Mar 26 2013

I MARÒ, CHE FARSA! TERZI SI DIMETTE E SCARICA TUTTE LE COLPE SU MONTI (CHE NON SI FA VEDERE IN AULA)

terzi

Giulio Maria Terzi signore di Sant’Agata,

 

Il marchese conte barone Giulio Maria Terzi signore di Sant’Agata, cavaliere del Sacro Romano Impero, Commendatore della Repubblica, Grande Ufficiale e cavaliere di Gran Croce al Sacro militare ordine costantiniano, si è dimesso da Ministro degli Esteri. Sul caso marò – dice Terzi – “sono solidale in modo completo con i nostri maro’ e con le loro famiglie”, e le dimissioni servono anche a “salvaguardia della onorabilita’ del nostro Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana”.

Però solo pochi giorni fa il Ministro assicurava di non avere alcuna intenzione di dimettersi. Oggi, invece, deve avere cambiato idea. Perché? Nel farlo ha, di fatto, scaricato tutte le colpe sul resto del governo e, in particolare, sul premier Mario Monti. Che non era presente in Aula.

Questa è solo l’ultima figuraccia di un governo tecnico, dei professori, delle eccellenze di questo Paese. Così ci dicevano.

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha annunciato le proprie dimissioni, un gesto che ha spiegato con la sua contrarieta’ alla decisione di far rientrare i maro’ in India e “a salvaguardia della onorabilita’ del nostro Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana”. “Mi dimetto perche’ solidale in modo completo con i nostri maro’ e con le loro famiglie”, ha aggiunto nel corso della sua relazione alla Camera sul caso dei fucilieri in attesa di giudizio a New Delhi. “Ho atteso fino a oggi per dimettermi”, ha spiegato, “perche’ volevo venire qui in Parlamento come sede della sovranita’” popolare.

 

Fonte: visto su DAW di martedì 26 marzo 2013

Link: http://www.daw-blog.com/2013/03/26/che-farsa-terzi-si-dimette-perche-ora-e-scarica-tutte-le-colpe-su-monti-che-non-si-fa-vedere-in-aula/

 


Mar 26 2013

CASO MARÒ, PROCESSATE MONTI PER MILLANTATA CREDIBILITÀ

monti-maro.1024

Massimiliano Latorre,  Mario monti e Salvatore Girone.

 

Il governo si è prima vantato di aver tenuto in Italia i marò, poi li ha scaricati. Alla faccia del prof stimato nel mondo. L’avesse fatto Berlusconi l’avrebbero crocifisso

Non c’è niente di più facile che prendere in giro i militari. Lo dimostra la vicenda surreale dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I quali furono imbarcati per difendere una nave italiana dai pirati. In acque internazionali, una notte, si avvicina al nostro bastimento un barcone non identificato. Cosa sia successo in quei momenti di concitazione, non si sa. È un fatto che i marò, allertati, sparano.

Chiunque avrebbe agito così. Peccato che un paio di uomini su quella barca rimangano fulminati. Pirati? Pescatori?  Il comandante della nave non profitta della circostanza di trovarsi in acque extraterritoriali per invertire la rotta, come chiunque avrebbe scelto di fare, ma abbocca a un invito subdolo degli indiani: «Venite in porto per espletare delle pratiche burocratiche».

Continua a leggere”CASO MARÒ, PROCESSATE MONTI PER MILLANTATA CREDIBILITÀ”


Mar 26 2013

LA PADANIA IN VENT’ANNI “RAPINATA” DI 1.100 MILIARDI DALLO STATO

nord-padania

 

di Gilberto Oneto.

 

Da un po’ di tempo si è ripreso – finalmente – a parlare di numeri e, in particolare, di residuo fiscale. Secondo la definizione di Ricolfi, esso è la “Differenza fra le entrate correnti della Pubblica amministrazione (tasse totali e vendite) e le uscite correnti al netto del servizio del debito”.

In altre parole è l’indicatore della quantità di denaro che  lo Stato italiano si porta via senza dare nulla in cambio, ovvero quello che le comunità versano in “solidarietà tricolore”, per il solo piacere di vedersi rappresentare da Napolitano e poter cantare l’Inno di Mameli. È  un numero che indica l’entità dello “scambio” (nel nostro caso della rapina) ma che non serve neppure a delineare la qualità dello stesso: si pagano “per buone” prestazioni che sono ignobili (servizi sociali, sicurezza, giustizia eccetera) e non spiega quanto di quello che ritorna sul territorio sia affettivamente a vantaggio delle comunità locali o non vada invece a finire in voci che di locale hanno solo il luogo di spesa (pubblici dipendenti meridionali, spese per immigrati eccetera).

In ogni caso si tratta di un interessante “marcatore” della strana perequazione italica, in grado di rivelare  con sufficiente  grado di accettabilità che ci guadagni e chi ci perda dall’unità e indivisibilità dell’Italia.

Il termine compare per la prima nel linguaggio comune con uno studio della Fondazione Agnelli nel 1992, riferito ai conti del 1989. Quella prima indicazione è ripresa dai Quaderni Padani n. 2 (Autunno 1995) e poi dal fascicolo  I numeri dell’oppressione, allegato a La Padania, nel novembre 1997. La stessa è ripresa nello stesso anno dal libro  L’invenzione della Padania.

Continua a leggere”LA PADANIA IN VENT’ANNI “RAPINATA” DI 1.100 MILIARDI DALLO STATO”


Mar 23 2013

A VOLTE FA MALE ESSERE ITALIANI

ministro giulio terzi di sant'agata

Il ministro Giulio Terzi di Sant’Agata davanti ai due marò

 

di Toni Capuozzo

23 marzo 2013,

Un Paese non vive, e non muore, di solo spread. I due fucilieri di marina stanno viaggiando verso l’India. Il balletto del governo italiano ha messo insieme cedimenti, tradimenti della parola data, sussulti di orgoglio tardivo e ancora cedimenti. Non fosse una vicenda drammatica, si direbbe che siamo su Scherzi a parte.

Ma hanno scherzato con la memoria di due pescatori uccisi – i due marò ancora …negli ultimi interrogatori hanno ribadito la propria innocenza: hanno sparato in acqua e contro un’imbarcazione che non era il St Anthony – e con la vita, la dignità e l’equilibrio di due servitori dello Stato.

E’ inutile chiedersi cosa abbiano da dire i tanti giustizialisti italiani davanti alle violazioni del diritto internazionale.

Chedersi cosa abbiano da dire i tanti che alzavano il sopracciglio a ogni sorriso di Sarkozy, a ogni battuta di socialdemocratico tedesco, a ogni sortita di Berlusconi, a ogni articolo di Economist: dov’è il prestigio dell’Italia, adesso, che rating assegnarci ?

Serve sorridere amaro dei tanti sorrisi di compatimento davanti all’ignoranza dei neoparlamentari, adesso che siamo davanti allo spettacolo dell’incapacità di tecnici di lungo corso ?

Possiamo pensare allo stato d’animo di tanti connazionali in divisa, che stanno a Kabul o si preparano per il Mali : per quale Paese rischiano la vita ?

Siamo legittimati a preoccuparci per il fragilissimo governo che verrà, quando constatiamo che abbiamo un governo in carica tremebondo e balbettante, che smentisce se stesso ?

Fa male pensare ai due marò, convinti con cinque ore di discussione a ripartire, inghiottendo per disciplina mesi e giorni di illusione, un obbedisco senza stima per chi ordina. Fa male pensare alle famiglie, a come macerano in silenzio i ringraziamenti di appena pochi giorni fa.

Fa male essere italiani, qualche volta.

 

Fonte: visto su Fisto AN-ANALISI DIFESA del 23 marzo 2013

Link: http://www.analisidifesa.it/2013/03/a-volte-fa-male-essere-italiani/

 

 

SENZA VERGOGNA

i due marò

I due marò

 

di Gianandrea Gaiani

Doveva ripristinare la credibilità internazionale dell’Italia e invece il governo Monti è riuscito, quasi a tempo scaduto, a far sembrare un atto eroico anche l’8 settembre.

Il voltafaccia con il quale i “tecnici” dell’esecutivo italiano hanno deciso di consegnare nuovamente Salvatore Girone e Massimiliano Latorre agli indiani passerà alla Storia come l’atto più ignobile compiuto dall’Italia nei confronti dei suoi militari. Patetici i tentativi di giustificare la decisione con nuove garanzie offerte dall’India (delle quali Nuova Delhi non ha fatto menzione) quando a indurre il governo a rimangiarsi la decisione di far restare in Patria i due fucilieri sono state evidentemente le minacce di ritorsioni economiche da parte dell’India, peraltro ampiamente prevedibili. Le “nuove garanzie”, come ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, sono che ai marò in caso di condanna non sarà applicata la pena di morte e che potranno risiedere nell’ambasciata di Delhi con libertà di movimento. Condizioni che però esistevano già prima dell’11 marzo, quando la Farnesina notificò che i fucilieri non sarebbero rientrati a Delhi. E che fine ha fatto la pretesa di ottenere una sentenza circa la giurisdizione?

Con la supponenza che ha sempre contraddistinto i suoi rapporti con l’opinione pubblica, il governo Monti ci prende per fessi dal momento che l’accordo bilaterale ratificato nei mesi scorsi dai due parlamenti prevede già il rimpatrio degli indiani condannati in Italia e degli indiani condannati in Italia. Il governo ci informa che Girone e Latorre “hanno aderito” alla valutazione di riportarli a Nuova Delhi nonostante la Procura di Roma avesse iniziato l’indagine su quanto accaduto il 15 febbraio 2012: circostanza che giustificherebbe il fermo dei due militari da parte delle autorità giudiziarie italiane.

La madre di tutte le buffonate, che dimostra quale rispetto per gli italiani nutrano gli esponenti del governo tecnico, è rappresentata dal tentativo di De Mistura di “riscrivere” la decisione dell’11 marzo di negare il rientro in India ai due militari facendola apparire come un provvedimento temporaneo. Spavaldamente, sfidando il ridicolo, De Mistura ha detto che “la parola data da un italiano è sacra: noi avevamo solo sospeso” il rientro in India “in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni”.

La nota della Farnesina dell’11 marzo non parlava però di ”sospensione” ma comunicava che ”l’Italia ha informato il governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso.” Per ricomporre la crisi l’India pretendeva la restituzione dei due fucilieri di Marina, come aveva ribadito ieri il ministro della Giustizia indiano, Ashwani Kumar. Il governo Monti ha obbedito ponendo l’Italia sotto la giurisdizione di Nuova Delhi.

Grazie al professore e al suo esecutivo ci rammaricavamo che l’Italia fosse ormai il 17° lander della Germania ma a quanto pare ci è andata anche peggio diventando il 29° Stato della Federazione Indiana.

 

Fonte: visto su AD-ANALISI DIFESA del 22 marzo 2013

Link: http://www.analisidifesa.it/2013/03/senza-vergogna/

 

 

 


Feb 05 2013

L’AEREO VA FUORI PISTA… E LORO CANCELLANO I LOGHI DELL’ALITALIA

Category: Cronaca e notizie,Monolandia,Roba da Italiagiorgio @ 00:03

incidente alitalia

Cancellato il logo Alitalia sull’aereo finito fuori pista a Fiumicino; hanno imbiancato anche la sigla “AZ” riconducibile alla compagnia aerea. La vernice bianca servirebbe a limitare i danni di immagine, anche se le immagini hanno già fatto il giro del mondo.   Doppia figura di m***a all’italiana… 

 

Fonte: da  NO  CENSURA  del  4  febbraio  2012

Link: http://www.nocensura.com/2013/02/laereo-va-fuori-pista-e-loro-cancellano.html

 

 


Set 10 2012

ECCO CHI ATTENTA ALLO STATO ITALIANO! DICIOTTO AVVISI DI GARANZIA PER GLI ADERENTI AL “MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL POPOLO VENETO”

Dopo i Serenissimi ecco un’altro pericolo Mortale per lo stato italiano evidentemente. Non le banche di rapina, non le multinazionali della chimica e della medicina, non i politici al servizio di altri Stati, non chi acquista armamenti per miliardi per prepararci alla guerra, non chi con fittizi e incomprensibili prodotti finanziari ha gabbato e defraudato mezza Italia, comuni e province in primis, non la mafia dei giochi d’azzardo, non la mafia dei porno locali gestiti dagli albanesi!

NO.  I NEMICI DELL’ITALIA SONO I VENETISTI!

Il reato? Considerarsi una Comunità, un popolo con caratteristiche comuni.

Questo è troppo e la globalizzazione imperante non lo tollera. Questo atto, se ce n’era bisogno, evidenzia le fazioni in lotta al di la dei discorsi ebeti dei camerieri della politica  e sono:  Comunità locale contro i Mondialisti della  globalizzazione, che in Italia hanno sigle strane PR, PD, RC, PDL e tutti gli altri, con le loro armi finanziarie di distruzione di massa e quelle mediatiche di disintegrazione delle menti. Con buona pace dei leghisti salottieri. A quando un’Italia dei forconi riuniti?

NdR

 

Fonte: da STAMPA LIBERA 8 settembre  2012

Link: http://www.stampalibera.com/?p=51771

 

Vedemo cos’ è capità

 

AVVISO E MONITO AL CAPO DELLO STATO STRANIERO ITALIANO… IL VENETO NON XE LA TO ITALIA, OCIO!!! –  (2012.09.03)

AL CAPO DELLO STATO STRANIERO ITALIANO
GIORGIO NAPOLITANO

e p.c.

– O.N.U. – DIRECTOR GENERAL

– ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE

– AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE

 

Oggetto: AVVISO E MONITO.

E’ notizia di questi giorni di come la s.v. abbia programmato per il giorno di mercoledì 5 settembre prossimo venturo un suo arrivo – peraltro non gradito – nel Territorio di questa Repubblica Veneta, per l’esattezza nella città di Venezia e quindi nella città di Mestre, ove sarebbe sua intenzione tenere un discorso allo stato straniero occupante razzista e colonialista italiano da lei rappresentato.

Continua a leggere”ECCO CHI ATTENTA ALLO STATO ITALIANO! DICIOTTO AVVISI DI GARANZIA PER GLI ADERENTI AL “MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL POPOLO VENETO””


Giu 17 2012

CON L’EURO LAVOREREMO UN GIORNO IN MENO GUADAGNANDO COME SE LAVORASSIMO UN GIORNO IN PIÙ. ROMANO PRODI 1999

Category: Monade satira e rattatuje,Monolandia,Roba da Italiagiorgio @ 13:17


Giu 17 2012

I LADRI DI BENI PRIVATI PASSANO LA VITA IN CARCERE E IN CATENE, QUELLI DI BENI PUBBLICI NELLE RICHEZZE E NEGLI ONORI. MARCO PORCIO CATONE


Feb 24 2009

1946: REFERENDUM MONARCHIA O REPUBBLICA – IL DUBBIO

 

 

Sono un Lupatotino che  nel periodo scolastico considerava i testi scolastici come fonti d’ assoluta verità e, più o meno, mai da mettere in dubbio, per le nozioni che contenevano e per la buona fede degli autori, e malgrado fossero iniziate ad emergere delle incrinature, non avevo mai perso la sicurezza di ciò.

La cosa iniziò a crollare quando ebbi la fortuna di accedere al mondo editoriale. Il castello di certezze  che mi ero costruito si sbriciolò miserabilmente.  L’accesso al quinto potere fu peggio di un bagno nell’Artico. Il risveglio fu brusco e doloroso.  Scoprire che non solo le informazioni attuali, ma che anche quelle storiche, erano state spesso solo un tentativo interessato a svolgere  attività politica “al passato”.

Continua a leggere”1946: REFERENDUM MONARCHIA O REPUBBLICA – IL DUBBIO”


« Pagina precedente