Mar 29 2015

LA MORTE VIOLENTA DEL FARAONE SENEBKAY

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 Scheletro del faraone Senebkay

 

 

Avrà condotto una vita da re, ma le nuove prove forensi raccolte dai resti del faraone Senebkay indicano che il sovrano egizio morì in battaglia – il primo faraone che sappiamo essere morto così – brutalmente attaccato da molteplici assalitori.

 

L’anno scorso, la tomba di re Senebkay (1650-1600 a.C.) era stata scoperta nel sito di Abydos dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania in collaborazione con le autorità egiziane. Ora il team del Dr. Josef Wegner ha completato lo studio dello scheletro di Senebkay e i resti di diversi altri re le cui tombe sono state scoperte nelle vicinanze.

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Mar 19 2015

LA SEDE ORIGINARIA DEI VENETI

Category: Storia e dintorni,Veneto e dintornigiorgio @ 00:04

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Riferimenti al nome “veneto” in Europa

 

 

La letteratura etnografica nacque con Ecateo di Mileto (VI secolo a.c.), Erodoto da Alicarnasso (480 a.c.), Teopompo di Chio (378 a.c.), Posidonio da Apamea in Siria (135 a.c.), Giulio Cesare da Roma (100 a.c.), Strabone da Amasea nel Ponto (63 a.c.), Tito Livio da Padova (59 a.c.), Plinio il Vecchio da Como (23 a.c.), Tacito dalla Gallia Narbonese, oggi Provenza (57 d.c.) e con il contributo di altri storici, geografi, ecc., i quali mostrarono un profondo interesse sulla vita di popoli stranieri e sulla loro origine.

Ci si interrogava se essi fossero indigenae, advecti, mixsti, autoctoni o immigrati da altre sedi o il risultato di una fusione da aliarum gentium advetibus, arrivando quasi sempre alla medesima conclusione: “somigliano soltanto a se stessi“.

 

In merito all’etnogenesi dei Veneti le fonti letterarie ci hanno fornito notizie discordanti, sebbene non contraddittorie ed altresí preziose, intrecciate a miti e leggende (1).

 

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Mar 10 2015

LA GRANDE GENERAZIONE DI QUESTO PAESE. 70 ANNI FA: LA GRANDE GENERAZIONE BOMBARDAVA TOKYO, (COSA CI ASPETTA OGGI)

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La  vista dell’aerea di Tokyo dopo i bombardamenti.

 

 

DI MICKEY Z

Countercurrents.org

 

Possiamo meglio aiutarvi a evitare la Guerra non ripetendo le vostre parole e non seguendo i vostri metodi, ma cercando nuove parole e nuovi metodi.

Virginia Woolf

 

Curtis LeMay

Il  Generale Curtis LeMay:  Credo che se avessimo perso la guerra, sarei stato processato e condannato come criminale di guerra. Per fortuna siamo stati noi i vincitori.

 

 

La notte tra il 9 e il 10 marzo del 1945 il Generale Curtis LeMay, capo del Ventunesimo Comando Aereo bombardieri statunitense, scatenò sulla scena del Pacifico un nuovo tipo di inferno tutto americano, mettendo sotto assedio la città di Tokyo.

 

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Mar 09 2015

LE AGGRESSIONI ISLAMICHE E LA PRIMA CROCIATA.

Category: Islam,Italia storia e dintorni,Storia e dintornigiorgio @ 08:53

BREVE CRONOLOGIA DEGLI EVENTI BELLICI CONNESSI ALL’ESPANSIONE ISLAMICA

 

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La caduta di Siracusa in mano araba, dal Madrid Skylitzes

 

 

 

632 d.C. ……. Morte di Maometto (8 giugno).

 

632-634 ……..Conquista araba della Mesopotamia e della Palestina.

 

635 …………….Conquista araba di Damasco.

 

638 …………… Conquista araba di Gerusalemme.

 

642 …………… Conquista araba di Alessandria di Egitto.

 

647 …………… Conquista araba della Tripolitania.

 

649 …………… Inizio delle guerre sul mare e conquista di Cipro.

 

652 …………… Prima spedizione contro la Sicilia.

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Mar 06 2015

DENATALITÀ, TASSE, IMMIGRAZIONE. ECCO PERCHÉ FINIREMO COME L’IMPERO ROMANO

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La distruzione dell’Impero romano, di Thomas Cole. Dipinto allegorico (ispirato molto probabilmente al sacco di Roma dei Vandali del 455), quarto della serie “Il corso dell’Impero” del 1836, oggi a New York, presso l’Historical Society.

 

 

di Massimo Introvigne

 

Si può parlare male della Francia finché si vuole, ma bisogna riconoscere ai francesi la capacità di promuovere dibattiti culturali che vanno al di là delle banalità quotidiane. Ne è un buon esempio la vasta discussione che continua sul libro dello storico e giornalista Michel De Jaeghere «Gli ultimi giorni. La fine dell’Impero romano d’Occidente» (Les Belles Lettres, Parigi 2014). Nel febbraio 2015 il mensile cattolico «La Nef» ha dedicato a questo tomo di oltre seicento pagine un numero speciale con diversi articoli pertinenti, ma del libro si continua a parlare negli ambienti più diversi, talora con toni molto accesi.

 

Perché appassionarsi nel 2015 alla caduta dell’Impero romano? Si tratta certo di uno degli eventi più importanti della storia universale. Ma in realtà il dibattito francese è divenuto rapidamente politico, perché le vicende finali dell’Impero romano ricordano da vicino – lo aveva del resto già notato Benedetto XVI – quelle di un’altra civiltà che sta morendo, la nostra.

 

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Feb 06 2015

QUEI SOLDATI BORBONICI CHE SI FECERO VALERE A GETTYSBURG

 

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Gilberto Oneto, Unità o Libertà

 

 

Del migliaio di italiani che combatterono nelle file del Nord durante la guerra civile americana, quattro erano generali, nove colonnelli, tredici ufficiali di marina e ventotto maggiori e capitani. Ma erano tutti già residenti negli Usa. Malgrado gli appelli e i roboanti proclami antischiavisti che percorrevano in quegli anni la Penisola, nonché le tirate altrettanto altisonanti di Garibaldi, quasi nessuno si imbarcò per la gloriosa impresa. Garibaldi stesso rinunciò perché Lincoln gli aveva offerto solo un comando nelle truppe unioniste, mentre l’Eroe voleva quello supremo.

 

Nel 1861 quattro deputati americani vennero a Torino per arruolare una legione di volontari contro gli schiavisti. Il giornale La Nazione di Firenze pubblicò un appello in proposito agli ex garibaldini. Pochissimi si presentarono e quasi nessuno venne accettato quando si scoprì che i «volontari» cercavano più che altro un passaggio gratuito per emigrare in America. Per giunta, tutti volevano posti di comando. Nell’ottobre, i volontari si erano ridotti a due. E anche questi rinunciarono quando seppero che avrebbero dovuto pagarsi il viaggio.

 

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Gen 21 2015

LA POLITICA È L’INVERSIONE DELLA VITA. INTERVISTA CON MARCO BASSANI

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J.J. David, “L’incoronazione di Napoleone” (1806)

 

 

DIALOGHI SUL POTERE,   15/01/2015

 

“Il problema”, osserva Marco Bassani, professore di storia delle dottrine politiche all’Università di Milano, “è che la vita reale non entra mai nei giudizi politici”. Un’analisi a tutto campo sul ruolo della Chiesa e del Politico nel mondo moderno e postmoderno.

 

 

Domenica scorsa, 11 gennaio, abbiamo visto centinaia di migliaia di persone sfilare a Parigi. Il senso di questa cerimonia laica, in qualche modo ancora ci sfugge. Iniziamo oggi il primo di cinque dialoghi sulla genealogia del moderno, incontrando Luigi Marco Bassani

 

 

UN MOSTRO MODERNO: LO STATO

 

Lei ha ricordato che dopo «la scristianizzazione dell’Occidente, deificato lo Stato, monumento e greppia delle elite, le classi colte dell’Occidente si trovano ora costrette ad inchinarsi di fronte ad un altro dio.  Nemesi: divinizzando lo Stato siamo diventati incapaci di combattere chi vuole statalizzare il divino». Una lettura su cui Le chiedo di tornare.

 

Marco Bassani: La mia lettura parte dal 1790: il 13 febbraio 1790 l’Assemblea votò la proibizione per i voti religiosi e la soppressione di tutti gli ordini e le congregazioni (esclusi quelli che esercitavano attività ospedaliera e scolastica). Nel luglio del 1790 con la Costituzione civile del clero….

 

Per capirci, la Costituzione approvata dall’Assemblea nazionale francese, volta a regolamentare la vita della Chiesa sul territorio nazionale, con la soppressione dei privilegi degli ordini religiosi e una stretta irregimentazione dei parroci, che finirono per essere eletti – e quindi alle dipendenze – dal potere politico …

 

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Dic 20 2014

SMASCHERARE LE FALSITÀ ISLAMICHE. BASTA LEGGERE

Category: Cultura e dintorni,Islam,Monolandia,Storia e dintornigiorgio @ 00:15

 

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di REDAZIONE

 

 

Dal libro “La vittoria dell’Occidente”, di Rodney Stark.

 

(Capitolo SMASCHERARE LE FALSITÀ ISLAMICHE. Falsità sulla cultura islamica – pag. 451)

 

Per molto tempo è stata opinione indiscussa e indiscutibile che, mentre l’Europa arrancava attraverso i «Secoli Bui», nell’islam fiorivano scienza e cultura (Goldstone, 2009; Saliba, 2007).

Il celebre storico Bernard Lewis azzardò questa opinione quando scrisse che l’islam «all’epoca aveva raggiunto il più alto livello della storia umana nelle arti e nelle scienze» e che intellettualmente «l’Europa medievale era un’alunna e in un certo senso dipendente dal mondo islamico» (2002, p. 6).

Poi però, sosteneva Lewis, improvvisamente gli europei cominciarono a progredire «per salti e balzi, lasciandosi alle spalle l’eredità scientifica, tecnologica e infine culturale del mondo islamico» (Lewis, 2002, p. 7).

Di qui la domanda che Lewis poneva nel titolo del suo libro: What Went Wrong? (Cos’è andato storto?)

 

Non è andato storto proprio niente. La convinzione che un tempo la cultura mussulmana fosse superiore a quella europea è, nella migliore delle ipotesi, un abbaglio.

Chiedersi cosa sia andato storto è come chiedersi perché la Spagna sia crollata, quando di fatto il crollo dell’impero spagnolo ha rivelato che la Spagna non aveva mai conosciuto un’ascesa, ma era sempre rimasta un’arretrata società medievale. Lo stesso vale per l’islam.

 

CULTURA «DHIMMI»

 

Un dhimmi “Gente della dhimma“,  era un suddito non-musulmano di uno Stato governato dalla shari’a: la legge islamica. Con Dhimma si intende un “patto di protezione” contratto tra non musulmani e un’autorità di governo musulmana. Lo status di dhimmi era in origine riferito solo all’Ahl al-Kitab (“Gente del Libro”), cioè ebrei e cristiani, ma in seguito anche zoroastriani, mandei e infine agli indù, ai sikh e ai buddhisti.

 

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Dic 01 2014

NAMIBIA 1914: IL GENOCIDIO DIMENTICATO DEL POPOLO HERERO

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di Francesco Lamendola

 

  1. CHE COS’È UN GENOCIDIO.

 

Genocidio è il tentativo di sterminare, con metodi organizzati, in gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso (dal greco génos, stirpe, donde il latino gens: gente, stirpe, razza). Le odierne leggi internazionali lo puniscono quale “crimine contro l’umanità” (accordo di Londra, 8 agosto 1945), sia nel caso venga commesso nel corso delle operazioni belliche, sia che abbia luogo in stato di pace (convenzione dell’Assemblea generale dell’O.N.U. del 9 dicembre 1948).

 

La storia antica è ricca di massacri e deportazioni di interi popoli. Nelle sue memorie sulla guerra di Gallia, ad esempio, Giulio Cesare narra senza batter ciglio come tentò di sterminare il popolo degli Eburoni che si era ribellato ai Romani, tentativo coronato da un notevole successo. (1) Tuttavia è nella storia moderna che noi troviamo gli esempi più massicci e sistematici di genocidio.

È noto che un grandissimo numero di popoli amerindiani venne letteralmente sterminato dai conquistatori europei, tanto nel Nord che nel Sud America. In certi casi, le condizioni di vita imposte dai conquistadores erano così intollerabili che interi gruppi tribali ricorsero al suicidio di massa: tale il caso degli Arawak dell’isola di Hispaniola (Haiti) durante il XVI secolo.

Più recentemente, nella Terra del Fuoco gli allevatori bianchi giunsero a iniettare stricnina nelle pecore di cui si cibavano gli indigeni e a sparare a vista contro qualunque Fuegino, anche pacifico, col risultato che già nel 1925 non si contavano più di 190 individui fra Yaghan e Alakaluf (2), mentre oggi sono del tutto estinti.

Gli abitanti della Tasmania, ai primi dell’800, vennero braccati dagli Inglesi come animali, rastrellati con una gigantesca operazione di polizia da una costa all’altra della grande isola, e deportati in un isolotto dove morirono quasi tutti. L’ultimo tasmaniano morì nel 1876, e il suo corpo, esumato su richiesta della Royal Society, rimase esposto fino al 1976 in una teca del Tasmanian Museum, come un raro pezzo da collezione. (3)

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Set 21 2014

QUELL’INGENUO DI COLOMBO? LE ALTRE IPOTESI

Category: Italia storia e dintorni,Storia e dintornigiorgio @ 00:21

Casa di colombo

La cosiddetta “Casa di Colombo”,  che attualmente si trova in Piazza Dante a Genova, ben al di fuori delle antiche mura della città – visibili sullo sfondo – contrariamente a quanto riportato dallo storico Staglieno (“entro le mura di Genova, in una casa del Carrogio diritto di Ponticello, a sinistra di chi scende dalla Porta di Sant’Andrea, a poca distanza da questa”), sulla base dei cui studi questo edificio venne considerato appunto la dimora del padre del navigatore .

(Cfr. M. Staglieno – Sulla casa abitata da Domenico Colombo, 1885)

 

 

Pietro Ratto

 

 

  1. PLEBEO E GENOVESE OPPURE NO ?

 

Cominciamo dunque dalle origini del celebre navigatore.  Si sostiene che il padre fosse un tessitore genovese, forse partito da Terrarossa – nei pressi di Nervi – nel 1445. In quell’anno, infatti, dai documenti in archivio comunale egli risulta residente a Genova, in Vico Diritto dell’Olivella, con la moglie Susanna Fontanarossa, discendente da una famiglia di lanaioli. La data di nascita del primogenito “Cristofaro”, però, è già avvolta nel mistero.

Un rogito del 1470, ad opera del Notaio Niccolò Raggio, afferma che il giovane aveva superato i diciannove anni ma non ancora raggiunta la maggiore età (i venticinque). Questo potrebbe indurci a fissare l’anno di nascita tra il 1446 ed il 1451.

Un atto notarile risalente al 1479, trovato negli archivi storici di Genova nel 1904 dallo studioso Nicola Assereto, riporta però una dichiarazione del navigatore, il quale afferma di avere approssimativamente ventisette anni (in virtù di cui potrebbe dunque essere nato anche nel 1552).

In un altro atto ancora, l’Estratto dal libro degli lnstrumenti del fu Giovanni Recco Notaio (1455), si parla di un trasferimento della famiglia Colombo da Vico Diritto dell’Olivella a Vico Diritto di Ponticello,   – ove la tradizione vuole che Domenico abbia aperto anche la sua bottega – quando il piccolo “Cristofaro” era “non ancora quattrenne“. Naturalmente stiamo parlando di quella che ancor oggi è considerata da milioni di turisti la Casa di Colombo, e che Cristoforo avrebbe lasciato solo nel 1470, quando i suoi genitori si trasferirono a Savona, aprendo una taverna in cui vendevano anche formaggi e vino.

 

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Ago 21 2014

L’ULTIMA LETTERA: CAPIRE LA DITTATURA GIACOBINA, SIMILE A QUELLA ITALIANA

Category: Libri e fonti,Storia e dintornigiorgio @ 04:09

ultima lettera

 

 

di PAOLO L. BERNARDINI

 

Un mio illustre collega storico ripete da anni, in pubblico e in privato, che ai propri figli, come viatico per comprendere la vita, e la sua durezza certamente, farà leggere le ultime lettere dei condannati a morte della resistenza italiana. Ora che l’indipendenza per alcuni si avvicina e dunque sarà possibile rileggere la storia italiana con maggior equilibrio, sarebbe da suggerire magari anche la lettura delle ultime lettere dei condannati a morte dalla resistenza italiana, che di morti innocenti anche i vincitori, si sa, riempirono le fosse (e la Storia), almeno quando ebbero cura di seppellirli.

 

Ma forse sarebbe il caso di far leggere — a grandi e piccini — le lettere dei condannati a morte della prima grande dittatura democratica che il mondo abbia per sua sciagura conosciuto, quella del terrore giacobino. L’occasione viene dall’imminente ricorrenza dei trent’anni dalla pubblicazione di un lancinante libro di Olivier Blanc, “La dernière lettre”, appunto, che, uscito in Francia nel 1984, fu prontamente tradotto in italiano da SugarCo nel 1985, “L’ultima lettera. Le prigioni della Rivoluzione francese e le ultime lettere dei condannati a morte durante il Terrore”.

 

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Ago 19 2014

CHI ERANO I GUANCI DELLE CANARIE? I DISCENDENTI DEI SOPRAVVISSUTI DI ATLANTIDE?

Category: Archeologia e paleontologia,Storia e dintornigiorgio @ 00:05

 

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Beneharo re guanche menceyato de Anaga dell’isola di Tenerife.  Beneharo fu  il primo ad opporsi nel 1494 al governatore spagnolo delle Canarie Alonso Fernández de Lugo. Sconfitto alla fine dai Conquistador,  sopravvisse alla conquista del suo paese e prese il nome di Fernando de Anaga o Pedro de los Santos. 

 

 

I Guenci sono gli abitanti antichi delle Canarie, stabilitisi nell’arcipelago migliaia di anni prima della conquista spagnola avvenuta nel 15° secolo. Di origine ignota, nonostante la loro scomparsa, i Guenci si sono lasciati dietro non poche vestigia. Descritti come alti, di carnagione chiara e dai capelli dorati, secondo alcuni potrebbero essere i discendenti diretti dei superstiti si Atlantide.

 

Le Canarie formano l’arcipelago di sette isole situato nell’Oceano Atlantico al largo dell’Africa nord-occidentale .

 

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Ago 14 2014

CRISTOFORO COLOMBO, IL GRANDE CRIMINALE

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Il Regno del Terrore di Colombo, come documentato da noti storici, fu così sanguinoso, il suo lascito così indicibilmente crudele.

Perché tutt’oggi continuiamo ad onorare questo criminale?

Perché a scuola e nei libri di storia viene presentato come un eroe?

 

 

STERMINI VOLUTAMENTE DIMENTICATI

 

Ma se ci pensate, l’intero concetto della scoperta dell’America è, beh, arrogante. Dopo tutto, i nativi americani scoprirono il Nord America circa 14.000 anni prima che Colombo fu nato!

 

Sorprendentemente, la prova del DNA suggerisce ora che i coraggiosi avventurieri Polinesiani navigarono con delle piroghe attraverso il Pacifico e si stabilirono in America del Sud molto prima dei Vichinghi. In secondo luogo, Colombo non era un eroe. Quando mise piede sulla sabbia della spiaggia alle Bahamas il 12 Ottobre 1492, Cristoforo Colombo scoprì che le isole erano abitate da gente amichevole e pacifica che si chiamavano Lucayans, Taino e Arawak.

 

Scrivendo il suo diario, Colombo disse che erano un popolo affascinante, intelligente e gentile. Egli osservò che i gentili Arawak furono eccezionali nella loro ospitalità.

 

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Ago 01 2014

PERSECUZIONI RELIGIOSE: QUANDO GLI UOMINI PENSANO DI ESSERE DIO

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Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento. Tutti contemplano le stesse stelle, un solo cielo ci è comune, un solo universo ci circonda. Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo? – domandò Simmaco – Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande.

(Quinto Aurelio Simmaco, Relatio de ara Victoriae  III,10)

 

Tacito scrisse di una persecuzione contro i Cristiani sotto Marco Aurelio, di una seconda con Decio e Valeriano e di una terza, detta la “grande persecuzione”, con Diocleziano. Finirono con l’editto di Nicomedia del 311 emanato dall’imperatore Galerio, confermato dall’editto di Milano del 313 promulgato da Costantino I.

 

I Cristiani avrebbero potuto evitare il martirio sacrificando agli Dei romani senza rinunciare alla propria fede, mentre ai pagani questo non fu concesso, essi dovevano cancellare la propria fede e convertirsi. Ai pagani non avrebbe dato fastidio un Dio in più, ce n’erano parecchie di divinità straniere a Roma, nelle caserme e nei circhi c’erano sacelli dove ognuno pregava al suo Dio, con una tolleranza che fece di Roma un faro di civiltà. Il martirio più grande fu quello riservato ai pagani e riguardò l’intero impero romano, d’occidente e d’oriente.

 

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Lug 31 2014

GARIBALDI AL SERVIZIO DELLA MASSONERIA INGLESE

Category: Italia storia e dintorni,Storia e dintornigiorgio @ 11:30

 

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Rappresentazione di Garibaldi all’interno di un tempio massonico

 

 

-di Davide Consonni-

 

Fu a Montevideo nel 1844 che indossò il primo “grembiulino” ed “ebbe la luce” massonica iniziatica. Aveva trentasette anni, e la loggia era L’Asil de la Vertud, una loggia irregolare, emanazione della massoneria brasiliana, non riconosciuta dalle principali obbedienze massoniche internazionali, quali erano la Gran Loggia d’Inghilterra e il Grande Oriente di Francia. Sempre nel corso del 1844 regolarizzò la sua posizione(4° grado) presso la loggia Les Amis de la Patrie di Montevideo posta all’obbedienza del grande Oriente di Parigi. La sua affiliazione comparve successivamente anche nella loggia Tomp Kins, a Stapleton nello stato di New York, (Dove ancora oggi sorge una loggia/officina che porta il suo nome).

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