Nov 28 2013

L’EUROPA E’ ORMAI UN SISTEMA TOTALITARIO, PER QUESTO E’ DESTINATA A COLLASSARE SU SE STESSA

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MASSIMO FINI:”L’EUROPA E’ UN SISTEMA TOTALITARIO DESTINATO A COLLASSARE. ALL’ITALIA ED ALL’EUROPA SERVIREBBE MAGGIORMENTE UN ALLEANZA CON LA RUSSIA, PER CONTROBATTERE L’EGEMONIA USA”

 

Intervista allo scrittore e giornalista Massimo Fini, che spara a zero contro Bruxelles e “promuove” l’alleanza con la Russia: «Sono loro i nostri partner naturali, non gli Usa»

 

«Se io fossi un abitante di un Paese ancora fuori dalla “zona euro” e mi chiedessero di votare sì o no per entrarvi, voterei sicuramente no». Massimo Fini, giornalista e scrittore da sempre controcorrente, assiste al dibattito che ormai sta diventando centrale negli stati europei sulla continuazione dell’attuale sistema monetario continentale o sulla sua rivisitazione (o addirittura abolizione) e ne ha già chiaro l’esito finale: «Il sistema occidentale è diventato un totalitarismo – dichiara Fini a la Padania – e come tutti i totalitarismi è destinato a collassare su se stesso». In questa intervista il giornalista parla anche dell’importante visita di Vladimir Putin in Italia, vedendo la Russia come «alleato naturale» non solo per noi, ma per tutta l’Europa.

 

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Nov 28 2013

IO NON CREDO NELLA SUA INNOCENZA, IO NON CREDO NELLA MAGISTRATURA

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Nov 27 2013

FINE DELLA LIBERTA’

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Nov 25 2013

NAPOLITANO BLINDA IL GOVERNO E NASCONDE I CONTI DELLO STATO SOTTO IL TAPPETO.

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 17:16

M5S - corteo di protesta per l'elezione Presidente della Repubblica Napolitano

 

 

Alessandro Di Battista ha diffuso i dati dello Stato

 

Il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha scritto uno sconvolgente messaggio su Facebook. Invitando tutti a condividerlo. 
Sono numeri tragici quelli messi nero su bianco dal deputato. Ecco di seguito il messaggio:

 

Facciamo diventare VIRALE questo post ragazzi. Condividiamo come non mai, lo stiamo facendo tutti quanti!
Napolitano blinda il governo e nasconde i conti sotto il tappeto. Per la prima volta nel suo mandato, il presidente della Repubblica ha incontrato il ragioniere generale dello Stato.

Perché?

Ve lo diciamo noi:

 

 

– Debito pubblico: record a 2.074 miliardi, veleggiamo verso il 130% del Pil;

 

– Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;

 

– Pil: atteso un altro -2% quest’anno. Si aggiunge al -2,4 del 2012;

 

– Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;

 

– Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;

 

– Sofferenze bancarie: a maggio sono salite del 22,4% annuo a 135,5 miliardi;

 

– Base produttiva: eroso circa il 20% dall’inizio della crisi;

 

– Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi. 200 miliardi circa;

 

– Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;

 

– Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;

 

– Potere d’acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;

 

– Disoccupazione: sfondata quota 12,2%, dato peggiore dal 1977;

 

– Disoccupazione giovanile: oltre il 38%;

 

– Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;

 

– Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);

 

– Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione

 

Fonte: http://il-controinformatore.webnode.it

 

 

Fonte: visto su DISINFORMAZIONE.IL

Link: http://www.disinformazione.it/di_battista.htm

 


Nov 25 2013

NAPOLITANO RICATTA

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Il presidente Napolitano passa alle minacce. Chi scenderà in piazza mercoledì e magari nei giorni successivi che cosa rischia? La galera, il fermo di polizia, la schedatura come sovversivo?

 

E fin qui, nulla di nuovo. Il salto di qualità arriva subito dopo. Se qualcuno vorrà manifestare contro la decadenza di Berlusconi – aggiunge l’inquilino del Quirinale – stia ben attento ai modi e alle parole.  Siamo all’avvertimento, all’intimidazione. Perché, presidente, a che cosa dovremo stare attenti? Chi scenderà in piazza mercoledì e magari nei giorni successivi che cosa rischia? La galera, il fermo di polizia, la schedatura come sovversivo?

 

Ecco, allora si accomodi fin da subito perché le dico già ora che lei è il capo di una cospirazione che sta cercando di sovvertire la volontà popolare.

Lei è un vecchio inacidito e in malafede indegno di occupare la più alta carica dello Stato.

Lei vuole zittire milioni di italiani come ha zittito la Procura di Palermo che aveva trovato le prove delle sue malefatte.

Lei ha il pallino di zittire i cittadini che manifestano per la libertà (le ricordo che ha sulla coscienza migliaia di ungheresi trucidati dai russi con il suo consenso morale e politico).

Lei per scalzare Berlusconi ha comperato prima Mario Monti con la carica di senatore a vita, facendolo pagare a noi fin che campa.

Fallita la missione ci ha riprovato comperando un pezzo della dirigenza Pdl, quello più debole, compromesso e ricattabile.

Ha taciuto sulle nefandezze della magistratura, ha venduto il Paese a Stati esteri, Germania in primis.

Noi non ci faremo intimidire dalle sue minacce.

Lei è un golpista, perché usa il suo potere al servizio della vecchia causa comunista oggi rivista e corretta in salsa lettiana.

 

Noi scenderemo in piazza, contro la magistratura, contro la sinistra e contro di lei che rappresenta il peggio di questo Paese. Che le piaccia o no dovrà ascoltare. Come ai tempi dell’ascesa di Grillo, dirà che non ha sentito. E allora urleremo più forte.

Perché noi, a differenza sua e dei suoi tristi cortigiani, siamo uomini liberi.

 

 

Fonte: srs di Alessandro Sallustida, Il Gioenale.it,  di Lunedì 25 novembre 2013

Link: http://www.ilgiornale.it/news/interni/970513.html

 


Nov 25 2013

SOS AGRICOLTURA

Category: Geografia e ambiente,Società e politicagiorgio @ 15:05

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Terrazzamenti a secco abbandonati

 

ESISTE un numero imprecisato di persone che praticano un’agricoltura di piccola scala, dimensionata sul lavoro contadino e sull’economia familiare, orientata all’autoconsumo e alla vendita diretta; un’agricoltura di basso o nessun impatto ambientale, fondata su una scelta di vita legata a valori di benessere o ecologia o giustizia o solidarietà più che a fini di arricchimento e profitto; un’agricoltura quasi invisibile per i grandi numeri dell’economia, ma irrinunciabile per mantenere fertile e curata la terra (soprattutto in montagna e nelle zone economicamente marginali), per mantenere ricca la diversità di paesaggi, piante e animali, per mantenere vivi i saperi, le tecniche e i prodotti locali, per mantenere popolate le campagne e la montagna.

Per quest’agricoltura che rischia di scomparire sotto il peso delle documentazioni imposte per lavorare e di regole tributarie, sanitarie e igieniche gravose, per ottenere un riconoscimento che la distingua dall’agricoltura imprenditoriale e industriale, per ottenere la rimozione degli ostacoli burocratici e dei pesi fiscali che ostacolano il lavoro dei contadini e la loro permanenza sulla terra,.

 

CHIEDIAMO CHE

 

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Nov 24 2013

TABELLA INDICATIVA PER L’INSERIMENTO DEGLI ALIMENTI NELLA DIETA DEL BAMBINO*

Category: Alimentazione e gastronomia,Società e politicagiorgio @ 20:02

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da Giulia Fulghesu, Alimentazione naturale dallo svezzamento all’adolescenza, Milano, Tecniche Nuove, 2001

 

 

Alimento Età
Cereali e derivati
Avena crema 8 mesi
Avena fiocchiAvena integrale chicchi 10 mesi36 mesi
Frumento fiocchi 10 mesi
Frumento glutine o seitan 10 mesi
Frumento pastina 8 mesi
Frumento semolino 8 mesi
Grano saraceno cremaGrano saraceno decorticato chicchi 7 mesi12 mesi
Grano saraceno fiocchi 9 mesi
Grano saraceno pasta 12 mesi
Mais chicchi 24 mesi
Mais cremaMais fiocchi 6 mesi9 mesi
Miglio chicchi 12 mesi
Miglio crema 6 mesi
Miglio fiocchi 9 mesi
Orzo crema 8 mesi
Orzo decorticato 18 mesi
Orzo fiocchi 10 mesi
Orzo mondo 36 mesi
Orzo perlato 12 mesi
Riso crema 6 mesi
Riso fiocchi 9 mesi
Riso graffiato (o sbiancato) chicchi 12 mesi
Riso integrale chicchi 36 mesi
Riso semintegraie chicchi 18 mesi
Segale crema 8 mesi
Segale fiocchi 9 mesi
Segale pasta 12 mesi
 Frutta
Albicocca frutto maturoAlbicocca succo naturale 12 mesi10 mesi
Arancia succo naturale 7
Arancia succo 8 mesi
Banana purea 7 mesi
Mandarino succo naturale 7 mesi
Mela pureaMela succo naturale 6 mesi6 mesi
Mela tagliata a fettine 12 mesi
Pera purea 6 mesi
Pera succo naturale 8 mesi
Pera tagliata a fettine 12 mesi
Prugna polpa 18 mesi
Prugna purea 12 mesi
Prugna succo naturale 12 mesi
Frutta intera 18 mesi
Tutte le varietà di frutta 18-24 mesi
Verdura
Carciofo 12 mesi
Cardo 12 mesi
Carota 6 mesi
Cavolo 12 mesi
Cetriolo 18 mesi
Cicoria 24 mesi
Cipolle 9 mesi
Coste 8 mesi
Erbe aromatiche 12 mesi
Erbette 8 mesi
Fagiolini verdi 10 mesi
Finocchio 10 mesi
Funghi 36 mesi
Lattuga 7 mesi
Melanzane 24 mesi
Patate 6 mesi
Peperoni 36 mesi
Piselli freschi 24 mesi
Pomodori interi 30 mesi
Pomodori privati di semi e buccia 18 mesi
Porri 8 mesi
Sedano 8 mesi
Spinaci 9 mesi
Zucca 7 mesi
Zucchine 6 mesi
Tutte le varietà di verdura 18-24 mesi
Legumi  
Borlotti interi 24 mesi
Borlotti purea 9 mesi
Borlotti schiacciati con la forchetta 18 mesi
Ceci interi 24 mesi
Ceci purea 12 mesi
Ceci schiacciati 18 mesi
Fagioli altri tipi come i borlotti
Fagioli dall’occhio come i borlotti
Lenticchie decorticate (in purea aggiunta alla pappa) 7 mesi
Lenticchie decorticate intere 9 mesi
Lenticchie di Rodi (o rosse) decorticate (solo nei brodo) 6-7 mesi
Lenticchie di Rodi intere (solo nel brodo) 8 mesi
Lenticchie di Rodi intere 18-24 mesi
Lenticchie di Rodi intere in purea 9 mesi
Lenticchie verdi intere come lenticchie di Rodi
Piselli decorticati 30 mesi
Piselli interi 36 mesi
Soia fiocchi 9 mesi
Soia formaggio (tofu) 7 mesi
Soia gialla fagioli interi 24 mesi
Soia latte 4 mesi
Soia tempeh 12 mesi
Latte e latticini
Formaggi grassi stagionati 36 mesi
Formaggi magri freschi dopo i 7 mesi
Formaggi semigrassi freschi dopo i 7 mesi
Formaggi semigrassi stagionati 12 mesi
Latte caprino dopo i 10 mesi
Latte vaccino dopo i 12 mesi
Parmigiano reggiano dopo i 6 mesi
Ricotta caprina dopo i 7 mesi
Ricotta vaccina dopo i 7 mesi
Yogurt naturale intero dopo gli 8 mesi
Yogurt naturale magro dopo i 7 mesi
Pesce
Acciuga fresca 12 mesi
Aragosta 48 mesi
Calamaro 48 mesi
Carpa 12 mesi
Cefalo 18 mesi
Dentice 12 mesi
Merluzzo 9 mesi
Nasello 9 mesi
Orata 10 mesi
Palombo 12 mesi
Pesce spada 48 mesi
Sardina (pesce azzurro) 12 mesi
Seppia 48 mesi
Sogliola 9 mesi
Spigola 10 mesi
Tonno 36 mesi
Triglia 12 mesi
Trota 9 mesi
Uovo
Intero fine degli 8 mesi
Tuorlo fine dei 7 mesi
Carne e derivati
Carne bianca 12 mesi
Carne rossa 36 mesi
Bresaola 24 mesi
Prosciutto cotto 18 mesi
Prosciutto crudo 24 mesi
Salumi altri tipi 5 anni
Condimenti e integratori alimentari  
Aceto di mele o di vino 3 anni
Burro 8 mesi
Burro di sesamo (tahin) 12 mesi
Cioccolata 4 anni
Germe di grano polvere e fiocchi 12 mesi
Lecitina di soia fiocchi e granuli 36 mesi
Lievito di birra polvere e fiocchi 12 mesi
Miele d’acacia 7 mesi
Olio extravergine d’oliva 5 mesi
Olio di semi di girasole di prima spremitura a freddo 6 mesi
Altri tipi di olio di semi di prima spremitura a freddo 6 mesi
Salsa di soia (tamari) 12 mesi
Sesamo al sale (gomasio) 18 mesi
Zucchero di canna integrale 7 mesi

 

* Il libro di Giulia Fulghesu è molto ben fatto e si presenta come uno strumento validissimo per lo svezzamento vegetariano (con consigli, approfondimenti sugli alimenti e i nutrienti, ricette, ecc.); pur non essendo, infatti, in modo specifico un libro di alimentazione vegetariana, in esso si caldeggia la svezzamento e la nutrizione vegetariana nell’infanzia. Come risulta evidente dai miei interventi sullo svezzamento, non concordo completamente con l’età di introduzione di alcuni cibi. Combinando le indicazioni di medici come il dr. Proietti con la mia esperienza personale, mi pare più corretto introdurre come prima fonte di proteine legumi quali lenticchie rosse, piselli spezzati, azuki e miso, piuttosto che il seitan (glutine del frumento); inoltre posticiperei l’introduzione del grano in tutte le sue forme, ma soprattutto dei latticini (anche del parmigiano) che rendono più difficoltoso l’assorbimento del ferro e contengono proteine di difficile digestione per il neonato (consiglio per entrambi l’introduzione al compimento dell’anno, per i latticini è meglio cominciare comunque con ricotte o ancora meglio cagliate fresche fatte in casa -vedi ricette-, piuttosto che con il parmigiano, formaggio troppo saporito e stagionato). [n.d.c.]

 

 

 

Fonte:  da Giulia Fulghesu, Alimentazione naturale dallo svezzamento all’adolescenza, Milano, Tecniche Nuove, 2001


Nov 24 2013

HANNO ABBATTUTO BERLUSCONI PER LASCIARE L’ITALIA INCATENATA ALL’EURO. ORA, NESSUNO PIANGA. SARANNO I GIORNI DELL’IRA.

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C’è una notizia – che non per caso abbiamo pubblicato – capace di riscrivere di botto gli ultimi due anni della politica italiana. Berlusconi nell’ottobre del 2011, da presidente del Consiglio in carica perchè legittimamente eletto dagli italiani in regolarissime e democraticissime elezioni politiche nazionali, andò in Europa, e precisamente a Bruxelles, a incontrare i vertici dell’Unione Europea, e quindi Barroso e i suoi sodali, per “trattare” l’uscita dell’italia dalla zona euro. 

 

La notizia non trapelò, e questo la rende – se fosse necessaria una conferma, ma non serve – assolutamente veritiera. Dico non serve, perchè la fonte che oggi l’ha resa pubblica è tedesca, non italiana. Un altissimo funzionario di una prestigiosa istituzione germanica l’ha comunicata alla platea di un convegno economico svoltosi a Berlino e organizzato da un autorevole quotidiano tedesco, il Sueddeutsche Zeitung. I tedeschi c’erano a quell’incontro. E capirono.

 

Capirono che bisognava in ogni modo e con qualsiasi mezzo abbattere Berlusconi e il suo governo, anche a costo di rimetterci dei soldi. Anche tantissimi soldi. Era un prezzo accettabile, se in cambio fossero riusciti a fermare l’italia in fuga dalla disastrosa valuta unica europea. Disastrosa per il Bel Paese, ovviamente, ma ottima, meravigliosa, eccezionale per l’economia della Germania.

 

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Nov 24 2013

BANCOCRAZIA: DALLA REPUBBLICA DI VENEZIA A MARIO DRAGHI E GOLDMAN SACHS

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Dal dodicesimo secolo fino all’inizio del quattordicesimo secolo, l’Ordine dei Templari, presente in gran parte d’Europa, diventò il banchiere dei potenti. Contribuì a finanziare varie crociate. All’inizio del quattordicesimo secolo, era diventato il principale creditore del re di Francia Filippo il Bello. Di fronte al debito che gravava sulle sue risorse, Filippo il Bello si liberò dei suoi creditori e del suo debito, demonizzando l’Ordine dei Templari accusandolo di molteplici crimini (1). L’Ordine fu proibito, i suoi capi giustiziati e i suoi beni confiscati. All’Ordine dei Templari mancava uno stato e un territorio per affrontare il re di Francia. Il suo esercito, (15000 uomini di cui 1500 cavalieri), il suo patrimonio e i suoi crediti con i dirigenti non lo protessero dalla potenza di uno stato deciso ad eliminare i suoi creditori.

 

Nella stessa epoca (XV e XVI secolo), i banchieri veneziani finanziavano anche loro le crociate e prestavano soldi ai potenti d’Europa, però si mossero molto più abilmente rispetto all’Ordine dei Templari.

 

A Venezia, si appropriarono della testa dello Stato, dandogli forma di una repubblica. Finanziarono la trasformazione di Venezia, città-stato, in un vero impero che comprendeva Cipro, Eubea (Negroponte) e Creta. Adottarono una strategia inarrestabile per arricchirsi in maniera duratura e assicurare il rimborso dei loro crediti: furono loro a decidere di far indebitare lo stato veneziano con le banche che possedevano. I termini dei contratti di prestito furono definiti da loro stessi dato che erano allo stesso tempo proprietari delle banche e dirigenti dello Stato.

 

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Nov 24 2013

QUELLI DELLA LETTERA…..(QUELLI DELLA FAMOSA LETTERA DEL 2011 A FIRMA DI JEAN CLAUDE TRICHET E MARIO DRAGHI)

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Sembra notizia di oggi la proposta di un piano di privatizzazioni parziali per la generazione di nuove risorse da destinare all’abbattimento del debito e al contenimento del deficit di bilancio: si parla di cessioni di quote non rilevanti in aziende strategiche, quel tanto che basta per non perdere il controllo sulle rispettive società. Abbiamo nomi eccellenti:  Sace, Enav, Fincantieri, Grandi Stazioni e per finire ENI. Il Governo Letta si appresta a svendere per battere cassa nella speranza di realizzare almeno 10 miliardi. Ormai ci siamo: si tratta a farla grande di aspettare ancora 18 mesi, dopo il destino di contribuenti, pensionati, e risparmiatori italiani sarà presto delineato. Questa volta non ci saranno mezze misure o mezze interpretazioni, il declino del paese si trasformerà nella dipartita della nazione. Quelli che sospirano confidando nell’avvento del Regno di Renzi tra qualche mese sono dei poveri illusi: il Sindaco di Firenze ha come punti chiave all’interno del suo programma una massiva ed imponente opere di alienazioni e dismissioni di patrimonio pubblico e partecipazioni strategiche.

La svendita del paese ricordate che è sempre stata una prerogative dei governi di sinistra (Amato, D’Alema e Prodi): si vende come si suol dire l’argenteria per pagare i debiti contratti per giocare alle slot machine.

 

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Nov 24 2013

LA GENTE STA SCOMPARENDO

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 12:22

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DI  MARCO CANESTRARI

 

Tutti stiamo perdendo progressivamente qualcosa: Chi la casa, chi il lavoro, chi l’auto, chi solo qualche comodità… E con grande sofferenza ci riadattiamo a questa fase di paura reagendo chiudendoci a riccio, aspettando che qualcuno faccia finalmente qualcosa per noi e che la crisi passi da sola. Ognuno passivo, senza energie, sotto shock, tira fuori una buona giustificazione per cui lui non può fare nulla data la sua situazione di emergenza personale. É proprio questa chiusura e mancanza di azione di tutti quelli che hanno più del necessario che porta tutta la popolazione a non avere più il necessario.

 

Non aspettatevi le vecchie rivoluzioni fatte da una marea umana che non ha realmente da mangiare, perché non ci daranno questa facile soluzione. Nessuno vedrà questa marea umana e la televisione non ci fornirà la visione d’insieme della situazione reale del paese. Si uccideranno imprenditori che fino al giorno prima guadagnavano più di noi, sarà o tutto o niente. La gente semplicemente scomparirà, i tuoi vicini cambieranno casa, mentre la tv continuerà a farci vedere tenori di vita da 20 mila euro al mese.

O vivi con l’iPhone o il giorno dopo, per legge!, per legge devi morire di tagli, di tasse e debiti.

Scomparirai come tutti gli altri, non esisterai più, a livello sociale non conterai più, non avrai più peso né valore né diritti né tutele.

La ragione sarà: mancanza di fondi. Tutti gli altri continueranno a decidere per te, e la legge continuerà ad essere uguale per tutti promulgando incessantemente nuovi divieti: Divieto di dormire sotto i ponti sia per i ricchi che per i poveri.

E tutti noi giustificheremo questo sistema economico, questa legge e quindi l’ennesima morte e l’ennesima famiglia spaccata. Figli nasceranno dalla sofferenza e la porteranno con sé alle prossime generazioni e noi staremo fermi a guardare.

 

La crisi passerà, ma non ora, e non per mano dei banchieri. Passerà solo quando tutti capiremo che chiudersi senza cooperare per uno scopo comune é l’ultima cosa che dobbiamo fare, ma che siamo stati addestrati ben benino a fare.

 

Fonte: visto su ECCO COSA VEDO del  27 ottobre 2013

Link: http://eccocosavedo.blogspot.it/2013/10/la-gente-sta-scomparendo.html

 


Nov 24 2013

ITALIA, ANNO ZERO. ALLARME DELLA LONDON SCHOOL OF ECONOMICS: “NON RIMARRÀ NULLA DELL’ITALIA”

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Nel giro di 10 anni, l’Italia involverà allo stadio di economia di sussistenza, è’ la conclusione catastrofica cui giunge nella sua analisi il professore ROBERTO ORSI  della London School of Economics and Political Science (LSE):

 

“Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà.

 

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Nov 24 2013

L’ITALIA MORIRÀ COI CONTI IN ORDINE ED IL PLAUSO DELLA UE

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 05:48

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Paolo Turati

 

In Italia continuano le tensioni sulla legge di Stabilità. Il fuoco di fila proviene da tutti i fronti. La Voce della Russia ha chiesto all’illustre economista Paolo Turati, presidente della Fondazione Magna Carta Nord-Ovest e advisor di Istituzioni di art market & finance, di analizzare questa legge così discussa.

 

Le tasse sono camuffate, così l’Italia può morire, ha affermato l’esponente del centrodestra Sandro Bondi;  Noi del pubblico impiego siamo il bancomat del Governo, ora basta o sarà sciopero, ha tuonato Rossana Dettori, segretaria generale della Funzione Pubblica per Cgil; Legge condivisibile ma del tutto insufficiente con il rischio che il Parlamento la tramuti in una porcata, ha dichiarato seccamente Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria; Questa manovra non esiste, ha commentato asciutto Yoram Gutgeld, il consigliere economico di Matteo Renzi; Nessuna scossa per il sistema. Per la crescita è investito meno dello 0,5% del Pil, ha spiegato Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma; Con questa legge il prelievo fiscale non è più legato ai servizi reali, ha infine chiosato Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia. Insomma, è una manovra economica che non trova alleati né nelle parti sociali né paradossalmente tra chi ha contribuito a scriverla, cioè gli esponenti dei due partiti maggiori del governo Letta.

 

–  Dott. Turati, ci spieghi: questa legge di Stabilità è proprio da buttar via?

– Credo che se il Parlamento non interverrà per correggerla, assisteremo all’ennesima occasione mancata per il nostro Paese: con l’aggravante che ci avviciniamo a passi rapidi verso il nostro “shutdown”. La direzione intrapresa dal Governo su alcuni argomenti, tra i quali il cuneo fiscale, era giusta. Risultano però essere totalmente sproporzionate le risorse messe in campo, come se si somministrasse uno sciroppo a un malato terminale.

 

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Nov 23 2013

IL MIRAGGIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO ITALIANO

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 22:13

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Negli questi ultimi anni, in questo paese chiamato Italia, sentiamo sempre più parlare dell’agognato “pareggio di bilancio”, in nome di queste tre parole i nostri cari governanti, non eletti, ci stanno obbligando ai sacrifici più alti dal punto di vista economico ma anche sociale. Per cercare di essere sicuri di raggiungerlo l’hanno pure messo in Costituzione, come se di solito all’Italia della propria Costituzione importasse qualcosa.

 

Comunque in nome di quest’ultimo, hanno portato la tassazione italiana al top a livello mondiale (record di cui esserne davvero fieri), hanno tagliato i servizi, hanno impoverito i pensionati, hanno fatto suicidare imprenditori ed operai, hanno fatto raddoppiare il livello di povertà e disoccupazione, soprattutto giovanile, hanno costretto le aziende a chiudere qua in Italia per andarsene anche appena oltre confine per poter continuare a sopravvivere.

 

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Nov 23 2013

CONTRO I LADRONI DI STATO L’EVASIONE FISCALE È UN DOVERE MORALE

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 20:18

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di LEONARDO FACCO

 

Tre notizie, ieri, mi hanno infastidito: la prima, è che i capigruppo delle varie “gang” politiche che affollano la Camera hanno l’abitudine di bruciare i loro conti, onde evitare che le prove delle loro malefatte possano finire sotto la lente di qualche controllore; la seconda, è che tra i parassiti che imperversano in Parlamento, ce n’è sempre qualcuno che infila un qualche emendamento tra le leggi in discussione per mantenere intatti i privilegi che essi stessi si sono concessi. Stavolta è toccato ai vitalizi dei consiglieri regionali; terzo, che l’inutile “Garante della privacy” (l’ennesimo boiardo di Stato mantenuto coi soldi dei contribuenti) ha dato il via libera all’Agenzia delle Entrate affinché possa ficcanasare a suo piacere i nostri conti correnti.

 

Nonostante questo, più tutto il pregresso del caso, siamo ancora costretti a subire le prediche di trinariciuti del calibro della Gabanelli e di Santoro, che non perdono occasione per mettere sotto inchiesta l’evasione fiscale, ovvero l’ultimo baluardo di resistenza pacifica – per dirla con le parole di Charles Adams – che rimane ai vessati di questa penisola, sottoposti ad un’infernale pressione contributiva che rasenta, ormai, l’esproprio totale. In Italia, ahimè, lo Stato tassatore e canaglia gode di grandi consensi ed ha assoldato un esercito di locuste improduttive, quelle che – non casualmente – ritengono doveroso ed opportuno aumentare i controlli tributari. Vi sono scherani del Leviatano dappertutto: nelle università, nella “società incivile e clientelare”, nei media, tra le caste varie della politica e della sotto-politica, ma finanche tra quelli che si son messi in testa di fermare il declino. Tutti odiano gli evasori, ma tutti lo sono (seppur in modi differenti), per il semplice fatto che a nessuno piace vedersi espropriare gran parte del frutto del proprio lavoro.

 

Nonostante non vi sia politico, o un suo lacché, che non dica che le imposte vanno abbassate (slogan ritriti di cui abusa pure Monti), la lezione di Laffer che con aliquote più basse si aumenta il gettito fiscale, in questa landa libico-mediterranea non è mai stata applicata, perché non è mai stata imparata, dato che il taglio delle spese pubbliche non è gradito ai frequentatori dei Palazzi. Al contrario, i diritti del contribuente italiano sono violati vergognosamente e di continuo, persino quando sono stati promulgati dallo Stato stesso sotto forma di leggi e statuti. Inoltre, Equitalia è il braccio armato di chi ha in animo solo di distruggere la ricchezza, anziché produrla.

 

Accettare passivamente la violenza dello Stato tassatore significa legittimare una condizione di schiavitù a cui sono sottoposti i cittadini, troppo spesso condizionati da slogan – falsi e tendenziosi – tipo quell’infame “pagare tutti per pagare meno”.  Vi ricordo, senza timor di smentita, cosa insegna la prassi: se tutti pagassero il dovuto, è certezza matematica che il maggior gettito si tradurrebbe in maggiori spese da parte degli apparati pubblici, sempre pronti a sprecare denari per alimentare consenso e clientele. La cura del governo dei tecnici ne è la riprova: nonostante un aumento ferale delle gabelle, il debito pubblico è cresciuto di 90 miliardi di euro in un anno! Se analizzate la serie storica relativa all’aumento della spesa pubblica, e la confrontate con quella afferente la pressione fiscale, ve ne convincerete.

 

Lo Stato massimo ha indottrinato ben bene i suoi sudditi ad odiare l’evasore fiscale, i paradisi fiscali, gli esportatori di capitali, facendoli passare per dei furfantelli che rubano a qualcun altro. A me non pare che chi vuol tenere per sé ciò che ha onestamente guadagnato sia un mariuolo. Semmai, il malfattore è chi pretende da lui i tre quarti del suo fatturato, per poi andarselo a spendere in videopoker o a puttane. E’, insomma, doveroso coltivare nell’opinione pubblica un senso di avversione all’invadenza governativa e all’interventismo (finalmente non regge più nemmeno la balla che senza tasse i servizi non esisterebbero), nonché il rifiuto dell’esercizio indiscriminato e irresponsabile del potere fiscale. Anche perché – e questo forse non è ancora ben chiaro a tutti – il 99% delle rivoluzioni ha preso avvio da una rivolta fiscale.

 

Rassegnatevi però o voi che votate e sperate nell’urna: qui da noi, non aspettatevi alcun ribaltamento per via elettorale. Bisogna fare da soli. Quanti più saremo a difendere i diritti del nostro portafoglio tanto più avremo davanti un futuro roseo. La Catalogna ha accelerato la sua rivoluzione secessionista perché la crisi ha fatto da detonatore e la resistenza fiscale – oltre all’appartenenza ad una comunità – è qualcosa di più che una minaccia. Anche i fiamminghi, che anelano l’indipendenza, ne han piene le tasche di mantenere i valloni. Gianni Rodari non sbaglia quando sostiene “che è inutile parlare di libertà ad uno schiavo che pensa di essere un uomo libero”, e che non sa che l’alternativa alla ribellione è pagare in silenzio, senza lamentarsi troppo della corda che si stringe al nostro collo. Lo ribadirò fino alla noia: “Non esiste alcuna libertà politica senza libertà economica”. Se non la pensate così, mettetevi in fila fin dal 30 novembre prossimo, dato che c’è da versare il 96% dell’acconto Irpef del 2013.

 

Come diceva Barry Goldwater “l’estremismo, nella difesa della libertà, non è un vizio. La moderazione, nel perseguimento della giustizia, non è una virtù”. Per chi ti punta una pistola in faccia intimandoti “o la borsa o la vita” non può esserci rispetto. Senza la convinzione e il coraggio di resistere al Fisco (come insegnava anche quel buon uomo di Gandhi), senza l’orgoglio di dire sul muso ai ladroni di Stato che “evadere le tasse è un dovere morale” , non resta – per chi rimarrà in Italia – che la sopraffazione, l’agonia, la decadenza e l’umiliazione.

 

 

Fonte: visto su L’Indipendenza del  17 novembre 2012

Link: http://www.lindipendenza.com/ladroni-stato-evasione-fiscale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ladroni-stato-evasione-fiscale

 


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