.
.
Dedicato ai folli, a chi ha lasciato la comoda sedia della sicurezza, a chi ha abbandonato il vialetto di casa, a chi non è stato compreso.
“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l’intera vita a credersi stupido”.
Albert Einstein
Molti imprenditori, rivoluzionari, ora miliardari, considerati geni innovatori, hanno abbandonato gli studi. Hanno preso la porta prima che fosse ora di prenderla. Hanno sfondato la porta quando la porta era chiusa a chiave.
Chi li conosceva mentre uscivano sgommando dal loro vialetto?
Chi li conosceva quando abbandonavano il college fra gli improperi dei padri e le delusioni sempiterne delle madri?
E ora forse li conosciamo? Li conosciamo davvero?
I loro genitori li conosceranno, ora, li riconosceranno?
Ci sono tante persone fortunate là fuori, tutto per bene, in orario, persone perfettamente cronologiche, una scalata di sì ai voti e ai sentimenti.
POI CI SONO LORO. I FOLLI. QUELLI CHE ORA AMMIRIAMO, PROPRIO QUELLI.
La follia, la rivoluzione dentro, l’innovazione magistrale: se la sono meritata. Se la sono sudata.
Ci sono due tipi di esclamazioni sul folle, la prima è: quello è un folle! La seconda è: quello è un folle!
Sembrano identiche eppure non sono mai state così diverse.
Perché è facile dirlo dopo. È facile essere ammirati dopo. Essere perdonati dopo. Rivoluti in casa dopo. Voluti bene, dopo. Sentire quelli che ti hanno conosciuto che si vantano di averlo fatto quando eri niente (o ricordano l’esclamazione del primo tipo: quello è un folle!).
Ebbene. I fatti. I fatti dimostrano che la follia si deve meritare, il talento deve essere lasciato libero o deve evadere, che l’ammirazione e tutti gli appellativi che sentono ora se li sono sudati fra le lacrime e la follia, che il loro futuro a cui nemmeno i genitori credevano se lo sono costruiti senza manuale di istruzioni, senza la scalata sulla scalinata del successo, ma solo con la scalata alle idee e alla loro integrità.
Continua a leggere”POI CI SONO LORO … I FOLLI.”