Set 01 2014

FAUSTO BERTINOTTI. LA SCOPERTA DELLA CULTURA LBERALE

Category: Società e politicagiorgio @ 00:01

Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti 

 

«Io penso che la cultura liberale, che è stata attenta più di me e della mia cultura all’individuo, alla difesa dei diritti dell’individuo e della persona contro il potere economico e contro lo Stato, è oggi indispensabile per intraprendere il nuovo cammino di liberazione».

 

Il comunismo? “Ha fallito”.

La cultura politica da cui si deve ripartire? “Quella liberale, che ha difeso i diritti dell’individuo”.

Il gesto più rivoluzionario di questi anni? “Le dimissioni da Papa di Joseph Ratzinger”.

L’unica delle tre grandi culture del Novecento che è in vita oggi? “Quella cattolica, che è stata rivitalizzata.

 

Fausto Bertinotti

 

 


Ago 20 2014

LA MIA TRADUZIONE DELL’INTERVISTA DI PADOAN SULLA RIPRESA ITALIANA

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Le solite balle di Padoan sulla ripresa italiana

 

 

di FRANCESCO SIMONCELLI*

 

Dopo aver presentato la traduzione di un discorso della Yellen, mi sembrava opportuno fornire anche una traduzione delle parole che il nostro Ministro delle Finanze ha pronunciato di recente in seguito ai dati raccapriccianti fatti registrare dalla nostra economia.

 

L’Italia continua a viaggiare in un limbo, a cavallo di una recessione costante che sta esigendo dalla popolazione un prezzo alto da pagare. Per sua volontà? No di certo. Il deleveraging delle bolle degli anni passati è stato forzato interamente sul settore privato, ovvero, sui contribuenti, lasciando intatte quelle realtà che invece dovevano essere liquidate.

 

Banche commerciali, aziende privilegiate, amministrazioni pubbliche, tutti questi dovevano essere lasciati fallire a seguito del caos scoppiato nel 2010. Invece è stata iniettata vita artificiale nelle loro vene, consentendoli di rimanere in partita e consumando progressivamente risorse che invece (molto probabilmente) sarebbero andate a finanziare realtà sostitutive in grado di permettere una ripresa fisiologica dagli eccessi passati.

 

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Ago 18 2014

QUELLI DEI BARCONI

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 13:42

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Alcuni giorni fa sono ritornato in Italia per partecipare come guest speaker ad un convegno sulle opportunità di delocalizzazione all’estero e sugli incentivi fiscali che alcuni paesi in questo momento riconoscono a chi è disposto ad intraprendere un’attività imprenditoriale o professionale al di fuori dei confini italiani. Terminata la tavola rotonda, il giorno dopo sono prontamente rientrato a Malta, senza soffermarmi ulteriormente in Italia, solo ascoltare per alcuni minuti il tele giornale o leggere una prima pagina di un quotidiano italiano ormai mi fa venire la depressione e un senso di autocommiserazione. Per cui via dall’Italia il prima possibile. Nel pomeriggio seguente decido di prendere un treno regionale che mi avrebbe portato a Brescia dove avrei trovato lo shuttle per Orio al Serio. Acquisto il biglietto alla stazione e salgo sulla prima carrozza individuando subito il controllore per chiedergli di timbrarmi il biglietto in quanto l’obliteratrice esterna era fuori servizio. Non vi erano molti occupanti, soprattutto persone anziane e qualche studente. Il treno parte e con la mente inizio a ripensare alle difficoltà dell’economia italiana, ai casi di studio affrontati il giorno prima, alla rabbia di chi fa impresa e si vede abbandonato a se stesso, alle richieste di giovani laureati che vorrebbero emigrare alla ricerca di un futuro più gratificante.

 

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Ago 11 2014

CHI È IL PD? CHIEDETE A MICHAEL LEEDEN. DA DC E MSI AL PD. DALLE STRAGI A OGGI. IL FILO ROSSO: NEOCON USA E MOSSAD

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DI STEFANO ALI

 

Fonte: stefanoali.blogspot.it

 

 

 

C’è una lunga intervista a Giovanni Pellegrino (Presidente della commissione Parlamentare Stragi dal 1994 al 2001) pubblicata nel 2000: “Segreto di Stato” – Ed. “Gli struzzi”.

 

Quanto segue quindi, è frutto delle affermazioni di Pellegrino. Nei casi in cui la fonte è altra, verrà specificatamente segnalata.

Ciò che può sembrare intreccio di fantascienza complottistica, è solo il frutto di un lavoro certosino fatto dalla Commissione Parlamentare Stragi. Teniamolo sempre a mente, anche quando sembra di precipitare nelle allucinazioni ansiogene.

Partendo da un riassunto delle stragi e degli attori, mi riferisco a oggi. Alla condizione di un Paese (l’Italia) sottomesso agli ambienti della destra repubblicana USA.

 

L’Italia oggi è nelle stesse identiche condizioni degli anni 70 e la scomparsa della sinistra italiana storica, rende il PD erede non solo della DC, ma anche del MSI.

 

Come per le referenze di Federica Mogherini (“Chiedete a Kerry”, cit. Renzi), per sapere cosa sia il PD oggi si potrebbe rispondere: “Chiedete a Ledeen”

Vediamo perché

 

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Ago 07 2014

CHE COSA ESATTAMENTE SONO IL ‘RAZZISMO’ E L”EGUALITARISMO’?

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di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA la traduzione integrale in italiano dell’articolo What Exactly Is ‘Racism’? da parte di Llewellyn H. Rockwell Jr., ex capo dello staff congressuale di Ron Paul, esecutore dell’eredità culturale di Murray N. Rothbard, saggista, direttore del sito LewRockwell.com, amministratore delegato e responsabile del Ludwig von Mises Institute.

(Traduzione di Luca Fusari)

 

 

Voglio guardare a due termini che lo Stato e i suoi tirapiedi utilizzano con molto successo al fine di aumentare il potere del governo. Uno è ‘razzismo’, l’altro è ‘uguaglianza’.

Che cosa è esattamente il ‘razzismo’? Non ne abbiamo quasi mai sentito una definizione.

 

Dubito che qualcuno sappia veramente cosa esso sia. Se siete inclini a contestare questa affermazione, chiedetevi perché se il razzismo è davvero qualcosa di chiaro e determinato non vi è meno disaccordo su quali pensieri e comportamenti sono “razzisti” e quali non lo sono?.

 

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Ago 06 2014

BEPPE GRILLO: BOSSI E’ STATO IL PIU’ GRANDE STATISTA DEGLI ULTIMI 50 ANNI

Category: Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 09:53

 

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Attrazione fatale Lega-Cinque stelle. Un amore nato ai tempi di Pontida

 

 

di ANTONIO ANGELI

 

«Umberto Bossi è stato il più grande statista degli ultimi cinquant’anni»: Beppe Grillo, di solito avaro di complimenti con tutti, ieri si è profuso in un elogio senza mezzi termini nei confronti del fondatore della Lega Nord. «Ha denunciato le storture romane e stava con le gente, in mezzo alla gente», ha detto Grillo, precisando però: «Ma poi ha fatto società con Roma ladrona. Forse non lui, ma il suo partito ha fatto affari con gli altri partiti. Noi siamo diversi, non facciamo affari e non facciamo alleanze». Ieri il Leader dei 5 stelle era alla Maddalena, per denunciare gli sprechi di quel G8 poi spostato a L’Aquila. E nonostante quest’ultima affermazione l’«attrazione fatale» tra MoVimento e Lega è un fatto innegabile. Anzi, quello che va verificato, a questo punto, è se i due «piccioni» diverranno promessi sposi. E si sbaglia chi pensa che quella tra Grillo e Lega sia una storia cominciata da poco. Magari l’altro giorno, con l’Aventino riscaldato, con i senatori del MoVimento e del Carroccio che hanno abbandonato l’aula in segno di protesta contro Grasso.

 

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Ago 05 2014

IL PROGETTO POLITICO DELLA LEGA? MORTO QUANDO MIGLIO LE HA DETTO ADDIO

Category: Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 00:19

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Gianfranco Miglio, che fu l’ideologo della Lega Nord e Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano, dal 1990 al 1994 ha preso parte alla vita politica attiva al fianco di  Umberto Bossi per realizzare l’Italia Federale.

 

Il movimento, che dall’inizio degli anni ’80, per un decennio alimentò l’odio verso Roma Ladrona, i meridionali e la partitocrazia, raggranellando voti, posti di consiglieri e amministrazioni, alla prova della maturità, fu clamorosamente bocciato dal Profesùr.

 

Molti non sanno che, nonostante le strade e le scuole che la Lega gli vorrà dedicare, nel maggio del 1994 Gianfranco Miglio lasciò la Lega, augurandosi di non vedere mai più Umberto Bossi.

 

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Ago 04 2014

LETTERA DI BOSSI DI 20 ANNI FA, RILEGGENDOLA SI CAPISCONO TANTE COSE

Category: Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 08:29

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Bossi-Berlusconi. 1994 

 

 

Sono passati vent’anni giusti giusti. Salta fuori un a lettera aperta che Umberto Bossi aveva siglato l’11 gennaio del 1994 per spiegare gli ultimi (allora) riposizionamenti ideologici e tattici del partito. La Lega era in un momento di grande crescita e Bossi stava preparando l’alleanza  con Berlusconi e con le destre.

Il testo è quasi sicuramente stato redatto da Luigi Rossi, vecchio cronista parlamentare romano che faceva da ghost writer di Bossi, su suggerimento di quest’ultimo. Questo potrebbe spiegare  la straordinaria insalata concettuale contenuta nella lettera e anche l’abbondanza di refusi.

Di sicuro non vi si trova la mano di Miglio che stava già cominciando a essere “scomodo”.

Il testo è interessante per documentare le acrobazie ed evoluzioni in cui la Lega si è cimentata in quattro lustri.

 

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Ago 03 2014

MISSIONE COMPIUTA, L’ITALIA MUORE: LA CATASTROFE IN CIFRE

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Fornero, Monti

 

Un paese in ginocchio, mutilato, raso al suolo dalla crisi inasprita dall’euro e dal regime di austerity imposto da Bruxelles per mantenere in vita la moneta unica. L’Italia sta letteralmente andando a pezzi: tutti se ne accorgono ogni giorno, mentre la disoccupazione dilaga, i consumi crollano, i negozi chiudono e le aziende licenziano. Ma il panorama si fa ancora più impressionante se si osservano, tutti insieme, i numeri della catastrofe. E’ quello che ha fatto il blog “ Sollevazione”, pescando tutte le cifre ufficiali degli indicatori-chiave. Un bollettino di guerra, voce per voce. Produzione e ricchezza, industria e redditi, debito e risparmi. L’Italia in rosso, che sta precipitando lontano dalla sua storia, senza neppure capire perché. Ognuno combatte, da solo, contro continui rovesci: non ci sono spiragli, non c’è alcuna “ripresa” nemmeno all’orizzonte. Ma nessuno racconta davvero l’assedio del panico, la paura sciorinata dai “crudi numeri”, che forse non fotografano «le dimensioni effettive del disastro economico e sociale che vive l’Italia», però «ci aiutano a comprenderlo».

 

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Lug 21 2014

BRESCIA, IL SINDACO DEL PD FA SPARIRE IL BIGIO, LA STATUA CHE PIACEVA A BENITO MUSSOLINI

Category: Architettura e urbanistica,Arte,Società e politicagiorgio @ 04:45

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Il Bigio in Piazza Vittoria a Brescia  

 

Può una statua mettere paura alla Leonessa d’Italia?

 

A raccontare la storia del Bigio, scultura in marmo di Carrara nata dal genio di Arturo Dazzi nel 1932 e posizionata in Piazza della Vittoria a Brescia, si direbbe proprio di sì.

Il colosso, che venne elogiato da Benito Mussolini come raffigurazione dell’Era fascista (nome che divenne poi quello ufficiale dell’opera), riposa in un magazzino comunale, abbandonato dall’amministrazione di centrosinistra insediatasi lo scorso anno. Del resto il Bigio non è nuovo alle contestazioni: nell’immediato dopoguerra fu oggetto di numerosi assalti antifascisti, fino alla deposizione del 1945.

 

Dopo quasi settant’anni di oblio e proposte sul suo recupero, nel 2013 la giunta guidata dall’allora sindaco Pdl, l’onorevole Adriano Paroli, aveva dato il via al restauro del colosso in vista di un ricollocamento collegato all’apertura della fermata “Vittoria” della metropolitana di Brescia. Ma il Bigio non aveva fatto i conti con il Pd e i suoi alleati “partigiani”. Così, subito dopo aver vinto in Comune, Emilio Del Bono (Pd, già ultimo segretario bresciano della storia della Dc) ha bloccato subito il progetto.

 

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Lug 18 2014

PATTO DEL NAZARENO E SENATO DEI NOMINATI: PIDUISTI A LORO INSAPUTA.

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LE RIFORME DI RENZI LE SCRISSE LICIO GELLI NEL 1978. NON CI CREDI? LEGGI QUI E TROVA LE DIFFERENZE

 

di Marco Travaglio | 15 luglio 2014

“Nei confronti del mondo politico occorre… usare gli strumenti finanziari… per l’immediata nascita di due movimenti: l’uno sulla sinistra… e l’altro sulla destra… fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un’azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche”.

 

Così scriveva Licio Gelli nel Piano di Rinascita Democratica, elaborato intorno al 1976 con l’aiuto di alcuni “saggi” e sequestrato nell’82 a Fiumicino nel doppiofondo della valigia della figlia Maria Grazia.

 

Ora, se andrà in porto la controriforma elettorale e costituzionale, sarà accontentato: a parte il rigore morale, la capacità e l’onestà, ormai fuori moda, avremo finalmente due partiti generalisti e “pragmatisti” – il Pd fa la sinistra e FI la destra – con programmi simili e molto “disponibili” (infatti governano e “riformano” insieme da tre anni; peccato per l’imprevisto dei 5Stelle).

 

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Lug 17 2014

EVASIONE FISCALE, LEGALITA’ OPPURE TOTALITARISMO?

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di MATTEO CORSINI

 

In occasione del 240 anniversario della istituzione della Guardia di Finanza, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha pronunciato le parole

“L’evasione fiscale ha effetti distorsivi sull’allocazione delle risorse e interferisce con il normale funzionamento della concorrenza nel mercato.”

Parole che suonano come un copia e incolla di quello che tutti i suoi predecessori hanno detto in occasioni simili.

 

La narrazione di quelli che credono (o vogliono far credere) che il problema dei problemi dell’Italia sia l’evasione fiscale si basa su alcuni punti fissi, uno dei quali è proprio la presunta distorsione sull’allocazione delle risorse e sulla concorrenza nel mercato.

 

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Lug 15 2014

THE ITALIAN DISASTER

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Perry Anderson

Europe is ill. How seriously, and why, are matters not always easy to judge. But among the symptoms three are conspicuous, and inter-related. The first, and most familiar, is the degenerative drift of democracy across the continent, of which the structure of the EU is at once cause and consequence. The oligarchic cast of its constitutional arrangements, once conceived as provisional scaffolding for a popular sovereignty of supranational scale to come, has over time steadily hardened. Referendums are regularly overturned, if they cross the will of rulers. Voters whose views are scorned by elites shun the assembly that nominally represents them, turnout falling with each successive election. Bureaucrats who have never been elected police the budgets of national parliaments dispossessed even of spending powers. But the Union is not an excrescence on member states that might otherwise be healthy enough. It reflects, as much as it deepens, long-term trends within them. At national level, virtually everywhere, executives domesticate or manipulate legislatures with greater ease; parties lose members; voters lose belief that they count, as political choices narrow and promises of difference on the hustings dwindle or vanish in office.

 

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Lug 15 2014

ZAIA: SOLO IN ITALIA VENGONO TASSATI I RIMBORSI DEI VOLONTARI

Category: Monolandia,Roba da Italia,Società e politicagiorgio @ 10:41

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“Lo Stato italiano deve essere l’unico al mondo ad aver tassato anche chi dona il suo tempo per salvare delle vite. Non ci sono più parole sufficienti per esprimere il nostro sdegno”. 

 

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’introduzione di una nuova tassa di 32 euro che i volontari del Soccorso Alpino dovranno versare ogniqualvolta richiederanno il rimborso per una giornata di lavoro dedicata ad una richiesta d’aiuto.

 

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“In 142 giorni di annunci roboanti – incalza Zaia – da Renzi e i suoi Ministri abbiamo visto ben poco di concreto per la ripresa e per la gente, ma un diluvio di tasse: Tasi, Tares, tasse sui risparmi messi da parte dalla gente per bene e tanti altri balzelli odiosi, ma come questo non se n’erano ancora visti. 32 euro che gridano vendetta e meritano una battaglia senza quartiere”.

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Lug 15 2014

L’ITALIA E’ FINITA

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 09:45

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di Fabrizio Fiorini

 

Con tutto il rispetto dovuto alla figura del Presidente della Repubblica, per imprescindibile senso civico nonché ai sensi dell’art. 278 del codice penale, nonché per la riverenza dovuta alla sua carica istituzionale e costituzionale che – dice la stessa Carta – dovrebbe avere come caratteristica primaria quella di “rappresentare l’unità nazionale”, quindi tutte le componenti sociali, anche i proscritti, gli esclusi, i diseredati, è tuttavia d’obbligo contestare all’ottuagenario Capo dello Stato una qualche lentezza nelle sue constatazioni, una vagamente scarsa avvedutezza nella rilevazione dei fenomeni sociali, politici ed economici che riguardano non già l’ovattato mondo dei mercati finanziari, bensì la vita e spesso, purtroppo, la mera sopravvivenza di milioni di connazionali.

 

Nel corso della recente visita nella Venezia Giulia, il presidente ha affermato, lapidario: “se i giovani non trovano lavoro, l’Italia è finita”.

E se ne accorge ora, signor Presidente?

Lei è nella politica e nelle istituzioni da oltre sessant’anni e se ne accorge ora?

Non potrà dire anche lei: “eh, ma è la crisi”; non è stato un fenomeno istantaneo, che uno si sveglia la mattina e “c’è la crisi”.

Non c’è stata una guerra lampo, non hanno bombardato le fabbriche, non hanno chiuso le università e le scuole, non hanno spruzzato il diserbante sui campi e avvelenato i pozzi da un giorno all’altro.

L’Italia, signor Presidente, è finita da un bel po’.

Non è facendo assumere un migliaio di giovani al call-center o all’Ikea che si risolve tutto.

 

A voler essere pignoli, Eccellenza, l’Italia è già “finita” centinaia di volte

da quando Lei abita le stanze del potere.

 

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