Giu 26 2016

LE METAMORFOSI POLITICHE: RANUCCIO BIANCHI BANDINELLI:

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Alla sinistra di Hitler (per chi guarda la foto) vediamo la guida ufficiale, con una impeccabile urbace fascista nera propria di una persona di alto rilievo nella monenclatura mussoliniana, di quella memorabile visita che segnò l’inizio dell’inesorabile rovina dell’Italia attraverso i patti scellerati con la Germani nazista.

 

Quel giovanotto altezzoso vestito con l’urbace nera completa di fez, e con la mandibola preparata a copia del capo (Benito) è l’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli.

 

Uno dei tanti che verso la fine della guerra si convertì all’antifascismo.

 

Nella discussione sui mandanti dell’omicidio Gentile verso il 1944, era stato fatto il nome anche di Bianchi Bandinelli, sulla base di una testimonianza resa nel 1981 dallo scrittore Romano Bilenchi allo storico Sergio Bertelli, secondo la quale la decisione sarebbe stata presa in una riunione ristretta a cui avrebbe partecipato anche l’archeologo.

 

Dopo la fine del conflitto Fece parte del comitato centrale del Partito Comunista Italiano ebbe incarichi di grande rilievo nell’ambito archeologico, sempre appoggiato dal suo nuovo partito.

 

La voce che commentava il film Luce della visita di Hitler a Roma, da dove è tratta la foto, era di Vittorio Veltroni padre di Walter.

 

Fonte: da Luigi Pellini

Link: http://luigi-pellini.blogspot.it


Giu 13 2016

DA EBREO, SONO CONTRO IL REATO DI NEGAZIONISMO

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Di Roberto Della Seta

 

È giusto ed è utile introdurre una specifica sanzione penale per chi nega la Shoah? La questione, di cui si discute da anni, ritorna di attualità ora che il Senato ha approvato quasi all’unanimità (tra i pochissimi astenuti la senatrice a vita Elena Cattaneo) un disegno di legge che intervenendo su una legge del 1975 – la cosiddetta legge Reale nata per contrastare i fenomeni di terrorismo – dispone un aumento di pena di tre anni di carcere per i casi nei quali l’istigazione e l’incitamento a commettere atti di discriminazione razziale, reato già presente nel codice penale, si fondano “in tutto o in parte sulla negazione della Shoah ovvero dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra”.

 

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Giu 09 2016

GERMANIA DEL DOPOGUERRA, STRAGI E PIANO MORGENTHAU

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:47

di Dwight D. Murphey – 02/04/2010

 

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Truppe tedesche delle SS allineati contro un muro del campo di concentramento di Dachau, il giorno della sua liberazione.

 

Chi narra con onestà gli eventi umani, odierni o remoti, appartiene ad una stirpe tanto rara quanto onorabile. Dovremmo senz’altro elevarli nel pantheon degli dei terreni.

Allo stesso modo, indubbiamente, vi dovremmo annoverare anche coloro che, non già per disaffezione verso l’Occidente o gli Stati Uniti o il suo popolo, bensì per sete di verità, portano alla luce gli spaventosi avvenimenti che furono conseguenza della Seconda Guerra mondiale (così come le enormità commesse come parte del modo in cui la guerra fu combattuta contro le popolazioni civili, sebbene questo non sia argomento che vogliamo investigare in questa sede).

Quella Guerra gli americani la conoscono come “the good war” e coloro che la combatterono sono noti come “the greatest generation”. Ma adesso, lentamente, veniamo colpiti da realtà così banali rispetto alla complessa esistenza umana: tanto vi fu che non era affatto “buono” e, insieme all’abnegazione ed agli intenti elevati, ci furono molta venalità e brutalità. Queste realtà vengono a galla perché esistono degli studiosi che, quantomeno, sono consapevoli che un oceano di propaganda bellica genera un mito che resta per vari decenni, e che hanno una dedizione per la verità che travolge le molte lusinghe di conformità al mito.

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Giu 08 2016

TUTTO CIÒ CHE SAI SU JESSE OWENS E HITLER È FALSO

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 09:47

Jesse Owens Adolf Hitler fotomontaggio

Jesse Owens e Adolf Hitler in un fotomontaggio

 

 

La storia si sa, la scrivono i vincitori. Anche quella delle Olimpiadi. E così fino ad oggi tutti quanti (o quasi) abbiamo dato credito alla storiella di Hitler, cattivissimo cancelliere nazista razzista, che si rifiuta di stringere la mano al povero “negro” Jesse Owens, reo di aver rappresentato il “mondo libero” e di aver fatto incetta di medaglie alle Olimpiadi di Berlino del ’36, quelle di Olympia della Riefensthal e della celebrazione della grandezza del Terzo Reich.

 

Oggi questa storiella strappalacrime probabilmente affollerebbe i social network, per poi essere derubricata a “bufala”.

Purtroppo invece ce la siamo dovuta sorbire per ottanta anni, nonostante lo stesso Jesse Owens abbia smentito il fatto nella sua autobiografia del 1970: Dopo essere sceso dal podio, passai davanti alla tribuna d’onore per tornare negli spogliatoi. Il Cancelliere mi fissò. Si alzò e mi salutò con un cenno della mano. Io feci altrettanto, rispondendo al saluto. Giornalisti e scrittori dimostrarono cattivo gusto tramandando un’ostilità che, di fatto, non c’era mai stata“.

 

Dichiarazioni del diretto interessato che non vennero però prese sul serio nemmeno negli Usa, dove le leggi razziali erano state abolite solo da pochissimi anni e alle parole di quel “negro” forse non si dava peso.

 

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Giu 07 2016

CRIMINI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: FURONO 12 MILIONI I TEDESCHI STERMINATI DAGLI ALLEATI DOPO L’8 MAGGIO DEL 1945. I CRIMINI DEGLI AMERICANI – LA STORIA NON È QUELLA CHE CI È STATA RACCONTATA. (di S. Brosal)

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 08:56

I CRIMINI DEGLI AMERICANI – SECONDA GUERRA MONDIALE: LO STERMINIO DI ALCUNI  MILIONI DI TEDESCHI – RHEINWIESENLAGER – LE CONDIZIONI NEI CAMPI DEL RENO

 

La verità si differenzia dalla mezza verità in modo che essa abbracci l’intera realtà.

 

 

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Atrocità della seconda guerra mondiale: la storia non è quella che ci hanno raccontato 

 

L’intera realtà conta anche che per il popolo tedesco e quello che seguì dopo l’8 maggio del 1945 furono anni di pura oppressione. Il destino dei Tedeschi fu particolarmente atroce ed umiliante nelle zone di occupazione in mano agli americani, ai sovietici e ai francesi.

Dopo l’8 maggio 1945, alcuni milioni ( il numero esatto deve essere ancora stabilito)  di tedeschi furono eliminati dagli alleati vincitori. Milioni di prigionieri tedeschi furono sterminati, o persero la vita, nei campi di sterminio delle potenze vincitrici. In totale furono 16 milioni i tedeschi che abbandonarono la Germania dell’Est, o che furono con atti di forza scacciati via. La cosa più sconvolgente fu lo stesso atto di forza, che fu attuato con incredibile e sconvolgente ferocia. Milioni di cittadini tedeschi assassinati dagli invasori, o ammazzati durante la fuga.

Come motivi di morte sono stati forniti per iscritto: Fucilazioni, uccisioni violente, strangolamenti, accoltellamenti, morti per violenze, evirazione di genitali, crocifissioni, flagellazioni, corpi calpestati a morte, corpi vivi bruciati e abbrustoliti, corpi tagliati a pezzi, rotolati nelle acque fino alla morte, e corpi gonfiati d’aria.

 

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Mag 20 2016

MONASTERO DI DEBRE LIBANOS: STERMINATE QUEI MONACI. FIRMATO IL VICERE’ GRAZIANI

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:04

monastero di Debre Libanos in Etiopia LaStampa.it

Fedeli cristiano-ortodossi davanti al monastero di Debre Libanos, in Etiopia

 

Anche questa è italia

 

Un docufilm solleva il velo sulla più grande strage di religiosi cristiani mai compiuta in Africa. Nel 1937 i soldati al comando del generale italiano uccisero per rappresaglia duemila persone: mille erano membri del clero

 

A sollevare il velo di silenzio che ancora avvolge quei fatti è un docufilm di oltre un’ora che sarà trasmesso da Tv2000 sabato 21 maggio alle ore 21.

 

Un docufilm solleva il velo sulla più grande strage di religiosi cristiani mai compiuta in Africa. Nel 1937 i soldati al comando del generale italiano uccisero per rappresaglia duemila persone: mille erano membri del clero. È stata la più grande strage di religiosi cristiani mai avvenuta in Africa.

 

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Mag 02 2016

ARRIGO BOLDRINI VISTO DALL’ALTRA PARTE: MA QUALE EROE…

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Bulow: il 14 febbraio del 1945, insignito dal generale Richard McCreery, comandante dell’VIII Armata, della Medaglia d’oro al valor militare.

 

 

Giunti a Codevigo a fine aprile del ’45 al seguito degli angloamericani, i partigiani di Arrigo Boldrini, detto “Bulow” provvedono a rastrellare nelle zone limitrofe centinaia di fascisti che verranno poi seviziati e massacrati a gruppi lungo le rive del Brenta e del Bacchiglione- La stragrande maggioranza degli uccisi sono operai e braccianti agricoli ravennati colpevoli unicamente di aver aderito alla RSI – Le bestiali esecuzioni della maestra Corinna Doardo e di Mario Bubola, orrendamente seviziato solo perché figlio del podestà fascista del paese. – Nel dopoguerra si parlerà di trentacinque persone uccise in una decina di giorni – In seguito Arrigo Boldrini verrà eletto parlamentare del PCI, presidente dell’Associazione nazionale partigiani e gli verrà conferita dagli inglesi la medaglia d’oro al valor militare

 

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Mag 01 2016

BERGAMO: L’ECCIDIO DI ROVETTA

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Passo della Presolana, albergo Franceschetti

 

 

Un plotone della 6° Compagnia del II Battaglione, Legione “Tagliamento” della R.S.I stanziata nell’Albergo Franceschettì era di presidio presso il Passo della Presolana (prov. Bergamo).

Erano in tutto una cinquantina di militari, tutti giovani volontari dai 15 ai 22 armi, comandati dal Sottotenente Roberto Panzanella, fiorentino, ventiduenne.

 

Alla notizia del crollo, il 26 aprile 1945, i 47 militari si mossero per raggiungere la valle ed arrendersi ai reparti alleati. Durante il trasferimento, tre di essi abbandonarono il reparto e così solo in 47 raggiunsero Rovetta, dove trattarono la resa con il Presidente del C.N.L. locale, già Maggiore del Regio Esercito, che garantì la vita di tutti.

I militi deposero le armi e furono sistemati nei locali delle Scuole Comunali vigilati da sentinelle armate del C.N.L. .

Il 27 successivo giunse a Rovetta due camion di partigiana comunisti i cui comandanti dimostrarono subito l’intenzione di sopprimere i prigionieri.

Il CLN locale dopo aver tergiversato propose di interpellare un ufficiale inglese che era stato paracadutato nell’autunno precedente al Lago Nero, sopra Gromo e che era rimasto in montagna con la formazione di “Lanfranchi”, veterinario di Lovere.

Il “Mohikano”, che era il nome di battaglia dell’ufficiale nemico al secolo Paolo Poduje, istriano al soldo dei servizi segreti britanntale, disinteressandosi della sorte dei prigionieri, rispose: “fatene ciò che volete”.

Queste parole praticamente furono la condanna a morte del Plotone di legionari. Uno dei prigionieri, Ferdinando Caccioli, riuscì comunque fuggire, altri tre furono salvati per la loro giovanissima età.

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Apr 30 2016

IL PCI E LO STALINISMO

Category: Libri e fonti,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:18

il pci e lo stalinismo

 

 

Roma, 21 dicembre 2007 (Velino)

 

C’è in libreria un testo di rara importanza per la storia della sinistra italiana. Ma nessun giornale, tranne Libero, ne ha sinora parlato in modo visibile e comprensibile e si fa fatica a trovarlo nei moderni, antichi e famosi bookshop delle città italiane. È come se i librai avessero strane reticenze nell’ordinarlo e venderlo.

 

Certo, è un libro per storici, per iniziati e appassionati, ma il titolo dovrebbe far riflettere anche il più smarrito lettore di storia contemporanea e di politica: “Il Pci e lo stalinismo” edito dagli Editori Riuniti, con un cd allegato che riporta gli interventi del Comitato centrale comunista del 10 e 11 novembre del 1961. La pubblicazione è stata curata con scrupolosa attenzione da Maria Luisa Righi. Si obietterà che un dibattito del 1961 ha poca importanza. Eppure quello non fu un dibattito qualunque e sembrava irreperibile. In effetti è il dibattito che si tenne al ritorno da Mosca della delegazione italiana che partecipò al ventiduesimo congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica, il momento più importante della destalinizzazione operata da Nikita Kruscev.

 

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Apr 29 2016

STORIA DI FOIBE: MAFALDA CODAN (PARENZO, 1926)

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:09

 

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Dopo il mio ricordo sui nostri fratelli Profughi Veneti Oltramarini, ho ricevuto questa testimonianza diretta che volentieri porto a conoscenza affinchè si sappia chi erano i “partigiani” comunisti e i comunisti stessi.

 

Per ricordare e capire la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano – dalmata vi consiglio di leggere questa storia che ha dell’incredibile. 
Lo consiglio soprattutto a chi ancora oggi nega i fatti o li giustifica. 
La verità dei fatti non si può negare la si può solo occultare.

Non aggiungo nessun commento

 

 

Mafalda Codan (Parenzo, 1926) è un’insegnante italiana. 

Figlia di famiglie di commercianti e proprietari che ebbe ben sette trucidati nelle foibe. Arrestata il 7 maggio 1945 a Trieste, a guerra finita, durante il periodo di occupazione jugoslava. Autrice di uno straordinario diario di sopravvissuta a quattro anni di deportazione in Jugoslavia, liberata nel 1949. Maestra elementare. Attualmente vive a Bibione, Provincia di Venezia.

 

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Apr 28 2016

TUTTA LA TRAGEDIA DELL’ISTRIA È RACCHIUSA IN QUESTA OSCURA PAROLA: FOIBE

foibe

 

 

F ò i b e: 


Tutta la tragedia dell’Istria è racchiusa in questa oscura parola, che riassume in sè le vicende dolorose degli ultimi tre anni e l’ansia di un temuto destino. Paurosa parola: mette il brivido, a pronunciarla, in chi ha avuto l’amara ventura di veder risalire alla luce, dall’ abisso delle foibe istriane i cadaveri dei fratelli massacrati.

 

Fu nel settembre dell’ armistizio che gli slavi giocarono la loro facile carta, armando con le nostre armi bande affrettatamente raccolte fra l’elemento slavo delle campagne istriane con lusinghe di immaginari vantaggi, da agitatori locali e d’oltre confine. E bastò meno di un mese, ai nuovi venuti, per compiere il loro antico disegno: colpire l’ italianità dell’ Istria eliminando i suoi uomini migliori.

In venti giorni essi inflissero agli italiani sofferenze e lutti indescrivibilmente più gravi di quanti non abbiano sopportati gli slavi dell’ Istria, per colpa del fascismo, in venti anni. In venti giorni!

Basti, per farsene un’ idea, questa cifra: più di 600 morti. Una media spaventosa: trenta vittime al giorno. Né si sarebbero fermati, se non avessero dovuto abbandonare il campo. Lo dimostrarono infatti al loro ritorno, nel maggio 1945: da allora ad oggi quasi cinquemila persone mancano in Istria, secondo un calcolo inevitabilmente approssimativo ma attendibile. Cinquemila, fra arrestati, deportati, massacrati la loro fine è avvolta nel mistero.

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Apr 27 2016

SASSUOLO, UNA STRAGE INEDITA. UNA DELLE TANTE STRAGI EFFETTUATE DAI PARTIGIANI CENSURATA DALLE ISTITUZIONI

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Sassuolo – Una delle tante stragi effettuate dai partigiani nel dopoguerra, totalmente censurata dalle Istituzioni e dagli organi d’informazione “democratici”, di Modena e Reggio.

 

SASSUOLO UNA STRAGE INEDITA

 

A Sassuolo, nel tardo pomeriggio del 23 aprile 1945 cessavano gli ultimi combattimenti tra tedeschi, che s’andavano addossando sulla sponda del Secchia nel tentativo di attraversarlo, e Alleati che premevano da Sud. I partigiani, moltiplicatisi negli ultimi mesi, si cimentavano alla caccia di tedeschi in fuga e lo testimonierà Ermanno Gorrieri, il partigiano Claudio: “Parte di coloro che impugnavano le armi contro i tedeschi in fuga, erano persone che non avevano praticamente mai fatto niente o quasi niente nel movimento di Resistenza. Non a caso la gente, più tardi li chiamerà ‘i partigiani della domenica’ o ‘del lunedì’ – a seconda della zona – cioè i partigiani entrati in azione solo il giorno della liberazione”. Ma il comandante Claudio dirà anche che “sarebbero esplosi odii e vendette, insanguinando ancora una volta la terra emiliana”.

 

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Apr 24 2016

NAPOLEONE E IL PROCLAMA DI NIZZA DEL 31 MARZO DEL 1796

Category: Storia e dintorni,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:20

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Napoleone Bonaparte

 

 

Ecco un proclama che si legge   poche volte sui libri di scuola italiani

 

Siete nudi e mal nutriti. Il governo ha con voi molti obblighi e nulla può fare per voi. La pazienza, il valore mostrato fra queste montagne sono mirabili, ma non vi procacciano gloria, né illustrano il vostro nome.

Io vi condurrò nelle più fertili pianure del mondo; città grandi, doviziose province, verranno colà, in vostra mano; colà troverete onore, gloria, ricchezze.”,

 

Rompe gli indugi e  invade l’Italia…

 

 

E non credete che fosse a capo di una armata di uomini “brancaleone”, erano sì di meschine condizioni esteriori, scarse le dotazione di materiali e di denaro, ma soldati valentissimi che Bonaparte potè arruolare da tutti gli eserciti della Francia, compresi quelli provenienti dal battaglione elvetico, ma soprattutto ricchi di valenti ufficiali.

 

Ma soprattutto non credete che Napoleone venne in Italia per portare i principi della rivoluzione francese.

Niente di più falso!

La sua Parigi è al tracollo economico, dissanguata dalla Rivoluzione, devastata dalla crisi economico-finanziaria, non c’è più ordine e pace sociale, l’economia è bloccata e servono soldi, soldi, soldi….e il generale corso, che discende da una famiglia di rivoluzionari che avevano lottato affinché la loro isola fosse liberata dalla dominazione di Genova, ha ben chiaro in quale modo recuperarli.

 

 


Mar 17 2016

LA LEGGENDA NERA SULLE CROCIATE COME ABBATTERE 5 FALSI MITI

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Le crociate rappresentano uno degli eventi più fraintesi della storia occidentale. La stessa parola “crociata” ancora oggi viene utilizzata con una connotazione negativa, quando ad esempio si intende sottolineare un conflitto i cui moventi siano più ideologici che ideali; lo stereotipo più collaudato, invece, è quello che descrive avidi nobili europei dediti alla efferata conquista dei musulmani pacifici, con ricadute negative che perdurano ancora oggi grazie anche alla diffusione di tale tesi “a senso unico” nei maggiori testi scolastici occidentali.

 

La storia delle crociate in realtà richiede una sorta di purificazione che è oltretutto doverosa anche alla luce degli ultimi studi che provengono da ambiti accademici molto accreditati.

Consapevoli della complessità della tematica, cercheremo di sintetizzare i fatti storici, riprendendo un articolo molto più approfondito, comparso su “Crisis magazine”circa i luoghi comuni consolidati, penetrati nell’immaginario collettivo.

Un articolo simile è stato pubblicato in Ultimissima 17/05/11.

 

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Gen 19 2016

GLI EROI DEL RISORGIMENTO CONTRO IL RISORGIMENTO

 

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Giuseppe Garibaldi

 

 

Le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia sono state, oltre che inutili, persino dannose perché hanno omesso come al solito di ricordare all’opinione pubblica le accorate disillusioni di alcuni dei più famosi eroi risorgimentali sull’esito del processo unitario. Ricordiamone solo alcune.

 

Nel mio post Il giudizio di Garibaldi sull’Italia unita: il ritratto dell’Italia di oggi[1] ho riportato il giudizio dell’”Eroe dei due Mondi” espresso nel 1880, e riferito da Giordano Bruno Guerri nel suo libro Il sangue del Sud:

 

«Tutt’altra Italia io sognavo nella mia vita, non questa miserabile all’interno e umiliata all’estero e in preda alla parte peggiore della nazione».

 

Nel 1868, lo stesso Giuseppe Garibaldi, in una lettera a Adelaide Cairoli, si era già espresso nel modo seguente:

 

«Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio»[2].

 

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