Apr 06 2017

VANGELO DI NICODEMO DETTO ANCHE ATTI DI PILATO – PASSIONE E RISURREZIONE DI GESU’

Category: Libri e fonti,Religioni e rasie,Ultimo Apostologiorgio @ 00:04

 

Cristo e Nicodemo in un dipinto di Crijn Volmarijn

  

 

Memorie di Nicodemo

  

(data: IV secolo). In varie versioni sia copte e
sirine.



 

Il Vangelo di Nicodemo è un vangelo apocrifo con attribuzione pseudoepigrafa a Nicodemo, discepolo di Gesù. Datato al II secolo, è scritto in greco. Similmente agli altri vangeli della passione (Vangelo di Gamaliele, Vangelo di Pietro) descrive la passione di Gesù discolpando Pilato.

Fa parte del cosiddetto Ciclo di Pilato, una serie di scritti apocrifi più o meno antichi centrati sulla figura di Pilato (primi 10 capitoli).

Il testo risulta composto da tre sezioni originariamente indipendenti:

 

 

Incomincia la narrazione di Nicodemo, e la storia della Passione del nostro Signore Iesù Cristo; cioè il Passio di Nicodemo.

 

TESTI

 

 

VANGELO DI NICODEMO  
DETTO ANCHE ATTI DI PILATO 

 


Recensione greca “A” **

 

PROLOGO

 

Io Anania, protettore (1), ufficiale pretoriano, versato nella legge, avvicinatomi con cuore fedele alle sacre Scritture riconobbi che Gesù Cristo è il nostro Signore, e fui riconosciuto degno del santo battesimo.

 

Indagando sulle memorie dei fatti accaduti in quel periodo a proposito del padrone nostro Gesù Cristo e su quanto fu divulgato per scritto dagli Ebrei su Ponzio Pilato, trovai queste memorie scritte in lingua ebraica e, per volontà di Dio, le tradussi in lingua greca affinché ne possano prendere conoscenza tutti coloro che invocano il nome di nostro Signore Gesù Cristo: era l’anno diciassettesimo del regno del signore nostro Flavio Teodosio e il quinto del nobilissimo Flavio Valentiniano, l’indizione nona (2).

 

Voi tutti dunque che leggete e copiate questo, in altri libri, pensate a me e pregate per me, affinché Dio abbia misericordia di me e perdoni i peccati che ho commesso contro di lui.

 

Pace ai lettori e salute a tutti quanti udranno e ai loro domestici: Amen.

 

Nell’anno quindicesimo del regno di Tiberio Cesare (3), imperatore dei Romani, l’anno diciannovesimo della dominazione di Erode, figlio di Erode, re della Galilea, nell’ottavo giorno (4) prima delle calende di aprile e cioè il venticinquesimo giorno del mese di marzo, sotto il consolato di Rufo e Rubellione, il quarto anno dell’olimpiade duecentodue, mentre era sommo sacerdote degli Ebrei Giuseppe, figlio di Caifa.

 

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Apr 03 2017

IL VANGELO DI PIETRO

Category: Libri e fonti,Religioni e rasie,Ultimo Apostologiorgio @ 00:04

San Pietro – Verona,  Chiesa di Santo Stefano 

 

 

Tradizione del Vangelo di Pietro

 

L’esistenza del Vangelo di Pietro è attestata diverse volte nella letteratura cristiana antica, ma in tutti i casi meno uno il testo non è citato né se ne racconta l’origine.

 

Origene (185250) cita il Vangelo di Pietro in una sola occasione, nella sua vasta produzione. Racconta infatti l’opinione di alcuni, secondo i quali i fratelli di Gesù erano figli di Giuseppe avuti da una prima moglie, allo scopo di sostenere la dottrina della verginità perpetua di Maria.[1] Il fatto che Origene faccia riferimento al Vangelo di Pietro «o [al] Libro di Giacomo» fa ritenere ad alcuni studiosi moderni che non conoscesse il Vangelo di Pietro di prima mano;[2] altri ritengono che il riferimento al «Libro di Giacomo» sia invece da intendere come un riferimento al Protovangelo di Giacomo.[3]

 

Nella sua Storia ecclesiasticaEusebio di Cesarea, scrivendo dopo il 324, riporta la storia di Serapione, vescovo di Antiochia dal 190 al 203.[4] Eusebio riproduce un brano di un’opera di Serapione (forse una lettera) intitolata Sul cosiddetto Vangelo di Pietro e indirizzata alla comunità di Rhossos, non lontana da Antiochia, nella quale il vescovo ricorda di aver visitato la comunità cristiana che adottava quel vangelo e, pur negando che il suo vero autore potesse essere l’apostolo Pietro, aveva consentito che lo si leggesse, essendo conforme alla linea ortodossa prevalente. Tempo dopo, Serapione venne informato che in realtà quel vangelo «celava un’eresia», che egli sembra attribuire a un certo Marciano,[5] e che lui aveva individuato col docetismo. Serapione riferisce di aver letto con attenzione il vangelo e di aver avuto modo «di ritrovarvi, insieme a gran parte della vera dottrina del Salvatore, anche alcune aggiunte, che abbiamo altresì sottoposto alla vostra attenzione».[6]

 

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Ott 11 2016

IL SECONDO TRATTATO DEL GRANDE SETH

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Il Secondo trattato del grande Set è uno scritto apocrifo di matrice gnostica ritrovato nel settimo dei codici di Nag Hammâdi. È noto in particolare per contenere la teoria secondo la quale non fu crocifisso Gesù ma Simone di Cirene, ripresa poi dall’Islam.

 

L’ORIGINE ED IL CRISTO

 

La grandezza perfetta riposa nell’ineffabile luce, nella verità della madre del tutto.

 

Io sono colui che è perfetto; poiché sono unito a tutta la grandezza dello spirito – che è nostro compagno, e un compagno simile a lui non esiste – dopo ch’io pronunciai una discorso a gloria del Padre nostro.

 

E voi tutti siete giunti a me a motivo di questo discorso. A causa della sua bontà, la parola che è in lui ci ha dotato di un pensiero intramontabile. La sua bontà è schiavitù, poiché «noi moriremo con Cristo», dotati di un intramontabile e incontaminato pensiero. Il segno dell’acqua é un miracolo incomprensibile: di esso non si può parlare. Questa parola deve essere pronunciata da noi. Io sono colui che è in voi, e voi siete in me come il Padre è in me e in voi.

 

Col cuore puro dissi agli altri esseri celesti preesistenti: Convochiamo una chiesa! Visitiamo la Sua creazione! Mandiamo in essa qualcuno, così come Dio visitò le ennoiai che si trovano nelle regioni inferiori. Allorché pronunciai queste parole davanti all’intera folla della numerosa chiesa della esultante grandezza, tutta la casa del Padre della verità se ne rallegrò. È poiché sono uno di loro, della loro sfera, che diedi consiglio in merito alle ennoiai emanate dallo spirito incontaminato, cioè in relazione alla discesa sull’acqua, nelle regioni inferiori. Tutti ebbero un’unica ennoiai quella che procede dall’Uno. Designarono me, perché io ero pronto.

 

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Ott 10 2016

LA BIBBIA E I SUMERI

Category: Bibbia ed Egitto,Religioni e rasiegiorgio @ 07:08

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La Bibbia della tradizione giudaico-cristiana, più che essere ispirata (o addirittura dettata) da Dio, ha molti debiti nei confronti della cultura sumerica. In particolare, buona parte del Genesi non è altro che una trasposizione di episodi narrati in alcuni poemi mitologici sumeri, ripresi dalle successive civiltà mesopotamiche. Il paradiso terrestre, ad esempio, ha il suo corrispettivo nel mito di Dilmun, del quale ricalca fedelmente la descrizione paesaggistica.

 

Nella narrazione sono presenti elementi molto eloquenti: la dea Nin-Ti fa riferimento nel suo nome alla vita e alla costola, laddove, nella Bibbia, Eva è la progenitrice creata da una costola dell’uomo; il dio Enki, dopo aver fatto sgorgare l’acqua dolce dalla terra, aiutando la sorella Ninhursag nella creazione delle piante originarie, se le divora, provocando l’ira della dea che decide di nascondersi; se nella Bibbia Dio punisce Eva con il parto doloroso, nel mito sumero si fa riferimento al parto indolore.

 

Ma nell’episodio del diluvio, analogie ed associazioni lasciano il posto a una vera e propria clonazione. Il Noè sumero, Ziusudra, in accadico Atrahasis e in babilonese Ut-Napishtim, avvisato dal dio Enki che Enlil aveva deciso di sterminare gli uomini per punizione, costruisce una nave, nella quale imbarca esemplari di tutte le specie viventi. Al termine del diluvio, manda, come Noè, degli uccelli in perlustrazione, alla ricerca di terre emerse. Una volta accertatosi del ritiro delle acque, Ziusudra costruisce un altare ed offre un sacrificio agli dei, i quali, placati, lo benedicono, esattamente lo stesso sviluppo del racconto biblico.

 

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Set 25 2016

LA PREGHIERA DEGLI ANTICHI VENETI

Category: Religioni e rasie,Veneto e dintornigiorgio @ 00:16

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La devota di Caldevigo

 

 

Statuina erroneamente chiamata la dea di Caldevigo in realtà raffigura una donna orante con le braccia aperte che invoca la divinità la possiamo definire anche: “la devota di Caldevigo”.

Il bronzetto e bellissimo colmo di patos e di grande religiosità: raffigura una sacerdotessa, vestita con grande accuratezza con una acconciatura speciale ed elaborata a forma conica che ricorda indubbiamente il famoso e raffinatissimo “Elmo di Oppeano”.

Questa sacerdotessa, traboccante di dolcezza, incarna il mondo venetico del IV secolo ante era volgare. Un mondo magico irrepetibile distrutto anche dal cristianesimo. Non conosciamo ormai più la trascendenza, e il vero potere della preghiera.

 

Fonte: srs di Luigi Pellini

Link: http://luigi-pellini.blogspot.it

 

 

 


Set 23 2016

AKHENATON: IL RITORNO DELLA MUMMIA DEL FARAONE MONOTEISTA

Category: Bibbia ed Egitto,Religioni e rasiegiorgio @ 07:30

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A stela at the Egyptian museum in Cairo is seen Thursday, March 11, 2010 , Egypt, showing Pharaoh Akhenaten, his Queen Nefertiti and their children worshipping the sun in the more natural artistic style of the time. The identification of Akhenaten’s mummy through DNA tests could be a step toward filling out the picture of a time 3,300 years ago when Akhenaten embarked on history’s first experiment with monotheism.

 

 

I test del DNA che hanno rivelato le probabili cause della morte del giovane faraone Tutankamon hanno risolto uno dei tanti misteri dell’antico Egitto.

La scoperta potrebbe aiutare a completare il quadro di un affascinante periodo che risale a più di 3300 anni fa, quando Akhenaton intraprese il primo tentativo della storia di introdurre il monoteismo.

 

Nel corso dei suoi 17 anni di governo, Akhenaton cercò di rovesciare più di due millenni di religione e arte egiziana per stabilire il culto di un unico dio del sole. Alla fine il suo audace esperimento fallì e suo figlio, il giovane Tutankhamon, che gli successe ripristinò la vecchia religione. Nessuno seppe mai cosa accadde al faraone eretico, la cui tomba nella capitale che egli si fece costruire ad Amarna non fu finita e il cui nome fu cancellato dalla lista ufficiale dei re.

 

Due anni di test di DNA e TAC sulle 16 mummie reali, condotti dal Supreme Council of Antiquities d’Egitto, hanno prodotto solide prove per attribuire una mummia non identificata a quella di Akhenaton, conosciuta come KV55, numero che le fu assegnato dopo la scoperta della tomba in cui fu trovata nel 1907 nella Valle dei re in Egitto.

 

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Set 22 2016

SHEMONEH ESREI – LE DICIOTTO PREGHIERE

Category: Bibbia ed Egitto,Religioni e rasiegiorgio @ 08:02

 

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1.- Benedetto sei tu, JHWH (1) {si legga Adonay}, Dio nostro e Dio dei nostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio grande, onnipotente e temibile, “El Elyon” (2), creatore della terra e dei cieli, nostro scudo, scudo dei nostri padri, nostra speranza e di ogni generazione. Benedetto sei tu, JHWH, scudo di Abramo.

 

2.- Tu sei onnipotente, tu abbassi gli orgogliosi, tu fortifichi, tu giudichi gli oppressori, tu vivi per sempre, tu risusciti i morti, tu comandi al vento e fai cadere la rugiada, tu nutri i viventi, tu fai rivivere i morti, in un batter d’occhio la salvezza germoglierà per noi. Benedetto sei tu, JHWH, che fai vivere i morti.

 

3.- Tu sei Santo e il tuo Nome e temibile. Non ci sono altri déi al di fuori di te. Benedetto sei tu, JHWH, il Dio santo.

 

4.- Accordaci, o Padre nostro, la conoscenza di te, l’intelligenza e il discernimento della Legge. Benedetto sei tu, JHWH, tu che accordi la conoscenza.

 

5.- Facci ritornare a te, JHWH, e noi ritorneremo. Rinnova i nostri giorni come un tempo. Benedetto sei tu, JHWH, tu che gioisci quando ci si pente.

 

6.- Perdonaci, Padre nostro, perché abbiamo peccato contro di te. Cancella e allontana dai tuoi occhi i nostri peccati, perché la tua misericordia è grande. Benedetto sei tu, JHWH, tu che abbondi nel perdono.

 

7.- Guarda la nostra afflizione, difendi la nostra causa, riscattaci per l’onore del tuo Nome. Benedetto sei tu, JHWH, il redentore di Israele.

 

8.- Guariscici, JHWH nostro Dio, da tutte le ferite del nostro cuore. Allontana da noi la tristezza il pianto. Affretta la guarigione delle nostre ferite. Benedetto sei tu, che guarisci gli ammalati del tuo popolo Israele.

 

9.- Benedici per noi, JHWH Dio nostro, questo anno di bene, in ogni specie di prodotti e fa venire rapidamente l’anno finale della nostra redenzione. Manda la rugiada e la pioggia sulla faccia della terra. Sazia il mondo dei tesori della tua bontà e dona la benedizione all’opera delle nostre mani. Benedetto sei tu, JHWH, che benedici gli anni.

 

10.- Fa risuonare il grande Shofar della nostra liberazione e porta l’insegna per la raccolta dalle nostre dispersioni. Benedetto sei tu, JHWH, che raccogli i rigettati dal tuo popolo Israele.

 

11.- Rinnova i nostri giudici come nei tempi antichi e consigliaci come all’inizio. Regna su di noi tu solo. Benedetto sei tu, JHWH, che ami il giudizio.

 

12.- Che i convertiti non abbiano speranza. Che il regno dell’insolenza sia sradicato presto dai nostri giorni. Che i nosrim (3)   e i minim (4)  scompaiano all’istante. Che siano cancellati dal libro dei viventi e non siano iscritti con i giusti. Benedetto sei tu, JHWH, che pieghi gli orgogliosi.

 

13.- Accorda la tua bontà ai proseliti di giustizia (5). Dacci una buona ricompensa con quelli che fanno la tua volontà. Benedetto sei tu, JHWH, speranza dei giusti.

 

14.- Nella tua grande misericordia abbi pietà, JHWH Dio nostro, di Israele tuo popolo, di Gerusalemme tua città, di Sion sede della tua gloria, del tuo tempio e della tua Dimora, della regalità della casa di Davide e del tuo Messia di giustizia. Benedetto sei tu, JHWH, Dio di Davide, che edifichi Gerusalemme.

 

15.- Ascolta, JHWH, Dio nostro, la voce della nostra preghiera. Mostraci la tua misericordia, perché tu sei un Dio buono e misericordioso. Benedetto sei tu, JHWH, che ascolti la preghiera.

 

16.- Accetta, JHWH, Dio nostro, ed abita in Sion. I tuoi servi ti benediranno a Gerusalemme. Benedetto sei tu, JHWH, che serviremo nel timore.

 

17.- Noi ti ringraziamo, tu sei JHWH Dio nostro e Dio dei nostri padri, per tutte le tue bontà, l’amore e la misericordia che tu hai avuto verso di noi e verso i nostri padri prima di noi, e se abbiamo detto: la tua bontà è lo scettro dei nostri piedi, aiutaci, JHWH. Benedetto sei tu, JHWH. É bene renderti grazie.

 

18.- Dona la pace a Israele tuo popolo, alla tua città e alla tua eredità. Benedici noi tutti insieme. Benedetto sei tu, JHWH, che fai la pace.

 

 

(1) {Si legga  “Adonay”}

(2)  (Dio Altissimo)

(3)  Sono i Cristiani, i nazirei.

(4)  Il nome dato dagli ebrei convertiti al cristianesimo

(5)  Proseliti di giustizia, i pagani (convertiti al giudaismo) che si preparavano ad entrare nel popolo eletto; (nella Chiesa cristiana verranno chiamati catecumeni).

EndFragment

 

 


Set 17 2016

DAI SUMERI AD OGGI : “GLI ANUNNAKI – NEFILIM – I CREATORI DELL’UOMO”

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Anunnaki  Creazione Dell’ Uomo

 

 

Il fatto, registrato e trasmesso per la prima volta dai Sumeri, che l’Uomo era stato creato dai Nefilim, sembra a prima vista fare a pugni sia con la teoria evoluzionistica sia con i precetti ebraico-cristiani basati sulla Bibbia. In realtà, però, i dati contenuti nei testi sumerici – e solo quei dati – affermano tanto la validità della teoria dell’evoluzione quanto la veridicità del racconto biblico, mostrando che non vi è alcuna contraddizione tra l’una e l’altro.

Nel racconto epico Quando gli dèi come gli uomini, in altri testi specifici e in riferimenti sparsi, i Sumeri hanno descritto l’uomo sia come creatura derivante da un atto deliberato degli dèi sia come un anello della catena evolutiva che cominciò con gli eventi celesti descritti nell’Epica della Creazione.

Partendo dal presupposto che la creazione dell’uomo fu preceduta da un’epoca in cui la Terra era abitata soltanto dai Nefilim, i testi sumerici riferivano numerosi avvenimenti (come l’incidente tra Enlil e Ninlil, per esempio) che si erano verificati «quando l’uomo non era ancora stato creato, quando Nippur era abitata solo da dèi». Al tempo stesso i testi ci parlano della creazione della Terra e dello sviluppo di piante e animali in termini che corrispondono alle attuali teorie evoluzionistiche.

Quando infatti i Nefilim giunsero sulla Terra, non esisteva ancora sul nostro pianeta alcuna forma di coltivazione di cereali o frutta, né di allevamento del bestiame. Anche la Bibbia colloca la creazione dell’uomo nel sesto “giorno” del processo evolutivo. Il Libro della Genesi afferma poi che nel precedente stadio evolutivo:

 

Nessuna pianta del campo era ancora sulla Terra,

nessuna erba mai piantata era ancora cresciuta…

E non c’era ancora l’uomo a lavorare il suolo.

 

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Set 15 2016

SUMERI, ASSIRI, BABILONESI, EGIZI, EBREI: UN SOLO IMPERO

 

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A proposito di testi particolari, ci piace segnalare l’interessante opera di Messod e Roger Sabbah: “I Segreti dell’Esodo”. L’approfondimento è d’obbligo, pena capirci poco… L’oggetto della diatriba, riguarda le vicende della fuga ebraica dell’Egitto. 

 

 

Nulla di nuovo, in apparenza, ma… avete mai associato Abramo ad Akhenaton, Smenkhara a Ismaele o Sara a Nefertiti? Un giochino simpatico che passa perfino dal binomio Horemeb-Aronne e da quello Ramose I-Mosè. Nel calderone tante informazioni attinte indifferentemente tra la Bibbia Aramaica e quella Ebraica, passando per il geroglifico pre e post amarniano. Naturalmente non mancano certezze e contraddizioni, ma è da leggere e rileggere….

 

Il popolo ebraico, guidato da Mosè, non era composto da schiavi di un’antica tribù in prigionia, bensì da membri di una casta sacerdotale costituitasi con il faraone monoteista Akhenaton. 

 

Con la controrivoluzione religiosa che ripristinò il politeismo nell’antico Egitto, i seguaci di Akhenaton furono costretti ad abbandonare la terra d’origine. Da qui il mito dell’Esodo biblico. Gli autori sono giunti a questa conclusione dopo uno studio ventennale. Rileggendo l’Antico Testamento in aramaico, accompagnati dall’esegesi biblica di Rachi (XI sec.) e con un paziente lavoro di comparazione, Roger e Messod Sabbah hanno scoperto similitudini sorprendenti tra geroglifici e alfabeto ebraico, tra Genesi e cosmologia egiziana.

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Ago 23 2016

NON C’È PIÙ RELIGIONE

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 20:39

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Vittoria Alata

 

Tempo  fa su tutti i giornali italiani si è parlato del “caso del crocifisso”: un italiano, di religione musulmana, ha chiesto di togliere il crocifisso dalla classe della scuola che i suoi figli frequentano: “Se la scuola italiana è laica e aperta a tutte le religioni – ha detto – non capisco perché nelle classi delle scuole pubbliche c’è sempre un crocifisso! Questo simbolo cristiano offende e umilia i miei figli che sono musulmani!”

Grandi discussioni, dibattiti, interventi. Alla fine tutte le posizioni si sono radicalizzate, il crocifisso è rimasto lì, ma il problema resta.

 

E a noi è venuta in mente questa vecchia storia. 

 

Nel Senato Romano – dall’anno 29 avanti Cristo – c’era un altare con la statua della Vittoria: davanti a questa statua i senatori bruciavano incenso e pronunciavano formule rituali prima delle sedute.

 

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Lug 17 2016

LE FRAZIONI DEL CORPO SECONDO LA TEOLOGIA EGIZIA, I SETTE CORPI

Category: Bibbia ed Egitto,Religioni e rasiegiorgio @ 00:04

Quella che riporto dal testo Il cappello dei Magi (l’Elmo di Oppeano)di Luigi Pellini è la divisione in sette parti del “corpo” umano e del suo progressivo dissolversi, ricavata dalla teologia egizia.

Alcuni studiosi indicano non sette parti ma nove e, talvolta, anche dodici .

Ecco, in forma sintetica e sommaria, quella ricavata dalle profonde conoscenze dell’egitologo Boris de Rachewiltz .

 

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1) RA scintilla divina SAKH o SAHU, principio che corrisponde all’ATMA induista. La divinità Sekhmet rappresenta il Ra al massimo splendore, la salute integrale al culmine della potenza.

 

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2) THOTH o meglio AKU o AKHU, corpo di luce, di gloria, o spirito luminoso che corrisponde al buddhi (spirito vitale).

 

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Lug 10 2016

TURCHIA: IL SANTUARIO DI 12MILA ANNI SCOPERTO AD HARRAN, IL PIÙ ANTICO DEL MONDO

Category: Archeologia e paleontologia,Religioni e rasiegiorgio @ 08:57

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Un santuario realizzato forse nell’Era Neolitica, circa 12mila anni fa, e’ stato scoperto di recente nella provincia turca di Sanliurfa. Sarebbe cosi’ il piu’ antico luogo di culto del mondo.

La scoperta del santuario, che consta di centinaia di steli ormai in gran parte dissotterrati, e’ avvenuta nella spianata di Harran, il luogo biblico dove visse Abramo prima di raggiungere la terra di Canaan, a 17 km a est di Sanliurfa, l’antica Edessa.

Finora il luogo di culto piu’ antico era considerato un tempio scoperto a Malta e risalente a 5.000 anni a.C.

 

Fonte: Ansa.it del 18 marzo 2010

 


Apr 19 2016

SIMMACO QUINTO AURELIO: CHE IMPORTA SE OGNUNO CERCA LA VERITÀ A SUO MODO?

Category: Pensieri e parole,Religioni e rasiegiorgio @ 09:31

panteon

 

 

“Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento.

Tutti contemplano le stesse stelle,

un solo cielo ci è comune,

un solo universo ci circonda.

Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo?

– domandò Simmaco –.

Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande.”

 

(Quinto Aurelio Simmaco, Relatio de ara Victoriae)

 


Apr 12 2016

LA DEMOLIZIONE DEI TEMPLI – LE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI CONTRO GLI ELLENICI –

Category: Dominio Potere e Violenza,Religioni e rasiegiorgio @ 00:14

asso tempio di atena

Asso,  tempio di Atena

 

O il messaggio di Gesu’ non fu capito, oppure dei…”valori cristiani” a nessuno importava piu’ di tanto.

 

314: Il concilio di Ancirra ( Ankara) denuncia il culto della DEA ARTEMIDE.

324: L’imperatore Costantino dichiara il cristianesimo religione ufficiale dell’impero romano. Nella città di Didima, in Asia minore, viene saccheggiato l’oracolo del DIO APOLLO e uccisi   i sacerdoti. Vengono occupati e distrutti i templi locali del Monte Athos .

326: Si distruggono i templi del DIO ASCLEPIO in Aigeai in Cilicia e molti templi della DEA AFRODITE in Gerusalemme, Aphaca, Mambre, Phoenice, Baalbek, ecc.

 

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Mar 08 2016

DATA DELLA MORTE DI GESÙ CRISTO

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 00:14

 

Velasquez - Cristo in croce

 

 

Durante alcuni scavi nell’antica Città dell’Aquila, in Italia, venne trovata una lamina di rame dentro un antico vaso di marmo. Fu il Commissario alle Arti dell’esercito francese a scoprirla. Scritta originariamente in ebraico, venne tradotta in francese nel 1810. Sul rovescio di questa lamina di rame, è incisa questa frase: «Una lamina simile viene mandata a ogni tribù». Al tempo della sua scoperta, la lamina di rame venne conservata nella sacrestia della Chartem (Certosa).

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