Feb 09 2015

L’ULTIMO DISCORSO DI ENRICO MATTEI: LA RICCHEZZA DEVE RESTARE IN SICILIA

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Enrico Mattei saltò in aria con il suo aereo il 27 ottobre del 1962, poche ore prima tenne un discorso memorabile a Gagliano Castelferrato (Enna), dove disse ai siciliani che il petrolio trovato nelle loro terre gli avrebbe portato benessere e avrebbe fatto in modo che la gente non emigrasse più e che, anzi, sarebbero ritornati gli emigrati.
 Infine si scagliò contro le multinazionali estere.

Di seguito vi riportiamo il discorso integrale con le parti evidenziate in cui parla del risveglio della Sicilia, forse fu questa la causa del suo omicidio?? L’ Italia Unita S.P.A. voleva tenere la Sicilia sempre come colonia interna?

I fatti giudiziari nati successivamente alla sua morte, portano purtroppo a pensare proprio questo…

 

“Prima di tutto desidero ringraziarvi di questa calda accoglienza che abbiamo ricevuto, qui, nel vostro paese. Oggi si affacciano alla mia memoria quegli anni che possiamo considerare lontani, dell’immediato dopoguerra, quando nessuno credeva alle reali possibilità dei nostro sottosuolo. Noi cominciammo una lotta dura, fra l’ostilità di coloro che non credevano a queste possibilità dei nostro paese, poi giungemmo alle scoperte della valle Padana che hanno rivoluzionato – come diceva poco prima il vostro onorevole Lo Giudice – la valle Padana e l’alta Italia. Quando chiedemmo di venire in Sicilia, trovammo che non eravamo di moda: allora erano in momento favorevole tutte le compagnie petrolifere straniere. Io debbo ringraziare la Regione siciliana di averci dato tutto quello che in pratica era rimasto, che gli altri non avevano scelto. Volevamo dimostrare anche alla Sicilia quello che potevano veramente fare gli italiani, gli italiani che si rendevano conto di quello che poteva significare questo tipo di progresso per la Sicilia.

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Feb 04 2015

IL VERONESE ENRICO BERNARDI COSTRUTTORE DELLA PRIMA AUTOMOBILE A BENZINA DEL MONDO

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Enrico Bernardi guida sulle strade di  Verona la  prima auto a benzina del mondo

 

 

La storia di Enrico Bernardi è la storia esemplare di un pioniere dell’automobile, che tanto fece per portare sulle strade di allora (era il 1898) le prime “carrozze” che si muovevano a quattro ruote senza l’ausilio di un traino di cavalli.

 

Strade polverose, poco più che piste bianche, ma che già vedevano apparire i primi mostri che si sfidavano su raid estenuanti per allora, come la Torino-Asti Alessandria-Torino, o la Verona-Brescia-Mantova-Verona. Ancora pochi anni e le auto avrebbero dominato le strade d’Europa.

 

Intanto Enrico Bernardi, veronese, nato nel 1841, inventava carburatori, valvole di aspirazione, albero a camme, camera di compressione. E ancora: la lubrificazione, il carter ermetico, il raffreddamento ad acqua. Oltre, naturalmente, al cambio, alla frizione, allo sterzo. Insomma, l’automobile.

 

Purtroppo furono i più veloci (e pratici) Daimler e Benz ad ottenere il riconoscimento delle proprie invenzioni ed a brevettarle prima di lui.

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Gen 29 2015

ADDIO LUCIANO BRUNELLI

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Luciano Brunelli e uno dei suoi cori

 

 

BASSANOLutto nel mondo della cultura per la scomparsa, di LUCIANO BRUNELLI, 68 anni, che si è spento all’ospedale San Bassiano dove era ricoverato da alcuni giorni.

 

Brunelli, conosciuto soprattutto nell’ambiente musicale bassanese, da tempo soffriva di problemi di cuore. Nato a Soave (Verona) nel 1946, ha vissuto la sua giovinezza a Rosà, dove ha iniziato i primi passi nella musica suonando l’organo del Duomo, per poi trasferirsi definitivamente nella città del Grappa, dopo una breve parentesi a Padova. Laureato in matematica, la sua è stata una vita interamente dedicata alla famiglia e alla musica, accanto alla sua professione di programmatore informatico.

 

Luciano andava molto fiero dell’essere autodidatta nel campo artistico, dove si era perfezionato nella composizione di canzoni specialmente in lingua veneta, lui che era un “venetista” convinto e della prima ora. In oltre quarant’anni di impegno musicale ha diretto diversi cori di musica sacra nel Bassanese, lasciando sempre la sua “impronta” per le innovazioni che sapeva portare.

 

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Gen 18 2015

PAOLO VELLUDO: UN SALUTO A TUTTI, SICURAMENTE MANCHERÀ QUALCUNO ALL’APPELLO…

Category: Persone e personaggi,Veja mi,Verona lavoragiorgio @ 22:52

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Paolo Velludo 

 

 

Verona 7 maggio 2014

 

Ora lascio l’ufficio e posso spedire il mio saluto che ho preparato qualche giorno fa per tutti voi. Eccolo!!!

 

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Gen 12 2015

ADDIO NEVIO BOTAZZI, FU IL “PERLASCA” BERICO:
SALVÒ DAI LAGER 11MILA PERSONE

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Nevio Bottazzi

 

Nevio Bottazzi, eletto cittadino illustre, aveva raccontato il suo “segreto” solo qualche anno fa. Aveva cestinato o cambiato indirizzo alle cartoline-precetto

 

 

VICENZA – E’ scomparso ieri a Vicenza, all’età di 96 anni, Nevio Bottazzi, uno dei cittadini illustri della città berica. La morte è avvenuta all’ospedale San Bortolo, dove era stato ricoverato da qualche giorno per l’aggravarsi di alcune patologie.

 

Era considerato il “Perlasca vicentino” in quanto salvò 11 mila persone dai campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale: lo fece con un’idea ingegnosa, buttando via le cartoline-precetto destinate ai vicentini da arrestare e deportare in Germania oppure cambiando gli indirizzi, in modo che il pacco con le cartoline destinate non arrivasse mai a destinazione. La particolarità sta nel fatto che mantenne questo segreto per oltre 60 anni, raccontando pubblicamente questa vicenda solo pochi anni fa.

 

Dopo questa sua testimonianza, l’attuale sindaco di Vicenza, Achille Variati, lo insignì del titolo di cittadino illustre. I funerali di Bottazzi si terranno domani mattina in città.

 

 

 

Fonte: visto su il gazzettino del 9 gennaio 2014

Link: http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VICENZA/vicenza_morto_nevio_bottazzi_campi_di_concentramento/notizie/1110399.shtml

 

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SALVÒ DAI LAGER 11MILA PERSONE”


Dic 09 2014

QUANDO MIGLIO DISSE: VENETI, FATE IN FRETTA

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Gianfranco Miglio

 

 

di ETTORE BEGGIATO e GIANFRANCO MIGLIO

 

Il 5 febbraio 1999 il gruppo “Liga Veneta Repubblica” in Consiglio Regionale del Veneto organizzava a Padova un memorabile convegno intitolato “Veneto: un popolo sovrano verso l’Europa”, con la partecipazioni di prestigiosi studiosi, dal prof. Miglio al prof. Mario Bertolissi, dall’avv. Ivone Cacciavillani al prof. Renzo Gubert, allora senatore; il convegno fu poi nobilitato da tre straordinarie relazioni incentrate sulla Catalunya e sulla Sozia tenute dal prof. Ferran Requejo dell’Università Pompeo Fabra di Barcellona, da Josep Camps di “Convergencia Democratica di Catalunia e da Donald Henderson dello “European Affairs Division dello Scottish Office” di Edimburgo. Francesco Jori riuscì, da par suo, a mettere insieme il tutto, intervallando sapientemente anche gli interventi di  Comencini, Foggiato, Morosin e il mio.Fu una giornata di un’intensità straordinaria e lo può confermare chi  partecipò all’Hotel Sheraton all’evento; ma in particolare vorrei riproporre l’intervento del prof. Miglio, per certi versi profetico,direi, in particolare quando sottolineava con forza: “Ma fate più in fretta possibile, o Veneti, perché questo Stato italiano sta avvicinandosi al suo momento critico.”

 

Eravamo nel 1999….

 

 

IL PROGETTO DI UNA CARTA COSTITUZIONALE VENETA ADOTTATA IN ESERCIZIO PRECOSTITUZIONALE DELLA SOVRANITÀ

 

di Gianfranco MIGLIO:

 

 

Quando ho ricevuto il materiale che gli organizzatori di questo convegno mi hanno mandato, ho fatto un salto sulla mia seggiola, perché ho visto esaltata quest’idea del “Popolo Sovrano”, e allora mi sono detto: “Non pensano a una costituzione federale”, perché voi sapete che la caratteristica di una costituzione federale è che al suo interno nessun potere è sovrano. Poi. leggendo, e ascoltando le belle relazioni di Morosin e di Bertolissi, mi si è chiarito il concetto di “sovranità pre-costituzionale”, che non pregiudica la struttura di una costituzione federale o confederale, e quindi della sovranità “divisa”.

 

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Nov 11 2014

SERGIO SAVIANE, NOSTRO MAESTRO – RIPESCATO DALL’OBLIO UN GRANDISSIMO CHE HA CAMBIATO IL VOLTO DEL GIORNALISMO

Nuovo libro di Stefano Lorenzetto – Dalla genialità e alle staffilate che lo portavano da un giornale all’altro, al dramma della morte della figlia Caterina – La passione per i soprannomi e quella, mai sopita, per l’irriverenza con la quale addestrò un’intera generazione di giornalisti…

 

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Sergio Saviane

 

Il quarto veneto notevole entrato nella mia vita fu quel cronista di razza e inarrivabile scrutatore di umane debolezze che rispondeva al nome di Sergio Saviane. Non riesco a darmi pace per aver maldestramente cancellato il messaggio di benvenuto della sua segreteria telefonica, che avevo tenuto per anni inciso nella mia; una registrazione effettuata pochi giorni dopo la sua morte, avvenuta nel 2001, quando, telefonando al numero 0423 563676, ti rispondeva ancora lui, come se fosse vivo: «Non sono in casa. Potete lasciare un messaggio dopo il segnale acustico».

 

E qui – ecco il genio assoluto, l’irriverenza fatta persona – invece del banale bip elettronico ascoltavi Saviane che gorgheggiava soavemente, tale e quale il fringuello che si sentiva in sottofondo nel motivetto L’uccellino della radio cantato da Silvana Fioresi negli anni Quaranta. Nella scelta di imitare il cinguettio che dalle onde medie prima dell’Eiar e poi della Rai tenne compagnia a tre generazioni d’italiani, c’era una totale identificazione con quello che era stato il suo lavoro di critico televisivo, sempre attento anche ai significati apparentemente più trascurabili di ciò che si spandeva nell’etere.

 

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Giu 16 2014

EVITA COME UN DIAVOLO QUALUNQUE SPORT. SONO DROGATURE DEI CAPITALISTI PER RUBARE I SOLDI AI SALARIATI

 

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Evita come un diavolo qualunque sport.

Sono drogature dei capitalisti per rubare i soldi ai salariati, e aumentare la degradazione dell’ energia.

Anche lo sport è una guerra fatta per impinguare i capitalisti

 

(Pensieri e principi di Don Alberto Benedetti) 

 

 

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Don  Alberto Benedetti  seduto sui castagni del Ponte di Veja

 

 


Ago 27 2013

L´ARENA DI VERONA IN LUTTO. DOPO IL GRAVE INCIDENTE DEL 16 AGOSTO È MORTO «SPIKE» COSTANTINO FADDA,
UN PEZZO DI GIORNALISMO

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Costantino Fadda (1928-2013) con la sua inseparabile macchina fotografica

 

Lutto nel mondo del giornalismo. È morto a Verona dopo alcuni giorni di agonia Costantino Fadda, storico fotoreporter de L´Arena. Originario di Alghero, aveva 84 anni. Il 16 agosto era rimasto vittima di un infortunio mentre realizzava un servizio fotografico per il nostro giornale. Ricoverato a Borgo Trento in condizioni gravi, non aveva mai ripreso conoscenza.

 

 

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UN PEZZO DI GIORNALISMO”


Mag 24 2013

FRATEL ARONNE CASSANDRINI

Category: Persone e personaggi,Veja migiorgio @ 08:17

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Fratel Aronne Cassandrini

 

Il 6 febbraio 2013 a Negrar ci ha lasciati fratel Aronne Cossandrini, da tanto tempo missionario in Angola.  Aveva 77 anni. Era fratello di suor. Claudia Cassandrini, delle Povere Serve della Divina Provvidenza.

Ecco le parole usate dal Casante durante il funerale celebrato il 9 febbraio a San Zeno in Monte …

 

Siamo qui riuniti come Famiglia Calabriana per celebrare l’eucaristia e dare il nostro ultimo addio a fratel Aronne Cassandrini. Il brano del libro dell ‘Ecclesiaste, appena letto, ci aiuta a entrare nel mistero della vita e dell’azione di Dio nel cuore umano e a capire nella fede il tempo che viviamo e il senso della nostra vita quando è vissuta nel Signore: “Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo”. Tutto è nelle mani di Dio Padre, tutto è orientato dalla sua Divina Provvidenza. Perché temere? Anche la vita di fratel Aronne è stata una vita vissuta in pienezza, momento per momento, affidandosi nelle mani provvidenti del Padre.

Fratel Aronne Cassandrini è nato a San Martino Buon Albergo (Vr) il 3 febbraio 1942. Da piccolo ha ricevuto una solida formazione alla vita cristiana nella sua famiglia. Essendo il figlio più grande, ha dovuto lavorare subito ed è stato capace di apprendere molte abilità. Da giovane ha conosciuto fratel Vittorino, attraverso il quale ha scoperto lo spirito puro e genuino dell’Opera dal quale è rimasto affascinato. Possiamo dire che la prima esperienza di fr. Aronne con la spiritualità di don Calabria è avvenuta con lo Spazio Fiorito Mariano alla scuola di fr. Vittorino, da lui sempre considerato un maestro di vita. Fu in quel contesto che nacque la sua vocazione alla vita religiosa. Dopo un periodo di esperienza, nel 1987 è entrato a San Zeno in Monte come postulante e poi ha iniziato il noviziato nello stesso anno, quando aveva già 45 anni. Ha fatto la sua prima professione l’8 settembre 1988 (a settembre avrebbe celebrato il 25°) e nel 1991 ha fatto la prima professione triennale.

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Apr 29 2013

LUIGINA SCOTTON, RICAMATRICE A NOVE ANNI, RICORDA I FASTI DELLA BOTTEGA DI ELISA BACILIERI

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La classica foto di gruppo delle giovani ricamatrici della bottega di Elisa Bacilieri (al centro, vestita di nero). Indicata dalla freccia,  la signora Luigina Scotton, che entrò  a lavorare all’età di nove anni.

 

«Per venti centimetri di decorazione a pizzo occorreva una giornata di lavoro e la paga era molto bassa» – I capricci delle signore-bene del primo Novecento e quelle dei relativi mariti – «Quel giorno il principe…»

PIZZI,  delicati arabeschi ricamati punto dopo punto su seta impalpabile e frusciante, orli ricchi di fantasie arzigogolate, e finezza: piaceri destinati a pochi eletti e ad ancor meno osservatori.

Certo, non si potevano mostrare a  tutti le sottovesti di seta ricamate delle signore di ottima famiglia che, nel primi anni del ‘900  si facevano cucire su misura la biancheria personale nella bottega della signora Elisa Bacilieri,  in Regaste Redentore, e neppure tanta mostra si poteva fare delle mutandine  «a godet», in finissimo crépe di Chine, finite a punto smetto o decorate in sangallo.

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Apr 22 2013

SE N’È ANDATO ATTILIO BENETTI IL PATRIARCA DELLA LESSINIA

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Attilio Benetti ” el Tilio”  davanti al Museo geopaleontologico di Camposilvano, la sua «creatura»

 

VELO VERONESE. È morto alla soglia dei 90 anni: “el Tilio” non aveva mai smesso di studiare e di scrivere.  Memoria storica dell´altopiano e autorità riconosciuta nel mondo della paleontologia si è spento nella sua casa di Camposilvano. È stato anche pioniere della speleologia. Martedì 23 aprile  il funerale.

Si è fermato quasi alla soglia dei novant´anni, il cuore forte e indomito di Attilio Benetti, il patriarca della Lessinia, l´uomo, prima ancora che il ricercatore e lo studioso, che meglio l´ha rappresentata negli ultimi decenni e sicuramente più di tutti l´ha amata. Il funerale sarà celebrato martedì 23 nella chiesa parrocchiale di Velo, alle 15.30.

Ricoverato nel reparto di lungodegenza dell´ospedale di Marzana per i postumi di una frattura al femore che dallo scorso ottobre lo costringeva su una sedia a rotelle, aveva voluto tornare a casa sua, a Camposilvano, perché non si rassegnava a stare «a guardare i muri», come ci aveva confidato lo scorso gennaio durante una visita; non poteva stare senza i suoi fossili e il suo computer zeppo di schede e ricerche. «Ho ancora tanto lavoro da fare, ci sono delle scoperte nuove di cui devo scrivere. Ho bisogno ancora di tempo per studiare», ci aveva ripetuto raccomandando di tornare a trovarlo perché c´erano cose di cui non poteva tacere.

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Apr 16 2013

DIETA DEI GRUPPI SANGUIGNI: INTERVISTA INTEGRALE AL DOTTOR MOZZI – MEDICI DI NOI STESSI

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Le Mogliazze

 

La dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi è molto più di un semplice regime alimentare: è un invito a riappropriarsi della salute imparando ad ascoltare i messaggi del corpo. Ma in questa intervista Mozzi non ci parla solo di salute, ci racconta anche la sua esperienza di coltivatore biologico che da oltre trent’anni porta avanti con la cooperativa Le Mogliazze

Tutto sembra, fuori che un medico: il dottor Mozzi ha l’aspetto, la schiettezza e il modo di fare diretto degli uomini che lavorano la terra – non sarà un caso che abbia dato vita oltre trent’anni fa alla cooperativa agricola Mogliazze – e la voglia di condividere e divulgare il sapere in maniera gratuita delle menti illuminate dall’intelligenza del cuore.
Il suo libro ” La Dieta del dottor Mozzi. Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari” ha scalato la classifica macrolibrarsi.it grazie all’efficacia dei contenuti, che mettono il lettore nella condizione non di seguire semplicemente una dieta, ma di imparare ad autogestire la propria salute attraverso un ascolto preciso e paziente dei segnali inviati dal corpo in seguito all’ingestione di determinati alimenti.
 Mozzi ci insegna a curarci da soli, a ritrovare il benessere e la vitalità perdute, ad aver fiducia nelle risorse del corpo e nelle nostre capacità di ascolto e analisi: una bella sferzata di empowerment che ci mette sulla buona strada per poter diventare i primi medici di noi stessi.
Sono stato nella sua azienda agricola, a Mogliazze, per incontrarlo: ecco un resoconto della nostra lunga chiacchierata!

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Apr 10 2013

LE FRASI PIÙ CELEBRI DI MARGARET THATCHER

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Margaret Thatcher,. Nata a Grantham il 13 ottobre 1925 e morta l’ 8 aprile del 2013 a 87anni.   è  stata la prima ed unica ad oggi donna primo ministro del Regno Unito.

THE IRON LADY, la donna di ferro del Partito conservatore inglese è stata una politica tra le più importanti e popolari in Inghilterra e nel mondo nonché tra le più discusse. Conservatrice e liberista, amica del dittatore cileno Augusto Pinochet, vicina a Reagan, la Thatcher fece scandalo anche per le sue posizioni di fermezza in politica estera, dall’Ira alle Falkland.

Non passerà alla storia come il più diplomatico dei politici: Margaret Thatcher non si è mai tirata indietro quando si è trattato di esprimere il suo punto di vista. Ecco alcune delle sue frasi piu’ famose, riportate sempre con ampia diffusione dai media, che fanno parte ormai della memoria storica collettiva.

 

LA CRONOLOGIA DELLA SUA ASCESA ATTRAVERSO LE SUE FRASI

 

-1934 “Non sono stata fortunata. Me lo meritavo”.  Al ricevimento del suo primo premio scolastico all’età di nove anni di età

 

-1969  con poca lungimiranza: «Nessuna donna del mio tempo diventerà primo ministro o segretario agli Esteri. Non occuperemo mai le posizioni al top e in ogni caso io non le vorrei perché significherebbe dedicarvi il 100 per cento». Dieci anni prima di diventare capo del governo.

Concetto ripetuto il 5 marzo  1973, da ministro dell’Istruzione disse in una intervista alla Bbc Television: «Non credo che ci sarà mai un Primo ministro donna durante la mia vita».

 

– 1972  “IO? UNA MORBIDA”. «Io non sono dura, sono terribilmente morbida. Ma non persisterò nell’esserlo», disse in un’intervista alla BBC .

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Mar 30 2013

E’ MORTO ENZO JANNACCI, GENIO DELLA CANZONE. “BUON VIAGGIO POETA”

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Enzo Jannacci

 

Cantautore e cabarettista, protagonista della musica italiana, si è spento a Milano a 78 anni

Il mondo della musica piange uno dei suoi più grandi protagonisti, Enzo Jannacci. Cantautore, cabarettista, tra i protagonisti della scena italiana, si è spento a Milano all’età di 78 anni. Autore di canzoni entrate nella cultura popolare come “Vengo anch’io, no tu no” e “Quelli che”, è stato anche medico cardiologo, attività che non ha mai voluto lasciare anche dopo il successo discografico.

Malato da tempo di cancro, negli ultimi giorni era stato ricoverato in ospedale dopo un repentino peggioramento delle sue condizioni. Con lui, al momento della scomparsa nella clinica Columbus, c’era tutta la famiglia.

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