Lug 10 2016

TURCHIA: IL SANTUARIO DI 12MILA ANNI SCOPERTO AD HARRAN, IL PIÙ ANTICO DEL MONDO

Category: Archeologia e paleontologia,Religioni e rasiegiorgio @ 08:57

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Un santuario realizzato forse nell’Era Neolitica, circa 12mila anni fa, e’ stato scoperto di recente nella provincia turca di Sanliurfa. Sarebbe cosi’ il piu’ antico luogo di culto del mondo.

La scoperta del santuario, che consta di centinaia di steli ormai in gran parte dissotterrati, e’ avvenuta nella spianata di Harran, il luogo biblico dove visse Abramo prima di raggiungere la terra di Canaan, a 17 km a est di Sanliurfa, l’antica Edessa.

Finora il luogo di culto piu’ antico era considerato un tempio scoperto a Malta e risalente a 5.000 anni a.C.

 

Fonte: Ansa.it del 18 marzo 2010

 


Lug 09 2016

DALL’INGHILTERRA LA NUOVA RAZZA, ALLA FACCIA DI ADOLF HITLER

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Dall’Inghilterra 116 “buoni” motivi 
per uccidere Sampras, Lincoln 
e Rachmaninov.

In Inghilterra l’autorità che si occupa di embriologia ha diffuso una lista con le 116 malattie genetiche per le quali è consentito distruggere embrioni. E non mancano le sorprese…

 

di Gianfranco Amato

 

L’ormai famigerata HFEA (Human Fertilisation & Embriology Authority), l’autorità britannica che si occupa di embriologia, ha reso nota una lista contenente 116 malattie genetiche per le quali è consentito distruggere embrioni con molta più facilità. Il fatto è che all’interno di quel macabro elenchus morborum vi si trovano patologie tutt’altro che gravi. Alcune non mettono affatto a rischio la vita e altre sono addirittura curabili.

Lo stupore aumenta quando si leggono malattie che non hanno assolutamente impedito a personaggi famosi di condurre un’esistenza felice e coronata da successo.

La talassemia, ad esempio, è inserita nella lista pur non avendo minimamente influito nella fulgida carriera del sette volte campione di Wimbledon Pete Sampras.

Oppure la sindrome di Marfan, causa di una crescita anormale, che non ha impedito ad Abramo Lincoln e Charles de Gaulle di diventare presidenti dei rispettivi Paesi, né al grande Rachmaninoff, noto proprio per le sue mani sproporzionate, di regalare all’umanità le sublimi melodie dei suoi concerti, il senso di appartenenza espresso nei suoi preludi, o la suggestiva armonia corale dei Vespri.

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Lug 08 2016

IL PREMIER TURCO ERDOGAN AI TURCHI ALL’ESTERO: NON INTEGRATEVI E, VIA GLI ARMENI

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:39

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Ankara, 17-03-2010

 

I cittadini turchi all’estero non devono integrarsi nel Paese in cui vivono.

E’ il pensiero del premier Recep Tayyp Erdogan che ha lasciato costernati numerosi parlamentari di origine turca invitati a un convegno tenuto il mese scorso i cui contenuti sono stati rivelati oggi dal sito internet di Der Spiegel.

 

La riunione, intitolata “Dovunque sia un connazionale, li’ siamo anche noi”, organizzata dal partito del premier, che ha anche pagato le spese dei partecipanti, ha provocato in particolare lo sconcerto dei parlamentari turco-tedeschi.

 

Il vice presidente della comunita’ Alevi in Germania, Ali Ertan Toprak, ad esempio, ha deplorato che l’evento sia stato utilizzato dal governo turco per fare opera di lobbying, e soprattutto che ai deputati tedeschi di origine turca sia stato suggerito di rappresentare gli interessi di Ankara.

 

Secondo Toprak, “se gli oppositori dell’entrata della Turchia in Europa fossero stati presenti avrebbero ottenuto molto materiale per sostenere le loro argomentazioni”.

 

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Lug 07 2016

“SUORE, MONACHE … DONNE RADICATE E IMPRIGIONATE IN LAGUNA.”

Category: Chiesa Cattolica,Veneto e dintornigiorgio @ 00:32

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Un tramonto nella Laguna di Venezia per quanto struggente e magico non vale nulla se non c’è qualcuno in grado di gustarlo e vederlo.

In Laguna ne accadono a milioni … ma non sempre sanno suscitare quell’armonia e quella poesia che sono capaci d’indurre … Possono esserci occhi “spenti” che non li vedono … persone “rivoltate in se stesse” che vivono dentro a uno spesso velo di tristezza e angustia che impedisce loro di gustarsi gli altri e il resto del vivere.

 

Insomma: se un bel tramonto non ha qualcuno che lo guarda, lo gode e apprezza è come se non esistesse.

 

Che sia chiaro fin da subito: io alle Suore devo molto, anzi: moltissimo, perché ho trascorso in maniera assidua gran parte della mia prima infanzia in loro compagnia, e da loro ho imparato tantissimo.

Potrei dire perfino che da loro prima che dalla mia famiglia ho imparato certi valori, e che è meglio essere buoni, pazienti, obbedienti e gentili … oltre che industriosi, anche se per riuscire in questa impresa serve attraversare il famoso mare che c’è di mezzo fra “il dire e il fare”.

 

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Lug 06 2016

ELEZIONI POLITICHE: L’INCONFESSABILE OBBIETTIVO DEI PROGRAMMI POLITICI DELLE CAMPAGNE ELETTORALI

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 00:27

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Lug 05 2016

ENRICO DE MORI, UNA VITA PER LA MUSICA

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ENRICO  DE MORI

 

(02.07.2016, Giuseppe Corrà)

 

Il maestro Enrico De Mori è morto ieri (1 luglio 2016) al Policlinico di Borgo Roma dove era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, assai precarie negli ultimi tempi tanto da non permettergli di partecipare l’11 giugno scorso al concerto tenuto al Circolo unificato di Castelvecchio per i suoi 86 anni.

 

Enrico De Mori, (meglio Henri) era nato a Roanne, cittadina del dipartimento della Loira, l’11 giugno 1930. Qui abitava la sua famiglia proveniente da Perzacco, frazione di Zevio, che era emigrata in Francia alla ricerca di lavoro.

La sua formazione di musicista era iniziata sotto la guida del papà Augusto Cesare, valido violinista e chitarrista, ed era continuata con il maestro Charles Bonneton. A 12 anni Henri aveva conseguito il diploma in pianoforte, teoria e solfeggio all’École de la musique de Roanne. Ma, nel 1942 dovette rientrare precipitosamente in Italia con la famiglia a causa della guerra. Qui fu obbligato a ripetere gli studi e gli esami di diploma musicale nel 1943 al Conservatorio Arrigo Boito di Parma perché tutti i documenti che certificavano la sua preparazione musicale erano rimasti in Francia.

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Lug 04 2016

IL MISTERO BUFFO DELLE METAMORFOSI DI DARIO FO

Category: Italia storia e dintorni,Persone e personaggigiorgio @ 01:04

 

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Dario Fo ( indicato dalla freccia) ritratto ritratto alla scuola di paracadutisti di Tradate con alcuni camerati (archivio Nino Arena)

 

Scritto da Michele Brambilla:

 

In un mondo di voltagabbana, e nel giorno in cui Follini vota con Rifondazione, conforta sapere che c’è un hombre vertical come Dario Fo. Siete depressi perché ci sono troppe banderuole? Leggetevi l’autobiografia che il nostro premio Nobel ha appena pubblicato da Guanda, Il mondo secondo Fo, e troverete consolazione e ristoro.

 

A ottant’anni suonati Dario Fo ci consegna il racconto di una vita esemplare e tanti buoni propositi. «Ho ancora molto da fare: la battaglia per un mondo migliore, per un pianeta meno violento, per una città più a misura di uomo e di natura…» e via di questo passo fino – ça va sans dire – alla liquidazione di Berlusconi («Un giorno si troverà in mutande e bandana ad arrancare tutto solo») e all’impegno «per cercare finalmente di mettere a segno un buon governo, o almeno un governo decente».

 

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Lug 03 2016

I FUNERALI DEL DOGE…

Category: Veneto e dintornigiorgio @ 00:02

 

funerale doge

Gabriel Bella (sec. XVIII): I funerali del doge nella chiesa dei santi Giovanni e Paolo

 

(in ricordo del caro Amico Alvise Zorzi.)

 

Per regola il doge a Venezia era protagonista veramente di pochissime festività o manifestazioni, non lo era nemmeno dei suoi stessi funerali. Si diceva:

 

Sacco de pagia e maschera de cera

El cadavere del Serenissimo,

che averessi zurà certo certissimo

ch’el fusse là in te l’aria e in tel ciera…”

 

I solennissimi funerali di Stato che si celebravano alla morte del doge, non si facevano a lui, ma a un simulacro imbottito di paglia, con il volto di cera. La salma del doge, mentre si svolgevano le grandi feste funebri, era già stata sepolta, la notte precedente nella tomba di famiglia.

Di questa usanza si hanno le prime testimonianze con il funerale di Giovanni Mocenigo in quanto morto di peste. Successivamente venne interrotta, con funerali all’effettiva salma imbalsamata, fino al seicento quando riprese ininterrottamente fino alla fine.

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Lug 02 2016

I CORN-FTAKES: MANCO AI TOPI PIACE

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 00:07

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Per produrre i moderni corn-ftakes , i chicchi di grano sono trattati con una sostanza corrosiva, sottoposti ad un getto di vapore ed immersi in uno sciroppo di zucchero bianco raffinato.

Sono seccati, schiacciati, tostati a più di 200 gradi ed immersi in un bagno chimico di additivi e conservanti. Quello che all’inizio è un chicco di grano vivo diventa un agente di morte.

 

In un esperimento mai reso pubblico, condotto in una Università americana, fu messa una scatola con un preparato di questo tipo in una gabbia di topi. Questi animali, che notoriamente non sono dei buongustai, lasciarono il contenuto e mangiarono la scatola.

 

Fonte: Tratto da Aprite le Precchiette di Pino Africano

(Fonte: H. e M. Diamond, A tutta salute, 1989. Sperling & Kupfer Editori, p. 121)


Lug 01 2016

MA PERCHÉ L’OLIO EXTRAVERGINE VIENE CONSIDERATO MIGLIORE DI QUELLO DI SEMI

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 00:07

olio di semi

 

Mi chiedevo, come mai l’olio extravergine di oliva è migliore di quello di semi? C’è un motivo, oppure il buon Dio ha fatto discriminazioni?

 

La risposta me la diede Baglioni (a mio parere il miglior tecnico che l’intero settore oleario abbia mai avuto) cenando in una trattoria di Alberobello: l’extravergine è naturale perché si ottiene per spremitura a freddo, mentre l’olio di semi si estrae con esano, praticamente benzina, ad altissime temperature.

 

Sa di cotto e puzza” mi disse, “per renderlo commestibile bisogna eliminare odore, colore e sapore” .

Alla rettifica è desolventizzato, deacidificato, decerato, degommato, decolorato, deodorato

“È una vera porcheria” continuò, “forse è meglio mangiare quello che metto nella mia Fiat 131”.

 

Rimasi scioccato e soprattutto incredulo, pensavo che stesse scherzando. Invece no, era tutto terribilmente vero. Come può essere venduto un prodotto che è stato completamente immerso nella benzina?

Oli di semi di marca e non, sott’oli, maionese, insalata russa, biscotti, taralli, dadi da brodo, gelati, panna vegetale…

Pensai: “È questo I’abominio della desolazione profetizzato nella Bibbia (Daniele 9:27) o c’è di peggio?”.

 

Fonte: Tatto da “Aprite le Orecchiette” di Pino Africano

 

  1. Ultimamente esistono oli di semi ottenuti per spremitura a freddo a meno di 20 gradi, in concreto a temperatura ambiente, praticamente introvabile nelle normali catene di distribuzione, si trovano solo nei migliori negozi di prodotti biologici.

 

(15 marzo 2010)

 

 

 

 


Giu 30 2016

IL PANE MODERNO PRODOTTO DAL GRANO MODERNO

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 00:07

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Quasi tutta la produzione di pane e pasta proviene da un grano che dalla fine  degli anni ottanta è stato “modernizzato.” Questo grano, anziché avere 7 cromosomi come quello antico, ne ha 48.

Parallelamente in questi anni, le persone che non possono mangiare i farinacei  sono aumentate da una su 2000   a   una su 150.

 

Ma guarda che  strana  coincidenza!

 

Fonte: liberamente tratto da “ Aprite le Orecchiette” di Pino Africano

 


Giu 29 2016

STORIA DI UNA GIACCA ROSSA E BLU

Category: Veja migiorgio @ 00:11

 

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Erano i primi anni settanta e a Natale ero riuscito finalmente a regalarmi la mia prima giacca a vento imbottita: il primo fine settimana libero, su in cima al monte Carega, bisognava assolutamente collaudarla! Non era importante se eravamo in pieno inverno.

 

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Tanto, era sì o no una giacca a vento imbottita? Ci si metteva sotto una canottiere di lana, una camicia di lana, due maglioni, mi sentivo di poter andare al Polo Nord!

 

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Dieci anni dopo finiva nel corredo di mia moglie, diventando anche più elegante.

 

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Venticinque anni ancora e passava a mia nipote Caterina.

 

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Dopo quarant’ anni eccola indossata da mia cognata Paola al mercatino di Santa Croce. Lei ha ancora il fisico per quella giacca, io l’ho perso da parecchi anni.

 

Ma la giacca a vento? Tutto lavoro italiano, e si vede!

 


Giu 28 2016

ANCHE IL SONNO È RAZZISTA: BIANCHI E NERI SOGNANO IN MODO DIVERSO

Category: Natura e scienzagiorgio @ 00:08

sleep

 

Lo rivela uno studio condotto dall’University of California di San Diego.

 

Lo studio, durato cinque anni, ha analizzato il sonno di 164 soggetti umani con un polisonnografo, una macchina per polisonnografia che dispone di uno scanner per il cervello, sensori della respirazione e molto altro.

 

La polisonnografia è il termine usato per indicare una registrazione simultanea di più parametri fisiologici durante la notte, mediante un polisonnigrafo. Normalmente nel corso del test vengono registrati due o più canali EEG, vari canali elettromiografici, i movimenti di torace e addome, il flusso oronasale, la saturazione di ossigeno nel sangue.

 

Gli scienziati hanno scoperta un’ampia differenza a livello razziale tra partecipanti negri (negri è il termine corretto per i neri subsahariani) e bianchi partecipanti.

 

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Giu 27 2016

STUDIO: PIÙ UNA ZONA È MULTIETNICA, PIÙ I RESIDENTI SONO INFELICI

Category: Società e politicagiorgio @ 00:13

multiculturalismo

 

Chiamatela l’infelicità dell’immigrazione.

Uno studio ha scoperto che un aumento della “diversità” rende i residenti di una zona più infelici e più socialmente isolati, mentre quelli che si trasferiscono in zone più omogenee popolate dal proprio gruppo etnico sono più felici.

 

Il che apre scenari inquietanti e descrive l’immigrazione come ennesimo fattore di diseguaglianza sociale: gli immigrati tendono a trasferirsi nei quartieri poveri o comunque non ricchi, il che significa che l’impatto dell’infelicità da loro portata colpisce solo i cittadini che già vivono nel disagio, così ampliando la forbice della diseguaglianza sociale.

 

Non è il primo e non sarà l’ultimo studio a scoprire l’acqua calda: più un quartiere si ‘diversifica’ etnicamente, più il tessuto sociale si disgrega.

 

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Giu 26 2016

LE METAMORFOSI POLITICHE: RANUCCIO BIANCHI BANDINELLI:

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Alla sinistra di Hitler (per chi guarda la foto) vediamo la guida ufficiale, con una impeccabile urbace fascista nera propria di una persona di alto rilievo nella monenclatura mussoliniana, di quella memorabile visita che segnò l’inizio dell’inesorabile rovina dell’Italia attraverso i patti scellerati con la Germani nazista.

 

Quel giovanotto altezzoso vestito con l’urbace nera completa di fez, e con la mandibola preparata a copia del capo (Benito) è l’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli.

 

Uno dei tanti che verso la fine della guerra si convertì all’antifascismo.

 

Nella discussione sui mandanti dell’omicidio Gentile verso il 1944, era stato fatto il nome anche di Bianchi Bandinelli, sulla base di una testimonianza resa nel 1981 dallo scrittore Romano Bilenchi allo storico Sergio Bertelli, secondo la quale la decisione sarebbe stata presa in una riunione ristretta a cui avrebbe partecipato anche l’archeologo.

 

Dopo la fine del conflitto Fece parte del comitato centrale del Partito Comunista Italiano ebbe incarichi di grande rilievo nell’ambito archeologico, sempre appoggiato dal suo nuovo partito.

 

La voce che commentava il film Luce della visita di Hitler a Roma, da dove è tratta la foto, era di Vittorio Veltroni padre di Walter.

 

Fonte: da Luigi Pellini

Link: http://luigi-pellini.blogspot.it


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