Feb 04 2016

BELTANE (1° MAGGIO), LA FESTA DEL FUOCO FERTILE FUORI E DENTRO DI NOI

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 00:04

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La tradizionale festa celtica del Dio Sole e della sua consorte, Belenos e Belisama (o Damona, o Sirona), cade nel mese di Giamonios, secondo il calendario celtico di Coligny, ovvero “La fine dell’Inverno”.

 

Convenzionalmente Beltane è oggi fatta coincidere col 1° di maggio.
Bel vuol dire luce brillante, ed è il momento di farci inondare dalla luce della natura intorno e dentro di noi: tradizionalmente il brillante Belenos restituiva la salute alla vista, ed è perciò il momento di vedere con chiarezza e gioia le nostre vite.

 

Beltane. Questa parola è celtica e significa “fuoco splendente” o “fuoco bello” (M. Green) e viene collegata al dio Beleno, venerato nella Gallia sud-orientale, in Italia settentrionale, nel Norico (parte dell’odierna AUstria).

In Friuli è stata chiaramente individuata: sono state contate 54 epigrafi scoperte in Aquileia [vedi ] e dedicate al dio Beleno (I-III secolo dell’impero), altre epigrafi sono state rinvenute a Barbana, nella Laguna di Grado, a Concordia e a Zuglio in Carnia (da: Tito Maniacco, Storia del Friuli, Newton Compton editori, 1985).

 

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Apr 06 2015

L’ICONOCLASTIA NEL MONDO ANTICO, NELL’ISLAM E NELL’EGITTO.

Category: Bibbia ed Egitto,Islam,Religioni e rasiegiorgio @ 00:04

 

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Un esempio di iconoclastia nella cattedrale di San Martino ad Utrecht

 

 

Gli iconoclasti riconoscevano la completa e piena figura religiosa del simbolo, ma non quella dell’immagine, in quanto si rifiutavano di identificare nell’immagine stessa la rappresentazione e, nello stesso tempo, il rappresentato, ovvero identificavano come illecita la rappresentazione di Dio sotto forma visibile.

Nel 726 dopo Cristo, su pressione dei vescovi iconoclasti dell’Asia Minore e in seguito a un terremoto, interpretato come punizione divina, l’Imperatore d’Oriente Leone III Isaurico iniziò a battersi contro le immagini religiose.

Con l’editto del 730 Leone ordinò la distruzione di tutte le icone religiose. Contemporaneamente convocò un’assemblea a cui impose la promulgazione dell’editto.

Di fronte all’insubordinazione del patriarca Germano, contrario all’iconoclastia, Leone III lo destituì e pose al suo posto un patriarca a lui fedele, tal Anastasio.

Il decreto venne respinto dalla Chiesa di Roma e il nuovo Papa Gregorio III nel novembre 731 riunì un sinodo apposito per condannarne il comportamento. Il Concilio stabilì la scomunica per chi avesse osato distruggere le icone.

 

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Feb 25 2015

SUL “MASSONE” ANNIBALE BUGNINI

Category: Chiesa Cattolica,Conoscenza varie,Religioni e rasiegiorgio @ 00:04

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Annibale  Bugnini

 

 

di Francesco Colafemmina

 

La notizia della certa affiliazione di Bugnini alla Massoneria, emersa da Inside the Vatican, sta suscitando nella rete diffidenze e interrogativi. Anzitutto quelli di persone esperte che non hanno mancato di evidenziare la “debolezza” della “tesi della valigetta”. Sono in molti infatti a domandarsi come fosse possibile che dei monsignori affermati se ne andassero in giro per il Vaticano con delle lettere firmate dal Gran Maestro della Massoneria Italiana.

Ebbene qui si rendono necessarie due precisazioni.

 

Anzitutto sul caso Bugnini ed il suo esilio in Iran. La tesi di “Via col vento in Vaticano” pare sia la più probabile e documentata:

 

All’epoca postconciliare del Vaticano II, molti indagarono a fondo per appurare da dove potesse provenire l’ordine di sconquassare le antichissime tradizioni liturgiche, patrimonio intoccabile della Chiesa, le cui radici secolari prendevano origine fin dai tempi apostolici e questi dall’Antico Testamento del popolo eletto. Seguirono le mosse dell’artefice principale di gran parte delle rimanipolazioni liturgiche, l’arcivescovo Annibale Bugnini, segretario del Dipartimento pontificio per il culto divino.

 

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Feb 01 2015

SCOPERTA IN TURCHIA UNA MISTERIOSA DIVINITÀ

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CONFONDE GLI ESPERTI

Una scultura raffigurante una misteriosa divinità romana, mai osservata prima d’ora, è stata rinvenuta durante gli scavi di un tempio romano in Turchia del 1° secolo a.C.

 

 

L’immagine di un enigmatico dio barbuto che emerge da quella che sembra una pianta o un fiore è stata scoperta durante gli scavi di un tempio romano del 1° secolo a.C. in Turchia, nei pressi del confine con la Siria.

 

Si tratta di una divinità completamente sconosciuta agli esperti. “È chiaramente un dio, ma al momento è difficile dire di chi esattamente si tratta”, ha confessato a Live Science Micheal Blömer, archeologo dell’Università di Muenster, Germania, impegnato nel sito.

 

Il rilievo era inglobato in un muro di sostegno realizzato successivamente per l’edificazione di un monastero cristiano medievale. “Ci sono alcuni elementi che ricordano le antiche divinità del Vicino Oriente, quindi potrebbe essere una divinità più antica del pantheon romano”, continua Blömer.

 

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Gen 24 2015

CHIUNQUE UCCIDA IN NOME DI CRISTO VA CONTRO IL VANGELO. CHI UCCIDE PER MAOMETTO SEGUE IL CORANO: NON SI FERMERÀ MAI, NON PUÒ FERMARSI, SE SI FERMA VA CONTRO I SUOI PRECETTI.

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Le religioni non si giudicano dal loro peggio, perché tutti hanno un peggio: la ferocia è una parte fondamentale del cervello umano, non c’è sistema ideologico per quanto compassionevole che non sarà infiltrato dalla ferocia. La religione cristiana si è diffusa in Europa, continente dove si sovrapponevano e si scontravano popolazioni feroci, romani e barbari e ovviamente è stata infiltrata di ferocia.

 

Le religioni si giudicano dal loro meglio: arte scienza, politica letteratura musica. L’idea di uguaglianza giuridica degli uomini è nata nell’Europa cristiana, non in Arabia e non in Cina, perché è figlia del cristianesimo.

 

La religione islamica vieta la filologia: dove non c’è pensiero filologico non c’è pensiero filosofico, dove non c’è pensiero non c’è pensiero scientifico, tecnologico, finanziario.

L’islam vieta il teatro (menzogna);

vieta le narrazioni (menzogna. Ci sono solo le Mille e una notte e sono vietate da Talebani e corti somale);

vieta la musica (Allah verserà piombo fuso nelle orecchie di coloro che l’hanno ascoltata);

vieta i diritti umani, che sono contrari al Corano;

vieta la democrazia che è blasfemia: il potere deve appartenere ad Allah e alla sue leggi, la sharia, non può appartenere al popolo.

 

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Gen 16 2015

LA TRIADE DEL LIBRO SACRO

Category: Monade satira e rattatuje,Religioni e rasiegiorgio @ 00:02

 

Le tre religioni monoteiste, rappresentate nella connessione e reciproca dipendenza con una che domina sulle altre, ovvero i rapporti politico economici che fra esse intercorrono e non solo! Un libro “simile” che le giustifica.

 

 

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Uno e Trino…

 

 

 

Fonte:  visto su  Luigi Pellini del 11 gennaio 2015

Link: http://luigi-pellini.blogspot.it/2015/01/la-triade-del-libro.html

 

 

 


Gen 14 2015

IL NOSTRO COMPITO È COMBATTERE LA TIRANNIA, NON LE RELIGIONI

 

RELIGIONI

 

 

di STEFANO CRIPPA

 

I principi sono importanti nella vita di ogni individuo e ogni società, intesa come insieme di individui, ha i suoi mediamente riconosciuti da tutti; l’Occidente non è differente in questo. Questi principi sono il nostro humus culturale, sono la nostra fonte di ispirazione, sono quei limiti invalicabili che se superati ci conducono alla tirannide. Questi principi sono talmente importanti che i padri fondatori del paese che si è sempre voluto ergere a paladino del mondo libero, hanno voluto inserirli nella Dichiarazione d’indipendenza e nel Bill of rights.

 

Come scritto poc’anzi, se questi principi vengono meno viene meno anche la libertà. In Europa molti di questi principi sono già stati abbandonati, ma la libertà, che sembra aver abbandonato queste terre, si aggrappa a tutto ciò che ci rimane: la libertà di culto. Perché lo dico ? Perché credo che l’intolleranza stia percorrendo l’Europa in lungo e in largo mentre i governi nazionali e locali non si stanno rendendo degni di rappresentare la cultura occidentale di fronte al mondo.

 

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Gen 11 2015

ECCO DOVE DANTE AVEVA MESSO MAOMETTO

Category: Cultura e dintorni,Religioni e rasiegiorgio @ 11:14

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C’è una satira anti-Maometto più feroce di quella di Charlie Hebdo. Circola liberamente in Europa e non solo da secoli. A scriverla fu uno dei più grandi scrittori della storia dell’Occidente. E la si studia anche in tutte le scuole. Mette il profeta musulmano e Alì, suo cugino, genero e successore come Califfo, nientemeno che all’inferno, nel canto XXVIII dedicato ai seminatori di discordia. Lui, l’anti-Maometto, è nientemeno che Dante e l’opera è la Divina Commedia. In cui Maometto viene messo nella bolgia più “sozza” che si possa immaginare, piena di corpi mutilati e orrendamente sfigurati.

 

C’è che secondo le convinzioni dell’epoca, condivise evidentemente da Dante, l’islam era il risultato di uno scisma nell’ambito della cristianità: come riporta il Corriere della Sera, il cardinale o monaco Maometto, amareggiato per non aver conseguito il papato, avrebbe fondato una nuova dottrina. Per questo Dante lo immagina nella nona bolgia, squarciato dal mento all’ano, “infin dove si trulla” (ovvero dove si scorreggia). Alì con la faccia spaccata dal mento alla fronte. Questo perchè, secondo Dante, i seminatori di discordia nell’aldilà erano condannati a subire il contrappasso adeguato, soffrendo nel loro corpo le stesse mutilazioni di cui sono stati artefici in vita.

 

Fonte: visto su Libero Quotidiano.it del 10 gennaio 2015-01-10

Link: http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11740978/Dante-aveva-gia-capito-tutto-.html

 


Gen 08 2015

IL CRISTIANESIMO HA DATO DIGNITÀ A DONNE E BAMBINI

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Tutti oggi consideriamo «naturale» che donne e bambini abbiano diritti inviolabili equiparabili a quelli degli uomini, e che non possano essere proprietà di nessuno e da nessuno sacrificabili. Pochi sanno e tanti non vogliono sapere, tuttavia, che essi sono un dono della civiltà cristiana.

 

Anzi, come ha concluso dopo anni di studio uno dei più importanti sociologi delle religioni, Rodney Stark, docente di Scienze Sociali presso la Baylor University del Texas, le cause dell’incredibile aumento del numero dei cristiani dall’anno 40, in cui erano 1000, al 350 quando arrivarono a 32 milioni sono -oltre che l’attenzione e la cura per il prossimo- proprio per l’attenzione, la stima, il rispetto e la protezione che i cristiani praticavano nei confronti delle donne. Esse infatti, come vedremo, godevano di uno status più alto rispetto alle donne del mondo greco-romano, avevano rispetto e venivano equiparate all’uomo (R. Stark, “Le città di Dio. Come il cristianesimo ha conquistato l’impero romano”, Lindau 2010). La cristianità si sviluppò all’interno dell’impero romano non solo in virtù della forza della sua dottrina, ma anche perché riuscì a creare delle isole di stabilità, di protezione, di dignità per donne e bambini, all’interno delle rigide barriere etniche e di classe presenti nella società ebraica e romana.

 

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Dic 30 2014

LE NOTTI PIÙ LUNGHE DELL’ANNO. SATURNALIA

 

Alfredo Cattabiani – Scrittore e saggista

 

Nel periodo presolstiziale si celebravano nell’antica Roma i Saturnalia, la ricorrenza più festosa dell’anno. Gli schiavi erano temporaneamente liberi, venivano scambiati doni, si eleggeva una specie di re di burla. Tale festa in onore del dio Saturno, segnava la fase di passaggio tra il vecchio e il nuovo anno, tra il sole che muore ed nuovo che deve rinascere.

 

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Combattimento simbolico fra il carnevale (metà sinistra del quadro) e la quaresima (metà destra), di P. Bruegel il Vecchio (1559).

 

 

Il tempo che precede il solstizio d’inverno e le feste ad esso collegate, dal Natale al Capodanno, è un periodo di passaggio tra il vecchio e il nuovo anno, tra il sole che sta morendo e il nuovo che deve “risorgere”. La Chiesa ha trasformato questo periodo con la liturgia dell’Avvento, che consta di quattro domeniche, simboli dei 4.000 anni mitici di attesa del Messia dopo la Caduta originale. Il carattere dell’Avvento è duplice: di penitenza, che si esprime con il carattere violaceo delle paramenta, la proibizione dei fiori sull’altare e del suono dell’organo, la soppressione del Gloria in excelsis e del Te Deum; e di un santo “entusiasmo”, di un intenso desiderio della venuta del Messia, espresso nei numerosi Alleluia. Ma la liturgia cristiana non è se non un velo sovrapposto a una sequenza di riti che ancor oggi riaffiorano, pur stravolti, nell’ambito delle feste natalizie e di fine anno.

 

Per orientarci meglio in questi meandri, dove convivono residui mitici e rituali di epoche diverse, occorre cominciare dal calendario.

 

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Dic 28 2014

LE FESTE SOLSTIZIALI. I 12 GIORNI MAGICI, DA NATALE ALL’EPIFANIA

 

Alfredo Cattabiani – Scrittore e saggista

 

Il sole di Capodanno  

Le dodici notti che vanno dal Natale all’Epifania, oltre a rappresentare i dodici mesi dell’anno, sono intrise di simbolismi. Dall’antichità ad oggi, gli usi e i costumi dei popoli europei che celebrano in queste notti il rinnovamento del cosmo.

 

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Allegoria del solstizio invernale, da Nuova Iconologia del Cavalier Ripa Cesare Perugino (Padova 1611).

 

Le feste natalizie erano nella Roma imperiale feste del solstizio, del nuovo sole che rinasceva dopo la morte simbolica, risalendo verso il nord dopo aver toccato il punto più basso con l’entrata nella costellazione del Capricorno. Anche il nuovo anno legale cominciava in quei giorni, alla Kalendae Januarii nel periodo immediatamente posteriore al solstizio che, come si è accennato nell’articolo precedente, (vedi Abstracta n. 9) veniva convenzionalmente fissato al 25 dicembre per seguire la tradizione dei Romani più antichi che, poco esperti in astronomia, si erano fidati dei propri occhi.

 

Prima di cominciare l’anno – scriveva l’Imperatore Giuliano nel discorso su Elio Re – noi diamo in onore di Elio giochi magnifici, solennità consacrate a Elio Invincibile. … Ah! si degnino gli dèi sovrani di permettermi di celebrare sovente questi misteri, e che il sovrano stesso dell’universo, Elio il primo, mi accordi questo favore! Sorto da tutta l’eternità intorno all’essenza feconda del Bene, mediatore fra gli dèi intelligenti, essi stessi mediatori, Egli ne assicura pienamente la continuità, la bellezza senza limiti, l’inesauribile fecondità, l’intelligenza perfetta, e li dota abbondantemente di tutti i beni atemporali[X].

 

La festa del Sole era diventata il culto più importante in Roma verso la fine del III secolo per l’influenza delle tradizioni orientali.

 

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Dic 27 2014

NIGRA SUM: BANCA DATI DELLE MADONNE NERE D’EUROPA

Category: Arte,Chiesa Cattolica,Religioni e rasie,Storia e artegiorgio @ 00:16

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La Madonna Nera di Częstochowa.

 

 

Culti, santuari e immagini delle Madonne nere d’Europa

 

Il Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa, hanno curato la ricerca on line che ha portato alla costruzione della banca dati delle Madonne nere d’Europa presente in questo sito.

 

Le Madonne di alcuni celebri santuari mariani d’Europa sono nere o brune: Oropa, Crea, Varese e Loreto in Italia, Montserrat in Spagna, Czestochowa in Polonia, Einsiedeln in Svizzera, Rocamadour in Francia, sono i vertici di un diffuso e poco noto fenomeno di immagini mariane caratterizzate dal colore bruno della Vergine.

 

In ambito europeo le Madonne nere costituiscono un comune patrimonio religioso, storico, culturale e artistico: in questo censimento effettuato sul web sono state individuate 772 Madonne nere così distribuite:

 

 

Francia: 428

Italia: 155

Spagna: 107

Germania: 18

Belgio: 17

Malta: 8

Svizzera: 7

Austria: 5

Repubblica Ceca: 4

Regno Unito: 4

Portogallo: 3

Romania: 3

Croazia: 2

Lussemburgo: 2

Polonia: 2

Irlanda: 1

Kosovo: 1

Lettonia: 1

Lituania: 1

Montenegro: 1

Ungheria: 1

Turchia: 1

 

 

Nel censimento sono state prese in considerazione le Madonne ritenute “nere” e “brune”: oltre alle Madonne universalmente riconosciute come “nere” infatti, ci sono molti altri casi di  Madonne dall’incarnato scuro o persino schiarite in seguito ai restauri, ma venerate come “nere”.

Questa banca dati vuole essere un primo strumento utile alla ricerca e all’individuazione delle Madonne nere europee. Sarà possibile per l’utente segnalare approfondimenti o integrazioni che possano implementare questa documentazione.

 

Gli Atti del Convegno Internazionale “Nigra Sum. Culti, Santuari e Immagini delle Madonne Nere d’Europa” svoltosi a Oropa e a Crea nel 2010 sono stati pubblicati e sono scaricabili in formato pdf al seguente link: http://www.sacrimonti.net

 

 

Fonte: da NIGRA SUM

Link: http://www.nigrasum.it

 


Nov 29 2014

YAZIDI. IL GENOCIDIO DEGLI ANGELI

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In Iraq è caccia agli yazidi, la religione più tollerante e antica del medio oriente.

Dopo i mongoli, è lo Stato islamico a passarli a fil di spada. Non credono all’inferno, gli islamisti ne stanno preparando uno per loro

 

Roma. Due giorni fa il Daily Telegraph ha titolato così: “Morte di una religione”. Perché lo yazidismo, che assieme all’ebraismo è la più antica religione del mondo, è sul punto di scomparire. Dopo i cristiani di Mosul, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante ha preso di mira gli yazidi, “i dualisti maledetti” come ebbe a definirli il Tamerlano, il turco convertito all’islam che ne passò a migliaia a fil di spada.

Un detto yazida oggi recita: “Eravamo 17 milioni. Oggi siamo 700 mila”. Molti sono fuggiti all’estero e in 40 mila sono adesso asserragliati nella montagna irachena di Sinjar. “Pensate a ‘Hotel Rwanda’ o al compound Onu di Srebrenica: questo è il monte Sinjar oggi”, scrive un laburista inglese, invocando un intervento umanitario occidentale a difesa degli yazidi. Gli yazidi (o yezidi) hanno due alternative: scendere dalla montagna per essere macellati dagli estremisti islamici che li hanno condannati a morte, o restare e morire di fame e sete. La montagna-rifugio di Sinjar sta già diventando un cimitero.

 

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Nov 01 2014

OGNISSANTI” O “TUTTI I SANTI”: LE ORIGINI STORICHE DELLA FESTA POPOLARE E CRISTIANA

Category: Chiesa Cattolica,Religioni e rasiegiorgio @ 22:39

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La festa popolare e cristiana di Ognissanti o di Tutti i Santi, molto sentita dalle nostre popolazioni, affonda le sue radici nella storia. Le sue origini, infatti, risalgono alla civiltà celtica, la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi: quello della nascita e del rigoglio della natura e quello in cui essa entrava in letargo, passando un periodo di quiescenza.

I giorni di inizio di questi due periodi venivano festeggiati il primo, durante il mese di maggio (Beltane); il secondo, a metà autunno (Samhain).

 

La festa di oggi è una solennità che celebra insieme la gloria e l’onore di tutti i Santi, canonizzati e non, ed è un’espressione rituale cristiana per invocare tutti i Santi e Martiri del Paradiso, noti e ignoti, affinché ci proteggano ed intercedano per noi.

Come data di celebrazione della festività fu scelta il 1° novembre, per farla coincidere con il Samhain, l’antica festa celtica del Nuovo Anno, a seguito di richieste provenienti dal mondo monastico irlandese.

Papa Gregorio III (731-741) optò per il 1° novembre come data dell’anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie “dei Santi Apostoli e di Tutti i Santi, Martiri e Confessori e di tutti i Giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo”.

 

La stretta associazione con la commemorazione dei defunti, celebrata il giorno successivo, fu istituita solo nel 998 d.C.(si pensava che i morti entrassero in comunicazione coi vivi); così l’abate Odilone di Cluny diede disposizioni per celebrare il rito dei defunti a partire dal Vespro del 1° novembre. Il giorno seguente era invece commemorato con un’Eucarestia offerta al Signore “Pro requie omnium defunctorum”; un’usanza che presto si diffuse in tutta l’Europa cristiana e che fu ufficialmente istituzionalizzata da papa Gregorio IV.

Fu papa Sisto IV, nel 1474, che rese obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d’Occidente per celebrare la comunione tra la Chiesa gloriosa e la Chiesa ancora pellegrinante e sofferente.

Il 1° giugno 1949, la Costituzione italiana inserì il giorno di Ognissanti tra quelli considerati “festivi, agli effetti della osservanza e del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici”.

 

Fonte: srs di Caterina Lenti, da METEOWEB del 1 novembre 2014

Link: http://www.meteoweb.eu/2014/11/ognissanti-o-tutti-i-santi-le-origini-storiche-della-festa-popolare-e-cristiana/343074/

 

 

 


Ago 22 2014

SACRIFICI UMANI NELLE COMUNITÀ DI IMMIGRATI

 

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Se credete che i sacrifici umani siano un antico retaggio di culture selvagge definitivamente estinte e cadute nel limbo, vi sbagliate.

Nonostante la propaganda antirazzista si sforzi costantemente di presentarci un’immagine politicamente corretta dei popoli africani, in Uganda l’uccisione di bambini per rituali stregoneschi è un fenomeno che ha raggiunto proporzioni davvero incredibili, a dimostrazione di come “pratiche che nei paesi civilizzati hanno portato i loro seguaci al patibolo continuano ad essere per il Sud del mondo ordinaria amministrazione” .

 

Silvano Lorenzoni nel Selvaggio mostra come comportamenti che per i selvaggi costituiscono la normalità sono considerati tra i popoli civili sintomi di psicopatologie: “Inizierò mettendo a fuoco quelle manifestazioni che avvicinano il selvaggio ai comportamenti di quei civili che normalmente sono, o dovrebbero essere, confinati nelle istituzioni psichiatriche, e, successivamente, quelle (tossicodipendenza compulsiva, deviazioni sessuali ecc.) che più lo avvicinano all’animalità.

 

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