Mag 25 2014

LA BANK OF ENGLAND AMMETTE CHE IL SISTEMA BANCARIO ATTUALE È UNA TRUFFA

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Di David Graeber

http://www.theguardian.com/

Quella dose di onestà della Banca d’Inghilterra che butta dalla finestra le basi teoriche dell’austerità

 

Sembra che Henry Ford, negli anni 30, avesse osservato come fosse una buona cosa il fatto che la maggior parte degli americani ignorassero come funzioni davvero il mondo bancario, perché altrimenti “avrebbero dato inizio ad una rivoluzione prima di domani mattina”.

 

La scorsa settimana è successo qualcosa di notevole. La Banca d’Inghilterra ha vuotato il sacco. In un documento intitolato “La creazione della moneta nell’economia moderna”, redatto da tre economisti del dipartimento di Analisi Monetaria della banca, hanno dichiarato in maniera inequivocabile che le convinzioni generali riguardanti le modalità con cui lavorano le banche sono sbagliate, e che invece le posizioni del tipo più eterodosso e populista, più comunemente associate a gruppi come ad esempio Occupy Wall Street, sono corrette. In questo modo, hanno di fatto gettato dalla finestra l’intera teoria alla base dell’austerità.

Per rendersi conto di quanto siano radicali le nuove posizioni della Banca d’Inghilterra, considerate il punto di vista convenzionalmente accettato, che continua ad essere alla base di tutti i rispettabili dibattiti della politica.

 

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Mag 24 2014

MONTI IL PROFESSORE GENIO È COSTATO COME UNA GUERRA PERDUTA

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Non vorrei che la notizia passasse in cavalleria: il genio ha fatto fuori il 47% delle ricchezza nazionale. Cioè con il suo governo ha distrutto quali la metà della ricchezza nazionale. Come in una guerra!

 

I TECNICI HANNO DISTRUTTO IL PAESE. Poche cifre su pressione fiscale e spesa pubblica mostrano quanto i fatti non coincidono con annunci e promesse. Leggere per credere Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

A leggere le cifre, ormai ufficiali, qualche dubbio viene circa il fatto che i governi tecnici o emergenziali facciano davvero bene all’economia. Da quando è iniziatala crisi, nell’ultimo trimestre del 2008, l’Italia ha perso il 9,1% del suo Pil prodotto nei decenni precedenti.

Ma ben il 47% della ricchezza nazionale è stata distrutta nell’ultimo biennio, quello del 2012/13 quasi tutto all’insegna dell’atipico governo Monti, visto che in soli 24 mesi è andato in fumo il 4,3% del Pil di fine 2011.

 

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Mag 23 2014

“THE ITALIAN DISASTER”. L’ANOMALIA ITALIANA NON È BERLUSCONI, MA NAPOLITANO

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Lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea dalla parte dell’Italia, e si concentra su Napolitano, “studente fascista, poi il comunista favorito di Kissinger”, che mise la firma sul Lodo Alfano, entrò in guerra con la Libia violando leggi e trattati e tramò con Monti e Passera per sostituire Berlusconi…

 

1. IL SAGGIO INTEGRALE DI PERRY ANDERSON: “THE ITALIAN DISASTER”
Dalla “London Review of Books”

 

23 magg – La vera anomalia italiana? Giorgio Napolitano. Sull’ultimo numero della prestigiosa London Review of Books, lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea in un lungo saggio dal titolo: The Italian Disaster. Non c’è bisogno di traduzione ed è interessante che per parlare del futuro dell’Europa e delle falle nel sistema della democrazia del vecchio continente, si parli del disastro italiano, raccontato con la secchezza degli storici inglesi: una sequenza di fatti, date, pochi commenti e molti argomenti.

 

Quello che Denis Mack Smith ha fatto con i suoi saggi sul Risorgimento e la nascita del fascismo, Anderson, storico di formazione marxista, lo fa con gli anni recenti della storia patria. Secondo Anderson è il capo dello Stato la vera minaccia della democrazia italiana. Visto in patria come il salvatore, “la roccia su cui fondare la nuova Repubblica”, Napolitano è invece una vera pericolosa anomalia, un politico che ha costruito tutta la carriera su un principio: stare sempre dalla parte del vincitore.

 

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Mag 22 2014

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DELLE BANANE SI DICE “SCONCERTATO” DALLA SVIZZERA

Category: Monolandia,Roba da Italia,Società e politicagiorgio @ 00:08

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di TONTOLO

 

Il presidente della Repubblica delle Banane, alias Italia, non perde occasione per farsi notare. Leggete questo lancio di agenzia:

 

Giorgio Napolitano ha espresso sconcerto per l’introduzione delle quote per gli immigrati (anche italiani) in Svizzera, dopo il referendum del 9 febbraio. “Siamo troppo amici per nascondervi lo sconcerto nell’apprendere un risultato che si pone in controtendenza rispetto alla consolidata politica europea della Confederazione”, ha detto incontrando il Consiglio Federale Elvetico.

 

Re Giorgio si dice “sconcertato” per quello che fa la Svizzera al fine di tutelare la propria condizione. Io che son Tontolo ma non tontolon, penso che Napolitano dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare degli svizzeri. E dovrebbe invece esprimere sconcerto per lo schifo in cui è ridotta la Repubblica di cui è il degno presidente.
Fonte: visto su l’Indipendenza del 21 maggio 2104

Link: http://www.lindipendenza.com/il-presidente-della-repubblica-delle-banane-si-dice-sconcertato-dalla-svizzera/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-presidente-della-repubblica-delle-banane-si-dice-sconcertato-dalla-svizzera

 


Mag 21 2014

LA FINE DELL’ITALIA: ENTRO 4 ANNI SAREMO PAESE DA TERZO MONDO, ECCO LE PROVE

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– a cura di nocensura.com

 

Con l’entrata in vigore del Fiscal Compact e dell’ERF, è in arrivo la batosta finale sul nostro paese; ci toglieranno anche le mutande, ci relegheranno a tutti gli effetti ad essere una COLONIA: le nostre principali aziende, le ‘eccellenze italiane‘ in mano ai privati se le sono già acquistate e le stanno acquistando; ora tocca ai beni pubblici, ad iniziare dalle principali aziende, le più importanti…

 

Chi ci segue da tempo sa bene a cosa ci stiamo riferendo: ne abbiamo parlato a partire dal 2011.

 

Oggi parliamo di crisi, oggi ‘siamo’ in crisi, ma ahimè, la crisi vera, deve ancora arrivare! Questo è niente rispetto allo scenario che si prospetta in questo paese, al di la delle ‘confortanti’ parole pronunciate ogni anno dai nostri politici, che prima “non vedevano la crisi” e oggi vedono “la fine della crisi“, con la ripresa che puntualmente avrà inizio l’anno successivo… e poi quello successivo ancora, e ancora ancora e ancora! Un teatrino di infimo livello di cui sempre più italiani si stanno rendendo conto.

 

Questione di poco dovremo affrontare il CRACK dell’INPS: e saranno DOLORI. Nessuno ne parla, ma numeri alla mano, è INEVITABILE.

 

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Mag 14 2014

LE CONFESSIONI DI UN FUNZIONARIO DI EQUITALIA: “OBIETTIVO INCASSARE”

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Sono stati picchiati più volte. Aggrediti e sequestrati. I dipendenti Equitalia sono gli ultimi della catena riscossoria e come tale i primi a prenderle dai contribuenti infuriati. È logico che si sentano tra l’incudine e il martello. Non hanno tutti i torti dal momento che le decisioni vengono prese più in alto. Da un lato dalla politica romana e dall’altro dai vertici della stessa Equitalia. «Inoltre», commenta a Libero un dipendente che chiede di rimanere anonimo, «sembra che la nostra posizione faccia comodo alla politica. Quando si tratta di fare il capro espiatorio nessuno ci difende. E ci tocca pure sentire Grillo urlare contro di noi e contro le cartelle verdi che a suo dire  sarebbero di Equitalia. Le nostre sono di altro colore, ma tanto meglio fare confusione».

In effetti Equitalia per come è organizzata sembra proprio prestarsi a fare da parafulmine. La società di riscossione ha chiuso il bilancio in passivo.

Sono stati tagliati i costi del personale, ma la cifra di rosso ha superato gli 80 milioni per via dello stop della riscossione Ici. La perdita complessiva supera gli 800, se si considera i pregressi portati in dote dalle varie consorelle (Sud e Centro) dopo la fusione.

 

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Mag 11 2014

QUANDO SI DICE “IL GOVERNO DELLE BANCHE E DELLE LOBBIES

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A cura di nocensura.com

 

                  La lobby bancaria e quella dell’alta finanza. (Alla quale hanno confezionato una miriade di provvedimenti favorevoli: così tanti da rendere impossibili elencarli tutti, citiamo l’ultimo da 7,5 miliardi con annessa riserva aurea) 

 

                  La lobby delle slot machine. (alle quali hanno condonato i famosi 98 miliardi evasi e hanno dispensato regali su regali: e forse – visto quanto hanno scoperto Le Iene – non è finita…) 

 

                  La lobby della salute, le “big pharma”: sono la prima industria mondiale,libere di lucrare sulla salute pubblica. Ce ne sarebbero di cose da dire… 

 

                  La lobby delle armi: i cui affari vanno a gonfie vele. Negli ultimi anni il “record di spesa” è stato ritoccato al rialzo diverse volte, tutte le nazioni si stanno armando fino ai denti.

 

                  La lobby del tabacco: forse è una delle lobby meno “evidenti” nel quotidiano, ma certo non è meno potente di altre. Il governo è immediatamente intervenuto per stroncare la minaccia delle sigarette elettroniche, mandando in rovina migliaia di imprenditori che avevano investito nel settore, e che hanno perso o stanno perdendo il lavoro.

 

                  La lobby delle assicurazioni, alla quale Monti prima di lasciare la poltrona di premier ha fatto un bel regalo. Ovviamente non è l’unico regalo dispensato da Monti alle lobby e ai poteri forti.

 

                  La lobby della “grande distribuzione” e dei supermercati: alla quale i governi che si sono susseguiti negli anni, hanno concesso di impadronirsi del commercio in tutti i settori, costringendo alla chiusura i piccoli negozianti.

 

                  La lobby delle grandi aziende, libere di delocalizzare e importare i propri prodotti, mandando fuori mercato le piccole imprese che sono rimaste in Italia, oberate, oltretutto, da una pressione fiscale insostenibile.

 

TROVATE UN SINGOLO CASO IN CUI UN GOVERNO, TRA QUELLI CHE SI SONO SUSSEGUITI NEGLI ULTIMI DECENNI, ABBIA OSTEGGIATO GLI INTERESSI DI UNA “LOBBY” O DI QUALCHE POTENTATO PER DIFENDERE GLI INTERESSI DEI CITTADINI O QUELLI “NAZIONALI”…

 

Fonte: visto su MOCENSUARA del 7 aprile 2014

Link: http://www.nocensura.com/2014/04/quando-si-dice-il-governo-delle-banche.html

 

 


Mag 10 2014

IL SOLE DI CAMPANELLA SORGE ANCORA – I GRECANI DI CALABRIA – GUARDIA PIEMONTESE: UNA MINORANZA VALDESE IN PERICOLO

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Profondamente radicato nella storia ed espressione di reali esigenze del popolo meridionale, sta prendendo sempre più consistenza sulla scena politica il Movimento Meridionale Calabria. Un intervento del suo fondatore.

La difficile situazione della “isole” alloglotte di Guardia Piemontese e dei Grecani della costa jonica.

 

Francesco Catanzariti

 

Il Movimento Meridionale Calabriasi affaccia sulla scena politica della Calabria con le elezioni del 12 maggio 1985. Il risultato conseguito (13 mila voti; un seggio al Consiglio Provinciale; per qualche migliaio di voti non conquista il seggio al Consiglio Regionale) è un importante segnale di novità nel panorama politico calabrese.

 

Bisogna inoltre tenere conto della scarsezza dei mezzi e degli uomini investiti nella campagna elettorale, dei tempi limitati di preparazione, così come non si può prescindere dal boicottaggio della stampa e di altri mass-media e, particolarmente dal fatto che tutti i partiti “nazionali” hanno fatto quadrato per scongiurare il pericolo dell’affermazione di un movimento giovane, ma con antiche radici storiche. Un movimento, cioè, che a viso aperto e con grinta si è affacciato alla lotta contro il degrado economico e morale e i guasti, forse irreparabili, della partitocrazia romana.

La presenza del MMC turba equilibri ed interessi, altera giochi e disegni di Palazzo: non a caso la lotta diventa, da parte dei partiti “nazionali”, dura, sovente in termini di provocazione, denigrazione, ricatto.

Ma il quadro delle difficoltà incontrate diventa completo se si tiene conto della profonda disgregazione, disoccupazione, miseria, che caratterizzano l’ambiente calabrese, dove la pratica corruttrice e clientelare degli uomini del potere e del sottogoverno, delle oligarchie burocratiche dei partiti non conosce limite alcuno.

 

A cominciare dagli anni ’70 sorgono e si affermano in Calabria, specie sul piano della riflessione e del lavoro culturale, movimenti autonomistici.

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Mag 02 2014

IL PATRIARCA MORAGLIA FRA L’INCUDINE DELL’INDIPENDENZA E IL MARTELLO DELL’ITALIA

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di MILLO BOZZOLAN

Pubblichiamo questa lettera aperta dello studioso veneto Millo Bozzolan al Patriarca di Venezia

 

 

A Sua Eminenza  il Patriarca dei Veneti FRANCESCO MORAGLIA

 

Eminenza, ieri ho appreso che, in una dichiarazione pubblica, Ella disapprova la volontà, ormai maggioritaria, dei Veneti a tornare ad autogovernarsi, cosa che hanno fatto per tanti secoli e con ottimi risultati, memori anche dell’antica e particolare autonomia di cui essi godettero prima e fin dall’epoca romana. Fu un periodo quello dello Stato veneto, rimasto alla storia; anche nel secolo del suo cosiddetto tramonto, la civiltà veneta brillò di una luce propria e la Chiesa veneta seppe tenere il popolo attaccato ai valori cristiani della famiglia, del lavoro, della carità. Caratteristiche che, anche grazie ai parroci di tante parrocchie, non abbiamo perso del tutto e di questo i Veneti vi sono grati. Essi col loro lavoro e il loro sudore, han «tirato la carretta» fin che han potuto, ma ora è l’Italia che ha rotto ogni patto con la nostra Nazione, sperperando e rubando a man bassa, pretendendo ormai il nostro sangue, e credo di non esagerare se dico che il suo dominio è del tutto simile a quello del tanto odiato Napoleone, che mise fine alla nostra libertà.

 

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Mag 01 2014

DIETRO LE GUERRE CI SONO I BANCHIERI OVVERO TUTTE LE GUERRE SONO GUERRE DI BANCHE

HSBC

 

 

FONTE: WASHINGTONBLOG.COM

 

TUTTE LE GUERRE SONO GUERRE DI BANCHE

 

L’ex amministratore delegato di Goldman Sachs – e capo del gruppo di analisti internazionali presso la Bear Stearns a Londra (Nomi Prins) – sostiene che:

“Per tutto il secolo che ho esaminato, che ha avuto inizio con il Panico del 1907 … quello che ho rilevato, accedendo agli archivi di ogni presidenza, è che nel corso di numerosi eventi e periodi particolari i banchieri sono sempre stati in costante comunicazione con la Casa Bianca – e non solo riguardo a temi finanziari e di politica economica, e quindi di politica commerciale, ma anche riguardo ad argomenti strettamente legati alla I Guerra Mondiale, alla II Guerra Mondiale e poi alla Guerra Fredda, in termini di piani di espansione politica dell’America come superpotenza del mondo, alimentata dalla sua espansione finanziaria attraverso lo sviluppo della sua comunità bancaria.”

 

All’inizio della I Guerra Mondiale, Woodrow Wilson aveva adottato una politica di neutralità.

Ma quelli della Banca Morgan, la più potente banca del tempo, che durante la I Guerra Mondiale aveva raccolto oltre il 75% dei finanziamenti per le forze alleate, indussero Wilson fuori dalla sua posizione di neutralità prima di quanto avesse voluto fare,  dato il loro forte desiderio di essere in qualche modo coinvolti nella guerra. Ora, dall’altro lato di quella guerra, c’era, ad esempio, la National City Bank, che, anche se lavorava a fianco della Morgan nel finanziamento ai francesi e agli inglesi, non si faceva problemi a lavorare anche per finanziare alcune cose sul fronte tedesco, come anche fece la Chase

 

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Apr 28 2014

COME I ROCKEFELLER HANNO RIPROGETTATO LA DONNA

Gloria Steinem e Dorothy Pitman Hugh

Le due attiviste femministe americane Gloria Steinem e Dorothy Pitman Hughes.

 

Premessa

Il femminismo è un eccellente esempio di come il mega-cartello dei Rockefeller usi il terribile potere dei mass media (ossia la propaganda) per controllare la società. In appena quarant’anni, molte donne hanno perso il contatto con i loro istinti più naturali. Di conseguenza, la famiglia è nel caos più completo, la depravazione sessuale è rampante e i tassi di natalità sono precipitati.

Mi soffermerò soprattutto sul ruolo della famiglia Rockefeller, ma prima vorrei ricordare che per la donna lamore è un atto istintivo di abnegazione. Essa si dona al marito e ai figli, e realizza sé stessa vedendoli crescere e ricevendo il loro amore, il loro rispetto e la loro gratitudine. La donna compie questo sacrificio supremo per un solo uomo che la curerà teneramente e che provvederà alla sua famiglia. Gli uomini vogliono adempiere istintivamente a questa responsabilità. Questa è l’essenza del contratto eterosessuale (vale a dire il matrimonio): il potere femminile in cambio del potere maschile espresso come amore. Il sesso è il simbolo di questo legame esclusivo. Il matrimonio e la famiglia non possono essere per tutti, ma sono il cammino naturale per la maggior parte delle persone.

Il femminismo ha abituato le donne a rifiutare questo modello come «un vecchio stereotipo antiquato e oppressivo», anche se esso riflette i loro istinti più naturali.

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Apr 28 2014

CONFESSIONI DI UN FINANZIERE: 
 “INCASSO TANGENTI PER LO STATO”

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Memorie di un finanziere della polizia tributaria. Si potrebbe intitolare così il sorprendente documento esclusivo che state per leggere. Si tratta della trascrizione, fedele alla lettera, del disarmante sfogo di un disincantato, onesto e preparato maresciallo della Guardia di Finanza, impegnato da diversi lustri nei temutissimi controlli alle imprese. L’uomo, di cui evitiamo di indicare dati anagrafici e curriculum per non renderlo riconoscibile, ha apparecchiato per Libero uno zibaldone di pensieri, suddiviso in capitoletti, sul suo lavoro di tutti i giorni. Che per lui è diventato un tran tran asfissiante, capace di condurlo quasi al rigetto. Il risultato è questa spietata radiografia che stupisce e, in un certo senso, preoccupa di un mestiere che tanto trambusto porta nelle vite degli italiani. Infatti in questo sfogo il militare dipinge le ispezioni delle Fiamme gialle come un ineluttabile meccanismo stritola-imprenditori il cui obiettivo non sarebbe una vera e sana lotta alle frodi fiscali, ma una fantasiosa e famelica caccia al tesoro indispensabile a lanciare le carriere di molti professionisti dell’Antievasione. «Nel nostro lavoro ci sono forzature evidenti, a volte imbarazzanti», ammette con Libero il maresciallo. Che qui di seguito svela retroscena e segreti dei controlli che intralciano ogni giorno il lavoro di centinaia di imprenditori. Una lettura che potrebbe agitare qualcuno e far alzare il sopracciglio ad altri. Ma a tutti deve essere chiaro che non di fiction si tratta e che domani il nostro maresciallo e la sua pattuglia potrebbero bussare alla vostra porta. Preparatevi a leggere il testo di questo finanziere raccolto in esclusiva da Libero.

 

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 “INCASSO TANGENTI PER LO STATO””


Apr 25 2014

25 APRILE 1945: DAL FASCISMO AL DOMINIO AMERICANO.

Category: Monolandiagiorgio @ 00:15

25 aprile io non festeggio

 

 

 

Fonte: visto su Facebook

 

 


Apr 21 2014

GRANDE GUERRA, LE RESPONSABILITÀ DELLA MASSONERIA

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Caduti alpini sull’Oortigara

 

 

Gli italiani non volevano entrare in guerra, la massoneria sì

 

 

di Angela Pellicciari

 

Nel 1915, la popolazione cattolica non voleva la guerra, i socialisti nella loro maggioranza non la volevano, il parlamento non la voleva, l’uomo politico più influente di quegli anni, Giovanni Giolitti, non la voleva; chi, oltre al Re, voleva portare l’Italia in guerra? Un soggetto su tutti: la massoneria. Che forza aveva la massoneria all’inizio del secolo? Se Antonio Gramsci, fondatore del partito comunista italiano, è uomo degno di fede, annota: “La massoneria in Italia ha rappresentato l’ideologia e l’organizzazione reale della classe borghese capitalistica”, afferma il 16 maggio 1925 alla Camera dei deputati mentre è in discussione il progetto di legge sull’abolizione delle società segrete.

Le testimonianze dei vertici dell’ordine sono, al riguardo, univoche. Una per tutte: il 21 dicembre 1922, davanti alla giunta esecutiva, il gran maestro Domizio Torrigiani dichiara: “Il Grande Oriente fu il principale autore dell’intervento dell’Italia in guerra”. Perché la massoneria ha voluto la guerra, per di più contro gli alleati della Triplice? Per portare a termine il progetto ben delineato dal fratello Massimo D’Azeglio: per “fare gli italiani”. Che vuol dire fare gli italiani? Vuol dire renderli diversi da quelli che sono. Diversi. Più liberi. Più scientifici. Più moderni. In una parola: non più cattolici.

 

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Apr 18 2014

LA MASSONERIA VUOLE CREMARCI TUTTI E GLI IGNORANTI CADONO NELLA PROPAGANDA

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– di  Daniele Di Luciano –

 

Sempre più persone decidono di cremarsi. Perché? Se lo chiedessimo a loro ci risponderebbero che lo fanno per motivi ecologici, per far risparmiare la famiglia, per non creare problemi logistici ai cimiteri, ecc..

 

La verità, come al solito, è un’altra. Ogni tendenza della nostra società, globalizzata e indottrinata dai mezzi di propaganda di massa, è voluta dall’élite. E per “élite” intendo la massoneria.

 

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