Giu 25 2014

QUEGLI ORRENDI SESSANTOTTINI

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:00

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Barbara Spinelli

 

 

di Diego Fusaro – 17/06/2014

 

Fonte: Lo Spiffero

 

È un vero e proprio terremoto quello che si è abbattuto sulla “lista Tsipras” in seguito alla scelta di Barbara Spinelli di non rinunciare al seggio al Parlamento Europeo, come invece aveva annunciato prima delle elezioni. A farne le spese è stato il giovane Marco Furfaro, che con le dimissioni sarebbe andato al Parlamento europeo. Così Furfaro ha scritto in una lettera aperta: “sono amareggiato, non lo nascondo. Ma non importa se sono, anzi, siamo, perché con me c’era Eleonora Forenza (candidata del Prc), stati trattati come carne da macello”. Carne da macello, appunto.

 

Personalmente, non sono di Sel, partito tra quelli che peraltro ritengo tra i peggiori oggi in circolazione, per ragioni molteplici che non ho qui il tempo di esporre: per farla breve, Sel e Vendola pensano che il massimo di emancipazione possibile sia il matrimonio gay.

Il comunismo, per costoro, non è più Marx, ma Vladimir Luxuria.

Si tratta, ovviamente, dell’ennesima presa in giro ai danni dei giovani precari, disoccupati e senza diritti sociali: al danno della miseria cui sono costretti dalla struttura capitalistica si aggiunge la beffa della sovrastruttura della sinistra, che ripete loro che l’emancipazione non è la lotta per il lavoro e per i diritti sociali, ma il matrimonio gay, l’eutanasia e magari anche la possibilità di cambiare chirurgicamente sesso. Tutto ciò farebbe ridere, se non facesse piangere: è l’apice della parabola terminale della sinistra italiana.

 

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Giu 24 2014

LA CRISI DEL PADRE E L’INDEBOLIMENTO DEL MATRIMONIO

Category: Mondo,Società e politicagiorgio @ 11:40

 

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L’estinzione dei padri è ormai nei nostri media un genere comico di successo. Non così altrove: «Dobbiamo fare di più per incoraggiare la paternità. Ciò che fa di te un uomo non è la capacità di generare un figlio. È il coraggio di crescerlo. Famiglie forti creano comunità forti». Quindi uno Stato forte. Chi l’ha detto? Benedetto XVI prima di dimettersi?

 

Un conservatore impenitente?
Il presidente degli Stati Uniti, Obama, nel primo discorso sullo “Stato dell’Unione” dopo la rielezione.
 Sono ora disponibili le prime reazioni della galassia di associazioni e istituzioni che si occupano negli USA di paternità, famiglia e educazione. Tutte piuttosto soddisfatte di come l’icona mondiale dell’opinione democratica abbia insistito sul ruolo centrale che il padre occupa in ogni strategia di rafforzamento dello Stato e ricordato come il suo indebolimento sia stato invece determinante nel rendere più fragile l’America.

 

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Giu 15 2014

CARA CONSULTA, I FIGLI NON SONO UN DIRITTO. SONO UN DONO.

Category: Giustizia Legula e Legulei,Società e politicagiorgio @ 00:01

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di Marco Respinti

 

«La determinazione ad avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile […], non può che essere incoercibile». In “legalese” di dice così; in italiano vuol dire che generare una vita a tutti i costi e in ogni modo tecnicamente possibile è un diritto dell’individuo. La frase in “legalese” è il punto nodale della sentenza, da ieri pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, con cui, il 9 aprile scorso, la Corte Costituzionale ha cancellato il divieto della fecondazione artificiale eterologa sancito dalla Legge 40 del 2004 e con cui ha fatto di porco della democrazia vidimata dal referendum del 2005 dando così ragione a Mark Twain: “se votare servisse davvero a cambiare qualcosa, avrebbero da tempo già abolito il voto”.

 

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Giu 12 2014

LO SFOGO DI UN ARTIGIANO: ECCO COME MI MASSACRANO! NON NE POSSO PIU’!

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un imprenditore.

 

“Sono un artigiano di 65 anni.
Ho lavorato quarant’anni nella ditta di mio suocero, poi divenuta mia perché lui a 45 anni ha avuto un infarto con necrosi della parte sinistra del cuore e ha dovuto smettere di lavorare, anche se non gli è mai stata riconosciuta la pensione di invalidità. Senza che ci fosse uno straccio di motivo veramente sensato per negargliela.
Quando ho preso in mano la ditta ho cercato di portarla avanti al meglio, avvalendomi di otto operai specializzati. Il lavoro si è sempre concentrato sulla pitturazione industriale, privata e pubblica, spaziando in ogni settore affine tanto che, negli ultimi anni, avevamo imparato anche lavorazioni innovative di pitturazione della tappezzeria e del legno.
Ho sempre voluto essere, esattamente come mio suocero, sempre al passo con tutti i permessi e leggi; la ditta ha avuto, e ha tutt’ora, tutti i requisiti in regola, perché ogni legge è stata scrupolosamente seguita ed eseguita.
Siamo anche in possesso del Certificato ANCE, che ci ha permesso un appalto diretto da 350 milioni di lire nel 1990.

 

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Giu 07 2014

COS’È L’EURO-REGIME L’HAN CAPITO TUTTI, TRANNE LA SINISTRA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:13

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La sinistra? Dovrebbe lottare per recuperare la sovranità nazionale. Lo fa invece quella che viene ancora definita “destra”, cioè il Front National di Marine Le Pen, organizzazione che si batte apertamente contro l’Unione Europea per difendere i lavoratori francesi dal regime Ue-euro, che produce «povertà e sottomissione alle misure autoritarie calate dall’alto della tecnocrazia di Bruxelles».

Sinistra sovranista? Macché. «Il problema – osserva Enrico Grazzini – è che il socialismo europeo è ormai profondamente compromesso con questa Europa liberista e della finanza». Grazzini parla di «ritardo culturale e politico nei confronti dell’Europa reale» anche da parte della “sinistra radicale”, ovvero «la sinistra aristocratica italiana», che «sottovaluta i guasti dell’Europa reale e dell’euro e sogna la democrazia dell’Europa federata e di uno Stato federale: rischia così di rimanere elitaria, isolata e senza troppo popolo (e voti)», e lascia il bottino elettorale a quello che sempre Grazzini definisce «il populismo né di destra né di sinistra di Grillo».

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Giu 02 2014

DATI WIKIPEDIA: IL 47% DEGLI ITALIANI SONO “ANALFABETI FUNZIONALI”

Category: Scuola e università,Società e politicagiorgio @ 13:03

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INCREDIBILE (ma non troppo…) SECONDO I DATI RIPORTATI WIKIPEDIA AL 2008 IL 47% DEGLI ITALIANI – quasi la metà – SAREBBERO “FUNZIONALMENTE ANALFABETI”!!!

 

“Con il termine analfabetismo funzionale si designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. In generale, l’analfabetismo è l’incapacità di leggere o scrivere frasi semplici in una qualsiasi lingua. Si parla talvolta, meno comunemente, di illetteratismo, termine usato perlopiù in ambito scientifico.”

 

Leggi tutto su wikipedia

 

 


Giu 02 2014

2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA MA “L’ITALIA SPROFONDA SEMPRE DI PIÙ E NESSUNO PARLA DELLE VERE CAUSE E DELLE VERE SOLUZIONI”

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A cura di Alessandro Raffa per nocensura.com

 

A Palermo un gruppo di famiglie in emergenza abitativa ha dovuto occupare un ufficio comunale per avere udienza! (vedi http://bit.ly/1hjU5ly)

 

PENSATE CHE NEL TRIENNIO 2009-2012 BEN 426.000 FAMIGLIE HANNO VISTO LA LORO ABITAZIONE FINIRE ALL’ASTA… !!! (vedi: http://bit.ly/1iAC5Ow) ad oggi il numero ha superato sicuramente le 600.000 unità. Non sono disponibili (guarda caso…) dati ufficiali, ma se consideriamo i numeri del triennio precedente (426mila) qualcuno ritiene che nel 2012-2014, con la crisi che si è acuita sempre di più, non abbiamo perso la casa ALMENO altre 150-200.000 famiglie?!?!? UNA SITUAZIONE DRAMMATICA, e se buona parte di queste famiglie hanno ricevuto ospitalità dai familiari, c’è chi si è ritrovato a dormire in auto, o peggio. STANNO RENDENDO LA VITA UN INCUBO A MILIONI DI PERSONE…

 

L’EMERGENZA ABITATIVA è SEMPRE PIU’ GRAVE: da una parte le oltre 500.000 famiglie italiane che hanno PERSO la casa grazie a equitalia o alle banche; in molti casi famiglie che hanno perduto lavoro e casa. Per i giovani andare a vivere da soli o anche sposarsi/convivere è sempre più difficile (e devono anche sentirsi dare dei “bamboccioni” da qualche figlio di papà raccomandato di turno…) MA LA COSA PIU’ SCHIFOSA è CHE POTREBBERO FACILMENTE RISOLVERE L’EMERGENZA… SE CE NE FOSSE LA VOLONTA’!!! Ma questo intaccherebbe gli affari dei palazzinari e di molti politici….. L’AVIDITA’ E LA DISUMANITA’ DI QUESTA CLASSE POLITICA è QUALCOSA DI ASSURDO

 

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Giu 01 2014

OK, È UFFICIALE: L’ITALIA È NELLA MELMA. PER NON DIR DI PEGGIO.

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Da dove cominciamo? Dal fatto che l’ufficialità della cosa è arrivata dall’Istat oppure dalla vittoria di Renzi che ha sancito il sacrificio dell’Italia sull’altare dell’Europa? Interessante la coincidenza che adesso tutte le società di rating voteranno felici per il ritorno dell’Italia tra le grandi opportunità di acquisto. In accordo con il plauso dell’Europa, ovvio. Proprio mentre si ammette il fatto che il debito pubblico di molti periferici potrebbe diventare una realtà “ingestibile in caso di bassa crescita e di stallo di riforme economiche”. Parola, come sempre, della Bce. Potere non eletto (come quello dell’Europa in fondo) decretato in un’elezione farsa che ha chiamato i rappresentanti di un Parlamento il quale, di fatto, non ha poteri. E allora vadano tutti pure al Parlamento europeo, tanto il massimo che potranno fare sarà decidere la misura standard delle banane d’importazione. Se siamo fortunati. Si perchè ovviamente a prendere le decisioni più importanti, quelle serie non sono certo gli eletti, ma i componenti delle Commissioni. Ma in fondo perchè lamentarsi, non stiamo forse bene lo stesso? In fondo la recessione è finita. Ufficialmente. E altrettanto ufficialmente è iniziata la stasi. O il blocco se preferite. Già, perchè l’Italia non cade più, ma nello stesso tempo non cresce, in niente, e da troppo tempo.

 

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Mag 24 2014

MONTI IL PROFESSORE GENIO È COSTATO COME UNA GUERRA PERDUTA

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Non vorrei che la notizia passasse in cavalleria: il genio ha fatto fuori il 47% delle ricchezza nazionale. Cioè con il suo governo ha distrutto quali la metà della ricchezza nazionale. Come in una guerra!

 

I TECNICI HANNO DISTRUTTO IL PAESE. Poche cifre su pressione fiscale e spesa pubblica mostrano quanto i fatti non coincidono con annunci e promesse. Leggere per credere Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

A leggere le cifre, ormai ufficiali, qualche dubbio viene circa il fatto che i governi tecnici o emergenziali facciano davvero bene all’economia. Da quando è iniziatala crisi, nell’ultimo trimestre del 2008, l’Italia ha perso il 9,1% del suo Pil prodotto nei decenni precedenti.

Ma ben il 47% della ricchezza nazionale è stata distrutta nell’ultimo biennio, quello del 2012/13 quasi tutto all’insegna dell’atipico governo Monti, visto che in soli 24 mesi è andato in fumo il 4,3% del Pil di fine 2011.

 

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Mag 23 2014

“THE ITALIAN DISASTER”. L’ANOMALIA ITALIANA NON È BERLUSCONI, MA NAPOLITANO

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Lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea dalla parte dell’Italia, e si concentra su Napolitano, “studente fascista, poi il comunista favorito di Kissinger”, che mise la firma sul Lodo Alfano, entrò in guerra con la Libia violando leggi e trattati e tramò con Monti e Passera per sostituire Berlusconi…

 

1. IL SAGGIO INTEGRALE DI PERRY ANDERSON: “THE ITALIAN DISASTER”
Dalla “London Review of Books”

 

23 magg – La vera anomalia italiana? Giorgio Napolitano. Sull’ultimo numero della prestigiosa London Review of Books, lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea in un lungo saggio dal titolo: The Italian Disaster. Non c’è bisogno di traduzione ed è interessante che per parlare del futuro dell’Europa e delle falle nel sistema della democrazia del vecchio continente, si parli del disastro italiano, raccontato con la secchezza degli storici inglesi: una sequenza di fatti, date, pochi commenti e molti argomenti.

 

Quello che Denis Mack Smith ha fatto con i suoi saggi sul Risorgimento e la nascita del fascismo, Anderson, storico di formazione marxista, lo fa con gli anni recenti della storia patria. Secondo Anderson è il capo dello Stato la vera minaccia della democrazia italiana. Visto in patria come il salvatore, “la roccia su cui fondare la nuova Repubblica”, Napolitano è invece una vera pericolosa anomalia, un politico che ha costruito tutta la carriera su un principio: stare sempre dalla parte del vincitore.

 

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Mag 22 2014

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DELLE BANANE SI DICE “SCONCERTATO” DALLA SVIZZERA

Category: Monolandia,Roba da Italia,Società e politicagiorgio @ 00:08

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di TONTOLO

 

Il presidente della Repubblica delle Banane, alias Italia, non perde occasione per farsi notare. Leggete questo lancio di agenzia:

 

Giorgio Napolitano ha espresso sconcerto per l’introduzione delle quote per gli immigrati (anche italiani) in Svizzera, dopo il referendum del 9 febbraio. “Siamo troppo amici per nascondervi lo sconcerto nell’apprendere un risultato che si pone in controtendenza rispetto alla consolidata politica europea della Confederazione”, ha detto incontrando il Consiglio Federale Elvetico.

 

Re Giorgio si dice “sconcertato” per quello che fa la Svizzera al fine di tutelare la propria condizione. Io che son Tontolo ma non tontolon, penso che Napolitano dovrebbe sciacquarsi la bocca prima di parlare degli svizzeri. E dovrebbe invece esprimere sconcerto per lo schifo in cui è ridotta la Repubblica di cui è il degno presidente.
Fonte: visto su l’Indipendenza del 21 maggio 2104

Link: http://www.lindipendenza.com/il-presidente-della-repubblica-delle-banane-si-dice-sconcertato-dalla-svizzera/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-presidente-della-repubblica-delle-banane-si-dice-sconcertato-dalla-svizzera

 


Mag 21 2014

LA FINE DELL’ITALIA: ENTRO 4 ANNI SAREMO PAESE DA TERZO MONDO, ECCO LE PROVE

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– a cura di nocensura.com

 

Con l’entrata in vigore del Fiscal Compact e dell’ERF, è in arrivo la batosta finale sul nostro paese; ci toglieranno anche le mutande, ci relegheranno a tutti gli effetti ad essere una COLONIA: le nostre principali aziende, le ‘eccellenze italiane‘ in mano ai privati se le sono già acquistate e le stanno acquistando; ora tocca ai beni pubblici, ad iniziare dalle principali aziende, le più importanti…

 

Chi ci segue da tempo sa bene a cosa ci stiamo riferendo: ne abbiamo parlato a partire dal 2011.

 

Oggi parliamo di crisi, oggi ‘siamo’ in crisi, ma ahimè, la crisi vera, deve ancora arrivare! Questo è niente rispetto allo scenario che si prospetta in questo paese, al di la delle ‘confortanti’ parole pronunciate ogni anno dai nostri politici, che prima “non vedevano la crisi” e oggi vedono “la fine della crisi“, con la ripresa che puntualmente avrà inizio l’anno successivo… e poi quello successivo ancora, e ancora ancora e ancora! Un teatrino di infimo livello di cui sempre più italiani si stanno rendendo conto.

 

Questione di poco dovremo affrontare il CRACK dell’INPS: e saranno DOLORI. Nessuno ne parla, ma numeri alla mano, è INEVITABILE.

 

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Mag 19 2014

SUPU: IL TENENTE COLONNELLO SUICIDA MI CHIAMÒ RIPETUTAMENTE AL TELEFONO. ERA IN UNO STATO ANSIOSO. VOLEVA AL PIÙ PRESTO INCONTRARMI. QUANDO LO VIDI, RIMASI SCIOCCATO.

Category: Società e politicagiorgio @ 00:08

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Il Tenente Colonnello suicida

 

Mi chiamò ripetutamente al telefono. Era in uno stato ansioso. Voleva al più presto incontrarmi. Quando lo vidi, rimasi scioccato.

 

Era un Tenente Colonnello dei Carabinieri, ancora giovane, con i segni solo sui capelli, divenuti grigiastri alle tempie, della nuova età incombente.

 

Ci sedemmo ad una tavolino, in un angolo di un bar in Roma, molto appartato.

 

Subito pose la sua pistola d’ordinanza sul tavolo.

 

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Mag 17 2014

BERLUSCONI? CAMILLA CEDERNA AVEVA GIA’ CAPITO TUTTO SU DI LUI. ECCO COSA CI RACCONTAVA 37 ANNI FA

Category: Società e politicagiorgio @ 00:35

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Un giovane Silvio  Berlusconi

 

 

1977: quell’articolo premonitore di Camilla Cederna su Silvio Berlusconi. Uno splendido pezzo di una grande firma de “L’espresso”. Che aveva già capito tutto dell’ex Cavaliere, agli albori della sua ascesa

 

di Camilla Cederna

In un ambiente di lusso, saloni uno via l’altro, prati di moquette, sculture che si muovono, pelle, mogano e palissandro, continua a parlare un uomo non tanto alto, con un faccino tondo da bambino coi baffi, nemmeno una ruga, e un nasetto da bambola. Completo da grande sarto, leggero profumo maschio al limone. Mentre il suo aspetto curato, i suoi modini gentili, la sua continua esplosione di idee piacerebbero a un organizzatore di festini e congressi, il suo nome sarebbe piaciuto molto a C.E. Gadda. Si chiama infatti Silvio Berlusconi.

 

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Mag 15 2014

I VENETI NON SONO NE’ SOCIALISTI, NE’ LIBERISTI, E DI SICURO NON AMANO L’ANARCHIA.

Category: Società e politica,Veneto e dintornigiorgio @ 21:06

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Dal sito del movimento libertario Leonardo Facco fa alcune considerazioni sull’indipendentismo, e come ha sempre fatto se la prende con la Lega (per altro in passato ha dimostrato che il simbolo della Lega era proprietà di Silvio Berlusconi), ma involontariamente mette in luce che il pensiero libertario non ha nulla a che vedere con l’indipendentismo veneto. La cosa mi da lo spunto per una analisi culturale della faccenda, sperando che non si passi dalla discussione culturale all’insulto di qualche suo seguace.

 

Scrive Facco “Un indipendentista è consapevole che “il governo non è la soluzione, è il problema” e che – come sosteneva Sheldon Richman – “l’imprenditore non può comprare favori da un burocrate che non ha favori da vendere”. Un indipendentista – insomma – serve a nulla (anzi finirà col fare danni, come dimostrano gli ultimi 4 lustri di leghismo) se la sua preoccupazione è di partecipare alle elezioni per amministrare un Comune o una Regione per aggiustare tombini o per elargire prebende arbitrariamente. Anche in vista del prossimo 25 maggio, viceversa, assisteremo alle solite promesse, di cui evito l’elenco perché sarebbe troppo lungo.” Ancora aggiunge “Un movimento indipendentista se proprio puntasse ad essere credibile, eviterebbe di sbrodolare programmi articolatissimi finalizzati al fantomatico “bene comune” della sua città o della sua regione. Nel suo programma avrebbe un solo punto: dichiarare unilateralmente l’indipendenza dell’ente in cui è candidato, con conseguenze (anche non piacevoli) annesse e connesse. Tutto il resto è solo italian-style. Meglio i Liberi Comuni d’Italia.”

 

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