Ago 18 2016

IL BRIGANTE TOMMASO COMERLATI – EL BRIGANTE TOMASIN

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«Il corpo ai corvi, l’anima a Satana»

 

Velo Veronese.

I briganti nell’immaginario collettivo del passato, anche sui monti Lessini, venivano quasi sempre concepiti come personaggi leggendari, avvolti da un alone di mistero e spesso ritenuti dotati di poteri magici conseguiti dal Diavolo stesso, per aver venduto l’anima, in cambio di favori e ricchezze; si mischiava cioè la verità, con la superstizione e la leggenda. E’ nell’ambito di questa credenza popolare che nacque la leggendaria figura del “brigante Tomasìn”, al secolo Tommaso Comerlati.

 

Per tradizione popolare della Lessinia e di Velo Veronese in particolare si ricorda ancora la sanguinaria figura del “brigante Tomasìn”. Nacque in contrada Comerlati di Velo Veronese e gli furono attribuiti molteplici efferati delitti; spadroneggiò in Lessinia per decenni agli inizi del XIX° secolo, al tempo di Napoleone Bonaparte e con la scusa di contrastare il dominio francese iniziò a depredare e briganteggiare sui territori lessinici che a quel tempo erano appunto infestati da questa terribile piaga. Non v’era infatti strada o vallata della Lessinia che non fosse oggetto dei saccheggi e delle incursioni dei briganti.

 

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Ago 06 2016

PAOLO CHIAIA. L’IMPRENDITORE VERONESE CHE PRODUCE LA MOTO CHE PIACE TANTO
A VALENTINO ROSSI .

Category: Persone e personaggi,Verona lavoragiorgio @ 00:01

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Paolo Chiaia sulla moto Zaeta, prodotta a San Martino Buon Albergo

 

Alberto Tonello

 

La storia dell’imprenditore e finanziere Paolo Chiaia.  Produce la moto che piace tanto
 a Valentino Rossi. Si tratta di modelli uno diverso dall’altro, costruiti in alluminio e del peso di 115 chili, liquidi compresi. La sede dell’officina è a San Martino Buon Albergo

 

La passione divorante per le moto e l’alta velocità non lo abbandona neppure quando, cravatta e doppiopetto, veste i panni del consulente finanziario di multinazionali. Sempre di sangue freddo si trat ta: andare ai 300 all’ora su una due ruote o ridurre i rischi finanziari. Paolo Chiaia, 54 anni, nato a Verona e residente in Valpolicella, dopo il diploma al Maffei è una laurea economico-finanziaria alla Bocconi a Milano, si è fatto le ossa alla divisione riduzione rischi finanziari della Montedison, quella di Gardini per intenderci «dei rischi finanziari mi occupavo, tutto il resto come si faceva a prevederlo?».

 

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A VALENTINO ROSSI .”


Lug 28 2016

IN RICORDO DI DON LUIGI VILLA

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Rev. Don Luigi Villa

 

 

19 novembre 2012

 

Il Signore ha chiamato a Sé l’anima del Rev. Don Luigi Villa

Requiem aeternam dona ei Domine et lux perpetua luceat ei, requiescat in pace.

Amen

(I funerali si terranno domani 20 novembre 2012, ore 15:30, presso Chiesa Crocifissa di Rosa, Via Crocifissa di Rosa, Brescia)

 

 

IN RICORDO DI DON LUIGI VILLA, PUBBLICHIAMO UNA SUA BREVE BIOGRAFIA SCRITTA DALL’ING. FRANCO ADESSA, SUO COLLABORATORE DA TANTI ANNI, E PUBBLICATA SUL SITO PONTIFEX   

di Franco Adessa

 

Su richiesta di molte persone dall’Italia e dall’estero, e dopo più di vent’anni di collaborazione con questo coraggioso Sacerdote, ho deciso di scrivere questa breve biografia di don Luigi Villa, perché ritengo non sia più possibile tacere sulla indescrivibile e interminabile persecuzione subìta da questo anziano, fedele e incorruttibile Ministro di Dio!

 

Nato a Lecco, il 3 febbraio 1918, Luigi Villa, dopo aver compiuto i suoi studi ginnasiali, liceali e teologici, fu ordinato Sacerdote, il 28 giugno 1942. Celebrò la sua prima Messa nella cattedrale di Lecco, suo paese d’origine ed esercitò il suo ministero sacerdotale nell’Istituto Comboniano, per circa una decina d’anni.

Don Villa era un vero cacciatore di vocazioni ed uno stimato predicatore e conferenziere ed i suoi interventi erano apprezzati e richiesti in molte città e luoghi d’Italia. Inoltre, egli si dedicava in modo particolare alla formazione dei giovani.

 

Fu proprio questo suo legame con i giovani e la sua influenza che egli esercitava su di essi che gli procurò una condanna a morte. Infatti, il Gerarca fascista Ministro della Giustizia, Roberto Farinacci, emise una condanna a morte nei suoi confronti. La motivazione era la seguente: «Padre Luigi Villa non si sa chi sia; pare mandato in giro a sobillare i giovani contro la Repubblica». L’esecuzione della fucilazione non ebbe luogo grazie ad una “soffiata” fatta da un ufficiale del Ministero di Giustizia che, segretamente e tempestivamente, preavvisò un confratello di don Villa, Padre Ceccarini – che viveva presso l’Istituto Comboniano di Crema con don Luigi – perché fuggisse.

Così, don Villa scavalcò una finestra e fuggì, proprio mentre stava arrivando una jeep con sei soldati armati del plotone di esecuzione.

 

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Lug 05 2016

ENRICO DE MORI, UNA VITA PER LA MUSICA

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ENRICO  DE MORI

 

(02.07.2016, Giuseppe Corrà)

 

Il maestro Enrico De Mori è morto ieri (1 luglio 2016) al Policlinico di Borgo Roma dove era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, assai precarie negli ultimi tempi tanto da non permettergli di partecipare l’11 giugno scorso al concerto tenuto al Circolo unificato di Castelvecchio per i suoi 86 anni.

 

Enrico De Mori, (meglio Henri) era nato a Roanne, cittadina del dipartimento della Loira, l’11 giugno 1930. Qui abitava la sua famiglia proveniente da Perzacco, frazione di Zevio, che era emigrata in Francia alla ricerca di lavoro.

La sua formazione di musicista era iniziata sotto la guida del papà Augusto Cesare, valido violinista e chitarrista, ed era continuata con il maestro Charles Bonneton. A 12 anni Henri aveva conseguito il diploma in pianoforte, teoria e solfeggio all’École de la musique de Roanne. Ma, nel 1942 dovette rientrare precipitosamente in Italia con la famiglia a causa della guerra. Qui fu obbligato a ripetere gli studi e gli esami di diploma musicale nel 1943 al Conservatorio Arrigo Boito di Parma perché tutti i documenti che certificavano la sua preparazione musicale erano rimasti in Francia.

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Lug 04 2016

IL MISTERO BUFFO DELLE METAMORFOSI DI DARIO FO

Category: Italia storia e dintorni,Persone e personaggigiorgio @ 01:04

 

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Dario Fo ( indicato dalla freccia) ritratto ritratto alla scuola di paracadutisti di Tradate con alcuni camerati (archivio Nino Arena)

 

Scritto da Michele Brambilla:

 

In un mondo di voltagabbana, e nel giorno in cui Follini vota con Rifondazione, conforta sapere che c’è un hombre vertical come Dario Fo. Siete depressi perché ci sono troppe banderuole? Leggetevi l’autobiografia che il nostro premio Nobel ha appena pubblicato da Guanda, Il mondo secondo Fo, e troverete consolazione e ristoro.

 

A ottant’anni suonati Dario Fo ci consegna il racconto di una vita esemplare e tanti buoni propositi. «Ho ancora molto da fare: la battaglia per un mondo migliore, per un pianeta meno violento, per una città più a misura di uomo e di natura…» e via di questo passo fino – ça va sans dire – alla liquidazione di Berlusconi («Un giorno si troverà in mutande e bandana ad arrancare tutto solo») e all’impegno «per cercare finalmente di mettere a segno un buon governo, o almeno un governo decente».

 

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Giu 19 2016

VOLETE SAPERE CHI ERA DAVVERO MOHAMMED ALÌ FUORI DAL RING? RILEGGETE L’INTERVISTA CHE GLI FECE ORIANA FALLACI A NEW YORK, NEL MAGGIO 1966, PER “L’EUROPEO”

Category: Persone e personaggigiorgio @ 09:47

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Oriana Fallaci – Mohammed-Ali

 

Da “Libero quotidiano”

 

Per gentile concessione di Edoardo Perazzi, erede di Oriana Fallaci, pubblichiamo ampi stralci dell’intervista con Mohammed Alì che la scrittrice fiorentina realizzò per L’Europeo. Il testo uscì il 26 maggio 1966, col titolo “Che aspettano a farmi presidente di uno Stato dell’Africa?”. L’intervista è contenuta nel volume antologico “Le redici dell’odio. La mia verità sull’Islam”, uscito per Rizzoli nel 2015 e appena ristampato in edizione economica.

 

Un pagliaccio simpatico, allegro, e innocuo. Chi non ricorda con indulgenza le sue sbruffonate, le sue bugie, i suoi paradossi iniziati alle Olimpiadi di Roma quando mise in ginocchio ben quattro avversari, un belga un russo un australiano un polacco, e la medaglia d’ oro non se la toglieva neanche per andare a letto, imparò per questo a dormire senza scomporsi, Dio me l’ ha data e guai a chi la tocca.

 

Nei ristoranti, nei night-club, entrava avvolto in una cappa di ermellino, in pugno uno scettro: salutate il re, io sono il re. Per le strade girava guidando un autobus coperto di scritte inneggianti alla bellezza, la sua bravura, o una Cadillac color rosa salmone, i cuscini foderati in leopardo. Sul ring combatteva gridando osservate come mi muovo, che eleganza, che grazia, e se lo fischiavano rideva narrando che il primo pugno lo aveva tirato alla mamma a soli quattro mesi, sicché la poveretta cadde knock out mentre i denti schizzavano via come perle di una collana.

 

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Giu 12 2016

GIANNI MURA: IL PROBLEMA DEL GIORNALISMO È CHE NON SI OCCUPA PIÙ DELLA REALTÀ

Category: Media e informazione,Persone e personaggigiorgio @ 08:19

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Gianni Mura

 

Una conversazione a tutto campo con Gianni Mura, su come è cambiato il mondo e su quello che ci siamo persi, da Milano al mondo dell’informazione

 

Ad arrivarci in bicicletta, poco dopo l’ora di pranzo di un giorno bollente di giugno inoltrato, la sede milanese di Repubblica sembra una specie di avamposto in un territorio ostile e alieno. A poche centinaia di metri da piazzale Lodi, i suoi due palazzi di vetro — un parallelepipedo slanciato per Manzoni, un cubo tozzo per il gruppo L’Espresso — sono sormontati da una decina di parabole che captano il mondo, lo stesso mondo che le diverse decine di giornalisti che in quel cubo ci lavorano ogni giorno, cercano, chi più chi meno, di raccontare e interpretare.

 

Nel labirinto di stanze e corridoi di quel cubo c’è anche una stanza occupata quasi per intero da una scrivania affollata di documenti, libri, appunti, con un pacchetto di MS light che spunta in mezzo alle carte. È un disordine che lascia al computer soltanto il minimo spazio vitale. Un’emarginazione del digitale che forse è casuale, anche se, dopo aver parlato con il proprietario, viene da pensare che in qualche modo non lo sia, ma che sia piuttosto una sorta di psicosomatismo dello spazio che reagisce e si adegua a chi lo occupa.

 

Dietro alla scrivania c’è un signore di 70 anni dallo sguardo limpido, un’espressione vagamente malinconica e una barba grigia, tranquillizzante come il tono di voce, i cui sporadici scatti si manifestano a livello lessicale. Si chiama Gianni Mura ed è uno dei più bravi giornalisti sportivi italiani di sempre. Anzi, meglio, è tra le migliori penne del giornalismo italiano di tutti i tempi, punto.

 

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Mag 31 2016

LONDRA: IL 2 FEBBRAIO 2010 MORIVA DONALD WISEMAN, RE DELL’ARCHEOLOGIA BIBLICA

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Donald Wiseman

 

Morto a 91 anni, lavorò pure con la scrittrice Agatha Christie Approfondì i collegamenti tra gli scavi e l’Antico Testamento

 

Il 02 febbraio 2010, lo storico e linguista britannico Donald Wiseman, gigante dell’archeologia biblica, è morto a Londra all’età di 91 anni (era nato il 25 ottobre 1918).   Studioso delle lingue e dell’archeologia del Medio Oriente, assirologo di fama internazionale, sostenuto dalle sue profonde convinzioni cristiane Wiseman approfondì i collegamenti tra le scoperte archeologiche e l’Antico Testamento.

 

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Mag 22 2016

TIZIANO MALAGUTTI: LA LUCE CON CUI SCRIVEVA

Category: Fotografie e immagini,Persone e personaggigiorgio @ 00:07

 

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Tiziano Malagutti ritratto a Castelvecchio da Evgenij Chaldej, leggendario fotoreporter dell’Armata Rossa

 

«Quando si allineano soggetto, occhio e cuore, allora nasce la grande fotografia». L’ha detto Henry Cartier Bresson, lo faceva ogni giorno Tiziano Malagutti .

 

Tiziano Malagutti è morto dieci anni fa (1 marzo 2000): il fotografo che ha lasciato un segno nella cronaca della città. Era sempre al posto giusto nel momento giusto. Con la sua Leica e al volante della Mini Cooper era un mito per i suoi colleghi e in redazione. Ha scattato un milione di clic. Sue le immagini memorabili dello scudetto dell’Hellas.

 

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Mag 16 2016

SIMEON DELLA RIVA DELL’ISOLO. UNA MASCHERA STORICA VERONESE

Category: Persone e personaggi,Verona dei veronesigiorgio @ 00:09

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Simeon della Riva dell’Isolo con la sua consorte

 

 

Verona: Nel 1409, nasce la contrada dell’Isolo, divisa a sua volta in Isolo Superiore e Isolo Inferiore

C’acqua era nella Verona Antica il motore di ogni commercio e industria, specialmente della più fiorente di Verona, quella del legname, con scafi, segherie e laboratori vari.

Gia al tempo del libero comune esisteva una Corporazione (o mistir) dei Radaroli veronesi, con un loro Statuto del 1260. I radaroli o satari ( da ratis= zattera) erano i conduttori di zattere.

Uno degli scali principali era quello di Santa Maria in Organo, sul quale gli Olivetani avevano un diritto di Ripatico.

 

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Mag 15 2016

BUON COMPLEANNO LYDIA ZAMPOGNA

Category: Persone e personaggi,Veja migiorgio @ 15:38

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Lydia Zampogna.  Milano, ippodromo San Siro, 15 maggio 2011 

 

 

LYDIA, SONO SOLO 93!

 

 


Mag 12 2016

ATTILIO BENETTI (EL TILIO): IL CERCATORE DI TESORI PIETRIFICATI DELLA LESSINIA

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Attilio Benetti, EL TILIO  (1923   – 18 aprile 2013)

 

 

ATTILIO BENETTI (EL TILIO):   IL CERCATORE DI TESORI PIETRIFICATI DELLA LESSINIA

 

Verona. Che si tratti di tradizioni o di reperti fossili, per Attilio Benetti la montagna veronese non ha segreti:Vive in un contrada di Campolsivano l’esperto di paleontologia riconosciuto da premi internazionali: E non è certo una casualità se il brachiopode più grande rinvenuto al mondo è stato battezzato con il suo nome

Dietro ad un grande paleontologo, si nasconde un semplice segreto: la curiosità. Quel sano desiderio di conoscenza che, ormai da ottantasei anni, accompagna le giornate di Attilio Benetti.

 

«Al mondo devi sempre essere curioso, altrimenti non scoprirai mai niente» sostiene infatti chi curioso lo è oggi, che è un affermato studioso di paleontologia riconosciuto da premi internazionali, e lo era anche ottant’anni fa, quando ha cominciato a esplorare ogni angolo della Lessinia alla ricerca di tesori pietrificati.

 

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Mag 08 2016

VERONA: MAURO FERRARI, SCULTORE EREMITA CHE DÀ LA VITA AL LEGNO

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Mauro Ferrari

 

Verona – Comerlati di Badia Calavena. Fa il panettiere, ma ha scelto di rifugiarsi in un luogo fuori dal tempo per coltivare la sua passione

C’è un luogo, in Lessinia, poco a sud di Velo e non distante dalla chiesa di Santissima Trinità, che sembra fuori dal tempo e fuori dal mondo. Si chiama contrada Comerlati, e si compone di poche case, di un ampio prato che scende in direzione di Badia Calavena e di boschi. Qui, tornato nella casa che un tempo era della nonna materna, abita uno dei pochi scultori lignei delle nostre montagne: Mauro Ferrari.

 

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Mar 12 2016

TIZIANO ZANELLA: “LA XE BONA, CALDA E BEA: LA FRITOA DE ZANEA”… IERI – “CHI PARLA DI CRISI PASSI PER IL KENYA”…OGGI

Category: Persone e personaggi,Veneto e dintornigiorgio @ 00:01

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Tiziano Zanella

 

La xe bona, calda e bea: la fritoa de Zanea”.

 

Un nome, una garanzia per l’attività di Tiziano Zanella, titolare di due pasticcerie: una in viale Dal Verme e l’altra in viale Trieste. Ieri mattina ( 1 aprile 2012) in Fiera ha ricevuto il titolo di maestro artigiano “ad honorem”.

 

La sua è una storia fatta di farine, zucchero che alla fine si sono incrociate con la fede.

Sì, prima con un pellegrinaggio a Medjugorje e poi con le apparizioni mariane a Poleo. E, nell’arco di pochi anni, sono diventato terziario francescano.

 

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Feb 14 2016

VERONA: IL 19 FEBBRAIO 2008 MORIVA FRANCESCO TAGLIENTE, IL «PAPÀ» DEL RIPARO PREISTORICO DI STALLAVENA

 Francesco Tagliente

Francesco Zorzi, Franco Mezzena e Francesco Tagliente

 

VERONA: MORTO FRANCESCO TAGLIENTE, IL «PAPÀ» DEL RIPARO PREISTORICO DI STALLAVENA

  

LUTTO. È morto ieri (19 febbraio 2008) a 90 anni il professor Francesco TAGLIENTE, il cui nome è legato all’omonimo Riparo da lui scoperto a Stallavena di Grezzana nel 1958. Insegnò all’Università della terza età

 

Quella scoperta nacque da una grande passione per l’archeologia che TAGLIENTE condivise con Francesco Zorzi di cui fu entusiasta discepolo.

Proprio in occasione del centenario della nascita di Zorzi, celebrata al Museo di Storia naturale nel 2001, TAGLIENTE ricordava l’incontro con il grande naturalista veronese: «Lo incontrai per consegnargli ossa e cocci rinvenuti nella campagna romana dove mi ero recato con mio padre per una battuta di caccia alle allodole. Lui guardava il volo degli uccelli e io tenevo sempre gli occhi per terra alla ricerca dei fossili».

 

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