Gen 05 2019

LESSINIA. QUANDO LE NEVICATE ERANO UN AFFARE SERIO PER I NOSTRI MONTARI DEL PASSATO

Category: Lessinia,Veneto e dintorni,Verona storia e dintornigiorgio @ 08:07

Velo Veronese – Eccezionale nevicata del febbraio 2014 – Fotografia fornita dalla sig.ra Dal Castello Nicoletta

 

 

” CUAN LE FIOCADE I’ERA N’AFAR SERIO PAR I NOSTRI MONTANARI DE N’OLTA”

 

Tanti anni fa la neve, anche sui nostri monti Lessini, era un “affare” serio e poteva durare per mesi e mesi, isolando i paesi e soprattutto le contrade (specialmente le più sperdute) dal resto del mondo. Non era affatto insolito che i nostri montanari di un tempo andassero la sera a letto con il cielo stellato, per poi svegliarsi al mattino sotto una spessa coltre di manto bianco.

 

Si capiva subito che c’era la neve dal silenzio ovattato e innaturale che avvolgeva l’ambiente circostante, poi arrivava il rumore delle “sbaìle” (badilate) che aprivano le vie per poter uscire.

 

In ogni casa, dietro la porta, che rigorosamente doveva aprirsi all’interno per evitare di rimanere intrappolati nell’abitazione, insieme alla “spassaora” (scopa) c’era sempre almeno una “baìla” (pala) in legno e quando la nevicata era stata veramente abbondante si era costretti ad uscire dalle finestre dei piani superiori perché la neve aveva coperto anche la porta d’entrata. Gli spazzaneve meccanici non esistevano di certo e quindi per aprire le vie di comunicazione con i paesi vicini e le contrade vi provvedevano gli uomini del paese che utilizzando il cosiddetto “ojo de gombio” (la fatica corporale), badilata dopo badilata, si facevano strada tra la spessa coltre bianca.

 

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Dic 31 2018

ERANO CRIMINALI E SAPEVANO DI ESSERLO

 

ISTRUZIONE

DEL DIRETTORIO ESECUTIVO

AL CITTADINO SCHERRER

General in Capo dell’Armata d’Italia

 

L’importante Commissione che vi affida  la Patria, cittadino Generale, non tende a  niente  meno,  che a rendere per l’avvenire la Repubblica  Francese arbitra del destino delle Nazioni  dell’ Universo. Sin dal momento della caduta di Cartagine previde Roma la conquista dell’ Oriente; nella  totale sommessione  dell’ Italia sono compresi li nuovi trionfi riservati all’ eroismo della  gran Nazione  dalla forza  insuperabile del destino.  Li soldati che andate voi a comandare, contano le vittorie  col numero delle battaglie che han date; non è permesso  dubitare per un solo  momento  del felice successo delle nostre armi:  continuate intanto ad incoraggiare le truppe con tutti que’ modi proprj, e condurle a de’ nuovi trionfi.

 

Le Provincie e le Città da sottomettersi  abbondano di tutto.   Elleno vi offrono degli innumerevoli mezzi per ricompensare li pericoli, e le fatiche dei soldati della Repubblica, e noi ve ne facciamo un dovere di servirvene in nome   della Patria.

Ma non basta che li   Tedeschi  siano scacciati dal suolo italiano;   è necessario trarre  da questa bella parte d’Europa tutto il possibile  vantaggio  per l’ ingrandimento ulteriore della Repubblica.

La Francia, non ha bisogno di braccia forestiere  per soggiogare, li suo; nemici, ma  ha ella bisogno delle ricchezze dei popoli  vinti.  Li Figli della gran  Nazione devono occuparsi, che di fare la guerra e di comandare, tocca alle Nazioni conquistate il mantenerli, e obbedire.

 

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Dic 28 2018

I CAMPI ELISI

Category: Religioni e rasie,Storia e artegiorgio @ 17:03

Campi Elisi ne “Il gladiatore”

 

 

I Campi Elisi, o Eliseo erano, nella mitologia greca e romana, il luogo beato in cui dimoravano, terminata la loro esistenza, le anime di coloro che si erano dimostrati degni di tale ricompensa. Era insomma un equivalente del Paradiso cattolico, non beatificato da una presuntuosa presenza divina che non era ritenuta così appagante, ma da un territorio ideale, con paesaggio e clima splendido.

 

IN GRECIA

 

I Campi Elisi non sono sempre legati al merito, e soprattutto il merito è un concetto che cambia secondo le epoche e i punti di vista. Per esempio nell’Odissea, Omero annuncia che Menelao è destinato ai Campi Elisi, in quanto marito di Elena figlia di Zeus, pertanto l’aver sopportato di buon animo il tradimento della moglie diventa un merito agli occhi degli Dei. Una specie di nepotismo, che nulla ha a che fare con i meriti.

 

In realtà si tratta di un retaggio matriarcale per cui la regina sacerdotessa è più importante del re guerriero, in quanto la regalità è appannaggio della donna e l’uomo può acquisirla solo mediante matrimonio. Ne fa fede Egisto che diventa re perchè ha sposato la regina Clitennestra. Dunque tempo che vivi usi che trovi. I guerrieri morti in battaglia vanno nei Campi Elisi ma pure i filosofi, almeno in Grecia.

 

Omero, pone i Campi Elisi ai confini del mondo, facendone la sede di eroi sottratti al fato di morte per speciale privilegio, da identificare con le Isole dei Beati di cui parla Esiodo. Omero li descrive (Odissea – libro IV 702-712) come un susseguirsi di prati fioriti, senza mai freddo, o pioggia, o neve, ma con eterni soffi di zefiro, mandati da Oceano a rinfrescare gli uomini. Lì non ci sono malattie, nè sofferenze, nè morte.

 

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Dic 18 2018

13 DICEMBRE….IL GIORNO DI CRISTINA PAVESI

Cristina Pavesi

 

 

Ci ho pensato su qualche giorno prima di pubblicare questo post perché il suo contenuto è un po’ delicato, “sensibile” avremmo detto qualche anno fa.

 

Prima mi sono consultato. 

 

Poi mi sono detto che vale la pena comunque di pubblicarlo, perché voglio recuperare la memoria di una ragazza, Cristina Pavesi, trevigiana di Conegliano, vittima prima della mafia del Brenta (non è la “mala” del Brenta, no: quella è la Mafia del Brenta) e poi dell’oblio.

 

Ed è un oblio tutto veneto, terribilmente veneto, quello che non ha mai voluto riconoscere il radicamento e la diffusione di associazioni mafiose, provenienti dal sud Italia, e ramificate non solo lungo la riviera del Brenta ma anche ad Eraclea, a Caorle, a Venezia, a Mestre…

 

In breve, questa è la storia di Cristina, una di noi: il giorno di santa Lucia del 1990, Cristina Pavesi, ragazza di Conegliano, ventidue anni, studentessa universitaria. 

 

Tornava, in treno, a casa quel giorno dopo aver concordato la tesi con il suo relatore. Ore 18.30: un rumore assordante, un’esplosione secca.

 

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Dic 16 2018

QUANDO UNA VOLTA SI FACEVA IL BUCATO A MANO

 

 

CUAN ‘NA OLTA SE LAVAVA DO LE ROBE A MAN  

 

Sino agli anni ’60 del XX° secolo lavare i panni era un “affare serio” in quanto richiedeva molta fatica e molto “ojo de gombio” e necessitava di diversi giorni, a differenza dei tempi contemporanei ove con l’ausilio della lavatrice e dell’asciugatrice nel volgere di alcune ore si risolve il problema senza la minima fatica. Infatti, sebbene i primi elettrodomestici con funzione di lavapanni, denominate in seguito lavatrici, risalgano ai primi anni ’40, fu solo con lo sviluppo economico degli anni ’60 e ’70 che la lavatrice ebbe una notevole diffusione nelle abitazioni dei nostri monti Lessini e un po’ ovunque nelle periferie italiane.

 

Prima di allora il bucato si lavava a mano, innanzitutto non si disponeva di un detersivo o di un ammorbidente già pronto all’uso per cui era necessario produrselo. Due tre giorni prima di quando si stabiliva di fare l’operazione di lavaggio, si metteva da parte della cenere del focolare che veniva riposta in un bidone in metallo che si riempiva con dell’acqua. Dopo un paio di giorni il bidone si poneva sul fuoco e l’acqua contenuta veniva fatta bollire, ottenendo così’ la “lìssia” che costituiva il detersivo del passato.

 

Migliore era il legno bruciato nel focolare o nella “stua” e migliore era la cenere prodotta che, se di qualità arrivava addirittura ad essere fine e bianca.

 

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Dic 15 2018

LA STORIA DEI BUSH… HITLER…KENNEDY…11 SETTEMBRE

 

 

Hitler, Kennedy, 11 Settembre: è nera la storia dei Bush

 

 

Se c’è un motivo per cui si insiste sull’importanza dell’omicidio Kennedy, dopo oltre 50 anni dall’evento, non è certo per “cospirazionismo congenito”, ma per un fatto molto più semplice e tangibile: la stessa persona che era a Dallas il 22 novembre 1963 dormì alla Casa Bianca il 10 settembre 2001. E ciò per sua stessa ammissione, in ambedue i casi. Anzi, nel primo George Herbert Bush, padre-padrone del Nuovo Ordine Mondiale – oltre che del futuro presidente, George Walker Bush – si premurò di informare direttamente l’Fbi della sua presenza a Dallas quel giorno, proprio nelle ore in cui il corteo di Kennedy si presentava all’appuntamento con la storia in Dealey Plaza.

 

Nelle stesse ore Richard Nixon, presente a Dallas da tre giorni per «motivi personali» – peraltro mai accertati – ripartiva alla volta di New York, dove avrebbe appreso dell’avvenuto omicidio di John Kennedy. Sarebbe diventato l’unico uomo al mondo a non ricordarsi del momento esatto in cui apprese la notizia, fornendone negli anni ben tre versioni differenti: all’aeroporto, durante il tragitto in taxi, sotto il portone di casa. «Diventano così tre, contando anche Johnson che lo sarebbe diventato quel pomeriggio, i futuri presidenti che erano a Dallas quel giorno. Un curioso crocevia della storia, se non altro».

 

Lo afferma Massimo Mazzucco, riproponendo su “Luogo Comune” una scheda sulla dinastia dei Bush all’indomani della scomparsa di “Bush padre”, George H., spentosi a Houston il 30 novembre all’età di 94 anni.

 

Dei Bush “segreti” parla diffusamente Gioele Magaldi nel bestseller “Massoni” (Chiarelettere, 2014), svelando che – dopo la sconfitta subita da Reagan alle primarie repubblicane nel 1980 – Bush senior fondò la Ur-Lodge “Hathor Pentalpha”, detta anche “loggia del sangue e della vendetta”.

 

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Dic 04 2018

PINO APRILE

Category: Regno delle Due Siciliegiorgio @ 19:33

 

 

 

L’economia di Pino Aprile…. 

 

 


Dic 02 2018

STELE FUNERARIA DI UN CAVALLO

 

Stele funeraria di un cavallo  ( I secolo d.C.) da Brescia.   – Museo Lapidario Maffeiano (Verona)

 

 

” Tu che eri solito superare gli uccelli vaganti e vincere i venti, ora non pascoli più nei boschi toscani o siculi, ma in questa tomba.”

 

 

Al cavallo morto, raffigurato mentre  incede verso sinistra, è dedicata l’iscrizione in versi nella parte superiore della stele.

 

Alcune lapidi funerarie di età romana, poste a ricordo di cavalli, sono state ritrovate  anche in altri luoghi della Venetia, e questo è un elemento di grande interesse poiché attesta in epoca romana  la  continuità di una pratica  funeraria  diffusa presso i Veneti fin dall’età del Ferro ( peraltro noti allevatori di pregiate razze equine).

 

Essi usavano talvolta seppellire cavalli  all’interno delle loro necropoli, sia in fosse  semplici  ed isolate dalle tombe degli uomini, sia in sepolture  solidali,  sia in veri e propri cimiteri  di soli cavalli, come quello scoperto ad Este(Padova)

Sempre a Este una sepoltura di 22 cavalli disposti intorno a quelli di un cavaliere di rango.

 

Strabone   ci racconta che  gli antichi veneti sacrificavano i cavalli e li seppellivano, senza che le loro carni fossero state consumate dopo il sacrificio, per farne dono ai loro eroi defunti, aggiunge che sacrificavano cavalli bianchi a Diomede, un eroe greco reso celebre dall’Iliade di Omero.

 

Fonte: Museo Lapidario Maffeiano ( Verona )

 

 

 

 

 


Dic 01 2018

IN PRINCIPIO FU IL WEB LIBERO

 

 

 

Il  fenomeno Grillo è forse il più importante esperimento della creazione di un partito totalitario a partire dal controllo del web e dell’universo mentale che esso ha creato

 

In Italia vi fu un periodo, alla fine degli anni Novanta, in cui il web apparve un nuovo stupendo mezzo ai giovani, agli intellettuali e a tutti coloro i quali volevano parlare, esprimersi, fare proposte.

 

In quel periodo i giovani più attivi hanno costruito il loro blog per comunicare a tutti gli uomini del mondo ciò che pensavano, che sognavano, per costruire insieme il futuro. È stato questo il clima culturale in cui si è incominciato a pensare a una democrazia più partecipata e a una crescita culturale mondiale.

 

Poi avvenne una crisi economica in cui si sono imposte le produzioni dei paesi a basso costo, le imprese hanno delocalizzato, ha cominciato a scendere la qualità e il web è stato colonizzato dalle società sovranazionali come Google, Facebook e Amazon che ne hanno preso il controllo imprigionando il pubblico con una rete di algoritmi segreti, grazie ai quali prima vengono a sapere tutto dei suoi gusti e poi lo indirizzano come pecore a fare le scelte che vogliono loro.

 

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Nov 29 2018

L’ARROGANZA DELL’IGNORANZA.

Category: Società e politicagiorgio @ 19:56

 

 

Le civiltà condividono spesso le medesime fasi evolutive, un po’ come del resto la quasi totalità degli organismi biologici.

 

C’è una prima fase di crescita, accompagnata da sforzi di affermazione di sistemi di valori specifici e determinanti, una fase di maturità, evoluzione e di conflitti interni, durante la quale ai valori stabiliti si oppongono degli anti-valori, e una fase finale dove l’elemento caratteristico è spesso la comparsa di pseudo-valori emergenti che accelerano la disgregazione sistemica.

 

Basti pensare alle ultime fasi dell’impero romano, seduto su sé stesso, auto referenziato, tormentato da crisi di identità e moltitudini di influenze interne ormai non più armonizzate; oppure la fine dell’URSS, lentamente consumata da una contaminazione culturale e ideologica, che ha minato le basi del credo sovietico nel suo DNA esistenziale.

 

Sicuramente fattori finanziari, economici ed esterni giocano parti essenziali come enzimi di accelerazione o decelerazione del processo evolutivo, ma non lo guidano mai.

Questo significa che nel momento in cui una civiltà, uno stato, come un individuo, finisce per ignorare le dinamiche e le esigenze interne al suo essere, si sta incamminando inesorabilmente verso la fine.

 

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Nov 26 2018

DIFFERENZE TRA ESSERE DI DESTRA ED ESSERE DI SINISTRA

Category: Monade satira e rattatuje,Società e politicagiorgio @ 12:50

 

 

– Quando un tipo di destra non è cacciatore e non gli piacciono le armi, semplicemente non va a caccia e non compra armi. 

– Quello di sinistra invece chiede che sia proibita la caccia e la vendita di armi.

 

– Quando un tipo di destra è vegetariano, semplicemente non mangia carne.

– Quello di sinistra invece fa una campagna contro gli alimenti di carne e gli piacerebbe che si proibisse di mangiare carne.

 

– Quando un tipo di destra è omosessuale, fa una vita normale.

– Quello di sinistra invece fa apologia dell’omosessualità, va alle manifestazioni “gay pride” e accusa di “omofobia” tutti quelli che non la pensano come lui.

 

– Quando un tipo di destra perde il lavoro, pensa a come uscire dalla situazione e fa di tutto per trovare un nuovo lavoro.

– Quello di sinistra invece va a lamentarsi col sindacato, spende fino all’ultimo giorno e va a tutte le manifestazioni e scioperi sia contro la destra e sia contro gli imprenditori.

 

– Quando a un tipo di destra non piace un programma televisivo, cambia canale oppure spegne il televisore.

– Quello di sinistra invece se ne lamenta coi giornali, denunciandolo sui quotidiani, alle radio, alle televisioni, ai partiti politici di sinistra ed infine promuove un’associazione perché chiudano il canale televisivo che trasmette quel programma.

 

– Quando un tipo di destra è ateo, semplicemente non va in Chiesa.

– Quello di sinistra invece perseguita tutti quelli che credono in Dio, denuncia la scuola che esponga un crocifisso, protesta contro ogni segno di identità religiosa, chiede che si esproprino i beni della Chiesa, che si proibisca la settimana Santa e ogni processione o pellegrinaggio.

 

– Quando un tipo di destra ha problemi economici, cerca il modo di guadagnare di più e tende a risparmiare.

– Quello di sinistra invece ne dà la colpa alla destra, agli imprenditori, alla borghesia, al capitalismo, ai neoconservatori ecc. ecc., poi si mette in un sindacato sperando di fare un salto in un partito politico.

 

– Quando un tipo di destra legge questo scritto, ride e lo manda ai suoi amici.

– Quello di sinistra invece si infuria e dà del fascista e del retrogrado a chi l’ha scritto e glielo ha mandato.

 

Fonte: da Facebook. Non so chi l’abbia scritta ma è geniale

 

 

Il grande Giorgio Gaber lo   cantata molti anni  fa…

 

 

 


Nov 25 2018

IL GRIFO

Category: Storia e arte,Verona storia e artegiorgio @ 14:53

DI grifi del portale ovest del Duomo di Verona, opera di Niccolò, del  1139. 

 

 

Animale fantastico, genericamente con becco e ali d’aquila e corpo di leone, il grifo può presentare varietà fisionomiche: grifo-uccello, con corpo di leone e testa di uccello, con o senza ali, zampe anteriori di rapace e posteriori di felino; grifo-leone, con corpo leonino, con o senza ali, e coda d’uccello (d’Agostino, 1994, p. 155).

 

Il tema iconografico ebbe origine in Mesopotamia e in Egitto intorno al 3000 a.C. (Bisi, 1965, p. 254), sebbene Erodoto (III, 116; IV, 13, 27) ritenesse il grifo originario della Scizia (d’Agostino, 1994, p. 156).

 

Controversa l’origine del nome: secondo Bisi (1965, p. 202) “i Greci coniarono per un motivo straniero un nome nuovo e prettamente ellenico”, mentre per altri la parola deriverebbe da una contaminazione con l’ebraico kerub, assimilabile ai cherubini dell’antica tradizione biblica, ovvero quelle sfingi alate a loro volta “derivate dal motivo dei grifi a guardia dell’albero della vita, frequenti sui sigilli siriaci e mitannici del secondo millennio a.C.” (Bussagli, 1991, p. 18).

 

Frequentemente raffigurato nell’arte achemenide della Persia, il grifo divenne per gli Ebrei il simbolo della dottrina persiana dei Magi (Chevalier, Gheerbrant, 1973).

 

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Nov 24 2018

LE COLONNE ANNODATE.

Category: Architettura e urbanistica,Storia e artegiorgio @ 14:34

Verona .  Le colonne  annodate nella chiesa di San Zeno

 

 

Nel  periodo1100 -1200 appaiono improvvisamente in Italia settentrionale per poi espandersi a nord delle Alpi un altro tema tipico della scultura lombarda: le Colonne annodate.

 

Uno dei primi esempi sembra essere alla Pieve di Gropina(AR) pieve del XII secolo costruita su una precedente costruzione longobarda. Le colonne ofitiche nel pulpito sono attribuite al periodo longobardo (VIII secolo) facendole in questo modo diventare le prime di cui sappiamo realizzate della serie. Il pulpito riporta l’incisione ‘Lex ius – Presbit Erum Bernardum … (scheggiatura del marmo)… – Mise Richordem. Anno Dominice – Incarnationis DCCCXXV I.R.F. Ecit’. Spesso colonne ofitiche e leoni stilofori coesistono insieme come a Modena o Ferrara. Cronologicamente la comparsa delle prime colonne annodate coincide con l’operare di Wiligelmo e della scuola Antelami.

 

ELENCO DI COLONNE ANNODATE IN ARCHITETTURA (È STATO INDICATO, DOVE È NOTO, IL TIPO DI PIETRA)

 

Duomo di Ferrara, 1135, colonne ai lati del portone d’ingresso, poggianti su leoni stilofori nel protiro di Nicolò della scuola di Wiligelmo. Le colonne originali sono nell’atrio interno della chiesa. Una colonna annodata – di probabile epoca anteriore – è nella parte interna della facciata. Sono in rosso Verona.

 

Chiesa Collegiale a S.Quirico d’Orcia (Siena),nel protiro della Collegiata dei Santi Quirico e Giuditta (XII e XIII sec.) su leoni stilofori. Travertino o arenaria locale

 

Abbazia cistercense di Chiaravalle alla Colomba(PC)-1137; ai quattro angoli del chiostro quadrato in marmo rosa di Verona

 

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Nov 23 2018

CALCOLARE L’ORA SOLARE A VERONA CON LA TORRE DEI LAMBERTI

Category: Natura e scienza,Verona storia e artegiorgio @ 00:16

 

Verona Torre dei Lamberti 

 

 

Come facevano nel medioevo a calcolare il mezzogiorno per tarare l’ora e suonare il Rengo o la Marangona? 

 

Ore 12.20

 

Usavano  la grande meridiana di Verona, la torre dei Lamberti, o meglio  lo gnomone della torre dei Lamberti, il pilastro rivolto a sud della cella campanaria.

 

Il sole proietta la sua ombra sul pavimento della cella campanaria

 

Al mezzogiorno solare di Verona, che corrisponde   alle ore 12.20, minuto più minuto meno, il sole nel suo percorso trafilava dal profilo del pilastro e colpiva lo stilo piantato nel pavimento della cella,  di cui attualmente rimane solo la base.

 

Colpisce al centro la colonna dello stilo piantato sul pavimento, e andato distrutto

 

In questo modo sapevano esattamente il mezzogiorno solare di Verona.

 

Dello stilo rimane solo la base, che ho evidenziato

 


Nov 22 2018

PFAS, LA TESTIMONIANZA DELLA DOTTORESSA: “OPERAI CON IL SENO, MA SI VERGOGNAVANO. L’ACQUA? DOPO 10 ANNI I PRIMI PROBLEMI”

Category: Salute e benessere,Veneto e dintornigiorgio @ 00:41

 

 

di Giuseppe Pietrobelli | 18 novembre 2018

 

Verona, il racconto della dottoressa Dalla Benetta.

Da dieci anni tiene un diario di ciò che accade ai suoi pazienti. Ma solo dal 2013 ha iniziato a collegare gli eventi. “Colesterolo, obesità, disfunzioni alla tiroide, tumori ai testicoli, tumori ai reni, ipertensioni gravidiche, Alzheimer”, sono gli effetti che ha riscontrato a Zimella, provincia di Verona, in piena zona rossa

 

“Io non sono un guru, sono soltanto un medico di famiglia che opera nella provincia veneta. Ma certi fenomeni, nel contatto quotidiano con la gente e con i pazienti, non si possono non notare. E io li sto annotando in un quadernetto da più di diecianni. E’ un metodo che ho imparato quando lavoravo in Etiopia con il Cuamm, dove, non essendoci supporti elettronici, ci avevano insegnato a tenere i registri cartacei. Qui, a Zimella, c’erano tante cose che non capivo, andamenti anomali di malattie, numero esagerato di aborti spontanei tardivi, ipertensioni gravidiche, tumori alla tiroide, decadimento cognitivo precoce”.

 

Elisa Dalla Benettafa il medico di base in una delle tre frazioni di Zimella, Ulss 9 Scaligera, un paese di cinquemila anime in provincia di Verona. Siamo nel mezzo dell’Area Rossa Adegli Pfas,che comprende i comuni serviti dagli acquedotti inquinati dalle sostanze perfluoroalchiliche, a valle di Trissino, nel Vicentino. La falda nel sottosuolo ha diffuso in un’area molto vasta il veleno presumibilmente prodotto dall’azienda Miteni. E’ un disastro ambientale che interessa potenzialmente almeno 300mila persone, per 90mila delle quali la Regione Veneto sta cercando di correre ai ripari con un piano sanitario.

 

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