Gen 16 2017

LA CAMPANA DEL FIGAR DELLA CHIESA DI SAN ZENO DI VERONA

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 00:11

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La campana del figar

 

 

La prima campana era suonata per i temporali e veniva chiamata “ dal figar” poiché, sotto di lei, nella cella campanaria, cresceva una pianta di fico.

Di forma ottagonale, è sempre stata attribuita, per errata interpretazione di un documento, all’undicesimo secolo, ma, recentemente, un team di esperti europei ha convenuto che il pezzo potrebbe tranquillamente risalire al VIII-X secolo.

Ci troviamo, quindi di fronte ad una delle più antiche campane della cristianità, se non la più vecchia in assoluto tra quelle fuse in bronzo ad oggi integre e funzionali.

Benché ancora oggi in ottima salute, non si trova più sul campanile ma nel museo dell’abazia. Un meritato riposo dopo circa 12 secoli di servizio!

 

 


Dic 26 2016

IMMAGINE DEL CRISTO DI SAN GIORGIO IN BRAIDA

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 00:18

NOTIZIE STORICHE DELLA IMMAGINE DEL CRISTO CHE SI VENERA NELLA CHIESA DI S. GIORGIO IN BRAIDA

 

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Il Cristo Benedicente della Chiesa di San Giorgio in Braida

 

Questa narrazione è tratta da un antiche originali testimonianze risalenti alla fine del 1800. Ora l’immagine di Cristo si trova nella chiesa di San Giorgio. I prodigi compiuti dal Cristo Crucifero sono ricordati da 140 tavolette, dovute alla devozione popolare Le stesse sono state recentemente restaurate e collocate in opportune bacheche. Per numero di pezzi la collezione di S. Giorgio è seconda solo a quella della Madonna della Corona.

 

“Alla infinita Sapienza e bontà di Dio piacque fin dal principio del mondo manifestarsi all’uomo per mezzo dei miracoli, affinché lo avesse con più viva fede a riconoscere e confessare per suo Creatore. Ora siccome tra i prodigi da Dio operati nella sua Chiesa, ve n’ha un gran numero che si attiene al culto delle sante Immagini, ragion vuole che dove alcuna di coteste Immagini sia per tal modo venuta in grande  venerazione, non se ne lasci perire col tempo la memoria, ma se ne tramandino alla posterità. Tale si è la miracolosa Immagine del CRISTO, di cui s’intende ora a tessere un succinto ragguaglio.

 

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Dic 12 2016

FAR SANTA LUSSIA SU PAR I NOSTRI MONTI DE ‘NA OLTA

 

SANTA LUCIA, I VECCHI RICORDI  DI  UNA VOLTA 

 

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Santa Lucia di Pol di Pescantina

 

 

Secondo la tradizione popolare veronese, intorno al XIII° secolo, in città, in particolare tra i bimbi, era scoppiata una terribile ed incurabile epidemia di “male agli occhi”.

La popolazione decise allora di chiedere la grazia a santa Lucia, con un pellegrinaggio a piedi scalzi e senza mantello, fino alla chiesa di S. Agnese, dedicata anche alla martire siracusana, posta dove oggi c’è la sede del Comune: Palazzo Barbieri.

Il freddo spaventava i bambini che non avevano nessuna intenzione di partecipare al pellegrinaggio. Allora i genitori promisero loro che, se avessero ubbidito, la santa avrebbe fatto trovare, al loro ritorno, tanti doni. I bambini accettarono ed iniziarono il pellegrinaggio; poco tempo dopo l’epidemia si esaurì.

Da quel momento è rimasta la tradizione di portare in chiesa i bambini, per la benedizione degli occhi, il 13 dicembre e ancora oggi, la notte del 12 dicembre, i bambini aspettano l’arrivo di S. Lucia che porta loro gli attesi regali in sella ad un asinello accompagnata dal Castaldo, l’aiutante. Si lascia un piatto sul tavolo con del cibo con cui ristorare sia lei che l’asinello prima di andare a dormire. In quella sera i bambini vanno a letto presto e chiudono gli occhi, nel timore che la santa, trovandoli ancora svegli, li accechi con la cenere.

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Ott 25 2016

POIANO DI VERONA – CHIESA DELL’ALTAROL

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 00:02

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La chiesa dell’altarol

 

Di un edificio lungo gli argini del progno si trova segnalazione nella carta del 1440 detta dell’Almagià, conservata  in originale a Venezia e in copia alla Biblioteca Civica di Verona.

Alcuni autori parlano di un arco con edicola; la carta dell’Almagià ci restituisce invece la chiara immagine di un piccolo edificio.

 

Il toponimo  Altarol è attestato nel 1589. Di una immagine dipinta sul muro soprastante  un altare, parla il rapporto del Vescovo Pisani, che attesta la presenza di una cappella o oratorio. Accanto alla chiesa si trovava un cimitero recintato.

 

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Set 03 2016

VERONA 16 APRILE 1909. MORIVA SUICIDA RICCARDO LOTZE IL MENTORE DEI FOTOGRAFI VERONESI

Category: Fotografie e immagini,Verona storia e artegiorgio @ 15:08

 

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Riccardo  Lotze

 

Riccardo  Lotze nel ricordo di Giancarlo Beltrame da L’Arena di Verona del 14 aprile 2008

 

Verona 16 aprile 2008: Riccardo  Lotze    99 anni fa il suicidio. E c’è un giallo

 

STORIA VERONESE. Il 16 aprile l’anniversario della fine del «mentore dei fotografi veronesi», come scrisse all’epoca il cronista de L’Arena. Al quale sfuggì qualcosa

 

Ci sono informazioni che anche al cronista più attento alla notizia possono sfuggire. Spesso, come nel caso della Lettera rubata di Edgar Allan Poe, sono proprio lì, sotto il naso, in bella evidenza, eppure passano inosservate e non vengono colte.  Poi, a distanza di tempo, di molto tempo, una coincidenza colpisce uno studioso, uno storico o un appassionato dilettante, e allora riemergono con tutta la loro forza.

 

16 APRILE 1909. La storia che stiamo per raccontare succede a Verona quasi un secolo fa, 99 anni per la precisione, la sera del 16 aprile 1909.

 

È la storia di un suicidio, che oggi non comparirebbe nemmeno sulle pagine dei giornali, benché siano molte di più rispetto alle quattro dell’epoca del fatto, ma che allora si guadagnò un titolo su due colonne (quasi mezza pagina!) e un lunghissimo e dettagliato resoconto dell’anonimo giornalista (allora si usava così, non c’era la fregola della firma).

Chi scrive il resoconto dimostra di conoscere bene l’autore del gesto estremo e ne traccia un profilo ricco di particolari.

 

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Mag 07 2016

LE FONTANE DELLA VALPANTENA NEL 1589

Category: Geografia e ambiente,Verona storia e artegiorgio @ 00:09

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La fontana di Santa Maria in Stelle

 

Nel 1589 la Serenissima Repubblica di Venezia ordina di fare un censimento delle strade più importanti e delle fontane pubbliche del territorio veronese. Così ha origine il Campion delle strade e delle acque di uso pubblico compilato in seguito ad un accurato sopralluogo fatto da funzionari che ascoltarono le deposizioni giurate dei massari e dei consiglieri delle diverse comunità locali.

 

Dal Campion del 1589, conservato presso l’Archivio di Stato di Verona, traiamo puntuali descrizioni delle fontane a disposizione della gente della Valpantena.

 

Se a Nesente dona la sua acqua la fontana detta de Quain, gli abitanti de Novaglie posono avvalersi dell’acqua di due fonta e di un pozzo: la fontana di Franzago che sgorga nei pressi delle proprietà di Giovanni Piacentini, la piccola sorgente che nasce su Montesello e il pozzo comune che si trova in contrada Ronchi.

 

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Apr 25 2016

VERONA 25 APRILE 1886: PER IL RITORNO DEL LEONE DI S. MARCO IN PIAZZA ERBE.

Category: Veneto e dintorni,Verona storia e artegiorgio @ 00:21

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25 aprile 1886:  il  ritorno del Leone  di San Marco in Piazza Erbe

 

Per non dimenticare…

 

Per antichissima usanza – forse d’origine romana – sui luoghi di mercato, si solevano elevare colonne e capitelli,  cosi anche Venezia, volle nelle piazze delle città e paesi a lei sottomessi la fiera insegna del Leone di San Marco.

E questa colonna fu voluta dalla città nel 1523: sul capitello sono gli stemmi del doge Gritti, del podestà Marcello, del capitano Tron e della città di Verona.

Nel 1797 il leone venne abbattuto dai giacobini veronesi, nell’euforia rivoluzionaria dei tempi nuovi; l’attuale venne rimesso il 25 aprile, festa di San Marco, del 1886.

 

Ma ecco come tale ristabilimento venne ricordato dai giornalisti del tempo su « L’Illustrazione popolare» del 30 maggio 1886.

 

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Feb 24 2016

CARPENEA, LA MISTERIOSA CITTÀ SCOMPARSA.

 

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LA LEGGENDA DEL BOSCO DELLA CARPENEA

 

Una grande città, circondata da sette ordini di mura merlate e difesa da cento torri altissime, tutta premuta dalle acque disordinate che i fiumi non ancora arginati riversavano intorno, sorgeva sopra una bassa ed appiattita collina. Maestosa ed opulenta la metropoli viveva indipendentemente, commerciando coi popoli vicini.

Fu tramandato che l’ultimo re di tale città, avendo oltraggiato il dio Appo, venne detronizzato dai sacerdoti e costretto a vivere in una bassa cantina, in solitaria prigionia.

Il dio Appo rappresentava l’onda incatenata a ricordo della titanica opera degli uomini i quali, costruito un grande bacino, erano riusciti a raccogliere le acque sovrabbondanti dei fiumi che, senza argini e impetuose, minacciavano di sgretolare la collina sulla quale sorgeva la città.

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Feb 10 2016

NOGARA DI VERONA: IL SITO ARCHEOLOGICO MEDIEVALE DEL TARTARO

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L’area interessata alle ricerche

 

Delimitati con certezza i confini del castello e del centro medioevale

 

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Il sito archeologico medievale nella zona del Tartaro a ridosso di villa Betti continua a destare grande interesse tra gli studiosi. Per il quarto anno consecutivo la ricerca dei resti dell’antico castello, che fino al 1200 costituiva il fulcro delle attività commerciali della Nogara antica, ha dato risultati positivi.

 

Il gruppo di studiosi del dipartimento di archeologia medievale dell’università di Padova coordinato da Fabio Saggioro, con il contributo dell’amministrazione comunale, è riuscito a delineare con certezza la superficie che era occupata dal castello e dal centro abitato.

 

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Feb 04 2015

IL VERONESE ENRICO BERNARDI COSTRUTTORE DELLA PRIMA AUTOMOBILE A BENZINA DEL MONDO

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Enrico Bernardi guida sulle strade di  Verona la  prima auto a benzina del mondo

 

 

La storia di Enrico Bernardi è la storia esemplare di un pioniere dell’automobile, che tanto fece per portare sulle strade di allora (era il 1898) le prime “carrozze” che si muovevano a quattro ruote senza l’ausilio di un traino di cavalli.

 

Strade polverose, poco più che piste bianche, ma che già vedevano apparire i primi mostri che si sfidavano su raid estenuanti per allora, come la Torino-Asti Alessandria-Torino, o la Verona-Brescia-Mantova-Verona. Ancora pochi anni e le auto avrebbero dominato le strade d’Europa.

 

Intanto Enrico Bernardi, veronese, nato nel 1841, inventava carburatori, valvole di aspirazione, albero a camme, camera di compressione. E ancora: la lubrificazione, il carter ermetico, il raffreddamento ad acqua. Oltre, naturalmente, al cambio, alla frizione, allo sterzo. Insomma, l’automobile.

 

Purtroppo furono i più veloci (e pratici) Daimler e Benz ad ottenere il riconoscimento delle proprie invenzioni ed a brevettarle prima di lui.

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Gen 13 2015

OPPEANO CITTA’ CARDINE DELLA CIVILTA’ PALEOVENETA

OPPEANO CITTA’ CARDINE DELLA CIVILTA’ PALEOVENETA 

Ciclo di incontro culturali dedicati alla Civiltà Paleoveneta

presentati dall’Assessore alla Cultura Emanuela Bissoli,

a cura di Luigi Pellini

 

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Set 03 2014

VERONA NELL’ARTE MEDIOEVALE

Category: Verona storia e artegiorgio @ 00:01

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 Verona centro storico. Torre dei Lamberti e Palazzi Scaligeri.  

 

 

Enciclopedia dell’ Arte Medievale (2000)

di G. Valenzano

 

VERONA

Città del Veneto, capoluogo di provincia, sita sulle rive dell’Adige, tra la pianura e il piede dei monti Lessini.

La città, di origine romana, ha mantenuto l’impianto viario reticolato ricavato entro l’ansa dell’Adige, sulla base dell’incrocio ortogonale di cardine e decumano, e conserva resti cospicui quali il teatro, l’Arena, l’arco dei Gavi, la porta dei Leoni, la porta Iovia, detta nel Medioevo di S. Zeno e poi dei Borsari.

La difesa della città, importante centro strategico, fu rafforzata dall’imperatore Gallieno (253-268) con la costruzione di una nuova cinta urbana. Tale parte della città era collegata dal ponte della Pietra con l’area del castrum di età romana, sul colle a sinistra dell’Adige; quest’ultima fu occupata da Teodorico (493-526) che vi costruì il proprio palazzo.

 

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Dic 11 2013

SAN GIOVANNI LUPATOTO. ALLE ORIGINI DELLA CESA GRANDE

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 00:29

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La chiesa di San Giovanni Battista: la parrocchia risale al XIV secolo

 

SAN GIOVANNI LUPATOTO. Domani sarà presentato il libro sulla storia della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista

 

Scoperta la «data di nascita» della parrocchia i diritti battesimali e le decime risalgono al 1385 Ospite il vescovo Zenti, la cui famiglia è di Raldon

Domani alle 20.30 la chiesa di San Giovanni Battista sarà piena di curiosi e di appassionati di storia locale ma anche di fedeli per la presentazione ufficiale del libro «La cesa granda di San Giovanni Lupatoto». Si tratta del quinto volume della collana di studi storici lupatotini. Autori del corposo testo (circa 400 pagine) curato da Roberto Facci sono don Agostino Albertini, Angelo De Rossi, Federico Fuggini, Martino Perbellini, Francesca Zerman e lo stesso Roberto Facci.

 

Il volume è la raccolta organica e riordinata delle relazioni svolte da esperti e studiosi su vari aspetti della chiesa parrocchiale, che nella parlata dialettale e popolare in paese tutti chiamano la «cesa granda» ovvero la chiesa grande.

 

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Dic 05 2013

L´ARENA DI VERONA RISALIREBBE AL 41-42 D.C. E QUINDI SAREBBE STATA COSTRUITA PRIMA DEL COLOSSEO

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La cavea dell’arena di Verona

 

Sesterzi, vasi e ventagli: ecco il tesoro. I ritrovamenti archeologici in due arcovoli durante i lavori per la nuova cabina elettrica

 

Doppia scoperta archeologica nel cantiere per l´installazione della nuova cabina elettrica negli arcovoli dell´Arena, in corrispondenza dell´ala. Lo scavo, all´interno dell´arcovolo 58 ha rivelato una serie di stratificazioni di materiali, soprattutto fanghi e resti di animali, risalenti ai secoli dal 1300 al 1600, che vi erano stati gettati in barba alle leggi dell´epoca, quando il monumento veniva utilizzato come mercato.

 

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Dic 02 2013

IL PATRONO DI VERONA: DOPO 1.650 ANNI SVELATO IL VOLTO DI SAN ZENO

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 00:10

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Il volto di San Zeno come appare di profilo e di fronte dopo la ricostruzione effettuata dagli esperti

 

SCOPERTE. Presentati i risultati dell´analisi eseguita dal laboratorio di medicina legale dell´ateneo scaligero sui resti del patrono. Ricostruita al computer la fisionomia

Il «Vescovo moro» aveva davvero la pelle scura. Le caratteristiche somatiche sono quelle della popolazione nordafricana, e avallano la provenienza dal Maghreb-

 

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