Gen 14 2015

IL NOSTRO COMPITO È COMBATTERE LA TIRANNIA, NON LE RELIGIONI

 

RELIGIONI

 

 

di STEFANO CRIPPA

 

I principi sono importanti nella vita di ogni individuo e ogni società, intesa come insieme di individui, ha i suoi mediamente riconosciuti da tutti; l’Occidente non è differente in questo. Questi principi sono il nostro humus culturale, sono la nostra fonte di ispirazione, sono quei limiti invalicabili che se superati ci conducono alla tirannide. Questi principi sono talmente importanti che i padri fondatori del paese che si è sempre voluto ergere a paladino del mondo libero, hanno voluto inserirli nella Dichiarazione d’indipendenza e nel Bill of rights.

 

Come scritto poc’anzi, se questi principi vengono meno viene meno anche la libertà. In Europa molti di questi principi sono già stati abbandonati, ma la libertà, che sembra aver abbandonato queste terre, si aggrappa a tutto ciò che ci rimane: la libertà di culto. Perché lo dico ? Perché credo che l’intolleranza stia percorrendo l’Europa in lungo e in largo mentre i governi nazionali e locali non si stanno rendendo degni di rappresentare la cultura occidentale di fronte al mondo.

 

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Gen 14 2015

MARIA GIULIA SERGIO, ALIAS FATIMA: “GRAZIE AL CORANO HO CAPITO COSA VUOL DIRE SENTIRSI UNA DONNA”. INCONTRO CON LADY JIHAD

 

LADY-JIHAD

 

 

Micol Sarfatti

 

“Sono felice di poter parlare dell’Islam con una coetanea interessata. È bello condividere quello che riempie la mia vita”. Cinque anni fa, Maria Giulia Sergio, alias Fatma Az Zahara mi accolse così. Maria Giulia è colei che è stata ribattezzata Lady Jihad.

Oggi risulta tra gli italiani foreign fighters che sarebbero partiti per unirsi all’Isis L’ho riconosciuta dopo la pubblicazione di una sua foto a volto scoperto. La incontrai l’11 aprile del 2010. Frequentavo il Master di Giornalismo dell’Università degli Studi di Milano e per il giornale del corso stavo lavorando a un servizio sulle donne cattoliche che si convertono all’Islam.

 

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Gen 13 2015

COSA CERCANO GLI ITALIANI SU GOOGLE

Cosa si può imparare dalle ricerche degli italiani su Google

 

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Grafica di Armando Aiello.

 

 

In Italia il campanilismo è una faccenda seria, e lo si nota anche su Google Trend.

Partendo da un post di Estately sui termini che ogni stato americano ha cercato più spesso di ogni altro, ho deciso di intraprendere un viaggio di query in query per capire come anche nel nostro paese le chiavi di ricerca possano descrivere il substrato sociale e culturale di ogni regione

 

Per chi non conoscesse il funzionamento dell’esplorazione delle tendenze di Google Trend, vi basterà sapere che la nostra ricerca non si basa sui termini più cliccati in assoluto, ho passato al vaglio una lista di parole, semplici domande e intere frasi, rilevando di volta in volta quale fosse la regione in cui queste erano più ricercate. Per farlo mi sono affidato un po’ all’intuito, spaziando in un lasso temporale che copre gli ultimi 12 mesi, con un occhio alle ricerche effettuate dal 2004 ad oggi. Alla fine però sono usciti dei profili regionali con una coerenza quasi poetica.

 

I risultati sono stati sia esaltanti che profondamente inquietanti.

 

 

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Gen 11 2015

TRAMONTO DELLA LEGA NORD: DI LOMBARDO RIMANE SOLO L’EX GOVERNATORE SICILIANO

Category: Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 23:55

 

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di MARCO FORMENTELLI

 

La smobilitazione leghista dal Nord passa, metaforicamente, dalla messa in vendita della sede di via Bellerio e dalla discesa sempre più a Sud di Salvini.

 

Come scrive il Corriere della Sera, “Via Bellerio addio. Il quartier generale della Lega non ha ancora riaperto dopo le vacanze di Natale. Il portone sormontato dal Sole delle Alpi resterà sbarrato fino a lunedì prossimo. Ma, alla riapertura, non sarà un ritorno alla normalità: la storica della sede del Carroccio, orgoglio e vanto di Umberto Bossi, è giunta alla sua conclusione. Tutta l’attività sarà provvisoriamente concentrata in pochi, pochissimi locali in quella che fu la sede della Padania, già chiusa dallo scorso primo dicembre. Sempre nel complesso di via Bellerio, ma in una palazzina separata. Il movimento potrà così risparmiare su riscaldamento, pulizie e altre spese correnti, ormai insostenibili dopo la riduzione del finanziamento pubblico ai partiti che, nel 2017, si esaurirà definitivamente”.

 

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Gen 11 2015

NON È LA TOLLERANZA CHE PERMETTE LA CONVIVENZA

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La strage di Parigi è il risultato di una superficialità della Civiltà occidentale nei confronti di culture intrise di fondamentalismi incapaci di una convivenza con altri criteri culturali e religiosi. L’Europa ha sottovalutato e sottovaluta un doveroso accompagnamento di chi proviene da culture e società integraliste e che rifiutano  dialogo e integrazione.

 

La tolleranza non porta ad una rispettosa convivenza. È il dialogo e la rilettura della dignità della persona nei suoi diritti e doveri (sia uomo o donna, bambino o anziano) che i responsabili del vivere civile devono curare.

 

La satira è un linguaggio da sempre presente, anche nella Roma antica, che può essere compreso solo da chi sa che l’integralismo è figlio della paura dell’altro o di un narcisismo sterile ed aggressivo. La  satira educata sdrammatizza ed offre un sorriso liberatorio.

 

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Gen 11 2015

ECCO IL QUARTO SEGNALE DELLA RIPRESA: LICENZIAMENTI RECORD IN LOMBARDIA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 22:47

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di LUIGI CORTINOVIS

 

“Ora le aziende non hanno più alibi per non investire”. Dal vangelo secondo Matteo, idolo dei liberali italiani. Ci pensano i numeri a mettere le cose al loro posto: “Licenziamenti collettivi in Lombardia verso il record storico. Sono oltre28.500 i lavoratori messi in mobilità nel 2014 nelle aziende sopra i 15 dipendenti, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente”. Il dato emerge dalle stime elaborate dal dipartimento mercato del lavoro della Cisl Lombardia, sulla base dei dati regionali relativi alle iscrizioni alla lista di mobilità.

 

Carramba, stiamo parlando un drammatico record storico per la Regione più produttiva d’Italia. I licenziamenti collettivi nel 2014 finora registrati sono stati 26.028, contro i 25.789 del 2013. Mancano però ancora i dati di dicembre, per i quali si stimano oltre 2.500 licenziamenti, di male in peggio insomma.

 

Se questo è solo l’inizio dell’anno, ci aspettiamo una forte ripresa… dei licenziamenti, che comunque fan rima con investimenti.

Vedrete che – come faceva Berlusconi – un giorno Renzi dirà all’universo mondo che qualcuno non lo aveva capito! Lui non ha mai detto quelle cose di cui sopra…

 

 

Fonte: visto su MIGLIOVERDE del 10 gennaio 2014

Link: http://www.miglioverde.eu/ecco-il-quarto-segnale-della-ripresa-licenziamenti-record-in-lombardia/

 


Gen 08 2015

IL PROBLEMA E’ IL SENATO?

IL PROBLEMA IL SENATO


Gen 01 2015

L’IRA DELL’INDIPENDENZA

Category: Autonomie Indipendenze,Società e politicagiorgio @ 00:15

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di STEFANIA PIAZZO

 

In un bellissimo film con Ugo Tognazzi, “La vita agra”, proprio lui, l’attore cremonese figlio delle nostre nebbie, dice:  “L’asfalto ha rovinato le rivoluzioni, non ci sono più sassi”. E’ vero, siamo nella polvere, non ci sono più sanpietrini o pietre da lanciare contro il Palazzo, la politica la fa chi non ha i calli. E Tognazzi supera se stesso quando urla con l’ira del giusto  che si sente tradito: “Io vorrei far esplodere il Torracchione”, riferendosi ad un grattacielo di Milano, per vendicarsi dalle miniere chiuse, per fare giustizia dei lavoratori licenziati. Caro Ugo, l’è cambià nigot. Non è cambiato niente. Il Torracchione c’è ancora, anzi, a Milano ne hanno fatti altri di nuovi e ne combinano di ogni…

 

Mi hanno insegnato che le parole sono “come” pietre. Il “come” è di troppo,  da direttore di questa nuova testata io dico che i giornali sono pietre, non gli somigliano soltanto. L’informazione può svegliare chi dorme e chi soffre di sonnambulismo, ovvero quasi tutti. Dormiamo a occhi aperti, mentre davanti a noi fanno e disfano.

 

E allora, veniamo a noi, al titolo di questa testata. Si può spiegare un giornale dal titolo così deciso? Ci proviamo, in tre modi semplici.

 

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Dic 24 2014

REPUBBLICA SOVIETICA ITALIANA: TI ESPROPRIA IL 90% DEGLI UTILI. IL CASO BCS GROUP

 

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di CRISTINA MALAGUTI

 

Uccisi dal fisco. Mentre il 10% delle imprese italiane ogni anno chiude i battenti, uno studio di Assolombarda, Prometeia insieme all’Osservatorio Bocconi mette a nudo la pressione fiscale in Italia, che non è quella ufficiale che si aggira intorno al 50%, almeno non per tutti, ma quella che in alcuni settori e per alcune aziende, quelle manifatturiere in primis, raggiunge quota 90%.

Nei conti ufficiali infatti, la pressione fiscale per le famiglie si attesta al 49,5% (ma anche in questo caso bisognerebbe prendere una famiglia media e mettersi a fare i calcoli reali di un anno per capire esattamente quanto si paga). Nelle aziende invece, se si passano al setaccio i redditi ante imposte, si scopre che il peso del fisco complessivamente è un macigno che uccide.

Lo ha fatto un imprenditore milanese, l’ingegner Fabrizio Castoldi, presidente della Bcs Group, all’interno della sua impresa che ad Abbiategrasso produce macchine agricole. Nonostante questo però, il bilancio del fisco – seppure – positivo – presenta una riduzione netta delle entrate fiscali. Colpa della crisi? O colpa del socio occulto Stato che pretende di far cassa aumentando le tasse fingendo di non capire che più spreme e meno riceve?

 

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Dic 24 2014

CARO AMICO DE SOSÀN, PAGA E TASI. LA TASSA SPIEGATA IN VENETO

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di ETTORE BEGGIATO

 

Enzo Trulla è vicesindaco del Comune di Sosàn/Sossano e ha, fra le altre, la delega all’identità veneta; e come assessore non perde occasione di lottare per difendere l’identità e la lingua veneta.

 

Qualche mese fa ha pensato bene di stampare in lingua veneta l’obbligatorio cartello di inizio dei lavori per la nuova piazza della frazione di Collaredo, ricordando a tutti che “CHI SEMO AL COLAREDO, NEL VENETO TERA DE SAN MARCO” e che per finire “ i laòri ghe meteremo presapoco novanta dì”.

 

Nei giorni scorsi, in occasione della scadenza della famigerata TASI ha pensato bene di ricordare la scadenza ai suoi concittadini ricorrendo ancora una volta alla lingua del Goldoni, di Noventa, del Pittarini e di tanti altri poeti che hanno nobilitato la nostra “lengua veneta”; ecco il testo:

 

Caro amico de Sosàn paga e TASI !

Son quà n‘altra volta, senza voja, a scrivarVe par dirve come la funziòna n’altra tassa che nè gà tacà lo stato taliàn, par pròare a vegnèrghe fora da stò casòto economico. Casòto che noàltri, come altra jente de altri paesi, de sicuro non ghèmo fato capitàre…. e vorìa anca vèdare!

 

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Dic 23 2014

BUN E CUJUN’, SIAMO LOMBARDI. LA SECESSIONE FATTA AL BAR

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di GIORGIO MASOCCO

 

Senza offesa. ‘Bun e cujun’, siamo Lombardi; ‘2.000 anni di storia’, Roma, mafia capitale, semo Romani;

 

Questa in premessa è la differenza CULTURALE, tra un popolo che lavora, da sempre, per il benessere di un paese, ma in cui non possono identificarsi, ed un modo di pensare, quello ROMANO, o napoletano, o siciliano, o calabrese, dove la regola di vita è ‘EMBROGGHIE AIUTAME’.

 

In Lombardia, non in Veneto, abbiamo ancora la greppia piena, e finché non comprenderemo i nostri sacrosanti diritti, non percepiremo il valore dell’autonomia: Roma capitale, Roma, Catania, Messina, Calabria, i soldi di allora per l’emergenza (con l’avallo della Lega), i soldi oggi!, per Roma capitale.

 

Ma cari Lombardi da dove arrivano? Sempre dal nostro calderone, perché una truffa da 11.000.000 di tonnellate di gasolio, con organi dello stato, (che noi coglionamente, rispettiamo), che sono consenzienti, altrimenti non sarebbe riuscita. A meno che, appunto, non siamo noi a pagare.

 

I soldi di tutte le tangenti romane da dove arrivano?

 

Caro Lombardo ‘bun e cujun’, dal calderone Lombardia, tanto sbandierato dal mini governatore, col 75% di tasse ai lombardi.

 

E tu ‘bun e cujun’ Lombardo, (con la L maiuscola al contrario di stato italiano), che cat’z’o fai? dove cat’z’o sei?

 

Me ne sto al caldo della mia bella attività, tiro a campare con fatica, perché ho un poco di benessere, benessere che certamente, per l’egoismo che mi conface, non andrà ai miei figli e nipoti.

 

Con queste truppe, fai la secessione al bar; finchè i Lombardi non prenderanno possesso delle loro qualità, capacità, produzione di ricchezza, che mantengono tutta l’itaglia e tutte le tangenti inerenti e conseguenti, compresi gli organi dello stato che dovrebbero vigilare;

 

Per cui, caro amico ‘Bun e Cujun’ ricora :

 

‘PAGA E TAS, SUMARO LOMBARDO’ e continua a fare ‘LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO’.

 

Morale: la secessione, l’autonomia, (che già possediamo), è l’unica procedura per riprendere possesso delle nostre risorse, e se Dio vorrà, l’amor proprio che mettiamo con dovizia nel lavoro, arriverà. Immaginate come, io, lo so.

 

 

 

Fonte: visto su L’Indipendenza del 21 dicembre 2014

Link: http://www.lindipendenzanuova.com/bun-e-cujun-siamo-lombardi-la-secessione-fatta-al-bar/

 

 


Dic 22 2014

“SIAM PRONTI ALLA MORTE… L’ITALIA CHIAMÒ”. IO SALVO LA LOMBARDIA, VOI MORITE DI QUEL CHE VOLETE

Category: Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 00:07

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di CESARE DURANTI

 

Gli italiani, come dice il loro inno, sono pronti alla morte. Sembrano infatti proprio destinati a morire di agonia, lenta ma inesorabile.

E ciò che più mi fa stupore è vedere i lombardi che chiedono prestiti per pagare le tasse, per mantenere l’assistenzialismo del Sud.

Quando chiedo a un lombardo cosa lo spinga a subire imperterrito senza quasi domandarsi il perché, senza rendersi conto che dà 10 e in cambio riceve uno, cosa lo spinga a mantenere forestali calabresi e anche qualche figlio della lupa o del regno delle due Sicilie, vedo in loro uno sguardo ebete. Nelle orecchie mi risuona la musichetta “Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”.

Se loro sono pronti, bene, ma almeno salviamo la nostra Lombardia. Degli altri, francamente, e di ciò di cui vogliono morire, me ne infischio.

 

 

Fonte: visto su L’indipendenza del 15 dicembre 2014

Link: http://www.lindipendenzanuova.com/siam-pronti-alla-morte-litalia-chiamo-io-salvo-la-lombardia-voi-morite-di-quel-che-volete/

 

 


Dic 18 2014

IL REQUIEM PER L’ITALIA DELL’ULTIMO MONTANELLI. IL PROFETA DI FUCECCHIO VEDEVA MOLTO LONTANO

Category: Società e politicagiorgio @ 00:15

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«No. Sangue non ce ne sarà: l’Italia è allergica al dramma e per essa nessuno è più disposto ad uccidere e tanto meno a morire.

Dolcemente, in stato di anestesia, torneremo a essere quella “terra di morti, abitata da un pulviscolo umano”, che Montaigne aveva descritto tre secoli orsono.

O forse no, rimarremo quello che siamo: un conglomerato impegnato a discutere, con grandi parole, di grandi riforme a copertura di piccoli giuochi di potere e d’interesse.

L’Italia è finita.

O forse, nata su dei plebisciti-burletta come quelli del 1860-61, non è mai esistita che nella fantasia di pochi sognatori, ai quali abbiamo avuto la disgrazia di appartenere.

Per me non è più la Patria. È solo il rimpianto di una Patria».

 

 

Parole finali del poscritto con cui Montanelli, nel 1997, concluse personalmente l’ultimo volume scritto insieme a Mario Cervi («L’Italia dell’Ulivo »)


Dic 17 2014

PIAZZA FONTANA, OMERTÀ DESTRA E SINISTRA

IL-SEGRETO-DI-PIAZZA-FONTANA.276

 

 

http://www.pierolaporta.it/piazza-fontana-omerta-destra-e-sinistra/

 

Piazza Fontana, 12 Dicembre 1962, attentato senza colpevoli dopo mezzo secolo. E’ davvero così?

 

A sentire le solite campane, la responsabilità è dei servizi segreti deviati, della massoneria, delle trame internazionali, del Grande Vecchio e chi ne ha più ne metta. Alla fine del giro si conclude “piazza Fontana è un mistero”, come d’altronde il caso Moro, piazza della Loggia, la stazione di Bologna, Ustica, Capaci, via D’Amelio e via seppellendo i morti e la nostra memoria con loro. Eppure basterebbe tirare un filo delle migliaia che s’intravvedono per avvicinarsi alla verità Anzi c’è uno che alla verità s’è avvicinato moltissimo, ma…

 

Nel 2009 e di nuovo nel 2012, Paolo Cucchiarelli pubblicò “Il Segreto di Piazza Fontana”, un libro che dovrebbero imporre fra i testi scolastici. I venerati maestri del giornalismo e della cultura un tanto al chilo finsero di non capire. Taluni fecero peggio, come vedremo. Pochi ricordano che molti di costoro cofirmarono la “lettera aperta”[1] che isolò il commissario Luigi Calabresi e lo additò ai killer di Lotta Continua. Sentiremo, sentimmo, sentiamo questi cofirmatari chiedere scusa? Le parole sono pietre, talvolta pallottole.

 

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Dic 14 2014

VOLANTINO SHOC DI MARE NOSTRUM DIFFUSO IN NORDAFRICA

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Questa sconvolgente immagine ce l’ha inviata un nostro lettore che viaggia spesso in Nordafrica come dipendente di una nota società petrolifera.

 

Proviene da una città portuale libica. A detta del lettore, che ci ha inviato in passato altre interessanti informazioni, questo tipo di volantino viene distribuito da alcune ONG nei rifugi preparati dalle organizzazioni criminali  per i clandestini sub-sahariani in attesa di partire.

Questo è in Arabo. E’ sciupato dal sole e fotografato dal lettore con un cellulare, ma è abbastanza leggibile.

 

Le due linee di scrittura invitano i clandestini a ‘non rischiare’ e a ‘telefonare al numero’.

 

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