Buon Santo Natale a tutti…la Luce del Natale possa illuminare sempre il vostro cammino!
Dic 25 2017
Giu 07 2017
Avrei voluto terminare tutti i miei giorni, ma qui ormai non ho più nulla da fare
…speravo solo qualcuno
uno che mi facesse credere, per poco
di essere vivo per sempre
perché io come tutti, non vivo per sempre.
Ora vola libero l’angelo che ha sfiorato questa terra.
Il suo passaggio ha riempito i cuori di tutte le persone che lo hanno incontrato e non smetteranno mai di essergli riconoscenti dell’amore ricevuto.
Sabato 17 Gennaio 1953 – Lunedì 7 Giugno 2010
Ho conosciuto nella mia giovinezza, per pochi giorni, la tua amicizia, e ne serbo ancora il ricordo.
Ciao Tegolina
Giorgio
Verona settembre 2010
Punta Giordani nella Valle del Gressoney, Cresta del Soldato
A Claudio Filippini, che per tutti gli amici era «Tegolina», alpinista della sezione Cesare Battisti del Cai di Verona, scomparso a 57 anni nel giugno 2010, lasciando tanti ricordi affettuosi e molti rimpianti, è stata dedicata in questi giorni una nuova via di arrampicata sull’inviolata parete del Pilastro Grigio che porta a Punta Giordani a 4.046 metri, nel massiccio del Monte Rosa.
Autori dell’impresa sono stati il valsesiano Christian Gobbi e Paolo Dalla Valentina, che è veronese ed è stato grande amico di Filippini. Sono entrambi guide alpine e finanzieri del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Riva Valdobbia, ai piedi del Monte Rosa.
«Sapevamo che anni fa c’era stato un altro tentativo da parte degli alpinisti del posto, ma che avevano dovuto rinunciare per le cattive condizioni meteo, una volta arrivati alla base del pilastro», racconta Dalla Valentina, la cui famiglia è originaria di Velo ed ha ancora la mamma, fratelli e sorelle che vivono a San Martino Buon Albergo, da dove è partito 25 anni per entrare nella Guardia di Finanza, dedicandosi in particolare al soccorso alpino.
«Questo pilastro non era mai stato affrontato in precedenza anche perché non è facile da raggiungere e comporta già un certo sforzo alpinistico per arrivarci: noi siamo saliti lungo la “Cresta del soldato” della Punta Giordani, abbiamo anche avuto fortuna di intuire che poteva essere la strada buona una cengia lungo la parete Est, che in effetti ci ha portati all’attacco del pilastro della cresta Nord-Est», riferisce Dalla Valentina.
La linea di salita è avvenuta lungo un diedro strapiombante, cioè sullo spigolo dove si incrociano due piani di roccia orientati diversamente, scelto anche per la buona qualità della roccia, caratteristica che non sempre possibile trovare sul massiccio del Rosa, soggetto a frane e sfasciumi. I due finanzieri hanno superato la parete impegnando due lunghezze di corda per un totale di 60 metri, piantando due chiodi fissi con il metodo classico del martello e lasciando all’inizio della parete un friend, attrezzo meccanico a camme mobili, impiegato come punto di ancoraggio, che non è stato più possibile staccare dalla fessura di roccia in cui si era incastrato. La parete, che è di un centinaio di metri lineari, è stata superata in tre ore, arrivando sulla sommità quand’era già mezzogiorno, passando tra difficoltà valutabili di grado 6b e 5c, mentre è di terzo grado il tratto conclusivo che dalla cima del pilastro porta alla vetta, che è a 4.046 metri, da affrontare con attrezzatura adatta al tratto misto di ghiaccio e roccia.
«Abbiamo studiato un modo di salita che possa essere ripetibile da altri, anche se la nuova via si può considerare una variante difficile alla Cresta Nord-Est o come la prima salita di una parete che può offrire altre possibilità di scalate difficili su una parete molto compatta, verticale e impegnativa da raggiungere», aggiunge Dalla Valentina, che in accordo con Gobbi ha voluto chiamare Via Tegolina il nuovo percorso di arrampicata.
«Con Claudio, che è stato alpinista di valore, ho avuto diverse occasioni di salire in montagna e lo ricordo come persona buona e sensibile», conclude il finanziere veronese.
Gobbi è invece in partenza in questi giorni per il Nepal nella spedizione organizzata da Silvio Mondinelli, che cercherà di raggiungere il Manaslu, nelle catena montuosa dell’Himalaya, che con i suoi 8.163 metri è l’ottava vetta più alta del mondo.
Gnaro Mondinelli, anche lui finanziere e nel soccorso alpino di Alagna, arrivò sul Manaslu già nel 1993, suo primo ottomila, saliti in seguito tutti e 14 senza mai far uso di ossigeno supplementare, in puro stile alpino.
Vittorio Zambaldo
Fonte: srs di Vittorio Zambaldo, da l’Arena di Verona, del 2 settembre 2012
Link: http://www.larena.it/home/tegolina-dal-cai-di-verona-fino-alla-vetta-del-monte-rosa-1.2914558
Mag 17 2017
“...Sai mamma cosa accade un giorno?
Ci crescono le ali e diventiamo farfalle,
voliamo nell’aria e poi ancora piu’ in alto, verso il cielo.
Ci trasformiamo in gabbiani,
attraversiamo l’arcobaleno di tanti colori
e andiamo a mangiare lo zucchero filato delle nuvole.
Sara’ bellissimo!
Poi torniamo “come di prima”,
ridiventiamo io Lorenzo e tu mamma Chiara;
corriamo veloci e andiamo a giocare coi bambini felici
su un prato grandissimo, dove crescono i fiori colorati
che piacciono tanto alla Sofia.
Li non esistono piu ‘ bambini tristi e arrabbiati,
sono tutti quanti allegri e sorridenti.
Ti ricordi cosa ti ho detto l’altra volta?
Sul mio cuore c’è ‘ scritto mamma
e be’…in verita’…ci sono scritti tutti i nomi delle persone a cui voglio bene,
PERO’… MAMMA… e ‘ scritto proprio tanto grande e non si cancella mai!
Invece sul tuo cuore c’e ‘ scritto il mio nome:
L O R E N Z O!!!
Lo sai che vuol dire questo?
Vuol dire che…
staremo sempre insieme!!!
Questa volta, la prossima…
sempre, sempre insieme.
Per tutta la vita e per sempre!
Dolce notte mammina. Ti amo…”
Ti amo anch’io Lori.
Apr 24 2017
Il Bacio tra Caterina e Nicola
Quando ci si avvicina a qualcuno per baciarlo, si tende a girare il capo verso destra.
Lo ha scoperto uno studio scientifico di un’università tedesca, pubblicato dalla rivista britannica Nature, effettuato su coppie di diversa nazionalità.
Nell’80% delle coppie, il bacio avviene ruotando la testa proprio verso destra.
Un gruppo di ricercatori dell’università tedesca di Bochum-Ruhr è arrivato a questo dato dopo aver studiato il comportamento di 124 coppie, di età tra i 13 e i 70 anni, in stazioni, aeroporti e spiagge della Turchia, degli Stati Uniti d’America e della Germania.
Questo riflesso presente in 8 casi su 10 avrebbe origine addirittura nella vita fetale.
Kiss
puthje
قبلة
համբուրել
öpmək
kiss
пацалунак
целувка
petó
polibek
吻
吻
키스
bo
poljubac
kys
נשיקה
suudlus
halik
suudella
baiser
bico
cusanu
კოცნა
キス
φιλί
चुंबन
ciuman
kiss
póg
koss
il bacio
osculum
skūpsts
bučinys
бакнеж
ciuman
KISS
Kyss
Kus
بوسه
pocałunek
beijo
sărut
поцелуй
пољубац
bozk
poljub
beso
kyss
kiss
จุบ
Kuss
Öpücük
Поцілунок
Csók
بوسہ
hôn
קוש
baso
Mar 18 2017
SRS è l’acronimo “STUDI RICERCHE SCRITTI”
Un abbreviativo per ricordarmi che quello scritto è un elaborato di quella persona
Dic 25 2016
Tutti noi vorremmo un mondo diverso per i nostri figli e per tutti gli uomini che verranno dopo di noi.
Sono convinto che se, tutti assieme, pensassimo in questa maniera, il mondo cambierebbe in bene, cambierebbe!
Dic 04 2016
GIU’ LE MANI DALLA COSTITUZIONE ITALIANA !
CHI VUOLE DISTRUGGERE LA COSTITUZIONE VUOLE DISTRUGGERE LA TUTELA DEL POPOLO ITALIANO CHE VI E’ SANCITA E LO FA PERCHE’ I CAPITALISTI PIU’ RICCHI DEL MONDO ABBIANO GIOCO FACILE NELLO SFRUTTAMENTO DA GARA AL RIBASSO SOTTO IL COSTO REALE SENZA NESSUNA RESPONSABILITA‘ NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI, NE’ DELL’ AMBIENTE DOVE VIVIAMO.
DISTRUGGENDO LA COSTITUZIONE SI TORNA A GARANTIRE LA LEGGE DELLA JUNGLA, IL GROSSO CHE MANGIA IL PICCOLO, SI TORNA A GARANTIRE L’ ACCUMULO CAPITALISTA DOVE I RICCHI SONO SEMPRE PIU’ RICCHI E I POVERI SEMPRE PIU’ POVERI.
DISTRUGGERE LA COSTITUZIONE SPIANA LA STRADA AGLI “ACCORDI ECONOMICI” A SCATOLA CHIUSA CHE GLI USA, CANADA & C. VOGLIONO IMPORCI SENZA LA POSSIBILITA’ DI LEGGERE COSA LORO VI HANNO SCRITTO: SOLO DEI PAZZI O DEI COMPLICI POSSONO ACCETTARE.
CON QUESTA NUOVA ONDATA DI TRUFFE CRIMINALI CHE CHIAMANO GLI “ACCORDI ECONOMICI” SI PRETENDE CHE NEL CASO DI PROCESSO L’ ARBITRO-GIUDICE VENGA SCELTO DALL’ AZIENDA USA, CANADA & C.
SIAMO COSTRETTI A FORZA A SUBIRE TUTTE LE LORO MENZOGNE SUI TUTTI I MEDIA, CHE PAGHIAMO NOI, E NON POSSIAMO LEGGERE LE REGOLE CON LE QUALI VOGLIONO MINARE ULTERIORMENTE LA NOSTRA STESSA SOPRAVVIVENZA ?
I CAPITALISTI PIU’ RICCHI DEL MONDO LO SONO PERCHE’ SONO I PIU’ IMBROGLIONI E CRIMINALI PER ESSERE I PIU’ LADRI .
DIRE CHE QUESTO E’ POPULISMO SIGNIFICA SPUTARE SUL SANGUE DEI MORTI CHE FANNO TUTTI I GIORNI IN GUERRA COME IN ECONOMIA.
Nov 29 2016
Sondalo. L’imponente Villaggio Sanatoriale Eugenio Morelli
Il Villaggio Sanatoriale Eugenio Morelli è stato il più grande sanatorio d’Europa costruito dal governo fascista, fu realizzato a Sondalo, per volere dei Eugenio Morelli.
Eugenio Morelli, pneumologo di Teglio, nel 1928 fece eseguire un’analisi sulle condizioni metereologiche dell’area sondalina, grazie alle quali convinse che Sondalo era il luogo ideale per realizzare un sanatorio, il più grande d’Europa. In 8 anni furono costruiti 9 padiglioni in grado di ospitare sino a 300 malati ciascuno.
Si dice che per realizzare il quarto padiglione gli architetti si fossero addirittura ispirati alle corazzate di Benito Mussolini. D’altra parte era un’autentica guerra quella che si doveva fare contro il “mal sottile”..
Il progetto dell’ imponente sanatorio sulle pendici del Monte Sortenna fu portato avanti da abili tecnici guidati dallo stesso professor Eugenio Morelli, il geniale pneumologo di Teglio. Morelli, primo in Italia ad organizzare una seria lotta contro la tubercolosi, dal 1928 impegnato a Roma come alto consulente per l’organizzazione antitubercolare dell’INFPS, l’Istituto Nazionale Fascista di Previdenza Sociale, nel 1929 convinto della sue analisi sulle condizioni meteorologiche della zona persuase tutti che Sondalo era il luogo ideale per realizzare un grande sanatorio da affiancare al più modesto Pineta di Sortenna che, fondato dal dottor Ausonio Zubiani, funzionava già dal 1901.
La costruzione dei nove padiglioni, ciascuno in grado di ospitare sino a 300 malati, richiese otto anni: dal 1932 al 1940.
Le strutture del Villaggio furono costruite tra il 1932 e il 1938, ma i lavori furono ultimati soltanto alla fine della Seconda Guerra Mondiale; gli arredi e le attrezzature furono completati dopo la guerra, quando il complesso entrò in funzione. Si trattò per quei tempi di un cantiere straordinario per dimensione, mezzi, collocazione, per la meticolosa gestione tecnica e la raffinata progettazione; è considerato un capolavoro dell’urbanistica “razionalista”,
Durante il conflitto mondiale, nel sesto e nel settimo padiglione, furono ricoverati in gran segreto alcuni insoliti e prestigiosi pazienti: si trattava di opere d’arte importantissime provenienti da musei e collezioni private tra cui alcune tele di Rubens, Tintoretto e Segantini…
Nov 20 2016
Valeggio sul Mincio…girava l’anno 2010 nel dì 2 giugno
L’aereo….un ultraleggero un po’ piccolo
La potenza del motore…. un po’ bassa
la pista…. un po’ corta
Il peso… un sovraccarico garantito!
Il decollo … un lungo e interminabile sospiro….
Bravo Maurizio Perissinotto
Set 19 2016
Ci sono persone che sono punti cardinali, I nonni appartengono a questa categoria, ecco perchè..
I nonni simbolizzano un’unione generazionale, MA PERCHE’? ECCO ALCUNI MOTIVI..
RAPPRESENTANO I RICORDI
Sono i nostri ricordi pieni di compiacenza, di divertimento e di tenerezza. Storie piene di risvolti inattesi, di capelli bianchi che ondeggiano al vento ed occhi che brillano al sole durante una passeggiata in cui si sente il calore di mani che donano amore e comprensione.
Il loro regalo migliore e più grande: le radici che segnano nel cuore dei nipoti un’impronta emotiva.
SONO EDUCATORI
Lo stile educativo dei nonni ha importanti benefici per un bambino. Perché? Perché i nonni e si prendono cura dei nipoti e trasmettono loro numerosi insegnamenti come:
Interessi (giardinaggio, cucinare, andare a fare passeggiate, etc).
Tradizioni e storie familiari: i bambini sono affascinati dai racconti sui loro genitori da piccoli.
Esperienza accumulata: permette d’insegnare uno stile di crescita tremendamente positivo, del quale i bambini vengono impregnati.
SONO POSITIVI.
I nonni sono molto meno critici e si concentrano più sulle cose che vanno bene che su quelle che vanno male, sottolineando così le forze del bambino più che le sue debolezze.
Un’altra bella caratteristica dello stile educativo dei nonni è che aiutano i nipoti ad essere indipendenti dai genitori, così come a socializzare con persone di diverse età.
SONO AMORE.
È davvero sorprendente l’amore che assorbono i bambini tramite le caramelle donate, le paghette date di nascosto, le migliori sorprese, le cene speciali, i 4 pasti diversi per 4 nipoti diversi, il regalino improvviso e gli occhiolini di complicità.
Con queste parole si può pensare che i bambini vogliano bene ai propri nonni per quello che ricevono e non per quello che sono, ma in realtà i nipoti adorano i pomeriggi in compagnia dei nonni per quello che significano.
L’amore dei nonni verso i nipoti è così immenso che non possono evitare di dimostrarlo in tutti i modi possibili: con la cucina, i regali, i dolci, la presenza, i baci, le tasche piene per non privarli di nulla, con l’attenzione e la cura emanate per tutta la casa.
Nessuno può guardare i nipoti con tanta dolcezza come i nonni che se ne prendono cura; nessuno riuscirà a meravigliarsi tanto del passare degli anni, così come dell’impronta che prende forma.
Per questo motivo, le cure dei nonni riflettono un amore puro pieno di allegria ed obiettivi.
Un affetto che forma i bambini, che li protegge in modo unico, non sempre comprensibile ed indescrivibile.
Questo è il motivo per cui i nonni che si prendono cura dei bambini lasciano un segno incancellabile nella loro anima, un’unione emotiva.
Fonte: da NOTIZIE UTILI.IT
Link: http://notiziautile.altervista.org
Set 04 2016
Ho capito che è l’amore quella forza superiore che alcuni chiamano dio…
Io sono nata per amore, sono vissuta per amare e morirò per amore,
solo che non avrei voluto morire così giovane, ma forse è meglio così…
Dicono che il tempo cancella ogni ricordo,
ma niente cancellerà il tuo volto dal mio cuore,
le tue labbra che non sono mai riuscito a sfiorare,
perchè non ho mai avuto il coraggio di farlo…
Voglio che gli ultimi pensieri siano per quella persona che ho amato,
e che amerò per sempre…
sarò tua per sempre, quando riderai e quando piangerai,
e vorrò stringerti al petto in un dolcissimo abbraccio,
ma non potrò farlo…
addio per sempre…
Rosabianca 1980
Giu 29 2016
Erano i primi anni settanta e a Natale ero riuscito finalmente a regalarmi la mia prima giacca a vento imbottita: il primo fine settimana libero, su in cima al monte Carega, bisognava assolutamente collaudarla! Non era importante se eravamo in pieno inverno.
Tanto, era sì o no una giacca a vento imbottita? Ci si metteva sotto una canottiere di lana, una camicia di lana, due maglioni, mi sentivo di poter andare al Polo Nord!
Dieci anni dopo finiva nel corredo di mia moglie, diventando anche più elegante.
Venticinque anni ancora e passava a mia nipote Caterina.
Dopo quarant’ anni eccola indossata da mia cognata Paola al mercatino di Santa Croce. Lei ha ancora il fisico per quella giacca, io l’ho perso da parecchi anni.
Ma la giacca a vento? Tutto lavoro italiano, e si vede!
Mag 15 2016