Gen 15 2018

UGUAGLIANZA, ECCO IL PENSIERO DI MONALDO LEOPARDI, PADRE DI GIACOMO LEOPARDI

 

 

 

 

di MONALDO LEOPARDI*

 

Un piacevole scritto di Monaldo Leopardi (1776 – 1847), padre del ben più famoso Giacomo (1798 – 1837), sull’uguaglianza. Tratto da “Catechismo filosofico per uso delle scuole inferiori”.

 

 

Discepolo.: è vero che tutti gli uomini sono uguali, come ci assicurano i filosofi liberali?

 

Maestro.: Prima di rispondervi, voglio farvi io stesso alcune interrogazioni.

 

M.:È vero che tutti gli uomini sono d’una altezza medesima?

 

D.: Signor no, perché altri sono alti, altri mezzani, altri bassi e questa è la disposizione della natura.

 

M.: è vero che tutti gli uomini hanno una medesima sanità ed una medesima forza?

 

D.: Signor no, perché alcuni sono sani, altri infermi, alcuni sono deboli ed altri gagliardi e questo pure è un altro ordinamento della natura.

 

M.: è vero che tutti gli uomini sieno di una medesima capacità, talento e ingegno?

 

D.: Signor no, perché alcuni sono ingegnosi, altri dotti, alcuni sono stupidi, altri sono ignoranti e questo pure è un ordinamento della natura.

 

Continua a leggere”UGUAGLIANZA, ECCO IL PENSIERO DI MONALDO LEOPARDI, PADRE DI GIACOMO LEOPARDI”


Gen 14 2018

VARCANDO LA PORTA DELLA VITA… PRIMA DELLA LUCE…

Quello che vi presento è un piccolo dialogo filosofico sul nostro destino ultimo, un dialogo tra un credente ed un ateo, ma sorprendentemente preso proprio all’inizio della vita, quando tutto deve ancora compiersi, quando sembrerebbe che si celebri il trionfo della vita.
E’ un racconto che ho raccolto su Facebook, di cui non conosco l’autore ne la provenienza, ma che è davvero superbo nella sua profondità.

 

 

 

PRIMA DELLA LUCE.

.
Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:
« Tu credi nella vita dopo il parto?»
« Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello che saremo più tardi.»
« Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?»
« Non lo so, ma sicuramente… ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca. »
« Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.»
« Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.»
« Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.»
« Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.»
« Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? »
« Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.»
« Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista. »
« Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? … Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa … »

 

Alcune riflessioni.

 

Continua a leggere”VARCANDO LA PORTA DELLA VITA… PRIMA DELLA LUCE…”


Nov 17 2017

IN BOCCA AL LUPO…IL SIGNIFICATO

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:09

 

 

Non tutti conoscono la bellezza del significato del modo di dire “in bocca al lupo”.

L’augurio rappresenta l’amore della madre-lupo che prende con la sua bocca i propri figlioletti per portarli da una tana all’altra, per proteggerli dai pericoli esterni.

Dire ‘in bocca al lupo’ e’ uno degli auguri più belli che si possa fare ad una persona.

E’ la speranza che tu possa essere protetto e al sicuro dalle malvagità che ti circondano come la lupa protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca.  
Cosa rispondere, quindi, all’augurio “In bocca al lupo”?

Frasi come “Lunga vita al lupo” oppure “Evviva il lupo” oppure semplicemente “Grazie”.

 

Nella lingua francese si trova – se précipiter dans la gueule du loup – precipitarsi in bocca al lupo

 

 


Set 08 2017

COLUI, CUI MANCA LA SAPIENZA, CHE NE FARÀ DELL’INTELLIGENZA?

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:05

 

 

Colui, cui manca la sapienza, che ne farà dell’intelligenza?  

 

A che serve lo specchio a chi è privo d’occhi?

 

 

 


Ago 10 2017

C’È UN PRECISO MOMENTO DELLA SERA…

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:05

 

 

C’è un preciso momento della sera,

quando l’acqua diventa dello stesso colore dell’aria,

in cui tutto sembra poter accadere.

 

Un desiderio espresso in quell’istante sulla terra

non potrebbe che salire verso il cielo.

 


Giu 19 2017

ALLAH HA FATTO SI CHE TRE COSE GIUNGESSERO ALLA PERFEZIONE NELL’UOMO

Category: Islam,Pensieri e parolegiorgio @ 01:25

 

 

Gli arabi hanno un proverbio secondo il quale Allah ha fatto si che tre cose giungessero alla perfezione nell’uomo: la mano del cinese, il cervello dell’europeo, la lingua dell’arabo.

 

(Peter Bamm)

 


Mag 17 2017

MAMMA … PER TUTTA LA VITA … E PER SEMPRE!

Category: Pensieri e parole,Veja migiorgio @ 20:22

 

 

...Sai mamma cosa accade un giorno?

Ci crescono le ali e diventiamo farfalle,

voliamo nell’aria e poi ancora piu’ in alto, verso il cielo.
Ci trasformiamo in gabbiani,

attraversiamo l’arcobaleno di tanti colori

e andiamo a mangiare lo zucchero filato delle nuvole.  
Sara’ bellissimo!
Poi torniamo “come di prima”,

ridiventiamo io Lorenzo e tu mamma Chiara;

corriamo veloci e andiamo a giocare coi bambini felici

su un prato grandissimo, dove crescono i fiori colorati

che piacciono tanto alla Sofia.
Li non esistono piu ‘ bambini tristi e arrabbiati,

sono tutti quanti allegri e sorridenti. 
Ti ricordi cosa ti ho detto l’altra volta?
Sul mio cuore c’è ‘ scritto mamma 
e be’…in verita’…ci sono scritti tutti i nomi delle persone a cui voglio bene, 

PERO’… MAMMA… e ‘ scritto proprio tanto grande e non si cancella mai! 

Invece sul tuo cuore c’e ‘ scritto il mio nome: 
L O R E N Z O!!!
Lo sai che vuol dire questo? 
Vuol dire che… 
staremo sempre insieme!!!
Questa volta, la prossima… 
sempre, sempre insieme. 

Per tutta la vita e per sempre!

 

Dolce notte mammina. Ti amo…

 

Ti amo anch’io Lori.

 

 


Mag 07 2017

LA PIETRA DELLO SCANDALO – ECCO L’ANTICA E SORPRENDENTE ORIGINE DI QUESTA DIFFUSISSIMA ESPRESSIONE.

La pietra dello scandalo presente nella Loggia del Mercato Nuovo, a Firenze (popolarmente è conosciuta come la Loggia del Porcellino)

 

 

LA PIETRA DELLO SCANDALO: SIGNIFICATO

 

Spesso usiamo, o sentiamo, l’espressione “ESSERE LA PIETRA DELLO SCANDALO”: perché, da cosa nasce e cosa c’entra la pietra?

 

Nell’antica Roma, i debitori insolventi ed i falliti dovevano subire una forte e pubblica umiliazione.

 

Questa pratica, con valore legale, era così chiamata “labonorum cessio culo nudo super lapidem” (cessione delle proprietà con sedere nudo sopra la pietra).

 

 

In quella circostanza, i commercianti disonesti, i debitori o falliti, venivano esposti ad una pubblica umiliazione.   Dovevano pronunciare apertamente, ed urlando, la seguente frase: “cedo bona” o “cedo bonis

Essa consisteva nel fatto che, davanti a tutti, per tre volte, l’interessato doveva gridare il: “cedo bona”, ossia “cedo le mie proprietà”,   ossia alla cosiddetta “cessione dei beni, a natiche denudate, sopra una pietra”, mentre si sedeva con violenza, e con le vesti alzate, sulla pietra, con su scolpito un leone, che a Roma era davanti al Campidoglio, tutto ciò di fronte ad una folla che lo scherniva….

 

L’origine di questa espressione, ancor oggi molto in uso, è quindi questa esposizione al pubblico ludibrio in forma altamente sconveniente ed alquanto ridicola. Ciò fatto i creditori però non potevano più rivalersi sul debitore se non sui beni ceduti.

 

Eppure l’esser costretti a questa forte pubblica umiliazione era in realtà un notevole miglioramento voluto da Giulio Cesare, che rimpiazzò una delle Leggi delle XII tavole che permettevano ai creditori addirittura di uccidere il debitore o ridurlo in schiavitù, secondo l’istituto della “manus iniectio” che assoggettava il debitore che, a quel punto, era completamente alla mercé del creditore.

 

Questa usanza si diffuse in tutti i territori governati da Roma e durò molto a lungo… anche dopo la fine dell’Impero.

 

Da essa poi sembra anche che sia nata l’altra espressione, anch’essa diffusissima e popolare, “che culo” in riferimento ad un grosso colpo di fortuna.

 

 

PS

 

Mi immagino, cosa sarebbe questa pietra se fosse in uso ai giorni nostri…minimo avrebbe un usura tale… da dover essere sempre velocemente ripristinata…

In prima fila, con le terga a nudo,…i nostri cari politici…

Speriamo che possa ritornare in auge

 


Apr 02 2017

DETTI SULLE CITTA’ VENETE

Category: Pensieri e parole,Veneto e dintornigiorgio @ 01:17

Verona;  la dove: “son tuti mati” 

 

 

I detti 

 

Venexiani gran signori. (1)

 

Padoàni gran dotori. (2)

 

Visentini magnagati. (3) 

 

Veronesi tuti mati. (4)

 

Udinesi castelàni col cognome de fùrlani. (5)

 

Trevisani pan e tripe. (6)

 

Rovigoti bàco e tripe. (7)

 

I Bresciani taja cantoni. (8)

 

ghe ne anca de pì tristi

 

i xé i Mantoàni tuti stinchi. (9)

 

e i Bergamaschi  brusacristi. (10)

 

Rustico rapporto fatto nel XVI° secolo da Angelo Ruzzante (attore, Padova 1502-1542) ad Andrea Gritti, suo Serenissimo Doge di Venezia.

 

PS

 

E Belun ?   

Pòra Belun,  te si proprio de nisun!

 

 

Note:

 

1) – Perchè  allora Venezia  era una delle città  più ricche.

 

2) – Per la loro Università.

 

3) – Sembra che, per un lungo assedio degli Ezzelini, abbiamo mangiato anche  i gatti, allora cosa scandalosa perché protetti dalla Madonna.

 

4) – Per la  “fina” aria che viene dal Lago di Garda e dal Baldo.

 

5) – Perché già allora avevano  un gran Castello; attenzione: “furlani”  voleva dire imbroglioni e ladroni.

 

6) – Perché coccoli di Venezia,  non hanno mai avuti grossi problemi.

 

7) – In quei tempi non godevano di grande stima.

 

8) – Si diceva che, quando i confini della Serenissima erano da quelle parti, le guardie  bresciane  fuggissero con facilità.

 

9) – Furbi, scaltri.

 

10) -Perché non sono mai stati per la Chiesa ed inoltre,  in occasione di alcune scorribande, hanno bruciato  qualche crocefisso.

 

 

Le prime quattro frasi del “ rapporto del Rizzante” per noi veneti, ed anche per molti altri, sono più che conosciute; il rimanente, e il relativo “vox popoli”, sono il frutto di una ricerca del Montaldi nella zona della “Serenissima”.

 

 


Mar 31 2017

ODE AL CANE

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:40

 

 

Il cane mi domanda 

e non rispondo.

 

Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare

e i suoi occhi sono due richieste umide, 

due fiamme liquide che interrogano

e io non rispondo, non rispondo perché non so, 

non posso dir nulla.

 

In campo aperto andiamo uomo e cane.

Brillano le foglie come se qualcuno le avesse baciate a una a una,

sorgono dal suolo tutte le arance a collocare piccoli planetari

su alberi rotondi come la notte, e verdi,

e noi, uomo e cane, andiamo a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,

nella campagna cilena, fra le limpide dita di settembre.

 

Il cane si ferma, insegue le api, salta l’acqua trepida,

ascolta lontanissimi latrati, orina sopra un sasso,

e mi porta la punta del suo muso, a me, come un regalo.

 

E’ la sua freschezza affettuosa, la comunicazione del suo affetto,

e proprio lì mi chiese con i suoi due occhi,

perchè e’ giorno, perchè verrà la notte, perchè la primavera

non portò nella sua canestra nulla per i cani randagi, tranne inutili fiori, fiori, fiori e fiori.

 

E così m’interroga il cane

e io non rispondo.

 

Andiamo uomo e cane uniti dal mattino verde,

dall’incitante solitudine vuota nella quale solo noi esistiamo,

questa unità fra cane con rugiada e il poeta del bosco,

perchè non esiste l’uccello nascosto,

ne’ il fiore segreto, ma solo trilli e profumi per i due compagni:

un mondo inumidito dalle distillazioni della notte,

una galleria verde e poi un gran prato,

una raffica di vento aranciato,

il sussurro delle radici,

la vita che procede,

e l’antica amicizia,

la felicità d’essere cane e d’essere uomo trasformata in un solo animale

che cammina muovendo

sei zampe e una coda

con rugiada.

 

Pablo Neruda

 


Feb 23 2017

SPQR. SENATUS POPULUSQUE ROMANUS

 

 

SPQR, acronimo del latino Senatus PopulusQue Romanus.

In italiano “Il Senato e il popolo romano”.  

Racchiude in sé le figure che rappresentano il potere della Repubblica romana: il Senato e il popolo, cioè le due classi dei patrizi e dei plebei che erano a fondamento dello Stato romano.

 

Significati “ironici”

 

Il personaggio dei fumetti Obelix, creato da René Goscinny e Albert Uderzo, interpreta umoristicamente l’acronimo come Sono Pazzi Questi Romani!

 

Un’altra storpiatura comica di SPQR è nel film S.P.Q.R. 2000 e ½ anni fa, in cui Massimo Boldi esclama, inseguito da soldati romani: “Sono Porci Questi Romani!”

 

Sono Porci Questi Romani!” è stata ripresa anche da Umberto Bossi, che naturalmente ha fatto arrabbiare i  “SPQR”  de Roma.

 

Battute  irriverenti, ma niente in confronto a quello che già gli antichi pensavano di Roma e delle nefaste conseguenze del suo imperialismo.

 

Sallustio e Tacito ci hanno lasciato pagine molto critiche nei riguardi di Roma, che ci spingono a riflettere sulla situazione politica del nostro tempo, per certe analogie molto simili  col passato.

 

Continua a leggere”SPQR. SENATUS POPULUSQUE ROMANUS”


Gen 04 2017

Il POLITICAMENTE CORRETTO

Category: Dominio Potere e Violenza,Pensieri e parolegiorgio @ 01:21

politicamente-corretto

 

 

Il politicamente corretto

costituisce la forma più radicale

di lavaggio del cervello

che i governanti abbiamo mai imposto

ai propri sudditi

 

IDA MAGLI

 


Gen 03 2017

LE PERSONE DI SUCCESSO E I FALLITI

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:58

 

le-persone-di-successo-e-falliti

 

 

LE PERSONE DI SUCCESSO

 

Vogliono il successo degli altri

 

 

I FALLITI

 

Vogliono il fallimento degli altri

 

 


Gen 01 2017

SE VUOI RAGGIUNGERE LA SERENITA’

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 15:06

se-vuoi-raggiungere-la-serenita

 

 

Se vuoi raggiungere la serenità decidi di abbandonare queste 3 cose

 

  1. Il bisogno di controllare tutto.

 

  1. La necessità di essere approvato.

 

  1. Il bisogno di giudicare gli altri.

 


Dic 09 2016

LA GIOIA DI VIVERE

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:05

diaspora-1

 

 

Dobbiamo imparare a vivere, a trovare la felicità delle piccole cose.

Così salveremo l’anima del mondo


« Pagina precedentePagina successiva »