Ott 10 2013

DISFARE L’ITALIA

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L’Italia non va salvata dalla crisi, ma da se stessa: l’Italia va disfatta. Disfare l’Italia significa due cose: secessione e autogoverno delle comunità, drastica riduzione dei poteri e degli ambiti del governo ad ogni livello.

 

Il diritto alla secessione è un diritto naturale, perché scaturisce dal diritto a disporre liberamente della propria persona. Il diritto alla secessione ha la medesima origine e la stessa sacralità del diritto all’autogoverno. Se posso decidere chi mi governa, devo anche poter decidere che cosa mi governa. Ne consegue che ogni comunità – dal singolo nucleo familiare a intere regioni del Paese – ha il diritto, in ogni momento, di secedere dal corpo politico di cui fa parte (senza peraltro averlo mai scelto né deciso) per autogovernarsi come meglio crede. Quando una Costituzione nega un diritto naturale, è da considerarsi nulla e illegittima, e come tale decaduta. Ne consegue che il diritto naturale alla secessione e all’autogoverno è anche un diritto costituzionale, indipendentemente da ciò che la Costituzione attuale contiene.

 

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Ott 10 2013

LA REPUBBLICA ITALIANA CADRÀ COME È CADUTO IL MURO DI BERLINO.

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:02

9 novembre 1989  cade il muro di Berlino 

 

martedì 20 agosto 2013

 

max parisi

 

Diciamo le cose come stanno: la repubblica italiana è fallita. Dopo sessanta e più anni, si può tirare una riga e calcolare il totale. E questo totale è più nero della notte più nera.

Il debito pubblico dello Stato – arrivato a 2.075 miliardi di euro, che in lire sarebbero 4 milioni di miliardi – non è un somma di denaro, è una sentenza di condanna della storia. E la storia di cui sto parlando è proprio quella di un sistema politico entrato in vigore con la proclamazione della Repubblica italiana.

 

Dopo essersi alternate al potere tanto la destra quanto la sinistra e senza scordare la Lega e Rifondazione Comunista, come dire le estreme di qua e di là, il risultato finale è il fallimento del sistema-paese.

 

 

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Ott 09 2013

INDIPENDENZA DEL VENETO? DIRANNO CHE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE…

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di GIANFRANCESCO RUGGERI

 

L’indipendenza del Veneto nuoce gravemente alla tua salute e a quella del tuo bambino.

Preparatevi perché questo sarà lo slogan che di questo passo ci capiterà di leggere, questa in sintesi sarà la linea propagandistica antireferendum.

Nonostante la proposta referendaria si dibatta in consiglio regionale da mesi e non sia ancora liberata dalla palude politica, la collaudata macchina della disinformatia patriottico tricolorita si è già messa in moto. Prima la Puppato, poi ecco i rappresentanti veneti degli industriali, degli artigiani e dei commercianti, infine è intervenuto nientepopodimeno che Antonio Pipitone. In definitiva è già partito il ritornello delle mille disgrazie e sciagure che colpiranno il Veneto qualora diventasse indipendente: troppo piccolo, isolato, non in grado di reggere la competizione mondiale, che senso ha la secessione in un mondo che è globale, sarà la nostra rovina economica, ci porterà al fallimento, ecc.

 

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Ott 08 2013

LO STATO UNITARIO COSTA IL DOPPIO DI QUELLO FEDERALE E NON SI PUÒ SALVARE

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di FABRIZIO DAL COL

 

Ogni giorno che passa nelle famiglie italiane succede qualcosa di grave.

Più di un anno è trascorso da quando dalle colonne di questo giornale mettevamo in evidenza il rischio di un crack finanziario a cui stava andando incontro l’Italia, ovvero ill rischio di quel default a cui la politica non ha voluto assolutamente guardare, quando invece migliaia di normalissime persone e famiglie intere chiedevano alle istituzioni di intervenire rapidamente. Un anno buttato alle ortiche solo per futili ragioni politiche, dove i partiti, prima ancora degli interessi degli italiani, hanno preferito guardare agli affari e alle loro rendite di potere.

 

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Ott 08 2013

UN PAESE PER BANDITI

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Quando guardo questo paese, non credo ai miei occhi!
Accadono cose talmente aberranti, inverosimili e inenarrabili, da credere sia il Flashback di un acido fatto in gioventù, di una canna troppo caricata, i postumi una solenne sbornia: un incubo!! Poi capisco che è tutto vero, reale, e ogni aggettivo appartenente al lessico corrente, non è in grado di descriverne la portata, la sua degenerazione morale, etica, e socio/ambientale.
Viviamo in un mondo al contrario, dove i posti di responsabilità si raggiungono per demeriti – dove vige il nepotismo, la raccomandazione – dove la capacità di mentire, il mercimonio della dignità, la corruzione, e la propensione a tradire, sono divenute pratiche relazionali e comportamentali: le inedite credenziali per avere accesso al mondo del lavoro e garantirsi così la tanto agognata stabilità economica.

 

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Ott 07 2013

L’ITALIA DA DISTRUGGERE – LA MEGLIO GIOVENTÙ

 

Professore: – Lei avrebbe meritato un ventotto, un ventinove,  e ho messo trenta perché  ho applicato quello che io chiamo,  il cosciente di simpatia, poca cosa, ma quanto  basta per farla arrivare al trenta. Qualcuno trova da eccepire  su questo mio quoziente di simpatia, ma io credo che, la simpatia  nel senso greco del termine sympatheia (συμπάθεια), cioè condividere il pathos,  la sofferenza altrui è molto importante per un medico,  ad altri applico invece  il quoziente  di antipatia, cioè tolgo due,  anche tre punti, l’antipatia è la cosa peggiore per un medico. Lei è  meritevole comunque, complimenti, ma non si monti la testa, ha ancora due esami fare come, e sono sempre in tempo a farla a pezzi.

 

Professore: – Quei due chi sono, amici suoi? Si porta dietro  la clac?

 

Studente: – No, e che, siccome dovevamo partire, no.. allora sono venuti..

 

Professore: –Sono del mio corso? Non me li ricordo.

 

Studente: –E…no! Carlo fa economia, invece Berto studia   filosofia

 

Professore:- Non mi racconti le loro bibliografie, mi basta sapere  soltanto che elementi simili andranno a fare danno altrove: economia, filosofia, andiamo bene…

 

Professore: – Lei promette bene, le dicevo, e probabilmente sbaglio, comunque voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?

 

Studente : – Ma… Non…

 

Professore: – E Allora vada via… Se ne vada dall’Italia. Lasci l’Italia finché è in tempo. Cosa vuole fare, il chirurgo?

 

Studente : – Non lo so, non ho ancora deciso..

 

Professore: – Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi! Vada in America, se ha le possibilità. Ma lasci questo Paese. L’Italia è un Paese da distruggere; un posto bello e inutile, destinato a morire

 

Studente : – Cioè secondo lei tra un poco ci sarà un’apocalisse?

 

Professore: – E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire. Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via…

 

Studente: – E allora professore perché rimane?

 

Professore: – Come perché? Mio caro, Io sono uno dei dinosauri da distruggere”

 

 


Ott 07 2013

LA CULTURA DEL MENGA…

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DEL MENGA

 

Quella che oggi è definita “la cultura”, non ha niente a che vedere con la libertà, la conoscenza, e con quella consapevolezza di sé e delle cose, capace di darci il polso della situazione così da intervenire sui nostri comportamenti e atteggiamenti. E’ una menzogna del Sistema Potere, ripetuta così tante volte da averla trasfigurata nel tempo in verità assoluta. Il branco di allocchi si adegua e ne fa baluardo, trattandola come bene primario, e “condizione senza la quale” nessun individuo potrà mai liberarsi da quel presunto stato di ignoranza e letargia intellettuale che, a oggi, gli preclude ogni vera capacità di giudizio critico. Nei fatti poi, non esiste nulla di più omologante, inconcludente e improduttivo ..

 

Se oggi la cultura producesse reali vantaggi alla collettività, di fatto non esisterebbe – come del resto la politica e le privatizzazioni, che se fossero di qualche utilità sociale, sarebbero vietate.

 

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Ott 07 2013

C’È UN CUORE CHE BATTE NEL CUORE D’ITALIA: LIBERIAMOCI DAI SIGNORI DEL DENARO, LIBERIAMOCI DAGLI USURAI FINANZIARI

 

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Tommaso d’Aquino

 

 

di Francesco Filini

 

La crisi dell’euro, o dei cosiddetti “debiti sovrani”, che sta flagellando il Vecchio Continente, si caratterizza per un assurdo specifico molto particolare: l’artificiale rarefazione monetaria nell’economia reale, voluta e imposta dal sistema speculativo finanziario internazionale. L’anemia monetaria nell’economia reale, ovvero la mancanza di denaro circolante (sotto qualsiasi forma: cartamoneta, assegni, transazioni elettroniche, ecc..), innesca l’inevitabile spirale recessiva che porta alla progressiva e sistematica chiusura delle partite IVA. Il denaro – si sa – è il sangue del mercato: se ad un corpo comincia a mancare sempre più sangue le cellule prima si ammalano, poi muoiono quelle periferiche e successivamente collassa tutto l’organismo. Il corpo è l’organismo sociale, le cellule siamo noi, il sangue è il denaro.

 

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Ott 06 2013

LA LEGA E LA CULTURA: ABBASSO L’INTELLIGENZA, VIVA LA CADREGA

Category: Monolandia,Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 08:22

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di GILBERTO ONETO

 

In un rifugio arroccato in cima alle Alpi lecchesi si è conclusa la cosiddetta Università dell’Estate organizzata da Terra Insubre. È stata la decima edizione di un evento che consolida il suo ruolo di raro (se non unico) strumento di didattica rivolto ai giovani del vasto e frantumato mondo autonomista e indipendentista. Da questa “scuola” sono negli anni passate molte centinaia di giovani che sono venuti a stretto contatto con studiosi, giornalisti e politici che hanno qualcosa da dire, trasmettere e insegnare. L’operazione avviene in stretta coerenza con la lunga attività dell’Associazione culturale Terra Insubre che è un caso speciale per durata, costanza e capacità operativa che travalica di molto i confini identitari delineati dalla sua ragione sociale.

 

Alcune considerazioni vanno fatte sulla vicenda e, soprattutto, sul ruolo giocato (o non giocato) dalla Lega nella cultura autonomista e nella sua diffusione nel mondo giovanile.

 

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Ott 06 2013

LA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA E L’IPOCRISIA EUROCRIMINALE

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I 300 annegati a Lampedusa vengono usati dall’ipocrisia europea per nascondere la macchina criminale globale che lucra sul traffico di carne umana. I vertici di Bruxelles, di Roma e della Chiesa hanno sottolineato la necessità di cambiare le norme che regolano l’ingresso dei non europei nel nostro continente. Nessuno ha osato denunciare l’immane e terribile meccanismo che porta nel Mediterraneo centinaia di migliaia di clandestini raccontando i percorsi nel deserto lunghi e pericolosi a cui vengono sottoposti gli aspiranti europei; tantomeno le disumane umiliazioni, le angherie, le botte e gli stupri subiti dalle donne. E neppure sappiamo di quanti non ce l’hanno fatta e sono crepati di fame, sete o stenti nel deserto. Questo il percorso su terra, e quello via mare? Quanti sono i morti annegati? Noi teniamo il conteggio degli approdi ma nulla sappiamo di quanti siano finiti in fondo al Mediterraneo. Ad ogni sbarco assistiamo a fiumi di ipocrisia buonista profusa a piene mani su quanto siano stremati, affamati, infreddoliti i poveri diavoli venuti dal nulla: ma questi signori cosa facevano nel loro paese? Erano alla fame oppure stavano bene?

 

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Ott 05 2013

DEMOCRAZIA POLITICA, DITTATURA SOCIALE

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DI VALERIO PASSERI

Siamo in democrazia. Sentiamo costantemente questa affermazione come risposta a qualsiasi questione che possa mettere in discussione il governo eletto dal popolo e il suo operato. Essa è una certezza imperturbabile, nulla la può minare.

 

Nonostante ciò può risultare arduo dare una definizione generale al termine democrazia, poiché ne esistono molti tipi in tutto il mondo. Possiamo però trovare dei caratteri generali comuni a tutte: sovranità popolare, suffragio universale, pacifiche elezioni, principio di maggioranza, cambiamento dei governi, responsabilità dei governanti davanti ai governati. La storia insegna che il maggior pericolo per una democrazia  è il tramutarsi nel suo esatto opposto, ovvero in uno stato totalitario, una dittatura. La dittatura è una forma di governo in cui tutti i poteri sono incentrati nelle mani di un solo uomo e degli uomini a lui fedeli.

A differenza delle monarchie e tirannie del passato però, la dittatura è fondata come la democrazia sul consenso popolare, prima di passare, e solo se si è “costretti”, alla repressione con la forza. Troviamo quindi al centro di due forme di governo opposte, che sono accomunate solo dall’esser nate assieme alla società di massa, un carattere comune, l’opinione pubblica.

Quando tutto il popolo, o la gran parte, vuole cacciare il dittatore, in un modo o nell’altro esso viene spodestato, quando un governo non ha più i consensi della maggioranza esso viene rimpiazzato. Ovvio che i meccanismi sono molto diversi, ma il risultato generale possiamo dire esser molto simile.

Tutto questo discorso può sembrar avere solo aspetti positivi, il popolo è sempre sovrano, la maggioranza vince sempre. Eppure va considerata un’altra forma di governo che pur mantenendo gli stessi caratteri descritti prima di democrazia ne ha degli altri comuni alla dittatura. E’ definita da alcuni “post-democrazia” o addirittura “contro-democrazia“. In essa l’opinione pubblica è solo un canale di consensi, non serve a moderare l’attività politica dei suoi rappresentanti.

 

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Ott 05 2013

LIBERA OPINIONE? CANCELLATA DAL REGIME DEL POLITICALLY CORRECT

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DA BARBARA MANCINI

 

“Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”
Francois Marie Arouet (Voltaire)

 

La Costituzione, ormai sostituita dal Trattato di Lisbona dai traditori di quella patria in essa descritta, tutelava l’esercizio della libera opinione. Fastidioso, come fare per eliminare questo diritto in un regime democratico che vive ed usa l’apparenza per occultare la sostanza? O più semplicemente, come aumentare il peso di un emergente “gruppo di potere” o lobby?

 

Si crea un problema e si fornisce la soluzione, un metodo ben collaudato dall’élite per abbindolare le masse. D’altronde, in una nazione che ormai è svuotata di ogni sovranità, la classe dirigente può solo occuparsi di quisquilie, mentre il popolo si strugge nella morsa della povertà.

 

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Ott 04 2013

LA MARCIA DEL “GAMBERO VERDE”: DAL PO A “FORZA ALTO ADIGE” CON LA BIANCOFIORE

Category: Monolandia,Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 16:09

Presentato tandem Forza Alto Adige e Lega Nord A-Team

 

di GILBERTO ONETO

 

Nei giorni in cui la Catalogna festeggia la sua giornata nazionale, la Diada, con una straordinaria catena umana per richiedere l’autodeterminazione, i relitti di quello che è stato il più grande partito indipendentista d’Europa si dedicano ad alcune audaci imprese autonomiste. Bossi annuncia la sua candidatura alla Segreteria federale, giusto per portare una ventata di novità e di pulizia. Il suo quasi dimissionario successore, già ammaliato dai fasti dell’Expò, impegna tutto il suo ardore combattivo in un’altra gloriosa tenzone secessionista: portare le Olimpiadi a Milano. Il sindaco monocolore leghista di Arona gorgheggia tronfio l’Inno di Mameli. Infine (ma solo provvisoriamente) a Bolzano viene presentato il simbolo congiunto “Forza Alto Adige-Lega Nord- Team Autonomie” per le prossime elezioni provinciali. La capolista sarà la consigliera leghista Elena Artioli, fondatrice del geniale e rivoluzionario Team Autonomie.

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Ott 04 2013

LO CHIAMANO RAZZISMO – MA QUALE INTEGRAZIONE CI PUÒ ESSERE CON 2-3 ALUNNI ITALIANI IN UNA CLASSE DOVE CE NE SONO 25 O 30 EXTRACOMUNITARI?

Category: Scuola e università,Società e politicagiorgio @ 08:45

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Integrazione

 

In nome di questa parola alata, Integrazione, si tende, a volte, a minimizzare, magari adombrando l’accusa di razzismo, laddove, invece, ci sono smarrimento e sofferta paura di perdere un pezzo della propria identità…

 

Isabella Bossi Fedrigotti per il “Corriere della Sera

 

Il problema, lo si è visto, comincia nelle scuole materne e dell’infanzia dove le graduatorie danno la priorità alle famiglie con reddito basso.

 

È questo il motivo per cui i bambini italiani molto spesso sono – schiacciata – minoranza, a volte uno solo in classe in mezzo ai piccoli stranieri, a volte nessuno perché i posti sono tutti quanti occupati da chi ha la precedenza.  Continua alle elementari dove non ci sono graduatorie però ci sono i numeri, nel senso che, essendo il tasso di natalità più elevato tra gli stranieri, un po’ dappertutto nel Paese ormai ci sono classi con netta predominanza di immigrati e uno, due, tre alunni italiani soltanto. E anche nelle scuole medie il problema comincia a essere all’ordine del giorno.

 

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Ott 03 2013

IN ITALIA TORNA IL FENOMENO DELL’EMIGRAZIONE

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 10:12

 

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La crisi economica ha riportato l’Italia ad essere un paese di emigranti

 

Un rapporto dell’Ismu sui flussi migratori svela che per la prima volta negli ultimi anni il numero di stranieri immigrati nel nostro Paese è superato dal numero di italiani emigrati all’estero. La crisi economica ha riportato l’Italia ad essere un paese di emigranti, che non sono più poveri e poverissimi, ma perlopiù giovani laureati cui il nostro paese non offre alcuna opportunità.

 

di Andrea Degl’Innocenti

 

Ci rubano il lavoro, sono sporchi, puzzano, sono criminali, lavorano in nero, non pagano le tasse, sono mantenuti dai nostri contributi”.

Se state pensando alle chiacchiere da bar di qualche leghista sugli immigrati romeni, marocchini o albanesi vi state sbagliando.

Sono – plausibilmente – le chiacchiere da bar di qualche razzista turco, argentino, tedesco o brasiliano sui recenti arrivi di un popolo tornato ad essere di migranti: gli italiani.

 

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