giacomo 3:13 – 4:4.

 

P101 – III – Oxford – Verso, Matteo 3:10-12. Recto, Matteo 3:16 – 4:3.

 

P102 – III/IV – Oxford – Recto, Matteo 4:11-12. Verso, Matteo 4:22-23.

 

P103 – II/III – Oxford – Recto, Matteo 13:55-56. Verso, Matteo 14:3-5.

 

P104 – II – Oxford – Recto, Matteo 21:34-37. Verso, Matteo 21:45?.

 

P105 – V/VI-  Oxford-

 

P106 – III – Oxford – Verso, Giovanni 1:29-35. Recto, Giovanni 1:40-46.

 

P107 – III – Oxford – Verso, Giovanni 17:1-2. Recto, Giovanni 17:11.

 

P108 – III – Oxford – Verso, Giovanni 17:23-24. Recto, Giovanni 18:1-5.

 

P109 – III – Oxford – Verso, Giovanni 21:18-20. Recto, Giovanni 21:23-25

 

P110 – IV – Oxford-

 

P111 – 3 – Oxford – Luca 17:11-13; 22-23

 

P112 – 3 – Oxford-

 

P113 – 3 – Oxford – Romani 2:12-13, 29.

 

P114 – 3-  Oxford – Ebrei 1:7-12

 

P115 – 3-  Oxford – Apocalisse 2:1-3,13-15,27-29; 3:10-12; 5:8-9; 6:5-6; 8:3-8,11-13; 9:1-5,7-16,18-21; 10:1-4,8-11; 11:1-5,8-15,18-19; 12:1-5,8-10,12-17; 13:1-3,6-16,18; 14:1-3,5-7,10-11,14-15,18-20;15:1,4-7

 

 

 

I più antichi codici completi del nuovo testamento

 

Codex Sinaiticus

Datato alla metà del quarto secolo, conteneva in origine, sia il Nuovo che l’Antico,   insieme alle epistole di Barnaba ed Il pastore di Hermas, tutti scritti in greco .

Ritrovato da Tischendorf  nella biblioteca dell monastero di Santa Caterina, sul Sinai, nel 1844 fu portato a San Pietroburgo. 

Nel 1933 fu venduto al British Museum di Londra ove é attualemnte conservato.

 

Codex Vaticanus

Codice del quarto secolo contenente il vecchio ed il Nuovo testamento.

L’originale é conservato in Vaticano

Il codice fu condotto in Vaticano da Costantinopoli come dono del papa é entrato in Vaticano fra il 1475 e il 1481..

Del vecchio testamento riporta Gen.1-46:28;, una porzione del secondo libro dei Re, ed i Salmi 105.137. 

Del Nuovo testamento contiene tutto eccetto Ebrei 9,14, la prima e seconda lettera a Timoteo, l’epistola a Tito e l’Apocalisse.

Non é stato reso disponibile agli studiosi fino al 1889..

Ne il Sinaiticus nè il  Vaticanus contengono gli ultimi dodici versi di Marco (Marco 16:9-20). Questi sono i soli due manoscritti in greco(Sinaiticus and Vaticanus), su un totale di  620 contenenti il Vangelo di Marco che omettono questi versi..

 

 

I codici dal quarto secolo in poi

 

Codex Alexandrinus 


(data: 400 A.D.). 

Contiene il Vecchio Testamento ed il Nuovo cominciando
da quello di Matteo, XXV, 6. Testo meno buono di quello precedente,
specialmente per i Vangeli. Si trova nel British Museum di Londra.



 

Codex Ephraemi Rescriptus


(data: 400 A.D.). 

Palinsesto. Nel XII secolo il testo biblico é stato
ricoperto da una versione greca dei trattati di Sant’Efraim. 

E’ di
origine egiziana, portato a Parigi da Caterina dé Medici, è conservato
alla Biblioteca Nazionale.



 

Codex Bezae, o Codex Cantabrigensis


(data: 450 A.D.+). 

Contiene, con qualche lacuna, i quattro Vangeli e
gli atti. Manoscritto bilingue greco-latino. 

Dal IX secolo, si trovava a
Lione. 

Nel 1581 fu donato da Teodoro di Bèze all’Università di Cambrige,
dove si trova tuttora.



 

Codex Freer


(data: V secolo). 

Contiene i quattro Vangeli, con delle lacune, e
un’aggiunta da Marco, XVI, 14. 

Fu acquistato dal Freer nel 1906 da un
mercante arabo. 

Si trova attualmente a Washington.



 

Codex Koridethi


(data dal VII al IX secolo). 

E’ conservato a Tiflis, ma proviene,
secondo alcune note marginali, dal monastero di Koridethi nel Caucaso.

Codex Regius detto anche Codex Parisiensis
(data: VIII secolo). 

Ha numerose correzioni e note marginali. 

Si trova
nella Biblioteca Nazionale di Parigi.



 

Codex Beratimus


(data: VI secolo).

Contiene i Vangeli di Marco e Matteo, su pergamena
porpora. 

Si trova a Bèrat, in Albania.



 

Codex Athusiensis


(data VIII o IX secolo).

 Contiene il Nuovo Testamento, eccetto Matteo,
Marco (I, da 1 a IX, 4 ) e l’Apocalisse.


 


Codex Vercellensis


(data IV secolo). 

In latino. Si trova a Vercelli.



 

Codex Veronensis


(data: IV o V secolo).  

In latino. E’ a Verona.



 

Codex Culbertinus


(data: XII secolo). 

In latino. Si trova a Parigi.



 

Codex Sangermanensis


(data: VIII secolo). 

In latino. A Parigi.



 

Codex Brixianus


(data: VI secolo). 

In latino E’ a Brescia



 

Codex Palatinus


(data: V secolo). I

n latino. A Dublino.



 

Codex Bobiensis

(data IV o V secolo). 

In latino. Non contiene che Marco (da VIII, 3, a
XVI, 8 ) e Matteo (da I, 1 a XV, 36) con delle lacune.



 

Codex Monacensis


(data: VI o VII secolo). In Latino.


 

Codex Curetonianus

(data: IV secolo). 

In sirico. Scoperto in un monastero del deserto di
Nitria (Egitto) nel 1842.



 

 

Elenco dei Manoscritti Apocrifi del Nuovo Testamento

 


Codex Askewianus, alias Pistis Sophia


(data: V secolo). 

Redatto in lingua copta tebana o saidica. 

Si trova al
British Museum dal 1785.



 

Codex di Bruce


(data: IV o V secolo). 

Comprende il Libro del gran trattato secondo il
Mistero. Si trona nella Bibliothèque Bodlèienne. E’ scritto in copto
tebano e fu scoperto nel 1769.



 

Codex Beroliniensis 8502


(data: V secolo). In copto tebano. Fu acquistato al Cairo nel 1896. Nel
1945 si trovava ancora a Berlino. Conteneva un Vangelo di Maria, il
Libro segreto di Giovanni, La Sophia di Gesù, gli Atti di Pietro.



 

Protovangelo di Giacomo.


Ricostruito dagli esegeti con l’aiuto di manoscritti ripartiti tra il V
ed il XV secolo. Manoscritti dispersi in numerose biblioteche.



 

Vangelo di Pietro


(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Apocalisse di Pietro

(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Vangelo dello pseudo-Matteo


(data: VI o VII secolo). Non è che un rimaneggiamento del Protovangelo
di Giacomo.



 

Racconti dell’Infanzia del Signore
 detto anche Pseudo-Tommaso 

(data: V secolo). Ha dato origine al Libro
armeno dell’Infanzia, del VI secolo, ed al Vangelo arabo dell’Infanzia,
del VIII secolo.



 

Vangelo di Nicodemo
detto anche Atti di Pilato 

(data: IV secolo). In varie versioni copte e
sirine.



 

Vangelo di Gamaliel


(data: secondo i manoscritti, almeno del VII secolo). Scritto in lingua
copta e etiopica.



 

Testamento di Galilea, del N.S.J.C.


(data: secondo i manoscritti, dell’VIII secolo). Versioni in copto e in
etiopico.



 

I Miracoli di Gesù


(data: secondo i manoscritti, almeno dell’IX secolo). Redattto in
etiopico.



 

Vangelo dei Dodici Apostoli


(date: diverse, secondo i manoscritti). E’ citato in quelli di Rufino (V
secolo), traduttore di Origene, come uno dei più antichi vangeli
apocrifi.



 

Vangelo di Bartolomeo


(data: V secolo). Non ne restano che dei frammenti, redatti in copto.



 

Atti di Giovanni


(data: IV secolo). Redatto in greco. Non ne rimangono che i due terzi.



 

Atti di Pietro


(data: V secolo). Redatto in greco. Non se ne possiede che la fine.
L’inizio ci è noto per un frammento copto, e gli Atti, detti di
Vercelli, in latino.



 

Atti di Paolo
detti anche Atti di Paolo e di Tecla

(data: VI secolo nelle loro versioni sirina, slava e araba). Esiste una
pergamena del V secolo con frammenti della versione greca.



 

Atti di Andrea


(data: VI secolo). Redatto in latino. Esistono frammenti manoscritti in
greco.



 

Atti di Tommaso


(data: VI secolo per la versione latina). Esistono delle versioni greche
e sirine anteriori, probabilmente del V secolo.



 

Apocalisse di Paolo


(data: V secolo). Redatta in greco. Ne esiste una versione posteriore,
in latino.




 

Omelie Clementine


(data: V secolo). Redatte in greco. Il testo greco delle Omelie ci è
stato conservato, ma quello delle Riconoscenze (la sua seconda parte) è
andato perduto. Non se ne possiede che la versione latina di Rufino.


 

 

Fonte: il tredicesimoapostolo/


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