Nov 10 2014

DELLA LUNA: TUTTI I FALSI DOGMI CHE FANNO LA NOSTRA ROVINA

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E’ tutto falso, ma c’è un problema: sembra vero.

Viviamo in mezzo a verità di fede, spacciate per realtà. Basta ripeterle all’infinito, sui giornali e in televisione. I mercati infallibili, la spesa pubblica da tagliare, l’inevitabile Europa dell’euro. Dogmi che servono a occultare il conflitto tra oligarchia parassitaria e cittadini-lavoratori. Economia, legittimazione del potere, interpretazione della storia. Avverte Marco Della Luna: chi osa uscire dal recinto dei dogmi viene etichettato come «antagonista, estremista, antisociale, populista», viene delegittimato ed emarginato, «finché i fatti e le realtà censurate non rompono l’incantesimo del sistema dogmatico».

E’ la legge del regime attuale, con la «classe finanziaria» che si prende quasi tutto il reddito disponibile ed erode, «attraverso l’indebitamento pubblico e le tasse», anche il risparmio. Questo, grazie al consenso e all’acquiescenza «ottenuti tanto mediante l’indottrinamento con dogmi, quanto con il sistematico nascondimento di conflitti di interessi, che non devono apparire onde evitare che la gente percepisca il male che le viene fatto».

 

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Nov 09 2014

IL RUOLO DI TRAVAGLIO E GOMEZ NELLA DISTRUZIONE D’ITALIA

Category: Media e informazione,Società e politicagiorgio @ 00:55

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Peter Gomez e Marco Travaglio

 

 

2 giugno 1992. Sul Panfilo Britannia si tiene la riunione finale sulla distruzione della Repubblica Statalista italiana, e sulla consegna del Paese alla speculazione internazionale, alle privatizzazioni selvagge e alla soppressione della sua Sovranità costituzionale, nazionale e monetaria.

 

L’Italia viene consegnata alla più devastante rapina della sua ricchezza da sempre, per mano delle tecnocrazie europee e del sistema bancario formale e informale. Il danno al PIL del Paese, alla disoccupazione, la spoliazione del Paese nei suoi DIRITTI, supererà (ad oggi) di almeno 12 volte il danno di corruzione e Mafie assommati, cifre della Banca d’Italia alla mano. Mario Draghi partecipa per 15 minuti alla riunione del Britannia.

 

Dal 1992 a oggi due giornalisti organizzano la più massiccia e frenetica campagna mediatica di DISTRAZIONE DI MASSA della Storia Occidentale.

Sono Marco Travaglio e Peter Gomez, con codazzo assortito. Si dovevano distrarre 60 milioni di italiani dalla pianificazione franco-tedesca dell’apocalisse finanziaria, economica, produttiva e democratica che i Trattati Europei da Maastricht in poi ci avrebbero portato. Travaglio e Gomez creano un fenomeno di isteria di massa, senza precedenti nel mondo, contro Silvio Berlusconi e soci e il malaffare mafioso di cui si sarebbero serviti. Grillo si associa.

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Nov 08 2014

WASHINGTON FA IL PREZZO E L’ITALIA VENDE. LA FOLLIA ECONOMICA DEL NEOLIBERALISMO ITALIANO

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Articolo a  cura di Johannes Balzano dell’Associazione culturale Zenit

 

Il consenso e la fiducia verso le Istituzioni della Repubblica Italiana sono al minimo storico, e  i sondaggi commissionati dal Partito Democratico e dalle sue stampelle in Parlamento, non possono nascondere una realtà visibile a chiunque si interessa, anche solo marginalmente, della vita politica.

Da ogni lato le amministrazioni fanno acqua e il Governo centrale si paralizza nei corridoi di Palazzo Madama, “singhiozzando” manovre a breve termine che sono definite correttive, ma che possiamo a tutti gli effetti considerare di emergenza e probabilmente disastrose per il lungo periodo.

La criminalità organizzata inoltre si espande sui banchi di consigli comunali e regionali, confondendosi tra uomini di partito e imprenditori, controllando sempre più la microcriminalità, che attinge dal serbatoio dei giovani dal futuro oscuro e dei nuovi schiavi importati con Mare Nostrum.

 

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Nov 07 2014

RIFLESSIONI SULLA SOCIETÀ ODIERNA: POTERI FORTI, OPPRESSIONE E CITTADINI

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Di Alessandro Raffa – nocensura.com

 

Se oggi milioni di persone scappano dal terzo mondo, e centinaia di milioni vorrebbero farlo ma non ne hanno la possibilità, è grazie al ricco occidente… che ha colonizzato, sfruttato, relegato a discarica buona parte del pianeta.

 

Il “colonialismo“, così come lo “schiavismo“, continuano anche oggi, seppure in forma più “evoluta”; per colonizzare una nazione non c’è più bisogno di occuparla militarmente, così come per schiavizzare non c’è più necessità di mettere in catene le persone. E’ sufficiente far salire al potere un burattino, che in cambio di ricchezza personale svende il suo popolo e il suo territorio, così come per rendere schiava una persona basta indebitarla, o comunque costringerla a lavorare 12, 14 ore al giorno per sopravvivere. La casa, un diritto inalienabile, è diventata un lusso; c’è chi realizza profitti milionari con un terreno che da “agricolo” diviene edificabile, e chi deve lavorare 20 anni per comprare un buco di casa…

 

Fino a qualche decennio fa, in occidente c’era benessere: negli anni ’60-’70-’80 moltissime famiglie italiane hanno acquistato la casa al mare, si concedevano un mese intero di vacanze, un padre che lavorava poteva mantenere agevolmente la famiglia vivendo dignitosamente, mentre quando lavoravano entrambi i coniugi era possibile risparmiare, acquistare una bella casa o la “seconda casa”, concedersi le vacanze due volte all’anno e vivere bene.

 

Questo non fu concesso per generosità, per senso della giustizia, per democrazia, ma per uno scopo ben preciso.

 

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Nov 06 2014

MUORE L’ARTIGIANO, ECCO I VERI POVERI DELLA QUESTIONE SETTENTRIONALE

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 01:41

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di GIOVANNI D’ACQUINO

Da cosa è fatto il Pil? Dagli stipendi degli statali? Dalle fabbriche? Dai piccoli imprenditori? Dai lavoratori pubblici assunti per sostenere magari con i forestali, le famiglie del Sud? O c’è una categoria, quella della bottega, che ha fatto il Paese e buona parte di questo?

Le ultime cifre della Cgia sulla mortalità degli artigiani, una moria che sta devastando il tessuto ancora produttivo delle regioni del Nord, impone una riflessione politica trasversale e oltre gli schieramenti politici Nord-Sud, destra-sinistra. Perché se quelle serrande si chiudono, o chiudono per sempre oppure vengono riaperte da chi non rappresenta necessariamente l’economia più sana del territorio. La colonizzazione è in corso, si può far finta di non vederla e di diventare ospiti a casa nostra. Avanti così, che va bene.

 

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Nov 05 2014

MOLTI ITALIANI ANCORA NON LO CAPISCONO: L’EURO È IL PROBLEMA, NON LA SOLUZIONE. LO SCRIVE THE SPECTATOR

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“Il paese è prigioniero dell’unione monetaria ed è privato dei mezzi per risollevarsi”

 

di Francesca Morandi

 

Molti italiani ancora non lo capiscono: l’euro è il problema, non la soluzione. Lo afferma un’analisi del settimanale britannico The Spectator che, in un articolo intitolato “Il declino terminale dell’Italia e nessuno ha lo stomaco di fermarlo”, dipinge un quadro desolante sulla decadenza economica e politica dell’Italia, definita prigioniera dell’unione monetaria senza un’unione politica e privata dei mezzi per risollevarsi, come la tradizionale medicina valutaria della svalutazione.

 

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Nov 05 2014

GLI STATI UNITI D’EUROPA, IL MITO DELLA SINISTRA CHE HA DEVASTATO L’OPINIONE PUBBLICA ITALIANA

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Paolo dal Pozzo Toscanelli (Firenze, 1397–1482) è stato un matematico, astronomo e cartografo italiano. Grazie alle sue competenze in materia si prese un giorno la briga di inviare una lettera a Cristoforo Colombo, con la quale lo esortava vivacemente a mettersi in viaggio per raggiungere le Indie tramite la traversata dell’oceano Atlantico. Le sue carte geografiche non erano certo impeccabili, perché includevano molti degli errori di calcolo e di misura caratteristici dell’impostazione tolemaica e geocentrica del mondo, ma erano quanto di meglio si poteva trovare all’epoca. Lo stesso fratello di Cristoforo, Bartolomeo Colombo, era un abile cartografo e diede diverse dritte al fratello in vista del suo primo memorabile viaggio nelle sconosciute Americhe del 1492. Pochi anni dopo questa incredibile e rivoluzionaria scoperta, in Italia si sviluppò una vera e propria scuola di cartografia, che vide come massimi esponenti Giacomo Gastaldi, Ignazio Danti e Mercatore.

 

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Ott 31 2014

MASSACRO SOCIALE EUROPEO: 4.068.250 PERSONE IN ITALIA CHIEDONO AIUTO PER MANGIARE, I NAZISTI ERANO MENO SUBDOLI

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Quattro milioni e 68.250 persone, in Italia, costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013, con un aumento del 10% cento sull’anno precedente. Lo ha calcolato la Coldiretti, sulla base della relazione che riguarda il “Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti” realizzato dall’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, in riferimento ai dati Istat sulle famiglie senza redditi da lavoro.

Numero approssimato per difetto: tiene conto soltanto di chi ha chiesto aiuto attraverso canali più o meno ufficiali, trascurando chi si è rivolto a famiglie, genitori e amici. «Se mettessimo in fila quelle persone, dando a ciascuna soltanto mezzo metro di spazio, si formerebbe una fila che parte da Reggio Calabria e finisce a Bruxelles», scrive “Come Don Chisciotte”.

Bruxelles, cioè la città «in cui ha sede il meccanismo di dominazione tirannica basato sullo smantellamento delle istituzioni democratiche e sull’impoverimento generalizzato che si definisce Unione Europea».

 

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Ott 30 2014

L’EVASORE E’ UN PATRIOTA! BARNARD LO DICE SENZA CAPIRE PERCHE’

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:09

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di MATTEO CORSINI

 

Ogni tanto mi viene segnalata qualche prodezza di letteratura economica di Paolo Barnard, alfiere italiano della Modern Money Theory (MMT).

In un suo recente pezzo, dal titolo “Il tiranno e l’evasore”, Barnard conclude che “lo Stato monopolista della moneta che ci tassa obbligatoriamente in quella moneta ma che fa il pareggio di bilancio è un TIRANNO. L’EVASORE, in queste condizioni, è un PATRIOTA, che lotta per far sopravvivere l’economia contro il TIRANNO”.

Ho solo messo le parole di Barnard in corsivo, mentre suo è l’uso del maiuscolo, delle sottolineature e del grassetto. Anche nel prosieguo riporterò in questo modo le affermazioni di questo profeta della MMT.

 

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Ott 29 2014

LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO CHE DIVORO’ SE STESSA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:56

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Da Paolo Cardena’

 

 

Trovo che il dibattito politico sull’articolo 18 e, più in generale, quello sul Job Act, si fondi sul nulla.

 

Vi chiederete perché affermo questo, immagino. Lo affermo per il semplice fatto che tutto dipende dal mondo in cui viviamo e dal modo in cui vogliamo viverci. Il mondo è globalizzato, l’economia è globalizzata e i mercati lo sono ancora di più. Le nostre aziende (quelle rimaste) si trovano a competere con economie che hanno modelli di business del tutto deregolamentati (vedi Cina, ma anche tante altre economie). Davvero vogliamo credere di poter competere con altri competitors modificando l’art 18?

 

Con le riforme del mercato del lavoro,  in estrema sintesi, si tende a creare più flessibilità che, per forza di cose, si riflette anche sul costo del lavoro, che diminuisce.

 

Ok, facciamo tutte le riforme del mercato del lavoro possibili: rendiamolo più flessibile, tagliamo i salari e rendiamo il lavoro più competitivo. Di quanto vogliamo farlo diminuire? Lo vogliamo portare ai livelli cinesi, indiani, vietnamiti o altro? Ammesso che ci si riesca,  poi, che facciamo? Tutto risolto? Neanche per sogno!

 

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Ott 29 2014

CARO RENZI, NIENTE RIPRESA CON MONETA PRESA A CREDITO.

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:11

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«Alla luce dei fallimenti sistematici degli ultimi governi rispetto alle loro promesse», secondo Marco Della Luna ogni premier dovrebbe pubblicamente svolgere un “compito in classe” di economia politica.

 

E’ in grado di spiegare, Renzi, con quali misure sia possibile mantenere l’equilibrio finanziario di uno Stato nelle condizioni di quello italiano?

Bollettino di guerra: il rifinanziamento del debito pubblico si avvale solo dei titoli di Stato e quindi dei mercati speculativi, il debito pubblico supera il 130% del Pil ed è in costante crescita, la spesa pubblica è oltre il 50% del prodotto interno lordo e anche la pressione fiscale è sopra il il 50.

Senza contare la disoccupazione che galoppa superando il 12%, la situazione di declino economico pluriennale in accelerazione, il costo dell’energia e della pubblica amministrazione superiore ai paesi concorrenti, la fuga di imprese e capitali. Pesa come un macigno l’impossibilità di aggiustamento del cambio valutario, bloccato a livelli elevati grazie all’euro.

 

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Ott 28 2014

NESSUNA AZIENDA IN EUROPA PAGA TANTE TASSE QUANTO IN ITALIA

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:15

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Tra tasse, contributi previdenziali e burocrazia le imprese italiane sopportano un costo annuo di 248,8 miliardi di euro. Un vero e proprio macigno che, in linea di massima, non ha eguali nel resto d’Europa.

A denunciarlo è l’Ufficio studi della Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre, che ha stimato il contributo fiscale e i costi burocratici di cui le nostre imprese si fanno carico ogni anno. ”In nessun altro Paese d’Europa – evidenzia il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – viene richiesto un simile sforzo fiscale.

Nonostante la giustizia civile sia lentissima, il credito sia concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione rimanga la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, la fedeltà fiscale delle nostre imprese è massima”.

 

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Ott 28 2014

LO STATO MENTE: NON DICE LA VERITA’ SUL FISCO

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:14

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La rabbia nasce tutta da un numero che lui ritiene una clamorosa presa in giro: 31,4%.

Secondo l’Agenzia delle Entrate la tassazione sul reddito d’impresa raggiungerebbe questo valore percentuale.

 

Lui, Fabrizio Castoldi, 70 anni, presidente del gruppo Bcs, 800 dipendenti, attivo nella produzione di trattori agricoli (dà lavoro a mezza Abbiategrasso, provincia di Milano), ritiene si tratti di un numero totalmente fuori dalla realtà perché prende in considerazione soltanto i coefficienti iniziali (cioè la somma dell’Ires al 27,5% e Irap al 3,9%). Anzi in questo dato rinviene persino un raggiro nei confronti degli investitori esteri che immaginano sia il dato puntuale della pressione fiscale nel nostro Paese. Per suffragare la tesi ha elaborato un prospetto – uscito dal suo ufficio contabilità – che potete vedere qui.

 

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Ott 26 2014

BUTTATECI FUORI CHE POI RIDIAMO NOI

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La lettera minatoria che il presidente della Commissione europea, Barroso, ha inviato a Palazzo Chigi è la dimostrazione plastica che Bruxelles considera l’Italia una scolaretta negligente.

 

La lettera minatoria che il presidente della Commissione europea, Barroso, ha inviato a Palazzo Chigi è la dimostrazione plastica che Bruxelles considera l’Italia una scolaretta negligente e, pertanto, ritiene lecito tirarle le orecchie e prenderla a bacchettate con disinvoltura.

 

Può darsi che in assoluto noi meritiamo simile trattamento, perché da anni giuriamo di stare in riga e invece, passando da Berlusconi a Monti e da Enrico Letta a Renzi, non abbiamo fatto altro che sbandare, come certificano i dati economici degli ultimi tre anni, andati via via peggiorando rispetto a quelli registrati in epoca di centrodestra.

 

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Ott 26 2014

BARNARD: “HO LE PROVE, L’ITALIA HA TRASFERITO MIGLIAIA DI MILIARDI ALLA GERMANIA. MA NON ME LO HANNO FATTO DIRE”

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Ecco il comunicato dell’economista della Me-MMT:

 

“Sono 2 anni che porto la macroeconomia salva nazione e salva vite alle trasmissioni di Gianluigi Paragone.

 

Hey, GRATIS, anzi, pago io ogni volta che ci vado per cena e colazione. Sti pezzenti di La7, Cairo per primo, non sborsano un soldo. Ma lui, Paragone si compra la moto da un miliardo e ci racconta come la tiene in curva. Ehm…

 

Ok. Io faccio volontariato per La7, come sempre. Ma ieri sera è stato il massimo. Prima mi trasmettevano alle 22,30, e il secondo intervento era dopo mezzanotte. Ok. Poi sono diventate le 22,45, poi le 23. Poi….

 

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