Mag 14 2014

LE CONFESSIONI DI UN FUNZIONARIO DI EQUITALIA: “OBIETTIVO INCASSARE”

 EQUI-ITALIA

 

 

Sono stati picchiati più volte. Aggrediti e sequestrati. I dipendenti Equitalia sono gli ultimi della catena riscossoria e come tale i primi a prenderle dai contribuenti infuriati. È logico che si sentano tra l’incudine e il martello. Non hanno tutti i torti dal momento che le decisioni vengono prese più in alto. Da un lato dalla politica romana e dall’altro dai vertici della stessa Equitalia. «Inoltre», commenta a Libero un dipendente che chiede di rimanere anonimo, «sembra che la nostra posizione faccia comodo alla politica. Quando si tratta di fare il capro espiatorio nessuno ci difende. E ci tocca pure sentire Grillo urlare contro di noi e contro le cartelle verdi che a suo dire  sarebbero di Equitalia. Le nostre sono di altro colore, ma tanto meglio fare confusione».

In effetti Equitalia per come è organizzata sembra proprio prestarsi a fare da parafulmine. La società di riscossione ha chiuso il bilancio in passivo.

Sono stati tagliati i costi del personale, ma la cifra di rosso ha superato gli 80 milioni per via dello stop della riscossione Ici. La perdita complessiva supera gli 800, se si considera i pregressi portati in dote dalle varie consorelle (Sud e Centro) dopo la fusione.

 

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Mag 08 2014

CHI AMA DAVVERO LA LIBERTÀ DIFENDE SEMPRE IL DIRITTO ALLA SECESSIONE

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di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Secession di Walter E. Block, professore di economia alla Loyola University di New Orleans, senior fellow del Ludwig von Mises Institute, saggista libertario nel campo delle relazioni tra economia, etica, ecologia e religione, è autore di numerose pubblicazioni, articoli, e libri tra cui Difendere l’indifendibile(Traduzione di Luca Fusari)

 

Il diritto alla libera associazione è una implicazione di fondamentale importanza dei diritti di proprietà privata (sul piano fisico materiale e sul nostro corpo). Poiché se non siamo in grado di associarci liberamente con gli altri su una base reciprocamente volontaria, i nostri diritti di proprietà sono in tale misura abrogati.

 

La più grave denigrazione ai diritti di proprietà delle persone, e quindi alla libera associazione, è ovviamente l’omicidio. Nessuno favorisce tale comportamento (l’uccisione per legittima difesa è completamente un altro discorso), quindi questo non è affatto opinabile. Un’altra grave violazione del codice libertario di non aggressione contro i non-aggressori e la loro proprietà è la schiavitù (o il sequestro, il quale è schiavitù di breve termine). Anche questo non è opinabile.

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Mag 05 2014

LIBERTA’ DI PAROLA IN ITALIA? ECCO LA LISTA DI CHI NON CE L’HA

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di MARCO TAMBURELLI*

 

Il Consiglio dei Ministri ha finalmente deciso, dopo 20 anni di attesa, di ratificare la Carta Europea delle Lingue Regionali e Minoritarie, cosa che in un Paese onesto con sé stesso dovrebbe essere un evento positivo. E invece no. La ratifica, basata sulla famigerata legge 482/99 (Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche), include ovviamente le lingue minoritarie legate a popoli “di confine” o a enclavi dovute ad antiche migrazioni e/o mutamenti geo-politici: albanese (arbereshe), catalano, le varie lingue germaniche, grecanico, sloveno, croato, francese, franco-provenzale e occitano.

Ma delle 10 lingue regionali storicamente parlate nei territori italiani e censite dall’UNESCO come in “pericolo d’estinzione” solo tre figurano nella ratifica, ovvero friulano, ladino e sardo.

 

Lo Stato italiano azzittisce così in un solo colpo almeno 7 delle lingue regionali censite dall’UNESCO.

Queste sono, in ordine alfabetico: emiliano-romagnolo, ligure, lombardo, napoletano, piemontese, siciliano, veneto.

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Mag 03 2014

LE LINGUE PARLATE ALL’INTERNO DELLO STATO ITALIANO. PROPOSTE PER UNA POLITICA CHE VADA VERSO UN PLURI- LINGUISMO INTEGRALE

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 Una lingua è un dialetto con alle spalle un esercito e una flotta

 

 

Dr. Roberto Bolognesi – Università di Groningen (Paesi Bassi) Matteo Incerti – Giornalista pubblicista

INTRODUZIONE:

 

Nelle proposte che qui presentiamo, ci siamo prefissi l’obiettivo di indicare, in base a criteri il più possibile tecnici, le lingue minoritarie presenti nel territorio dello Stato italiano.

 

Comunque, rispetto al problema della distinzione fra lingue e dialetti, è importante precisare da subito che una simile distinzione è, oltre certi limiti, tecnicamente impossibile, oltreché politicamente pretestuosa. Citiamo in proposito le parole di Guido Barbina: “Tralasciamo, perchè puramente accademico e a volte fuorviante il pretestuoso problema della differenziazione fra lingua e dialetto: una simile distinzione, peraltro impossibile, non ci porterebbe certamente a chiarire il problema di una corretta classificazione dei casi di difformità linguistica italiani”.

 

Al contrario del convincimento diffuso fra i profani, quando un linguista parla del “dialetto X della lingua Y”, non sta descrivendo un rapporto fra due entità linguistiche collegate gerarchicamente, ma sta solo cercando di risparmiare le molte parole che gli occorrerebbero per ripetere che si sta riferendo ad un certo sistema linguistico X, il quale per comodità si può indicare come varietà socialmente e/o geograficamente delimitata di una famiglia di idiomi sufficientemente omogenea da poter essere indicata, sempre per comodità, come lingua Y.

 

Da un punto di vista strettamente tecnico, in effetti, il dialetto X si può altrettanto giustificatamente definire come lingua in quanto sufficientemente definito e circoscritto, mentre la lingua Y andrebbe più giustamente definita come famiglia di dialetti Y.

 

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Mag 02 2014

IL PATRIARCA MORAGLIA FRA L’INCUDINE DELL’INDIPENDENZA E IL MARTELLO DELL’ITALIA

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di MILLO BOZZOLAN

Pubblichiamo questa lettera aperta dello studioso veneto Millo Bozzolan al Patriarca di Venezia

 

 

A Sua Eminenza  il Patriarca dei Veneti FRANCESCO MORAGLIA

 

Eminenza, ieri ho appreso che, in una dichiarazione pubblica, Ella disapprova la volontà, ormai maggioritaria, dei Veneti a tornare ad autogovernarsi, cosa che hanno fatto per tanti secoli e con ottimi risultati, memori anche dell’antica e particolare autonomia di cui essi godettero prima e fin dall’epoca romana. Fu un periodo quello dello Stato veneto, rimasto alla storia; anche nel secolo del suo cosiddetto tramonto, la civiltà veneta brillò di una luce propria e la Chiesa veneta seppe tenere il popolo attaccato ai valori cristiani della famiglia, del lavoro, della carità. Caratteristiche che, anche grazie ai parroci di tante parrocchie, non abbiamo perso del tutto e di questo i Veneti vi sono grati. Essi col loro lavoro e il loro sudore, han «tirato la carretta» fin che han potuto, ma ora è l’Italia che ha rotto ogni patto con la nostra Nazione, sperperando e rubando a man bassa, pretendendo ormai il nostro sangue, e credo di non esagerare se dico che il suo dominio è del tutto simile a quello del tanto odiato Napoleone, che mise fine alla nostra libertà.

 

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Apr 29 2014

FESTA DEI VENETI: CRONACA DI UNA FESTA SPIATA

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Primi insidias icore – (“Per primi scopriamo le insidie” motto della DIGOS, la polizia politica italiana)

 

Quando ad un popolo appartengono uomini e donne disposti a provare l’umiliazione del carcere pur di difendere le proprie idee quel popolo ha già vinto. Venerdì 25 aprile 2014 in piazza San Marco erano presenti anche questi uomini e queste donne ed intorno a loro vi era un popolo che nonostante le intimidazioni da parte di chi si professa servitore dello stato ma che di fatto sta servendo lo “status quo” di chi ci ha già rubato il futuro e non contento vuole mortificare la nostra dignità.

Queste intimidazioni sono cominciate prima dei festeggiamenti alimentando lo spauracchio con la dichiarazione della presenza di oltre 100 agenti in tenuta antisommossa, e  sono continuate dopo la festa fornendo fantomatiche dichiarazioni di valutazione di reato per aver portato la bandiera di San Marco in Piazza San Marco nei confronti di qualche migliaio di Veneti che con i loro figli hanno rivendicato pubblicamente la propria identità, senza bisogno di mettersi caschi neri bardature protezioni o scudi di plexiglass come fanno di solito dei civilissimi italiani quando manifestano nella loro capitale….non una carta di caramella era rimasta per terra dopo il passaggio di questi “barbari veneti”!

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Apr 28 2014

RILEGGERE OGGI PASOLINI E LA SUA CRITICA ALLA SINISTRA DEI NUOVI “DIRITTI” ASSERVITA AL CONSUMISMO BORGHESE

Category: Società e politicagiorgio @ 17:08

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Aprile 26, 2014,  Carla Vites

Aborto, libertà sessuale… «Questa meravigliosa permissività nei riguardi della maggioranza, da chi è voluta? Dal potere dei consumi, dal nuovo fascismo». Così il grande artista (omosessuale) denunciava la falsità dei principi su cui si basano tante battaglie “progressiste”

 

Karl Marx ha scritto: «Il borghese vede nella moglie un semplice strumento di produzione».

Si capisce perché la sinistra un tempo era contro il “borghese” della fecondazione artificiale e, tanto più, era contraria alle unioni omosessuali.

Basti ricordare le critiche rivolte a Pier Paolo Pasolini (il quale, oltretutto, era un vero candido nella sua omosessualità) dal Partito comunista e dagli “intellettuali” organici al Pci. Nulla a che vedere con gli attuali “democratici” (anche di casa cattolica), fervorosi sostenitori della fecondazione in vitro e del “matrimonio gay”.

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Apr 28 2014

CONFESSIONI DI UN FINANZIERE: 
 “INCASSO TANGENTI PER LO STATO”

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Memorie di un finanziere della polizia tributaria. Si potrebbe intitolare così il sorprendente documento esclusivo che state per leggere. Si tratta della trascrizione, fedele alla lettera, del disarmante sfogo di un disincantato, onesto e preparato maresciallo della Guardia di Finanza, impegnato da diversi lustri nei temutissimi controlli alle imprese. L’uomo, di cui evitiamo di indicare dati anagrafici e curriculum per non renderlo riconoscibile, ha apparecchiato per Libero uno zibaldone di pensieri, suddiviso in capitoletti, sul suo lavoro di tutti i giorni. Che per lui è diventato un tran tran asfissiante, capace di condurlo quasi al rigetto. Il risultato è questa spietata radiografia che stupisce e, in un certo senso, preoccupa di un mestiere che tanto trambusto porta nelle vite degli italiani. Infatti in questo sfogo il militare dipinge le ispezioni delle Fiamme gialle come un ineluttabile meccanismo stritola-imprenditori il cui obiettivo non sarebbe una vera e sana lotta alle frodi fiscali, ma una fantasiosa e famelica caccia al tesoro indispensabile a lanciare le carriere di molti professionisti dell’Antievasione. «Nel nostro lavoro ci sono forzature evidenti, a volte imbarazzanti», ammette con Libero il maresciallo. Che qui di seguito svela retroscena e segreti dei controlli che intralciano ogni giorno il lavoro di centinaia di imprenditori. Una lettura che potrebbe agitare qualcuno e far alzare il sopracciglio ad altri. Ma a tutti deve essere chiaro che non di fiction si tratta e che domani il nostro maresciallo e la sua pattuglia potrebbero bussare alla vostra porta. Preparatevi a leggere il testo di questo finanziere raccolto in esclusiva da Libero.

 

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 “INCASSO TANGENTI PER LO STATO””


Apr 25 2014

RELIBERASION (RILIBERAZIONE)

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DAL SANTO DO BATUDE LONGHE, FONDE, ROMPE LA NOTE CARGA DE PAURA, E DA PALASSO GIUSTI GHE RISPONDE UN SIGO SPASIMADO DE CREATURA. AL FREDO, DRIO DEI SCURI, I PADOVANI I SCOLTA L’AGONIA DEI PARTIGIANI.

(Egidio Meneghetti)

 

 

Accadeva a Palazzo Giusti di Padova, nell’inverno tra il 1944 e il 1945, che la «Banda Carità» talvolta costringesse le partigiane più coraggiose a denudarsi tra scherni e insulti come racconta la bellissima poesia del partigiano Egidio Meneghetti. Nonostante ciò, la Resistenza Veneta, nota per il coraggio delle sue azioni in tutta Europa, contribuisce di li a poco alla sconfitta di nazisti e fascisti il cui esercito capitola il 25 aprile 1945.

 

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Apr 18 2014

LA MASSONERIA VUOLE CREMARCI TUTTI E GLI IGNORANTI CADONO NELLA PROPAGANDA

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– di  Daniele Di Luciano –

 

Sempre più persone decidono di cremarsi. Perché? Se lo chiedessimo a loro ci risponderebbero che lo fanno per motivi ecologici, per far risparmiare la famiglia, per non creare problemi logistici ai cimiteri, ecc..

 

La verità, come al solito, è un’altra. Ogni tendenza della nostra società, globalizzata e indottrinata dai mezzi di propaganda di massa, è voluta dall’élite. E per “élite” intendo la massoneria.

 

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Apr 17 2014

VENETISMO, PADANISMO, INDIPENDENTISMO: O SI COGLIE L’ATTIMO O MEGLIO CHIUDERLA LÌ

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Alcuni recentissimi sondaggi Swg dicono che il 47% degli abitanti del NordOvest è favorevole all’indipendenza, che la percentuale raggiunge il 50%  nel NordEst. Non è una novità.

 

Nel gennaio del 1996 la rivista Limes aveva pubblicato un’inchiesta di Ilvo Diamanti sulla percezione e gradimento dell’idea di indipendenza padana. Ne risultava che per il 36,5% dei padani l’indipendenza era “un’ipotesi inaccettabile”, per l’8,5% “una via che porterebbe al disastro”, per il 30,7%  “una prospettiva vantaggiosa sul piano concreto, ma inaccettabile” e per il 24,4% “una prospettiva vantaggiosa ed auspicabile”.

 

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Apr 15 2014

A CHE SERVE IL MIO VOTO? A LEGITTIMARE IL MIO CARNEFICE

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di UBER ANGHINONI

 

Fra poco saremo chiamati a votare per i membri italiani del Parlamento Europeo.

 Suppongo che per la maggior parte dei votanti, non conoscendo direttamente i candidati, si insinuerà il dubbio per chi votare per poi scegliere fra chi è più di destra, di sinistra o di centro. Estremista o moderato. Chi è comparso in Tv dicendo una frase che ci ha colpiti, chi ha interpretato il nostro pensiero, ecc.ecc., tanto poi nessuno gli chiederà conto e mai ne renderanno, del loro operato. Per una volta voglio dare priorità ad una diversa domanda. A chi i compiti decisionali della struttura eletta? A chi i compiti di legiferare? Aiutiamoci a capire.

 

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Dic 09 2013

DITTATURA FISCALE, I PARTITI CANCELLANO L’EDITTO DI COSTANTINO

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 20:06

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di STEFANIA PIAZZO

 

Dal 1° gennaio 2014 scatta l’incrocio dei dati fiscali. Ma la dittatura fiscale non è solo una questione di tasse. Quando il cittadino viene privato degli spazi che riguardano la propria libertà, derubato da quello spazio di privacy che appartiene agli individui liberi, a cosa stiamo assistendo se non ad un arretramento di civiltà che ci porta nella storia a prima dell’editto di Costantino, con cui l’imperatore pose fine alla persecuzione dei cristiani e proclamò la neutralità dello Stato?

 

Il fisco italiano è riuscito a fare un salto nella storia di 1.700 anni, ad azzerare le conquiste di spazio temporali di libertà e di scelta. Se l’Editto sanciva una sfera di libertà di piena pertinenza della coscienza, spazio che quello stato non poteva toccare, il fisco italiano in pochi decenni è riuscito nell’impresa epica di azzerare una delle più grandi conquiste di civiltà arrogandosi il diritto di poter toccare tutto. Ciò che si è, ciò che si fa, ciò verso cui ci si muove.

 

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Dic 08 2013

LE RADICI DELLA VIOLENZA

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Nel mondo occidentale, dove si magnifica la cultura, l’istruzione, il progresso tecnologico, l’informazione interattiva, l’emancipazione e le conquiste sociali (tanto decantate e sbandierate dal Sistema come il livello più alto di civilizzazione mai raggiunto nella storia dell’uomo), ci troviamo amaramente a celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, contro la barbarie del femminicidio – sono 113 in Italia, le donne uccise da inizio anno, di cui 73 dal proprio partner. Più che una società progredita, sembra un inferno!

 

In verità, non esiste alcuna illuminate cultura, ma solo omologazione e arido apprendimento – nessuna vera libertà, ma solo licenza – nessuna emancipazione, ma solo degenerazione – nessuna conquista sociale, ma solo degli escamotages! 
La prova del nove,  la si ricava dall’immagine desolante di questo mondo alla deriva, dove in nome del progresso e di un fasullo benessere, abbiamo contaminato e fatto scempio dell’ambiente, di ogni principio etico e risorsa, che la prodiga natura, dall’origine, aveva dispensato ad ogni uomo.
Oltre al momentaneo e illusorio vantaggio particolare, abbiamo creduto e immaginato che, il divorzio, potesse opportunamente risolvere la questione di coppia, delegando a un atto sottoscritto dalle parti, la soluzione dei nostri problemi personali. In realtà si è rivelato un boomerang, che nella stragrande maggioranza dei casi, ha acuito ulteriormente il disagio esistenziale, lasciando irrisolti i motivi della separazione, e annichilendo ogni sforzo e analisi sulla possibilità di una salutare riconciliazione.

 

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Dic 02 2013

COSTI DELLA POLITICA E DELL’EUROPA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 11:41

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Insistiamo su questo argomento, per tutti quelli che credono di affrontare la crisi tagliando auto blu, pensioni d’oro, mega stipendi e rimborsi elettorali.

Sono tutte questioni di moralizzazione, ininfluenti sulle finanze pubbliche.

Nel grafico manca il costo degli interessi sul debito in moneta NON sovrana che potremmo tranquillamente NON avere, ed è il doppio del Fiscal Compact. (Ste)

 

 


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