Lug 25 2014

GUAI AI VINTI – L’OLOCAUSTO DEGLI ALLEATI

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:03

Dwight D. Eisenhower

Dwight D. Eisenhower

 

 

Heinz T., testimonianza raccolta da James Bacque.

 

Traduzione a cura di Gian Franco Spotti

 

Mai così tanta gente era stata messa in prigione. I

l numero dei prigionieri fatti dagli alleati era senza precedenti nella storia. I Sovietici fecero prigionieri circa 3,5 milioni di europei, gli Americani circa 6,1 milioni, i Britannici circa 2,4 milioni, i Canadesi circa 300.000, i Francesi circa 200.000. Milioni di giapponesi furono catturati dagli Americani nel 1945, più altri 640.000 circa dai Sovietici”.

 

Non appena la Germania capitolò l’8 Maggio 1945, il governatore americano, il Generale Eisenhower, divulgò una “corrispondenza urgente” in tutta la vasta zona sotto il suo comando, facendo diventare per i civili tedeschi un crimine passibile di pena capitale il fatto di dare da mangiare ai prigionieri. L’ordine, tradotto in tedesco, fu inviato ai governi delle province, con istruzioni di trasmetterlo immediatamente alle autorità locali. Copie di questi ordini sono state recentemente rinvenute in vari paesi vicino al Reno.

 

Il messaggio (ripreso da Bacque nel suo libro) diceva fra l’altro:

in nessuna circostanza approvvigionamenti di viveri dovranno essere raccolti fra gli abitanti del luogo con l’intento di darli ai prigionieri di guerra. Coloro che violeranno questa disposizione e coloro che tenteranno di aggirarla consentendo che qualcosa arrivi ai prigionieri, mettono se stessi a rischio di fucilazione”.

L’ordine di Eisenhower fu esposto anche in inglese, tedesco e polacco nella bacheca del quartier generale del governo militare in Baviera, firmato dal Capo di stato maggiore del governatore militare di Baviera. In seguito fu affisso in polacco a Straubing e a Regensburg, dove si trovavano numerose compagnie di soldati polacchi nei campi vicini.

Un ufficiale dell’Esercito americano che lesse quest’ordine nel Maggio 1945, scrisse che

era l’intenzione del comando d’armata, per quanto riguarda i campi dei prigionieri di guerra tedeschi nella zona americana, dal Maggio 1945 fino alla fine del 1947, di sterminare il più alto numero possibile di prigionieri di guerra fintanto che la cosa rimaneva al di fuori del controllo internazionale”.

 

Continua a leggere”GUAI AI VINTI – L’OLOCAUSTO DEGLI ALLEATI”


Lug 24 2014

DITTATORI IN EUROPA: L’ASCESA DI ALDOLF HITLER


Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:41

adolf-H.

 

 

dal libro: “DITTATURE: la storia occulta” D.ssa Antonella Randazzo

 

La democrazia occidentale nelle sue attuali caratteristiche, è una forma diluita di nazismo o fascismo. Al più è un paravento per mascherare le tendenze naziste e fasciste dell’imperialismo. Perché oggi vi è la guerra, se non per la brama della spartizione delle spoglie del mondo? 
Mohandas Gandhi

 

I governi europei, mossi dall’avidità e dal desiderio di potere, hanno commesso parecchi crimini e genocidi.

Hanno massacrato senza pietà milioni di nativi americani, di africani, di asiatici e di australiani. Ad esempio, gli Herero della Namibia vennero avvelenati o impiccati dalle autorità della Germania imperiale, che li considerava “bestie”.

Gli inglesi fecero lo stesso con molte popolazioni africane ed asiatiche, non esitando a torturare, a violentare e ad umiliare gli indigeni.

I campi di concentramento, con tutte le loro mostruosità, nacquero alla fine del XIX secolo, e si moltiplicarono segretamente durante tutte le guerre.

 

Continua a leggere”DITTATORI IN EUROPA: L’ASCESA DI ALDOLF HITLER
”


Lug 22 2014

GIUSEPPE GARIBALDI, IL PRIMO FASCISTA

 

Caroti-garibaldi-fascista.350

 

 

 

di GILBERTO ONETO

 

Garibaldi resta la più intoccabile delle icone sacre dell’italianità: resiste a ogni ricerca storiografica, a ogni rivisitazione o analisi – come si dice oggi – revisionista.

La sua posizione resta solida per la resistenza della vulgata “ufficiale” (favorita dalla scarsa diffusione di cultura storica che per la stragrande maggioranza dei cittadini si limita a quella acriticamente assorbita sui banchi di scuola), per il relativo splendore del personaggio rispetto alle meschine angustie di tutti gli altri padri, zii e cugini della Patria, ma soprattutto per la sua versatilità ideologica.

L’immagine di Garibaldi è andata bene per massoni e anticlericali (ed è facile capirne le ragioni) ma anche per socialisti e comunisti (che nel 1948 ne hanno usato l’effige come simbolo elettorale), fascisti e nazionalisti, e qualche volta (e questo risulta davvero difficile da capire) addirittura per certi cattolici di stomaco buono.

 

Continua a leggere”GIUSEPPE GARIBALDI, IL PRIMO FASCISTA”


Lug 20 2014

L’ONESTÀ DI MUSSOLINI E LA PRASSI DEL LADROCIGNO POLITICO DI OGGI!

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 01:05

benito-mussolini

 

 

 

FASCISMO E POVERTA’

 

 

Molti anni fa, l’ex tenente della Decima Mas, Walter Annichiarico, in arte Walter Chiari, si fece scappare una azzardata battuta che dovette poi pagare con anni di ostracismo anifascista. Disse, il povero Walter, che “quando appesero per i piedi la Buonanima, dalle tasche di Benito non cadde nemmeno una monetina e che se i nuovi reggitori d’Italia avessero subito la stessa sorte chissà cosa sarebbe uscito dai portafogli di lorsignori “.

 

1)  L’onestà del Duce nessuno ha mai osato contestarla. E’ uno storico di matrice socialista, Silvio Bertoldi, che lo ammette.

“Mussolini non tradì cupidigia d denaro…egli non mostrò mai interesse alla ricchezza: e non si può contestare che un uomo che ebbe come lui in mano per vent’anni una nazione, e che non subì alcun controllo in nessun campo, avrebbe avuto facoltà, pur che avesse voluto, di costruirsi una fortuna. Invece quando morì, alla vedova non lasciò praticamente nulla, la già citata villa Carpena e una casetta a Riccione, e basta; e la sua famiglia uscì netta da qualsiasi indagine della commissione per gli illeciti arricchimenti”.

 

Continua a leggere”L’ONESTÀ DI MUSSOLINI E LA PRASSI DEL LADROCIGNO POLITICO DI OGGI!”


Lug 16 2014

SOPRAVVISSUTO A MAUTHAUSEN. TESTIMONIANZA DI LUCIANO BATTISTON: SONO IL MUMERO 126625, ECCO COSA HO IMPARATO A MAUTHAUSEN

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 14:08

Luciano Battiston

Luciano Battiston 

 

 

a cura di Alessandro Fantin

 

Luciano Battiston venne deportato nel Lager di Mauthausen nel febbraio del 1945; all’epoca aveva 21 anni. Fu catturato dalla squadra fascista del Capitano Vettorini durante un rastrellamento nel paese in cui viveva, Fagnigola, nel pordenonese. Dopo la permanenza nelle carceri di Pordenone ed Udine, venne stipato in un treno insieme ad altri suoi compaesani e a molta altra gente costretta a partire con lo stesso convoglio da Trieste.

Giunto a Mauthausen, nell’Austria annessa alla Germania nazista con l’Anschluss del 1938, Luciano subì come tutti i deportati nei lager il drammatico e rapido annientamento della personalità: si vide privato dei propri affetti personali, venne denudato, rasato e condotto a fare la “doccia” con molti altri sconosciuti. Da quel momento non ebbe più né nome, né cognome: si chiamò 126625. Venne condotto nei blocchi di quarantena e successivamente fu destinato ai blocchi liberi e impiegato nel trasporto di macigni di pietra sulla “scala della morte”. Dopo un periodo di tempo indefinito, poiché Luciano non ricorda né date, né giorni, fu inviato ai blocchi addetti alla manutenzione del campo.

Qui conobbe, come dice lui, “quel chel ma salvà”: Luigi Bilus, detto Vigi. L’amicizia con Vigi sarà l’unico contatto “umano” nell’universo concentrazionario di Mauthausen. Essi divisero ogni attimo della loro prigionia fatta di botte e qualche momento di sincera e profonda solidarietà, come l’episodio della divisione dei formaggini trovati in una buca da un gruppo di prigionieri russi. Luciano e Vigi fecero un patto: “O casa tutti e do o dentro tutti e do” e cioè “o ritorniamo alle nostre case tutti e due o rimaniamo nel lager assieme”(1). I due amici furono in seguito trasferiti in due sottocampi di Mauthausen: Amstetten ed Ebensee.

La liberazione avvenne grazie ad una rivolta dei prigionieri russi del campo di Ebensee, quando ormai le SS erano quasi tutte fuggite per l’avvicinarsi delle truppe statunitensi. Il ritorno alle proprie case fu quanto mai rocambolesco. Fu la loro forza di volontà a sorreggerli durante il lungo tragitto, poiché Ebensee da Pordenone dista 300 chilometri; i due deportati arrivarono a destinazione a piedi con i loro corpi ormai molto deperiti, tanto da necessitare di cure ospedaliere adeguate. Luciano pesava 28 chilogrammi! Dopo un anno di convalescenza, ricominciò a vivere.

 

Continua a leggere”SOPRAVVISSUTO A MAUTHAUSEN. TESTIMONIANZA DI LUCIANO BATTISTON: SONO IL MUMERO 126625, ECCO COSA HO IMPARATO A MAUTHAUSEN”


Lug 13 2014

SIMONE WEIL ERA L’EBREA PIÙ ANTISEMITA DEL MONDO

Simone-Weil.1200

Simone Weil è ormai da decenni una figura di culto, amata e citata da tanti…

 

 

 

Di Marcello Veneziani

 

 

Simone Weil è ormai da decenni una figura di culto, amata e citata da tanti con assoluta ammirazione per la sua vita e le sue opere. Ebrea, rivoluzionaria, operaia «volontaria» alla Renault, accorsa in Spagna a combattere con gli antifascisti, consacrata da noi con la pubblicazione da Adelphi delle sue opere e dei suoi quaderni, è oggetto di diffusa venerazione.

 

Anch’io la considero da anni una luce e un riferimento prezioso. Ma ora giunge in libreria un testo che mette insieme le sue riflessioni sull’ebraismo e fa emergere quello che taluni chiamano l’antisemitismo di Simone Weil.

 

Al cospetto delle sue pagine, sembrano innocue le polemiche che divisero Hannah Arendt, anch’ella ebrea, dal mondo ebraico. E i giudizi della Weil sugli ebrei e sullo sradicamento che avrebbero prodotto nel mondo fanno impallidire le vaghe e paludate allusioni a cui è stato «impiccato» Martin Heidegger. Ne Il fardello dell’identità, a cura di Roberto Peverelli (Medusa, pagg. 160, euro 16), troviamo giudizi tremendi.

«La maledizione d’Israele – scrive – pesa sulla cristianità. Le atrocità, gli stermini di eretici e infedeli, era Israele. Il capitalismo, era Israele (e lo è ancora, in una certa misura). Il totalitarismo è Israele».

E altrove precisa:

«Gli ebrei, questo manipolo di sradicati, hanno causato lo sradicamento di tutto il globo terrestre… attraverso la menzogna del progresso. E l’Europa sradicata ha sradicato il resto del mondo con la conquista coloniale. Il capitalismo, il totalitarismo fanno parte di questa progressione nello sradicamento; gli antisemiti naturalmente propagano l’influenza giudaica. Gli ebrei sono il veleno dello sradicamento».

Terribile, neanche i razzisti Baeumler o Rosenberg si spinsero a tanto…

Continua a leggere”SIMONE WEIL ERA L’EBREA PIÙ ANTISEMITA DEL MONDO”


Lug 04 2014

IL SUO VOLTO PER LA RAZZA ARIANA: MA LEI ERA EBREA

Hessy Tafts Geschichte. 0.bild

Hessy Tafts Geschichte

Ein Fotograf reichte ihr Bild 1935 zum Wettbewerb ein. Gesucht wurde ein typisch deutsches Kind

 

 

Una sua fotografia da neonata era stata usata, nel 1935, per la propaganda nazista. Ma quella che avrebbe dovuto essere la perfetta «bambina ariana» era in realtà un’ebrea.

Ha dell’incredibile la storia dell’ottantenne Hessy Taft, il cui volto d’infante, fotografato per un concorso elogiato dallo stesso ministro della Propaganda Joseph Goebbels, era stato scelto per rappresentare la bellezza della razza su una rivista per famiglie ”Sole in casa”.

 

Hessy Tafts.bild-B

 

«Oggi posso riderne – racconta alla Bild-online -, ma se i nazisti allora avessero scoperto chi sono davvero, non sarei qui viva a raccontarlo».

Tutto è nato proprio dall’iniziativa di un fotografo audace, che all’insaputa dei genitori di Hessy aveva mandato l’immagine della piccola a un concorso. «Volevo ridicolizzare i nazisti», avrebbe confessato il fotografo secondo quanto ha poi raccontato la madre dell’ottantenne, che oggi vive negli Usa. La verità allora non fu mai scoperta. Ancora quando il padre di Hessy veniva arrestato dalle SS, nel 1938, i tedeschi ”ariani” si spedivano cartoline con il volto della bambina ebrea per tutta la Germania, racconta il tabloid.

 

 

Fonte: Bild

Link: http://www.bild.de/regional/berlin/adolf-hitler/berliner-juedin-hessy-taft-war-hitlers-propaganda-baby-36611794.bild.html#

Fonte: visto su il Gazzettino.it del 1 luglio 2014-07-01

Link: http://www.gazzettino.it/LEALTRE/shoah_bimba_ebrea_volto_propaganda_nazista_nazi_hitler_hessy_taft/notizie/775344.shtml

 

 

 


Giu 02 2014

MUSSOLINI PROTEGGEVA GLI EBREI

solcofascista

 

 

MUSSOLINI FU COMPLICE DI HITLER (NEL SUPPOSTO) STERMINIO DEGLI EBREI?

(Con intervento su articolo del Prof. Francesco Perfetti)

 

di Filippo Giannini

 

Ho ricevuto una telefonata da un mio caro amico che indicherò con le sue iniziali, E.S..

Al telefono era un “tantinello” incazzato avendo letto un articolo su “Il Corriere della Sera”, articolo a firma di Roberto Marabini.

E.S. mi ha inviato in seguito l’articolo in oggetto. Il titolo del pezzo è: “I vicini scomodi – essere ebrei nel 1937”. Tratta di <una famiglia che, “negli anni bui” del fascismo (proprio così ha scritto Marabini) aveva due peccati originali: possedere una villetta a Riccione, vicino alla villa del Duce, ed essere ebrea (…)>. Egiù una serie di contumelie contro il Duce, colpevole, secondo l’Autore, dello sterminio degli ebrei sterminio iniziato, sempre secondo il Signor Marabini, nel 1937. Solo questa data indicata dall’Autore ci fornisce il grado di ignoranza dello stesso. Infatti se avesse studiato la storia dovrebbe sapere che le leggi sulla razza furono varate nel 1938.

 

Per iniziare riporto “una lettera ricevuta dall’al di là” da il gatto:

 

Salve, cari posteri,

 

il mio nome è Joseph Iugasvili Stalin, certamente mi conoscete o per lo meno avete sentito parlare di me, più di qualche volta …

 

Ho chiesto il permesso a Dio per scrivervi questa lettera, vi scrivo, dove mi trovo poco vi interessa. Può interessarvi dove si trova il vostro statista Benito Mussolini, che nella Storia è ricordato come “Il Duce”, ve lo dico, anche se non dovrei; si trova, bontà del nostro sommo Dante Alighieri (nostro, perché la Poesia, quella vera, seria, appartiene a tutto il mondo) nel Purgatorio, girone dei co … ni!

 

Continua a leggere”MUSSOLINI PROTEGGEVA GLI EBREI”


Mag 18 2014

FASCISTI, TENETE GIU’ LE MANI DALL’IRLANDA !

 

bobby-sands

 

 

di GIANNI SARTORI

 

FASCISTI, TENETE GIU’ LE MANI DALL’IRLANDA !
…dove, compatibilmente con le possibilità dell’autore, si cercherà di spiegare come la soi disant “croce celtica” sia stata adottata dalle formazioni di estrema destra in quanto simbolo dei collaborazionisti francesi (per cui sarebbe opportuno definirla d’ora in poi “croce cerchiata delle ss francesi”) dando nel contempo qualche indispensabile informazione sulla Resistenza del popolo francese all’occupazione nazista…

 

L’ambigua vicenda del “sidro Bobby Sands” messo in commercio un paio di anni fa da Casa Pound, non era certo il primo (e nemmeno, temo, l’ultimo) tentativo di appropriazione indebita della causa repubblicana irlandese.

 

Un libro pubblicato nel 2010 aveva fornito ad alcuni personaggi di destra l’occasione per strumentalizzare le lotte del popolo irlandese. Si trattava de “Il diario di Bobby Sands – storia di un ragazzo irlandese” (Castelvecchi ed.) di Silvia Calamati, Laurence McKeown e O’Hearn.

Continua a leggere”FASCISTI, TENETE GIU’ LE MANI DALL’IRLANDA !”


Apr 30 2014

MUSSOLINI E GLI EBREI: LA SVOLTA ANTIEBRAICA ITALIANA DEL 1938

giovanni-preziosi-leggi-razziali

 

 

di Gianfredo Ruggiero

 

Le leggi razziali italiane del 1938 furono, senza alcuna ombra di dubbio, una vergogna nazionale la cui responsabilità ricade interamente su Mussolini e su quanti, per ignavia o servilismo, nulla fecero per evitarle.

 

Il rispetto per le vittime della discriminazione razziale non può e non deve però impedirci di affrontare l’argomento con il dovuto distacco e la necessaria serenità di giudizio.

 

Per troppi anni la storia è stata viziata da preconcetti e comodi schematismi che ci hanno portati lontano dalla verità. La stessa storia del popolo ebraico è costellata di stragi e persecuzioni a causa di un pregiudizio – accusa dei cattolici di aver ucciso Gesù – cui se ne sono aggiunti altri nel corso dei secoli: usura, internazionale ebraica per dominare il mondo attraverso il controllo delle economie nazionali, devianza sessuale per la pratica della circoncisione definita un patto con Cristo attraverso il pene, ecc..

 

Hitler in definitiva non ha inventato nulla, ha semplicemente portato alle estreme conseguenze, in modo raccapricciante e disumano, quell’antiebraismo figlio del pregiudizio ancor oggi presente e che viene da lontano.

Continua a leggere”MUSSOLINI E GLI EBREI: LA SVOLTA ANTIEBRAICA ITALIANA DEL 1938″


Apr 25 2014

RELIBERASION (RILIBERAZIONE)

RILIBERAZIONE.782

 

DAL SANTO DO BATUDE LONGHE, FONDE, ROMPE LA NOTE CARGA DE PAURA, E DA PALASSO GIUSTI GHE RISPONDE UN SIGO SPASIMADO DE CREATURA. AL FREDO, DRIO DEI SCURI, I PADOVANI I SCOLTA L’AGONIA DEI PARTIGIANI.

(Egidio Meneghetti)

 

 

Accadeva a Palazzo Giusti di Padova, nell’inverno tra il 1944 e il 1945, che la «Banda Carità» talvolta costringesse le partigiane più coraggiose a denudarsi tra scherni e insulti come racconta la bellissima poesia del partigiano Egidio Meneghetti. Nonostante ciò, la Resistenza Veneta, nota per il coraggio delle sue azioni in tutta Europa, contribuisce di li a poco alla sconfitta di nazisti e fascisti il cui esercito capitola il 25 aprile 1945.

 

Continua a leggere”RELIBERASION (RILIBERAZIONE)”


Apr 24 2014

ARMENIA, 24 APRILE: ANNIVERSARIO DI UN GENOCIDIO DIMENTICATO

Deir el Zoor-crocifissione di donne -cristiane armene

Immagine tratta da “Ravished Armenia” (tr. Armenia violentata) un film americano del 1919 in gran parte andato perduto,  è   il primo film che ricostruisce la tragedia del popolo armeno

 

 

Intervista a Baykar Sivazliyan, docente universitario, esperto di Storia e letterature dell’area mediorientale e scrittore armeno.

 

baykar-sivazliyan

Baykar Sivazliyan

 

 

di GIANNI SARTORI

 

Iniziamo con qualche notizia biografica. In quali circostanze la sua famiglia è arrivata a Venezia?

 

Sono nato in una famiglia di sopravvissuti al Primo Genocidio del Ventesimo secolo.

I miei nonni venivano da parte di mio padre dalla città di Sivas e quelli di mia madre dalla città di Erzurum, entrambi situati in Anatolia, nell’Armenia Occidentale con una forte presenza armena di cittadinanza ottomana, annientata durante il Genocidio perpetrato dal governo Ottomano dei Giovani Turchi fra gli anni 1915-21. Attualmente in tutte due le città non esistono più armeni, come in tutta l’area circostante dell’Armenia Storica.

Successivamente, dopo il Pogrom del 1956 contro i greci e il golpe militare del 1960, le minoranze in Turchia non avevano più un futuro garantito. Nel 1966 i miei genitori mi hanno mandato, da solo, avevo 12 anni, a Venezia dove allora esisteva ancora un Collegio Armeno e dove ho finito le medie e il liceo. In seguito ho frequentato l’Università Cà Foscari. Subito dopo la laurea ho iniziato ad insegnare, prima nel Liceo Armeno e di seguito presso l’Università Statale di Milano, la lingua armena. Fra gli anni 1999-2005 ho avuto anche un incarico di insegnamento di Lingua e Letteratura Turca presso l’Università di Lecce, in quanto sono specializzato sia nella Storia Medio Orientale che in Lingua e Letteratura Turca.

 

Continua a leggere”ARMENIA, 24 APRILE: ANNIVERSARIO DI UN GENOCIDIO DIMENTICATO”


Apr 21 2014

GRANDE GUERRA, LE RESPONSABILITÀ DELLA MASSONERIA

Caduti-Alpini-Ortigara.525px

Caduti alpini sull’Oortigara

 

 

Gli italiani non volevano entrare in guerra, la massoneria sì

 

 

di Angela Pellicciari

 

Nel 1915, la popolazione cattolica non voleva la guerra, i socialisti nella loro maggioranza non la volevano, il parlamento non la voleva, l’uomo politico più influente di quegli anni, Giovanni Giolitti, non la voleva; chi, oltre al Re, voleva portare l’Italia in guerra? Un soggetto su tutti: la massoneria. Che forza aveva la massoneria all’inizio del secolo? Se Antonio Gramsci, fondatore del partito comunista italiano, è uomo degno di fede, annota: “La massoneria in Italia ha rappresentato l’ideologia e l’organizzazione reale della classe borghese capitalistica”, afferma il 16 maggio 1925 alla Camera dei deputati mentre è in discussione il progetto di legge sull’abolizione delle società segrete.

Le testimonianze dei vertici dell’ordine sono, al riguardo, univoche. Una per tutte: il 21 dicembre 1922, davanti alla giunta esecutiva, il gran maestro Domizio Torrigiani dichiara: “Il Grande Oriente fu il principale autore dell’intervento dell’Italia in guerra”. Perché la massoneria ha voluto la guerra, per di più contro gli alleati della Triplice? Per portare a termine il progetto ben delineato dal fratello Massimo D’Azeglio: per “fare gli italiani”. Che vuol dire fare gli italiani? Vuol dire renderli diversi da quelli che sono. Diversi. Più liberi. Più scientifici. Più moderni. In una parola: non più cattolici.

 

Continua a leggere”GRANDE GUERRA, LE RESPONSABILITÀ DELLA MASSONERIA”


Apr 21 2014

CESARE BATTISTI E LA SUA GUERRA: TRAMONTO DI UN MITO

cesare battisti fabio filzi prigionieri da malga zocchi 10 luglio 1916

Cesare Battisti e dietro Fabio Filzi, prigionieri, scendono scortati da Malga Zocchi; 10 Luglio 1916.

 

 

by Stefano B. Galli

 

Da fervente pacifista e neutralista a trascinante alfiere di un conflitto sciagurato e impopolare: la triste e tragica parabola di un uomo politico che, in contraddizione con la propria matrice ideale socialista, volle e perseguì con tutte le sue forze l’intervento in uno scontro bellico che solo ai suoi occhi poteva rappresentare la “quarta guerra d’indipendenza italiana”.

In effetti, sullo sfondo di un complesso e cinico gioco politico, di cui gli sfuggivano i veri termini, si trovò inconsapevolmente a essere prima lo strumento del militarismo espansionistico più oltranzista, poi il punto di riferimento di un nazionalismo retrivo che ancora oggi, e non solo nei ranghi della “destra”, non perde occasione per lanciare i suoi roboanti proclami. E tuttavia ogni ipotesi di confine al Brennero, successivamente ammantato di patria sacralità proprio in suo nome, lo trovò sempre ed energicamente contrario.

 

Quattro mesi prima della morte del vecchio Kaiser Francesco Giuseppe, si conclude drammaticamente la vicenda umana e politica di Cesare Battisti.

L’irredentista trentino, tenente della II Compagnia di marcia del V Reggimento degli alpini, deputato socialista di Trento al Parlamento di Vienna (Reichsrat) e alla Dieta provinciale del Tirolo (Landtag) a Innsbruck, sulla cui testa pende una taglia di 20.000 corone, viene catturato il 10 luglio 1916 nella zona del Monte Pasubio (a est di Rovereto), sul Monte Corno.

Narrano le cronache di parte austriaca che durante il combattimento di Monte Corno molti alpini del Battaglione Vicenza, sotto il fuoco incalzante dei Landesschützen, “si eclissarono, altri corsero con le braccia in alto nelle nostre (austriache n.d.r.) file, contraccambiando il loro Re col tradimento”.

Sono proprio i prigionieri a riferire agli Austriaci della presenza, tra le schiere italiane, di Cesare Battisti e Fabio Filzi, noti propugnatori d’italianità in terra tridentina.

Continua a leggere”CESARE BATTISTI E LA SUA GUERRA: TRAMONTO DI UN MITO”


Ott 23 2013

DISCORSO HITLER AI GIORNI NOSTRI

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 10:55

hitler

 

Hitler, discorso elezioni del 1932

..I contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni. Invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi. Chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati.

 

Sono loro i responsabili!. Io vengo confuso: oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento, mi hanno proposto un’alleanza.

 

Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico. Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. E’ un movimento che non può essere fermato, non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta. Noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo..”

 

Adolf Hitler, Discorso per le elezioni (1932)

 

 

Fonte:  visto su Sicurezza e legalita’ del  4 marzo 2013

Link: http://sicurezzaelegalita.it/giuseppe-pinodiscorso-hitler-ai-giorni-nostri/

 


« Pagina precedentePagina successiva »