Mag 22 2012

CHI È VERAMENTE MARIO MONTI E QUAL È IL SUO OBIETTIVO

Quando Mario Monti si è insediato con la sua variopinta squadra di professori seri, compunti, per la massa anonimi, gente che si capiva le lauree se le era conquistate studiando, frequentando l’università e andando a sostenere gli esami, con persone in grado di affrontare e sostenere confronti e  dibattiti sull’economia, sulla finanza, sul lavoro, sull’imprenditoria, sulla cultura, sull’ambiente, sulla società civile, molti hanno tirato un sospiro di sollievo.

Ci ha fatto credere che la Rinascita fosse alle porte.

Abbiamo scoperto invece che il loro intento non è quello di salvare nessuno ma di accompagnarci con dolcezza nel baratro.

Le tasse e i tagli imposti da Monti non sono necessari, perché il governo dovrebbe prima tagliare spese pubbliche parassitarie e gonfiate, e non lo fa. Le tasse e i tagli imposti da Monti non sono non sono idonei, perché, conti alla mano, non risolvono la crisi ma paiono aggravarla con l’avvitamento fiscale; inoltre non rientrano in un programma di interesse nazionale, non creano lavoro ma lo distruggono, non danno potere d’acquisto ma lo tolgono, anzi non si capisce nemmeno che fine stia perseguendo il governo.

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Mag 19 2012

ECCO QUANDO È INIZIATA LA CRISI DELL’ITALIA: ERA IL 1992 SUL PANFILO BRITANNIA

Il Britannia

Il tutto é iniziato il 2 giugno 1992, nei pressi di Civitavecchia, sul Britannia, il lussuosissimo panfilo della Regina Elisabetta.

I più grandi banchieri anglo-americani lo affittarono a peso d’oro con lo scopo di avere un luogo sicuro in cui poter “chiacchierare” con gli italiani. Su quel panfilo l’Italia venne svenduta alle banche internazionali.

Lì venne decisa la scellerata privatizzazione dei principali beni dello Stato italiano.

La SIP, le autostrade, ENI, le Ferrovie dello Stato, le Poste e addirittura la Banca d’Italia.

Fino a quel momento tutti noi contribuenti  italiani, con le nostre tasse, sovvenzionavamo tutte queste aziende. Dopo la riunione galleggiante, tutto venne privatizzato e svenduto alle banche.

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Mag 18 2012

PREAVVISO DI USCITA DALL’EURO – EURO BREAK UP WARNING

Il FMI ha ultimamente pubblicato numeri che danno la certezza matematica che l’Italia non può essere risanata e portata nei parametri dell’Eurosistema: è vero che dal 2008 al 2017 sarà leader nell’avanzo primario, ma questo conta ben poco rispetto al fatto che il suo pil, in quel periodo, calerà dell’1,7%, mentre quello USA aumenterà del 20,3, quello francese del 10, quello tedesco dell’8,8, quello cinese del 116. Il rapporto debito/pil italiano peggiora del 13,2%.

Ciò basta a porre l’Italia fuori del circolo dei paesi del Primo Mondo (già nella precedente fase di crescita era rimasta indietro di molti punti dall’Eurozona e dall’America) e ad escludere che possa rispettare il Fiscal Compact (riduzione del 20% all’anno della quota di debito pubblico eccedente il 60% del pil).

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Mag 15 2012

DISCORSO DI MARINE LE PEN DEL I MAGGIO 2011

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 06:12

Marine Le Pen

Durante la tradizionale sfilata del 1° maggio 2011, davanti ad una numerosa platea, Marine Le Pen tenne un discorso dedicato a Giovanna d’Arco ed ai lavoratori.

Mi sono imbattuto per caso su facebook in questo discorso, postato in bacheca da un cittadino italiano, che di mestiere fa il cameriere e che come immagine introduttiva del “diario facebook” ha una foto che rappresenta il volto di Che Guevara. La circostanza mi ha incuriosito e ho cominciato a leggere. Confesso che ignoravo completamente i toni, lo stile, i contenuti, le posizioni di Marine Le Pen e che non mi sono minimamente interessato alle elezioni presidenziali francesi.

Leggendo il discorso, ho capito – lo capirebbe anche un bambino – per quale ragione Marine Le Pen ha ricevuto tanti voti e perché il F.N. sia stato il partito più votato nel primo turno tra le fasce sociali più deboli (33%, secondo i sondaggi).

Voglio chiederei ai lettori di Appello al Popolo di commentare questo articolo, secondo uno schema semplice. Lo schema è questo: “Condivido e/o apprezzo: 1)…2)…3)…”; “Non condivido e/o non apprezzo: 1)… 2)… 3)”; ovviamente è opportuno segnalare anche ciò che manca, ossia le lacune della proposta politica di Marine Le Pen.  Chiederei a tutti di muovere da ciò che condividono o apprezzano. Io mi riservo di intervenire per ultimo. Mi raccomando soltanto di farvi coraggio e di essere sinceri. Anche se siete comunisti comunisti comunisti dichiarate ciò che condividete e/o apprezzate, senza tralasciare alcun profilo di vostro gradimento. Potrete sempre sostenere che Marine Le Pen certe cose le dice ma non le pensa. E’ un esperimento, utile a sondare se e in che modo regga la tradizionale distinzione sinistra/destra (SD’A).

 

«Signore, Signori, miei cari compatrioti,

Mi sia permesso dirvi quanto mi tocca la vostra presenza numerosa, gioiosa e fraterna. Grazie a tutti quelli che seguono questa tradizione che ci permette di ritrovarci ogni anno per la commemorazione di quella meravigliosa ed incomparabile figura della nostra storia nazionale che è Giovanna d’Arco.

Un benvenuto a tutti coloro che – e sono molto numerosi lo so – per la prima volta si uniscono a noi in questo incontro primaverile; spero abbiano colto il calore dell’amicizia che ci unisce. Un saluto amichevole a tutti i telespettatori e soprattutto ai nostri simpatizzanti che, grazie alla messa in onda di questo discorso, ci fanno l’onore di ascoltarci.

Un pensiero ai nostri compatrioti d’oltremare, in particolare a quelli della Martinica, messi alla prova da gravi inondazioni; sappiano che pur lontani dai nostri occhi sono sempre vicini ai nostri cuori. Non voglio dimenticarmi, testimoniando pubblicamente la mia gratitudine, l’impegno dei volontari e quello delle amministrazioni locali e centrali che hanno garantito lo svolgersi ed il successo di questa splendida manifestazione.

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Ott 28 2010

Cuba: socialismo fai da te

Paladar cubano

A CUBA SI LICENZIANO GLI STATALI E S’INCORAGGIA IL LAVORO «FAI-DA-TE»

Il governo cubano ha deciso di aumentare l’iniziativa privata per cercare di ricollocare mezzo milione di lavoratori statali che saranno licenziati entro sei mesi in un processo definito «aggiornamento» del socialismo.

In queste settimane è partita la consegna della licenza di «liberi professionisti» per 178 attività che consentirà ai cubani di affittare agli stranieri tutta la casa in valuta, e non solo una parte come finora, e di aumentare fino a 20 posti i 12 attuali nei «paladar», i piccoli ristoranti privati «fai-da-te» (nella foto).

I cubani potranno inoltre fare più di un lavoro.

Fonte: Da L’Arena di Verona di Martedì, 26 Ottobre 2010, LETTERE, pagina 19

Link: http://www.larena.it/


Gen 03 2010

Monckton: Trattato di Copenhagen serve a instaurare dittatura mondiale

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 17:35

Lord-Monckton-kilted

Lord Christopher Monckton

Il processo di centralizzazione del potere nelle mani globali non è altro che questo

16 dicembre 2009 (MoviSol) – Lord Christopher Monckton è una delle poche persone che abbiano letto il testo della bozza di accordo della Conferenza di Copenhagen. In una conferenza a Berlino il 4 dicembre ha dichiarato che quello che si apprestano a firmare i rappresentanti di 192 paesi instaurerebbe un regime mondiale non eletto che avrebbe più potere di qualsiasi nazione.

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Dic 12 2009

Il Nobel della Pace Obama: niente assistenza ai clandestini

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 01:09

obama

Barack Hussein Obama II

Le parole del presidente

There are those who claim that our reform efforts would insure illegal immigrants. This, too, its false.  The reforms i’m proposing  would not apply to those  who are here illegally.

Barack Obama

C’è chi dichiara  che i nostri sforzi per le riforme darebbero vantaggi  agli immigrati clandestini. Anche questo è falso. Le riforme che propongo  non si rivolgono a chi è qui illegalmente

Barack Obama

Caro Obama, noi invece a chi è illegalmente presente in Italia  paghiamo pure le cure non urgenti, e non so perché, non passa a nessuno per la testa l’ipotesi di darci un premio Nobel per la Pace.


Giu 20 2009

ELEZIONI IRAN-LETTERA SEGRETA: «MOUSAVI HA VINTO»

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 12:31

Dal “Corriere della Sera”

– L’inviato dell’Independent in Iran Robert Fisk ha pubblicato ieri una ‘lettera segreta’ che dimostrerebbe che Mousavi avrebbe vinto le elezioni.

Firmata dal ministero dell’Interno, indirizzata alla Guida suprema, comunica che “in risposta agli ordini dello stesso Khamenei  che Ahmadinejad sia eletto presidente… è stato fatto il necessario affinché i risultati delle elezioni siano in linea con la rivoluzione”.

Fotocopie della lettera, di cui non è provata l’autenticità, sono state diffuse durante le proteste in Iran e dai cineasti Mohsen Makhmalbaf e Marjane Satrapi a Bruxelles.

Mousavi avrebbe ottenuto 19.075.423 voti; Ahmadinejad 5.498.217

Fonte: Corriere della Sera del 19 giugno 2009


Giu 12 2009

Muhammad Yunus Banchiere premio nobel per la pace 2006 accusato di “usura” da France 24

Il premio Nobel 2006 per la pace, Muhammad Yunus è stato accusato di aver fondato non una grande banca che aiuta i poveri, motivo del premio nobel, ma di controllare una grande banca che sovraindebita e nei fatti strozzina i poveri del Bangladesh.

La parola usata e “sovraindebitamento”, ma la traduzione più corretta sarebbe “usura” dato che la condizione è la stessa.

Senza tanti veli questo è stato affermato dalla trasmissione Humanitaire dal titolo “Bangladesh, i sovraindebitati del microcredito” andata in onda alle 16.10 su France24 , visibile online

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Giu 09 2009

Il partito dei Pirati arriva a Strasburgo

I Pirati all’Europarlamento”Difenderemo la libertà sul web”

Gli “hacktivist” superano il quorum avendo ottenuto in Svezia il 7,4 per cento dei voti e arrivano al Parlamento europeo.

Il portavoce italiano: “Il nostro Paese? Uno dei più impegnati per ridurre al silenzio la rete e le sue comunità”.

Per la prima volta il Partito Pirata entrerà nel Parlamento Europeo. Il partito ha, infatti, ottenuto in Svezia il 7,4% devi voti, una svolta che la dice lunga sui sentimenti popolari intorno a temi quali il copyright su Internet e la paura di una rete meno libera. Costituito in Svezia nel 2006, il Partito dei Pirati ha varie diramazioni in tutta Europa (Italia compresa) ed è nato con lo scopo di modificare, sia legalmente, sia concettualmente, il copyright e il diritto d’autore in generale. Secondo il partito, infatti, il copyright e, più in generale, il diritto d’autore sono attualmente troppo sbilanciati in favore dello sfruttamento economico a scapito dello sviluppo culturale della società.

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Giu 08 2009

Obama e l’illusione utopica

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 06:28

Barak Obama e i pacifisti occidentali, non sono ancora riusciti a ficcarsi in testa (non è chiaro se per ignoranza o malafede) che il Corano, in nessuna summa, parla di uguaglianza, di ecumenismo, di dialogo interreligioso, di pace e di rispetto per gli infedeli. Per converso, il libro, vergato da Allah, incita all’odio e alla conversione forzata dei nemici. Peccato che l’ambizioso idealista, o più probabilmente furbetto Obama, non passerà alla storia come il sensale che ha interrotto lo scontro di civiltà iniziato con la nascita dell’ Islam, ma come il più grande illuso vaneggiatore dei presidenti americani. 


 

Fonte: srs di Gianni Toffali;  da Dagospia del 05,06,09


Mag 27 2009

Usa/ Giro di vite di Obama contro gli immigrati clandestini

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 04:41

Maggiori controlli su quelli detenuti nelle prigioni locali

– Roma, 19 mag. (Apcom) –

L’amministrazione Obama sta ampliando un programma avviato dalla precedente amministrazione Bush per identificare gli immigrati clandestini detenuti nelle carceri locali, al fine di allontanarli dagli Stati Uniti. Lo riporta oggi il Washington Post, che cita fonti dell’amministrazione. I detenuti nelle carceri federali sono già sottoposti a scrupolosi accertamenti da parte delle autorità, ma nelle prigioni locali non è sempre possibile fare lo stesso per mancanza di tempo e di personale. L’amministrazione Obama intende invece dare un giro di vite nei confronti degli immigrati clandestini che hanno commesso reati, che saranno identificati attraverso le impronte digitali ed espulsi dal Paese. David Venturella, il funzionario dell’Immigrazione Usa che dirige questo programma, ha ricordato che il segretario per la Sicurezza Interna Janet Napolitano è stata “molto chiara” nell’affermare che la priorità dell’amministrazione è quella di allontanare dal Paese i clandestini che hanno commesso reati. Il programma è stato attivato in via sperimentale lo scorso ottobre in 48 contee nel Paese, inclusa la contea di Fairfax. Nel corso del 2009 saranno prese in esame le impronte digitali contenute nei registri di un milione di prigioni locali. Il programma è attivo anche in città come Los Angeles, Dallas, Houston, Miami, Boston e Phoenix, e le autorità ritengono che entro il 2012 coprirà quasi tutte le prigioni locali degli Stati Uniti.

Fonte: peppecaridi su 19, Maggio, 2009


Mag 26 2009

6 luglio del 1941: la mancata invasione dell’Europa da parte di Stalin


Viktor SUVOROV    




 

La storia non è quella dei vincitori

 

Il 22 giugno 1941 le truppe tedesche di Hitler, in un’estrema reazione per prevenire l’attacco di Stalin,  invadono  l’Unione Sovietica, e bloccano l’invasione dell’Europa.

 

Intervista di M. Quadri a Viktor SUVOROV al secolo Vladimir Rezun agente del Servizio Segreto Militare (GRU) dell’Unione Sovietica.

 

Tratta da: La Nuova Europa, n. 1,  2001.

SECONDA GUERRA MONDIALE STORIA E BATTAGLIE

Stalin e l’invasione di Hitler

 

2001- Nel giugno di quest’anno si compiranno sessant’anni da quel drammatico 22 giugno 1941 in cui le truppe tedesche invasero l’Unione Sovietica, dando alla guerra una svolta fatale per il nazismo, e creando involontariamente il cliché della “lotta antifascista” guidata dal socialismo.

Su questa guerra non è stato ancora scritto tutto: troppe reputazioni da difendere, da una parte e dall’altra, hanno contribuito a tenere nascosti molti fatti anche essenziali.

L’interpretazione della guerra di cui disponiamo è quella manichea dei vincitori; per questo, a sessant’anni di distanza, siamo ancora intenti a scavare negli avvenimenti nascosti, grazie al fatto che poco alla volta cadono alcuni divieti.

Un contributo originale in questo senso è stato dato da uno scrittore russo, Viktor Suvorov, ex funzionario dei servizi segreti militari sovietici e storico autodidatta, è uscito anche in Italia il suo primo libro su Stalin e la seconda guerra mondiale, “Stalin, Hitler. La rivoluzione bolscevica mondiale”.

 

Il libro sostiene una tesi a dir poco rivoluzionaria: l’attacco a sorpresa di Hitler all’Unione Sovietica nel 1941 fu in realtà un’estrema reazione per prevenire l’attacco di Stalin.

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Mar 16 2009

Dalai Lama: La Cina non ha l’autorità morale per essere una superpotenza

Il leader tibetano guadagna il sostegno del parlamento europeo per l’autonomia (e non l’indipendenza) del Tibet. In Polonia il Dalai Lama incontrerà Sarkozy. In Cina si vuole boicottare i prodotti francesi, ma il ministero degli esteri chiede ai nazionalisti cinesi un atteggiamento “calmo e razionale”.

Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) – La Cina manca di autorità morale per essere una vera superpotenza: lo ha detto il Dalai Lama davanti all’assemblea del parlamento europeo, radunato ieri a Bruxelles. Il leader tibetano ha affermato che Pechino meriterebbe essere una superpotenza, date le dimensioni della sua popolazione, la sua forza militare ed economica, ma “un fattore importante è l’autorità morale e questa è ciò che manca”.

Il Dalai Lama ha citato “il livello poverissimo di rispetto per i diritti umani, la libertà religiosa, la libertà di espressione e la libertà di stampa” e ha aggiunto che a causa della “troppa censura… l’immagine della Cina nel campo dell’autorità morale è povera, molto povera”.

Secondo il Premio Nobel, questa autorità morale andrebbe espressa affrontando i problemi del Tibet, dello Xinjiang, di Hong Kong e di Taiwan.

L’arrivo del Dalai Lama al parlamento europeo è stato accolto da applausi; alcuni parlamentari hanno perfino sventolato la bandiera tibetana.

Hans-Gert Pöttering, presidente del parlamento, ha assicurato che l’Europa continuerà “a difendere i diritti del popolo tibetano alla propria cultura e alla propria religione”.

“Se cessiamo di batterci per questi principi – ha detto – rinunciamo a noi stessi”. Egli ha quindi domandato alle autorità cinesi di “dare prova” di impegno reale nei dialoghi con i tibetani, giungendo a dei risultati.

Dopo la repressione a Lhasa nel marzo scorso, il presidente francese Sarkozy – oggi presidente di turno dell’Unione Europea – aveva minacciato il boicottaggio delle cerimonie olimpiche se Pechino non avesse ripreso i dialoghi col governo tibetano in esilio, fermi da anni. Prime delle Olimpiadi la Cina ha ripreso i colloqui, ma essi sono infruttuosi perché la Cina continua ad accusare il Dalai Lama di voler dividere “la nazione cinese”.

Il Dalai Lama ha ripetuto davanti ai parlamentari Ue che egli non vuole l’indipendenza del Tibet, ma solo un’autonomia che salvi il Tibet dal “genocidio culturale” a cui è sottoposto dall’occupazione cinese.

Il leader tibetano è atteso oggi a Gdansk, in Polonia, per celebrare insieme ad altri Premi Nobel i 25 anni del Nobel per la Pace a Lech Walesa. Nell’occasione incontrerà anche il presidente Sarkozy.

L’aperto appoggio alla causa tibetana – come anche il premio Sakharov assegnato al dissidente democratico Hu Jia – rivelano un cambiamento di tono dell’Ue nei confronti di Pechino. A causa di ciò, la Cina ha minacciato ritorsioni economiche, ma un rappresentante francese ha sminuito le minacce, sottolineando che “i cinesi hanno bisogno degli investimenti occidentali”, soprattutto in questo periodo di crisi economica.

In Cina la decisione di Sarkozy di incontrare il Dalai Lama ha provocato molte critiche contro la Francia sui blog nazionalisti, che domandano il boicottaggio dei prodotti francesi. Liu Jianchao, portavoce del ministero cinese degli esteri, pur manifestando “insoddisfazione” per la posizione europea e francese, ha chiesto al pubblico cinese di agire in modo “calmo e razionale”.

Fonte:asianews.it – 05/dicembre/2008


Mar 13 2009

Parigi lustra la ghigliottina

Presso l’Assemblea Nazionale francese sono ore di dibattito: si sta discutendo del futuro della gestione dei diritti di proprietà intellettuale online, si sta tracciando un solco nel quale gli attori del mercato dovranno muovere per difendere la propria attività. La dottrina Sarkozy attende di essere avallata dalle istituzioni.

Al senato era passata all’unanimità, fatta eccezione per l’astensione di sparuti rappresentanti dei cittadini. La loi Création et Internet è ora all’esame dell’Assemblée Nationale. L’obiettivo, ha spiegato del ministro della Cultura Christine Albanel, è quello di dissuadere i cittadini della rete dall’abusare della connettività: “se il downloading illegale si riducesse del 60 o del 70 per cento sarebbe una grande vittoria”. Le armi che la legge potrebbe consegnare nelle mani dell’industria dei contenuti per tutelare mercato e legalità, armi che l’industria dei contenti ambisce ad imbracciare in mezzo mondo, sono missive e ghigliottine sulla connessione. Il primo avvertimento potrebbe giungere a mezzo email: una misura che dovrebbe scoraggiare molti dei downloader. Nel caso in cui entro sei mesi l’industria si trovi a riscontrare una nuova violazione in capo all’indirizzo IP dietro a cui si cela l’abbonato, il provider si troverà a dover recapitare una seconda ingiunzione. Il terzo avvertimento potrebbe arrivare per posta, con una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Dopo la terza notifica, la disconnessione: i provider non dovranno concedere connettività a coloro che si siano macchiati di violazioni del diritto d’autore. Le pene potrebbero oscillare da un mese ad un anno: a comminarle, l’Haute Autorité pour la diffusion des ?uvres et la protection des droits sur Internet (Hadopi), l’autorità indipendente posta a presidio della ghigliottina francese. Non sarà l’autorità giudiziaria a fare da filtro tra i detentori dei diritti e i cittadini della rete: se il disegno di legge dovesse entrare in vigore, all’industria dei contenti basterà rastrellare indirizzi IP e chiedere all’Hadopi di intercedere presso i provider. Gli ISP potrebbero essere costretti a consegnare il nome dell’intestatario dell’abbonamento a cui è riconducibile l’indirizzo IP colto in fallo dall’industria, il cittadino potrà patteggiare o fare ricorso rivolgendosi all’autorità giudiziaria. Le autorità ritengono che l’individuazione e la punizione di un indirizzo IP sia la strada da battere, nonostante la stessa magistratura francese abbia riconosciuto che l’IP non consenta di delimitare una responsabilità individuale. Una volta identificato e avvertito l’intestatario dell’abbonamento, questa la dinamica che i relatori della legge prevedono si inneschi, sarà lui stesso ad operare il controllo e un’azione dissuasiva nei confronti dei fruitori della connettività che mette a disposizione, siano essi pargoli irretiti dalla rete o infidi piggybacker.

Non è ancora chiaro quanto costerà innescare il meccanismo di risposta graduale: le istituzioni meditano di stanziare 15 milioni di euro per sostenere le attività dell’autorità, ma la ripartizione dei capitoli di spesa sembra ancora da discutere. I provider potrebbero essere gli anelli della catena più penalizzati: si stima che possano dover spendere oltre 30 milioni di euro per sostenere il proprio ruolo di boia a tutela del diritto d’autore. Sembrerebbe trattarsi di un contrappasso: la motivazione di un alto tasso di pirateria, ha denunciato il ministro Albanel, sarebbe da imputare alle offerte di banda illimitata messe a disposizione degli ISP.

Sono finora oltre 400 gli emendamenti depositati. Una volta illustrato il testo della legge, l’Assemblea Nazionale passerà al vaglio le altre istanze proposte. C’è chi ambisce ad abolire i sistemi DRM, una volta che le violazioni siano scoraggiate con la minaccia della disconnessione, c’è chi vorrebbe scongiurare il rischio che agli intermediari venga imposto l’onere di filtrare i contenuti in rete, c’è chi sembrerebbe invece voler imporre ai gatekeeper della rete di incanalare i cittadini verso offerte legali messe in campo per contrastare i traffici illeciti. Con ogni probabilità si deciderà solo dopo la fine del mese di marzo.

Se il dibattito parlamentare si sopirà e verrà rimandato di settimane per lasciare spazio ad altre priorità, il confronto fuori dall’Assemblea infuria. La spaccatura non risparmia la stessa maggioranza: “Internet non è un giocattolo – ha denunciato Lionel Tardy, deputato dell’UMP, facendo riferimento all’orientamento espresso in sede europea – ma un servizio universale”. Per questo motivo Tardy chiede la mediazione dell’autorità giudiziaria: solo un magistrato può decidere di delimitare la libertà di esprimersi e di informarsi che spettano al cittadino. Sulle sanzioni vertono inoltre numerose delle critiche mosse alla loi Création et Internet: c’è chi ritiene la disconnessione una misura troppo radicale, e propone di convertirla in un’ammenda, garantendo così l’accesso a servizi di utilità fondamentale.

I cittadini della rete, nel contempo, organizzano la mobilitazione e tentano di insinuare nel Palazzo il concetto di licenza globale per accedere alle opere, che garantirebbe la possibilità di attingere a flussi di contenuti senza per questo privare i detentori dei diritti dell’equo compenso che spetta loro. Basterebbero tra i due e i sette euro al mese, spiega Philippe Aigrain, cofondatore dell’associazione a tutela dei diritti dei netizen La Quadrature du Net: qualora aderissero 18 milioni di utenti si potrebbe ricompensare abbondantemente tutta la filiera dell’audiovisivo.

Fonte: srs di Gaia Bottà, da Punto informatico del 13,aprile,2009


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