Quando guardo questo paese, non credo ai miei occhi! Accadono cose talmente aberranti, inverosimili e inenarrabili, da credere sia il Flashback di un acido fatto in gioventù, di una canna troppo caricata, i postumi una solenne sbornia: un incubo!! Poi capisco che è tutto vero, reale, e ogni aggettivo appartenente al lessico corrente, non è in grado di descriverne la portata, la sua degenerazione morale, etica, e socio/ambientale. Viviamo in un mondo al contrario, dove i posti di responsabilità si raggiungono per demeriti – dove vige il nepotismo, la raccomandazione – dove la capacità di mentire, il mercimonio della dignità, la corruzione, e la propensione a tradire, sono divenute pratiche relazionali e comportamentali: le inedite credenziali per avere accesso al mondo del lavoro e garantirsi così la tanto agognata stabilità economica.
Professore: – Lei avrebbe meritato un ventotto, un ventinove, e ho messo trenta perché ho applicato quello che io chiamo, il cosciente di simpatia, poca cosa, ma quanto basta per farla arrivare al trenta. Qualcuno trova da eccepire su questo mio quoziente di simpatia, ma io credo che, la simpatia nel senso greco del termine sympatheia (συμπάθεια), cioè condividere il pathos, la sofferenza altrui è molto importante per un medico, ad altri applico invece il quoziente di antipatia, cioè tolgo due, anche tre punti, l’antipatia è la cosa peggiore per un medico. Lei è meritevole comunque, complimenti, ma non si monti la testa, ha ancora due esami fare come, e sono sempre in tempo a farla a pezzi.
Professore: – Quei due chi sono, amici suoi? Si porta dietro la clac?
Studente: – No, e che, siccome dovevamo partire, no.. allora sono venuti..
Professore: –Sono del mio corso? Non me li ricordo.
Studente: –E…no! Carlo fa economia, invece Berto studia filosofia
Professore:- Non mi racconti le loro bibliografie, mi basta sapere soltanto che elementi simili andranno a fare danno altrove: economia, filosofia, andiamo bene…
Professore: – Lei promette bene, le dicevo, e probabilmente sbaglio, comunque voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?
Studente : – Ma… Non…
Professore: – E Allora vada via… Se ne vada dall’Italia. Lasci l’Italia finché è in tempo. Cosa vuole fare, il chirurgo?
Studente : – Non lo so, non ho ancora deciso..
Professore: – Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi! Vada in America, se ha le possibilità. Ma lasci questo Paese. L’Italia è un Paese da distruggere; un posto bello e inutile, destinato a morire
Studente : – Cioè secondo lei tra un poco ci sarà un’apocalisse?
Professore: – E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire. Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via…
Studente: – E allora professore perché rimane?
Professore: – Come perché? Mio caro, Io sono uno dei dinosauri da distruggere”
Il patriottismo italiano è davvero irriconoscente con i suoi scherani e mostra la più sistematica ingratitudine per chi combatte per l’unità dello stivale. Molto probabilmente Cavour era stato avvelenato, e Mazzini cacciato a pedate in esilio. Garibaldi vecchio era stato messo da parte, trattato da lunatico e – come supremo dileggio – non era stata rispettata la sua volontà di essere cremato su una pira ma il suo corpo è stato trasformato in un patriottico feticcio. Vittorio – il quarto “padre della patria” – era stato risparmiato solo perché era troppo grullo perché si potesse infierire su di lui: l’hanno però fatta pagare ai suoi discendenti, altrettanto grulli ma meno “simbolici”. A Crispi non è andata meglio; anche di peggio è toccato a Mussolini: tutta gente che aveva preservato l’unità e fatto del patriottismo tricolore una sorta di religione laica.
Ho lavorato nei cinque continenti ed ho scoperto che ogni Paese ha le sue beghe ma il nostro li batte tutti per egoismo e ignoranza Politica.
L’ENIGMA ESISTENZIALE DI UN PAESE DISTRUTTO DA UNA POLITICA FERMA ALL’ASILO.
Le diverticoliti intestinali impunite generate dallo Stato Italiano e la Mafia Istituzionalizzata, lungo il cammino che offende la Democrazia e strozza la ripresa con i tanti nodi soffocati, che prima o poi arrivano all’opinione pubblica internazionale ed agiscono di conseguenza.
La Giustizia nel Paese è morente, l’Opposizione è morta, i Sindacati tutti morti, la Fede è morta, il Futuro è completamente morto, mentre dalla vetta continuano a diffondere speranze di ripresa con l’aumento incondizionato di Tasse e Imposte, Truffe e Speculazioni, Sfratti e Multe ingiuste.
Unica Funzione attiva: la Mafia Istituzionalizzata ancora ben funzionante, estesa sino al Tribunale Europeo di Strasburgo per fare saltare i ricorsi con la collaborazione di Giudici e personale di parte, Politicizzati e Santificati.
Una Nazione, dice lo storico francese Ernest Renan, non è una lingua o una religione. L’esempio della Svizzera, con tre o quattro lingue e due religioni, lo conferma.
Ciò che fa una Nazione è la coscienza morale, insieme alla volontà di stare insieme.
Ora, nell’Italia d’oggi non vediamo nulla che la raccomandi come Nazione, né la coscienza morale, né la volontà di formare una comunità ordinata e solidale. Dice
Piero Gobetti, liberale antifascista: ”Abbiamo sempre saputo di lavorare a lunga scadenza, quasi soli, in mezzo a un popolo di sbandati che non è ancora una Nazione”. Nella catastrofe del fascismo egli vedeva il fallimento unitario”.
L’Italia, come al tempo degli antichi Stati, resta divisa in regioni e città. La partitocrazia ha sostituito il Principe ed ha occupato lo Stato con la burocrazia più inefficiente e tirannica e anche la più pagata.
Cinque aziende su otto chiedono prestiti in banca per pagare le tasse.
E’ uno degli ultimi risvolti della crisi nel nostro Paese. In particolare, segnala l’ufficio studi di Unimprese, oltre il 62% delle micro, piccole e medie imprese italiane e’ stato costretto a ricorrere a un finanziamento per onorare le scadenze fiscali. E c’e’ l’Imu (imposta municipale unica) in cima alla lista dei balzelli che hanno spinto gli imprenditori a rivolgersi agli istituti di credito. Quanto ai settori produttivi, sono gli operatori turistici (per gli alberghi), le piccole industrie (per i capannoni) e la grande distribuzione (per i supermercati) quelli maggiormente esposti con le banche a causa dei versamenti fiscali sugli immobili e, piu’ in generale, per tutti gli adempimenti con l’Erario.
Mentre prosegue il confronto politico sull’aumento di un punto dell’Iva, l’Italia finisce nel mirino della Commissione Ue per la lentezza dei rimborsi dell’imposta alle aziende che ne hanno diritto. Un fenomeno che contribuisce anche a determinare il fallimento di imprese che devono già fare i conti con la crisi e i ritardi nei pagamenti dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. A decidere di incalzare l’Italia su questa delicata materia è stato il commissario Ue responsabile per la fiscalità, Algirdas Semetas. Il quale, dopo mesi e mesi di scambi di lettere e informazioni tra Bruxelles e Roma, ha deciso di rompere gli indugi e proporre l’apertura di una procedura d’infrazione che, secondo quanto appreso dall’Ansa, il collegio dei commissari approverà mercoledì prossimo e renderà pubblica giovedì.
Prima dei clienti sono arrivati i vigili. E la multa. Mille euro.Stangata a un pizzeria per asporto, sconsolati i due titolari: «Perché non avvisare invece colpirci così?»
di Maurizio Dianese
MESTRE – Prima dei clienti sono arrivati i vigili. E la multa. Mille euro. Motivo? Recita il verbale di vigili urbani che il titolare della “Ciclopizza” di piazzale Leonardo Da Vinci «non rendeva noto al pubblico l’orario di effettiva apertura e chiusura dell’esercizio mediante cartelli o altri mezzi idonei di informazione».
Mamma mia, non aver scritto gli orari vale esattamente 1.032 euro più 28 euro e 40 centesimi di spese per un totale di 1.060,40. Se si paga subito.
E’ Carmine Schiavone a parlare in un’intervista di qualche giorno fa a Sky Tg 24. La sua intervista spaziava dal traffico di rifiuti all’ecomafia. Di una criminalità che a molti fa paura ma non a lui. Che di giochi mafiosi, essendo l’ex boss del clan dei Casalesi, ci ha vissuto. E’ consapevole però che questo tipo di criminalità, anche se non uccide con il sangue, lo fa con il silenzio e con la lentezza. E con i soldi che può creare può decidere chi campa e chi muore. Nel nome del Dio denaro. Carmine Schiavone, cugino del temibile Sandokan, di questo ha vissuto fino al 1993, quando ha deciso di pentirsi.
Ecco uno stralcio di quello che ha deciso di raccontare: “Il vero business era quello dei carichi che dal Nord Europa arrivavano al Sud. Rifiuti chimici, ospedalieri, farmaceutici e fanghi termonucleari. Scaricati e interrati dal lungomare di Baia Domizia fino a Pozzuoli. Avevamo capozona a Roma, ma anche a Milano, Modena, Reggio Emilia. E all’estero.”
I rifiuti da eliminare arrivavano specialmente dalla Germania. Venivano scaricati nei campi e nelle cave di sabbia, chiusi in cassette di piombo. “Negli anni si saranno aperte, ecco perchè la gente sta morendo di cancro.”
Il punto focale del racconto arriva però a questo punto: “Il tutto avveniva con la complicità delle forze dell’ordine e delle forze politiche. Mantenevamo caserme, carabinieri e Guardia di finanza e Spostavamo 70-80mila voti“.
STOP AI CARTELLI IN SARDO ALL’INIZIO E ALLA FINE DEL CENTRO ABITATO. LA DIRETTIVA ARRIVA DALLO STATO
Con una circolare del Ministero i Comuni sardi sono invitati ad adeguarsi alle disposizioni statali.
“La circolare con la quale lo Stato invita i Comuni sardi a togliere i cartelli in sardo all’inizio e alla fine centro abitato è l’ennesimo atto di arroganza e ignoranza che va respinto al mittente senza un attimo di esitazione. Ad una circolare di questa natura bisogna rispondere facendo l’esatto contrario, indicando all’ingresso di ogni comune anche il nome in sardo del paese, con la stessa evidenza di quello in italiano. Non è tollerabile che una pseudo direzione Generale della Sicurezza stradale anziché occuparsi dei pericoli delle strade sarde non trovi di meglio che esercitarsi in un volgare quanto fuori luogo parere con il quale dichiara illegittimi i cartelli stradali con la scritta in lingua sarda”.
Nel Savonese una pizzeria al taglio rischia di chiudere per aver servito due tranci di pizza ai clienti seduti al tavolo. E intanto altri 250mila posti di lavoro vanno in fumo
Entrare in una pizzeria al taglio, chiedere una margherita e sedersi mentre viene scaldata, ringraziare il gestore che – con un gesto gentile – ci porta il nostro trancio fumante al tavolo, senza farci alzare.
Una scena ordinaria in molti locali, ma che rischia di costare cara. Come è successo ad Albisola Superiore (Savona), dove la pizzeria “Benvenuti al Sud” si è vista comminare una multa da 5mila euro solo perché il proprietario ha portato due pezzi di pizza ai clienti seduti al tavolino esterno.
Una sanzione severa imposta dalle normative che vietano l’esercizio di servizi non previsti dalle licenze e sulle quali gli agenti che in questi giorni stanno battendo a tappeto il litorale savonese non possono fare molto.
1. “SCIOLTA CIVICA”! SE MARIO MAURO MOLLA MONTI, ANDREA RICCARDI LO SFANCULEGGIA! –
2. IL PIO UOMO DI S. EGIDIO, IN CENE E INCONTRI PRIVATI, PARLA APERTAMENTE MALISSIMO DEL SUO EX PRESUNTUOSO LEADER E RACCONTA PARTICOLARI INEDITI DEL GOVERNO MONTI –
3. LA CHICCA PIÙ IMPORTANTE E’ QUESTA: PIÙ MONTI ASSUMEVA PROVVEDIMENTI LACRIME E SANGUE, PIÙ ESODATI LA FORNERO CREAVA, PIÙ SALIVA LA PROTESTA E LA SOFFERENZA DELLE CLASSI PIÙ DEBOLI, PIÙ A PALAZZO CHIGI ERANO SODDISFATTI PERCHÉ PROPRIO QUELLA ERA LA DIMOSTRAZIONE LAMPANTE DI CREDIBILITÀ VERSO LA SIGNORA MERKEL. CIOÈ, PIÙ LEGNATE RIUSCIVANO A DARE AL PAESE PIÙ PENSAVANO DI ESSERE FORTI IN EUROPA –
Scelta Civica, come una clessidra che lentamente ma inesorabilmente fa scorrere la sabbia del tempo sul profilo gia’ merkeliano di Monti Mario, si avvia davvero a diventare “Sciolta Civica”. Gli ultimi segnali sono due. Il primo: Mauro Mario, ministro della Difesa e ciellino si appresta a dire addio al suo capo partito poiché sta già dando vita ad una iniziativa propria nelle regioni, nel solco tradizionale del Partito Popolare Europeo.
Il secondo: Incredibile a dirsi, Riccardi Andrea, l’uomo di S.Egidio, il ministro della cooperazione, l’uomo che aveva in mano le chiavi del partitino, ormai parla apertamente malissimo del suo ex presuntuoso leader in tutte le sedi e racconta particolari inediti di quanto il governo di cui ha fatto parte sia stato all’insegna di un sadismo politico servile alla Merkel e alla Germania come nessuno mai prima aveva fatto in Italia
Mauro Mario nei prossimi giorni dirà chiaro e tondo all’ex Mose’ Monti che l’esperienza politica comune e’ finita, accodandosi in questo a Montezemolo Luca, a Casini Pierferdinando e allo stesso Riccardi. Quanto a quest’ultimo, vale la pena (visto che del governo Monti gli italiani hanno sopportato per un anno non soltanto molte decisioni sballate ma anche i fiumi di bava sui grandi giornali e le televisioni) di riportare alcune altre cose che egli racconta a chiunque gli capita di incontrare.
La più importante e’ questa: più Monti assumeva provvedimenti lacrime e sangue, più esodati la Fornero creava, più saliva la protesta e la sofferenza delle classi più deboli, più a Palazzo Chigi erano soddisfatti perché proprio quella era la dimostrazione lampante di credibilità verso la signora Merkel Angela. Cioè, più legnate riuscivano a dare al Paese più pensavano di essere forti in Europa.
I francesi, stufi delle beghe ambientaliste alla pummarola, si sono organizzati e i treni ad alta velocità bypasseranno l’Italia. Ora non resta che andare a dorso di mulo. Ma le nostre montagne saranno sempre immacolate
Il 9 giugno 2007 è stata inaugurata la Strasburgo-Parigi, importante linea ferroviaria ad alta velocità. Dopo anni di dibattiti quindi, finalmente il progetto prende corpo. Ora infatti, con il TGV francese sarà possibile partire dalla Spagna ed arrivare in Germania viaggiando a 320 Km/h, bypassando (questa è la vera notizia) l’Italia e le Alpi. In altre parole, i francesi, stufi delle beghe ecologiste italiane, hanno deciso di tagliarci fuori realizzando una importante alternativa al famoso e contestato “corridoio 5”.
E pensate che questo innovativo progetto è stato fortemente voluto proprio dalle province, dai comuni e dalle comunità locali francesi interessate dal passaggio del TGV, le quali hanno finanziato con tasse municipali il 25% dei 3.1 miliardi di euro totali necessari per la realizzazione della linea. E tutto si è realizzato a tempo di record.
Ma non è finita qui, nel mese di luglio, sempre in Francia, è partito un altro ambizioso cantiere: il completamento della linea veloce tra Melouze e Digione, tratta ferroviaria che permetterà di arrivare a Parigi in meno di 3 ore (anziché le 5 e mezza di adesso), e da lì una tratta fino a Marsiglia e verso l’Europa del sud. Ovviamente però, senza passare dall’Italia, saltando così a piè pari tutti i pecorari scanii, i valsusini e gli eco-conservatori vari.
Gli italiani si sono recati al voto oltre un mese fa, dopo oltre un anno di lacrime e sangue ad opera di un governo che ha dimostrato solo la banale capacità irritante di aumentare tutte le tasse possibili. E siamo ancora qui ad aspettare una soluzione che non arriva.
Fra tre mesi un altro aumento dell’IVA si mostrerà un ennesimo boomerang per le stupide e mal gestite casse del fisco. Sarà un boomerang molto simile all’applicazione del superbollo auto. Per questo dispettoso balzello, il mercato, con il suo enorme indotto che esisteva attorno alle auto di una certa cilindrata, considerata da ricchi, è crollato, causando un grave danno allo stesso Stato che decise di punire i proprietari di vetture di classe alta. Hanno così subito una frenata tragica i passaggi di proprietà, gli acquisti di autovetture, i fatturati delle case automobilistiche, il commercio di pneumatici, i volumi d’affari di officine specializzate, di compagnie assicurative, ecc.
Per me non c’è destra centro o sinistra, io faccio solo differenza tra verità e menzogna, e quando la verità ti viene imposta per legge o per imperio, allora stai certo: è una menzogna!
Le prove se sono false le sbugiardi subito, se sono vere le puoi solo distruggere
L'ISTRUZIONE PERVERTE LA MENTE
“L'istruzione perverte la mente, poiché ci opponiamo direttamente al suo sviluppo naturale, ottenendo prima le idee e poi le osservazioni. “ “Questo è il motivo per cui così pochi uomini di cultura hanno buon senso come quello che è comune tra gli analfabeti.” Arthur Schopenhauer
IL MIO PAESE
L’importante non è il paese in cui vivi, ma solo se hai la libertà, perché in quel paese non te l’hanno rubata.
LA CASA
La casa è un attributo della personalità e tassare la casa è come tassare l'intelligenza, la bellezza o l'altezza di una persona.
SOCIETA’
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche nella misura in cui essi fruiscono delle stesse
DIRITTO
Riconosco solo le leggi della natura, non quelle scritte da altri uomini alle quali mi riservo il diritto di disobbedire quando in disaccordo
DIRITTO NATURALE ALLA RIBELLIONE
L’ARTICOLO SCOMPARSO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE
Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino
GIUSTIZIA
Grido e lotto contro le multinazionali, contro l’informazione controllata e censurata, contro la gestione del potere politico, che diventa la gestione della ricchezza di pochi e della povertà di molti
DIRITTO D’AUTORE E PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Noi, per quella decina di anni o poco più, che il Padre Eterno ci lascia su questa terra, siamo il 99,999 periodico il passato e il sapere degli altri, il rimanente, forse, noi, se madre natura è stata generosa, pertanto è ipocrito pretendere e campare diritti autoritari di possesso e proprietà intellettuale.
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CHE IMPORTA SE OGNUNO CERCA LA VERITA’ A SUO MODO?
Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento.
Tutti contemplano le stesse stelle, un solo cielo ci è comune, un solo universo ci circonda.
Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo? – domandò Simmaco –
Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande.
(Quinto Aurelio Simmaco, Relatio de ara Victoriae III,10)
RICERCA DELLA FELICITA’
Ognuno è libero di credere in ciò che vuole e in ciò che lo fa stare in pace con se stesso e con l'universo. È l'inestimabile valore della libertà di pensiero. Il problema sorge quando le persone ritengono che le loro conoscenze siano la verità assoluta e vogliono imporre la loro visione delle cose al resto del genere umano.
VENERA DIO SUL TUO CAMMINO
Le religioni tendono ad avere una memoria selettiva e a prendere le distanze dai loro antichi precursori.
Di conseguenza:
“Venera Dio sul tuo cammino.
Qualunque sia la forma in cui si manifesta.
Che sia abbellito con pietre preziose, o rappresentato da una statua di rame.
Una forma ne sostituirà un’altra, come una nuova inondazione segue la precedente”
(Insegnamento per Merekarie)
AMO LA VITA
Il matrimonio gay non reca in se' la vita e il futuro del mondo
Ma e' una scelta di morte
E un modello culturale di morte costruito contro l'origine e il fondamento della stessa vita umana
PENSIERI E PRINCIPI
«Ama il Creatore».
«Ama la terra».
«Lavora gratuitamente».
«Conta su quello che hai e sii povero».
«Ama qualcuno che se non se lo merita».
«Studia molto sia la natura che gli uomini; più sul terreno che sui libri».
«Non pestare sul terreno senza necessità perché uccidi un essere vivente e lavori alla distruzione di tutti i viventi».
«Non progredire, ma vivere».
«Vendere poco e comperare meno».
«Non comperare roba venuta da lontano».
«Non produrre cose che possano essere esportate lontano».
«Non produrre cose che possano essere trasformate in simboli monetari».
«Non prendere soldi in prestito; se hai risparmiato soldi, non prestarli alle banche».
«Non ti fidare del governo di nessun governo».
«Gli Stati non possono distruggere la cultura dei popoli».
«Abbraccia gli essere umani del tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica».
«Evita come un diavolo qualunque sport. Sono drogature dei capitalisti per rubare i soldi ai salariati, e aumentare la degradazione dell’ energia. Anche lo sport è una guerra fatta per impinguare i capitalisti ».
«Riconosco solo le leggi della natura, non quelle scritte da altri uomini alle quali mi riservo il diritto di disobbedire quando in disaccordo».
«Grido e lotto contro le multinazionali, contro l’informazione controllata e censurata, contro la gestione del potere politico, che diventa la gestione della ricchezza di pochi e della povertà di molti».
«Approva nella natura quello che non capisci, e loda quella speranza, perché ciò che l’Uomo non ha razionalizzato non ha distrutto».
«Fai le domande che non hanno risposta».
«Metti l'orecchio vicino alla terra e ascolta i bisbigli delle canzoni future».
«Sorridi, il sorriso è incalcolabile».
«Aspetta la fine del mondo».
«Investi nel millennio».
«Pianta castagnari».
(PENSIERI E PRINCIPI DI DON ALBERTO BENEDETTI)
IL VENETO E’ LA MIA PATRIA
Sebbene esista una Repubblica Italiana, questa espressione astratta non è la mia Patria.
Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra Patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto.
Quando vedo scritto all'imbocco dei ponti sul Piave fiume sacro alla Patria, mi commuovo, ma non perché penso all'Italia, bensì perché penso al Veneto.
(Goffredo Parise, Il Corriere della Sera, 7 febbraio 1982)
TI CON NU, NU CON TI
Perasto 23 agosto 1797: Giuseppe Viscovich, Capitano di Perasto, deponendo sotto l'altare maggiore della chiesa le insegne di San Marco, alla presenza di tutte le milizie e di tutto il popolo pronunciò, con una notevole intensità, il seguente discorso:
"In sto amaro momento, in sto ultimo sfogo de amor, de fede al Veneto Serenisimo Dominio, al Gonfalon della Serenisima Republica, ne sia de conforto, o citadini, che la nostra condota pasada, che quela de sti ultimi tempi la rende più xusto sto ato fatal, ma virtuoxo, ma doveroso par nu.
Savarà da nu i nostri fioi, e la storia del xorno la farà saver a tuta Europa che Perasto la ga degnamente sostegnudo fin a l'ultimo l’onor del Veneto Gonfalon, onorandolo co sto ato solene e deponendolo bagnà da el nostro universal, amaro pianto.
Sfoghemose, citadini, sfoghemose pur; ma in sti nostri ultimi sentimenti, che i sigilà la nostra gloriosa corsa soto el Serenisimo Veneto Governo, rivolgemose verso sta Insegna che lo rapresenta e su de ela sfoghemo el nostro dolor.
Par 377 ani la nostra fede, el nostro valor, la ga senpre custodia par terra e par mar, par tuto indove che i ne ga ciamà i so nemisi, che li xe stai pur queli dela Religion. Par 377 ani le nostre sostanse, el nostro sangue, le nostre vite, le xe senpre stae par Ti, San Marco; e felicisimi sempre se gavemo reputà, Ti co nu, nu co Ti; e senpre co Ti sul mar nu semo stai ilustri e virtuoxi.
Nisuni co Ti ne ga visto scanpar, nisuni co Ti ne ga visto vinti e spauroxi!
E se sti tenpi prexenti, infelici par inprevidensa, par disension, par arbitrii ilegali, par visi ofendenti la natura e el gius dele xenti no Te gavese cavà via, par Ti in perpetuo sarave stae le nostre sostanse, el nostro sangue, la vita nostra, e pitosto che vedarTe vinto e dexonorà dai Toi, el corajo nostro, la nostra fede, se gaverave sepelio soto de Ti.
Ma xa che altro no ne resta da far par Ti, el nostro cuor sia l'onoratisima to tonba, e el più puro e el più grando to elogio le nostre lagrime".
Il Capitano Viscovich, deponendo le insegne, s’inginocchiò davanti all’'Altare, e rivolto al piccolo nipote che gli era accanto, disse:
“Inxenocite anca ti; basile, e tienile a mente par tuta la vita”.
(Discorso del Capitano Giuseppe Viscovich tratto da "Storia Documentata di Venezia" di S. Romanin)
Par stasera basta
Note, cristiani…par stasera basta e, se Dio vol, se catarem doman…