Nov 03 2013

LA PRESENZA TEMPLARE A VERONA E NEL SUO TERRITORIO

templari definitivo

 

 

Isola della Scala 7 dicembre 2013

 

CONVEGNO SULLA PRESENZA TEMPLARE A  VERONA E NEL SUO TERRITORIO

 

Curatore Luigi Pellini

 

Relatori

 

 BRUNO CAVALLERI

“Templari e templarismo. Nascita e manipolazione di una ideologia medioevale”

 

MARCO  PASA

“Fonti archivistiche per la storia dei Templari a Verona”

 

EMANUELA CHIAVARELLI

“I simboli templari”

 

 

Presso Coop. Agr. Ca’ Magre

Via Camagre 69,

Isola della Scala

Verona

 

INGRESSO LIBERO

 

 


Apr 30 2013

VERONA. SCAVI SOTTO CASTEL SAN PIETRO,
 SPUNTA UN TEMPIO ROMANO

castel-san-pietro-scavi-archeologici.

Il nuovo scavo a Castel San Pietro: ritrovato un tempio risalente al 90 avanti Cristo (FOTO MARCHIORI)

 

REPERTO ECCEZIONALE. Sulla collina in cui è nata Verona viene alla luce un´altra testimonianza dopo la cisterna viscontea. Risale circa al 90 prima di Cristo È il più antico edificio sacro veneto Lavori a rischio rallentamento per il museo di Storia naturale

Sulla collina in cui è nata Verona viene alla luce un’altra testimonianza dopo la cisterna viscontea. Risale circa al 90 prima di Cristo È il più antico edificio sacro veneto. Lavori a rischio rallentamento per il museo di Storia naturale

Spunta un reperto archeologico di eccezionale valore storico-monumentale dagli scavi nell´area di Castel San Pietro, che verrà restaurato per ospitare il Museo civico di Storia naturale. E questo potrebbe rallentare ancora i lavori per sistemare il complesso. Il manufatto rinvenuto è un tempio di epoca romana che, stando a una prima datazione, risalirebbe intorno al 90 avanti Cristo, all´epoca di Silla. Sarebbe il primo tempio monumentale antico trovato nel Veneto.

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 SPUNTA UN TEMPIO ROMANO”


Apr 29 2013

LUIGINA SCOTTON, RICAMATRICE A NOVE ANNI, RICORDA I FASTI DELLA BOTTEGA DI ELISA BACILIERI

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La classica foto di gruppo delle giovani ricamatrici della bottega di Elisa Bacilieri (al centro, vestita di nero). Indicata dalla freccia,  la signora Luigina Scotton, che entrò  a lavorare all’età di nove anni.

 

«Per venti centimetri di decorazione a pizzo occorreva una giornata di lavoro e la paga era molto bassa» – I capricci delle signore-bene del primo Novecento e quelle dei relativi mariti – «Quel giorno il principe…»

PIZZI,  delicati arabeschi ricamati punto dopo punto su seta impalpabile e frusciante, orli ricchi di fantasie arzigogolate, e finezza: piaceri destinati a pochi eletti e ad ancor meno osservatori.

Certo, non si potevano mostrare a  tutti le sottovesti di seta ricamate delle signore di ottima famiglia che, nel primi anni del ‘900  si facevano cucire su misura la biancheria personale nella bottega della signora Elisa Bacilieri,  in Regaste Redentore, e neppure tanta mostra si poteva fare delle mutandine  «a godet», in finissimo crépe di Chine, finite a punto smetto o decorate in sangallo.

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Ott 30 2012

VERONA – CASTEL SAN PIETRO: LA CISTERNA SARÀ PARTE DEL MUSEO

L´interno della cisterna di Castel San Pietro con il pozzo che s´infila in mezzo (FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORI) 

 

Gioielli di Castel San Pietro: Siamo entrati per la prima volta nel grandioso manufatto

 

L’architetto Stefano Gis

L´antica chiesa di San Pietro in Castello, sulla sommità del colle che domina Verona, era una chiesetta che doveva esistere fin dalla prima metà del sesto secolo. Vi furono sepolti due vescovi: Valente e Verecondo, entrambi vissuti in quell´epoca. Inoltre nel 924 qui venne ucciso Berengario primo, re d´Italia e imperatore, e qui si rifugiò Raterio, vescovo di Verona, per sfuggire alla vendetta degli avversari. La chiesetta fu abbattuta nel XIX secolo per far posto alla caserma austriaca.

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Set 21 2012

VERONA. CHIESA DI SAN ZENO: LA GRANDE VASCA LUSTRALE DI PORFIDO

La vasca circolare indicata dai Romani labrum lustrale da utilizzare nelle terme, nelle fontane, nelle ville.  Vasche di acqua “Iustrale”, cioè “purificatrice” . 

 

Sotto la navata di sinistra è collocata una grande coppa in porfido rosso, un monolite del diametro di quasi tre metri, proveniente, come il piatto della fontana di Piazza delle Erbe, dalle terme romane della città (II sec. d.C.). Il grande bacino, quand’era collocato nel suo ambiente originale, all’ esterno della basilica, serviva per le abluzioni d’acqua, era un labrum lustrale.

Come ricorda Pierpaolo Brugnoli, la coppa di San Zeno aveva fatto bella mostra di sé nel vasto sagrato esistente fra la basilica e la chiesa di San Procolo. Era collocata all’ aperto, e così viene rilevata anche in varie mappe di Verona e vedute della piazza di San Zeno. Sistemazione anche questa non occasionale – come annotano gli storici – dato che, nei pressi delle basiliche, anche di quelle paleocristiane, venivano collocate vasche d’acqua per le abluzioni rituali, sostituite poi dalle pile dell’acqua santa poste all’interno dei luoghi di culto.

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Set 20 2012

MADONNA DELL’ALTAROL, O MEGLIO, MADONNA DEL LATAROL

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 02:55

Chiesa della Madonna dell’Altarol, o meglio del Latarol

 

Poiano di Verona.  È conosciuta da tutti come la Madonna dell’Altarol, ma la chiesetta di Poiano non ha nessun piccolo altare, e non si chiama nemmeno così.  L’equivoco sul nome si trascina dal medio evo: il santuario è dedicato a Maria lactans, la Maria che allatta

La recente notizia del furto di un ex voto nel santuario Madonna dell’Altarol ripropone per me l’equivoco che si trascina dal medio evo. In contrada Clocègo di Poiano non esiste nessun piccolo altare che si possa definire, con una voce peraltro inesistente nel nostro dialetto, “altarol

Devo a mio padre, Giuseppe “Bepì” Cantù, la precisazione che la Madonna affrescata sul muro del santuario è Maria lactans nella forma latina, Maria Galattofusa in quella greca. Aggiungeva che il piccolo Gesù è “el Latarol’, cioè il piccolo che la Vergine Maria nutre al seno.

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Giu 08 2012

COLOGNALA AI COLLI: ASPETTI STORICO ABITATIVI DEL MONTE CASTEGGIONE (IL CASTEJON DI COLOGNOLA AI COLLI)

NOTA  PRELIMINARE CONCERNENTE ALCUNI ASPETTI INSEDIATIVI RELATIVI AL NUCLEO ABITATIVO DI ETÀ PROTOSTORICA – STORICA DI MONTE CASTEGGIONI.

 

Di Claudio Balista

 

Risulta piuttosto impegnativo, e in un certo senso pericoloso, tentare di sviluppare alcuni dei vari motivi ecologico-insediamentali che possono aver concorso a determinare l’elezione del colle di Casteggioni di Colognola ai Colli a sede di nucleo abitativo protostorico, specie sulla base di parzialmente inediti risultati emersi dai limitati interventi di scavo condotti dalla Soprintendenza alle Antichità del Veneto nei mesi di maggio-giugno 1981-’82.

L’abitato attuale di Colognola ai Colli conserva l’aspetto di un ombroso e disteso insediamento collinare, parzialmente mimetizzato su una delle prominenze con cui si conclude una delle diramazioni secondarie di quella più ampia dorsale medio-lessinea che rinserra ad oriente, con sviluppo prevalentemente meridiano, il piatto solco allungato della Val d’Illasi.

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Giu 02 2012

IL MISTERO DI VERONA ROMANA: NASCITA DI UNA CITTA’ TRA ARCHITETTURA, MISTICA E METAFISICA

Il mistero di Verona Romana di Luigi Pellin

Il video parla di Verona e dei suoi allineamenti astronomici verso il solstizio d’estate all’insegna di luoghi sacri e legati alle acque sotterranee. La città scaligera rappresenta come moltissime altre la Stonehenge del mediterraneo. Nel solstizio d’estate il sole si alza e i suoi raggi sono allineati sul cardo e su tutte le linee ortogonali del cardo.

E’ stato di recente pubblicato dalla casa editrice Vita Nova, ” NASCITA DI UNA CITTA’ TRA ARCHITETTURA, MISTICA E METAFISICA“, di Luigi Pellini e Davide Polinari. Il libro approfondisce in maniera esaustiva gli argomenti trattati nel video.

 

Fonte: da srs di Luigi Pellini

Link: http://www.youtube.com/watch?v=7Eiq-FBQiHo&feature=g-all-u

Link:  http://luigi-pellini.blogspot.it/

Luigi Pellini: luigi.pellini@virgilio.it

 

 

 


Dic 30 2009

E profanate le Chiese, scoperchiate le tombe, defecheranno sulle ossa della vostra memoria

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Vago di Lavagno di Verona: E questo è quanto sta avvenendo  nei resti di quello che fu l’antico monastero benedettino  della Lepia, il complesso conventuale più antico dell’area veronese sorto nel 1170  XII sec, all’interno del quale si trova la chiesetta romanica dedicata a San Giuliano.

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Dic 30 2009

Vago di Lavano. Appello per Corte Lepia: Fermate la distruzione

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Il Complesso Monastico di Corte Lepia

Il monastero di Lepia, un tesoro  artistico abbandonato al degrado. L’antico complesso è ormai circondato da strade e capannoni e rischia di sparire.  Allarme anche per il Colle di San Giacomo.

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Dic 30 2009

Corte Lepia di Vago di Lavagno: una speculazione che viene da lontano

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La chiesa di Corte Lepia

Lepia è nome antichissimo di una terra con un abitato preistorico, con una strada romana e un convento medioevale: tutto intorno la campagna, bella, è coltivata a viti ed è solcata da fossi ricchi d’acqua e torrenti.

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Dic 30 2009

Verona: I tesori sepolti possono diventare una risorsa

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Bertocchi nelle cantine di Piazza Corrubio

 

 

LA CITTÀ NASCOSTA: In lungadige Capuleti  c’era un forno e piazza Corrubio cela una necropoli romana. Lo storico Battiferro Bertocchi interviene sul dibattito relativo ai ritrovamenti archeologici. E spiega come trasformare un disagio in vantaggio.

«Verona non è una città qualsiasi, e quello che si trova nel suo sottosuolo non sono reperti qualsiasi».

Esprime indignazione lo storico dell’arte Riccardo Battiferro Bertocchi sul dibattito a proposito dei ritrovamenti archeologici in occasione dei recenti scavi per la realizzazione di parcheggi pertinenziali.

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Dic 21 2009

Chiesa di San Zeno di Verona: ecco i graffiti che riscrivono la storia

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 08:24

Flavio Pachera

Il fabbriciere della basilica di San Zeno, l’architetto Flavio Pachera, illumina l’affresco con i graffiti

 

Graffiti: Sono centinaia e fra essi ce n’è uno che parla della morte di Berengario, l’imperatore che fu assassinato nella nostra città nella notte del 7 aprile 924. Nascosti in una  absidiola, anticipano al nono secolo la realizzazione di alcuni affreschi, sui quali sono incisi

Quella gran fabbrica che è la basilica di San Zeno continua a riservare sorprese. L’ultima è che le tracce medievali al suo interno sono più antiche di quanto si pensasse sinora. E non di poco. Di un secolo e più.

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Set 30 2009

VERONA 1187: ATTO DI CONSACRAZIONE DEL DUOMO DI VERONA

Category: Chiesa veronese,Libri e fonti,Verona storia e artegiorgio @ 08:10

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Duomo di Verona

 

Storia della chiesa di Verona

 

(F. Unghelli,  Italia sacra, Venezia 1720 da originale perduto esistente nell’archivio dei canonici della Cattedrale di Verona)

 

Domenica 13 settembre, in Verona, davanti alla chiesa maggiore di Verona. In presenza dei signori cardinali di Santa Romana Chiesa, cioè, Tebaldo vescovo di Ostia, Enrico vescovo di Albano, Pietro de Bona, maestro Laborante, Adelardo, e maestro Graziano, maestro Pietro da Piacenza e maestro Rodolfo, Riprando vescovo di Verona, il vescovo di Voi vescovo scozzese, Adriano arciprete della chiesa maggiore di Verona, Uguccione presbitero, Adelardo presbitero cantore, Viviano presbitero, Marchesio maestro presbitero, Lotesio, Claribaldo, Andrea presbitero, canonici di questachiesa veronese e moltissimi altri chierici e laici e donne.

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Set 28 2009

I Papi della cattedrale di Verona

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 20:42

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Papa Lucio III

 

Lucio III, nato Ubaldo Allucingoli, fu Papa dal 1 settembre 1181 alla sua morte, avvenuta il 25 novembre 1185.

Nativo della repubblica indipendente di Lucca, entrò nell’ordine Cistercense. Venne nominato cardinale-sacerdote di Santa Prassede da Papa Innocenzo II e cardinale-vescovo di Ostia e Velletri da Papa Adriano IV. Fu uno dei cardinali più influenti durante il pontificato di Papa Alessandro III.

Dopo essere stato eletto Papa, visse a Roma dal novembre 1181 al marzo 1182, ma il dissenso che regnava in città lo spinse a passare il resto del suo pontificato in esilio, principalmente aVelletri, Anagni e Verona.

Disputò all’imperatore Federico I come venne disposto dei territori della Contessa Matilde di Toscana. La controversia sulla successione all’eredità della Contessa era rimasta in sospeso dalla pace del 1177, e l’imperatore Federico propose nel 1182 che la Curia dovesse rinunciare alle sue pretese, ricevendo in cambio due decimi delle entrate imperiali dell’Italia: un decimo per il Papa e l’altro per i cardinali. Lucio non acconsentì né a questa proposta, né ad un compromesso avanzato da Federico l’anno successivo; tantomeno la discussione personale tra i due potenti, che si svolse a Verona nell’ottobre del 1184, portò a risultati definitivi.

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