Nov 01 2013

EUROGENDFOR LA POLIZIA EUROPEA CON LICENZA DI UCCIDERE

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Il corpo sovranazionale eurogendfor è stato istituito ormai da diversi anni, ma i mass media non ne hanno mai parlato. Comandata dalla NATO, quindi dagli Stati Uniti, nonostante operi in alcuni stati europei (non tutti hanno ratificato il trattato)  dispone di poteri illimitati che vengono descritti di seguito e potete leggerli nel testo del “Trattato di Velsen” che dispone la nascita del corpo.

 

Nonostante sul web i blog liberi abbiano parlato ampiamente di Eurogendfor, molte persone lo ignorano completamente, pertanto continuiamo a martellare, cerchiamo di svegliare i nostri connazionali dormienti!

 

Nota: Il Trattato di Velsen è stato ratificato da Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo; ma in seguito ha aderito anche la Romania.

 

Redazione Informati

 

 

EUROGENDFOR, LA NUOVA POLIZIA EUROPEA CON POTERI ILLIMITATI

 

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Praticamente non ne ha parlato nessuno. Praticamente la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense. Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è il famigerato Camp Ederle delle truppe USA

 

Alzi la mano chi sa cos’è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie.

 

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Nov 01 2013

LA DITTATURA EUROPEA ENTRA NEL VIVO: IN GRECIA DAL 24 OTTOBRE E’ REATO MANIFESTARE DISSENSO O CONTRARIETA’ VERSO LE SANZIONI I GOVERNI I RAPPRESENTATI DELL’UE

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Grecia, in carcere chi critica l’Unione Europea!

 

Un destino cupo attende le persone che non sono d’accordo con le strutture, le istituzioni, i rappresentanti, i provvedimenti o gli strumenti di questa Unione Europea. Come spiega George Delastik, noto giornalista, da giovedì 24 ottobre, il Codice Penale della Grecia ha inserito l’articolo 458 a, ossia il provvedimento relativo alle “Violazioni alla normativa UE”, con il quale si prevede la reclusione fino a due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi, i rappresentanti dell’UE.

 

Il governo greco degli opposti (così simile al nostro governo PD-PDL) composto da Pasok e Neo Democrazia ha infatti approvato un emendamento-bavaglio per gli oppositori dell’Europa della grande finanza: chiunque osteggi la politica dell’UE rischia la galera! Dopo i 2 milioni di euro spesi dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post degli euroscettici, ora in Grecia entra nel Codice Penale il reato di opposizione alla nuova dittatura, l’Europeismo.

 

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Ott 31 2013

ANCHE PER LA DECAPITAZIONE DI LUIGI XVI SI VOTÒ A SCRUTINIO SEGRETO

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Siccome anche dalle parti del Pd – al netto di amazzoni tirolesi e pitonesse – non è che brillino per intelligenza, hanno deciso di fare il gioco di Silvio Berlusconi. La gazzarra penosa in Senato di queste ore sta certificando ciò che il Cav va dicendo da vent’anni: è in atto una persecuzione. Vero o no, rimaniamo ai fatti: la Giunta per il regolamento di Palazzo Madama sta valutando se deliberare la votazione palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Tradotto, sta studiando e varando una norma contra personam. Un cambiamento fatto esclusivamente contro l’odiato nemico. Una specie di lodo concordato dai piddini famelici e dai circensi pentastellati. Con tanto di indecisi in mezzo e di italotedeschi che perdono l’aereo a poche ore dal voto.

 

Neanche il voto sulla decapitazione di Luigi XVI, nel 1792, avvenne a scrutinio palese. Dopo le dichiarazioni di voto, infatti, si passò a uno “scrutinio di controllo”. Qui, invece, immersi nel mefitico clima da piazzale Loreto perenne, da resa dei conti finale, ecco che si passa la cera sulla lama della ghigliottina. Si vuole lo spettacolo pubblico, il sangue che eccita, che dà quella scarica di adrenalina che anche i vecchi politicanti del Senato come Zanda riescono a sentire. Non si accorgono che l’esecuzione pubblica fatta rompendo le regole creerà un martire pronto per la salita all’onore degli altari, alla canonizzazione. Pronto per fare incetta di voti, per recuperare quei margini di manovra che ora neppure all’orizzonte si vedono. Contenti loro, contenti tutti. Non sarebbe altro che l’ennesimo capolavoro di limitatezza politica. Ma a questo sono ben abituati, la storia parla.

 

 

Fonte: visto su DAW del 30 ottobre 2013

Link: http://www.daw-blog.com/2013/10/30/anche-per-la-decapitazione-di-luigi-xvi-si-voto-a-scrutinio-segreto/

 

 


Ott 31 2013

L’ECCEZIONALE STUPIDITÀ DI QUEST’EPOCA BASTARDA

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:25

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Siamo individui senza radici, destinati a soccombere, travolti dalla furia e dalla collera di quel Dio che abbiamo voluto sfidare e ridicolizzare, profanando la sua Opera e violando i confini del suo imperscrutabile disegno celeste”.

 

Il valore supremo e vivificante della “diversità” (che è l’essenza stessa delle ragioni, della vita), è stato, di fatto, soppiantato e soppresso da un’opera di omologazione mentale che non trova precedenti nella storia dell’umanità. Non rendersi conto di questa realtà sostanziale e lapalissiana, (che ci uniforma in una sorta di appiattimento verso il basso, alle tendenze dominanti, propagandate e sdoganate, come opportune, dal Sistema Relativista), la dice lunga sullo stato di narcolessia prodotto negli individui.  Siamo, tutti quanti l’effetto di un diabolico esperimento di clonazione di massa e di lavaggio del cervello, risultato di una speciale e inedita forma di schiavitù che, per un assurdo contrasto logico, ci porta a ritenerci liberi. L’omologazione dei comportamenti e dei modi, in un unico pensiero dominante, tende a raggruppare tutte le identità in una sola, rendendo superflue, nulle e dissonanti, tutte le altre.
Un tempo, la diversità, era Regina di creatività, di tradizione, di storia, di cultura, di immaginazione e di sapere e, ogni essere umano rappresentava, per unicità, una delle infinite tessere che andavano a comporre l’immagine trascendente di quell’immenso e misterioso puzzle, icona del mistero infinito.

 

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Ott 30 2013

NON SAPPIAMO PIÙ COME DIRLO, NON SAPPIAMO PIÙ QUALI PAROLE USARE, MA LO RIPETEREMO FINO ALLA NOIA. QUI È SUICIDIO ASSISTITO DI MASSA

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L’euro è una truffa come lo è la comunità europea in questo stato di cose: ossia sotto la blindatura dei trattati Maastritch, Lisbona, Mes, Fiscal compact, Nato, WTO, ecc.

 

Non abbiamo più la sovranità di niente se non soltanto quella di decidere chi ci deve prendere per i fondelli per un altro turno (ed in parte nemmeno quella: leggasi porcellum).

 

Ora se uno è consapevole di essere vittima di una truffa cosa fa?

 

1) Aspetta perché non è ancora convinto della truffa?

2) Denuncia il truffatore e lo insegue?

3) Si lascia truffare perché in fondo si lasciano truffare tutti?

4) Fa di tutto per uscire dalla truffa e la fa conoscere agli altri?

 

Sono quattro ipotesi che potrebbero rappresentare uno scenario di gente normale. Già: ma cosa vuol dire normale, in un paese dove l’informazione è orribilmente manipolata?
Il popolo manipolato e stregato dalla politica asservita alla finanza internazionale non si muove. Meglio: è la maggioranza che non si muove.

 

Se diamo per buono il movimento di Grillo, almeno il 26% di quelli che sono andati a votare sembra si siano svegliati almeno per affermare che così, non si può più andare avanti. Non siamo convinti che siano consapevoli sulle fondamentali (multinazionali, moneta-debito, NWO) ma lo sono di certo sulla cattiva gestione dello Stato (sprechi, ruberie, nepotismo, corruzione, ecc).

 

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Ott 29 2013

POVERO EX BEL PAESE, È ORA DI FINIRLA DI VANTARSI DI PRIMATI INESISTENTI

Category: Monolandia,Roba da Italia,Società e politicagiorgio @ 00:03

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Lo sfoggio di moralità odierno: nel campo etico privato oggi, se uno è considerato progressista, può fare i cavoli suoi, predicando bene (soprattutto la moralità) e razzolando male senza che nessuno dica niente, purchè, naturalmente sia dichiaratamente “de sinistra”. Nel campo pubblico si trinciano regole di presunta moralità senza fare distinguo. Stabiliamo anzitutto un principio, facilmente dimostrabile: se c’è una delle nazioni, sulla faccia della terra nella quale si dovrebbe fare silenzio sulla moralità e non predicarla in termini sia privati che pubblici, è proprio l’Italia. E anche smettere di vantarsi di primati inesistenti.

 

E’ inutile, oltreché abbondantemente ridicolo, che da giudici e maitre a penser si scaglino fulmini quando l’Italia occupa ben il 72esimo posto nella classifica di “moralità” nel settore pubblico. La notissima TRANSPARENCY INTERNATIONAL pubblica infatti annualmente una classifica in testa alla quale stanno le nazioni con l’indice più alto di CORRUZIONE. Davanti all’Italia stanno:

 

15° posto Barbados

22° posto Bahamas e Santa Lucia

41° posto Repubblica Dominicana

50° posto Rwanda

58° posto Namibia

 

Ossia tutte quelle nazioni bollate da politici, stampa e altri mezzi di comunicazione italiani, come corrotti paradisi fiscali, con toni accesi in stile indignados. Precedenti statistiche internazionali, qui a suo tempo pubblicate, hanno dimostrato che per cultura, idee nuove (ma valide), capacità innovativa, e considerazione internazionale, occupiamo gli ultimi posti su scala mondiale. E allora perché continuiamo a salire sul pulpito per predicare agli altri quello che dovrebbero fare?

 

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Ott 28 2013

LO TENGONO NASCOSTO, MA È UFFICIALE: L’ITALIA È ALLA FAME.

 

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LEGGETE QSTO ARTICOLO PRIMA DI PROSEGUIRE LA LETTURA…

 

4,1 milioni di italiani che hanno PROBLEMI DI ACCESSO AL CIBO: i dati, oscurati dai mass me(r)dia e dalla politica, sono di Coldiretti.

 

VENGONO I *BRIVIDI* … se pensiamo che 500.000 persone sopravvivono di cassa integrazione e assegno di mobilità e 200.000 di ‘assegno di disoccupazione’; quando gli ammortizzatori sociali saranno finiti… cosa faranno?

Ovviamente la questione non riguarda solo 700.000 persone, ma anche le loro famiglie che si troveranno senza reddito o nel migliore dei casi, con uno stipendio in meno.

Ci sarà un calo dei consumi ulteriore, che farà chiudere decine, centinaia di migliaia di negozi, artigiani, piccole imprese, mentre le grandi continuano a chiudere i pochi stabilimenti rimasti per trasferirsi all’estero; il processo di delocalizzazione non è finito.

 

Uno scenario TERRIFICANTE quanto reale, purtroppo, a meno che non ci sia una decisa “inversione di tendenza” di cui non si intravede la volontà politica.

 

Quando arriveremo a questo punto, gli italiani conosceranno anche EUROGENDFOR; la gendarmeria europea che opera al di sopra della legge; nessun media ne ha parlato, ma probabilmente molte persone si troveranno a fare i conti con loro. E non sarà una “conoscenza felice”… spero tanto di essere smentito.

 

Alessandro Raffa

 

 

Fonte: visto su  NO CENSURA del  25 ottobre 2013

Link: http://www.nocensura.com/2013/10/lo-tengono-nascosto-ma-e-ufficiale.html

 


Ott 28 2013

LETTERA AD UN AMICO: L’USCITA DALL’EURO E’ QUESTIONE ESSENZIALE

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:39

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In tema di moneta unica e di uscita dall’euro  vi riportò l’opinione della bravissima Gpg Imperatrice di Scenari Economici.

 

Articolo Fondamentale – Lettera ad un Amico Immaginario: l’uscita dall’Euro e’ questione essenziale (a breve sara’ questione di mera sopravvivenza)

 

(continuo a leggere in rete e ricevere missive di amici che, pur percependo in qualche modo il problema dell’Euro per l’Italia, tendono irrimediabilmente a sottovalutarlo, pensando che questo e’ un problema minore, e ricercando soluzioni salvifiche di altro genere. In questa missiva proveremo a rispondere. Suggeriamo per chi avesse tempo di aprire e leggere con attenzione gli articoli linkati)

 

PARTE 1 – SFORZI INUTILI

 

Caro mio,

 

Ho provato in tutti i modi a spiegarti la questione EURO, ma continui irrimediabilmente a sottovalutarla.

 

1) Sappiamo che gia’ 42 anni fa c’era chi sapeva che sarebbe stato un fallimento fare una valuta unica prima di fare un unione politica, dei mercati del lavoro e fiscali e senza un sistema di trasferimenti, e spiegava con estrema lucidita’ l’evoluzione con una crisi di sistema legata agli squilibri: L’Economista Kaldor nel 1971 spiegava con precisione millimetrica il perche’ l’Euro avrebbe fatto collassare il sistema (clicca sul titolo per aprirlo)

 

 

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Ott 27 2013

UN DOCUMENTO NO-TAV CHE VALE LA PENA DI LEGGERE CON ATTENZIONE.

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 09:02

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di Sergio Di Cori Modigliani

 

Domani, a Roma, c’è la manifestazione nazionale dei No-tav.

Tutti sanno che cosa sia la No-tav.

E’ uno dei trend di moda.

Pochi, in realtà, conoscono -nel dettaglio- le autentiche posizioni.

Così come pochi sono al corrente del fatto che il governo francese, presieduto da Hollande, ha rubricato il progetto nella sezione “non priorità del governo” e lo accetta passivamente soltanto per questioni di carattere diplomatico che gli impongono di non scontrarsi con il governo italiano, il quale -in cambio- asfalta l’autostrada privilegiata per l’industria francese per venire ad accaparrarsi a prezzi di saldo le aziende italiane che interessano strategicamente ai nostri cugini d’oltralpe. E’ comunque un grandioso affare per la Repubblica francese.

Fino a due anni fa, se ne parlava molto meno.

Fino a quattro anni fa, ancora di meno.

Fino a sei anni fa, non se ne parlava affatto.

 

Irruppe sullo scenario mediatico nazionale, in gran cassa, in seguito alla manifestazione del vaffaday indetta da Beppe Grillo nel 2007.

 

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Ott 27 2013

L’INGRESSO DEI “PAPERONI” NELLA POLITICA ITALIANA

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:36

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Il  governo Letta-Alfano sta portando avanti un disegno di legge che tende ad eliminare progressivamente il finanziamento pubblico ai partiti. Come sostituirlo? Tra l’altro, uno dei modi è contribuire con “finanziamenti” e “donazioni”.

 

Perciò l’eliminazione totale o parziale del finanziamento pubblico ai partiti, misura diventata “urgente” per riguadagnare almeno in parte la fiducia persa di tanti elettori e per arginare il successo elettorale del M5S, forse porterà ad una situazione che per un certo punto di vista potrebbe sembrare anche più grave di come è ora: l’ingresso nella politica italiana di milionari, miliardari e “paperoni” oltre a quelli che già ci sono, i quali una volta assicurato il loro sostegno economico ai partiti potranno chiedere “qualcosa in cambio”.

Insomma più o meno come succede attualmente negli Stati Uniti, dove i privati “guidano” il risultato elettorale a “suon di dollari”.

 

La politica ha bisogno di soldi in Italia come in altri paesi, questo è scontato: però il finanziamento pubblico ai partiti potrebbe essere “l’occasione”, come già accade, per affermare il potere di lobbies e “poteri forti”.

 

Se a quanto detto poi aggiungiamo che nelle ultime elezioni amministrative c’è stato il “trionfo” dell’astensionismo allora ci rendiamo conto che la politica sta diventando un gioco inutile, ma soprattutto sta diventando “qualcosa” di antidemocratico, un “mostro senza forma” che “fagocita” democrazia e diritti delle persone.

 

La politica infatti ormai è solo come un notaio che ratifica ordini ricevuti dall’alto: a guidare la politica oggi sono le “lobbies”,  i “poteri forti”, l’economia, le banche, i mercati etc.

 

In  questa condizione di postdemocrazia c’è la “morte della democrazia”, l’assenza totale di quest’ultima.

 

 

 

Fonte: visto su System failure del  2 giugno 2013

Link: :  http://systemfailureb.altervista.org/lingresso-dei-paperoni-nella-politica-italiana/

 

 


Ott 26 2013

TUTTI UGUALI QUELLI DEL PD? SU 107 CE N’È STATO UNO CHE HA SCELTO DI ESSERE DIVERSO. E’ ACCADUTO IERI AL SENATO.

Category: Media e informazione,Società e politicagiorgio @ 06:01

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di Sergio Di Cori Modigliani

 

Il PD è il padre bonario del Gran Regno d’Ipocritania.

 

La sua caratteristica principale consiste, infatti, nel doppiogiochismo, nella mancanza di coerenza e di rispetto del proprio elettorato, e di un esercizio della ipocrisia elevata a sistema strutturale di vita.

 

Ieri, in Senato, si votava il ddl sulla Costituzione per dare il via alla commissione dei 42 saggi scelti da Napolitano per iniziare le manovre necessarie per le modifiche della Carta.

 

I senatori del PD erano 107, ma Grasso non vota perchè Presidente.

 

101 senatori del PD hanno votato a favore. (deve essere un numero magico).

 

In teoria non ci sarebbe niente di male nè alcuna sorpresa. Il fatto è che gran parte di questi senatori hanno -in diverse e svariate occasioni- partecipato a manifestazioni, convegni, seminari, interviste, comizi, nel corso dei quali si schieravano apertamente contro ogni tentativo di revisione della Costituzione ed è stata la loro piattaforma di base elettorale.

Alcuni, approfittando della narcolessia degli italiani, dopo aver votato a favore in aula, hanno rilasciato interviste in radio e siti locali nei loro rispettivi territori, spiegando perchè sono contrari alla scelta imposta da Napolitano, facendo credere ai propri lettori e ascoltatori di aver votato a favore.

 

Qui di seguito c’è l’elenco dei 101 senatori del PD che hanno votato a favore, in modo tale da consentire a chiunque, la possibilità di sbugiardarli quando si verificherà un’occasione.

 

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Ott 25 2013

LA TRUFFA DELLO SPREAD. E NELLE ISOLE CAYMAN SONO DEPOSITATI 30 MILA MILIARDI DI DOLLARI

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Ma se l’Italia va a rotoli peggio che mai, perché lo spread scende? Spiegazione di un mistero

 

Il differenziale tra titoli di Stato dice poco sull’economia reale dei paesi, serve solo a capire le intenzioni di quei «pochi potenti che detengono la ricchezza del mondo». E comandano i mercati. Intervista a Fabrizio Pezzani (Bocconi)

 

 

Se veramente lo spread fosse un’indicatore dell’”economia reale”, allora, in Italia, il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali (Btp) e il Bund tedesco non dovrebbe attestarsi a meno di duecentocinquanta punti base, com’è attualmente, ma «come minimo a mille punti base». Ne è convinto Fabrizio Pezzani, docente dell’Università Bocconi di Milano, secondo il quale, dal novembre del 2011, quando lo spread aveva superato i cinquecento punti base e le tensioni sui mercati portarono alle dimissioni di Berlusconi aprendo la strada alla “salita” in politica di Monti, «da quel momento a oggi sono peggiorati i conti pubblici, il debito, il rapporto debito/Pil, la disoccupazione, il numero dei fallimenti, la povertà, il disagio sociale, l’instabilità politica e anche il giudizio guidato strumentalmente delle agenzie di rating sui nostri conti». Tutto questo, prosegue Pezzani, mentre «inspiegabilmente il nostro spread migliora continuamente e oggi è simile a quello di agosto 2011, tra i 220 e i 240 punti base».

IL TERMOMETRO DEI POTENTI. Come mai, dunque, lo spread non peggiora, anzi addirittura migliora? Hanno ragione coloro i quali sostengono che non conti nulla e sia solo una variabile economica impazzita? Niente affatto. Lo spread è un indicatore prezioso secondo Pezzani, ma lungi dal fotografare lo stato di salute di un’economia nazionale, rappresenta le intenzioni e le manovre della finanza globale, ossia di quei pochi attori che «detengono la ricchezza» del mondo.

 

DOVE SONO TUTTI I SOLDI. Se, infatti, un tempo «la ricchezza era facilmente individuabile negli Stati nazione che materialmente la possedevano», oggi, spiega il professore, «ci troviamo di fronte a una situazione assolutamente nuova nella storia dell’uomo». Per farsene un’idea basta guardare a un dato: «Nelle isole Cayman sono depositati 30 mila miliardi di dollari, che insieme eguagliano il Pil degli Stati Uniti, della Cina e di un pezzo del Giappone messi insieme». Oppure, continua Pezzani, si pensi ai derivati, che «nel 1989, l’anno in cui cadde il Muro di Berlino, rappresentavano un ventesimo del Pil mondiale, nel 1999 erano già il doppio di esso e nel 2009 ammontavano addirittura a venti volte il Pil della Terra». Ebbene, di tutti questi derivati, alla vigilia della crisi finanziaria, il 95 per cento era posseduto da sole «cinque banche: Goldman Sachs, J.P. Morgan, Morgan Stanley, Bank of America e Citi Bank». Che si riempivano di titoli tossici, secondo l’economista, al solo scopo di «tenere bassa la volatilità del dollaro».

 

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Ott 25 2013

CHIARIMENTI SU “MES” ED I “PRESTITI SALVASTATO” (SPIEGATI IN MODO SEMPLICE)

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Una nota circa i prestiti concessi alle nazioni europee in difficoltà dalle altre nazioni europee, e circa il “Meccanismo Europeo di stabilità”; cerco di illustrare la situazione in modo semplice e chiaro, visto che in molto non hanno ben capito certi meccanismi.

 

Negli ultimi anni le nazioni dell’eurozona sono state chiamate a sborsare miliardi per diverse operazioni di “salvataggio” dei paesi membri in difficoltà; o meglio, delle loro banche.  Ultimo caso in ordine cronologico, quello della Spagna, che ha ricevuto 100 miliardi, di cui 20 dall’Italia. In totale l’Italia ha sborsato fin’ora poco meno d 50 miliardi.

 

(vedi: L’Italia è nella me**a ma continua a sborsare soldi per salvare gli altri )

 

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Ott 24 2013

SAREMO POVERI! LA FORMULA CHE CI INCHIODA

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 21:36

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Liberamente riadattato da Vito Lops, l’Economia della Trasparenza

 

Ricordo che a 6 anni, in prima elementare, imparai il concetto basilare dell’algebra: i numeri possono avere un segno positivo (+) o un segno negativo (-). Ricordo anche che a 19 anni, mentre preparavo l’esame dal primo corso universitario di economia politica, l’algebra mi servì per comprendere i saldi settoriali. Ovvero: il sistema economico di ogni paese si poggia su saldo interno, saldo estero e saldo pubblico, secondo queste definizioni:

 

  1. saldo interno: la differenza tra investimenti delle imprese (domanda di beni e servizi per accrescere la capacità produttiva) e il risparmio privato delle famiglie al netto di consumi e tasse (I-S).

 

  1. saldo estero: la differenza tra esportazioni e importazioni (X-M), dove però non vengono conteggiate solo le merci (che permettono di ricavare la bilancia commerciale) ma anche i fattori di produzione (lavoro e capitale). Infatti anche il lavoro e il capitale si possono esportare e importare. Accade, per esempio, quando un residente italiano percepisce uno stipendio per un lavoro all’estero o quando, molto semplicemente, si acquistano titoli stranieri che danno un rendimento (capitale) pagato da un altro Stato. Il saldo esterno (o saldo delle partite correnti, CA) è comprensivo anche di questi due elementi.

 

  1. saldo pubblico: la differenza tra spesa pubblica (G) e tasse (T). Se è positivo, vuol dire che uno Stato immette valore a vantaggio della collettività. Se è negativo, vuol dire che lo Stato sottrae ricchezza alla collettività. Lo Stato, in condizioni di pieno potere, è anche l’unico ente preposto alla gestione monetaria.

 

E’ proprio durante la preparazione di quell’esame che imparai una regola d’oro: la somma dei tre saldi settoriali dell’economia di un Paese è algebricamente uguale a zero.

Messa giù in forma matematica, si scrive così: (I-S) + CA + (G-T) = 0. O, se volete: saldo interno + saldo estero + saldo pubblico = zero. Non si scappa.

 

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Ott 24 2013

GALLI DELLA LOGGIA: CRITICHE DEVASTANTI, MA NON AMMETTE CHE “DI ITALIA SI MUORE”

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di GILBERTO ONETO

 

Ernesto Galli della Loggia è uomo colto e intelligente che però è vittima di un tormento interiore, di una scelta dolorosa e sempre rimandata, che sembra essere riassunta dal suo cognome, in bilico fra celtismo padano e italianità massonica, fra ribellistico slancio di libertà gallico e costrizioni mentali da setta patriottica.

 

Il suo impegno esprime la dilaniante contrapposizione fra la constatazione del fallimento dell’Italia unita e la necessità di continuare – oltre ogni ragionevole dubbio – a sostenerne l’intangibilità.

 

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