Nov 10 2016

ITALIANI BRAVA GENTE? STORIA DI UN MITO ATTRAVERSO I MASSACRI TRICOLORI

Category: Società e politica,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:15

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Grecia: civili uccisi per rappresaglia

 

 

Come si sa, i sogni muoiono all’alba. I falsi miti, invece, che a differenza dei sogni possono servire a qualcosa, sono più duri a morire.

E infatti, fra le maledizioni che ci accompagnano e che puntualmente si ripresentano quando ci si vuole impedire di ragionare, c’è il vecchio, stantio, insopportabile mito del fante italiano buono e generoso che, a differenza dell’odioso e crudele nemico, sarebbe sempre un modello di umanità, ricco di buoni sentimenti e ottime intenzioni. Insomma, l’avrete capito, la solita solfa dell’italiano brava gente.

 

Purtroppo, invece, la storia del nostro esercito (come del resto la storia di tutti gli eserciti) è piena di episodi che definire infami e vergognosi è un eufemismo.

Dall’Unità di Italia in poi, se si esclude il macello della prima guerra mondiale, l’unica combattuta sul suolo italico nelle terre “irredente”, i nostri soldati hanno continuamente varcato i patrii confini per aggredire popoli e nazioni che non ci avevano neppure dichiarato guerra. E il fatto che dopo l’aggressione l’esercito dovesse quasi sempre rientrare precipitosamente (quando ce la faceva) con le pive nel sacco, lasciando marcire moltitudini di caduti sui campi di battaglia, non toglie nulla alla brutalità dei suoi “interventi”, anche perché, quasi ovunque, sia pure con maggiore o minore frequenza e intensità, si è reso responsabile di crimini di guerra rivolti contro le popolazioni civili.

E questo in tutte le fasi dello stato unitario, l’altro ieri con la monarchia liberale, ieri sotto il fascismo, oggi imperante la democrazia repubblicana.

 

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Nov 08 2016

L’IMMIGRAZIONE E IL DISEGNO DI CANCELLARE LA NOSTRA IDENTITÀ

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di GILBERTO ONETO

 

Lo striscione della fotografia è comparso tempo fa allo stadio di Roma e sembra sia riferito a un allenatore che proviene dalla Repubblica Ceka. Niente di male. Ma si provi a immaginare se ci fosse stato scritto roba come “Via il ghaniano”, e che magari lo stadio fosse stato – un posto non scelto a caso – quello di Busto Arsizio. Sarebbe successo il finimondo su giornali e televisioni, si sarebbero mobilitate frotte di antirazzisti e progressisti a stigmatizzare l’odioso episodio di xenofobia.

Ed è anche andata bene che ormai solo i più anziani ricordano il testo di una vecchia canzone di Dalida “Zingaro chi sei? Sei figlio di Boemia”, altrimenti anche in questo specifico caso si sarebbe scatenata la solita cagnara in difesa degli strolighi.  Invece chiedere di cacciare via un boemo è del tutto legittimo. Fosse stato un bergamasco o un cuneese sarebbe stato anche meglio e sicuramente più “politicamente corretto”.

 

È un piccolo segno, apparentemente marginale, che però da esattamente il polso di una situazione ormai malata e degenerata, di un razzismo esercitato con sistematicità contro la nostra gente dietro l’ipocrita paravento di accuse di veterorazzismo biologico che ci sono solo nella testa del peggior becerume progressista,  pieno di complessi di colpa per le sue reali e pericolose pulsioni antisemite.

 

Non è solo materia da psicanalisti, è anche l’espressione di un preciso disegno politico di annientamento della coscienza comunitaria delle popolazioni dell’Occidente europeo e più in particolare dei padani. All’interno di un più vasto progetto di demolizione della società occidentale e dei suoi valori (buoni o cattivi che siano, ma “suoi”) si sviluppa infatti il coerente e freddo disegno di distruzione  del senso di appartenenza delle comunità padane e delle loro residue capacità di reazione.

 

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Ott 31 2016

I DIPENDENTI PUBBLICI NON PAGANO LE TASSE, LO DICE ANCHE LA MATEMATICA

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 13:28

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di GUGLIELMO PIOMBINI

 

Da dove viene, e dove va a finire il denaro pubblico? Poiché il “pubblico” è un’astrazione che non può pagare o ricevere nulla, questo denaro esce sempre dalle tasche private di qualche individuo in carne ed ossa e, gira e rigira, finisce sempre nelle tasche private di qualcun altro.

Osservando più da vicino il percorso che compie il denaro pubblico dal suo prelievo fino alla sua destinazione finale ci accorgiamo che il gettito dello stato proviene dai versamenti effettuati dai contribuenti privati (aziende, professionisti, individui), a proprio nome o come sostituti d’imposta; e termina la sua corsa nei conti correnti di due categorie di persone: una componente fissa di “consumatori di tasse” (il ceto politico-burocratico) e una componente variabile (tutti coloro che, pur non facendo parte dell’apparato statale, ricevono pensioni, sussidi o elargizioni dallo stato).

 

In concreto lo stato incassa l’intero gettito dal settore privato, e lo usa per pagare tutti gli stipendi della pubblica amministrazione. Anche la gente comune dimostra di essere consapevole di questa situazione quando rivolge al funzionario scortese o inadempiente la frase: “Guardi che sono io che la mantengo con le mie tasse!”.

 

I dipendenti dello stato, infatti, pagano le imposte solo in maniera figurativa, attraverso un artificio contabile, ma in realtà neanche un euro entra nelle casse dello stato. È ovvio infatti che se la busta paga di un funzionario statale riporta 40.000 euro di stipendio lordo e 10.000 euro di trattenute, ciò significa che egli riceve dallo stato 30.000 euro e paga zero di tasse. Lo stato usa la ridicola pantomima di indicare il lordo e il netto nella busta paga dei propri dipendenti per gettare fumo negli occhi della gente, allo scopo di far credere che i lavoratori pubblici e quelli privati siano trattati in maniera uguale, ma le cose non stanno così.

 

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Ott 30 2016

GIANFRANCO MIGLIO: LE TASSE SULLA CASA SONO UN FURTO

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Gianfranco Miglio

 

 

di CRISTIAN MERLO*

 

Forse non tutti sanno che il mai troppo compianto Prof. Miglio, ormai 20 anni fa, diede alla stampe uno straordinario pamphlet, dal titolo più che eloquente: “Disobbedienza Civile”.

In questo scritto, Miglio andò alla riscoperta di una figura tanto affascinante, quanto negletta, nell’ambito dell’asfittico contesto italiota: quell’Henry David Thoreau, che, in nome del diritto alla resistenza individuale e della disobbedienza civile, affermò, nei fatti peraltro, che è del tutto ammissibile non rispettare le leggi quando esse vanno contro la coscienza e i diritti dell’uomo. Thoreau è un classico del pensiero libertario, che influenzò, in seguito, anche personaggi del calibro di Gandhi e Martin L. King. Miglio se ne servì quale formidabile prisma, per formulare delle radicali e profondissime riflessioni sullo stato di prostrazione, morale prima ancora che economica, in cui versava questo simulacro di Paese all’indomani del ciclone di Tangentopoli. Quando, per dirla tutta, si stava ancora bene…

 

Ma quel che ancora, forse, in meno sanno è che qualche anno più tardi, nel 2001 per la precisione, venne edito un bellissimo e storico numero di una rivista, “Quaderni Padani” (num. 37 e 38), dedicato allo straordinario spessore intellettuale del Professore lariano, venuto a mancare qualche mese prima.

Il titolo era emblematico: “Gianfranco Miglio: un uomo libero”. Si trattava di una bellissima raccolta di saggi, di scritti, di punti di vista e suggestioni che onoravano e omaggiavano la statura, scientifica ma forse ancor più morale, di uno dei più grandi scienziati della politica, cui questo disgraziato Paese ha dato i natali. Un’antologia magistralmente curata, da cui traspariva passione, trasporto, condite da una competenza e da una professionalità fuori dal comune. Il curatore era un giovane brillante, acuto e di belle speranze. Al curatore toccò anche la stesura di un pezzo importante ed impegnativo, che rendesse giustizia alla figura dell’ultimo Miglio, quello, per così dire, libertario e secessionista. Ne uscì un affresco memorabile, bellissimo, che ancor oggi, a distanza di anni, mi tocca le corde del cuore e mi induce ad un continua elaborazione di pensieri e di riflessioni.

Il titolo non poteva essere più azzeccato: “Disobbedire ai tiranni è obbedienza a Dio. Il diritto di resistenza in Gianfranco Miglio”. Lo scritto è denso, articolato, argomenta e spiega con dovizia di particolari: si parla di diritto alla resistenza, si ricostruisce la coeva situazione italiana, si introducono i concetti di resistenza civile e di sciopero fiscale. Ma, per darvi un’idea del respiro dell’opera conviene forse citare qualche passo, preso qua e là, dall’ autore. Ma ciò non rende comunque ancora l’idea delle emozioni che il testo veicola.

 

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Ott 14 2016

SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE POPULISTA ED ANTI-STATALISTA

Category: Società e politicagiorgio @ 08:04

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di PAOLO BONACCHI

 

Da qualche giorno i ladri di democrazia, i criminali sociali ed i corrotti privilegiati della grande burocrazia parassitaria europea tartassano gli italiani accusando chi non la pensa come loro, oppure chi non è favorevole al sistema che essi stessi hanno creato, di essere un POPULISTA e di appartenere ai POPULISTI, quasi fosse un delitto di lesa maestà nei loro confronti.

 

Gli statalisti ed i parassiti sociali in genere, abituati da sempre a vivere a spese dei lavoratori e degli imprenditori sani, accusano me e tutti quelli che la pensano come me a proposito della Sovranità popolare e del diritto prevalente dei cittadini nei confronti dei loro rappresentanti, di essere un “populista”, ovvero un “demagogo” o di volere un sistema basato sulla “demagogia”.

 

In proposito Noam Chomsky, grande linguista, filosofo e teorico della comunicazione, professore emerito al Massachusetts Institute of tecnology, ci dà un’ottima definizione della parola POPULISMO: “Populismo significa appellarsi alla popolazione” e vorrebbe che “la popolazione fosse partecipe e non spettatrice” del processo di organizzazione dell’ordine sociale.

 

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Ott 04 2016

L’INVASIONE DEL MERIDIONE DEL 1860, LA FAVOLA RISORGIMENTALE PRIMA E REPUBBLICANA POI, LA EPURAZIONE POLITICA DEL 1992, ANNESSIONE ALL’EUROPA

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L’INVASIONE DEL MERIDIONE DEL 1860, LA FAVOLA RISORGIMENTALE PRIMA E REPUBBLICANA POI, LA EPURAZIONE POLITICA DEL 1992, ANNESSIONE ALL’EUROPA: I QUATTRO CARCINOMI MALIGNI SU CUI E’ STATA COSTRUITA E POI DISTRUTTA CON L’INGANNO DEL “FAVORE POPOLARE”, L’ITALIA MASSONICA

 

Che l’Italia sia da sempre stata nel mirino straniero, quasi per una sorta di mai sopito fastidio per la storia dell’antico e primo impero europeo, quello romano, é cosa arcinota.

 

E’ anche arcinoto che l’Italia nasce come idea e processo massonico, ma per evitare di rendere troppo chiara questa idea, più che di massoneria ci é stato insegnato il nome “carboneria”.

 

Che la Carboneria ovvero la massoneria fossero propaggini delle logge inglesi, che hanno trovato in Inghilterra e poi America le loro sedi privilegiate, é fatto relativamente poco noto, ma assolutamente ovvio essendo, tutte le logge massoniche, propaggini delle logge cosiddette “Scozzesi” e organi che si formano e dipendono da centri di governo non residenti sul territorio delle singole nazioni delle logge aderenti.

 

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Ott 02 2016

JOSEPH STIGLITZ: LA DEMOCRAZIA È UNA DITTATURA, LA SEGRETEZZA È INACCETTABILE

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:57

stiglitz

 

 

di MATTEO CORSINI

 

“Dobbiamo liberarci dei paradisi fiscali, non c’è alcuna ragione per la loro esistenza, esistono solo perché lo vuole l’1% delle aziende. La segretezza, come nel caso Apple, dovrebbe essere inaccettabile, per la nostra democrazia”. 

 

Joseph Stiglitz, uno degli economisti assegnatari del premio Nobel che vanno per la maggiore in Italia (assieme a Paul Krugman), si è scagliato contro i paradisi fiscali, sostenendo che ci si debba liberare di essi, quasi come se fossero un virus letale.

 

Quando afferma “non c’è alcuna ragione per la loro esistenza, esistono solo perché lo vuole l’1% delle aziende”, cade in una contraddizione da persona incapace di argomentare in modo logico.

Qui non mi interessa discutere sul fatto che i paradisi siano voluti dall’1% delle aziende o da molti più soggetti; mi interessa invece sottolineare che esistono proprio perché qualcuno li ritiene utili, e questo comporta che una ragione per la loro esistenza è evidente.

 

Trovo poi agghiacciante l’affermazione successiva, ossia che la segretezza “dovrebbe essere inaccettabile, per la nostra democrazia”.

Agghiacciante ancorché non mi stupisca che Stiglitz e tanti altri abbiano questo punto di vista. Confermano che la democrazia è una forma di totalitarismo da parte di governanti che, nella migliore delle ipotesi, sono stati eletti da una maggioranza degli aventi diritto al voto, anche se, sempre più spesso, si tratta di minoranze della popolazione.

 

Non potere avere segreti significa realizzare per intero la distopia di “1984” di Orwell, con la diretta conseguenza che la libertà e la proprietà di ogni individuo, ancorché formalmente riconosciute dal governo democratico, sarebbero sostanzialmente alla totale mercé dello stesso (il Grande Fratello).

Una prospettiva che al consumatore di tasse Stiglitz può apparire innocua, ma non lo è affatto.

 

Fonte: da Miglioverde, 29 settembre 2016

Link: http://www.miglioverde.eu/stiglitz-la-democrazia-e-una-dittatura-la-segretezza-e-inaccettabile/

 

 


Set 29 2016

MANIFESTO DELL’ANTIMODERNITÀ – GIUGNO 2002

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 05:02

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Un Modello di sviluppo atroce, sfuggito dal controllo anche di chi pretende di governarlo, ci sta schiacciando tutti, uomini e donne di ogni mondo. Proiettandoci a una velocità sempre crescente, che la maggioranza non riesce più a sostenere, verso un futuro orgiastico che arretra costantemente davanti a noi – perchè  è lo stesso modello che lo rende irraggiungibile – crea angoscia, depressione, nevrosi, senso di vuoto e inutilità.

In occidente questo modello paranoico è riuscito nell’impresa di far star male anche chi sta bene (566 americani su mille fanno uso abituale di psicofarmaci).

Esportato ovunque, per la violenza dei nostri interessi e quella, ancor più feroce, delle nostre buone intenzioni, il modello occidentale ha disgregato popolazioni, distrutto culture, identità, specificità, diversità, territori, tutto cercando di omologare a sè.

 

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Set 27 2016

NON HO MAI CAPITO LA FESTA DEL PRIMO MAGGIO, FESTA DEL LAVORO

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 01:08

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Non ho mai capito la festa del Primo Maggio, festa del lavoro. Che cosa, in realtà, festeggiano in questo giorno i lavoratori?  La loro schiavitù. Non è una festa, gli “han fatto la festa”.

Il lavoro diventa un valore con la Rivoluzione industriale e i pensatori che cercano di razionalizzarla.

Per Marx è “l’essenza del valore”, per i liberal-liberisti è quel fattore che, combinandosi col capitale, dà il famoso “plusvalore”.

Prima il lavoro non era affatto un valore. Tanto è vero che è nobile chi non lavora e artigiani e contadini lavorano solo per quanto gli basta. Il resto è vita.

 

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Set 18 2016

5 MODI PER CAPIRE QUANDO QUALCUNO CI STA MENTENDO

Category: Libri e fonti,Società e politicagiorgio @ 08:32

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Maria Konnikova  “The confidence Game”. 

 

 

Non sarebbe bello se si potesse capire quando qualcuno mente? Vediamo cosa ci dicono le ricerche su come scoprire le bugie, evitare gli inganni, ecc. e come evitare di essere raggirati dai professionisti in questo campo: i geni della truffa

 

Per ottenere le risposte giuste, ho chiesto l’aiuto di un esperto: Maria Konnikova è una scrittrice che collabora con The New Yorker. Il suo nuovo meraviglioso libro s’intitola “The confidence Game”.

 

Maria, grazie alle sue ricerche, ha conoscenze profonde su come riconoscere le bugie ed evitare le truffe. Ha perfino osservato i geni della truffa all’opera, per vedere come pensano e agiscono.

 

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Set 13 2016

STORIA PROIBITA: VIVI ANCORA NELL’IMPERO ROMANO E NEMMENO TE NE ACCORGI.

Category: Dominio Potere e Violenza,Società e politicagiorgio @ 00:16

 

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Siamo tutti a conoscenza dei numerosi e gravi problemi che in questa epoca affliggono tutti i popoli del mondo.

 

Povertà, mancanza di risorse primarie, guerre e massacri caratterizzano numerose aree del pianeta. In Europa la situazione non è così drammatica, ma giorno dopo giorno sembriamo essere impotenti innanzi all’inesorabile abbassamento della qualità della vita di ogni essere umano.

 

Oggi più che mai vediamo persone che perdono la proprietà delle loro case, delle loro attività commerciali per debiti accumulati verso il sistema bancario. Si sentono ogni giorno notizie di uomini che si tolgono la vita non sopportando l’umiliazione di non riuscire a restituire alla banca il prestito che avevano ricevuto.

 

Sappiamo di famiglie che non riescono a sfamarsi tutti i giorni, e persone a noi care costrette ad abbandonare la terra in cui sono nati e sperare di trovare fortuna altrove. Nonostante ciò la gente è costretta a lavorare spesso più di otto ore al giorno per guadagnare un pugno di soldi che non le basta nemmeno per poter vivere dignitosamente.

 

Siamo passati dal “lavorare per vivere” 

al “vivere per lavorare”, 

cos’è questa se non una condizione di schiavitù? 

 

La vita degli esseri umani non è più vita, ma meccanica esistenza. Tutto ciò accade mentre i governi di ogni stato cedono sempre più ricchezze nazionali a banchieri privati che hanno il controllo su tutte le monete dei paesi e quindi, di fatto, hanno il controllo politico e materiale su quei paesi.

 

Molti liberi ricercatori hanno già scoperto e realizzato che un gruppo di famiglie ha costruito nel corso dei secoli un impero invisibile che opera nell’ombra e domina il mondo controllando tutte le istituzioni che gestiscono ogni ambito della nostra vita.

E’questo gruppo oligarchico che ha pianificato e messo in atto la crisi finanziaria che sta degradando l’Europa e non solo.

 

 

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Set 01 2016

ERO COMUNISTA….

Category: Società e politica,Veja migiorgio @ 05:07

ero comunista mi sono lavato e sono guarito

 

 

ERO COMUNISTA…

MI SONO LAVATO…

E SONO GUARITO!

 

 


Ago 31 2016

SOVIETLANDIA: DA SIBILLA ALERAMO A CALVINO GLI ITALIANI STREGATI DAIL’URSS

Category: Società e politica,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:54

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Italo Calvino nel 1954. Due anni prima pubblicò i pezzi dall’Urss sull’Unità

 

Di Carlo Sala

 

Giorgio Nicolai raccoglie in un’antologia gli scritti di romanzieri e cronisti in viaggio in Russia. Spesso incapaci di vedere le mostruosità del regime

 

Quale paradiso in terra per gli operai avesse realizzato il  comunismo si intuiva fin dall’inizio, appena la Rivoluzione d’ottobre in Russia mise in pratica le sue promesse.

Come aveva capito il futuro Nobel Bertrand Russell, il  comunismo non aveva fatto altro che creare una nuova casta di privilegiati, quasi una sorta di nuova aristocrazia, con la scusa dell’ egualitarismo e del trionfo del proletariato.

 

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Ago 30 2016

LE METAMORFOSI DELLA BELLA GIOVENTÙ. IERI ERANO TUTTI FASCISTI, OGGI SONO TUTTI ANTIFASCISTI

Category: Società e politica,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:03

ventennio quanta bella gioventu

Quanta bella gioventù

 

 

Il 24 settembre 1942, il settimanale “Roma Fascista” pubblica un articolo di Eugenio Scalfari: «Gli imperi moderni quali noi li concepiamo – scrive – sono basati sul cardine “razza”, escludendo pertanto l’estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti».

 

Il 4 agosto 1942 “La Provincia Granda” pubblica a firma di Giorgio Bocca: «Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza infatti, sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l’idea di dovere, in un tempo non lontano, essere lo schiavo degli ebrei?».

 

Erano entrambi giovanissimi, forgiati dalla propaganda del Ventennio, insieme al giovanissimo Giovanni Spadolini, privi della scelta che solo la libertà garantisce.

Tuttavia, nessuno di loro fu costretto a scrivere sotto minaccia.

 

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Ago 26 2016

PREVENZIONE SISMICA: COSA FARE PRIMA DOPO E DURANTE UN TERREMOTO!!!

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COSA FARE PRIMA DURANTE E DOPO UN TERREMOTO.

 

In caso di terremoto, il rispetto di alcune semplici norme rappresenta un fattore determinante per la diminuzione dei danni alle persone

 

PRIMA

 

Prima che arrivi un terremoto è importante:

– sapere se si è in zona a rischio

– sapere quali sono i punti più sicuri della propria abitazione ( dove sono i muri portanti, le travi di cemento armato) e del luogo di lavoro.

– sapere dove sono gli interruttori generali della luce, del gas e dell’acqua

– sapere se vi sono uscite di emergenza

– sapere dove sono gli spazi aperti sicuri vicino alla propria casa e del luogo di lavoro

– assicurarsi che tutte le persone che vivono con noi sappiano cosa fare

 

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