I giornali possono appartenere a persone o società, ma la libertà di stampa appartiene al popolo.
Mar 10 2016
Mar 09 2016
IL GIORNALISTA QUASI PERFETTO.
Di David Randal
Editore Laterza
E fatto bene, ed è un ottimo strumento per capire il contenuto dei giornali, il giornalismo e il suo ambiente.
Ti allego alcune pagine del primo capitolo.
Come vedrai, è pieno di nomi di giornalisti italiani……….
COME SI RICONOSCE UN BUON GIORNALISTA?
Le uniche qualità per avere successo nel giornalismo sono un’ astuzia da roditore, modi accettabili e un po’ di abilità letteraria.
(Nicholas Tomalin)
Gli eroi del giornalismo sono i cronisti. Quello che fanno è scoprire le cose.
Arrivano per primi, nel caos del presente, battendo alle porte chiuse, a volte correndo dei rischi, e catturano l’inizio della verità. Se non lo fanno loro, chi dovrebbe farlo? I direttori? I commentatori? C’è una sola alternativa ai cronisti: accettare la versione ufficiale, quella che i poteri economici, i burocrati e i politici scelgono di darci. Dopotutto, senza i cronisti, che cosa saprebbero i commentatori?
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Mar 08 2016
Durante alcuni scavi nell’antica Città dell’Aquila, in Italia, venne trovata una lamina di rame dentro un antico vaso di marmo. Fu il Commissario alle Arti dell’esercito francese a scoprirla. Scritta originariamente in ebraico, venne tradotta in francese nel 1810. Sul rovescio di questa lamina di rame, è incisa questa frase: «Una lamina simile viene mandata a ogni tribù». Al tempo della sua scoperta, la lamina di rame venne conservata nella sacrestia della Chartem (Certosa).
Mar 07 2016
Elvo Zornitta
di Stefano Lorenzetto
INTERVISTA A ZORNITTA
Elvo Zornitta racconta cinque anni di calvario: “Davo suggerimenti su dove cercare la nitroglicerina. Sono diventati prove contro di me”
Per il suo primo Natale da Elvo Zornitta, dopo cinque interminabili anni in cui agli occhi del mondo intero è stato Unabomber, non potrà dormire nella mansarda della sua città natale, Belluno, sopra la casa degli anziani genitori, dov’era solito portare la famiglia per le feste. «L’ho dovuta vendere». Non è bastato, non basterà. Il padre e la madre, ottantatreenni, sono stati costretti a cedere anche la loro casa di vacanza al mare, a Bibione, per aiutarlo a pagare le spese affrontate nell’estenuante battaglia giudiziaria. Non è bastato, non basterà.
Mar 06 2016
Moschea di Al-Azhar
Si chiama “shirk”, idolatria, il peccato che l’islamismo considera il più imperdonabile da parte di Allah. E’ questa l’accusa terribile che un eminente accademico e teologo dell’Università di al Azhar ha appena scagliato contro il cristianesimo.
Secondo la visione islamica fondamentalista, anche solo affermare che “Gesù Cristo è figlio di Dio” è politeismo passibile della pena di morte.
Il libro Contro i cristiani, pamphlet inquisitorio dietro alla pretesa di essere un “Rapporto scientifico”, porta la firma di Muhammad Imarah, membro del comitato scientifico di Al Azhar e dell’Islamic Research Academy dell’ateneo, il più prestigioso dell’intero mondo islamico.
Mar 05 2016
Questa e’ una storia che va avanti da molto tempo. Abbiamo gia’ dedicato spazio in passato ad episodi del genere; notare come questo sia “facilitato dal governo Egiziano”.
“Donne Cristiane Egiziane costrette a sposarsi e a convertirsi all’Islam“, di Cindy Ortiz per Baptist Press, 14 Dicembre:
WASHINGTON (BP) — Secondo due recenti rapporti, diverse donne Cristiano-Copte in Egitto stanno venendo costrette a sposarsi e a convertirsi all’Islam e tutto questo farebbe parte di un vasto schema di persecuzione contro i Cristiani facilitato dal governo Egiziano.
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Mar 04 2016
Olive Jones
Neppure il clima natalizio è riuscito ad arrestare l’ondata discriminatoria che sta colpendo i cristiani nel Regno Unito. Questa volta è toccata a Olive Jones, insegnante di matematica con esperienza ventennale.
Da quattro anni la professoressa Jones ha scelto di dedicarsi all’insegnamento a domicilio di ragazzi gravemente ammalati o con particolari disturbi psichici.
Per tale incarico ha ricevuto un contratto part-time di 12 ore settimanali dalla Oak Hill Short Stay School e dai Servizi Scolastici del Comune di North Somerset.
Mar 03 2016
Un contadino veneto urla: “ No sta bere st’ acua che ga caga dentro le vache”.
L’uomo in ginocchio risponde: “ Sono un musulmano, non ti capisco. Se non parli la sacra lingua dell’islam, almeno parla in italiano”
E il contadino: “Ho detto utilizza le due mani, così bevi meglio”
Mar 02 2016
Na copia veneta la decide de passar le ferie ai Caraibi
Na copia veneta la decide de passare le ferie ai Carabi, ne lo steso albergo dove ì xera ‘ndati in viajo de nosse 20 anni prima, ma par problemi de lavoro la mojer no poe partire col mario e a rivera’ dopo un pochi de giorni
Quando l’omo riva, el và dentro ne a camera dell’hotel el vede che ghe ze un compiuter co internet.
El decide de mandarghe na mail a so mojer, ma el sbaglia indirisso e sensa valerlo la manda da neltra parte.
A mail a vien ricevua da na vedova che xera pena rientrà dal funerae de so marìo e che a decide de vedere i messagi ricevui de cordoglio.
EI fioeo de a vedova pena rivà casa el trova so mama svenua davanti al compiuter e, sol video, el vede a mail che a gaveva pena leto.
«Cara sposa, so rivà. Tuto ben. Probabilmente te sarè sorpresa de ricevere me notissie via mail, ma anca qua adesso i ga el compiuter par mandare i messaggi ae persone care. Pena che so rivà me so assicurà che fosse tuto a posto anca par ti par quando te rivarè venere che vien. No vedo l’ora de vederte e spero che el to viajo sia tranquio come el mio.»
«N.B. No sta portarte tanti vestiti parchè qua fa un caldo Infernale.»
El to caro marìo
Mar 01 2016
Il primo marzo è sempre stato considerato nella storia della Repubblica Veneta il capodanno veneto; nei documenti e nei libri di storia si trovano le date relative ai mesi di gennaio e febbraio seguite da “more veneto” per sottolineare questa peculiarità veneta: incominciando l’anno veneto il primo di marzo, gennaio e febbraio erano gli ultimi mesi dell’anno passato (si veda, come esempio, la data del comunicato).
Il capodanno veneto originariamente era stato fissato al 25 marzo, giorno della fondazione di Venezia (421), per i credenti giorno dell’annunciazione del Signore, e, secondo una leggenda greca, giorno della creazione del mondo; in un secondo tempo fu anticipato al primo marzo per comodità di calcolo.
Emblematico quanto successe il 9 marzo 1510 nel luogo ove adesso sorge il Santuario della Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza (Tv), la Madonna apparve a un contadino del posto e gli disse “Bon dì e bon ano!”
Per la verità nelle tradizioni delle nostre comunità un ricordo del capodanno veneto ha continuato, magari inconsciamente, ad essere presente: pensiamo al “bati marso”, al “brusar marso”, ai botti prodotti spontaneamente con il carburo… Un altro tassello della nostra storia e della nostra identità che va valorizzato, anche per onorare il Serenissimo Bepin Segato che più di ogni altro si era impegnato per riproporre questa festa.
Recentemente è stato festeggiato in diverse città venete il capodanno cinese (è l’anno del Cavallo); l’ 11 febbraio gli amici tibetani hanno festeggiato il loro capodanno (Losar) e per tutti noi è stato un momento per ribadire la nostra solidarietà alla nazione del Tibet vergognosamente calpestata dalla Cina; non parliamo poi delle ricorrenze e delle celebrazioni di altri popoli, di altre religioni (si pensi solo al Ramadan): e allora un bel “Viva San Marco” per ricordare e festeggiare l’arrivo del nuovo anno veneto. (Ettore Beggiato)
Feb 29 2016
Courtesy of Cheryl Ward and the University of Naples “L’Orientale”/Boston University Wadi Gawasis Project
Gli scavi archeologici in Egitto, nel Wadi Gawasis, non hanno trovato né mummie, né grandi monumenti, ma l’archeologa dell’Università di Boston Kathryn Bard e i suoi colleghi stanno scoprendo i resti più antichi di navi d’alto mare e altre reliquie legate al commercio esotico con un misterioso regno del Mar Rosso denominato Punt.
“Erano i lanci spaziali del loro tempo”, ha detto Bard delle epiche missioni inviate dai faraoni a procurare merce meravigliosa.
Anche se le imbarcazioni fluviali del Nilo sono ben note, la capacità degli antichi marinai egiziani di navigare per centinaia di miglia di mare aperto su imbarcazioni da carico non era sino ad ora così pienamente documentata. Poi il team guidato da Bard e da un archeologo italiano, Rodolfo Fattovich, ha iniziato a scoprire magazzini marittimi, nel 2004, scoprendo le prove, fatte di legno duro e robusto, delle prodezze in acque profonde delle flotte faraoniche.
Feb 28 2016
Ida Magli
Roma, 22 febbraio 2016 – In seguito alla scomparsa dell’antropologa Ida Magli, pubblichiamo qui quella che con buona probabilità è stata la sua ultima intervista, rilasciata a Francesco Borgonovo di Libero poco tempo fa.
IL SUICIDIO DELL’EUROPA.
Che forza ha questa donnina. Che nerbo in quelle braccia esili, e che coraggio innerva la sua voce sottile, capace d’infiammare pur senza infiammarsi. A novant’anni compiuti quest’anno, il pensiero di Ida Magli arde ancora potente.
Antropologa nota a livello internazionale, è stata la prima, negli anni Novanta, a denunciare le storture e le follie dell’Unione europea. Si è opposta alla corrente impetuosa del politicamente corretto e ha denunciato l’immigrazione senza regole, il tentativo di distruggere i popoli dell’Europa, la cancellazione della cultura in Italia e nel Vecchio Continente.
Prosegue a farlo anche oggi: fra pochi giorni uscirà il suo nuovo saggio Figli dell’uomo (Rizzoli) e tornerà in libreria, con una nuova edizione, il fiammeggiante pamphlet La dittatura europea. Insieme con Dopo l’Occidente e Difendere l’Italia, quel volume racchiude la sua visione del mondo, lucidissima e affilata.
Anche quando dipinge un futuro nero.
«Hanno fatto di tutto per uccidere gli europei», dice Ida, e quasi sussurra, accomodata sul divano della sua casa luminosa in un bell’angolo verde di Roma.
«Ma nessuno può sostituirli. Una volta morti… C’è stata una volontà precisa: questa immigrazione sregolata è stata utilizzata per uccidere gli europei. Ma, dico, perché ci dobbiamo lasciare uccidere senza un tentativo di reazione? Ripristiniamo i confini! Altri mettono le reti? Facciamo anche noi una rete col filo spinato! Se non avessimo dei governanti che odiano gli italiani… Questa è la verità: non so perché, ma i nostri governanti ci odiano».
Feb 27 2016
PERDITA DELLA SOVRANITA’
L’inefficienza e la corruzione del sistema-Italia derivano dalla collocazione subalterna e asservita dell’Italia nella gerarchia delle potenze, quindi non è possibile curarle dall’interno dell’Italia, con mezzi politici o giudiziari o di altro genere.
Promesse di questo genere sono pertanto mendaci o sciocche. Il dibattito politico e culturale resta sterile e impotente proprio perché non tematizza questa condizione giuridica internazionale di sudditanza dell’Italia, compresi i trattati e i protocolli riservati che sanciscono questa sua condizione, nonché il rapporto tra tale sua condizione da un lato e la sua decadenza dall’altro.
L’Italia, dall’alto medioevo in poi, non è mai stata indipendente (tolta Venezia e qualche altra città), ma è stata assoggettata a potenze e interessi esterni; questa sua posizione è stata consolidata dai secoli, è divenuta uno dei principi cardine del diritto internazionale; i suoi governanti sono sostanzialmente al servizio di questi interessi e potenze: ottengono e mantengono la poltrona in quanto obbediscono un padrone esterno, e in cambio possono fare i loro comodi all’interno a spese dei cittadini (del resto, lo Stato unitario italiano nasce per interesse e intervento di Londra e Parigi).
Feb 26 2016
(Assaf Peretz/Israel Antiquities Authority)
Secondo l’Israel Antiquities Authority questi sarebbero i resti della più antica costruzione mai trovata a Tel Aviv (Israele).
Posta sul fiume Yarkon, l’edificio consiste di almeno tre stanze e risale forse a 8000 anni fa.
“Questa scoperta è importante e sorprendente”, dice l’archeologa Ayelet Dayan, direttrice degli scavi. “Per la prima volta abbiamo [trovato] tracce di abitazioni permanenti che esistettero nella regione di Tel Aviv 8000 anni fa”.
Sono stati inoltre rinvenuti dei frammenti di ceramiche e uno di un recipiente di basalto, e resti animali tra cui ossa di ippopotamo.
Numerosi strumenti di selce – come lame di falci – e resti di scheggiatura suggeriscono che il sito ne producesse molti.
Alcuni sono addirittura di periodi precedenti, inclusa una punta di uno strumento da caccia del Paleolitico medio – forse di 100000 anni fa.
Fonte: Discovery
Link: http://news.discovery.com/
Link. http://news.discovery.com/archaeology/prehistoric-building-and-hippo-bones-found-in-tel-aviv.html
Fonte: http://ilfattostorico.com/
Feb 25 2016
Lenin
Dopo la prima guerra mondiale nelle province del nord, le “camere del lavoro socialiste” avevano praticamente preso il potere sulla popolazione e, in una condizione di generale assenza dello stato, si stabilì una vera e propria dittatura del proletariato.
Questa dittatura interessava la vita sociale ed economica del paese. Chi non si sottometteva alla logica dei socialisti incorreva in multe, taglie e nel BOICOTTAGGIO.
Dopo la guerra infatti le leghe socialiste avevano preso totale controllo degli uffici di collocamento che divennero uffici di collocamento di classe: questi, abbandonato l’antico sistema contrattuale, imponevano ai datori di lavoro l’assunzione di operai avventizi indipendentemente dalla effettiva richiesta di manodopera, mentre i lavoratori potevano ottenere lavoro solo iscrivendosi alla lega stessa.
Continua a leggere”QUANDO NELL’ ITALIA DEL NORD VI FU LA DITTATURA DEL PROLETARIATO”