Mar 30 2013

CASALEGGIO E IL PENSIERO MASSONICO

 

GRILLO SUPERSTAR, AL PROSSIMO VOTO MAGGIORANZA ASSOLUTA/SPECIALE

di Roberto Dal Bosco

 

Chi è Casaleggio? In cosa crede? A cosa si ispirano le sue complicate teorie? Esistono dei legami con la massoneria? Nel giorno in cui Panorama lancia la sua inchiesta sul guru di M5S La Nuova Bussola dà la sua interpretazione.

 

Chi è davvero Gianroberto Casaleggio? Quali segreti nasconde nella sua vita trascorsa il «guru» informatico di Beppe Grillo? In che cosa crede? Un’approfondita inchiesta, cui il settimanale Panorama dedica la copertina del numero in edicola da domani, giovedì 28 marzo, rivela nei dettagli un Casaleggio del tutto inedito: le due mogli, i due figli, le case, l’auto… Particolarmente interessanti sono i rapporti di Casaleggio con Giuliano Di Bernardo, già gran maestro del Grande oriente d’Italia e fondatore della Gran loggia regolare, massima autorità sulla e nella massoneria italiana. Con Panorama Di Bernardo sottolinea il comune sentire che lo lega a Casaleggio: «La sua visione e la mia sono molto simili» dice Di Bernardo.

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Mar 29 2013

LA GUERRA SPORCA IN SIRIA ED IL PIANO DEGLI USA IN MEDIO ORIENTE

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 20:51

Guerra-in-Siria

di Luciano Lago

La cronaca di questi giorni fa registrare un nuovo attacco terroristico realizzato all’università di  Damasco, con relativo massacro di alcuni  studenti inermi che si trovavano nella facoltà di Agraria.  Questo è soltanto l’ultimo dei tanti attacchi terroristici che si stanno verificando nel paese, quello precedente era stato fatto mediante razzi e colpi di mortaio fatti esplodere nel centro di Damasco mietendo parecchie vittime civili.

Il fronte dei ribelli siriani la “coalizione nazionale siriana “ sta intensificando gli attacchi contro il regime di Al Assad  senza alcuna remora di colpire obiettivi civili  ma anzi con la precisa strategia di seminare il panico e la sfiducia tra la popolazione ed incrinare la resistenza e la compattezza dei questa a favore del governo legittimo.

Bisogna capire che quello che avviene attualmente in Siria è occultato da un’ opera di massiccia disinformazione e di manipolazione mediatica che non ha paragoni con altre situazioni recenti se non con la guerra in Irak e con l’operazione fatta a suo tempo in Libia.

Nonostante questa intensa campagna di propaganda svolta da giornali e TV in Occidente  (anche con l’apporto di televisioni come di Al Jatzera e Al Arabiya finanziate dagli emiri del Golfo),  quella che  in un primo tempo si è cercato di far apparire  come una “rivolta popolare” contro il regime di Assad, risultata ormai evidente che trattasi di una macchinazione delle grandi potenze USA, GB, Francia ed Israele, per destabilizzare la Siria e favorire gli interessi geo strategici ed energetici delle potenze occidentali.

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Mar 29 2013

QUAL È L’EQUAZIONE DELLA SIRIA, ORA CHE I SUOI NEMICI HANNO USATO ARMI CHIMICHE?

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 12:03

usa siria terrorismo

 

di Amin Hoteit – 27/03/2013

Fonte: aurorasito

 

Nella sua ultima intervista al Sunday Times[1], pubblicata il 3 marzo 2013, il presidente siriano Bashar al-Assad ha detto: “Tutto ciò che è stato menzionato dai media e dalle retoriche dichiarazioni dei politici sulla questione delle armi chimiche siriane, è speculazione. Non abbiamo mai parlato, e non abbiamo mai discusso, con nessuno delle nostre armi. Ciò di cui il mondo deve preoccuparsi, sono le sostanze chimiche finite nelle mani dei terroristi. Le sequenze video già diffuse mostrano che attualmente testano tali sostanze tossiche sugli animali, e anche che oggi  minacciano il popolo siriano di farlo morire in questo modo! Abbiamo diffuso questo video in altri Paesi. Ecco dove il mondo dovrebbe concentrarsi invece di sprecare sforzi inventandosi titoli elusivi sulle armi chimiche siriane per giustificare un intervento in Siria.”

Non c’è dubbio che i video in questione sono stati visti e la loro autenticità verificata dai servizi competenti di Francia, Spagna e altrove [2]. Vi è il dubbio che la minaccia contro il popolo siriano sia stata spietatamente applicata il 19 marzo [3], a Khan al-Assal nella regione di Aleppo, dove il presidente francese vuole integrare le sue pretese agognate “zone liberate” degli “ammirevoli rivoluzionari“, che fanno il lavoro sporco che invoca e che “normalmente” ignora bellamente. Nessuno dubita delle ragioni per cui il ministro degli Esteri francese vuole “rapidamente armare” la cosiddetta opposizione siriana [4], ovvero che a suo parere non solo “Assad non merita di restare sulla terra” [5], ma neanche i recalcitranti cittadini siriani, civili e fedeli alla loro patria. Nessuno dubita che il Presidente siriano, le autorità siriane, non si siano mai nascoste “rifiutando la realtà” orribile e terrificante dei cittadini siriani, e infamante e nauseante per i cittadini occidentali ingannati dai loro leader bugiardi, rapaci e sciacalli. Senza dubbio perché è oramai chiaro, anche ad alcuni media da tempo disonesti[6], che lo Stato e il popolo siriani devono essere sacrificati sull’altare delle ambizioni egemoniche di certe “grandi” potenze e dei loro mediocri alleati. Ma ora l’uso criminale di armi chimiche, dopo tanti crimini non meno barbari, cambia l’equazione per il popolo e lo Stato siriani? Il Generale Hoteit risponde alla domanda.

[Nota di Mouna Alno-Nakhal].

Alcuni sono stati sorpresi dall’uso di armi chimiche da parte delle bande terroristiche che imperversano in Siria, suscitando addirittura la reazione di disapprovazione dei governi occidentali, che non si accontentano più di falsare i fatti prima di usarli per propagare ulteriormente la loro aggressività, ma si arrogano il diritto di nominare uno statunitense di origine siriana [un tale Ghassan Hitto, ignoto ai siriani [7] NdT] a capo di un governo dell’opposizione siriana, chiamato “governo ad interim”! Siamo quindi di fronte ad una “escalation pianificata dell’aggressione anti-siriana” e per individuare il livello effettivo di questi eventi, dobbiamo tornare ai fondamenti della questione. Uno di questi aspetti riguarda naturalmente l’identità di coloro che hanno utilizzato le armi chimiche; identità evidente a qualsiasi osservatore disposto a vedere l’ovvio. Il primo è dato dal fatto che il missile a testata chimica, lanciato sul Khan al-Assal nei pressi di Aleppo, ha preso di mira una zona interamente controllata dall’Esercito nazionale siriano, la cui popolazione ha respinto all’unanimità i presunti ribelli armati sia siriani che stranieri, e ha dimostrato il suo supporto costante allo Stato e al suo governo siriano legittimamente eletto. Il secondo è legato al “timing” dell’attacco, avvenuto in un momento critico che svela l’incapacità delle bande di cambiare i rapporti di forza a loro favore, tanto che non possono effettivamente riuscire a controllare nemmeno una parte del Paese, negandone l’accesso alle forze governative, non avendo così alcuna legittimità nonostante tutte le loro armi e la logistica a loro disposizione! Senza dimenticare un ovvio terzo aspetto: che la crisi vissuta dalla famigerata cosiddetta opposizione siriana, divisa dentro e fuori,  uniti solo nella sua “ostilità nei confronti del regime”, per disperdersi immediatamente davanti alla “sete di potere”.

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Mar 29 2013

LA ROTTAMAZIONE DELL’EUROPA

Dopo L’Occidente

di Ida Magli

(Tratto dal libro “Dopo l’Occidente”,  Ed. BUR. Maggio 2012)

 

….Quali caratteristiche presenterà quella parte geografica del mondo che corrisponde all’Europa, in particolare all’Europa d’Occidente , verso la metà del 2.000? SI può affermare con quasi assoluta certezza che la cultura che oggi siamo soliti indicare con il nome di “occidentale” e che la caratterizza, sarà quasi del tutto scomparsa.

Si può anche presumere che il processo di estinzione avverrà molto rapidamente. Il motivo è evidente: le culture vivono attraverso gli uomini che ne sono portatori.

Verso il 2050 l’Europa sarà abitata da un gran numero di Africani insieme a gruppi di media consistenza di Cinesi e di Mediorientali a causa della continua e massiccia immigrazione dall’africa e dall’Oriente e dall’altissima prolificità di queste popolazioni, superiore in genere di almeno 5 volte a quella degli Europei.

Il 1° Gennaio del 2012 tutti i giornalisti hanno gridato di esultanza perché i primi nati in Italia durante la notte di Capodanno erano stranieri: un dato di fatto sufficiente a far capire quale sia il destino dell’Italia e dell’Europa: la scomparsa dell’italianità e la fine degli Europei è già in atto.  Tanto più poi la fine è assicurata perché i governanti ed i loro sacerdoti -giornalisti ne godono. Come ho già rilevato più volte, è questo il segno più sicuro. Ci troviamo nella paradossale situazione in cui il medico è felice che i suoi pazienti muoiano e vi contribuisce attivamente esortandoli a fare presto.

La morte dell’Italia è già in atto soprattutto per questo: perché nessuno combatte per farla vivere; persino perché nessuno la piange. E’ contro natura, contro la realtà dei sentimenti umani, ma è così: stiamo morendo nel tripudio generale, con una specie di suicidio “felicemente assistito” dai nostri stessi leader, governanti e giornalisti.  Non per nulla l’idea del suicidio assistito è nata in Occidente.

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Mar 28 2013

PERCHÉ L’EUROPA È DESTINATA A NON SOPRAVVIVERE ALLE TENTAZIONI STATALISTE DEI SUOI TECNOCRATI

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Crescita. Questa è la parola d’ordine che campeggia da anni nel dibattito pubblico. Eppure, più se ne parla e meno si propongono soluzioni coerenti a riguardo.

Da destra a sinistra si tuona contro l’austerity, ma solo per poter scialacquare quel po’ di denaro che lo stato italiano riesce a estorcere ai propri cittadini e indebitare ancor più Stato, famiglie e imprese. E chi predica il rigore (Monti), predica bene e razzola malissimo, perché si guarda bene dall’applicarlo al settore pubblico, salvo massacrare di tasse il privato. E per un paese che ha il suo maggior problema nell’eccesso di presenza pubblica nell’economia, non mi sembra la soluzione migliore per far ripartire le cose. Insomma, sia gli spendaccioni, sia i tecnocrati pro-austerity sono accomunati da un unico proposito: non diminuire il perimetro d’azione dello Stato e degli enti pubblici.

Come mai? Certo, per un politico è sempre più vantaggioso spendere a favore alcuni, piuttosto che diminuire le imposte per tutti, perché a lui interessa il voto del 50% più 1 degli elettori per vincere le elezioni. Infatti, lo strumento della spesa pubblica consente di spendere a favore di alcuni i denari di tutti, che sono tanti in assoluto e ancor di più se ripartiti tra pochi (il 50% più 1), che ne traggono perciò un vantaggio sufficientemente grande da spingerli a essere riconoscenti al momento del voto.

Ma a preservare lo Stato così com’è, oltre a queste motivazioni già da tempo note alla scienza politica, ce ne è un’altra legata al Trattato di Maastricht e ai famosi parametri basati sui rapporti deficit/pil e debito/pil.  Parametri che hanno il difetto di alterarsi fortemente non appena il Pil, posto al denominatore del rapporto, non cresce o diminuisce. Infatti, se il Pil cala, i rapporti deficit/pil e debito/Pil tendono ad aumentare, a meno che le voci presenti al numeratore non arrivino a zero, cosa possibile (e auspicabile), almeno in linea teorica, solo nel rapporto deficit/Pil.

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Mar 28 2013

DIETRO A CIPRO, LA GUERRA: MA PUTIN SVENTA IL COMPLOTTO

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:14

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In apparenza la posta in gioco è quella dei miliardi degli “oligarchi”, ma il vero obiettivo di Putin – nei panni di “salvatore” di Cipro – sarebbe ben più serio: salvare la pace nel Mediterraneo e allontanare la guerra che, attraverso la Siria, l’Occidente sta armando contro l’Iran.

Lo sostiene un attento osservatore della politica russa, John Helmer:

«Usa, Germania, Turchia e Nato pensano di avere quasi tutte le munizioni che servono per rovesciare il regime in Siria, come avevano già fatto in Libia, ma sembra che non trovino i 5 miliardi di euro necessari». Soldi indispensabili per «ripetere il trucco» finanziando la guerra coi depositi russi confiscati a Cipro. In attesa contromossa di Putin: rifinanziare interamente le banche cipriote, emarginando l’Unione Europea e piazzando la Russia al centro del Mediterraneo. Con buona pace di Londra, che ha anch’essa manovrato per provocare il collasso di Cipro, cioè del maggior concorrente europeo dei paradisi fiscali britannici.

Con un’imperizia clamorosa, l’alleanza occidentale ha offerto a Putin «l’opportunità per mettere in atto una strategia di potere nel Mediterraneo  con un costo minimo e con un rischio controllato», sostiene Helmer su “Atimes”: «E’ una lezione obiettiva su quanto possa influire il denaro nella grande strategia degli armamenti».

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Mar 27 2013

EL PAÍS CENSURA ARTICOLO CHE PARAGONA MERKEL A HITLER

MERKEL  HITLER

Il quotidiano spagnolo ha eliminato un editoriale, durissimo contro la gestione della crisi dell’Eurozona da parte della cancelliera tedesca Angela Merkel, accusata di aver “dichiarato guerra all’Europa al fine di difendere lo spazio vitale economico tedesco”.

ROMA (WSI) – Il quotidiano spagnolo El Pais ha censurato oggi un articolo, durissimo contro la gestione della crisi dell’Eurozona da parte della cancelliera tedesca Angela Merkel, che era stato pubblicato nella sua edizione regionale andalusa. Secondo molte segnalazioni apparse su Twitter, nell’articolo si paragonava Merkel a Hitler, per aver “dichiarato guerra all’Europa al fine di difendere lo spazio vitale economico tedesco”.

Al posto dell’articolo, nel sito online del Pais si trova ora una spiegazione della censura: “El Pais ha ritirato dal suo sito web l’articolo ‘La Germania contro l’Europa’, firmato da Juan Torres López e pubblicato nella sua edizione andalusa, perché conteneva affermazioni che questo quotidiano considera inappropriate”. La direzione del giornale esprime rammarico per il fatto che “un errore nel dispositivo di supervisione editoriale abbia consentito la pubblicazione del materiale citato”, e sottolinea che “le opinioni espresse da Torres López rappresentano solo l’autore. (TMNews)

 

Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article/1530529/crisi-sistemica/el-pa-s-censura-articolo-che-paragona-merkel-a-hitler.aspx

Fonte: visto su NOCENSUA. com, di domenica 24 marzo 2013-03-24

Link: http://www.nocensura.com/2013/03/el-pais-censura-articolo-che-paragona.html

 

L’ARTICOLO SULLA MERKEL CENSURATO DI ‘EL PAIS’

 

In merito all’articolo El País censura articolo che paragona Merkel a Hitler.

Pubblichiamo da un commento sulla nostra pagina di Gigi Pieri:

Ciao nocensura, non è per spammare, ma non so come comunicare privatamente con voi. Ho tradotto l’articolo censurato da El País perchè spero lo possiate far girare. Grazie!

 

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Mar 27 2013

EUROPA: STA NASCENDO UNA DITTATURA. FUGGITE, SCIOCCHI!

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Soldato greco 

 

L’Europa è una dittatura, bisogna uscirne il prima possibile. Senza chiedersi cosa sarà della bolletta della luce o della rata del mutuo, perché non ci lasceranno né luce né casa. Siamo in mano a dei pazzi furiosi.

L’unica cosa amaramente buona di questa crisi è che ho capito come nascono le dittature, che SI, è proprio vero, più che da una violenza dei padroni derivano dalla tentazione dei servi, dall’ignoranza dalla mediocrità e dall’ignavia della gente (…); e a cosa dovrebbe servire la cultura umanistica: ad insegnarti con chi hai a che fare affinché tu possa fare/ripetere meno errori possibili. Infatti è per questo che l’hanno piano piano distrutta.

Evidentemente stiamo riflettendo un po’ tutti sulla stessa cosa: sta nascendo una dittatura, in Europa? A volte, mentre sento le notizie, ho dei flash di voci future  “Ma noi non sapevamo, ma noi non volevamo!”, chissà se è la sindrome di Cassandra, o soltanto memorie di un passato ancora recente.

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Mar 26 2013

I MARÒ, CHE FARSA! TERZI SI DIMETTE E SCARICA TUTTE LE COLPE SU MONTI (CHE NON SI FA VEDERE IN AULA)

terzi

Giulio Maria Terzi signore di Sant’Agata,

 

Il marchese conte barone Giulio Maria Terzi signore di Sant’Agata, cavaliere del Sacro Romano Impero, Commendatore della Repubblica, Grande Ufficiale e cavaliere di Gran Croce al Sacro militare ordine costantiniano, si è dimesso da Ministro degli Esteri. Sul caso marò – dice Terzi – “sono solidale in modo completo con i nostri maro’ e con le loro famiglie”, e le dimissioni servono anche a “salvaguardia della onorabilita’ del nostro Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana”.

Però solo pochi giorni fa il Ministro assicurava di non avere alcuna intenzione di dimettersi. Oggi, invece, deve avere cambiato idea. Perché? Nel farlo ha, di fatto, scaricato tutte le colpe sul resto del governo e, in particolare, sul premier Mario Monti. Che non era presente in Aula.

Questa è solo l’ultima figuraccia di un governo tecnico, dei professori, delle eccellenze di questo Paese. Così ci dicevano.

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha annunciato le proprie dimissioni, un gesto che ha spiegato con la sua contrarieta’ alla decisione di far rientrare i maro’ in India e “a salvaguardia della onorabilita’ del nostro Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana”. “Mi dimetto perche’ solidale in modo completo con i nostri maro’ e con le loro famiglie”, ha aggiunto nel corso della sua relazione alla Camera sul caso dei fucilieri in attesa di giudizio a New Delhi. “Ho atteso fino a oggi per dimettermi”, ha spiegato, “perche’ volevo venire qui in Parlamento come sede della sovranita’” popolare.

 

Fonte: visto su DAW di martedì 26 marzo 2013

Link: http://www.daw-blog.com/2013/03/26/che-farsa-terzi-si-dimette-perche-ora-e-scarica-tutte-le-colpe-su-monti-che-non-si-fa-vedere-in-aula/

 


Mar 26 2013

CASO MARÒ, PROCESSATE MONTI PER MILLANTATA CREDIBILITÀ

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Massimiliano Latorre,  Mario monti e Salvatore Girone.

 

Il governo si è prima vantato di aver tenuto in Italia i marò, poi li ha scaricati. Alla faccia del prof stimato nel mondo. L’avesse fatto Berlusconi l’avrebbero crocifisso

Non c’è niente di più facile che prendere in giro i militari. Lo dimostra la vicenda surreale dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I quali furono imbarcati per difendere una nave italiana dai pirati. In acque internazionali, una notte, si avvicina al nostro bastimento un barcone non identificato. Cosa sia successo in quei momenti di concitazione, non si sa. È un fatto che i marò, allertati, sparano.

Chiunque avrebbe agito così. Peccato che un paio di uomini su quella barca rimangano fulminati. Pirati? Pescatori?  Il comandante della nave non profitta della circostanza di trovarsi in acque extraterritoriali per invertire la rotta, come chiunque avrebbe scelto di fare, ma abbocca a un invito subdolo degli indiani: «Venite in porto per espletare delle pratiche burocratiche».

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Mar 23 2013

A VOLTE FA MALE ESSERE ITALIANI

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Il ministro Giulio Terzi di Sant’Agata davanti ai due marò

 

di Toni Capuozzo

23 marzo 2013,

Un Paese non vive, e non muore, di solo spread. I due fucilieri di marina stanno viaggiando verso l’India. Il balletto del governo italiano ha messo insieme cedimenti, tradimenti della parola data, sussulti di orgoglio tardivo e ancora cedimenti. Non fosse una vicenda drammatica, si direbbe che siamo su Scherzi a parte.

Ma hanno scherzato con la memoria di due pescatori uccisi – i due marò ancora …negli ultimi interrogatori hanno ribadito la propria innocenza: hanno sparato in acqua e contro un’imbarcazione che non era il St Anthony – e con la vita, la dignità e l’equilibrio di due servitori dello Stato.

E’ inutile chiedersi cosa abbiano da dire i tanti giustizialisti italiani davanti alle violazioni del diritto internazionale.

Chedersi cosa abbiano da dire i tanti che alzavano il sopracciglio a ogni sorriso di Sarkozy, a ogni battuta di socialdemocratico tedesco, a ogni sortita di Berlusconi, a ogni articolo di Economist: dov’è il prestigio dell’Italia, adesso, che rating assegnarci ?

Serve sorridere amaro dei tanti sorrisi di compatimento davanti all’ignoranza dei neoparlamentari, adesso che siamo davanti allo spettacolo dell’incapacità di tecnici di lungo corso ?

Possiamo pensare allo stato d’animo di tanti connazionali in divisa, che stanno a Kabul o si preparano per il Mali : per quale Paese rischiano la vita ?

Siamo legittimati a preoccuparci per il fragilissimo governo che verrà, quando constatiamo che abbiamo un governo in carica tremebondo e balbettante, che smentisce se stesso ?

Fa male pensare ai due marò, convinti con cinque ore di discussione a ripartire, inghiottendo per disciplina mesi e giorni di illusione, un obbedisco senza stima per chi ordina. Fa male pensare alle famiglie, a come macerano in silenzio i ringraziamenti di appena pochi giorni fa.

Fa male essere italiani, qualche volta.

 

Fonte: visto su Fisto AN-ANALISI DIFESA del 23 marzo 2013

Link: http://www.analisidifesa.it/2013/03/a-volte-fa-male-essere-italiani/

 

 

SENZA VERGOGNA

i due marò

I due marò

 

di Gianandrea Gaiani

Doveva ripristinare la credibilità internazionale dell’Italia e invece il governo Monti è riuscito, quasi a tempo scaduto, a far sembrare un atto eroico anche l’8 settembre.

Il voltafaccia con il quale i “tecnici” dell’esecutivo italiano hanno deciso di consegnare nuovamente Salvatore Girone e Massimiliano Latorre agli indiani passerà alla Storia come l’atto più ignobile compiuto dall’Italia nei confronti dei suoi militari. Patetici i tentativi di giustificare la decisione con nuove garanzie offerte dall’India (delle quali Nuova Delhi non ha fatto menzione) quando a indurre il governo a rimangiarsi la decisione di far restare in Patria i due fucilieri sono state evidentemente le minacce di ritorsioni economiche da parte dell’India, peraltro ampiamente prevedibili. Le “nuove garanzie”, come ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, sono che ai marò in caso di condanna non sarà applicata la pena di morte e che potranno risiedere nell’ambasciata di Delhi con libertà di movimento. Condizioni che però esistevano già prima dell’11 marzo, quando la Farnesina notificò che i fucilieri non sarebbero rientrati a Delhi. E che fine ha fatto la pretesa di ottenere una sentenza circa la giurisdizione?

Con la supponenza che ha sempre contraddistinto i suoi rapporti con l’opinione pubblica, il governo Monti ci prende per fessi dal momento che l’accordo bilaterale ratificato nei mesi scorsi dai due parlamenti prevede già il rimpatrio degli indiani condannati in Italia e degli indiani condannati in Italia. Il governo ci informa che Girone e Latorre “hanno aderito” alla valutazione di riportarli a Nuova Delhi nonostante la Procura di Roma avesse iniziato l’indagine su quanto accaduto il 15 febbraio 2012: circostanza che giustificherebbe il fermo dei due militari da parte delle autorità giudiziarie italiane.

La madre di tutte le buffonate, che dimostra quale rispetto per gli italiani nutrano gli esponenti del governo tecnico, è rappresentata dal tentativo di De Mistura di “riscrivere” la decisione dell’11 marzo di negare il rientro in India ai due militari facendola apparire come un provvedimento temporaneo. Spavaldamente, sfidando il ridicolo, De Mistura ha detto che “la parola data da un italiano è sacra: noi avevamo solo sospeso” il rientro in India “in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni”.

La nota della Farnesina dell’11 marzo non parlava però di ”sospensione” ma comunicava che ”l’Italia ha informato il governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso.” Per ricomporre la crisi l’India pretendeva la restituzione dei due fucilieri di Marina, come aveva ribadito ieri il ministro della Giustizia indiano, Ashwani Kumar. Il governo Monti ha obbedito ponendo l’Italia sotto la giurisdizione di Nuova Delhi.

Grazie al professore e al suo esecutivo ci rammaricavamo che l’Italia fosse ormai il 17° lander della Germania ma a quanto pare ci è andata anche peggio diventando il 29° Stato della Federazione Indiana.

 

Fonte: visto su AD-ANALISI DIFESA del 22 marzo 2013

Link: http://www.analisidifesa.it/2013/03/senza-vergogna/

 

 

 


Mar 20 2013

UCCIDERE LA SPERANZA: LAURA BOLDRINI, ERITREA E LIBIA

Marzo 18, 2013

Il rovesciamento della Jamahiriya Libica e l’assassinio del suo leader non avevano nulla a che fare con i diritti umani e altra spazzatura ideologica. “Chi oggi cerca di far credere ciò, dovrebbe essere accusato di apologia di crimini di guerra e complicità dalla Corte penale internazionale, se questa vuole ancora avere un minimo di credibilità.”

Combattenti per la Libertà’ in Siria,

‘Combattenti per la Libertà’ in Siria, per i quali Laura Boldrini, come ha già fatto in occasione della distruzione della Libia, invoca il ‘supporto della Comunità Internazionale’ (ovvero, l’intervento armato della NATO contro lo Stato e il Popolo siriano)

 

Internazionale (ovvero, l’intervento armato della NATO contro lo Stato e il Popolo siriani)

 

Nell’estate del 2010, montò un’aspra campagna anti-libica, volta a sabotare gli accordi strategici tra Tripoli e Roma. In vista anche dell’assalto e della distruzione della Repubblica popolare socialista delle Masse (Jamahiriya) di Libia.  La campagna propagandistica, attuata dai mass media di sinistra: l’Unità, Repubblica-L’espresso, Rai3/TG-3, ecc. verteva su una storia diffusa da alcune ONG e dal CIR (Consiglio Italiani  dei Rifugiati) che, basandosi sulle oramai oggi famose e fumose ‘anonime voci locali’,  affermavano che il 30 giugno 2010, 247 ‘profughi’ eritrei e somali sarebbero stati “caricati a forza su tre container e, dopo un viaggio di 10 ore, portati a Saba (ma le stesse fonti poi parlano di  Misurata. NdR), nel mezzo del deserto del Sahara, come punizione per una rivolta e un tentativo di fuga dal centro di ‘detenzione’ di Misurata”.

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Mar 18 2013

COLOSSALE RAPINA IN BANCA A CIPRO

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Colpo di scena sabato a Cipro. Colossale rapina in banca. Il governo aveva annunciato giovedì congiuntamente alla UE e alla Troika un salvataggio delle banche da 17 miliardi, una cifra pari al PIL dell’isola (ma le passività totali delle banche cipriote sono 8 volte tanto). Sembrava quindi un salvataggio con soldi della UE, a dispetto delle proteste in Germania contro le banche cipriote, note per il riciclaggio di denaro e i traffici degli oligarchi dell’Est Europa.

Ma nel frattempo la Germania aveva dato un ultimatum: o fate un prelievo forzoso dai conti correnti pesantissomo o uscite dall’Euro e il governo di Cipro ha scelto l’eurozona e l’euro.

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Mar 10 2013

APPUNTI DI VIAGGIO DAL REGNO UNITO…..

Category: Mondo,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:16

UNION JACK

L’importante non è il governo che c’è o il paese in cui vivi, ma solo se hai la libertà perché quel governo e quel paese non te l’hanno rubata.

Sono arrivato domenica scorsa a Manchester e stasera sono a Kettering. In 4 giorni ho visitato per motivi di lavoro tre stabilimenti di aziende del settore FOOD, il primo piuttosto piccolo, il secondo di medie dimensioni, il terzo dal quale sono uscito poc’anzi è grandissimo, una specie di Barilla del Nortonhamptonshire.  In mezzo a un parco di alberi secolari e grandi prati. Mi sono detto: come in brianza !!! uguale.  Dove ai parchi abbiamo sostituito l’asfalto dei piazzali, e parallepipedi di cemento armato prefabbricato grigi e anonimi, e palazzine uffici prefabbricate anch’esse, adiacenti sempre al loculo (capannone !!!) della produzione, tanto per tenere sempre tutto sotto controllo. Non vero, rag. Brambilla ?

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Mar 06 2013

VENEZUELA, ADDIO PRESIDENTE HUGO CHAVEZ

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L’annuncio della morte dato alla popolazione in diretta tv dal suo vice, Nicolas Maduro

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“Non voglio morire…”: con queste parole, sussurate a mezza voce, il presidente venezuelano, Hugo Chavez, si e’ congedato dal mondo, martedi’ 5 marzo sera, nell’ospedale militare di Caracas.

Il presidente venezuelano Hugo Chavez è morto.

Lo ha reso noto parlando in diretta tv al Paese il vicepresidente e delfino di Chavez, Nicolas Maduro. Lo stesso Maduro, nelle scorse ore, aveva invitato la popolazione a pregare per il leader bolivariano dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. Chavez, che aveva 58 anni e nei mesi scorsi era stato operato di cancro, si è spento alle 16.25 ora locale.

“E’ un momento di profondo dolore”, ha detto Maduro parlando alla Nazione visibilmente commosso. “Chi muore per la vita non può essere considerato morto”, ha sottolineato insieme ai membri del suo governo. “Nelle prossime ore – ha aggiunto – renderemo noti tutti i programmi per rendere omaggio al nostro comandante”.

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