Mar 13 2013

SONO CIECO, AIUTATEMI PER FAVORE

Category: Monade satira e rattatuje,Pensieri e parolegiorgio @ 00:01

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Non si sa se sia accaduto veramente, qualche volta viene citata nei corsi di marketing, rimane comunque una splendida storiella

Un pubblicitario che passeggiava lì vicino si fermò e notò che il cieco  aveva solo pochi centesimi nel suo cappello, si chinò e versò altre monete, poi, senza chiedere il permesso dell’uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un’altra frase.

Quello stesso pomeriggio il pubblicitario tornò dal non vedente e notò che il suo cappello era pieno di monete e banconote.

Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo: chiese se non fosse stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto.

Il pubblicitario rispose “Niente che non fosse vero – ho solo riscritto il tuo in maniera diversa”, sorrise e andò via.

Il non vedente non seppe mai che ora sul suo cartello c’è scritto:

“Oggi è primavera…ed io non la posso vedere”.

 


Mar 09 2013

‎NON PUOI COMMETTERE LO STESSO ERRORE DUE VOLTE, PERCHÉ LA SECONDA VOLTA NON È UN ERRORE, È UNA SCELTA!

Category: Monade satira e rattatuje,Pensieri e parolegiorgio @ 11:11

non puoi commettere lo stesso errore due volte


Mar 07 2013

UNO DEI MAGGIORI ERRORI…

Category: Pensieri e parole,Società e politicagiorgio @ 14:28

Milton Friedman uno dei errori

Uno dei maggiori errori

è giudicare le politiche ed i programmi

per le loro intenzioni

e non per i loro risultati

 

(Milton Friedman)

(1912-2006)

 


Feb 03 2013

LETTERA DI UN BAMBINO MAI NATO

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:15

ciao

CIAO!

Mi chiamo… anzi non mi chiamo ancora,   sono troppo piccolo ho appena poche settimane di vita chissà se la mamma si è accorta di me va ancora a scuola, è molto giovane e insicura…

So tutto di lei soffro con lei e sono felice quando lei lo è…

Oggi però la mamma è triste sta piangendo forse perché non vede più papà.

Ecco ora si è accorta di me, sta dicendo tutto alla sua mamma, ma perché piange?

No nonna…non picchiarla!

E tu mamma non piangere devi essere felice ci sono io che ti voglio bene!!!

Quando nessuno la vede mette le mani sul ventre, e mi sussurra parole dolci…

Adesso siamo in ambulatorio…ma cos’ha la mamma???

Il cuore le batte forte forte e continua a piangere dicendomi: “perdonami piccolo mio..”.

Improvvisamente sento un gran dolore…

No mamma non voglio morire siamo stati insieme troppo poco tempo.

Chissà se c’è un paradiso per i bambini mai nati…

Mamma non ti dimenticherò mai…Mamma, di sicuro c’è un paradiso per bambini mai nati…

 


Gen 29 2013

LE PRESI LA MANO E LE DISSI: DEVO PARLARTI

Category: Monade satira e rattatuje,Pensieri e parolegiorgio @ 00:02

abbraccio

Piccola storia che al di là di come sia scritta e a come la si pensi, mi è stata utile.

“Mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e le dissi: ”Devo parlarti”.
 Lei annui e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi, quel dolore che all’improvviso mi bloccava la bocca. Mi feci coraggio e le dissi: “Voglio il divorzio”. Lei non sembrò disgustata dalla mia domanda e mi chiese soavemente: “Perché?”.
 

Continua a leggere”LE PRESI LA MANO E LE DISSI: DEVO PARLARTI”


Gen 25 2013

SAPETE CHE GLI ALBERI PARLANO?

Category: Monade satira e rattatuje,Pensieri e parolegiorgio @ 00:16

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“Sapete che gli alberi parlano?

Essi lo fanno!

Parlano tra loro e loro vi parleranno se solo li ascoltate.

Il guaio dei bianchi è che loro non ascoltano!

E cosi non hanno mai ascoltato gli indiani come non ascoltano le altre voci della natura.

Ma vi assicuro, gli alberi mi hanno insegnato molto: sul tempo, sugli animali, sul Grande Spirito”.

(Tatanga Mani Assiniboine)


Gen 23 2013

DISSE LAO-TSE PIÙ DI 2500 ANNI FA

Category: Cultura e dintorni,Libri e fonti,Pensieri e parolegiorgio @ 23:33

lao-tse

 

“Più si governa, meno si raggiunge il risultato desiderato. Più restrizioni e proibizioni ci sono al mondo, più povera sarà la gente… Più leggi vengono promulgate, più ladri e banditi ci saranno. (…)Quando le imposte sono troppo alte, il popolo ha fame; quando il governo è troppo invadente, il popolo si perde d’animo. Agite a vantaggio del popolo. Abbiate fiducia nel popolo, lasciatelo libero di agire. Governare una nazione grande è come friggere un pesciolino; attizzando troppo il fuoco lo  si rovina.”

 

(Il pesciolino si è rovinato innumerevoli volte nella storia dell’umanità.)

 

ALTRI  AFORISMI  DI LAO-TSE

 

Abbandona la santità, getta via la sapienza e la gente sarà cento volte meglio.

Elimina la morale, sopprimi la giustizia e la gente ti riscoprirà di devozione filiale e l’amore materno e materno.

Abbandona l’astuzia, elimina il profitto e non ci saranno più ladri né briganti.

Queste tre cose di per sé sono insufficienti. Ad esse dobbiamo aggiungere: abbraccia la semplicità e sii come un legno grezzo, riduci l’egoismo e abbi pochi desideri, abbandona la sapienza e sgombra l’animo dalle preoccupazioni.

Continua a leggere”DISSE LAO-TSE PIÙ DI 2500 ANNI FA”


Set 16 2012

CHI PO NON VO, 
CHI VO NON PO, CHI SA NON FA, CHI FA NON SA,
 ET COSÌ IL MONDO MAL VA. (1529)

Category: Monade satira e rattatuje,Pensieri e parolegiorgio @ 00:25


Giu 17 2012

EPITAFFIO DELL’ANARCHICO PINELLI

Category: Pensieri e parole,Società e politicagiorgio @ 11:15

L’anarchico Giuseppe Pinelli (morto nelle “insolite” circostanze ormai note) si è fatto scolpire sulla lapide:

La macchina del “Clarion” di Spoon River venne distrutta, e io incatramato e impiumato per aver pubblicato questo, il giorno che gli Anarchici furono impiccati a Chicago:

“Io vidi una donna bellissima, con gli occhi bendati

Ritta sui gradini di un tempo marmoreo.

Una gran folla le passava dinanzi,

alzando al suo volto il volto implorante.

Nella sinistra impugnava una spada.

Brandiva questa spada,

colpendo ora un bimbo, ora un operaio,

ora una donna che tentava ritrarsi, ora un folle.

Nella destra teneva una bilancia;

nella bilancia venivano gettate monete d’oro

da coloro che schivavano i colpi di spada.

Un uomo in toga nera lesse da un manoscritto:

‘Non guarda in faccia a nessuno’.

Poi un giovane col berretto rosso

Balzò al suo fianco e le strappò la benda.

Ed ecco, le ciglia eran tutte corrose

Sulle palpebre marce;

le pupille bruciate da un muco latteo;

la follia di un’anima morente

le era scritta sul volto.

Ma la folla vide perché portava la benda”.

 

Credo che non sia  difficile  dare un nome alla “donna bellissima” con spada e bilancia (per raccogliere le monete d’oro), bendata per nascondere il marcio che le deturpa il volto.

Sappiano pure dare nome all’uomo in toga nera (anche più d’uno) che recita “la grande menzogna”, ecc.

Manca invece ormai da gran tempo il giovane con berretto rosso;  e la folla non si accorge di nulla, non vede nulla, si agita e impreca ma non sa bene contro chi né i veri motivi che muovono la “donna” e l’“uomo in toga nera”.

 

Fonte:  liberamente tratto da Conflitti e strategie

Link: http://www.conflittiestrategie.it/

 


Giu 17 2012

EPITAFFIO DEL LADRO MOTTINO (IMPICCATO A TORINO NEL 1854 A 24 ANNI)

 

Epitaffio del ladro Mottino (impiccato a Torino nel 1854 a 24 anni) scritto da Antonio Baratta (Il cavaliere senza camicia ) :

 

Sepolto giace in questa fossa oscura,

il celebre Mottin che fu impiccato,

perché tentò di fare in miniatura,

ciò che in grande di far soltanto è dato.

Dalla sua fin da,  così mesto loco,

piglino esempio quelli che ruban poco.


 


Giu 17 2012

I LADRI DI BENI PRIVATI PASSANO LA VITA IN CARCERE E IN CATENE, QUELLI DI BENI PUBBLICI NELLE RICHEZZE E NEGLI ONORI. MARCO PORCIO CATONE


Gen 02 2010

Quando la sera si fa più sera

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 01:06

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Gianfranco Brusasca

Da un po’ di tempo non ti parlo d’amore

cara mia dolce terra,

dalle fronde dei popoli io ti sogno.

Come possiamo noi non pensare

al sangue tradito sputato calpestato,

di cuori pieni di morte

di morte.

Come possiamo

noi

non pensare

ai giovani violenti e ai vecchi lasciati

morenti

alle ragazze stuprate

alle pietà deviate

alle ragazze incinte e stordite

dai capelli affranti

ai cavalli impazziti sulle colline bruciate

ai poliziotti sconfitti ai violenti impuniti.

Come possiamo

noi

non cantare

alle madri

senza sorrisi, incatenate.

irrise, lasciate.

Sono liberi gli umani pensieri?

E’ libero il nostro domani? E’ libera la nostra terra?

Sono liberi i suoi fiumi?

E’ libera la poesia?

Come possiamo noi non pensare

ai bicorni di menti dormienti

e ombre invadenti

pieni di rabbia e orgogli

non convincenti

e zombi vaganti, abbracciati

ai falsi mendicanti.

Da un po’ di tempo non ti parlo d’amore

dalle fronde dei viventi,

cara mia madre terra

stretta ai monti e al mare,

invasa sconfitta assassinata.

Io m’ indigno di fronte al silenzio

di questi inimmaginabili giorni

di morti smembrati e cimiteri

rovesciati, divisi,

ipocrisia immobile

piena di sillabe

indolenti

e d’arpe stonanti.

Come possiamo noi non pensare…

quando la sera si fa più sera

e il mio pianto

si fa vergogna e spavento.


Dic 31 2009

La poesia della Bandiera

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 01:09

bandiera-italiana

Sono la terra, i monti, i mari, il cielo e tutte le bellezze

della natura che ci circondano,

l’aria che respiri

il sangue di chi è caduto nell’adempimento di un dovere o nel

raggiungimento di un  ideale,

per permetterti di vivere libero,

la zolla che copre i tuoi Morti,

la Fede, l’amore, il vibrante entusiasmo dei tuoi avi,

la fatica, l’affanno, la gioia di chi studia e di chi

produce con la mente e col braccio,

il dolore, il sudore e la struggente nostalgia degli

emigranti,

la tua famiglia, la tua casa ed i tuoi affetti più cari,

la speranza, la vita dei tuoi figli

SONO LA TUA BANDIERA, L’ITALIA, LA TUA PATRIA

Ricordati di me, onorami, rispettami e difendimi

Ricordati che al di sopra di ogni ideologia mi avrai sempre

unico simbolo di concordia e di fratellanza, tra gli Italiani

Ricordati che finché apparirò libera nelle tue strade tu sarai libero

Fammi sventolare alle tue finestre, mostra a tutti che tu sei ITALIANO.


Apr 28 2009

Rallenta il ritmo della mia vita, Signore

Category: Pensieri e parole,Popoli e nazionigiorgio @ 09:10

Rallenta il ritmo della mia vita, Signore

Calma il battito del mio cuore
acquietando la mia vita.


Rallenta il mio passo frettoloso
con una visione delle eterne distese del tempo.


Dammi in mezzo alla confusione
la calma stabilità della montagna millenaria.


Spezza la tensione dei miei muscoli
con la serena musica del canto degli uccelli.


Aiutami a conoscere
il magico potere del sonno.


Insegnami l’arte di prendermi
brevi momenti di pausa,
di rallentare il mio ritmo per osservare un fiore,
accarezzare un animale,
leggere un buon libro.


Ricordami ogni giorno
la favola della lepre e della tartaruga
perchè possa imparare
che nelle corse non sempre vince chi va più veloce
e che nella vita si può fare qualche cosa
di meglio che aumentare la propria velocità.


Fà che io alzi lo sguardo alla grande quercia
e sappia che essa è diventata grande e forte
perchè è cresciuta lentamente e bene.


Rallenta il ritmo della mia vita, o Signore,
e ispirami ad affondare le mie radici
affinché io possa innalzarmi
verso le stelle del mio più grande destino.

 

Preghiera Sioux

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Apr 03 2009

IL TUONO, MENTE PERFETTA: CANTO DI ISIDE

 

La Femmina Sacra, Prostituta e Santa

Una delle più strane belle e meravigliose  poesia mai scritte

Questa poesia misteriosa fu scoperta fra i manoscritti gnostici di Nag Hammadi ed è narrata da un divino rivelatore di natura femminile.

 

Il Tuono, Mente Perfetta

 

Io fui mandata dal Potere,

ed io sono venuta presso coloro che riflettono su di me,

ed io sono stata trovata tra quelli che mi cercano.

Cercatemi, voi che meditate su di me,  e voi uditori, ascoltatemi!

Voi che mi state aspettando,  portatemi a voi.

E non allontanatemi dalla vostra vista.

E non fate in modo che la vostra voce mi possa odiare,

e neppure il vostro ascolto.

Non ignoratemi, ovunque ed in ogni tempo.

State in guardia!

Non ignoratemi.

Perché Io sono la prima e l’ultima.

Io sono l’onorata e la disprezzata.

Io sono la prostituta e la santa.

Io sono la sposa e la vergine.

Io sono la [madre] e la figlia.

Io sono le membra di mia madre.

Io sono la sterile

E molti sono i miei figli.

Io sono colei il cui matrimonio è grande, eppure io non ho marito.

Io sono la levatrice e colei che non partorisce.

Io sono il conforto dei miei dolori del parto.

Io sono la sposa e lo sposo, ed è mio marito che mi generò.

Io sono la madre di mio padre e la sorella di mio marito.

Ed egli è la mia progenie.

Io sono la schiava di lui, il quale mi istruì.

Io sono il sovrano della mia progenie.

Ma egli è colui il quale mi generò prima del tempo,  nel giorno della nascita.

Ed egli è la mia progenie, a suo tempo,

ed il mio potere proviene da lui.

Io sono l’appoggio del suo potere nella sua giovinezza,

ed egli il sostegno della mia vecchiaia.

E qualsiasi cosa egli voglia, mi succede.

Io sono il silenzio che è incomprensibile,

e l’idea il cui ricordo è costante.

Io sono la voce il cui suono è multiforme

e la parola la cui apparizione è molteplice.

Io sono la pronuncia del mio nome.

Perché, voi che mi odiate, mi amate,

ed odiate quelli che mi amano?

Voi che mi rinnegate, mi riconoscete,

e voi che mi riconoscete, mi rifiutate.

Voi che dite la verità su di me, mentite su di me,

e voi che avete mentito su di me, dite la verità.

Voi che mi conoscete, ignoratemi,

e quelli che non mi hanno conosciuta,

lasciate che mi conoscano.

Perché Io sono il sapere e l’ignoranza.

Io sono la vergogna e l’impudenza.

Io sono la svergognata; Io sono colei che si vergogna.

Io sono la forza e la paura.

Io sono la guerra e la pace.

Prestatemi attenzione.

Io sono la disonorata e la grande.

Prestate attenzione alla mia povertà e alla mia ricchezza.

Non siate arroganti con me quando io sono gettata fuori sulla terra,

e voi mi troverete in quelli che stanno per giungere.

E non cercatemi nel mucchio di letame

Non andate lasciandomi esiliata fuori,

e voi mi troverete nei regni.

E non cercatemi quando sono gettata fuori

tra coloro che sono disgraziati

e nei luoghi più miseri,

Non ridete di me.

E non lasciatemi fuori tra quelli che sono uccisi nella violenza.

Ma io sono compassionevole ed io sono crudele.

State in guardia!

Non odiate la mia obbedienza

E non amate il mio auto controllo.

Nella mia debolezza,  non abbandonatemi,

e non siate spaventati del mio potere.

Perché voi disprezzate la mia paura e maledite la mia gloria?

Ma io sono colei che esiste in tutti i timori e la forza nel tremare.

Io sono quella che è debole,

ed io sto bene in un luogo piacevole.

Io sono la dissennata ed io sono la saggia.

Perché mi avete odiata nelle vostre assemblee?

Perché io dovrò essere silenziosa tra quelli che sono silenziosi,

ed io dovrò apparire e parlare?

Perché quindi mi avete odiata, voi Greci?

Perché Io sono una barbara tra i barbari?

Perché Io sono la saggezza dei Greci ed il sapere dei Barbari.

Io sono il giudizio dei Greci e dei barbari.

Io sono quella la cui immagine è grande in Egitto

e quella che non ha immagine tra i barbari.

Io sono quella che è stata odiata ovunque e quella che è stata amata in ogni luogo.

Io sono quella che essi chiamano Vita, e che voi avete chiamato Morte.

Io sono quella che essi chiamano Legge, e voi avete chiamato Illegalità.

Io sono quella che voi avete inseguito, ed io sono colei che avete afferrato.

Io sono quella che avete dispersa, eppure mi avete raccolta insieme.

Io sono quella di cui prima vi siete vergognati, e voi siete stati svergognati verso di me.

Io sono colei che non riceve festeggiamenti, ed io sono quella le cui celebrazioni sono molte.

Io, io sono senza Dio, ed io sono quella il cui Dio è grande.

Io sono quella sui cui avete meditato, eppure voi mi avete disprezzata.

Io sono incolta, ed essi imparano da me.

Io sono quella che voi avete disprezzata, eppure riflettete su di me.

Io sono quella dalla quale vi siete nascosti, eppure voi apparite a me.

Ma se mai vi nascondeste, io stessa apparirò.

Perché se mai voi appariste, io stessa mi nasconderò da voi.

Quelli che hanno(…) ad esso (…) insensibilmente.

Prendetemi ( …conoscenza ) dal dolore

Ed accoglietemi

Da ciò che è conoscenza e dolore.

Ed accoglietemi dai luoghi che sono brutti e in rovina,

e sottratti da quelli che sono buoni

anche se in bruttezza.

Fuori dalla vergogna, portatemi a voi sfacciatamente,

e fuori dalla sfrontatezza e dalla vergogna,

riprendete le mie membra in voi.

E venite a promuovermi, voi che mi conoscete

E voi che conoscete le mie membra,

e stabilite la Grande tra le prime piccole creature.

Venite ad appoggiarmi presso l’infanzia,

e non disprezzatela perché è piccola e piccina.

E non distaccate le grandezze in diverse parti dalle piccolezze,

perché le piccolezze sono conosciute dalle grandezze.

Perché mi maledite e mi venerate?

Voi avete recato offesa e voi avete avuto misericordia.

Non separatemi dai primi che avete conosciuto.

E non allontanate, né scacciate alcuno

[…] scacciare voi e […conoscer] io per niente.

[…].

Ciò che è mio […].

Conosco quelli che vennero per primi e quelli dopo di loro conoscono me.

Ma io sono la Mente [Perfetta] ed il riposo di […].

Io sono la conoscenza della mia domanda,

e la scoperta di quelli che aspirano a me,

e il comando di quelli che di me domandano,

e il potere dei poteri nella mia scienza

degli angeli, che sono stati mandati al mio ordine,

e degli dei nelle loro ere dal mio consiglio,

e degli spiriti di ogni uomo che esiste con me,

e delle donne che dimorano dentro di me.

Io sono quella che è venerata, e che è pregata,

e che è disprezzata sdegnosamente.

Io sono la pace, e la guerra è venuta per causa mia.

E io sono uno straniero e un compatriota.

Io sono la sostanza e quello che non ha sostanza.

Quelli che sono senza unione con me sono ignari di me,

e quelli che sono nella mia sostanza sono quelli che conoscono me.

Quelli che sono vicini a me sono stati ignari di me,

e quelli che sono distanti da me sono quelli che mi hanno conosciuto.

Nel giorno in cui io sono vicino a te, tu sei distante da me,

e nel giorno in cui Io sono distante da te, io sono vicino a te.

[Io sono …] dentro.

[Io sono …] delle nature.

Io sono […] della creazione degli spiriti.

[…] preghiera delle anime.

Io sono il controllo e l’incontrollabile.

Io sono l’unione e la dissoluzione.

Io sono ciò che è perenne ed Io sono la dissoluzione della materia.

Io sono quella sotto, ed essi vengono sopra di me.

Io sono il giudizio e l’assoluzione.

Io, Io sono senza peccato, e la radice del peccato deriva da me.

Io bramo avidamente l’apparenza esteriore,

e il proprio controllo interiore esiste dentro di me.

Io sono l’ascolto accessibile a tutti

E il discorso che non può essere capito.

Io sono un muto che proprio non parla,

e grande è la moltitudine delle mie parole.

Ascoltatemi in grazia, e imparate di me con approssimazione.

Io sono colei che urla,

e io sono rigettata sopra la faccia della terra.

Io preparo il pane e la mia mente dentro.

Io sono la conoscenza del mio nome.

Io sono quella che grida, ed io ascolto.

Io appaio e [… ] cammino in [… ] sigillo del mio [… ].

Io sono [… ] la difesa [… ].

Io sono quella che è chiamata Verità

e ingiustizia [… ].

Voi mi onorate [… ] e voi mormorate contro di me.

Voi che siete conquistati, giudicate loro (chi conquista voi)

prima che essi esprimano sentenza contro di voi,

perché il giudizio e la parzialità risiedono in voi.

Se voi siete condannati da questo, chi vi affrancherà?

Oppure, se voi sarete liberati da questo, chi sarà in grado di tenervi in custodia?

Perché ciò che è dentro di voi è quello che a voi è fuori,

e quello che vi avvolge all’esterno

è quello che dà la forma all’interno di voi.

E quello che voi vedete fuori di voi,

voi lo vedete dentro di voi;

esso è evidente ed è il vostro vestito.

Ascoltatemi, voi che mi udite,

e imparate le mie parole, voi che mi conoscete.

Io sono la conoscenza che è accessibile a chiunque:

Io sono il discorso che non può essere compreso.

Io sono il nome del suono

e il suono del nome.

Io sono il segno della lettera

e la destinazione della separazione

Ed io […].

(3 linee mancanti)

[…] luce […].

[…] ascoltatori […] a voi

[…] il grande potere.

E […] non rimuoverà il nome.

[…] all’entità che mi ha creato.

E io dirò il suo nome.

Fate attenzione allora alle sue parole

e a tutte le scritture che sono state composte.

Prestate attenzione allora, voi che ascoltate

ed anche voi, gli angeli e quelli che sono stati inviati,

e voi spiriti che vi siete levati dai morti.

Perché Io sono quella che da sola esiste,

ed non ho alcuno che mi giudicherà.

Perché sono molti i gradevoli aspetti che esistono in numerosi peccati

e smoderatezze

e passioni scandalose

e piaceri momentanei

che (gli uomini) assaporano finché non diventano equilibrati

e salgono al loro luogo di riposo.

E loro mi troveranno lì

ed essi vivranno

ed essi non moriranno di nuovo.

Fonte: NR dig da int.

 


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