Ott 06 2013
I 300 annegati a Lampedusa vengono usati dall’ipocrisia europea per nascondere la macchina criminale globale che lucra sul traffico di carne umana. I vertici di Bruxelles, di Roma e della Chiesa hanno sottolineato la necessità di cambiare le norme che regolano l’ingresso dei non europei nel nostro continente. Nessuno ha osato denunciare l’immane e terribile meccanismo che porta nel Mediterraneo centinaia di migliaia di clandestini raccontando i percorsi nel deserto lunghi e pericolosi a cui vengono sottoposti gli aspiranti europei; tantomeno le disumane umiliazioni, le angherie, le botte e gli stupri subiti dalle donne. E neppure sappiamo di quanti non ce l’hanno fatta e sono crepati di fame, sete o stenti nel deserto. Questo il percorso su terra, e quello via mare? Quanti sono i morti annegati? Noi teniamo il conteggio degli approdi ma nulla sappiamo di quanti siano finiti in fondo al Mediterraneo. Ad ogni sbarco assistiamo a fiumi di ipocrisia buonista profusa a piene mani su quanto siano stremati, affamati, infreddoliti i poveri diavoli venuti dal nulla: ma questi signori cosa facevano nel loro paese? Erano alla fame oppure stavano bene?
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Ott 05 2013
di MAURO MENEGHINI
I servizi segreti dell’Unione europea potranno perseguire i contribuenti e gli avversari dell’euro. Una delle costruzioni politiche più importanti di Wolfgang Schäuble sta per entrare in funzione: un servizio segreto che, finanziato con 230 milioni di euro dei contribuenti, controlli i cittadini europei. Con ciò si dovrebbe combattere il terrorismo. Ma anche filtrare demagoghi e euroscettici. Essenzialmente le truppe create dovrebbero esser impiegate quando gli stati indebitati decideranno di rafforzare la lotta agli evasori.
L’Unione Europea ha quasi completato la creazione dei servizi segreti preposti al controllo di tutte le attività dei cittadini europei. Uno dei padri di questo progetto è il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble e l’altro, annotatevi bene il nome, Frattini. Naturalmente, il servizio segreto dovrebbero controllare esclusivamente i movimenti terroristici. Questa la tesi ufficiale.
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Ott 03 2013
In questa vignetta, pubblicata circa cento anni fa su una rivista di attualità politica, si rappresenta l’ingresso di immigrati sul territorio statunitense. Lo “zio Sam”, che simboleggia la cultura tradizionale osserva con aria truce e preoccupata, ma con atteggiamento sostanzialmente passivo, l’invasione di personaggi rappresentati come topi e caratterizzati dalle tipiche fattezze mediterranee. Sulla fascia con i colori della bandiera italiana di uno di essi si legge la parola “mafia”, così come sul cappellaccio di un altro. Molti hanno un coltello o una pistola fra i denti. I loro occhi sono allucinati, le espressioni truci e aggressive. In alto a sinistra, in una nuvoletta, si scorge il ritratto del presidente Mc Kinley, assassinato nel 1901 da un anarchico nato negli Stati Uniti da genitori polacchi. La scatola dalla quale sciamano i topi è sovrastata dalla scritta “Direttamente ogni giorno dai bassifondi dell’Europa”.
Fonte: visto su documenti storia filosofia
Link: http://documentistoriafilosofia3.blogspot.it/2013/06/limmigrazione-italiana-vista-dagli.html
Ott 03 2013
PETER HITCHENS: “Non è stato perché ci piacevano gli immigrati, ma perché volevamo distruggere la società.”
Peter Hitchens ex radicale di sinistra che oggi ha aperto gli occhi, scrive sul Mail on Sunday. La sua è una confessione e una denuncia: Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa
Viene pubblicato come tassello della pratica inglese di distruzione della “innata societas” (società naturale) europea; eseguita, in prima battuta, con la guerra di aggressione alla Germania del 3 Settembre 1939, onde tentare il salvataggio del traballante, agonico, schiavistico impero inglese della finanza mondialista apolide. Articolo di ravvedimento tardivo dell’autore: chiudere la stalla quando i buoi sono scappati è inutile!
Hitchens è stato membro del Trotskyist International Socialists dal 1969 al 1975, membro del Labour Party dal 1977al 1983.
Un componente una comunità naturale che riconosce il tradimento del legame più intimo con le proprie radici e i propri fratelli dovrebbe trarre la logica conseguenza di essere inutile, definitivamente, quindi provvedere. L’appartenenza non si può perdere nè cancellare, solo sospendere, ripristinabile in forme opportune. Olodogma
Il post è parte di un articolo più ampio. (articolo originale)
Peter Hitchens: “Non è stato perché ci piacevano gli immigrati, ma perché volevamo distruggere la società.”
Peter Hitchens ex radicale di sinistra che oggi ha aperto gli occhi, scrive sul Mail on Sunday. La sua è una confessione e una denuncia: Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa
Quando ero un rivoluzionario marxista, eravamo tutti a favore di più immigrazione possibile. Non perché ci piacessero gli immigrati, ma perché non ci piaceva come era la società britannica. Abbiamo visto gli immigrati – da qualsiasi luogo – come alleati contro la società conservatrice che il nostro paese era ancora alla fine degli anni Sessanta. Volevamo usarli come grimaldello. Inoltre, ci piaceva sentirci ‘superiori’ alle persone comuni – di solito delle zone più povere della Gran Bretagna – che videro i loro quartieri improvvisamente trasformati in presunte “comunità vibranti”.
Ott 02 2013
di REDAZIONE
Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale dell’articolo Private Property Is the Essence of Liberty, desunto da un discorso tenuto alla Camera dei Rappresentanti statunitense nel 1999 da parte di Ron Paul, distinguished counselor e membro fondatore del Ludwig von Mises Institute, ex deputato del Congresso statunitense per lo Stato del Texas con il Partito Repubblicano, ex candidato alla presidenza statunitense nel 1988, 2008 e 2012, da sempre promotore di una visione libertaria dell’America. Ron Paul in questo brano, tratto dal capitolo 10 del suo libro A Foreign Policy of Freedom, spiega perché la proprietà privata e la privacy siano essenziali per il mantenimento delle libertà civili. E’ interessante far notare che questo discorso è stato pronunciato prima della creazione del Department of Homeland Security e prima del Patriot Act, del FATCA, del ‘Know Your Customer’ e degli sviluppi normativi e legislativi sulle intercettazioni senza mandato introdotte a partire dal 2001. (Traduzione di Luca Fusari)
La privacy è l’essenza della libertà. Senza di essa i diritti individuali non possono esistere. La privacy e la proprietà sono collegate tra loro. Se entrambe fossero protette, poco altro bisognerebbe dire sulle altre libertà civili. Se una casa, una chiesa o un ufficio è un castello, e la privacy di una persona, di un giornale e degli affetti sono rigidamente protetti, tutti i diritti desiderati in una società libera saranno garantiti. Di conseguenza la protezione del diritto alla privacy e alla proprietà offrono garanzie alle istituzioni religiose, all’esperienza giornalistica e politica, così come una moneta solida la offre ad un’economia di libero mercato. Ogni volta che un atteggiamento negligente emerge rispetto alla privacy, tutti gli altri diritti sono compromessi.
Continua a leggere”LA PROPRIETÀ PRIVATA È L’ESSENZA DELLA LIBERTÀ”
Set 29 2013
Ansa – Ha ventuno anni e da quando ne aveva 17 porta il velo. Era una studentessa di Storia all’università di La Manouba prima di sentire il richiamo della religione e di partire per la Siria, convinta dal giovane che aveva sposato con un matrimonio ”orfi” (di fatto vietato perchéprivo di ogni valore di ufficialità) e che, arrivati a destinazione, l’ha abbandonata perchè il suo compito di passeur era finito.
Per lei, che ha raccontato la sua storia al settimanale tunisino al Mijhar, e’ cominciata un’odissea che si sintetizza in un solo numero: 152, quanti sono stati i combattenti che, con la formula del ‘jihad al nikah’, ha sposato, anche solo per poche ore.
Il racconto della ragazza, che è tornata in agosto dalla Siria dopo un anno, in stato interessante di sei mesi, ha come conclusione la morte del suo ultimo ”sposo”, un ragazzo, tunisino come lei, passato per le armi dai miliziani di al Nusra, la stessa sorte di tanti suoi connazionali verso i quali gli appartenenti alla fanatica formazione armata nutrono da sempre sospetti, frammisti a disprezzo, tanto da utilizzarli come carne da cannone se c’é da andare all’attacco delle postazioni lealiste.
La giovane ha raccontato che lei, come le altre ‘schiave del sesso’ venute dalla Tunisia, doveva avere rapporti con almeno cinque miliziani alla settimana, con le quali si uniscono con il ‘jihad el nikah’, pensando in questo modo di spianarsi la strada verso il paradiso. La ragazza ha anche riferito che molte delle sue ‘consorelle’ soffrono di malattie veneree, che non riescono a curare per l’assenza dei necessari farmaci nelle zone di guerra.
Fonte: visto su AD ANALISI DIFESA del 29 settembre 2013
Link: http://www.analisidifesa.it/2013/09/siria-schiava-dei-ribelli-ha-sposato-152-jihadisti/
Set 29 2013
Dopo tre anni di recessione, disoccupazione e crollo dei consumi la situazione dell’Italia è peggiorata fino a precipitare: «L’euro ha scaricato su lavoratori e pensionati aggiustamenti di competitività con gli altri paesi dell’area euro ottenibili solo con austerità e disoccupazione», riconosce Beppe Grillo, che finalmente accusa frontalmente il sistema della moneta unica imposta dal Trattato di Maastricht.
«I media in difesa dell’establishment ignorano completamente un legittimo dibattito sull’euro», e quindi sono «colpevoli e complici».
Il “Movimento 5 Stelle”, dice il leader, è l’unico in Parlamento a parlare di sovranità monetaria e signoraggio: «I cittadini si stanno informando» e chiedono più Europa e meno banche.
«E’ necessario un nuovo concetto di Europa, solidale e veramente comunitaria: il ruolo dell’Italia in Europa è fondamentale, ma dobbiamo ridiscutere le condizioni in cui partecipiamo, a partire dall’emissione di eurobond che tutelino le economie più deboli, di una rinegoziazione del debito pubblico e della cancellazione del Fiscal Compact, un nodo scorsoio che impiccherà il nostro paese».
Continua a leggere”GRILLO: SE RESTA NELL’EUROZONA, L’ITALIA NON SI PUÒ SALVARE”
Set 29 2013
Bruno Amoroso
La ricreazione è finita, presto vi dovrete arrangiare anche per le pensioni. Questo, in sintesi, il discorso-choc che il sovrano olandese Guglielmo Alessandro ha rivolto alla nazione: la globalizzazione impone anche all’Olanda l’addio al glorioso sistema del welfare e delle protezioni sociali. E’ l’élite, direttamente, che parla: la stessa élite feudale che si è impadronita della moneta, imponendoci l’Eurozona, per poi dirci: scusate, non ci sono più soldi.
Falso. I soldi li “fabbricano” loro, mentre a mancare sono i politici in grado di difenderci.
Enrico Letta, che rincorre i diktat della Merkel, governa con Berlusconi, che nel suo videomessaggio del 18 settembre, di fronte alla catastrofe economica dell’Italia, proclama: «Occorre imboccare la strada maestra del liberalismo: meno Stato, meno spesa pubblica». Il liberismo: cioè il tunnel senza uscita del quale siamo già prigionieri, da vent’anni. Attenti, avverte il professor Bruno Amoroso: di questo passo, già a novembre sprofonderemo nel baratro della Grecia, saremo esposti a tempeste mai viste e rischiamo di fare la fine della Jugoslavia.
Continua a leggere”BRUNO AMOROSO: VIA DALL’EURO, O FACCIAMO LA FINE DELLA JUGOSLAVIA”
Set 29 2013
Il Rothschild Cabalista Boris Berezovsky era il più implacabile nemico di Vladimir Putin!
Tradotto e Riadattato da Fractions Of Reality
Boris Berezovsky, il magnate russo in esilio, è stato trovato morto nella sua casa nel Surrey , hanno riferito le agenzie di stampa.
Non c’erano informazioni immediate su come Berezovsky, che aveva 67 anni e che ha vissuto nel Regno Unito dal 2000, sia morto.
Capo della banca russa riceve asilo nel Regno Unito
Putin vieta ai funzionari del governo di possedere conti o azioni delle banche Rothschild.
Della Russia in esilio il magnate Boris Berezovsky si ‘suicida’ a 67 anni
La Russia Dice ai cittadini degli Stati Uniti di non mollare le loro armi: Abbiamo imparato dall’esperienza di combattere i progetti del settore bancario dei Rothschild!
Set 28 2013
Un recente sondaggio YouGov mostra che gli americani hanno più fiducia nel presidente russo Vladimir Putin che in Obama.
Alla domanda: “Quale leader mondiale è stato più efficace durante la crisi siriana?”, Il 49 per cento degli americani ha dato il suo appoggio a Putin, mentre solo il 25 per cento ha indicato Obama.
Tra i repubblicani, il rapporto era 63 per cento per Putin e solo il 7 per cento per Obama.
In risposta a: “Quale leader mondiale era il meno efficace durante la crisi siriana?”, Obama ha ottenuto il 44 per cento, mentre Putin ha ricevuto solo il 10 per cento tra quelli intervistati.
Fonte: Facebook
Set 28 2013
Il capo di Stato russo interviene al forum Valdai Club, dedicato all’identità russa, e punta tutto su fede e morale ‘tradizionale’ contro il politically correct occidentale: “Le minoranze vanno rispettate ma i diritti della maggioranza non vanno messi in discussione”.
Mosca (AsiaNews/Agenzie) – La gente “perderà la propria dignità umana senza i valori del cristianesimo e delle altre religioni del mondo, senza quei parametri morali che hanno impiegato millenni per essere definiti“. A parlare è il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto il 19 settembre alla sessione di chiusura del Valdai Club, il forum internazionale organizzato dall’agenzia Ria Novosti e che porta a confronto politici, analisti russi e società civile dalla Russia e dall’estero. L’edizione di quest’anno, la decima, era dedicata alla ricerca dell’identità russa.
“Crediamo che sia naturale e appropriato difendere quei valori – ha detto il capo del Cremlino – ogni minoranza merita rispetto per la sua identità distintiva, ma i diritti della maggioranza non devono essere mesi in discussione“. Putin, che da sempre ha puntato sul ruolo della Chiesa ortodossa russa e sui “valori tradizionali” per cementare l’immenso e multietnico Paese intorno a un’idea comune di patria, è stato ben attento a distribuire ugual peso a tutte le comunità e confessioni. A suo dire, la Russia non potrà andare avanti senza un’autodeterminazione nazionale e culturale, perché in questo caso non sarebbe in grado rispondere alle sfide interne ed esterne.
Continua a leggere”RUSSIA – PUTIN: DIFENDERE L’IDENTITÀ NAZIONALE, BASATA SUI VALORI RELIGIOSI”
Set 27 2013
Un bambino palestinese, nato con una rara malattia, ha subito l’amputazione delle braccia e dei piedi ed è stato abbandonato dai suoi genitori che si vergognavano della sua disabilità. Ora vive in un ospedale israeliano accudito da suo nonno. La storia del piccolo, Mohammed al-Farra è quella di un bambino palestinese che oggi ha tre anni e mezzo e che è costretto a vivere con persone diverse dai suoi genitori. Perché i suoi genitori lo hanno abbandonato.
La storia del bambino palestinese, appresa da fanpage.it, e uno spaccato di vita, purtroppo come tanti che si riscontra anche nei paesi occidentali. L’hanno lasciato in quanto si vergognavano della sua disabilità: Mohammed è nato a Gaza con una rara malattia genetica e ha subito l’amputazione delle braccia al livello del gomito e dei piedi. I medici ritengono che la sua malattia sia stata causata dalla reiterata pratica dei matrimoni tra consanguinei nella sua famiglia. Subito dopo la nascita il piccolo fu portato in ospedale per cure urgenti: “Durante le cure sua madre lo ha abbandonato perché il padre, provando vergogna per la disabilità, l’aveva minacciata di prendere una seconda moglie se non avesse lasciato il figlio e non fosse tornata a casa”. Parole, quest’ultime, pronunciate dal nonno del bambino che oggi si prende cura di lui in un ospedale israeliano.
Set 27 2013
«Noi non vogliamo capire che l’islam moderato non esiste, che la Primavera araba è finita e che la sua nuova fase consiste nel progetto islamista e jihadista di costruire il Grande califfato islamico. Neanche a dirlo, il principale ostacolo alla sua costruzione siamo noi». Domenico Quirico, inviato della Stampa, rapito in Siria e rimasto nelle mani dei ribelli per cinque mesi, riassume in una grande «dichiarazione di guerra» dell’islam all’Occidente gli attentati in Siria, Pakistan, Nigeria, Egitto e Kenya a cui stiamo assistendo in questi giorni. Domani sera Quirico sarà a Milano per un incontro organizzato dal Cmc e a tempi.it racconta «quello che ci sfugge, perché ci fa comodo far finta di non vedere».
Cos’è che non vogliamo vedere?
Che esiste un jihadismo internazionale che ha dichiarato guerra all’Occidente, strutturato militarmente e con un progetto politico che viene sistematicamente messo in atto in diverse parti del globo.
Qual è il loro obiettivo?
Ricreare il Grande califfato islamico del sesto secolo, che è stato il momento di massima espansione militare e politica dell’islam nel mondo. Allora, andavano dall’Europa all’Asia. È chiaro quindi che il principale ostacolo nella costruzione di questo progetto politico siamo noi.
Set 27 2013
L’esercito egiziano ha attaccato la città di Dalga nel sud dell’Egitto ed ha arrestato 60 persone coinvolte nell’incendio di alcune chiese e nella distruzione di negozi appartenenti ai Cristiani.
Quest’ultimi ora temono che i Fratelli Musulmani stiano aspettando la fine delle operazioni militari per poi infierire di nuovo contro di loro.
“Questo è solo uno degli esempi della dinamica dei rapporti tra Cristiani e Musulmani in Egitto da quando i Fratelli Musulmani hanno dominato l’Egitto ed hanno poi perso il controllo del paese”, ha commentato un cristiano egiziano.
Dalga, 120mila abitanti con una popolazione cristiana pari al 16%, è conosciuta come centro di contrabbando di armi e come roccaforte dei Fratelli Musulmani.
Fonte: visto su http://www.cristiani.info
Link: http://www.cristiani.info/dalga-egitto-in-attesa-della-vendetta/