Nov 14 2013

ECCO LA NUOVA LIBIA, RALLEGRATEVI…

Category: Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 13:04

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di: Ugo  Gaudenzi Gaudenzi  http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22620

 

In questo inizio di novembre due notiziole riguardanti la Libia sono apparse e scomparse in un battibaleno nei media omologati nazionali.

Una riguardava la conferma del piano italo-libico di controllo delle frontiere in funzione di controllo degli immigrati provenienti dalle frontiere orientali e meridionali (Egitto e Sudan) dello Stato africano, l’altra l’azione dei ribelli berberi che avevano chiuso l’importantissimo terminal gas dell’Eni da Mellitah alla Sicilia. Quest’ultima “nuova”  accompagnata da un commento double-face dell’ad dell’Eni, Scaroni, che da una parte “rassicurava” l’Italia sulle riserve di gas a disposizione e dall’altra, però, paventava almeno aumenti del costo delle forniture energetiche, ormai giunti tra il doppio e il triplo di quelli Usa.

 

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Nov 12 2013

LE TASSE SONO UN FURTO, NEGANO IL DIRITTO DI ESSERE PROPRIETARI

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Ci sono solo tre modi per acquisire la ricchezza in una società libera.

Per via ereditaria, che si verifica quando qualcuno ti dona ricchezza.  

Per via economica, quando si scambia una abilità, un talento, un bene, la conoscenza, il sudore, l’energia o la creatività con un acquirente disponibile.

E il modello mafioso, il quale si verifica quando un uomo con una pistola, dice: «dammi i soldi o ti accadrà qualcosa»

In quale modello opera il governo?  Perché glielo abbiamo permesso?

 

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Taxation Is Theft di Andrew P. Napolitano, ex giudice della Corte Superiore del New Jersey, commentatore ed opinionista presso Fox News Channel. Ha scritto sette libri sulla Costituzione americana. (Traduzione di Luca Fusari)

 

Con un codice fiscale che supera le 72 mila pagine di lunghezza e che richiede più di sei miliardi di ore personali all’anno per determinare il reddito imponibile dei contribuenti, con l’IRS diventata un’autorità temuta in sé, e con un governo che continua ogni anno ad estrarre sempre più ricchezza da ogni contribuente americano, è da meravigliarsi che lo scorso 15 aprile fosse un giorno di terrore in America?. Le tasse sulla previdenza sociale e le imposte sul reddito hanno perseguitato tutti noi fin dalla loro istituzione nel secolo scorso, e alcuni politici sono stati disposti a definire questi stratagemmi per quello che sono: furto.

 

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Nov 11 2013

LA PERCEZIONE PLANETARIA PRODOTTE NEL CONSUMATORE INTERNAZIONALE VERSO L’ ITALIA

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Tempo fa in una importante riunione internazionale a New York del WTO (World Trade Organization) il consorzio di nazioni che gestisce lo scambio commerciale planetario ha diffuso le classifiche sulla “percezione planetaria” dei singoli stati.

 

La classifica che ci riguarda e che segnala le prime tre “pulsioni automatiche” prodotte nel consumatore internazionale.

 

Ai primi tre posti il SISTEMA ITALIA

aveva,

e  così ci vedevano,

così ci vivevano,

questo venivano a cercare:

 

1993

1) Cibo,

2) Eleganza,

3) Arte.

 

Nel 2003, ai primi tre posti avevamo:

1) Terme naturali,

2) Spiagge,

3) Moda.

 

Nel 2013, ai primi tre posti abbiamo:

1) Adulazione e ipocrisia,

2) Wellness,

3) Insulto gratuito.

 

 


Nov 08 2013

DELLA LUNA: MORTE LENTA PER L’ITALIA, LA NOSTRA FINE DECISA ALL’ESTERO

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«Italy is going the right way», dice l’umorista Obama al fido Enrico Letta. Solo che la “giusta via” ricorda la macellazione per dissanguamento: morte lenta.

Così funziona la politica economica italiana, da qualche decennio al servizio di interessi stranieri: il trucco, sostiene Marco Della Luna, sta nello svuotare il paese di tutta la sua linfa, ma lentamente, in modo che non “muoia” e che non soffra troppo, perché potrebbe ribellarsi. All’avvio dell’euro, è bastato qualche anno di bassi tassi per la finanza pubblica, per gonfiare fabbisogno strutturale e debito. «Poi, di colpo, austerità e tassi alti (spread), per creare l’emergenza, imporre il presidenzialismo de facto e la “sospensione della democrazia” a tempo indeterminato». Ma già con la riforma monetaria del 1981-83 poi col Trattato di Maastricht, era stata scardinata la Costituzione: sovranità nazionale e primato del lavoro. «Fatto questo, tutto il resto è stato in discesa»: svuotare il paese di industrie pregiate, capitali e cervelli, in favore della finanza apolide e del suo feudatario-kapò europeo, la Germania.

 

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Nov 07 2013

IL FINANZIERE: “LA CRISI FINIRÀ CON UNA GUERRA MONDIALE”

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A dirlo e’ il manager di fondi Kyle Bass. Gli fa eco l’economista Charles Robertson. Grecia sara’ la prima ad abbandonare la moneta unica, seguita dalla Spagna. Debito ha raggiunto 340% della produttività globale.

 

La Grecia sara’ il primo paese a uscire dall’area euro: succedera’ nel 2013, mentre l’anno dopo sara’ la volta della Spagna. Ne e’ convinto l’economista Charles Robertson di Renaissance Capital.

 

Se la previsione non e’ certo delle piu’ ottimiste, c’e’ chi si e’ spinto ancora piu’ oltre: si tratta del gestore di fondi speculativi Kyle Bass, secondo cui il destino dell’Europa e’ gia’ segnato. Tanto che “solo una guerra potra’ risolvere i problemi strutturali” dell’Eurozona.

 

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Nov 06 2013

IL DISASTRO EUROPEO PROVOCATO DALL’EURO E’ COSI’ GRAVE, CHE ADDIRITTURA PRODI SI SCAGLIA CONTRO LA MONETA UNICA EUROPEA!

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Italy’s Mr Euro urges Latin Front, warns Germany won’t sell another Mercedes in Europe”, ovvero il “Mister Euro italiano incita il fronte latino, avverte la Germania che non venderà in Europa più una sola Mercedes”.

 

Il Mister Euro citato nell’articolo pubblicato sul Telegraph e scritto da Ambrose Evans- Pritchard è Romani Prodi.

 

“Francia, Italia e Spagna dovrebbero battere i pugni sul tavolo, ma non lo stanno facendo perchè si illudono di poter andare avanti da soli”, ha detto Prodi. Ma se la Germania continuerà a imporre la rovina in Europa, “se l’euro dovesse spezzarsi, con un tasso di cambio nel Nord Europa e uno nel Sud Europa, la Germania raccoglierà quanto ha seminato”.

 

Ovvero, afferma Prodi, “il tasso di cambio raddoppierà e i tedeschi non riusciranno a vendere una sola Mercedes in Europa. Gli imprenditori tedeschi sono a conoscenza di tale situazione ma tutto quello che riescono a fare si traduce in cambiamenti modesti, che non bastano per porre fine alla crisi”.

 

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Nov 06 2013

SNOWDEN E SPIONAGGIO: DIRE LA VERITÀ NON È UN REATO

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Edward Snowden ha avvertito che lo spionaggio di massa “non pone solo una minaccia alla privacy ma anche alla liberta’ di espressione e alle societa’ aperte”. In un articolo per lo Spiegel intitolato “Manifesto per la verita’”, la talpa del programma di sorveglianza della National Security Agency americana ha scritto che “l’esistenza di tecnologie di spionaggio non deve determinare le politiche” dei governi.

 

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Nov 04 2013

GIULIA GILARD, IL PRIMO MINISTRO AUSTRALIANO: CI RISPETTATE E RISPETTATE LA NOSTRA VOLONTÀ ALTRIMENTI ANDATE VIA.

Category: Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 08:20

Giulia Gilard

Giulia Gilard

 

 

Giulia Gilard, Il Primo Ministro australiano rivolgendosi ad un Islamista radicale estremista in Australia gli dice:

 

Perché tu sei così radicale?

Perché non abiti in Arabia Saudita???

Perché hai abbandonato già il tuo Paese musulmano?

Voi lasciate Paesi da voi definiti benedette da Dio con la grazia dell’Islam e immigrate verso Paesi da voi definiti puniti da Dio con l’infedeltà.

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Nov 01 2013

I NEMICI DEL POPOLO OGGI NON HANNO LA BANDIERA NERA, NE ROSSA MA IL COLLETTO BIANCO

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Ecco come l’organo di stampa dell’attuale “Partito Democratico” diede la notizia della morte di un SANGUINARIO DITTATORE, che ha sulla coscienza almeno 20 milioni di morti. Un macellaio che non ha niente a che invidiare a Hitler in quanto a disumanità. Ai tempi dell’URSS i dissidenti finivano nei gulag; bastava che un vicino di casa denunciasse di “aver sentito tizio criticare il governo” per finire ai lavori forzati in condizioni non dissimili da quelle dei lager nazisti.

 

Rimarrà alla storia il “non un passo indietro“,  motto mitizzato dai figli di papà a cui piace fare i rivoluzionari con la maglietta di Che Guevara e la bottiglia in mano. “Non un passo indietro” i sovietici lo dicevano ai giovani militari che mandavano al massacro al fronte; uno davanti con il fucile, un altro dietro pronto a raccogliere il fucile quando moriva il “compagno”; e se osavi tornare indietro, ti sparavano loro.

 

La storia la scrivono i vincitori: pertanto mentre i massacri nazisti sono stati enfatizzati, quelli sovietici sono stati nascosti; probabilmente conosciamo solo una minima parte delle angherie, dei crimini contro l’umanità, delle MOSTRUOSITA’ commesse sotto l’effige della “falce e martello”, simbolo di MORTE E SOFFERENZA non meno della svastica, alla quale qualcuno, incredibilmente, si ispira ancora oggi.

 

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Nov 01 2013

EUROGENDFOR LA POLIZIA EUROPEA CON LICENZA DI UCCIDERE

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Il corpo sovranazionale eurogendfor è stato istituito ormai da diversi anni, ma i mass media non ne hanno mai parlato. Comandata dalla NATO, quindi dagli Stati Uniti, nonostante operi in alcuni stati europei (non tutti hanno ratificato il trattato)  dispone di poteri illimitati che vengono descritti di seguito e potete leggerli nel testo del “Trattato di Velsen” che dispone la nascita del corpo.

 

Nonostante sul web i blog liberi abbiano parlato ampiamente di Eurogendfor, molte persone lo ignorano completamente, pertanto continuiamo a martellare, cerchiamo di svegliare i nostri connazionali dormienti!

 

Nota: Il Trattato di Velsen è stato ratificato da Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo; ma in seguito ha aderito anche la Romania.

 

Redazione Informati

 

 

EUROGENDFOR, LA NUOVA POLIZIA EUROPEA CON POTERI ILLIMITATI

 

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Praticamente non ne ha parlato nessuno. Praticamente la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense. Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è il famigerato Camp Ederle delle truppe USA

 

Alzi la mano chi sa cos’è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie.

 

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Nov 01 2013

LA DITTATURA EUROPEA ENTRA NEL VIVO: IN GRECIA DAL 24 OTTOBRE E’ REATO MANIFESTARE DISSENSO O CONTRARIETA’ VERSO LE SANZIONI I GOVERNI I RAPPRESENTATI DELL’UE

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Grecia, in carcere chi critica l’Unione Europea!

 

Un destino cupo attende le persone che non sono d’accordo con le strutture, le istituzioni, i rappresentanti, i provvedimenti o gli strumenti di questa Unione Europea. Come spiega George Delastik, noto giornalista, da giovedì 24 ottobre, il Codice Penale della Grecia ha inserito l’articolo 458 a, ossia il provvedimento relativo alle “Violazioni alla normativa UE”, con il quale si prevede la reclusione fino a due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi, i rappresentanti dell’UE.

 

Il governo greco degli opposti (così simile al nostro governo PD-PDL) composto da Pasok e Neo Democrazia ha infatti approvato un emendamento-bavaglio per gli oppositori dell’Europa della grande finanza: chiunque osteggi la politica dell’UE rischia la galera! Dopo i 2 milioni di euro spesi dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post degli euroscettici, ora in Grecia entra nel Codice Penale il reato di opposizione alla nuova dittatura, l’Europeismo.

 

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Ott 30 2013

L’ESERCITO SIRIANO LIBERA UNA CITTÀ DOPO UN ANNO E MEZZO DI SHARIA

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 14:01

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L’esercito governativo siriano durante un’operazione militare su larga scala ha conquistato la città di Buade nel distretto di Najha ,a sud-est di Damasco, occupato dai ribelli per un anno e mezzo.

I fondamentalisti islamici avevano costruito un laboratorio per la fabbricazione di armi, tra cui mortai, mine, esplosivi e bombe a mano, introdotto la legge della Sharia e tribunali speciali e giustiziavano pubblicamente sulla piazza centrale i cittadini locali ritenuti “colpevoli”.

Durante il raid dell’esercito sono state sequestrate le armi abbandonate dai terroristi durante la ritirata, tra cui mitragliatori americani e munizioni israeliane.

 

Fonte: visto su La voce della Russia  del 18 ottobre 2013

Link: http://italian.ruvr.ru/2013_10_18/Lesercito-siriano-libera-una-citta-dopo-un-anno-e-mezzo-di-Sharia/

 


Ott 30 2013

NON È CORRETTO DIRE CHE IL NAZISMO È TORNATO. NON SE NE ERA MAI ANDATO

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DA HITLER A MERKEL, L’ETERNA PRESENZA DELLA DINASTIA QUANDT

 

29 ott – Lentamente, tra mille cautele e distinguo, alcuni intellettuali spesso ospitati sulle pagine dei nostri “grandi giornali” cominciano a porsi domande sulle bontà di questa costruzione europea. Non sarà che alcune procedure riservate che preludono l’elaborazione di trattati europei, da fare poi approvare a scatola chiusa ai singoli parlamenti nazionali come nel caso del Fiscal Compact, si chiede pensosa Barbara Spinelli, finiscano con lo svuotare in nuce quella sovranità che la nostra Costituzione antifascista assegna ai cittadini? (clicca per leggere)

 

La brillante e sempre originale editorialista in forza a Repubblica è stata effettivamente colta da un pensiero infido e sottile. Con sommo ossequio provo ad accennare una sintetica analisi volta a rafforzare le argute suggestioni che, come fantasmi molesti, albergano nella mente dei più intuitivi fra gli illustri pensatori che quotidianamente danno lustro alla nostra povera Patria. Ebbene sì, luminosissima professoressa Spinelli, la Ue è nei fatti e non da oggi nemica della democrazia e del benessere diffuso, l’acqua calda brucia e in inverno è preferibile indossare un cappotto prima di uscire (specie la sera).

 

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Ott 28 2013

LA CROAZIA DOPO 12 MESI DALL’INGRESSO NELL’UNIONE EUROPEA, E’ TRACOLLATA. ADESSO VUOLE USCIRNE (VIVA)

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Zagabria – A festeggiare, il primo luglio scorso, l’ingresso della Croazia nel club dell’Unione Europea in qualità di ventottesimo membro effettivo fu soprattutto l’élite politico-economica al timone di questa ex-scheggia della defunta Jugoslavia. A partire dalla coalizione di governo progressista al potere da due anni dopo il lungo dominio dei conservatori dell’HDZ per arrivare agli ambienti finanziari legati a doppio filo al mondo austro-tedesco.

 

Lo scetticismo dell’opinione pubblica, sconfitto da una non eccezionale mobilitazione degli entusiasti ( al referendum sull’ingresso nell’unione, svoltosi nel febbraio del 2012, si recarono alle urne non più del 44% degli aventi diritto) si è preso una sonante rivincita non più di un anno dopo allorquando, nell’aprile 2013, la scelta dei 12 fortunati destinati a rappresentare la piccola repubblica nell’europarlamento fu boicottata da 4 elettori su 5 stabilendo quasi un record storico di scarsa affluenza battuto solamente dal 16% della Slovacchia.Ma il misfatto era già stato compiuto ed i buoi erano già fuggiti dal recinto per finire nel vagone piombato di eurolandia.

 

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Ott 25 2013

LA TRUFFA DELLO SPREAD. E NELLE ISOLE CAYMAN SONO DEPOSITATI 30 MILA MILIARDI DI DOLLARI

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Ma se l’Italia va a rotoli peggio che mai, perché lo spread scende? Spiegazione di un mistero

 

Il differenziale tra titoli di Stato dice poco sull’economia reale dei paesi, serve solo a capire le intenzioni di quei «pochi potenti che detengono la ricchezza del mondo». E comandano i mercati. Intervista a Fabrizio Pezzani (Bocconi)

 

 

Se veramente lo spread fosse un’indicatore dell’”economia reale”, allora, in Italia, il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali (Btp) e il Bund tedesco non dovrebbe attestarsi a meno di duecentocinquanta punti base, com’è attualmente, ma «come minimo a mille punti base». Ne è convinto Fabrizio Pezzani, docente dell’Università Bocconi di Milano, secondo il quale, dal novembre del 2011, quando lo spread aveva superato i cinquecento punti base e le tensioni sui mercati portarono alle dimissioni di Berlusconi aprendo la strada alla “salita” in politica di Monti, «da quel momento a oggi sono peggiorati i conti pubblici, il debito, il rapporto debito/Pil, la disoccupazione, il numero dei fallimenti, la povertà, il disagio sociale, l’instabilità politica e anche il giudizio guidato strumentalmente delle agenzie di rating sui nostri conti». Tutto questo, prosegue Pezzani, mentre «inspiegabilmente il nostro spread migliora continuamente e oggi è simile a quello di agosto 2011, tra i 220 e i 240 punti base».

IL TERMOMETRO DEI POTENTI. Come mai, dunque, lo spread non peggiora, anzi addirittura migliora? Hanno ragione coloro i quali sostengono che non conti nulla e sia solo una variabile economica impazzita? Niente affatto. Lo spread è un indicatore prezioso secondo Pezzani, ma lungi dal fotografare lo stato di salute di un’economia nazionale, rappresenta le intenzioni e le manovre della finanza globale, ossia di quei pochi attori che «detengono la ricchezza» del mondo.

 

DOVE SONO TUTTI I SOLDI. Se, infatti, un tempo «la ricchezza era facilmente individuabile negli Stati nazione che materialmente la possedevano», oggi, spiega il professore, «ci troviamo di fronte a una situazione assolutamente nuova nella storia dell’uomo». Per farsene un’idea basta guardare a un dato: «Nelle isole Cayman sono depositati 30 mila miliardi di dollari, che insieme eguagliano il Pil degli Stati Uniti, della Cina e di un pezzo del Giappone messi insieme». Oppure, continua Pezzani, si pensi ai derivati, che «nel 1989, l’anno in cui cadde il Muro di Berlino, rappresentavano un ventesimo del Pil mondiale, nel 1999 erano già il doppio di esso e nel 2009 ammontavano addirittura a venti volte il Pil della Terra». Ebbene, di tutti questi derivati, alla vigilia della crisi finanziaria, il 95 per cento era posseduto da sole «cinque banche: Goldman Sachs, J.P. Morgan, Morgan Stanley, Bank of America e Citi Bank». Che si riempivano di titoli tossici, secondo l’economista, al solo scopo di «tenere bassa la volatilità del dollaro».

 

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