Set 07 2013

SIRIA: L’INTERVENTO MILITARE DEGLI USA NON SARÀ LIMITATO, DURERÀ PIÙ DI 90 GIORNI

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di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Syria: What is the War Good For?, tratto da Reason magazine, di Andrew P. Napolitano, ex giudice della Corte Superiore del New Jersey, commentatore ed opinionista presso Fox News Channel. Ha scritto sette libri sulla Costituzione americana. (Traduzione di Luca Fusari)

 

La richiesta del presidente Obama per una espressa autorizzazione del Congresso ad un’invasione aerea limitata della Siria solleva profonde questioni giuridiche e costituzionali. Per cominciare, semplicemente non c’è alcuna base giuridica nel diritto internazionale per poter sostenere l’invasione americana della Siria. Eppure, nonostante questo, la legge federale permette al presidente di impegnare le forze militari statunitensi ovunque egli voglia per un massimo di 90 giorni senza l’espressa autorizzazione da parte del Congresso. Allora, perché Obama chiede l’autorizzazione se già c’è l’ha?.

 

Da Marzo 2011, la Siria è in preda ad una guerra civile. Coloro i quali cercano di spodestare il governo del presidente Bashar al-Assad sono un mix di suoi avversari politici nazionali, di ex ufficiali militari siriani scontenti, e di pericolosi combattenti islamici radicali tra i quali dei stranieri affiliati ad al-Qaeda. Le organizzazioni internazionali di monitoraggio della guerra hanno contato i morti da entrambe le parti a più di 100 mila persone.

 

Fino alla scorsa settimana, gli Stati Uniti erano ostinatamente rimasti fuori da questa guerra, dato che il suo esito non dovrebbe interessare la sicurezza nazionale americana. Anche se Assad era un amico dell’allora senatore John Kerry, tanto che è nota una famosa cena tra i due, ora è un mostro disposto ad usare gli estremi rimedi per rimanere al potere. D’altra parte, i nostri alleati nella regione sicuramente preferirebbero che il governo siriano non fosse diretto o sotto l’influenza di al-Qaeda, e la legge federale proibisce agli americani e al governo degli Stati Uniti di aiutare al-Qaeda. Quindi la nostra neutralità è durata fino al mese di Agosto 2012, quando Obama fece un commento sconsiderato e dettato dalla spavalderia durante la sua campagna per la rielezione, e ora teme che esso venga definito un bluff.

 

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Set 07 2013

PER FARE LA GUERRA DIRE BUGIE È LA REGOLA DEI PRESIDENTI AMERICANI

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di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo The Liefare-Warfare State di Thomas J. DiLorenzo, professore di economia alla Loyola University-Maryland’s Sellinger School of Business and Management, senior fellow del Ludwig von Mises Institute e membro associato dell’Abbeville Institute. Saggista economico-politico e storico indipendente autore del recente Organized Crime: The Unvarnished Truth About Government e dei libri The Real Lincoln: A New Look at Abraham Lincoln, His Agenda, and an Unnecessary War Lincoln Unmasked: What You’re Not Supposed To Know about Dishonest Abe.  (Traduzione di Luca Fusari)

 

Nel suo celebre saggio La guerra è la salute dello Stato, Randolph Bourne ha fatto una distinzione importante tra Paese e lo Stato. Un Paese è «un gruppo ineluttabile nel quale siamo rinati». In quanto tale, «non c’è maggior senso di rivalità con altre persone che quello all’interno della nostra famiglia». Il Paese è «un concetto di pace, di tolleranza, di vivi e lascia vivere», ha scritto Bourne. Lo Stato invece «è essenzialmente un concetto di potere e di competizione».

 

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Set 07 2013

COSTRUIRE UN PRETESTO PER MUOVERE GUERRA ALLA SIRIA: L’AGENDA NASCOSTA DIETRO LA RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU

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Sabato 29 ottobre 2011

 

di Ronda Hauben

 
Global Researchblogs.taz.de/netizenblog – 27 Ottobre 2011

 

I – Introduzione

 

Martedì, 4 ottobre, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha annunciato di voler riprendere un progetto di risoluzione sulla Siria. Questo incontro doveva essere un’occasione, nella quale le lezioni che alcuni membri del Consiglio di Sicurezza avevano tratto dall’esperienza con le risoluzioni sulla Libia, potevano riflettersi sul loro comportamento riguardo ad un progetto di risoluzione contro la Siria.

 

Diverse settimane prima, era stato detto ai giornalisti che c’erano due diverse bozze di risoluzione sulla Siria; presentate al Consiglio di Sicurezza.

 

Un progetto di risoluzione sulla Siria era stato proposto da Russia e Cina. Russia e Cina hanno dichiarato che la loro risoluzione era stata progettata per favorire un processo pacifico per aiutare il governo siriano, sia ad effettuare le riforme secondo il suo desiderio dichiarato, che con la violenza estremista contro il governo siriano che rendeva tali riforme difficili.

 

L’altro progetto di risoluzione è stato presentato da altri quattro membri europei del Consiglio di Sicurezza – Francia, Regno Unito, Germania e Portogallo. (1) Questo progetto condannava le azioni del governo siriano. Non si opponeva all’intervento straniero negli affari interni della Siria. Il progetto europeo invitava tutti gli Stati a negare armi al governo siriano, ma non faceva alcuna richiesta di negare armi all’opposizione armata.

 

La bozza del progetto europeo individuava il problema nel governo siriano, similmente a come la risoluzione 1973 individuava il problema in Libia nel governo guidato da Muammar Gheddafi. 
Arrivando nella zona controllata dove erano riuniti i giornalisti, i quattro membri Europei del Consiglio di Sicurezza hanno informato i giornalisti che avevano chiesto un voto per la loro risoluzione, quella sera in una riunione programmata per le 6 pm. 


 

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Set 05 2013

LUIGI MARRA: EUGENIO SCALFARI, ANCHE LUI UN ANALFABETA, UN ACCATTONE, UNA NULLITÀ, AL SERVIZIO DELL’NWO (BANCHE, MASSONERIA, BILDERBERG, ASPEN ECCETERA).

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19.8.2013   Marra

Anche quell’analfabeta e accattone di Eugenio Scalfari — un individuo che ha una consumata quanto gratuita e anzi risibile postura da filosofo o da ideologo, perché non ha mai espresso altro che fiuto nel seguire la corrente e nell’arrampicarsi socialmente — armato dei soliti ‘giusti’ appoggi (banche, massoneria, bilderberg, aspen.. insomma NWO), nonché di una serie di argomenti e  ‘tesi’ costituenti null’altro che la media dei luoghi comuni via via grati al sempiterno potere massonico bilderberghino (era massonissimo già il padre),  cerca ora, coerentemente, di far da spalla al sempre più vacillante, squallidissimo Enrico Letta.

Lo sostiene scrivendo con la sua novantennale supponenza di sparacazzate che solo la paura e la confusione ispirano il timore che il governo anch’esso massonico bilderberghino di Letta cada, perché, secondo lui, invece no, non cadrà!

Non cadrà — a suo dire — perché non conviene a nessuno, perché la ripresa è prossima, perché tutto sommato tutto va ormai meglio eccetera: una sceneggiata che serve a dare la sensazione, ora che Letta cadrà, che se non si sono risolti i problemi non è perché lui e i suoi mandanti non sono in grado di risolvere nulla, ma solo perché appunto lo si è fatto cadere..

 

A parte poi che quello che questo canuto cialtrone, questo difensore di criminali — perché i bilderberghini e i massoni, specie poi se deviati, sono dei criminali (vedi la mia denunzia a Monti) — non spiega è perché mai sarebbe una cosa buona il fatto che un delinquente bilderberghino come Letta rimanga al governo.

Forse perché fa parte dello stesso ordine morale ed economico di merda di cui fa parte lui?

O perché capisce che se anche Letta va in crisi in pochi mesi significa che si avvicina sempre di più il momento in cui andranno in carcere tutti per avere difeso con ogni mezzo questo regime miserabili venduti alle banche che stanno causando più morte e malessere della peggiore delle pesti?

Come potrebbe infatti mai sfuggirgli — se fosse l’uomo intelligente che solo dei cretini più cretini di lui possono ritenere che sia — che la crisi è frutto della diminuzione della domanda, e che dietro la diminuzione della domanda c’è l’involuzione climatica, perché le genti, nel mondo, stanno reagendo così al fatto che l’80% di quello che si produce non è ricchezza e non arreca benessere perché non serve a nulla e comunque va eliminato perché altrimenti in pochissimo tempo giungeremo all’ inabitabilità del pianeta?

E com’è possibile che questo orecchiuto ancorché barbuto asino sostenitore di criminali non capisca che in ogni caso non si può risolvere nulla se prima non si elimina il crimine del signoraggio e le inenarrabili contraddizioni che esso ha innescato nei secoli e che si possono ormai risolvere solo confiscando le quote delle banche centrali di proprietà delle banche private, istituendo sì un nuovo ordine, ma nel quale lui e quelli come i suoi padroni, quelli ai quali deve il suo ‘successo’, devono avere il ruolo di emblema di ciò che non bisogna essere?

 

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È infatti possibile che quello che lega Scalfari a questi criminali sia solo un fatto ‘culturale’? E cosa c’entra la cultura con il crimine? O non è invece probabile che abbia ragioni più concrete per difendere questa gentaglia con il suo silenzio?

Com’è cioè possibile che un uomo che ha così tanto le mani in pasta sia indenne da legami collusivi giuridicamente rilevanti con i criminali del bilderberg, delle dinastie Rothschild e Rockefeller, e insomma con la cupola dell’NWO?

Dobbiamo davvero credere alle favole?

 

19.8.2013

 

Alfonso Luigi Marra

 

 

 

Fonte: srs di Eugenio Marra, da SIGNORAGGIO  del  18 agosto 2013

Link: http://www.signoraggio.it/marra-eugenio-scalfari-anche-lui-un-analfabeta-un-accattone-una-nullita-al-servizio-dellnwo-banche-massoneria-bilderberg-aspen-eccetera/

Fonte: visto su STAMPA LIBERA  del 20 agosto 2013

Link: http://www.stampalibera.com/?p=65868

 

 

 


Set 04 2013

SYRIALEAKES: COME DARE LA COLPA AD ASSAD

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Quando il Daily Mail parlava di «Piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche contro la Siria e dare la colpa al regime di Assad». [Pino Cabras]

 

Secondo il britannico “The Economist”, una delle tantissime testate di lord Rothschild, la distruzione della Siria, voluta da Sion & C., è la realizzazione di un piano ben preciso: la spaccatura di tutti i paesi vicini all’ombelico del mondo (Israele) secondo linee etnico-religiose. Nord Est ai curdi, mentre ai fanatici salafiti (gli alleati de “noialtri) andrà tutta la zona dell’Eufrate, che casualmente porta 32 miliardi di tonnellate annue di acqua… (vedi “I motivi per la guerra. Per Obama” di Maurizio Blondet)

 

Syrialeakes: come dare la colpa ad Assad
Pino Cabras, tratto da http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=85153&typeb=0&Syrialeaks-come-dare-la-colpa-ad-Assad

 

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Set 04 2013

SIRIA IN GUERRA. NOSTRI DUE INCUBI: AL QAIDA IN CASA, I MISSILI DAL CIELO

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Il messaggio di un siriano di Damasco: “I ribelli martellano da mesi il quartiere di noi cristiani. Perché l’America vuole colpirci?”

 

Samaan Daoud

 

 

Cari amici italiani,
due giorni fa mentre voi ascoltavate le notizie sugli attacchi con le armi chimiche i ribelli e i combattenti di Al Qaida che si trovano accanto a noi qui alla periferia est di Damasco, nella zona di Jobar (la stessa del presunto attacco con i gas, ndr) ci hanno regalato un ennesimo colpo di mortaio caduto molto vicino alla mia abitazione, nella zona di Bab Tuma.

 

Succede da mesi e io veramente non riesco più a capire perché tanto accanimento nel colpire un quartiere abitato da civili cristiani. In soli 6 giorni ci sono piovute sulla testa più di 20 bombe di mortaio. Alcune sono esplose tra le case, altre sui tetti delle chiese, una in una scuola femminile diretta dalla chiesa cattolica. Ormai è chiaro, questo quartiere abitato da cristiani è un obbiettivo.

 

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Set 04 2013

SORPRESA: GUERRA E MENZOGNE NON CI INCANTANO PIÙ

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Cameron sconfitto alla Camera dei Comuni

 

Come in una tragedia greca, gli occidentali che annunciavano di voler bombardare la Siria entro un’ora, non hanno fatto nulla e si sbranano fra loro. «Gli dei fanno prima impazzire coloro che vogliono portare alla rovina», diceva Euripide. Da una parte i leader degli Stati che sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, Barack Obama, David Cameron e François Hollande; dall’altra, i loro popoli. Da un lato, l’hybris (ὕϐρις), l’eccesso delle ultime grandi potenze coloniali; dall’altro, i Lumi della Ragione. Di fronte a loro, i siriani, silenziosi e resistenti, e i loro alleati, russi e iraniani, appostati. Il brano che viene suonato non è solo un ennesimo episodio della dominazione mondiale, ma un tale momento cruciale che la Storia non conosceva dal 1956 e dalla vittoria di Nasser al Canale di Suez. All’epoca, il Regno Unito, la Francia e Israele dovettero rinunciare al loro sogno coloniale. Certo, ci furono ancora le guerra d’Algeria, del Vietnam e la fine dell’apartheid in Sud Africa, ma lo slancio che aveva posto l’Occidente a capo del mondo si era spezzato.

 

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Set 04 2013

LIBRO-CHOC: C’ERA GEORGE BUSH DIETRO ALL’OMICIDIO KENNEDY

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George Bush col padre Prescott 

 

A mezzo secolo dal fatale attentato di Dallas del 22 novembre 1963 si scopre che, oltre ai nomi già noti – Lyndon Johnson, Allen Dulles e Edgar Hoover – c’era un politico di prima grandezza dietro al complotto per assassinare John Fitzgerald Kennedy. Si tratta nientemeno che di George Bush padre, secondo la clamorosa ricostruzione offerta da un libro che uscirà negli Usa in ottobre, firmato dall’ex stratega repubblicano Roger Stone, già braccio destro di Richard Nixon, a sua volta coinvolto per la “copertura” del piano. Secondo Stone, fu Nixon – quand’era ancora un semplice deputato al Congresso – ad assoldare Jack Ruby, cioè Jacob Leon Rubinstein, l’uomo che poi assassinò il “capro espiatorio” Lee Harvey Oswald poche ore dopo il suo arresto-lampo. Ma – questa è la novità clamorosa – dietro le quinte c’era la regia occulta del futuro presidente Bush, padre di George W., poi capo della Cia prima di ascendere alla Casa Bianca. All’epoca fu spedito a Dallas come leader dei repubblicani del Texas e garante della potentissima lobby dei petrolieri texani, direttamente minacciata dai Kennedy. Un incrocio pericoloso – tenuto nascosto per decenni – fatto di depistaggi, omissioni, intimidazioni, menzogne e omicidi per eliminare testimoni scomodi.

 

L’annuncio della pubblicazione proviene dal “Daily Caller”, che indica anche la casa editrice, Skyhorse Publishing. Il titolo provvisorio del libro, scritto con Mike Colapietro, potrebbe essere tradotto così: “L’uomo che uccise Kennedy: Lyndon Johnson”. Per la prima volta, sottolinea Giulietto Chiesa su “Megachip”, un libro-inchiesta sulla fine di Jfk porta la firma di un autore del calibro di Roger Stone, già “aiutante di campo” di Nixon nella campagna elettorale vittoriosa del 1972, al termine della quale entrò nell’amministrazione presidenziale. Le sue memorie riguardano informazioni che raccolse stando all’interno della squadra che portò al potere Nixon, nove anni dopo l’assassinio di Kennedy. Stone rivela come Lyndon Johnson “convinse” Earl Warren a presiedere la commissione d’inchiesta sull’omicidio Kennedy: Warren, stimato giudice della Suprema Corte, non voleva accettare l’incarico; fu costretto da Johnson che ricorse al ricatto, ricordandogli un “piccolo incidente” nel quale il magistrato sarebbe incorso, anni prima, a Città del Messico, come riferito dal direttore dell’Fbi, Hoover. A quel punto, Warren cedette e accettò di presiedere la commissione-farsa. Accettò anche il senatore Richard Russell, pure lui riluttante, quando lo stesso Johnson gli raccontò come aveva “convinto” Warren.

 

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Set 03 2013

SIRIA. I RIBELLI AMMETTONO: LE ARMI CHIMICHE LE ABBIAMO USATE NOI

Category: Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:19

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I ribelli siriani del sobborgo di Ghouta a Damasco, collegati ai jihadisti di al-Qaeda Jabhat al-Nusra (Nusra Front), hanno ammesso al corrispondente Dale Gavlak che lavora anche per Associated Press che sono loro i responsabili per l’incidente con armi chimiche della scorsa settimana, che le potenze occidentali hanno attribuito alle forze Siriane di Bashar al-Assad, rivelando che le vittime sono state il risultato di un incidente causato dai ribelli che non sapevano usare le armi chimiche fornite loro dalla Arabia Saudita. Dalle numerose interviste con medici, residenti a Ghouta, combattenti ribelli e le loro famiglie, molti credono che alcuni ribelli hanno ricevuto armi chimiche tramite il capo dell’intelligence saudita, il principe Bandar bin Sultan, e sono stati responsabili per l’esecuzione dell’attacco gas (mortale), scrive Gavlak. I ribelli hanno detto a Gavlak che essi non sono stati adeguatamente addestrati su come gestire le armi chimiche persino non sapevano cosa fosse stato loro consegnato. Sembra che le armi inizialmente dovevano essere consegnate ad Al Qaeda mediante la propaggine di Jabhat al-Nusra.

 

Eravamo molto curiosi di queste armi,  e purtroppo, alcuni dei combattenti hanno gestito le armi in modo improprio e si è scatenata un’esplosioni per errore.” riferisce un militante di nome ‘J’ , sempre secondo il giornalista Gavlak.

 

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Set 02 2013

GUERRA ALLA SIRIA: VELOCE RIPASSO

 

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1. Tutte le guerre sono guerre di banchieri

 

 

Allora, se è vero quello che è stato scritto, cioè che “All wars are bankers’ wars” (“Tutte le guerre sono guerre di banchieri“,  che tradotto in tre parti, che potete trovare qui: 1, 2 e 3), anche questa dovrebbe essere una guerra che soddisfa le ambizioni dei banchieri: eliminare cioè dalla carta geografica tutti quegli stati che si permettono di avere una banca centrale pubblica, non privata e controllata dall’elìte finanziaria di poche famiglie mondiali, a tutti i costi, anche se gli stati interessati sono piccoli, perchè comunque con il loro esempio potrebbero stuzzicare la fantasia dei popoli che non si assoggettano a questa prassi.

E in effetti, una rapida conferma di questo si trova facilmente: ad esempio in questo articolo di Nicoletta Forcheri su Stampalibera, o in questo video di Albamediterranea, sulla proprietà e indipendenza della banca centrale siriana.

 

2. La guerra alla Siria era da tempo pianificata

 

Bene. Ma… se fosse un caso? Se fosse cioè che l’attacco, e l’indipendenza della banca centrale siano una coincidenza?

Togliamoci allora anche questo dubbio. In questo video il generale in pensione Wesley Clark racconta di come, già pochi giorni l’attentato dell’11 Settembre, fosse chiara, all’interno dell’amministrazione USA, l’intenzione dell’attacco all’Iraq; al quale sarebbero seguiti gli attacchi ad altri paesi, fra i quali Libia e Siria. Mission Accomplished.

 

 

 

 

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Set 01 2013

ABBIAMO FATTO DI HITLER UN MOSTRO, UN DEMONIO…

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James Baker

 

Abbiamo fatto di Hitler un mostro, un demonio. Sicché non abbiamo potuto sconfessare questo dopo la guerra. Dopotutto, avevamo mobilitato le masse contro il diavolo in persona. Così siamo stati obbligati a recitare la nostra parte in questo scenario diabolico dopo la guerra.

In nessun modo potevamo dire al nostro popolo che la guerra era solo una misura economica preventiva.” (James Baker, sottosegretario agli Esteri USA, 1992)

 

Winston Churchill

Winston Churchill

 

Il delitto imperdonabile della Germania prima della Seconda Guerra Mondiale fu il suo tentativo di sganciare la sua economia dal sistema di commercio mondiale, e di costruire un sistema di cambi indipendente di cui la finanza mondiale non poteva più trarre profitto.” (Winston Churchill, 1960)

 

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Generale John Frederick Charles Fuller

 

Non fu la politica di Hitler a lanciarci in questa guerra. La ragione fu il suo successo nel costruire una nuova economia crescente. Le radici della guerra furono l’invidia, l’avidità e la paura.” (Generale J. P. C. Fuller, storico della Seconda Guerra Mondiale)

 

INFATTI

 

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Adolf Hitler

 

 “Noi non conduciamo la nostra politica economica secondo le vedute o i desideri dei banchieri di New York o di Londra, la politica economica della Germania viene invece condotta esclusivamente in base agli interessi del popolo tedesco. Ed in ciò sono un fanatico socialista che conserva costantemente davanti ai propri occhi gli interessi totali del suo popolo.” (Adolf Hitler, 24/2/1941)

 

Fonte: http://thule-italia.com/wordpress/archives/3778

 

 

Fonte: visto su Olodogma

Link: http://olodogma.com/wordpress/2013/05/27/0252-abbiamo-fatto-di-hitler-un-mostro-un-demonio-quando-la-verita-storica-cancella-le-falsita/#comments

 


Ago 31 2013

HITLER IMITO’ IL SISTEMA MONETARIO DI LINCOLN; IL MOTIVO PER CUI HITLER ANDAVA DISTRUTTO

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Non siamo stati così sciocchi da creare una valuta collegata all’oro, di cui non abbiamo disponibilità, ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti.

Ci viene da ridere tutte le volte che i nostri finanzieri nazionali sostengono che il valore della valuta deve essere regolato dall’oro o da beni conservati nei forzieri della banca di stato“.

(Adolf Hitler, citato in Hitler’s Monetary System, www.rense.com, che riprende C.C.Veith, Citadels of Chaos, Meador, 1949).

Quello di Guernsey (politico del Minnesota, ndr), non fu dunque l’unico governo a risolvere i propri problemi infrastrutturali stampando da solo la propria moneta. Un modello assai più noto si può trovarlo nella Germania uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Quando Hitler arrivò al potere, il Paese era completamente, disperatamente, in rovina.

 

Il Trattato di Versailles aveva imposto al popolo tedesco risarcimenti che lo avevano distrutto, con i quali si intendeva rimborsare i costi sostenuti nella partecipazione alla guerra per tutti i Paesi belligeranti. Costi che ammontavano al triplo del valore di tutte le proprietà esistenti nella Germania. La speculazione sul marco tedesco aveva provocato il suo crollo, affrettando l’evento di uno dei fenomeni d’inflazione più rovinosi della modernità. Al suo apice, una carriola piena di banconote, per l’equivalente di 100 miliardi di marchi, non bastava a comprare nemmeno un tozzo di pane. Le casse dello Stato erano vuote ed enormi quantità di case e di fattorie erano state sequestrate dalle banche e dagli speculatori. La gente viveva nelle baracche e moriva di fame. Nulla di simile era mai accaduto in precedenza: la totale distruzione di una moneta nazionale, che aveva spazzato via i risparmi della gente, le loro attività e l’economia in generale. A peggiorare le cose arrivò, alla fine del decennio, la depressione globale. La Germania non poteva far altro che soccombere alla schiavitù del debito e agli strozzini internazionali. O almeno così sembrava.

 

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Ago 30 2013

VI RACCONTO COSA STA ACCADENDO IN SIRIA E PERCHÉ IN ITALIA NON VIENE DETTA LA VERITÀ: A COLLOQUIO CON MIMMO SROUR (SIRIANO)

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:19

 

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Mimmo Srour

 

(di Clara Salpietro)

 

– “La Siria sta pagando un prezzo altissimo per una partita che serve a stabilire nuovi equilibri mondiali e in Italia la verità non viene detta, viene raccontata un’altra realtà”. E’ quanto afferma Mimmo Srour, siriano, ingegnere, ex assessore della Regione Abruzzo e della Provincia dell’Aquila, ex sindaco di Sant’Eusanio Forconese, comune in provincia de L’Aquila.

 

Srour è nato a Nakib, in Siria, dove è rimasto fino al momento di intraprendere gli studi universitari. Il suo vero nome è Mahmoud ma tutti lo chiamano “Mimmo” fin da quando venne in Italia, nel 1969, per laurearsi in Ingegneria presso l’Università dell’Aquila, città dove ha deciso di restare mettendo sù famiglia.

 

Mimmo Srour conosce bene la Siria e anche in questi momenti così delicati e complessi continua ad essere in contatto costante con persone, che ricoprono vari incarichi, che vivono in Siria. L’aspetto che mette in evidenza e che non riesce ad accettare riguarda l’informazione di parte che viene portata avanti in Occidente.

“Un po’ di tempo fa alcuni giornalisti italiani, di giornali anche blasonati, sono andati in Siria – afferma – e una volta tornati nessun giornale gli ha dato la possibilità di scrivere e raccontare quello che avevano visto. E’ stato imposto il silenzio su quanto sta accadendo in Siria”.

 

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Ago 29 2013

SIRIA: PUTIN SPUTTANA OBAMA E CONSEGNA ALL’ONU LE IMMAGINI DEI SATELLITI RUSSI

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Siria – Putin Smaschera il Piano del NWO.  I satelliti Russi forniscono la prova definitiva all’ONU sull’innocenza di Assad e le responsabilità di USA e Arabia Saudita

 

Damasco, Mosca, New York – Vladimir Putin ancora una volta fa centro, e sbugiarda i signori del Nuovo Ordine Mondiale: la strage in Siria? Non è stato Assad, ma i ribelli Salafiti, appoggiati dal governo Saudita e dagli USA con i suoi alleati. La prova “finale” è stata fornita nelle ultime ore dal Cremlino al Palazzo di Vetro dell’ONU. Si tratta di video e foto che illustrano come i satelliti russi abbiano fatto luce sul fatto che i razzi che hanno causato l’ultima strage in Siria (1300 morti) non sono partiti da Damasco o dalla Siria, ma da territori di pertinenza di gruppi Salafiti: ovvero dei cosiddetti “ribelli-mercenari” al soldo di Arabia Saudita e USA.

 

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Ago 27 2013

SMASCHERATO IL COMPLOTTO SAUDITA CONTRO LA SIRIA

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di Luciano Lago

 

Smascherato il complotto contro la Siria ordito dai “ribelli” salafiti in accordo con i servizi di Riad:

 

La delegazione russa all’ONU ha presentato le foto rilevate dai satelliti russi in base alle quali, contestando la versione fornita dai media occidentali e dalle TV saudite,  SI RILEVA CHE I RAZZI CONTENENTI IL GAS LETALE SONO PARTITI DALLE POSIZIONI MANTENUTE DALLE MILIZIE SALAFITE.

 

Da notare che  le stesse foto collimano con le foto dei satelliti militari USA e le autorità USA erano quindi al corrente di chi fossero i veri autori dell’attacco criminale e terroristico.

 

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