Dic 01 2012

L’INFORMAZIONE È NOI.

Category: Media e informazione,Società e politicagiorgio @ 00:12

 

18/05/2008

 

Di chi è colpa? Non è colpa di Silvio Berlusconi, di Romano Prodi, di Cicchitto, di Casini, di Caltagirone, e soci. Non è colpa della Casta, né di quella dei giornali coi milioni di euro di prebende, e non è stata colpa di Ingrao, Forlani o Craxi. Non è la Mafia, non sono le logge dei venerabili, né l’Opus Dei, non è Confindustria o la lobby bancaria. La colpa è nostra. Punto. L’informazione che abbiamo è quella che noi italiani vogliamo.

 

Qui si potrebbe concludere il mio saggio sullo stato dell’informazione in Italia. Non ho altro da dire, in sostanza. Quello che posso aggiungere nelle righe che seguono sono solo riflessioni a sostegno della mia tesi, per chi avesse voglia di leggere un poco di più. E inizio di nuovo da noi italiani.

 

SONO LE NOSTRE OMBRE SUL MURO.

 

Ciò che la gente vuole. Lo scadimento dell’informazione in questo Paese riflette ciò che noi siamo, in tv particolarmente. Nulla meglio si adatta al caso Italia del sagace commento di Barnes Clive, nota firma del New York Post, che sull’odierne tendenze dei palinsesti televisivi ebbe a dire: “La televisione è la prima cultura genuinamente democratica, la prima cultura disponibile a tutti e retta da ciò che la gente vuole. La cosa più terribile è ciò che la gente vuole”.

Continua a leggere”L’INFORMAZIONE È NOI.”


Nov 03 2012

COME LA TELEVISIONE CI STA TRASFORMANDO IN ZOMBIE!

Category: Media e informazione,Monolandiagiorgio @ 00:05

 

TV turns you into a zombie

 

DI STEVE WATSON

Propagandamatrix

 

Mentre da un lato queste parole suonano come la solita metafora utilizzata per evidenziare quanta immondizia ci viene oggi propinata attraverso la televisione, sono anche una terribile affermazione che descrive in modo letterale la nostra realtà.

Solo in quest’ultimo mese due studi separati hanno rivelato che un eccessivo uso della televisione, anche se lasciata in sottofondo, può avere effetti deleteri sullo sviluppo cerebrale nei bambini, al punto che, quando crescono, mostrano difficoltà nelle relazioni sociali.

Continua a leggere”COME LA TELEVISIONE CI STA TRASFORMANDO IN ZOMBIE!”


Ott 04 2012

IMBARAZZO SUL CUPOLONE DI SAN PIETRO: BASTA MONTI, BASTA EUROPA, BASTA MULTINAZIONALI.

 

Marcello Di Finizio, imprenditore triestino, ha deciso di andare controcorrente rispetto ai tanti italiani che ridotti sul lastrico dal “progresso” decidono di suicidarsi nell’anonimato e nell’anonimato restano racchiusi per sempre, grazie alla compiacente omertà dei media.

Marcello da oltre un giorno è abbarbicato a rischio della propria vita sul Cupolone di San Pietro, dove ha srotolato uno striscione che racchiude in poche parole tutto ciò che dovrebbe urlare a squarciagola ogni italiano onesto, se solo conoscesse le coordinate di quanto accade intorno a lui.

Se la protesta di Marcello non fosse in primo luogo indirizzata contro il banchiere Mario Monti ed i suoi padroni una vicenda di questo genere monopolizzerebbe da ieri il palinsesto dei TG e le prime pagine dei giornali, invece…..

Il circo mainstream sta mostrando una grande difficoltà nel trattare la vicenda.

Infatti se da un lato la notizia di un uomo in bilico sul Cupolone di San Pietro è tale da garantire ottimi risultati in termine di audience, dall’altro le rivendicazioni di quest’uomo sono tali da creare non pochi imbarazzi, tanto ai giornalisti quanto ai loro padroni.

Continua a leggere”IMBARAZZO SUL CUPOLONE DI SAN PIETRO: BASTA MONTI, BASTA EUROPA, BASTA MULTINAZIONALI.”


Set 26 2012

SULLA CRISI ECONOMICA, LA SFIDUCIA E L’INCERTEZZA: “IL MANIFESTO DEL VERO RIVOLUZIONARIO!”

Category: Media e informazione,Società e politicagiorgio @ 19:16

Silvia ha scritto: L’umanità sembra muoversi in un circolo vizioso. Guerre, miseria, giochi di potere. Ne usciremo mai? Cosa pensi di tutto quel che sta accadendo nel mondo?

Un caro saluto,

Silvia.

 

Dadrim ha risposto: Crisi economica, insicurezza sociale, malapolitica, progressivo deterioramento delle istituzioni, clientelarismi, baronie, assoluta mancanza di meritocrazia, rovina del patrimonio paesaggistico, abbandono delle ricchezze monumentali e artistiche. Questa è l’Italia che ci appare sempre più reale.

Se guardiamo poi la situazione internazionale le cose non sembrano andare molto meglio. L’interminabile conflitto Israelo-Palestinese, l’Iraq e l’Afghanistan ancora tormentati dalla guerra, la repressione del popolo tibetano, i conflitti volutamente e comodamente dimenticati che insanguinano le terre dell’Africa, la povertà, la fame, il traffico di organi umani, di donne destinate alla prostituzione, d’armi, di droga, il traffico di merci inutili che vanno da una parte all’altra del mondo, l’inquinamento…

Tutto questo e molto ancora è quel che quotidianamente ci riportano i nostri “cari” mezzi di informazione attraverso speciali, tribune politiche, opinionisti, trasmissioni radio, telegiornali, giornali, matrici, sette e mezzi, infedeli, fedeli, ballerini, fatti nostri, per nulla personali, porte a porte, giullari, mangia fuoco, saltimbanchi, menestrelli, cartomanti, notizie striscianti…

Continua a leggere”SULLA CRISI ECONOMICA, LA SFIDUCIA E L’INCERTEZZA: “IL MANIFESTO DEL VERO RIVOLUZIONARIO!””


Set 26 2012

COME CONTROLLARE LE MASSE

Category: Media e informazione,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 07:48

COME CONTROLLARE LE MASSE, PRIMA PARTE

 

Come si possono controllare le masse nei sistemi moderni chiamati “democratici”, dove i cittadini possono esprimersi liberamente con il voto?

Molti sanno che la televisione influenza le persone, ma quanti sanno in che modo lo fa? Spesso sento dire “La televisione in Italia è spazzatura”, oppure “gli italiani sono dei superficiali”, ma cosa c’è dietro? Conosciamo il reale significato di ciò che ci viene proposto?

Ho notato la scarsissima conoscenza da parte della gente comune sulle specifiche tecniche di persuasione delle masse,  voglio quindi lasciare il mio contributo con questo articolo, frutto di uno studio costante di più di dieci anni. Le fonti sono prevalentemente testi universitari più o meno comuni di Sociologia, Psicologia, Marketing e Statistica.   Descriverò, in più post divisi per argomento, un sistema di tecniche volte a ottenere il controllo sulle masse e alla determinazione di un regime democratico. Laddove ci sia un regime più o meno totalitario in un sistema democratico si applicano le tecniche spiegate.

Vorrei precisare che queste tecniche non hanno nessuna connotazione ideologica, i principi di base sono infatti stati utilizzati da ogni tipo di regime dalle epoche più lontane ai giorni d’oggi, dal totalitarismo sovietico a quello della Germania nazionalsocialista, fino a trovare dinamiche simili in molte aziende attuali, o anche in gruppi settari religiosi.

In un sistema totalitario, a differenza di quanto si può comunemente pensare, il potere non viene detenuto esclusivamente con la violenza, ma è frutto di una reciproca contrattazione tra il capo e le masse dominate.” – Gustav Le Bon

Continua a leggere”COME CONTROLLARE LE MASSE”


Set 25 2012

LA MANIPOLAZIONE MENTALE DI MASSA

Category: Cultura e dintorni,Media e informazione,Monolandiagiorgio @ 00:10

Se un’aquila, che potrebbe tranquillamente volare libera nei cieli, cresce con la convinzione di essere un pollo, rimarrà per sempre dentro il pollaio

INFORMAZIONE

L’importanza dell’informazione è fuori da ogni discussione. Informare, lo dice il nome stesso che deriva da “in-formare”, cioè dare forma. Ma dare forma a cosa, se non alle coscienze? Non a caso, tutte le grandi dittature hanno iniziato sempre con il controllo dei mezzi di comunicazione (mass-media), proprio per plasmare le menti e coscienze delle persone. La totalità delle persone, educata dalla tivù alla passività e pigrizia mentale sin dall’infanzia, non sviluppa la capacità di mantenere l’attenzione autonomamente, se non è emotivamente coinvolta. I manipolatori questo lo sanno bene e per veicolare le loro informazioni mantengono viva l’attenzione della gente, agendo direttamente nell’emotività. Questo si chiama intrattenimento. Il paradosso è che sono le persone stesse che esigono di essere intrattenute e non informate, e ovviamente il Sistema le accontenta: informa (a modo loro) attraverso l’intrattenimento. L’importanza dei mezzi di comunicazione, è enorme. Ai fini della governabilità, soprattutto nelle società basate sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare e orientare l’informazione, la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo e da cui dipende la produzione e gestione del consenso.

Continua a leggere”LA MANIPOLAZIONE MENTALE DI MASSA”


Giu 13 2012

ETICA E GIORNALISMO ALL’ITALIANA. QUANDO LA VERITA’ FA MALE

Category: Media e informazionegiorgio @ 05:35

Dunque, Napolitano, ’o re, con le fanfare, i gagliardetti e i tricolori, va in Emilia e viene fischiato dai terremotati che gli gridano: “Vattene, buffone”.

Ma sui grandi giornali, Corriere, Repubblica, Stampa, la notizia non compare, e se non c’è, vuol dire che non è vero. Perché meravigliarsi! In fondo la stampa italiana, padronale o di partito, è sempre stata organica al sistema politico istituzionale, però con la cura di scegliersi il padrone “migliore”, Prodi invece di Berlusconi, ed ora Paperon Monti che non dev’essere contrariato essendo, oltre tutto, permalosissimo. E se qualcuno fischia o’ re basta non dirlo ed è come se il misfatto non fosse accaduto.

Continua a leggere”ETICA E GIORNALISMO ALL’ITALIANA. QUANDO LA VERITA’ FA MALE”


Mag 30 2012

NOTIZIA DELL’11 MAGGIO DEL 1976, SUBITO DOPO IL TERREMOTO DEL FRIULI: NON SI SVOLGERÀ LA PARATA MILITARE DEL 2 GIUGNO

Category: Media e informazione,Società e politicagiorgio @ 11:16

Roma. La parata militare del 2 giugno, quest’anno, non si svolgerà. Lo ha comunicato il ministro della difesa Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far si che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei Fori imperiali.

 

Fonte: Messaggero Veneto (notizia dell’11 maggio 1976)


Mag 30 2012

“PENSO A UN GIORNALISMO NON SILENZIOSO MA NEPPURE AD ALTA VOCE”: TONI CAPUOZZO A 360° AL GIARDINO DELLE IDEE

Category: Media e informazione,Persone e personaggigiorgio @ 07:57

Toni Capuozzo  (secondo da destra)

“Ho cominciato a fare il giornalista di guerra non giovanissimo, avevo trent’anni, l’età nella quale ti senti infrangibile, credi di poter spaccare il mondo” ha esordito così il giornalista e volto noto televisivo Toni Capuozzo di fronte ad una sala delle Muse esaurita in ogni posto.

“Ben presto avvicinandomi alle guerre mi sono reso conto che troppo spesso non si tiene conto di che cosa significhi essere privati di ogni speranza” ha continuato ricordando i suoi reportage dai territori dell’ex Jugoslavia.

“Mi sono avvicinato a storie di dolore, di abbandono, ha conosciuto gli sguardi della paura, di bambini senza genitori, di vecchi lasciati ai margini” ha tenuto a precisare di fronte a un pubblico attento e silenzioso.

Continua a leggere”“PENSO A UN GIORNALISMO NON SILENZIOSO MA NEPPURE AD ALTA VOCE”: TONI CAPUOZZO A 360° AL GIARDINO DELLE IDEE”


Mag 27 2012

“FALCONE CHE PECCATO”: PER REPUBBLICA FALCONE ERA SOLO UN MEDIOCRE PUBBLICISTA, UN GUITTO.

Category: Media e informazionegiorgio @ 11:33

Quando “la Repubblica” attaccava Giovanni Falcone.

Il giornalista Sandro Viola, in un articolo dal titolo “Falcone, che peccato!”, apparso sul quotidiano “La Repubblica”, il 9 gennaio 1992  (L’articolo è sparito dall’archivio digitale di Repubblica),  rimprovera al giudice Giovanni Falcone “l’eccessivo presenzialismo del magistrato” nelle trasmissioni televisive, di essere “entrato a far parte di quella scalcinata compagnia di ‘opinionisti al minuto’,  dei ‘noti esperti’,  che sera dopo sera s’affacciano sugli schermi televisivi”,  e conclude che si “pone il problema della compatibilità tra la funzione dell’apparato statale e l’attività pubblicistica”.

Pochi mesi dopo, il 23 maggio, esattamente 20 anni fa, Giovanni Falcone sarebbe stato ucciso per mano mafiosa.

 

RIPORTIAMO L’EDITORIALE DI SANDRO VIOLA.

 

D’un uomo come Giovanni Falcone, il magistrato che alla metà degli anni Ottanta, dal suo posto alla Procura di Palermo, inflisse alcuni duri colpi alla mafia, si vorrebbe dire tutto il bene possibile. O quanto meno, per evitare di trovarsi nella pessima compagnia di certi suoi detrattori, non si vorrebbe dirne male. E tuttavia, da qualche tempo sta diventando difficile guardare al giudice Falcone col rispetto che s’era guadagnato.

Egli è stato preso, infatti, da una febbre di presenzialismo. Sembra dominato da quell’impulso irrefrenabile a parlare, che oggi rappresenta il più indecente dei vizi nazionali. Quella smania di pronunciarsi, di sciorinare sentenze sulle pagine dei giornali o negli studi televisivi, che divora tanti personaggi della vita italiana – a cominciare, sfortunatamente per la Repubblica, dal Presidente della Repubblica – spingendoli a gareggiare con i comici del sabato sera, con il prof. Sgarbi, con i leaders di partito, con i conduttori di “talk-shows”, con gli allenatori di calcio, insomma con tutti coloro che ci affliggono quotidianamente, nei giornali e alla televisione, con le loro fumose, insopportabili logorree.

Continua a leggere”“FALCONE CHE PECCATO”: PER REPUBBLICA FALCONE ERA SOLO UN MEDIOCRE PUBBLICISTA, UN GUITTO.”


Gen 03 2010

Cari giornalisti, siate precisi ed obiettivi…Ma quando mai…

Category: Media e informazionegiorgio @ 01:06

targhe-alterne.676

 

La capacità dei giornalisti  di descrivere la cronaca in modo preciso ed obiettivo, oramai lo sanno tutti, molto spesso è solo una leggenda metropolitana.

Senza grandi pretese, un bellissimo esempio lo danno  queste due locandine di venerdì 21 gennaio 2005 – che conservo gelosamente –  esposte  in occasione delle attivazioni, in quel di  Verona, del traffico cittadino  a targhe alterne,  dei due quotidiani di riferimento della città: L’Arena di Verona e Il Corriere della Sera,  nell’ edizione per  Verona.

A voi…il  giudizio.


Dic 22 2009

Pirati, custodi della cultura e della memoria: Mind Your Language

Category: Informatica,Media e informazionegiorgio @ 20:45

Youtube

Internet la memoria scomoda del mondo

Prima di Internet e (in misura minore) dell’invenzione del videoregistratore domestico, gli archivi della televisione erano disponibili unicamente alle emittenti. La nostra memoria degli eventi, così spesso mediata dal teleschermo, era nelle mani di un ristretto gruppo di persone, che potevano decidere cosa far sparire nel dimenticatoio e cosa ripresentare, magari dopo opportune sforbiciate.

Continua a leggere”Pirati, custodi della cultura e della memoria: Mind Your Language”


Dic 17 2009

YouTube-il Grande Fratello va asportato

Category: Giustizia Legula e Legulei,Media e informazionegiorgio @ 09:45

GrandeFratello

La sentenza stabilita da il Tribunale di Roma  che Google deve cancellare tutte le clips che contengano qualsiasi frammento della trasmissione sul “Grande fratello”,  a parte il principio  morale  – non scritto – del diritto alla memoria,   è come se qualcuno usasse il telefono per informare  dell’arrivo  di una partita di droga, e il servizio telefonico   venisse accusato di spaccio di sostanze tossiche.

Detto questo, vorrei capire le “menti”  di Mediaset ed Endemol  quanto pensano di guadagnarci  togliendo le clips  da YouTube,  che, si badi bene, – ed è questo che mi è incomprensibile-  non sono altro che una micidiale pubblicità indiretta per il loro  “Grande Fratello”.

Personalmente non avevo mai visto su YouTube una sola clip del “G.F.”, mi limitavo a seguirlo occasionalmente   alla televisione,  adesso mi è passato la voglia anche di quello.


Set 23 2009

Gianni Cantù intervista

gianni_cantu

Gianni Cantù con una copia di “Marcherita Pusterla” che il suo avo Cesare scrisse in carcere sulla carta da bugliolo

 

Il  cronista de L’Arena di Verona che scoprì Ludwig: “So chi portò la bomba fino alla stazione di Bologna.”  Infiltrato nell’ultrasinistra, fu il primo a riconoscere Feltrinelli sotto il traliccio di Segrate. Smascherò anche  un serial killer peggiore di Stefanin.  Ora a 88 anni scrive libri su Egizi e Romani

Con questo «tipo italiano» ho avuto la fortuna di lavorare per un decennio. Lo conobbi nella redazione dell’Arena. Era l’estate del 1975. Lui aveva già 52 anni e veniva dall’agenzia Ansa di Milano, io solo 19 e spuntavo dal nulla di Verona. Il quotidiano locale mi aveva assunto per una sostituzione in cronaca. La prima sera stappò una bottiglia di champagne. Mica in mio onore, ovvio. Festeggiava con i colleghi i 10 anni dall’esame di Stato che lo aveva ammesso nell’Ordine dei giornalisti. In realtà esercitava la professione già da 30, dal 1945 o giù di lì.

Ho incontrato Gianni Cantù la scorsa settimana. Aveva da poco festeggiato il suo 86° compleanno. Stessa lucidità mentale, stessa passione per i fatti della vita. Anche la sordità, sempre la stessa, perlomeno non peggiorata rispetto alla fine degli Anni 80, quando dovemmo minacciare uno sciopero perché la società editrice dell’Arena si rifiutava di acquistare un amplificatore telefonico da poche migliaia di lire che gli avrebbe reso più agevole il lavoro. A un cronista di nera così, qualsiasi giornale avrebbe fatto ponti, e cimici, d’oro: il primo a riconoscere Giangiacomo Feltrinelli sventrato dalla bomba sotto il traliccio di Segrate; il primo a giungere davanti alla questura di Milano dove Gianfranco Bertoli aveva fatto esplodere un ordigno; il primo ad avvicinare il generale James Lee Dozier appena strappato alle grinfie dei brigatisti rossi. E l’unico a uscire in edizione straordinaria quando fu rilasciato dai rapitori il presidente del Verona Hellas, Saverio Garonzi, e quando fu liberata dai carabinieri la piccola Patrizia Tacchella, figlia del re dei jeans Carrera; l’unico a polemizzare a mezzo stampa con Ludwig, fino a tendere un trabocchetto mediatico che risultò decisivo per la cattura degli irreprensibili studenti Wolfgang Abel e Marco Furlan, poi condannati per 15 omicidi; l’unico ad aver capito che il duo era in realtà un trio; l’unico a conoscere una verità dirompente e mai scritta sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.

Continua a leggere”Gianni Cantù intervista”


Giu 12 2009

Google Italia contro la legge sulle intercettazioni

Cosa c’entrano i blog con le intercettazioni?

Le nuove norme in materia d’intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali si estendono anche ai “siti informatici”

Siamo nuovamente di fronte ad un provvedimento legislativo che va ad impattare sul mezzo di comunicazione Internet, senza tenere conto della sua specificità.

Stiamo parlando del comma 28 dell’articolo 1 del disegno di legge a proposito delle “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali”, su cui il Governo ha posto ieri la questione di fiducia.

Questa norma mira ad estendere anche ai “siti informatici” le procedure di rettifica delle informazioni ritenute non veritiere o lesive della reputazione dei soggetti coinvolti, finora applicate ai mezzi di informazione tradizionali”. In pratica un blogger amatoriale viene equiparato come responsabilità al direttore responsabile di un qualsiasi quotidiano nazionale…

L’utilizzo dell’espressione generica “siti informatici” è molto preoccupante, in quanto sembra comprendere sia tutti coloro che producono contenuti, siano essi operatori professionali (ad esempio, la testate giornalistiche online) o semplici utenti (ad esempio, i blogger amatoriali), sia le piattaforme che ospitano questi contenuti, come ad esempio i motori di ricerca, le piattaforme di contenuti creati dagli utenti come YouTube ed i social network come Facebook.

Ai gestori di siti, pagine web e blog amatoriali non dovrebbero essere richiesti adempimenti propri dei mezzi di informazione professionali e quindi sproporzionati rispetto ad attività di tipo amatoriale o comunque non lucrative.

Tra l’altro qualche settimana fa la Commissione Trasporti e Comunicazioni della Camera aveva approvato un ordine del giorno sul disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche e telematiche in cui si sottolineavano chiaramente le criticità legate al riferimento generico ai “siti informatici” e si suggeriva che l’obbligo di rettifica riguardasse solamente i giornali e periodici diffusi per via telematica e soggetti all’obbligo di registrazione, escludendone quindi i gestori di siti amatoriali (lo stesso Sottosegretario Romani ha data il proprio consenso a questo approccio). Purtroppo nel testo presentato ieri alla Camera e su cui è stata posta la fiducia non stati integrati questi suggerimenti.

È sullo stesso concetto che si fonda il progetto di legge degli Onorevoli Roberto Cassinelli e Antonio Palmieri, recante “Modifiche all’articolo 1 della legge 7 marzo 2001, n. 62, in materia di definizione e disciplina del prodotto editoriale”, volto a far sì che “coloro i quali sfruttano la rete Internet per esprimere le proprie idee, attraverso, per esempio, i blog, possano utilizzare liberamente le moderne tecnologie, sempre nel rispetto delle leggi, senza però essere soffocati da inutili, e talvolta inopportuni, vincoli burocratici.”

La strada che porta all’affermazione della specificità della Rete e dei diritti dei navigatori è ancora molto lunga.

Fonte:  http://googleitalia.blogspot.com/2009/06/cosa-centrano-i-blog-con-le.html

10 giugno 2009 – ore 16.07


« Pagina precedentePagina successiva »